Il diritto di Israele sullo
stato fondato nel 1948 è presente nella Bibbia? / Rete internazionale
della riconciliazione 00 16-02-2010
La Bibbia dice che l’Anticristo
sarà un ebreo?
I cristiani devono condurre
gli ebrei in Israele per la loro salvezza? / Rete internazionale della
riconciliazione 01, 16-04-2010
Conferenza stampa
Olocausto – Una memoria di altro genere. / La voce ebraica autentica
chiede la parola 00, 27-01-2010
Neturei Karta condanna gli
attacchi di Israele alla Flotta Umanitaria. / 11-06-2010
Israele strumentalizza l’Olocausto
e l’Antisemitismo. / Prof. Moshe Zuckermann, Quotidiano "KURIER",
21-10-2010
WikiLeaks svela il vero
conflitto mediorientale. / Ari Shavit, Quotidiano israeliano Haaretz,
03-12-2010
Il "Grido di mezzanotte" un grido nella direzione sbagliata? / Continuazione Parte 1, Discorso1011
Le citazioni bibliche degli "amici di Israele" – verificati nella Bibbia. / Continuazione Parte 2, Discorso 1012
Rapporto dal campo del "movimento per Israele". / Continuazione Parte 3, Discorso 1013
La lega antidiffamazione ebraica riscrive il Nuovo Testamento. / Continuazione Parte 4, Discorso 1014
Shema Yisrael – Ascolta, o ISRAELE: Il Giudizio di Dio sul suo popolo. / Continuazione Parte 5, Discorso 1015
La fondazione dello stato di Israele nel 1948: profetizzata nell’Antico Testamento! / Continuazione Parte 6, Discorso 1016
Gentilissimo Signor Horak, da alcuni giorni leggo sul suo
sito web. Noi (Rete internazionale della riconciliazione / nota di FH),
nel corso dell’ultimo anno, ci siamo impegnati molto intensamente per il
popolo ebraico, ma dopo alcuni anni in cui ci ponevano domande in relazione
alla fondazione dello Stato di Israele e allo Aliyah degli ebrei di
Russia, abbiamo riflettuto su tale questione e ci siamo posti ulteriori
domande. Lei offre delle buone spiegazioni. Ci potrebbe dire il significato
della dichiarazione contenuta nel passo biblico di Isaia 66,7-9? Poiché la
teologia dei sionisti cristiani si fonda sul fatto che Israele ha un diritto
su quello stato, perché così sta scritto. Esattamente così come
lorodicono che in Geremia sta scritto che i pescatori e i cacciatori stanno
arrivando. Questa è la base del movimento per l’Aliyah! Saremmo felici di
ascoltare la sua risposta. Inoltre, ci siamo confrontati anche con la
dottrina del dispensazionalismo e la nostra opinione differisce da quello
che lei ha scritto. Tuttavia, sarebbe bene se lei potesse aiutarci? Cordiali
saluti, Hannelore Weitzel per tutti.
Rete internazionale della riconciliazione
Associazione senza fini di lucro.
International Network of Reconciliation
(a non profit Organisation)
Hannelore Weitzel intern-netzwerkderversoehnung@gmx.de
(Vedi anche discorso 1015: "Schma Jisrael – Ascolta,
o ISRAELE – Il giudizio di Dio sul suo popolo.")
Ringrazio per la sua visita al sito Immanuel.at e per le sue
parole cordiali. Spero che abbia letto i documenti nei quali spiego il mio punto
di vista su Israele e le sue promesse fatte dal Dio di Israele e nostro. Per
sicurezza, qui vorrei però riassumere ancora una volta le mie conoscenze a
riguardo basate sulla Scrittura.
Stando ad esse, Israele, attraverso il rifiuto del Figlio di Dio – del suo Messia – quasi 2000 anni fa, ha prima di tutto perso, per sua stessa colpa, qualunque sorta di contatto con il suo Dio. A quel tempo Dio ha abbandonato il tempio e il suo popolo di Israele (Mat 27,47-51). Secondo il punto di vista biblico, il popolo di Israele, da dopo il suo rifiuto del Messia e in seguito alla distruzione del tempio e quindi dell’altare sacrificale a Gerusalemme, non ha più avuto contatti di nessun genere con il suo Dio. A meno che essi si convertano a Gesù Cristo – ma divenendo poi in tal modo cristiani -, gli israeliti non possono contare sul fatto che nemmeno una sola parola divina possa essere rivolta loro fino al Ritorno del Signore nel momento dell’inizio del suo dominio nel Regno di Pace millenario. Giacché il Figlio di Dio dice di se stesso:
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giov 14,
6;
Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.
1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha
neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.
1Gio 2,23;
Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati.
Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole
forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete
venire"?». 8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre
io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24
Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non
credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati».
Giov 8,22-24;
e poiché tutti gli israeliti di fede mosaica rifiutano assolutamente Gesù Cristo come Figlio di Dio e loro Signore – e addirittura come loro Messia – e lo definiscono un truffatore e un blasfemo, nel tempo tra la morte e la Risurrezione del Signore e il suo Ritorno non hanno alcuna possibilità di entrare in una qualunque interazione con il loro Dio – sia essa ora in forma di preghiera o per mezzo di offerte sacrificali. In conseguenza delle succitate dichiarazioni del Signore, essi sono dunque da quasi duemila anni un popolo di senza Dio e non hanno alcuna remissione dei peccati.
Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore
Mat 23,32 Voi superate la misura dei vostri
padri! 23,33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della
Geenna? 23,34 Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli
scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete
nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 23,35 affinché
ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del
giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra
il tempio e l’altare.
23,36 In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa
generazione. 23,37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi
coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come
la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 23,38 Ecco,
la vostra casa vi è lasciata deserta. 23,39 Poiché io vi dico, che da
ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto
colui che viene nel nome del Signore!". Mat 23,32-39;
Qui sopra, in Mt 23,38, il Signore dice agli Israeliti: "Ecco,
la vostra casa sta per esservi lasciata deserta". Questo è originariamente un
detto di Davide (Sal 69,25: «Sia desolata la loro dimora, nessuno abiti le loro
tende»), che Pietro cita anche in Atti 1,20, nel suo discorso sull’elezione di
un nuovo dodicesimo apostolo al posto del traditore Giuda Iscariota, insieme a un
altro detto di Davide, da Sal 109,8: « … un altro prenda il suo posto».
è significativo che questi due detti di Daniele si applicano non solo al
traditore Giuda Iscariota, ma anche al tradimento del popolo d’Israele contro il
suo Messia. La loro casa sarà lasciata desolata – Dio ha sciolto l’alleanza con
Israele – e il loro ufficio – il governo del regno di Dio sulla terra, il
Millennio – sarà dato a gente che ne faccia i frutti (Mat 21,43).
Solo con la venuta del Signore nel momento dell’inizio del suo
dominio nel Regno di Pace millenario, quando egli radunerà Israele da tutti gli
angoli del mondo ed essi lo guarderanno e piangeranno amaramente per lui che
hanno trafitto sulla croce (Apoc 1:7; Mat 24:30; Zac 12:10), Israele si
riconcilierà di nuovo con il suo Dio e sotto il suo re Davide (Ger 30:8-9; Ez
34:23; Os 3:4-5) diventerà il "capo delle nazioni" (Ger 31:7; 2Sam 22:44;
Sal 198:44) – ovvero un potere mondiale sulla terra.
E proprio di questo momento all’inizio del Millennio – del millenario Regno
di Pace di nostro Signore Gesù Cristo – parla anche il passo biblico citato
nel suddetto commento della Signora Weitzel, tratto da Isa 66,7-9. Nella
Battaglia di Harmagedon, della quale Isaia parla nel versetto immediatamente
precedente (Isa 66,6), il Signore annienterà i suoi nemici, e ***dopo***(!!!) i
salvati da Israele verranno ricondotti dal loro Dio nella terra promessa.
Questa è la nuova nascita di Israele, la nuova nascita di Sion.
Ecco, io farò giungere a lei la pace come un fiume e la ricchezza delle nazioni come un torrente che straripa.
Isa 66,6 Una voce, un frastuono esce dalla
città, una voce viene dal tempio; è la voce dell’Eterno che dà
la retribuzione ai suoi nemici. 66,7 Prima di provare le doglie di parto,
ella ha partorito; prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un
maschio. 66,8 Chi ha mai udito una cosa simile, chi ha mai visto
cose come queste? Nasce forse un paese in un sol giorno o una nazione
viene forse alla luce in un istante? Ma Sion, appena ha sentito le
doglie, ha partorito i suoi figli. 66,9 «Porterei forse al momento della
nascita senza far partorire?», dice l’Eterno. «Io che faccio partorire
chiuderei forse il seno materno?», dice il tuo DIO. 66,10 Rallegratevi
con Gerusalemme ed esultate con lei, voi tutti che l’amate. Gioite grandemente
con lei, voi tutti che siete in lutto per lei, 11 affinché siate allattati e
saziati al seno delle sue consolazioni, affinché possiate bere copiosamente e
deliziarvi con l’abbondanza della sua gloria. 66,12 Poiché così dice l’Eterno:
«Ecco, io farò giungere a lei la pace come un fiume e la ricchezza delle
nazioni come un torrente che straripa, e voi sarete allattati, sarete
portati sui suoi fianchi e accarezzati sulle sue ginocchia.
Isa 66,6-12;
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")
L’Israele di Dio nel Millennio "nascerà in un sol
giorno" e Dio estenderà loro la pace come se fosse la corrente di un fiume. L’Israele
attuale fondata dagli uomini da più di 60 anni continua a non avere pace. E
come si può comprendere dagli eventi degli ultimi giorni, Israele non vuole
alcuna pace. Nella parte orientale di Gerusalemme – dunque sul quel territorio
che dopo l’occupazione della Palestina da parte degli israeliani fu attribuito
ai palestinesi per l’edificazione della loro capitale, Israele ha condotto la
costruzione di nuovi insediamenti senza alcun riguardo. In risposta alla
protesta dei palestinesi e alla pressione degli Stati Uniti, alla fine del 2009
fu imposto un blocco dell’edilizia.
Tuttavia, proprio nel momento in cui il vicepresidente degli Stati Uniti Joe
Biden venne a Gerusalemme, per trattare con Israele e i palestinesi in
merito ad un accordo di pace, il ministro degli esteri israeliano Avigdor
Liebermann ha annunciato che la costruzione degli insediamenti nella
Gerusalemme orientale palestinese sarebbe proseguita. E il primo ministro
israeliano Benjamin Netanjahu – che alcuni anni prima dovette
dimettersi proprio da quella carica per corruzione, ma che poi fu rieletto –
durante la sua odierna (23.3.2010) visita negli Stati Uniti, ha persino
proclamato che Israele ha edificato quella città 3000 anni prima e che ora la
ricostruirà. E dopo questa dichiarazione, con la tipica audacia ebraica, ha
invitato il presidente palestinese Mahmud Abbas a nuovi accordi di "pace".
Nel successivo colloquio con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama,
anche a quest’ultimo dovette poi essere chiaro che Israele in verità non
vuole nessuna pace – Obama, al momento di congedarsi, non gli ha assolutamente
porto la mano.
E un anno dopo, alla fine di febbraio 2011, Netanjahu ha snobbato anche la
cancelliera tedesca Angela Merkel. Come riporta il quotidiano israeliano
"Haaretz", il primo ministro ha telefonato presso il cancellierato per
lamentarsi del fatto che la Germania avrebbe approvato una bozza di risoluzione
nel consiglio di sicurezza dell’ONU, che dovrebbe condannare la politica di
insediamento di Israele. Pare che Netanjahu abbia detto di essere molto deluso
di questo. La reazione della Merkel è stata violenta, scrive "Haaretz" e
cita a tale proposito un rappresentante di alto rango del governo federale. La
cancelliera si sarebbe rivolta a Netanjahu dicendo "Ma come si permette?".
"Lei è quello che ha deluso noi". La Merkel viene citata
sottolineando che avrebbe detto che egli non ha fatto assolutamente nulla per
avvicinarsi allia pace. Anche qui è di nuovo riconoscibile la tipica audacia
ebraica e in particolare anche la caparbietà degli ebrei documentata nella
Bibbia. Così facendo, Netanjahu non ha fatto nulla di buono né per sé né per
il suo paese. Poiché Israele già è odiato da tutti i suoi vicini, Netanjahu
ora ha profondamente irritato anche gli unici due paesi che da 60 anni lo
sostengono – ovvero gli Stati Uniti e la Germania.
E ciò significa anche che la sovvenzione annuale ad Israele da parte degli
Stati Uniti che ammonta a 2,7 miliardi di dollari verrà annullata? È
improbabile. Di questo si occupano già le potenti banche ebree come Rotschild,
Rockefeller, Israel Moses Seif, Khun Loeb, Lehmann, Goldman Sachs, Warburg,
Lazard Brothers. Proprio queste banche sono del resto anche le proprietarie
della FED (Federal Reserve Bank), della banca d’emissione degli Stati Uniti
(Banca Centrale), che – in quanto fenomeno unico nel suo genere nel panorama
mondiale – non è assolutamente "federale", ossia di proprietà dello
Stato, ma proprietà privata (!!) di quelle famiglie di banchieri ebrei. Alcuni
di questi nomi negli ultimi tempi hanno raggiunto una triste fama in quanto
risultato della crisi immobiliare negli Stati Uniti, provocata dalla crisi
economica mondiale, e del salvataggio di tali banche mediante centinaia di
miliardi di dollari provenienti dalle tasche dei contribuenti degli Stati Uniti.
Ma questa non è la sola cosa che la FED pretende dal contribuente degli Stati
Uniti. Poiché essa è responsabile, come sappiamo, della stampa delle
banconote, incassa anche alquanto disinvoltamente, come si può leggere nel
dossier "Gli atti FED":
Il "Comitato Federale del Mercato Aperto" (FOMC)
della FED produce le cosiddette banconote della Federal Reserve (i dollari).
