Discorso 1112 – Gesù è al lavoro in Israele per realizzare le sue promesse?




Gesù è al lavoro in Israele per realizzare le sue promesse?  / Commento di Elisheva Damkani Israel, 00, 08-08-2013

La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 NON è stata e NON è il ritorno a casa di Israele da parte di Dio! / Commento di Hannelore Weitzel, 00, 24-05-2010

Dichiarazione di Moishe Arye Friedmann, Rabbino capo della comunità ebraico-ortodossa, Vienna / M.A. Friedmann, 13-7-2002

La vera promessa di Gesù per Israele e per tutti i cristiani credenti di questo mondo.

L’inganno pseudo‒cristiano ai danni degli Israeliti.  – 1ª parte   – Discorso 111

I cristiani difendono il Vangelo dagli "amici di Israele".   – 3ª parte   – Discorso 1113

La dottrina degli ebrei messianici – l’analisi.   – 4ª parte   – Discorso 1114

Le alleanze di Dio, di Jacob Damkani.       –    Discorso 1111

La Lega Antidiffamazione Ebraica riscrive il Nuovo Testamento..       –    Discorso 1014


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Gesù è al lavoro in Israele per realizzare le sue promesse? / Commento di Elisheva Damkani Israel, 00, 08-08-2013)

È una buona cosa che lei studi la Bibbia, ma quando si tratta della verità di Dio, devo dirle che deve vedere l’amore, la fedeltà e la potenza di Dio nel mantenere la Sua alleanza eterna che è stata stabilita con Israele e che Egli manterrà per sempre le Sue promesse nei loro confronti.

Lei si è mai accorto che l’inciampo di Israele sulla pietra che il Signore pose in Sion ha a che fare con l’intenzione di Dio di benedire il mondo? Deve riconoscere la realtà per cui proprio con la disobbedienza di Israele la salvezza è arrivata ai Gentili, ancor di più la loro accettazione...! (Rom 11:15) Se non ha ancora visto che Dio è all’opera per farli tornare a sé (Zac 13:9)

Se lei ha permesso alla Chiesa di fuorviarla nel credere che Israele sia solo un’altra nazione e che ha abbandonato Dio, come spiega Ger 31:35-37 o Sal 89:30-37, e come fa a ignorare Mat 23:39?

Non vede Gesù che ha promesso a Israele che alla fine lo chiameranno, non vede che Egli è all’opera per far rivivere la Sua promessa in Israele, che Dio ha riportato nella Terra Promessa come ossa secche, ma facendo in modo che i credenti delle nazioni adempiano al loro incarico di provocare Israele alla gelosia e quindi di giungere alla fede nel loro Messia, l’unica via verso Dio, non vede Rom 11:1?

I discepoli dovevano ancora iniziare a predicare a Gerusalemme, Paolo si recava sempre per primo nella sinagoga e scrisse: "Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d’Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri;” Rom 11:25

Ci sarebbe molto altro da dire sulla fedeltà di Dio nei confronti di Israele e non ho davvero il tempo di convincerla. Come lei ha detto chiaramente, Dio ci dà la libertà di fare le nostre scelte. Sembra che lei si sia già fatto un’opinione…

Non siamo teologi, ma questa meravigliosa verità la comprendiamo e la portiamo avanti – predicando il Vangelo con tutte le nostre forze – prima di tutto all’ebreo.

Al Suo servizio, Jacob e Elisheva Damkani

E. Damkani [elisheva@trumpetofsalvation.org]


Damkani
Damkani
Damkani
Damkani

https://www.trumpetofsalvation.org/



La ringrazio per il suo commento, che si riferisce alla Parte 1 di questo Discorso (Discorso 111), e per le sue interessanti osservazioni.

All’inizio del suo commento lei scrive quanto segue:

"È una buona cosa che lei studi la Bibbia, ma quando si tratta della verità di Dio, devo dirle che deve vedere l’amore, la fedeltà e la potenza di Dio nel mantenere la Sua alleanza eterna che è stata stabilita con Israele e che Egli manterrà per sempre le Sue promesse nei loro confronti."


Sì, studio la Bibbia da più di 40 anni ed è proprio per questo che la mia esegesi deriva sempre e incondizionatamente dalle affermazioni della Bibbia, e questa conformità biblica può essere verificata in ogni momento attraverso i riferimenti biblici citati nel testo.

Sulla base di questa esperienza pluridecennale, mi permetto di farle notare che lei è soggetta a un errore di fondo quando scrive: "che deve vedere l’amore, la fedeltà e la potenza di Dio nel mantenere la Sua alleanza eterna che è stata stabilita con Israele (…)". Questa alleanza è stata infranta duemila anni fa e lei sta chiaramente cercando di incolpare Dio per la rottura di questa Antica Alleanza.