Queste banconote saranno poi date in prestito in forma di obbligazioni (o bond)
del governo degli Stati Uniti, che servono alla FED come sicurezza. Le
obbligazioni vengono tenute dalle 12 banche regionali della FED, che a loro
volta ricevono gli interessi annuali. Nel 1992 la somma di tali obbligazioni
ammontava già a 5’000’000’000’000 dollari e gli interessi che il governo
degli Stati Uniti (e in ultima istanza la popolazione americana) – finanziati
dai soldi dei contribuenti – paga, affluisce direttamente nelle tasche dei
proprietari della FED e dunque dei potenti banchieri privati internazionali. L’ammontare
degli interessi nel frattempo ha raggiunto il valore di tante centinaia di
miliardi di dollari USA.
Dossier:
Gli atti FED, You Tube: Il
dominio delle banche centrali, La
verità sulla FED – ZDF
(Vedi anche Discorso 98 "Il quinto regno del sogno
di Nabucodonosor: America?")
Questo comportamento degli israeliani nei confronti dei palestinesi, poi, è comprensibile solo se si sa che l’Israele attuale già da molto tempo non è più il "Popolo di Dio" e perciò esso non è stato "radunato" da Dio. Il raduno da parte di Dio avverrà attraverso suo Figlio Gesù Cristo – e non attraverso un tale di nome Theodor Herzl. Il loro Messia – nostro Signore Gesù Cristo – radunerà il resto di Israele da tutto il mondo dopo la battaglia di Harmagedon e li condurrà nella terra di Israele. Risveglierà per loro il loro re Davide e solo dopo – nel Millennio – Israele diventerà "capo delle nazioni" (Ger 30:8-9; 31:7) – ossia una potenza mondiale.
Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle estremità della terra.
Ger 31,7 Poiché così dice l’Eterno: «Innalzate
canti di gioia per Giacobbe e mandate grida per il capo delle nazioni;
proclamate, cantate lodi e dite: O Eterno, salva il tuo popolo, il residuo
d’Israele. 31,8 Ecco, li riconduco dal paese del nord e li raduno dalle
estremità della terra. Tra di essi c’è il cieco e lo zoppo, la
donna incinta e insieme quella che sta per partorire: una grande moltitudine
ritornerà qui. 31,9 Verranno piangendo, li condurrò con suppliche. Li
farò camminare lungo corsi d’acqua, per una via plano sulla quale non
inciamperanno, perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio
primogenito. Ger 31, 7- 9;
Essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico.
Zac 12,10 «Riverserò sulla casa di Davide e sugli
abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi
guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui,
come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati
per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito. Zac 12,10;
(Vedi anche capitolo 07: "La battaglia di Harmagedon: il
destino di Israele viene cambiato.")
Ma poiché gli israeliani rifiutano le Scritture del Nuovo Testamento e quindi non le conoscono, queste profezie della Scrittura in Israele ed anche in alcune denominazioni cristiane sono sempre di nuovo riferite al presente. Perché, come avviene molto spesso, gli israeliti non vogliono aspettare che il loro Dio ritenga che il tempo sia venuto, ma vogliono accelerare la cosa e "aiutarsi" un po’ da soli. Così proclamò al mondo Rabbi Emmanuel Rabinovich subito dopo la fondazione dello Stato di Israele, il 12 gennaio 1952:
"La nostra meta ultima è scatenare la Terza
Guerra Mondiale, che in distruzioni supererà tutte le precedenti guerre (…).
Questa guerra porrà fine per sempre alla nostra battaglia contro i Goim. (…) Allora
la nostra razza dominerà incontrastata il mondo intero.".
(Vedi anche il breve discorso completo di Rabbi Rabinovich sui piani per la
dominazione ebraica del mondo "Il breve discorso di
Rabbi Rabinovich sulla dominazione ebraica del mondo." [non ancora
disponibile in Italiano, leggi in
tedesco / leggi in inglese])
Ma l’Israele di Dio è ancora lontanissima e gli attuali
abitanti di Israele sono, escluse alcune eccezioni (ebrei messianici, ebrei
cristiani), per la maggior parte tanto atei quanto le nazioni che li circondano,
presso le quali con "Allah" (la parola araba per "Dio") viene adorato
uno degli idoli inventato da Maometto, che nel Corano ordina che
– i miscredenti vengano perseguitati (4° sura, 105)
– si combatta contro i miscredenti (8° sura, 40; 9° sura,
3, 12, 29; 48. Sura 17)
– essi vengano uccisi e crocifissi (5° sura, 34)
– venga loro tagliata la testa (8° sura, 13; 47. Sura 5).
In contrario a ciò, il vero, unico e vivo Dio della Bibbia, vuole che tutti gli esseri umani vengano salvati e che si giunga alla conoscenza della verità.
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità..
1Tim 2,3 Questo infatti è buono ed
accettevole davanti a Dio, nostro Salvatore, 2,4 il quale vuole che tutti gli
uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.
2,5 Vi è infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore
tra Dio e gli uomini: Cristo Gesù uomo, 2,6 il quale ha dato se stesso come
prezzo di riscatto per tutti, secondo la testimonianza resa nei
tempi stabiliti. 1Tim 2, 3- 6;
La fondazione dello Stato di Israele nell’anno 1948, che erroneamente viene spesso intesa come "raduno di Israele attraverso il suo Dio", nella Bibbia, perciò, non trova come sempre nessuna simile fondatezza. Questa opinione è sostenuta anche dagli ebrei ortodossi nella diaspora, così come conferma la seguente dichiarazione del rabbino capo Moishe Arie Friedmann degli ebrei di fede ortodossa a Vienna:
"Con l’Olocausto usato come giustificazione, lo
stato di Israele fu fondato mediante l’uso della violenza, che si oppone alla
volontà di Dio (Os 1:7). In quanto ebrei di fede ortodossa, accettiamo il
destino della diaspora che Dio ci ha imposto. La fondazione dello stato di
Israele non ha però nuociuto agli ebrei solo su questo piano religioso; i
mezzi e i metodi usati da Israele per assicurarsi la propria esistenza contro i
palestinesi danneggiano gli ebrei di tutto il mondo ed incoraggiano un nuovo
Antisemitismo. Per gli ebrei di fede ortodossa è però chiaro che la
diaspora è il destino che Dio ci ha imposto fino alla venuta del Messia".
La seconda guerra libanese scatenata assolutamente senza motivo
nell’anno 2006, nella quale il Libano fu attaccato dalla milizia israeliana
con jet da battaglia, bombe e granate, intere città furono distrutte e
centinaia di civili furono uccisi, è stata commentata dal rabbino capo
Friedmann come segue:
"La mia piena solidarietà e tutto il mio sostegno
per il popolo libanese ed i suoi combattenti della resistenza, soprattutto per
gli Hezbollah e il loro capo Sheikh Hasan asrallah, si sono manifestati nello
stupore e nelle discussioni. Perciò vorrei chiarire: qui abbiamo da un lato a
che fare con uno stato (Libano), la cui sovranità viene ferita senza
alcun motivo, così come con un movimento di resistenza sciita (Hezbollah),
il cui diritto di esistenza è indiscutibile, e, dall’altro lato, con il
regime sionista (Israele), che non ha diritto di esistenza né biblico
né storico e non ha legittimazione alcuna, né basata sul diritto
internazionale né secondo i termini dei principi fondamentali della nostra
religione ebraica. Noi preghiamo e speriamo che non passi ancora troppo
tempo dalla venuta della vera pace nel Vicino Oriente, soprattutto in Terra
Santa; e preghiamo anche per una fine dello spargimento del sangue di esseri
umani innocenti, siano essi cristiani, musulmani o ebrei. Preghiamo per la pace
e la giustizia in Libano, a Bagdad, a Teheran e per tutta la Palestina con una
Gerusalemme liberata dal sionismo".
Moishe Arye Friedman, rabbino capo della Comunità ebraica ortodossa
antisionista a Vienna.
(Vedi anche Discorso 46 "Dichiarazione del rabbino capo M. A. Friedmann, Vienna (Austria).stria).")
Tra i morti di questa guerra, vi furono anche 4 ufficiali dell’UNIFIL
(un cinese, un finlandese, un canadese e un austriaco), che da anni
sorvegliavano i confini nella zona vietata tra Israele e il Libano. In questo
attacco degli israeliani al Libano, la milizia israeliana continuò a lanciare
granate a ripetizione nelle immediate vicinanze di questo posto di osservazione
dell’ONU. L’ufficiale austriaco dell’ONU ha poi contattato per 10 (!)
volte via radio la milizia israeliana per chiederle di non sparare così vicino
al posto di guardia. Egli non poté purtroppo chiamare un’undicesima volta,
poiché una granata israeliana centrò in pieno il posto di guardia e i 4 furono
uccisi. Venne promesso un chiarimento, ma fino ad oggi ciò non è avvenuto. L’ONU
ha preferito accettare 4 morti dai suoi paesi membri che mettere Israele a
processo.
E una situazione simile oggi è quella dell’Iran. Si sospetta che Teheran stia
costruendo una bomba atomica contro il trattato di non proliferazione nucleare
del 1970. Poiché Israele teme di essere il primo obiettivo di una simile arma
iraniana, ha recentemente annunciato che se gli USA non bombarderanno e
distruggeranno gli impianti di arricchimento di uranio in Iran, lo farà lui
stesso. E qui è facilmente possibile che Israele utilizzi a questo scopo e per
garantire il successo una delle sue 200 (!!) bombe atomiche – anche
costruite in contravvenzione al trattato di non proliferazione nucleare, ma con
la tacita approvazione della comunità internazionale degli stati. E come nella
guerra libanese, l’ONU anche qui chiuderà probabilmente tutti e due gli occhi
e affermerà che è stato un caso di autodifesa – anche se a questo punto non
vi fosse stato alcun attacco dell’Iran e se dunque la questione rimanesse
aperta se Teheran – quand’anche stesse realmente costruendo la bomba –
davvero avesse mai rischiato di compiere un simile passo.
Israele alla luce della Bibbia.Secondo l’Antico Testamento Dio non ha più alcuna compassione per la casa
d’Israele (Os 1:6). Loro non sono più il suo popolo (Os 1:9). Il
Signore salverà solo la casa di Giuda. Non con la guerra, però, ma
con il suo Spirito (Os 1:7). Soltanto nel Millennio, quando il
Figlio di Dio avrà assunto il suo dominio millenario sulla terra (Os
2:1.20; Ez 34:25; Isa 2:4), il Signore li riconoscerà di nuovo come
il suo popolo (Os 2:25; Ger 31:27-28). Secondo il Nuovo Testamento È la volontà di Dio che noi prestiamo ascolto a
suo Figlio (Mat 17:5). Questo Figlio di Dio ci ha detto che ogni
essere umano che lo rifiuta, rifiuta anche Dio (1Gio 2:23; Luca
10:16; Giov 5:22-23.15,23). Il popolo d’Israele di oggi nega il
Figlio di Dio e lo offende come truffatore e bestemmiatore.
Attraverso questa negazione del Figlio, Israele ha rifiutato anche
il Padre ed è dunque un popolo senza-Dio (Giov 8:24). |
Ma torniamo ora alla fondazione dello stato di Israele: questo
"raduno del 1948", quella che più sopra nel commento della signora Weitzel
viene citata come l’"Alijah" (termine ebraico per l’immigrazione di
ebrei – per lo più europei – in Palestina dal 1948), ha riunito insieme
ebrei atei dall’ex Unione Sovietica e da tutto il mondo, e perciò non è
avvenuto attraverso Dio, ma fu l’opera dei sionisti di Theodor Herzl,
che – come è accaduto spesso nella storia di Israele quando gli israeliti
hanno rinnegato il loro Dio (per esempio sul monte Oreb/Sinai) – non vollero
aspettare il momento di Dio, ma vollero che fabbricarsi da soli un nuovo "vitello
d’oro" – lo stato di Israele.
Nostro Signore Gesù Cristo quando era in vita ha già detto loro che coloro che
non credono al Figlio, non hanno neanche il Padre e che, dunque – nel doppio
significato del termine – sono dei "senza-Dio". Sempre che non si siano
convertiti a Gesù Cristo, da quasi duemila anni essi sono morti senza il
perdono e in preda ai loro peccati. Perciò tutti – sia secondo la legge
cristiana sia secondo la legge mosaica – si incammineranno verso la dannazione
eterna.
Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.
1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha
neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.
1Gio 2,23;
Giov 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio.
Giov 15,23;
Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati.
Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse
uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?».
8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre io sono di
lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò
vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io
sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati».
Giov 8,22-24;
E quando allora gli ebrei con sdegno pensavano di avere Dio come padre, il Signore rivelò loro che in verità essi sono stati originati dal loro padre, il diavolo, e che vogliono compiere i desideri del loro padre. Questi era un assassino di esseri umani dall’inizio e non viveva nella verità, poiché non vi è alcuna verità in lui, ma soltanto la menzogna.
Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro.
Giov 8,41 Voi fate le opere del padre vostro».
Perciò essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; noi abbiamo
un solo Padre: Dio». 8,42 Allora Gesù disse loro: «Se Dio fosse
vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e sono venuto da Dio;
non sono venuto infatti da me stesso, ma è lui che mi ha mandato.
8,43 Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete ascoltare la mia
parola. 8,44 Voi siete dal diavolo, che è vostro padre, e volete fare
i desideri del padre vostro; egli fu omicida fin dal principio e non è rimasto
fermo nella verità, perché in lui non c’è verità. Quando dice il falso,
parla del suo perché è bugiardo e padre della menzogna. 8,45 A me
invece, perché vi dico la verità, voi non credete. 8,46 Chi di voi mi convince
di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 8,47 Chi è da
Dio, ascolta le parole di Dio; perciò voi non le ascoltate, perché non siete
da Dio». Giov 8,41-47;
Così, poiché Satana già nel passato – quasi 2000 anni fa – si è servito dei suoi discendenti tra gli ebrei, per derubare con menzogne e inganni il popolo ebraico del suo Messia e lasciare che i romani lo crocifiggessero, sarebbe ovvio che il diavolo anche in futuro scegliesse il suo falso Messia, l’Anticristo, dalla schiera dei suoi figli ebrei. Anche l’albero genealogico dell’Anticristo (greco: anti = contro – ma anche invece di Cristo) – come quello di nostro Signore Gesù – rimanderà presumibilmente a Davide ed egli affermerà di essere il vero "Messia" e descriverà Gesù Cristo come truffatore e blasfemo. E questo gli ebrei lo hanno già detto da molto tempo.
Egli ha bestemmiato; quale bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia. – Egli è reo di morte!
Mat 26,63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote
replicò dicendo: «Io ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se sei il
Cristo, il Figlio di Dio». 26,64 Gesù gli disse: «Tu l’hai detto!
Anzi io vi dico che in avvenire voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla
destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo». 26,65 Allora il
sommo sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; quale
bisogno abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia.
26,66 Che ve ne pare?». Ed essi, rispondendo, dissero: «Egli è reo di
morte!». 26,67 Allora gli sputarono in faccia e lo schiaffeggiarono; ed
altri lo percossero con pugni. Mat 26,63-67;
Il diavolo si spaccerà per "Dio Padre" e conferirà la sua
forza e il suo grande potere a suo figlio risorto, all’Anticristo demoniaco
(Apoc 13:2). E questo falso Messia si manifesterà con grandi segni e miracoli
della menzogna (2Tess 2:9), che proprio gli ebrei – ma purtroppo anche molte
denominazioni cristiane – vedranno come prova della sua autenticità. Egli
prometterà agli ebrei il dominio del mondo e lo imporrà con il potere e la
forza di Satana.
Se un altro venisse nel suo proprio nome, voi (gli ebrei) lo ricevereste.
Giov 5,43 Io sono venuto nel nome del Padre mio
e voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome,
voi lo ricevereste. Giov 5,43;
Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
1Gio 2,22 Chi è il mendace, se non colui
che nega che Gesù è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il
Padre e il Figlio. 1Gio 2,22;
(Vedi anche Discorso 86 "Il primo e il secondo
Anticristo.")
Già 2000 anni fa, Satana, cui è stato affidato tutto il potere sui regni di questo mondo, ha tentato nostro Signore Gesù Cristo, poiché gli ha offerto il dominio del mondo, a patto che egli adorasse lui, Satana.
Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio.
Luca 4,5 Poi il diavolo lo condusse su di un alto
monte e gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo. 4,6 E il diavolo gli
disse: «Io ti darò tutto il potere di questi regni e la loro
gloria, perché essa mi è stata data nelle mani e io la do a chi voglio.
4,7 Se dunque tu prostrandoti mi adori, sarà tutta tua». 4,8 Ma Gesù,
rispondendo, gli disse: «Vattene via da me, Satana. Sta scritto: "Adora il
Signore Dio tuo e servi a lui solo"». Luca 4, 5- 8;
Ma il Figlio di Dio, il vero Messia, ha respinto questa
richiesta con le parole seguenti: «Temerai il Signore, il tuo Dio, lo
servirai» (Deut 6:13; 10:20). Il falso Messia accetterà tuttavia di buon grado
questa offerta, per dimostrare al mondo intero che egli è il "vero Messia",
il "Figlio di Dio", e che, dunque, le profezie della Scrittura sul dominio
del Messia presumibilmente si compiranno. Egli inoltre esaudirà proprio quelle
profezie, che prevedono che Israele sarà il "capo delle nazioni". Ma tutte
queste profezie si riferiscono al regno millenario del Figlio di Dio nel lontano
futuro. Si tratta dunque di un totale plagio delle profezie bibliche, che qui
Satana e l’Anticristo vogliono far credere al mondo.
E così il sopraccitato rabbino Emanuel Rabinovich, che è "di quaggiù",
come il nostro Signore ha rivelato ai rabbini e agli scribi del suo tempo (Giov
8:23-24) – oppure proprio per questo motivo – nel suo discorso relativo ai
piani per il dominio mondiale ebraico, può apparentemente avere detto davvero
la verità, laddove diceva che Israele (con l’aiuto del falso Cristo)
diventerà una potenza mondiale:
"La nostra meta ultima è scatenare la Terza
Guerra Mondiale, che in distruzioni supererà tutte le precedenti guerre (…).
Questa guerra porrà fine per sempre alla nostra battaglia contro i Goyim. (…)
Allora la nostra razza dominerà incontrastata il mondo intero".
(Vedi anche il discorso completo del rabbino Rabinovich relativo ai piani per il
dominio mondiale ebraico: "Il discorso del rabbi
Rabinovich relatoivo al domino mondiale ebraico." [non ancora
disponibile in Italiano, leggi in tedesco
/ leggi in inglese])
Ma, a differenza del Millennio, dove Dio promette ad Israele la
sua fama: "Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio", dice
il SIGNORE degli eserciti" (Zac 4:6), l’Anticristo insieme ad Israele e ai
suoi alleati assoggetteranno il mondo con la battaglia e la guerra e renderanno
schiavi tutti i non ebrei, come ha profetizzato anche Rabinovich nel suo
discorso.
Tutti quei veri credenti in Cristo, che conoscono la loro Bibbia e smascherano
quell’inganno e rifiutano quel falso Cristo, saranno perseguitati dai "fratelli
e dalle sorelle" che sono passati al nemico, e persino dalla loro stessa
famiglia, saranno fatti prigionieri e addirittura uccisi.
Vi trascineranno davanti ai loro sinedri e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe.
Mat 10,16 Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai
lupi; siate dunque prudenti come serpenti e semplici come colombe. 10,17 Ma
guardatevi dagli uomini, perché vi trascineranno davanti ai loro sinedri e
vi flagelleranno nelle loro sinagoghe. 10,18 E sarete condotti
davanti ai governatori e davanti ai re, per causa mia, per dare testimonianza a
loro e ai gentili. 10,19 Quando essi vi metteranno nelle loro mani, non
preoccupatevi di come parlerete o di che cosa dovrete dire; perché in
quella stessa ora vi sarà dato ciò che dovrete dire; 10,20 poiché non sarete
voi a parlare, ma lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. 10,21 Ora il
fratello consegnerà a morte il fratello e il padre il figlio; e i figli
insorgeranno contro i genitori e li faranno morire. 10,22 E sarete odiati
da tutti a causa del mio nome; ma chi avrà perseverato fino alla
fine, sarà salvato. Mat 10,16-22;
La calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.
Apoc 2,8 «E all’angelo della chiesa in Smirne
scrivi: queste cose dice il primo e l’ultimo, che morì e tornò in vita. 2,9 Io
conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei
ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono,
ma sono una sinagoga di Satana. 2,10 Non temere ciò che dovrai
soffrire; ecco, il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per
mettervi alla prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii
fedele fino alla morte e ti darò la corona della vita. Apoc 2,8-10;
E il fatto che qui non si tratterà degli ebrei, che sono odiati
e perseguitati in tutto il mondo, come vogliono vedere molti esegeti (ed in
particolare quelli ebrei), è confermato dalla dichiarazione del Signore più
sopra, in Mat 10,22: "Sarete odiati da tutti a causa del mio nome". A causa
del nome del Signore (Cristo=Messia), in questo tempo soltanto i cristiani
possono essere odiati, e non gli ebrei, che inoltre non hanno mai riconosciuto
questo Cristo e che sino ad oggi lo hanno considerato un truffatore e un
blasfemo, che secondo il Talmud ebraico (parte della Torah, delle
Sacre Scritture ebraiche) "cuoce all’inferno a fuoco lento".
Nostro Signore ancora ai suoi tempi ha profetizzato tutto questo anche agli
scribi ebrei e ai farisei
Io vi mando dei profeti, dei savi e degli scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe
Mat 23,29 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti!
Perché edificate i sepolcri dei profeti e ornate i monumenti dei giusti, 23,30
e dite: "Se noi fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non ci saremmo
associati a loro nell’uccisione dei profeti". 23,31 Così dicendo, voi
testimoniate contro voi stessi, che siete figli di coloro che uccisero i
profeti. 23,32 Voi superate la misura dei vostri padri! 23,33 Serpenti, razza di
vipere! Come sfuggirete al giudizio della Geenna? 23,34 Perciò, ecco io vi
mando dei profeti, dei savi e degli scribi; di loro ne ucciderete e
crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete nelle vostre sinagoghe e li
perseguiterete di città in città, 23,35 affinché ricada su di voi tutto
il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del giusto Abele, fino al sangue
di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra il tempio e l’altare. 23,36
In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa generazione.
Mat 23,29-36;
Questi profeti, saggi e scribi, che il Signore manderà, sono i predicatori cristiani, gli evangelisti e gli studiosi della Bibbia degli Ultimi Tempi, che saranno perseguitati dagli ebrei, flagellati nelle loro sinagoghe e alcuni dei quali uccisi. Eppure il Signore ci offre per queste cupe profezie – per i cristiani – anche parole incoraggianti e lo conferma al tempo stesso più sotto, nel versetto Giov 15,23, con il riferimento seguente: "Chi odia me, odia anche il Padre mio", in base al quale gli ebrei, che lo odiano da quasi 2000 anni (e che dunque odiano anche Dio, l’Onnipotente), e che perciò non hanno alcun Dio e da allora sono un popolo senza Dio.
Se il mondo vi odia, sappiate che ha odiato me prima di voi.
Giov 15,18 Se il mondo vi odia, sappiate che ha
odiato me prima di voi. 15,19 Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che
è suo; ma poiché non siete del mondo, ma io vi ho scelto dal mondo, perciò il
mondo vi odia. 15,20 Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Il servo
non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me,
perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche
la vostra. 15,21 Tutte queste cose ve le faranno a causa del mio nome,
perché non conoscono colui che mi ha mandato. 15,22 Se non fossi venuto e
non avessi parlato loro, non avrebbero colpa; ma ora non hanno alcuna
scusa per il loro peccato. 15,23 Chi odia me, odia anche il Padre mio.
Giov 15,18-23;
Io conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.
Apoc 2,8 «E all’angelo della chiesa in Smirne
scrivi: queste cose dice il primo e l’ultimo, che morì e tornò in vita. 2,9 Io
conosco le tue opere, la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia tu sei
ricco) e la calunnia di coloro che si dicono Giudei e non lo sono, ma sono
una sinagoga di Satana. 2,10 Non temere ciò che dovrai soffrire; ecco,
il diavolo sta per gettare alcuni di voi in prigione per mettervi alla
prova, e avrete una tribolazione per dieci giorni. Sii fedele fino
alla morte e ti darò la corona della vita. 2,11 Chi ha orecchi, ascolti ciò
che lo Spirito dice alle chiese: chi vince non sarà certamente colpito dalla
seconda morte». Apoc 2, 8-11;
Se questa interpretazione è giusta, la comparsa dell’Anticristo
sarà tanto giusta quanto gli ebrei si sono immaginati l’apparizione del
Messia: tutte le nazioni – i "Goyim" (non ebrei) – saranno sconfitte e
la razza ebraica dominerà il mondo incontrastata insieme al Messia. Solo che
questo "Messia" non sarà il vero Messia, che regnerà nel millenario Regno
di Pace e di giustizia con Israele come "capo delle nazioni" (Ger 31:7), ma
l’Anticristo, che dominerà il mondo come falso Messia nella Grande
Tribolazione con la guerra e la violenza.
Tuttavia, gli ebrei non sanno nulla di un Anticristo, poiché essi rifiutano il
Nuovo Testamento e quindi non lo conoscono (Dan 9:27; Isa 28:14-15; Rom
11:25-26). Perciò, anche le profezie relative a questo millenario Regno di Pace
del Figlio di Dio – anche ed in particolare quelle nell’Antico Testamento
– vengono sottaciute o falsate da determinati esegeti. In conclusione, non
c’è bisogno delle profezie su un Millennio in futuro, se si vuole simulare il
compimento di queste profezie già a partire dal 1948 con il "raduno di
Israele".
(Vedi anche Discorso 66 "L’amillennialismo:
il regno millenario della pace è una finzione?")
(Vedi anche Discorso 1014 "La Lega Anti-diffamazione
ebraica riscrive il Nuovo Testamento.")
Con la sostituzione di un falso Dio e di un falso Messia la religione mosaica viene allora proclamata la religione di stato in Israele e in tutto il mondo Le profezie dell’Antico Testamento sul Messia verranno realizzate con il potere e la forza di Satana e il Nuovo Testamento verrà vietato nel mondo intero come "opera di truffatori". Il tempio a Gerusalemme verrà ricostruito e l’Anticristo vi si insedierà e si presenterà come "Dio". E "tutti gli abitanti della terra" adoreranno questo falso Messia.
E gli fu data una corona, ed egli uscì fuori come vincitore e per vincere.
Apoc 6,2 E io vidi, ed ecco un cavallo bianco. E
colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscì
fuori come vincitore e per vincere. Apoc 6, 2;
E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra.
Apoc 13,8 E l’adoreranno tutti gli abitanti
della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro della vita dell’Agnello,
che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo. Apoc 13,8;
Egli porse a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio.
2Tess 2,3 Nessuno v’inganni in alcuna maniera,
perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e
prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione,
2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o
oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio,
mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio.
2Tess 2, 3- 4;
In Apoc 13,11 apprendiamo poi di una seconda bestia, che Giovanni vide sorgere dalla terra. Aveva due corna come un agnello e parlava come un dragone. Ed esercitava tutto il potere della prima bestia – del falso Messia – in sua presenza. Come possiamo poi cogliere dal testo successivo, è questa seconda bestia che induce tutto il mondo ad adorare il falso Messia. Sull’identità di questa seconda bestia ad oggi gli esegeti non sono concordi. Alcuni vogliono vedervi un dominatore politico, altri vedono di nuovo l’Anticristo in essa e non nella prima bestia.
Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima bestia.