Ma non è stato Dio, è stato Israele a rompere questa alleanza duemila anni fa, quando ha negato che Gesù di Nazareth fosse il Figlio di Dio, lo ha disprezzato (Luca 10:16), lo ha fatto condannare a morte (Mat 26:63-68), e continua a insultarlo e odiarlo ancora oggi come impostore e bestemmiatore (Giov 16:23).

Ma insieme a tutti questi comportamenti errati, non solo hanno rifiutato il Figlio, ma anche il Padre (1Gio 2:23), e proprio per questo motivo Dio ha sciolto l’Antica Alleanza che aveva stipulato con i loro padri e che essi non hanno osservato (Ger 31:31-33). La nuova alleanza che Dio promette qui, in Ger 31,31, di stringere con Israele è la Nuova Alleanza che il Figlio di Dio ha stabilito duemila anni fa attraverso il suo sangue sulla croce. (Luca 22:19-20)

Se lei esamina con attenzione tutti questi passi biblici, arriva inevitabilmente alla conclusione, qualora li si guardi con obiettività, he Israele è senza Dio da duemila anni. (Se ha problemi di comprensione, la prego di informarmi, sarò lieto di darle ulteriori indicazioni basate su altri passi della Bibbia).


Israele alla luce della Bibbia.


Secondo l’Antico Testamento


Dio non ha più alcuna compassione per la casa d’Israele (Os 1:6). Loro non sono più il suo popolo (Os 1:9). Il Signore salverà solo la casa di Giuda. Non con la guerra, però, ma con il suo Spirito (Os 1:7). Soltanto nel Millennio, quando il Figlio di Dio avrà assunto il suo dominio millenario sulla terra (Os 2:1.20; Ez 34:25; Isa 2:4), il Signore li riconoscerà di nuovo come il suo popolo (Os 2:25; Ger 31:27-28).

Secondo il Nuovo Testamento


È la volontà di Dio che noi prestiamo ascolto a suo Figlio (Mat 17:5). Questo Figlio di Dio ci ha detto che ogni essere umano che lo rifiuta, rifiuta anche Dio (1Gio 2:23; Luca 10:16; Giov 5:22-23.15,23). Il popolo d’Israele di oggi nega il Figlio di Dio e lo offende come truffatore e bestemmiatore. Attraverso questa negazione del Figlio, Israele ha rifiutato anche il Padre ed è dunque un popolo senza-Dio (Giov 8:24).


Gli "amici di Israele" nelle comunità cristiane vendono dunque il loro diritto di primogenitura come discepoli di Cristo contro il piatto di lenticchie di un complice di atei truffatori. – Per Israele non vi è alcuna conversione spirituale al loro Dio, né alcun ritorno nel loro paese voluto da Dio, a meno che essi non si convertano a Gesù Cristo!! (Mat 23:38-39; Gal 5:4).



Per quanto riguarda l’amore di Dio, non lasci che i predicatori pseudo-cristiani le parlino dell’amore "infinito" e "incondizionato" di Dio. Se Dio amasse gli uomini infinitamente e incondizionatamente, avrebbe perdonato tutti i nostri peccati in questo amore infinito (senza fine) e incondizionato (senza condizioni), e Gesù Cristo non sarebbe dovuto morire sulla croce. Allora Dio avrebbe dovuto perdonare anche un Hitler, uno Stalin, un Mao o comunque si chiamino gli assassini di massa di questo mondo, tutti i loro crimini (all’infinito) senza pentimento e conversione (incondizionatamente) e non ci sarebbe stato alcun bisogno dell’inferno.


L’amore infinito e incondizionato di Dio.


Se l’amore di Dio fosse infinito e incondizionato, questo Dio dovrebbe rimettere a tutti gli esseri umani di tutti i tempi (all’infinito!!) tutti i loro peccati senza rimorso né conversione (incondizionatamente!!). Allora, non sarebbe più necessario alcun sacrificio espiatorio – e Gesù Cristo non avrebbe dovuto morire sulla croce.

Allora tutti i delinquenti, tutti i pluriomicidi, tutti gli atei, tutti i tiranni e tutto il resto della peggior feccia, dal principio del mondo fino alla sua fine (all’infinito!!), senza rimorso né conversione (incondizionatamente!!), entrerebbero nella vita eterna insieme a tutti i cristiani biblici.

Perciò, chi parla di un amore "infinito" e "incondizionato" di Dio, dimostra di non avere alcuna idea del perché Dio abbia lasciato morire suo Figlio sulla croce. Simili persone non hanno ancora assolutamente compreso il fondamento della fede cristiana e sono dunque totalmente inadatte ad esprimere dichiarazioni in merito ad una qualunque caratteristica di Dio.