Apoc 13,11 Poi vidi un’altra bestia, che saliva
dalla terra, ed aveva due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava
come un dragone. 13,12 Essa esercitava tutta l’autorità della prima bestia
davanti a lei, e faceva sì che la terra e i suoi abitanti adorassero la prima
bestia, la cui piaga mortale era stata guarita. 13,13 E faceva grandi
prodigi, facendo persino scendere fuoco dal cielo sulla terra in presenza degli
uomini, 13,14 e seduceva gli abitanti della terra per mezzo dei prodigi che le
era dato di fare davanti alla bestia, dicendo agli abitanti della terra di fare
un’immagine alla bestia, che aveva ricevuto la ferita della spada ed era
tornata in vita. 13,15 E le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della
bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di far sì che tutti
coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero uccisi. 13,16 Inoltre
faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e servi, fosse
posto un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, 13,17 e che
nessuno potesse comperare o vendere, se non chi aveva il marchio o il nome della
bestia o il numero del suo nome. 13,18 Qui sta la sapienza. Chi ha
intendimento conti il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo
numero è seicentosessantasei. Apoc 13,11-18;
(Vedi anche Discorso 20 "L’Anticristo: la prima o
la seconda bestia in Apoc 13?")
Qui si mostra che un modo unilaterale di vedere le cose solo dal punto di vista dell’Apocalisse, ostacola davvero la visione sull’essenziale. Ma se rimaniamo al fatto che tutti questi eventi relativi al falso Messia sono il tentativo di Satana di scimmiottare Dio nelle sue azioni (Lutero definì per questo Satana la "scimmia di Dio"), allora dobbiamo considerare queste profezie insieme alle relative dichiarazioni dei Vangeli e soprattutto anche dell’Antico Testamento. E lì, nel profeta Malachia, in Mal 4,5-6, troviamo un importante riferimento ad un particolare segno distintivo nell’apparizione del Messia.
Ecco, io vi manderò Elia, il profeta, prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno.
Mal 4,5 Ecco, io vi manderò Elia, il profeta,
prima che venga il giorno grande e spaventevole dell’Eterno. 4,6 Egli farà
ritornare il cuore dei padri ai figli e il cuore dei figli ai padri, affinché
non venga a colpire il paese di completo sterminio. Mal 4, 5- 6;
Prima che venga il gran Giorno del Signore, Dio manderà il profeta Elia, che non è morto, ma che è asceso al cielo (2Re 2:11), per riconciliare in Israele i padri con i figli e i figli con i padri e per convertirli al loro Dio. Proprio questa profezia ha tenuto occupati anche gli esegeti biblici in Israele al tempo di Gesù e questa era anche la prima domanda che gli ebrei hanno posto a Giovanni Battista: sei Elia?
Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?
Giov 1,22 Essi allora gli dissero: «Chi sei tu,
affinché diamo una risposta a coloro che ci hanno mandato? Che dici di te
stesso?». 1,23 Egli rispose: «Io sono la voce di colui che grida
nel deserto: Raddrizzate la via del Signore, come disse il profeta Isaia». 1,24
Or coloro che erano stati mandati venivano dai farisei; 1,25 essi gli
domandarono e gli dissero: «Perché dunque battezzi, se tu non sei il
Cristo, né Elia, né il profeta?». 1,26 Giovanni rispose loro, dicendo:
«Io battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno che non conoscete.
1,27 Egli è colui che viene dopo di me e che mi ha preceduto, a cui io non sono
degno di sciogliere il legaccio dei sandali». Giov 1,22-27;
Giovanni Battista aveva detto rispettando la verità di non essere il Messia, ma che il Messia – Gesù Cristo – era già tra loro. Ma anche gli Apostoli del Signore volevano sapere da lui quale fosse era il punto della situazione sul ritorno di Elia.
Come mai dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?
Mat 17,10 Allora i suoi discepoli lo interrogarono,
dicendo: «Come mai dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elia?».
17,11 E Gesù rispose loro, dicendo: «Elia veramente deve venire prima e
ristabilire ogni cosa. 17,12 Ma io vi dico che Elia è già venuto ed essi
non l’hanno riconosciuto, anzi l’hanno trattato come hanno voluto; così
anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire da parte loro». 17,13 Allora i
discepoli compresero che aveva parlato loro di Giovanni Battista.
Mat 17,10-13;
La risposta del Signore contiene due importanti dichiarazioni. Egli conferma prima la predizione del profeta Malachia, che afferma che Elia deve venire. Ma poi il Signore dice agli Apostoli anche che Elia è già venuto, ma che gli ebrei non lo hanno riconosciuto e con lui hanno fatto quello che volevano. E allora gli apostoli compresero che egli aveva alluso a Giovanni Battista, che era stato fatto decapitare per ordine del re Erode. Ma anche agli ebrei il Signore ha rivelato che il Battista era Elia ritornato.
E se lo volete accettare, egli è l’Elia che doveva venire.
Mat 11,13 Poiché tutti i profeti e la legge hanno
profetizzato fino a Giovanni. 11,14 E se lo volete accettare,
egli è l’Elia che doveva venire. Mat 11,13-14;
Vediamo quindi che il ritorno del profeta Elia e la venuta del Messia vanno di pari passo. E come ci si aspettava, anche Satana, il dragone, nel suo plagio di questi eventi, ha associato un profeta – il falso profeta – al falso Messia. È la seconda bestia, che Giovanni più sopra, in Apoc 13,11, vide sorgere dalla terra, e che poi, in Apoc 16,13; 19,20 e 20,10, verrà definita anche il falso profeta.
E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi.
Apoc 16,13 E vidi uscire dalla bocca del
dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre
spiriti immondi, simili a rane. 16,14 Essi infatti sono spiriti di
demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero,
per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente.
Apoc 16,13-14;
Ma la bestia fu presa e con lei il falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa.
Apoc 19,20 Ma la bestia fu presa e con lei il
falso profeta che aveva fatto prodigi davanti ad essa, con i quali aveva
sedotto quelli che avevano ricevuto il marchio della bestia e quelli che avevano
adorato la sua immagine; questi due furono gettati vivi nello stagno di fuoco
che arde con zolfo. Apoc 19,20;
Il diavolo sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il falso profeta.
Apoc 20,10 Allora il diavolo, che le ha sedotte,
sarà gettato nello stagno di fuoco e di zolfo, dove sono la bestia e il
falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli dei
secoli. Apoc 20,10;
Con ciò abbiamo la prova che questa seconda bestia sarà l’Anticristo non più di quanto Giovanni Battista era il Messia. Non vi sarà nemmeno un dominatore politico, ma piuttosto un demone risvegliato da Satana, come è appunto l’Anticristo stesso – il falso Messia. E, similmente, così come il compito del vero profeta Elia ritornato, sarà di convertire il popolo di Israele al suo Dio e al suo Messia, così il compito di questo falso profeta, sarà di indurre gli esseri umani di tutto il mondo all’adorazione del falso Messia, della prima bestia, e di porre un marchio sulla loro mano destra o sulla loro fronte, in modo tale che nessuno sarà in grado di comprare o vendere, se non colui che ha tale marchio. E tutti gli esseri umani, che rifiuteranno di ricevere sulla mano destra o sulla fronte tale segno, poiché attendono il Figlio di Dio, il vero Cristo, verranno uccisi.
L’immagine della bestia parla, e tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia sono uccisi.
Apoc 13,15 E le fu concesso di dare uno spirito
all’immagine della bestia, affinché l’immagine della bestia parlasse, e di
far sì che tutti coloro che non adoravano l’immagine della bestia fossero
uccisi. 13,16 Inoltre faceva sì che a tutti, piccoli e grandi, ricchi e
poveri, liberi e servi, fosse posto un marchio sulla loro mano destra o sulla
loro fronte, 13,17 e che nessuno potesse comperare o vendere, se non chi
aveva il marchio o il nome della bestia o il numero del suo nome. 13,18 Qui
sta la sapienza. Chi ha intendimento conti il numero della bestia, perché è un
numero d’uomo; e il suo numero è seicentosessantasei.
Apoc 13,15-18;
Di loro Giovanni, in Apoc 20,4, scrive che coloro che sono stati uccisi per la testimonianza di Gesù, con la Prima Risurrezione, la risurrezione dei martiri, torneranno a vivere, per regnare come sacerdoti nel Millennio insieme a Gesù.
E vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi
sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di
coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola
di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non
avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro
tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. Apoc 20, 4;
(Vedi anche discorso 08 "Il raduno di Israele: già
dal 1948 o non prima degli Ultimi Tempi?")
(…) ancora una volta veniamo a lei con una domanda. Dove
sta scritto nella Parola di Dio, che noi, in quanto cristiani, dobbiamo
portare gli ebrei in Israele, affinché là essi possano essere salvati? In
questi ultimi anni, ho sempre ed ancora sentito dire questo e l’ho
pressoché creduto! Celebri studiosi della Bibbia dichiarano pubblicamente
che essi non hanno ricevuto l’ordine di predicare loro (agli ebrei,
nota di FH) il Vangelo, ma che Dio ha detto che essi devono essere
condotti in Israele da loro (dai cristiani). Per questo sono state
fondate le organizzazioni, perché Dio ha detto loro di fondarle. Ora,
però, ci troviamo allora di fronte ad un enorme dilemma se nei termini
della Parola di Dio in realtà non è così!! Poi, se in quanto cristiani,
conducessimo gli ebrei nell’imminente guerra e nel successivo tempo della
tribolazione e avessimo di nuovo le mani macchiate di sangue, in quanto
cristiani????? Sarebbe un dramma enorme! L’unica cosa che sono in grado di
fare per essere d’aiuto in questo momento è di chiederle di rispondere
pubblicamente. Per favore, dia una risposta e ci dica cosa si deve fare.
Rete internazionale della riconciliazione
Associazione senza fini di lucro.
International Network of Reconciliation
(a non profit Organisation)
Hannelore Weitzel intern-netzwerkderversoehnung@gmx.de
Sì, questo è davvero un problema che sta diventando sempre
più serio nelle comunità e nei gruppi domestici e molti fratelli e sorelle
guardano ad esso con grande apprensione. Accanto ad altri avvisi provenienti dal
circolo dei fratelli e delle sorelle, proprio oggi ho ricevuto anche una e-mail
da un fratello preoccupato
"Ecco la mia richiesta in breve. Sono molto
preoccupato per la tendenza che sto vedendo all’interno delle comunità di
Gesù verso l’ebraismo. E in particolar modo nei circoli carismatici. Spesso
penso che là si parli più di Israele che non di nostro Signore Gesù".
www.horst-koch.de
"Lei non può immaginare quanto possa essere
difficile trovare la verità, se si vive in Germania. Perché? Perché qui nel
nostro bel paese abbiamo un movimento di Israele che si impegna a fondo con
tutto ciò che ha, e che si preoccupa di insegnare e di credere che Israele,
così come è adesso, è ed è sempre stato lo stato fondato da DIO. Da molto
tempo io stessa mi è spettato a questo inganno. (…) Noi credemmo in ciò che
ci venne detto, ossia che la fondazione di Israele è sorta dalla cenere dell’olocausto.
Crediamo che sia sicuramente andata così, ma che però la fondazione dello
stato, che è avvenuta nel 1948, come poi abbiamo appreso alla fine dopo una
lunga ricerca della verità biblica e con l’aiuto di molti uomini di Dio
conoscitori della Bibbia (tra i quali anche lei), questo "raduno" non fu e non è il fatto di
riportare Israele a casa per mezzo del suo Dio! Ci ha scosso, poiché sappiamo che l’Aliyah
da parte dei cristiani che portano gli ebrei in Israele, poté avere luogo
perché le organizzazioni hanno stipulato un contratto con l’attuale stato di
Israele, che afferma che esse NON compiranno opere di evangelizzazione. Esse
hanno tutte dovuto sottoscrivere che non racconteranno MAI nulla di Cristo.
Altrimenti non avrebbero MAI ricevuto il permesso dalla Jewish Agency (Ufficio
immigrazione israeliano) di portare in Israele gli ebrei di tutte le
nazioni!!".
Il movimento di Israele nelle comunità cristiane e il "Christian Zionism" mondiale (sionismo cristiano) inducono purtroppo molti fratelli e sorelle in errore. Se le organizzazioni "cristiane" che portano gli ebrei in Israele devono sottoscrivere un contratto che afferma che là non compiranno opere di evangelizzazione, allora in questo modo esse agiscono chiaramente contro il comandamento del Signore in Marc 16,15 e sono perciò non-biblici e non-cristiani.
Andate per tutto il mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura.
Mar 16,15 Poi disse loro: «Andate per tutto il
mondo e predicate l’evangelo a ogni creatura; Mar 16,15;
E proprio come il sionismo è un’ideologia puramente politica,
come il comunismo o il socialismo, e non ha assolutamente nulla a che fare con
la religione – sia essa l’ebraismo o il cristianesimo – , anche queste
organizzazioni (pur portando la parola "cristiane" nel loro nome), sono
organizzazioni puramente politiche, e non solo non hanno assolutamente nulla a
che fare non il cristianesimo, ma operano anche contro i principi basilari della
Bibbia secondo la dottrina cristiana, così come verrà dimostrato in seguito. I
loro rappresentanti non sono nemmeno uomini di Dio, ma politici, che selezionano
le dichiarazioni contenute nella Bibbia come gli fa più comodo e come "propaganda
elettorale" per la loro organizzazione.
(Vedi anche Discorso 1012 "Le citazioni della Bibbia
degli "amici di Israele" – verificati nella Bibbia.")
Il fatto che gli ebrei nella fede mosaica, che riferiscono la
loro conoscenza esclusivamente all’Antico Testamento e rifiutano sia il Nuovo
Testamento sia nostro Signore Gesù Cristo(!), non sappiano nulla di questo
comandamento missionario è comprensibile. Non si può perciò nemmeno ritenere
lo stato ebraico responsabile di ciò, ma sono piuttosto i capi e i
rappresentanti di queste presunte organizzazioni cristiane, che si lasciano
convincere da predicatori ebrei – e negli ultimi tempi anche sempre più
tedeschi – del fatto che proprio loro, in quanto tedeschi, avrebbero l’obbligo
di questo tipo di "riparazione".
Queste organizzazioni – e tutti coloro che le sostengono e le appoggiano –
agiscono però anche contro un altro comandamento di nostro Signore. Se i
cristiani durante le opere di evangelizzazione negli stati esteri incontrano
resistenza e là la loro attività non è gradita, il Signore ci ha lasciato una
semplice regola, che noi dobbiamo seguire in un caso come questo.
Noi scuotiamo contro di voi la polvere stessa della vostra città che si è attaccata a noi.
Luca 10,10 Ma in qualunque città entriate, se
non vi ricevono, uscite nelle strade di quella e dite: 10,11 "Noi
scuotiamo contro di voi la polvere stessa della vostra città che si è
attaccata a noi; sappiate tuttavia questo, che il regno di Dio si è
avvicinato a voi". 10,12 Io vi dico che in quel giorno Sodoma sarà
trattata con più tolleranza di quella città. Luca 10,10-12;
Ciò vale ora naturalmente non soltanto per Israele, ma per
tutti gli stati del mondo, nei quali i cristiani vengono rifiutati e
perseguitati. E quindi anche qui la colpa è di nuovo dei cristiani, che –
come sembra – non conoscono la Bibbia o molto più semplicemente ignorano l’ammonimento
del Signore, evidentemente per inseguire qui un qualunque successo personale. Si
pone perciò la domanda se queste persone agiscono davvero per motivi cristiani
– e allora dovrebbero leggere la Bibbia e solo dopo agire – oppure se hanno
invece motivi del tutto personali e mondani, ma ciononostante inducono in errore
altri fratelli e sorelle, come la signora Weitzel ci illustra più sopra. A
favore di questo punto di vista, del resto, parla anche il fatto che gli
studiosi della Bibbia che lei menziona annunciano che "è Dio che glielo ha
detto". Simili affermazioni, che mettono in bocca a Dio parole che non sono
tratte dalla Bibbia, devono sempre essere rifiutate dai cristiani biblici! O
si tratta di consapevoli falsità o quelle parole hanno una "provenienza"
completamente diversa.
Se ora consideriamo lo stato delle cose dal punto di vista degli ebrei, dobbiamo
naturalmente consultare le dichiarazioni contenute nell’Antico Testamento. E
qui arriviamo a parlare della domanda concreta della signora Weitzel:
"Dove sta scritto nella Parola di Dio, che noi in
quanto cristiani dobbiamo portare gli ebrei in Israele, affinché là essi
possano essere salvati?"
Si anticipi subito quanto segue: questo, naturalmente, non è scritto da nessuna parte nella Bibbia. Né nel Nuovo Testamento, né tanto meno nell’Antico Testamento. Eppure, quello che gli ebrei qui adducono erroneamente come argomentazione, sono quelle profezie della Bibbia relative al vero raduno del popolo di Israele attraverso il suo Dio, all’inizio del Regno di Pace millenario di nostro Signore Gesù Cristo, all’inizio del Millennio. Ma, come vedremo in seguito, proprio da questi passi biblici si può evincere che Dio cambierà il destino di Israele non nel nostro tempo, ma solo in quel determinato momento nel futuro.
Dio disse: Farò tornare gli esuli di Giuda e gli esuli d’Israele.
Ger 33,7 Farò tornare gli esuli di Giuda e gli
esuli d’Israele e li ristabilirò come al principio. 33,8 Li purificherò
di ogni loro iniquità con la quale hanno peccato contro di me e perdonerò
tutte le loro iniquità con le quali hanno peccato e con le quali si sono
ribellati contro di me. 33,9 E questa città sarà per me un titolo
di gioia, di lode e di gloria davanti a tutte le nazioni della terra, quando
verranno a sapere di tutto il bene che io faccio loro; e temeranno e tremeranno
a motivo di tutto il bene e di tutta la pace che io procurerò a lei».
Ger 33, 7- 9;
L’Israele attuale è ben lungi dall’essere purificato da tutti quei misfatti. Così come in tutti gli altri stati del mondo, anche in Israele la menzogna e l’ingiustizia sono ampiamente diffuse. Inoltre, è nella natura delle cose che il destino di Israele verrà cambiato da Dio una volta soltanto e cioè all’inizio del Millennio. E se è così, allora Israele rimarrà ancora fino a quel momento in preda ai suoi misfatti, con i quali esso pecca e commette empietà contro Dio. Soltanto in quel giorno nel futuro Dio allora perdonerà l’umile e misero resto del popolo di Israele ed essi non avranno più bisogno di vergognarsi dei loro misfatti, con i quali hanno portato a termine la rottura con il loro Dio.
Il residuo d’Israele non commetterà iniquità e non dirà più menzogne,
Sof 3,11 In quel giorno non avrai più vergogna
di tutte le tue azioni con le quali ti sei ribellata contro di me, perché
allora farò allontanare dal tuo mezzo quelli che si rallegrano nella tua
grandezza, e tu cesserai di inorgoglirti sul mio monte santo». 3,12 «Farò
rimanere in mezzo a te un popolo umile e povero, che confiderà nel nome
dell’Eterno. 3,13 Il residuo d’Israele non commetterà iniquità e non dirà più
menzogne, né si troverà nella loro bocca lingua ingannatrice; poiché essi
pascoleranno il loro gregge, si coricheranno e nessuno li
spaventerà». Sof 3,11-13;
Qui in Sof 3,11-13 si tratta essenzialmente di quegli israeliti che dopo il Giorno dell’Ira di Dio sono rimasti in Israele. Più sotto apprendiamo poi che il Signore raduna e riconduce i restanti del suo popolo in tutto il mondo.
L’Eterno ha revocato i suoi giudizi contro di te, ha cacciato via il tuo nemico.
Sof 3,14 Manda grida di gioia, o figlia di Sion,
manda grida d’allegrezza, o Israele! Rallegrati ed esulta di tutto cuore, o
figlia di Gerusalemme! 3,15 L’Eterno ha revocato i suoi giudizi contro
di te, ha cacciato via il tuo nemico. Il Re d’Israele, l’Eterno, è
in mezzo a te, non avrai più da temere alcun male. 3,16 In quel
giorno si dirà a Gerusalemme: «Non temere, o Sion, le tue mani non si
indeboliscano! 3,17 L’Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te è il Potente
che salva. Egli esulterà di gioia per te, nel suo amore starà in silenzio,
si rallegrerà per te con grida di gioia. 3,18 Io raccoglierò quelli che sono
afflitti per le assemblee solenni, che sono tra di voi, per i quali il
peso per lei era divenuto oggetto di disprezzo. Sof 3,14-18;
Io raccoglierò quelli che sono stati scacciati, e li renderò gloriosi e rinomati in tutti i paesi dove sono stati nella vergogna.
Sof 3,19 Ecco, in quel tempo io agirò contro
quelli che ti opprimono; salverò lo zoppo e raccoglierò quelli che sono
stati scacciati, e li renderò gloriosi e rinomati in tutti i paesi dove sono
stati nella vergogna. 3,20 In quel tempo io vi farò ritornare, sì, in quel
tempo vi raccoglierò; poiché vi renderò rinomati e gloriosi fra tutti i
popoli della terra, quando, sotto i vostri occhi, farò ritornare quelli che
sono in cattività», dice l’Eterno. Sof 3,19-20;
Con Sof 3,14-18 abbiamo qui un importante riferimento al
fatto che l’intero contesto descrive una profezia sugli Ultimi Tempi. Nel
versetto 15 si dice "Il Re d’Israele, l’Eterno, è in mezzo a te", e poi nel
versetto 17: "L’Eterno, il tuo DIO, in mezzo a te". Con ciò è assodato che
le dichiarazioni in questo testo si riferiscono al ritorno e al raduno del
popolo di Israele all’inizio del Millennio, quando il Signore Gesù sarà re a
Gerusalemme.
Anche la promessa: "Io raccoglierò quelli che sono afflitti per le assemblee
solenni, che sono tra di voi, per i quali il peso per lei era divenuto oggetto
di disprezzo" (Sof 3:18) non può essere collocata nel passato. Israele
porta sino ad oggi la sua onta di avere respinto il suo Messia. Questa onta
verrà cancellata solo quando Israele saluterà il Figlio di Dio, nostro Signore
Gesù Cristo e il suo Messia con queste parole: "Benedetto colui che viene nel
nome del Signore!". Dopo allora Dio perdonerà i loro peccati e su di loro si
effonderà lo spirito della grazia e della preghiera. Essi vedranno colui che
hanno trafitto e per lui piangeranno.
Da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!.
Mat 23,38 Ecco, la vostra casa vi è lasciata
deserta. 23,39 Poiché io vi dico, che da ora in avanti non mi vedrete più,
finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"».
Mat 23,38-39;
Essi guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui, come si fa cordoglio per un figlio unico.
Zac 12,10 «Riverserò sulla casa di Davide e
sugli abitanti di Gerusalemme lo Spirito di grazia e di supplicazione; ed essi
guarderanno a me, a colui che hanno trafitto; faranno quindi cordoglio per lui,
come si fa cordoglio per un figlio unico, e saranno grandemente addolorati
per lui, come si è grandemente addolorati per un primogenito. 12,11 In quel
giorno ci sarà un grande cordoglio in Gerusalemme, simile al cordoglio di
Hadad-rimmon nella valle di Meghiddo. Zac 12,10-11;
Tutte famiglie rimaste della casa di Davide faranno cordoglio per lui che hanno traffito.
Zac 12,12 E il paese farà cordoglio, ogni
famiglia da sé: la famiglia della casa di Davide da sé, e le loro mogli da
sé; la famiglia della casa di Nathan da sé, e le loro mogli da sé; 12,13 la
famiglia della casa di Levi da sé, e le loro mogli da sé; la famiglia di
Scimei da sé, e le loro mogli da sé; 12,14 tutte le famiglie rimaste
ognuna da sé, e le loro mogli da sé». Zac 12,12-14;
Ed anche Ezechiele parla di questa onta degli israeliti e di tutti i loro peccati, con i quali essi hanno peccato contro il loro Dio, e promette che essi saranno di nuovo riuniti nel loro paese. Più sotto, nel versetto Ez 39,29, comprendiamo allora di nuovo il riferimento agli Ultimi Tempi. Qui sta scritto: "non nasconderò più loro la mia faccia, perché spanderò il mio Spirito sulla casa d’Israele". Sino ad oggi il volto del loro Dio è stato celato ad Israele ed un velo rimane sul loro cuore (2Cor 3,15; si veda più sotto) e il suo Spirito agirà tra i Cristiani Gentili, ma non ancora sul popolo di Israele. Israele da quasi 2000 anni – e fino al ritorno del suo Messia – è un popolo atei e senza-Dio, poiché nega il Figlio e quindi di conseguenza non ha nemmeno il Padre:
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Giov 14,
6;
Chiunque nega il Figlio, non ha neanche il Padre.
1Gio 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha
neanche il Padre; chi riconosce il Figlio, ha anche il Padre.
1Gio 2,23;
Ma quando Israele si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso.
2Cor 3,14 Ma le loro menti sono diventate ottuse;
infatti, nella lettura dell’antico patto lo stesso velo rimane senza essere
rimosso, perché il velo viene annullato in Cristo. 3,15 Anzi fino ad oggi,
quando si legge Mosè un velo rimane sul loro cuore. 3,16 Ma quando Israele
si sarà convertito al Signore, il velo sarà rimosso. 2Cor 3,14-16;
Non nasconderò più loro la mia faccia.
Ez 39,26 dopo che hanno portato il loro
vituperio e la pena di tutte le loro infedeltà che avevano commesso contro di
me, mentre dimoravano al sicuro nel loro paese e nessuno li spaventava.
39,27 Quando li ricondurrò dai popoli e li raccoglierò dai paesi dei loro
nemici e sarò santificato in loro agli occhi di molte nazioni, 39,28 essi
riconosceranno che io sono l’Eterno, il loro DIO, che li ha fatti andare
in cattività fra le nazioni, ma li ha pure radunati assieme nel loro
paese, senza lasciarne fuori neppure uno. 39,29 Non nasconderò più loro la
mia faccia, perché spanderò il mio Spirito sulla casa d’Israele», dice il
Signore, l’Eterno. Ez 39,26-29;
La liberazione dal peccato è uno dei presupposti della discesa
dello Spirito. Lo Spirito di Dio può sviluppare il suo effetto solo là dove il
peccato è stato perdonato. E il peccato può essere perdonato solo là dove
esso venga ammesso davanti a Dio e il sacrificio vicario di nostro Signore Gesù
Cristo verrà accolto con gratitudine
Questo nesso per noi Cristiani Gentili è da quasi duemila anni una certezza di
fede ed è componente costitutiva del nostro credo. Con il rifiuto del Messia,
fino ad oggi questa remissione dei peccati agli ebrei non è accessibile. Ma Dio
promette di liberarli dai loro peccati "in quel giorno" e di non ricordare
più i loro misfatti. Sarà quel giorno in cui "essi guarderanno a me, a colui
che essi hanno trafitto, e ne faranno cordoglio come si fa cordoglio per un
figlio unico", come è scritto anche più sopra in Zac 12,10-13.
Il residuo d’Israele tornerà al Dio potente.
Isa 10,20 In quel giorno avverrà che il
residuo d’Israele e gli scampati della casa di Giacobbe non si
appoggeranno più su colui che li colpiva, ma si appoggeranno in verità
sull’Eterno, il Santo d’Israele. 10,21 Un residuo, il residuo di Giacobbe,
tornerà al Dio potente. Isa 10,20-21;
Io perdonerò a quelli che lascerò come residuo d’Israele.
Ger 50,19 Ma ricondurrò Israele al suo pascolo,
pascolerà sul Karmel e in Bashan e la sua anima si sazierà sui colli di
Efraim e in Galaad. 50,20 In quei giorni, in quel tempo», dice l’Eterno, «si
cercherà l’iniquità d’Israele, ma non ce ne sarà alcuna, e i peccati
di Giuda, ma non si troveranno; perché io perdonerò a quelli che lascerò
come residuo. Ger 50,19-20;
Dio perdona l’iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità.
Mi 7,18 Qual Dio è come te, che perdona
l’iniquità e passa sopra la trasgressione del residuo della sua eredità?
Egli non conserva per sempre la sua ira, perché prende piacere nell’usare
misericordia. 7,19 Egli avrà nuovamente compassione di noi, calpesterà le
nostre iniquità. Tu getterai in fondo al mare tutti i nostri peccati. 7,20 Tu
mostrerai la tua fedeltà a Giacobbe e la tua misericordia ad Abrahamo,
come hai giurato ai nostri padri fin dai tempi antichi. Mi 7,18-20;
Dopo la conversione e la remissione dei peccati, Dio farà scendere il suo Spirito su Israele. Se la conversione e la remissione dei peccati erano un presupposto, allora la discesa dello Spirito di Dio è una conseguenza della riaccettazione di Israele attraverso il suo Dio. Se la fondazione dell’attuale stato di Israele fosse davvero stata ordinata da Dio – così come affermano gli studiosi biblici citati dalla signora Weitzel – allora si dovrebbe potere osservare tutte queste ripercussioni anche nel popolo di Israele di oggi. Allora si comprenderebbe che la promessa di Dio più sotto, in Ez 11,19: "Io darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di pietra e darò loro un cuore di carne," è diventata realtà.
Dopo questo avverrà che io spanderò il mio Spirito sopra ogni carne.
Gioel 2,28 «Dopo questo avverrà che io
spanderò il mio Spirito sopra ogni carne; i vostri figli e le vostre figlie
profetizzeranno, i vostri vecchi faranno sogni, i vostri giovani avranno
visioni. 2,29 In quei giorni spanderò il mio Spirito anche sui servi e sulle
serve. Gioel 2,28-29;
Spanderò il mio Spirito sulla tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi discendenti.
Isa 44,1 «Ora ascolta, o Giacobbe mio servo, o
Israele che io ho scelto! 44,2 Così dice l’Eterno che ti ha fatto e ti ha
formato fin dal seno materno, colui che ti aiuta: Non temere, o Giacobbe mio
servo, o Jeshurun che io ho scelto! 44,3 Poiché io spanderò acqua
sull’assetato e ruscelli sulla terra arida; spanderò il mio Spirito sulla
tua progenie, e la mia benedizione sui tuoi discendenti. 44,4 Essi
cresceranno come erba in mezzo all’acqua, come salici lungo corsi d’acqua.
44,5 L’uno dirà: "Io sono dell’Eterno"; l’altro si chiamerà
col nome di Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano:
"Dell’Eterno", e si onorerà di portare il nome d’Israele».
Isa 44, 1- 5;
Darò loro un cuore nuovo e uno spirito nuovo metterò dentro di loro.
Ez 11,19 Darò loro un cuore nuovo e uno
spirito nuovo metterò dentro di loro; toglierò dal loro petto il cuore di
pietra e darò loro un cuore di carne, 11,20 perché seguano i miei decreti
e osservino le mie leggi e li mettano in pratica; saranno il mio popolo e io
sarò il loro Dio. 11,21 Ma su coloro che seguono con il cuore i loro idoli e le
loro nefandezze farò ricadere le loro opere, dice il Signore Dio».
Ez 11,19-21;
Perché diffonderò il mio spirito sulla casa d’Israele.
Ez 39,29 Allora non nasconderò più loro il mio
volto, perché diffonderò il mio spirito sulla casa d’Israele». Parola
del Signore Dio. Ez 39,29;
Ora, dell’Israele di oggi, si può dire che lo Spirito di Dio
fu fatto scendere su di lui e che esso "non commetterà azioni malvagie, non
dirà menzogne, e non si troverà più un linguaggio ingannatore sulle sue
labbra" (Sof 3,13)? Il prematuro abbandono di Ezer Weizmann e di Benjamin
Netanyahu (che ora, nel 2010, è stato rieletto!) di entrambe le più alte
cariche pubbliche – di capo dello stato e di primo ministro – a causa di
tangenti e corruzione, dimostra qualcosa di diverso. E a causa della corruzione,
anche il primo ministro Ehud Olmert (2006) dovette dimettersi. Nello
stesso modo, anche l’ex capo di stato di Israele Moshe Katsav, a causa
della corruzione e dello stupro di una segretaria, dovette abbandonare la
carica. Ed anche un deputato e capo del partito religioso "Shas" (Aryeh
Deri) fu condannato in un processo per corruzione e truffa.
Qui, ora, non vogliamo certo stare a parlare dei crimini di guerra degli
israeliani contro i palestinesi con migliaia di morti da ambo le parti, dell’attacco
non provocato di Israele al Libano nel 2006 (seconda guerra del Libano) e del
bombardamento di un posto di osservazione dell’UNIFIL al confine con il Libano
e dei 4 ufficiali dell’ONU uccisi intenzionalmente.
Con ciò arriviamo a quei passi biblici dei quali erroneamente ancora e sempre
si abusa per rafforzare l’affermazione che le nazioni dovrebbero portare gli
ebrei in Israele, come viene espresso anche nella e-mail della signora Weitzel.
Se consideriamo in modo più preciso questi passi biblici, comprendiamo che in
questi testi non si può assolutamente trattare dell’Israele dei giorni
nostri.
E ciò non soltanto sulla base della prova addotta più sopra, che Israele non
si è ancora convertito al suo Messia, che quindi non ha ancora ricevuto il
perdono dei suoi peccati e che lo Spirito della grazia e della preghiera non è
ancora sceso su di lui, ma anche e in particolare perché i passi biblici
rivendicati dagli ebrei qui sotto parlano anche di tutte le nazione gentili che poi
si sono convertite e sono approdati alla fede nel Dio di Israele. Ciò –
purtroppo – non avverrà più nel nostro tempo di oggi, ma soltanto nel
Millennio, quando tutti i popoli avranno esperito il potere e il dominio di Dio
nel Giorno dell’Ira.
I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese.
Isa 14,1 Il Signore infatti avrà pietà di
Giacobbe e si sceglierà ancora Israele e li ristabilirà nel loro paese. A
loro si uniranno gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe.
14,2 I popoli li accoglieranno e li ricondurranno nel loro paese e se ne
impossesserà la casa di Israele nel paese del Signore come schiavi e schiave;
così faranno prigionieri coloro che li avevano resi schiavi e domineranno i
loro avversari. Isa 14, 1- 2;
"A loro si uniranno gli stranieri, che saranno incorporati nella casa di Giacobbe". Questi ora non sono più gli esseri umani empi come gli israeliani dei giorni nostri. Nel Giorno dell’Ira, questi Gentili avranno visto ed esperito personalmente questo Dio, il suo potere e la sua magnificenza. E così è anche comprensibile se "dieci uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi", come viene profetizzato più sotto in Zac 8,23.
Le genti diranno ai Giudei: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che Dio è con voi.
Zac 8,20 Dice il Signore degli eserciti: «Anche
popoli e abitanti di numerose città si raduneranno 8,21 e si diranno l’un
l’altro: Su, andiamo a supplicare il Signore, a trovare il Signore degli
eserciti; ci vado anch’io. 8,22 Così popoli numerosi e nazioni potenti verranno
a Gerusalemme a consultare il Signore degli eserciti e a supplicare il
Signore». 8,23 Dice il Signore degli eserciti: «In quei giorni, dieci
uomini di tutte le lingue delle genti afferreranno un Giudeo per il lembo del
mantello e gli diranno: Vogliamo venire con voi, perché abbiamo compreso che
Dio è con voi». Zac 8,20-23;
Riporteranno i tuoi figli in braccio, le tue figlie saran portate sulle spalle.
Isa 49,22 Così dice il Signore Dio: «Ecco, io
farò cenno con la mano ai popoli, per le nazioni isserò il mio vessillo. Riporteranno
i tuoi figli in braccio, le tue figlie saran portate sulle spalle. 49,23 I
re saranno i tuoi tutori, le loro principesse tue nutrici. Con la faccia a
terra essi si prostreranno davanti a te, baceranno la polvere dei tuoi piedi;
allora tu saprai che io sono il Signore e che non saranno delusi quanti sperano
in me». 49,24 Si può forse strappare la preda al forte? Oppure può un
prigioniero sfuggire al tiranno? 49,25 Eppure dice il Signore: «Anche il
prigioniero sarà strappato al forte, la preda sfuggirà al tiranno. Io
avverserò i tuoi avversari; io salverò i tuoi figli. Isa 49,22-25;
I suoi bimbi saranno portati in braccio, sulle ginocchia saranno accarezzati.
Isa 66,7 Prima di provare i dolori, ha partorito;
prima che le venissero i dolori, ha dato alla luce un maschio. 66,8 Chi ha mai
udito una cosa simile, chi ha visto cose come queste? Nasce forse un paese in un
giorno; un popolo è generato forse in un istante? Eppure Sion, appena
sentiti i dolori, ha partorito i figli. 66,9 «Io che apro il grembo
materno, non farò partorire?» dice il Signore. «Io che faccio generare,
chiuderei il seno?» dice il tuo Dio. 66,10 Rallegratevi con Gerusalemme,
esultate per essa quanti la amate. Sfavillate di gioia con essa voi tutti
che avete partecipato al suo lutto. 66,11 Così succhierete al suo petto e vi
sazierete delle sue consolazioni; succhierete, deliziandovi, all’abbondanza del
suo seno. 66,12 Poiché così dice il Signore: «Ecco io farò scorrere
verso di essa, come un fiume, la prosperità; come un torrente in
piena la ricchezza dei popoli; i suoi bimbi saranno portati in braccio,
sulle ginocchia saranno accarezzati. 66,13 Come una madre consola un figlio
così io vi consolerò; in Gerusalemme sarete consolati. Isa 66, 7-13;
le navi di Tarsis si radunano per me, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e oro, per il nome del Signore.
Isa 60,9 Sono navi che si radunano per me, le navi
di Tarsis in prima fila, per portare i tuoi figli da lontano, con argento e
oro, per il nome del Signore tuo Dio, per il Santo di Israele che ti onora.
Isa 60, 9;
Questi sono dunque quei passi biblici che secondo l’opinione
degli studiosi della Bibbia citati dalla signora Weitzel, devono dimostrare che
i cristiani dovrebbero condurre gli ebrei dalla Russia in Israele. E qui
comprendiamo la perfida tattica di queste persone: citano le profezie tratte
dall’Antico Testamento, che si riferiscono ad un futuro lontano e affermano
semplicemente che esse sarebbero valide già oggi.
Per un simile modo di procedere vi sono solo due possibilità: o questi "studiosi
della Bibbia" non conoscono la Bibbia, oppure essi sottacciano deliberatamente
l’intero contesto di queste profezie bibliche, con l’intento di portare i
fratelli e le sorelle su una falsa via. In entrambi i casi, i fratelli capi
delle comunità dovrebbero informarsi a proposito del contenuto di simili
sermoni prima che questi vengano diffusi e che si dia qui agli
ascoltatori l’opportunità di porre delle domande. Una lettura frontale nella
quale nessuno può porre domande, è – qualunque sia l’argomento – una
prova di ammissione di povertà del relatore e per lo più un tentativo di
indottrinamento degli ascoltatori.
Proprio la Bibbia, alla quale questi predicatori – siano essi cristiani o
ebrei – si richiamano sempre e ancora in relazione al raduno di Israele,
fornisce la prova del fatto che Israele solo dopo il ritorno del suo Messia, di
nostro Signore Gesù Cristo, all’inizio del suo dominio nel millenario Regno
di Pace, verrà riunito nella terra di Israele e là diventerà un grande stato,
il "capo delle nazioni" (Ger 31:7; 2Sam 22:44; Sal 18:44). E solo
dopo, quando Israele si sarà convertito a Gesù Cristo, al Figlio di
Dio, che fino ad oggi esso rifiuta come truffatore e blasfemo, le altre nazioni
condurranno gli ebrei dai quattro angoli del mondo in Israele.
Per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.
Mat 13,13 Per questo parlo loro in parabole: perché
pur vedendo non vedono, e pur udendo non odono e non comprendono. 13,14 E così
si adempie per loro la profezia di Isaia (Isa 6,8-10) che dice: Voi
udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. 13,15 Perché
il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno
chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e
non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani.
Mat 13,13-15;
Ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto.
2Cor 3,14 Ma le loro menti furono accecate;
infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura
dell’Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. 3,15 Fino
ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; 3,16 ma
quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto.
2Cor 3,14-16;
Riassumiano quindi la successione degli eventi: o il giorno del SIGNORE e dell’Ira di Dio (Isa 2:10-22; 13:13-14; Ag 2:21-22; o la trasformazione del cielo e della terra (Sal 102:26-27; Isa 24:1-6, 17-20; 51:6-8; 65:17; 66:22; Ag 2:6; Eb 12:26-27) o il Messia, nostro Signore Gesù Cristo viene come re nel suo Regno Millenario (Zac 12:10-12; Mat 23:39) o gli ebrei lo accoglieranno con queste parole: «Benedetto, colui che viene nel nome del Signore!» (Mat 23:39) o allora il restante popolo di Israele si converte al suo Dio e a suo Figlio (Isa 10:20-21; 2Cor 3:14-16) o attraverso questa conversione al loro Messia, Dio perdona tutti i loro peccati (Ger 50:19-20; Mat 7:18-20) o dopo che i loro peccati saranno perdonati, Dio farà scendere su di loro il suo Spirito (Isa 44:1-5; Ez 39:29) o gli israeliti sparsi per il mondo verranno radunati (Isa 11:11-13; Ger 23:1-8; 31:6-8; Mi 2:12-13; Zac 2:5-8) o anche i Gentili si convertiranno e condurranno gli ebrei nella loro terra (Ez 14:1-2; 49:22-23; 60:9; 66:7-13; Zac 8:20-23) o il millenario Regno di Pace del Figlio
di Dio sulla terra (Isa 11:1-16; 12:1-5; 60:1-22; 66:18-24; Ez
37:21-29) |
(Vedi anche Capitolo 09 "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.")
Il timore finale espresso dalla signora Weitzel:
"Ora, però, ci troviamo allora di fronte ad un
enorme dilemma se nei termini della Parola di Dio in realtà non è così!! Poi,
se in quanto cristiani, conducessimo gli ebrei nell’imminente guerra e nel
relativo tempo della tribolazione e avessimo di nuovo le mani macchiate di
sangue, in quanto cristiani????? Sarebbe un dramma enorme! L’unica cosa che
sono in grado di fare per essere d’aiuto in questo momento è di chiederle di
rispondere pubblicamente. Per favore, dia una risposta e ci dica cosa si deve
fare".
è assolutamente comprensibile e testimonia il senso di
responsabilità di questa sorella in Cristo. Un senso di responsabilità del
quale i citati predicatori e studiosi della Bibbia sono purtroppo completamente
privi.
In riferimento alla domanda posta qui sopra:
"Poi, se in quanto cristiani, conducessimo gli
ebrei nell’imminente guerra e nel relativo tempo della tribolazione e avessimo
di nuovo le mani macchiate di sangue, in quanto cristiani?????".
si deve tuttavia chiarire una cosa: non era e non è compito delle comunità cristiane portare gli ebrei atei dalla Russia in Israele. Questo errore viene espresso in modo evidente in un’altra e-mail della signora Weitzel, laddove ella scrive:
"(…) si tratta di nuovo del fatto che i
cristiani, la comunità, comprende che noi, in quanto comunità, abbiamo un
compito verso gli ebrei, e in particolare non solo adesso, ma dopo che essi
verranno scacciati del loro paese (…)"
Qui si deve far notare con molta chiarezza che la comunità cristiana ha un compito solo verso il suo Signore:
Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura
Mar 16,15 Gesù disse loro: «Andate in tutto il
mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura. 16,16 Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
Mar 16,15-16;
Non abbiamo, quindi, nessun compito speciale "verso gli ebrei", ma il Signore ci ordina di andare per il mondo e annunciare il Vangelo di salvazione attraverso la grazia. E come ci dice Paolo in 1Tim 2,3-6, è anche la volontà del Padre, che tutti gli esseri umani giungano alla conoscenza della verità.
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità.
1Tim 2,3 Questa è una cosa bella e gradita al
cospetto di Dio, nostro salvatore, 2,4 il quale vuole che tutti gli uomini
siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 2,5 Uno solo,
infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo
Gesù, 2,6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza
egli l’ha data nei tempi stabiliti.1Tim 2, 3- 6;
Secondo la volontà di Dio, dobbiamo perciò lavorare perché tutti gli esseri umani (e non solo quelli di Israele) siano salvati e giungano alla fede in nostro Signore Gesù Cristo. È questo il nostro compito, questo è il nostro obiettivo. Ma il Signore ci dice anche:
Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città.
Mat 10,14 Se qualcuno poi non vi accoglierà e
non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città
e scuotete la polvere dai vostri piedi. 10,15 In verità vi
dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più
sopportabile di quella città. Mat 10,14-15;
E se poi la signora Weitzel più sopra scrive che questi
cristiani dovettero sottoscrivere un contratto nello stato di Israele, secondo
il quale "essi MAI racconteranno qualcosa di Cristo", ciò significa che la
comunità non può eseguire il suo compito mondiale, secondo il suddetto
comandamento del Signore, proprio in Israele.
Il timore che, in quanto cristiani, abbiamo di nuovo le mani sporche di sangue,
poiché abbiamo condotto gli ebrei in Israele, è quindi del tutto
ingiustificato. Perché, come si è già detto, da un lato, non è compito della
comunità, ma questi cristiani operano secondo la propria personale
responsabilità. Dall’altro lato, in quanto comunità, abbiamo certamente il
compito di portare agli esseri umani il Vangelo di Gesù Cristo, l’unica via
per la loro salvezza. E proprio se non facciamo questo, abbiamo, secondo la
Scrittura, le mani sporche di sangue:
Si tu non avverti il malvagio, egli morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
Ez 3,18 Se io dico al malvagio: Tu morirai! e
tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta
perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della
sua morte io domanderò conto a te. 3,19 Ma se tu ammonisci il malvagio
ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta,
egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato. Ez 3,18-19;
Allo stesso modo, così come sarebbe stato possibile, sulla base
di uno studio adeguato della Scrittura, riconoscere e confutare il tentativo di
alcuni predicatori e studiosi della Bibbia di convincere i fratelli e le sorelle
del fatto che essi devono portare gli ebrei atei dalla Russia in Israele, anche
la risposta alla domanda "cosa si deve fare" ci viene fornita dalla Bibbia.
Prima di tutto dobbiamo riconoscere che vi sono sempre state due linee di
carattere opposte nei discendenti carnali di Abramo, e Dio ha fatto la sua
scelta tra di loro.
Ciò ha inizio già con gli stessi figli di Abramo: Isacco, il figlio di Sara la
Libera, e progenitore degli ebrei. E Ismaele, il figlio di Agar la serva, e
progenitore degli arabi. Ismaele era il tentativo della sterile Sara di avere un
figlio, anche se Abramo lo ha generato con la serva Agar. Isacco era il figlio
promesso da Dio, che Abramo ha procreato a 100 anni, che Sara ha dato alla luce
a 90 anni, e sul quale Dio ha fatto scendere la sua benedizione.
In seguito, poi, troveremo tutto questo anche negli figli di Isacco: Esaù, che
ha persino venduto il suo diritto di progenitura per un piatto di lenticchie, ma
che volle riaverlo indietro, quando era troppo tardi (Gen 25,29-34), e Giacobbe,
che rimase fedele al suo Dio e da quest’ultimo – addirittura contro il
volere di suo padre – fu benedetto e ricompensato (Gen 27:27-29). Egli
ricevette da Dio il nome "Israele".
Anche in Mosè e in suo fratello Aronne possiamo ben comprendere questo. Quando
Mosè fu presso Dio per quaranta giorni e quaranta notti sul monte Oreb (Sinai)
per ricevere le tavole della legge, una parte del popolo affermò che Mosè non
avrebbe mai più fatto ritorno e assillarono Aronne perché egli creasse per
loro un nuovo Dio. Aronne, in quanto sostituto di suo fratello, cedette a queste
insistenze e fabbricò per gli israeliti un vitello d’oro. E danzarono intorno
ad esso, si inginocchiarono ai suoi piedi e lo adorarono (Es 32:1-35).
Anche nostro Signore Gesù Cristo ha vissuto entrambi questi aspetti. Gli uni
che hanno gridato "Osanna" e sparso palme lungo il suo cammino, e gli altri,
che hanno gridato a Pilato "crocifiggilo". Questi ultimi lo hanno definito
un blasfemo e un impostore e lo hanno consegnato alla croce. Allora anche tra i
primi egli ha scelto i suoi discepoli e palesato ai secondi che sono figli del
diavolo (Giov 8:44).
Ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
Giov 10,24 Allora i Giudei gli si fecero attorno
e gli dicevano: «Fino a quando terrai l’animo nostro sospeso? Se tu sei il
Cristo, dillo a noi apertamente». 10,25 Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto e
non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste mi danno
testimonianza; 10,26 ma voi non credete, perché non siete mie pecore.
Giov 10,24-26;
E così, anche sino ai giorni nostri, riconosciamo entrambi i gruppi tra gli ebrei. Da un lato, coloro che vogliono sistemare le cose da soli e poi in seguito distorcere le profezie così da "adattarsele" per loro in un qualche modo. Nel 1948 – contro le dichiarazioni della Scrittura e il volere di Dio – essi hanno occupato la Palestina con la forza delle armi, cacciato gli abitanti e fondato uno stato sionista. Nelle profezie del profeta Osea che seguono, essi sono "la casa di Israele", della quale Dio non ha più compassione e alla quale egli ha tolto completamente la sua pietà.
Non li salverò con l’arco, con la spada, con la guerra.
Os 1,5 In quel giorno io spezzerò l’arco d’Israele
nella valle di Izreèl». 1,6 La donna concepì di nuovo e partorì una figlia e
il Signore disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruhama [Non-amata], perché non
amerò più la casa d’Israele, non ne avrò più compassione. 1,7
Invece io amerò la casa di Giuda e saranno salvati dal Signore
loro Dio; non li salverò con l’arco, con la spada, con la guerra, né
con cavalli o cavalieri». Os 1, 5- 7;
Non con la potenza né con la forza, ma con il mio spirito, dice il Signore degli eserciti!.
Zac 4,6 Egli mi rispose: «Questa è la parola del
Signore a Zorobabele: Non con la potenza né con la forza, ma con il mio
spirito, dice il Signore degli eserciti! Zac 4, 6;
Un tempo essi hanno diffuso la menzogna che il raduno del popolo
di Israele è avvenuto attraverso Dio, ed essi sono anche coloro che oggi
raggirano i cristiani e affermano che nella Bibbia sarebbe scritto che i
cristiani devono portare gli ebrei da tutto il mondo in Israele. Come vediamo,
entrambe queste bugie sono state accolte con gioia dai cristiani negli Stati
Uniti e in Europa e il regime sionista a Gerusalemme è stato salutato con
simpatia e ha raccolto sostegno finanziario.
Del tutto diversa, al contrario, quella che il profeta chiama "la casa di
Giuda", della quale Dio ha compassione e che egli salverà, ma non attraverso
le armi e la guerra. Questi sono gli ebrei ortodossi devoti alla loro fede, che
hanno fiducia nel loro Dio e accettano umilmente ciò che l’Onnipotente ha
destinato loro. Essi non sono andati in Israele, ma sono rimasti nella diaspora,
così come impone la Scrittura. Essi, poi, torneranno solo quando le profezie si
saranno avverate e sarà venuto il loro Messia, che li ricondurrà di nuovo nell loro paese. E se l’apparenza non inganna, allora, è anche proprio dai
discendenti di questi ebrei devoti alla loro fede sparsi nella diaspora che un
resto verrà e li convertirà al loro Dio e a suo Figlio, nostro Signore Gesù
Cristo
Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte.
Isa 10,20 In quel giorno il resto di Israele e i
superstiti della casa di Giacobbe non si appoggeranno più su chi li ha
percossi, ma si appoggeranno sul Signore, sul Santo di Israele, con lealtà.
10,21 Tornerà il resto, il resto di Giacobbe, al Dio forte. 1022 Poiché
anche se il tuo popolo, o Israele, fosse come la sabbia del mare, solo un suo
resto ritornerà; è decretato uno sterminio che farà traboccare la giustizia,
10,23 poiché un decreto di rovina eseguirà il Signore, Dio degli eserciti, su
tutta la regione. Isa 10,20-23;
Anche questi ebrei ortodossi vengono calunniati dai sionisti e
fortemente oltraggiati come "scimmie" (Discorso 46. "Commenti
del Capo-Rabbino M. A. Friedmann, Vienna (Austria)." e devono opporre resistenza contro la falsità e gli imbrogli
che vengono da Gerusalemme, così come mostra il contributo seguente (Link di
H. Weitzel).
Gli ebrei religiosi – sopravvissuti e vittime dell’Olocausto
– illustrano per la prima volta dalla fondazione della Repubblica Federale
in Germania il loro punto di vista sulla storia e fanno notare che la
leadership dello stato sionista non ha alcun diritto di sfruttare le vittime
ebree della Seconda Guerra Mondiale per le sue mire politiche di potere e
per i suoi stratagemmi o addirittura come "alibi" per l’oppressione
del popolo palestinese, soprattutto perché tale popolo non ha di certo
alcuna responsabilità per i crimini perpetrati dal regime hitleriano. Un’arringa
per la giustizia e la convinzione religiosa che Dio è comunque anche colui
che guida la storia. Contemporaneamente un appello per un nuovo inizio dei
rapporti tra ebrei e tedeschi non ebrei sulla base del reciproco rispetto.
Quali insegnamenti trae l’ebraismo religioso dall’Olocausto? E inoltre:
come si pone oggi l’ebraismo fedele alla Torah in relazione ad un lento
genocidio in atto contro il popolo palestinese?
Ne parlano e discutono:
Rabbino capo Mosche Ber Beck (Stati Uniti), sopravvissuto all’Olocausto
Rabbi Jisrael David Weiss (Stati Uniti), i nonni furono assassinati ad
Auschwitz
Rabbi Ahron Cohen (Regno Unito), sopravvissuto all’Olocausto
Rabbi Jouseph Antebi (Gerusalemme, NL, Berlino), vittima della persecuzione
sionista
Reuven Cabelman (Berlino, Anversa), portavoce berlinese della Neturei Karta
International Reuven Organizzatore della moderazione della conferenza
stampa: Christoph Hörstel (Nuovo Centro)
Video
della conferenza stampa (In inglese)
I cittadini protestano in tutto il mondo contro gli attacchi alla Flotta UmanitariaManifestazioni e proteste stanno avendo
luogo in città internazionali come Londra, New York,
Washington DC, Montreal e Gerusalemme. https://www.nkusa.org/activities/Press/20100603Flotilla.cfm Comunicato stampa del 31 maggio 2010"L’autentico ebraismo ortodosso di
tutto il mondo condanna chiaramente il massacro a sangue
freddo, che la potenza occupante sionista ha perpetrato
contro attivisti innocenti, pacifici e amanti della
libertà, che si sono impegnati per la pace e i diritti
umanitari", ha detto Rabbi David Feldmann di Neturei Karta
International. "Questo brutale attacco è avvenuto in
acque internazionali e contro navi che avevano caricato
aiuti umanitari per i nostri fratelli, gli abitanti
palestinesi nella striscia di Gaza occupata". È stato
senza dubbio un atto illegale, che ha seriamente ferito sia
i diritti umani fondamentali dati da D-o, sia la giustizia e
la legge. I rabbini di Neturei Karta hanno preso parte alla marcia per la libertà a Gaza City il 27 dicembre 2009 "Tutto ciò ci addolora, soprattutto
perché è stato compiuto in nome di tutto il popolo ebraico
e in nome della religione ebraica. La verità è che la
Torah dice proprio il contrario di quello che essi fanno. La
Torah ci insegna la misericordia, la Torah proibisce l’assassinio,
e la Torah vieta la rapina. Secondo la Torah, tutto il paese
dal Giordano fino al Mediterraneo deve essere restituito al
popolo palestinese". "Gli ebrei sono in esilio per
decreto divino e qualunque tentativo di porre fine a questo
ordine dell’Onnipotente è una ribellione contro D-o. E la
Torah ci insegna che un rifiuto contro D-o non potrà mai
avere successo". Membri di Neturei Karta si sono uniti al convoglio di aiuti Viva Palestina a Gaza nel luglio del 2009. Essi donarono un camion con aiuti medici. "I sionisti, con il loro ebraismo
pervertito, hanno macchiato in tutto il mondo il nome degli
ebrei e la Torah. Essi sono i più grandi nemici di D-o,
della Torah e del devoto popolo ebraico, che sempre e in
tutte le condizioni è rimasto con fedele devozione presso
il suo D-o. Perciò, i sionisti sono la causa essenziale
dell’attuale inasprimento dell’antisemitismo mondiale". |
P. O. Box 1316, Monsey, NY 10952 www.nkusa.org |
(Vedi anche Discorso 46: "Commenti del Capo-Rabbino
M. A. Friedmann, Vienna (Austria).)
Egli nacque nel 1949 come figlio delle vittime dell’Olocausto
polacco a Tel Aviv e da sempre attacca aspramente Israele. La tesi chiave di
Moshe Zuckermann, docente di storia e filosofia, che ha appena pubblicato un
nuovo e complesso libro, (Antisemita, Promediaverlag, 208 pp., 15,90 euro)
è la seguente: molti ebrei e la politica di Israele "strumentalizzano l’Olocausto
e l’antisemitismo per ridurre i critici al silenzio".
KURIER: Non ha un po’ passato il segno?
Moshe Zuckermann: No. Vede, l’antisemitismo esiste, è naturale, ed
esso andrebbe combattuto, laddove esso mostra la sua faccia ripugnante. Ma
quello che intendo io è l’accusa di antisemitismo, che i potenti usano
per fare capitale politico e con il quale essi tentano di respingere con
violenza la critica. Chi critica Israele, non è perciò automaticamente
antisemita. Se così fosse, qualunque sorta di parametro andrebbe perduto.
Deve essere possibile dire pane al pane e vino al vino sulla barbara
politica di ingiustizia di Israele verso i palestinesi.
Vuole dire che ciò avviene troppo poco al di fuori del mondo arabo?
Sì, soprattutto in Germania, dove, fino ai più alti livelli della
politica, criticare Israele è un tabù. Soprattutto all’interno della
sinistra tedesca si è sviluppata una cieca solidarietà con l’ebraismo.
Qui, persone come Michel Friedman o Henry M. Border (entrambi ebrei
sionisti, che difesero a spada tratta i critici di Israele. FH) non
avevano alcuna idea della realtà israeliana. In questo contesto parlo di un
filosemitismo che poggia sullo stesso risentimento e che, perciò, altro non
è se non un antisemitismo invertito.
Non riceve forse applausi per le sue tesi da una parte alla quale lei non
vorrebbe esseere grato?
Naturalmente è così già da anni, ma l’alternativa sarebbe che io non
dicessi ciò che ritengo giusto e importante. Ma non lascio che ci si
approfitti di me e che mi si tappi la bocca.
Come vede il ruolo di Israele nel conflitto del Medio Oriente con i
palestinesi?
Israele si presenta dopo 40 anni sempre e ancora come vittima. Si tratta
comunque di una semplice domanda: Israele vuole esistere e non capisce che
si sta incamminando verso il suo stesso abisso. Conformemente a ciò, vi
sono solo due possibilità. Israele restituisce i territori occupati con il
pericolo di una guerra civile. Oppure non lo fa, e allora vi è la minaccia
di una guerra regionale che – condotta con nuove armi – ridurrebbe in
macerie e in cenere metà del Medio Oriente. E questa sarebbe allora la fine
di uno stato di Israele e del sionismo.
(Questa intervista condotta da Walter Friedl, è apparsa nel
quotidiano austriaco "KURIER" del 21 ottobre 2010)
Julian Assange è un pericoloso criminale. Lo strano uomo
con lunghi capelli biondi e espressione del volto da misantropo, non è
soltanto un nuovo tipo di cyber-terrorista. Egli non è soltanto un
ingannevole anarchico, che umilia la forza più potente di tutta la terra.
Non è soltanto un megalomane senza scrupoli, che rovina la moderna
diplomazia e scuote l’ordine globale. Julian Assange è un pericoloso
criminale, perché ha fatto saltare il dogma dominante in relazione a tutto
ciò che riguarda la comprensione del Medio Oriente nel 21 secolo.
Il dogma dice quanto segue: il problema di fondo in Medio Oriente è il
conflitto israelo-palestinese. Il problema di fondo all’interno del
conflitto israelo-palestinese è l’occupazione. Il problema di fondo dell’occupazione
sono gli insediamenti. Di consguenza, si devono unicamente fermare gli
insediamenti, affinché l’occupazione sparisca, e il conflitto
israelo-palestinese possa essere risolto e affinché il Medio Oriente
acquisti una propria stabilità.
Nel decennio scorso, il dogma venne fissato e santificato. Divenne una sorta
di dogma incrollabile. Questa era la verità, per la quale ci si impegnò
alla Casa Bianca, nel Palazzo dell’Eliseo e a Downing Street n° 10.
Questa era la verità che venne riportata nell’Washington Post, su Le
Monde e nel Guardian. Questa era la verità di altissimo peso morale, che ha
dato un’impronta alla concezione del mondo delle elite illuminate in
Occidente, e che ha guidato la politica delle potenze occidentali.
Poi arrivò Julian Assange e fece saltare il dogma. I resoconti segreti
pubblicati da Wikileaks, provano che il problema di fondo del Medio Oriente
non sono gli insediamenti, né l’occupazione, né il conflitto
israelo-palestinese. Le e-mail segrete provano che il mondo del quale si
parla a Washington, Parigi e Londra, è un mondo di fantasia. Assange ha
dimostrato che non esiste alcun genere di collegamento tra il vero Medio
Oriente e il Medio Oriente del quale si parla nell’Washington Post, su Le
Monde e nel Guardian. Egli ha rivelato che l’intero mondo arabo oggi si
occupa di un unico problema: Iran, Iran, Iran.
Non ci sono dubbi: Julian Assange è un pericoloso criminale. Tuttavia,
Assange non è pericoloso perché è penetrato all’interno del sistema di
informazione del Pentagono, ma perché ha fatto venire alla luce la mancanza
di linearità intellettuale dell’intellighenzia occidentale. Assange non
è pericoloso perché ha lasciato che segreti di stato trapelassero su
enorme scala, ma perché prima di tutti noi ha scoperto che il discorso
egemonico in Occidente è superficiale e menzognero. Assange non è
pericoloso perché ha fatto fare brutta figura ai partner alleati dell’Occidente,
ma perché ha dimostrato che l’Occidente è infestato dalla correttezza
politica, che lo separa dalla realtà politica. Assange ha posto davanti al
viso di noi tutti uno specchio gigante che mostra quanto siamo stati stupidi
nei decenni passati. Un falso dogma ci ha impedito di comprendere la sfida
storica che sta davanti a noi.
Perché non sorgano malintesi: gli insediamenti, in realtà, sono una
disgrazia. L’occupazione è intollerabile. Il conflitto
israelo-palestinese è pericoloso. Ma ora che il misantropo ci ha aperto gli
occhi, non dobbiamo chiuderli di nuovo. Si devono rileggere le e-mail
segrete e capire cosa significano. Dicono che non ci sono possibilità per l’attuale
processo diplomatico. Non vi sarà la possibilità per la firma di un
accordo di pace israelo-palestinese, finché Abu Mazen [Mahmoud Abbas]
vivrà all’ombra minacciosa di Ahmadinejad. Non vi sarà la possibilità
di giungere alla pace regionale finché il mondo arabo vivrà sotto la spada
roteante di Teheran.
Dopo tutto, esattamente come mormorano il presidente egizano, il re saudita
e i principi del golfo, è l’Iran il nocciolo del problema. L’Iran è la
fonte del veleno e la fonte del panico. Finché l’Iran si rafforza, si
dota di armi atomiche e minaccia il Medio Oriente, la pace non ha alcuna
possibilità.
La lezione è una lezione amara. Se l’Iran si dota di armi atomiche, la
pace sparirà. Un Iran atomico annienterebbe definitivamente le prospettive
di una riconciliazione tra israeliani e arabi. Perciò, la colomba della
pace deve essere molto simile ad un falco nei confronti dell’Iran. Chi
aspira alla pace, deve trattare con l’Iran.
Anche il contrario è vero: chiunque miri ad una riconciliazione con
Ahmadinejad, inganna la pace. Chi cede agli Ayatollah, pianta in asso
Mubarak e Abu Mazen. È vero: una sospensiva dell’edificazione degli
insediamenti aiuterebbe nella battaglia contro le centrifughe. Ma soltanto
una sospensiva delle centrifughe renderebbe possibile lo smantellamento
degli insediamenti. Non appena ci si eleva al di sopra delle macerie del
dogma, l’ordine del giorno strategico è completamente chiaro – prima l’Iran.
Haaretz, 03.12.10
Sarebbe addirittura un miracolo se Haaretz non difendesse il
punto di vista degli Stati Uniti. Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, con
la pubblicazione dei documenti segreti del Pentagono, ha gettato un po’ di
luce sui retroscena della politica americana – e non soltanto di questa. E
immediatamente è stato oltraggiato come "criminale", "misantropo" (che
odia gli altri esseri umani), cyber-terrorista, ingannevole anarchico,
megalomane senza scrupoli, etc…
Anche se non si è letto il resto dell’articolo di Ari Shavit, dopo queste
prime righe, si sa che il vero misantropo non sta a Londra, ma a Gerusalemme,
nella sede di Haaretz. Evidentemente, in Israele, la libertà di opinione e di
parola non sono limitate soltanto alla Jewish Agency (ufficio di immigrazione
ebraico), che vieta agli immigrati di predicare il Vangelo e di parlare di Gesù
Cristo in Israele. Pare che in Israele sia anche un delitto capitale se il
castello di bugie della politica americana degli Stati Uniti viene un po’
smitizzato.
Ma, allo stesso modo, nelle prime righe si può già comprendere il vero
obiettivo di questa parata di indignazione. Qui non si tratta affatto di
problemi che gli Stati Uniti hanno con queste rivelazioni, ma – e come
potrebbe essere altrimenti in Israele? – di problemi di Israele e del modo in
cui l’intera questione può essere sfruttata per trarne profitto per Israele.
E così Julian Assange viene definito un "pericoloso criminale", ma non
perché ha reso di dominio pubblico dei segreti di stato, quanto piuttosto
perché ha presumibilmente scoperto il vero retroscena del conflitto
medio-orientale.
E allora Ari Shavit, molto elegantemente e abilmente – esattamente nello stile
del discorso di Marco Antonio al popolo romano – Ari Shavit sfrutta l’onda
degli eventi e dirige la crescente pressione della comunità internazionale
degli stati su Israele a causa dell’edificazione degli insediamenti a
Gerusalemme verso gli arabi e in ultima istanza l’Iran. Di conseguenza, l’edificazione
degli insediamenti è certamente una "disgrazia", l’occupazione dei
territori palestinesi "intollerabile" e il conflitto israele-palestinese "pericoloso".
Tuttavia, il nocciolo del problema non sono gli ebrei, che sono responsabili di
tutto questo, ma gli arabi e qui in modo particolare l’Iran.
Dal punto di vista di Shavit non è naturalmente nemmeno Israele che ha reso
impossibile la pace con tutti questi problemi e rifiutando fino a quel momento
di cambiare qualcosa, ma, come egli scrive: "L’Iran è la fonte del veleno e
la fonte del panico. Finché l’Iran si rafforza, si dota di armi atomiche e
minaccia il Medio Oriente, la pace non ha alcuna possibilità". Il fatto che
Israele abbia a disposizione già 200 testate nucleari pronte all’azione in
opposizione al trattato contro la proliferazione delle armi nucleari e con la
tacita approvazione dell’ONU, e il fatto che, in tal modo, ha probabilmente
costretto l’Iran a dotarsi di armi atomiche come autodifesa, è una cosa che
Ari Shavit sottace con vergogna.
Infine, Shavit stabilisce un nesso causale che deve apparire del tutto noto a
chiunque stia seguendo gli sviluppi degli eventi in Medio Oriente. Egli pone l’edificazione
di Teheran di centrifughe per la produzione di urano utilizzabile per armi
atomiche contro l’edificazione di insediamenti a Gerusalemme e dice: "È
vero che il blocco dell’edificazione degli insediamenti aiuterebbe la
battaglia contro le centrifughe. Ma solo il blocco delle centrifughe renderebbe
possibile lo smantellamento degli insediamenti".
Tale nesso ricorda però moltissimo la dichiarazione del presidente palestinese
Mahmoud Abbas, che alla domanda perché non acconsente all’edificazione degli
insediamenti di Israele, sostanzialmente ha detto: "Israele tiene occupata la
nostra terra e costruisce su di essa i propri insediamenti. Se acconsentissimo a
tale edificazione di insediamenti, vi sarebbe la pace. Ma contemporaneamente, in
tal modo, perderemmo la nostra terra. Perciò: solo la restituzione della nostra
terra per mano di Israele renderebbe possibile la nostra approvazione all’edificazione
degli insediamenti".
Ma il governo israeliano sa benissimo che l’Iran qui non è coinvolto e
perciò ha già anche elaborato dei piani, secondo i quali dovrebbero essere
costruiti ulteriori insediamenti nel territorio palestinese ad ovest del
Giordano occupato da Israele. Proprio Haaretz ha pubblicato un resoconto interno
dell’amministrazione civile israeliana nel territorio occupato ad ovest del
Giordano, secondo il quale l’amministrazione civile, che è collegata al
Ministero della Difesa, ha abbozzato delle mappe, sulle quali sono indicate
delle superfici che sono adatte all’edificazione di nuovi insediamenti. In
tutto circa il 10% dell’intera superficie del territorio ad ovest del Giordano
è stata così contrassegnata.
E così come Ari Shavit alla fine del suo articolo nell’Haaretz
trae la conclusione che "Non appena ci si eleva al di sopra delle macerie del
dogma, l’ordine del giorno strategico è completamente chiaro – prima l’Iran",
analogamente la stessa cosa vale perciò anche per i palestinesi: se si
considerano le conseguenze di entrambe le parti, anche qui l’ordine del giorno
strategico è totalmente chiaro – Israle deve cessare per primo l’edificazione
degli insediamenti.