Ma non è così. Dio ama gli esseri umani, ma non li ama né infinitamente né incondizionatamente. Il nostro Dio è un Dio di assoluta giustizia (Sal 89:15), e per ogni violazione dei suoi comandamenti – per ogni peccato – impone una punizione. E poiché questa punizione sarebbe la (seconda) morte dell’uomo e Dio ama l’uomo, ha sacrificato vicariamente suo Figlio per noi sulla croce, affinché chiunque accetti questo sacrificio redentore non debba morire. Dio ama tutte le persone che si rivolgono a suo Figlio e accettano il suo sacrificio sostitutivo per i loro peccati. Anche loro possono contare su questo amore – e sulla fedeltà – del Padre. Tutti gli altri no!.

(Vedi anche Excursus 08: "La morte seconda.")


Poi lei scrive:

"Lei si è mai accorto che l’inciampo di Israele sulla pietra che il Signore pose in Sion ha a che fare con l’intenzione di Dio di benedire il mondo? Lei deve riconoscere la realtà per cui proprio con la disobbedienza di Israele la salvezza è arrivata ai Gentili, ancor di più la loro accettazione… (Rom 11,15) Se non ha ancora visto che Dio è all’opera per farli tornare a sé (Zac 13,9)"


Qui sono assolutamente d’accordo con lei, nonché con Paolo in Rom 11,15, quando scrive: "Infatti, se il loro ripudio è stato la riconciliazione del mondo, che sarà la loro riammissione, se non un rivivere dai morti?" Nel testo originale di Paolo vediamo anche che Israele non solo è "inciampato", ma Paolo stesso scrive che il "ripudio" di Israele è la riconciliazione del mondo. Dio ha quindi respinto Israele e ha sciolto l’Antica Alleanza.

Tuttavia, devo correggere qui l’interpretazione errata di questo testo da lei presentato. Lei lo spiega come se Israele fosse stato rifiutato da Dio affinché Dio potesse salvare il mondo. Mi permetta di osservare: Dio non avrebbe avuto bisogno della disobbedienza di Israele, avrebbe potuto salvare il mondo anche senza Israele, se questa fosse stata la sua volontà.

Israele aveva la libera scelta di accettare o rifiutare il Figlio di Dio. E qui accusare Dio di un gioco scorretto, ovvero che lui, Dio, avrebbe costretto Israele a far uccidere suo Figlio per salvare il mondo, equivale al tentativo di cui sopra di incolpare Dio per la rottura dell’Antica Alleanza.

Nella sua argomentazione successiva lei assume la falsa concezione per cui qualsiasi "chiesa" mi avrebbe portato fuori strada.

"Se lei ha permesso alla Chiesa di fuorviarla nel credere che Israele sia solo un’altra nazione e che ha abbandonato Dio, come spiega Ger 31,35-37 o Sal 89,30-37, e come fa a ignorare Matt 23,39?


Sono un cristiano credente nella Bibbia – e già da questo si capisce che oggi non c’è nessuna chiesa al mondo che possa essere all’altezza di questa affermazione. La mia fede è biblica e ben fondata. E naturalmente affermo che Israele è il popolo eletto da Dio. Ma ciò che lei ancora una volta trascura è il fatto che Israele – come lei stessa cita (Rom 11:15) – è stato rifiutato da Dio duemila anni fa.

Fino ad oggi tutti gli Israeliti che scelgono di non credere nel Signore Gesù Cristo sono morti nei loro peccati e andranno all’inferno (Giov 8:24). Tuttavia, il nostro Dio è un Dio assolutamente giusto e quindi tutti gli Israeliti – anche se rifiutati da Dio – hanno la stessa opportunità di salvezza che hanno tutti gli altri peccatori: la fede nel sacrificio redentore del Figlio di Dio per i peccati di tutti gli uomini (compresi gli Ebrei!). Chiunque creda in questo è salvato. Chi non ci crede è perduto. Che sia ebreo o no.

Ma veniamo ora ai passi biblici da lei citati (per i quali, tra l’altro, le sono molto grato, solo raramente si trovano commentatori con citazioni bibliche):

«Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me», dice il SIGNORE, «allora anche la discendenza d’Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza».

Ger 31,35 35 Così parla il SIGNORE, che ha dato il sole come luce del giorno e le leggi alla luna e alle stelle perché siano luce alla notte; che solleva il mare in modo che ne mugghiano le onde; colui che ha nome: il SIGNORE degli eserciti. 31,36 «Se quelle leggi verranno a mancare davanti a me», dice il SIGNORE, «allora anche la discendenza d’Israele cesserà di essere per sempre una nazione in mia presenza». 31,37 Così parla il SIGNORE: «Se i cieli di sopra possono essere misurati e le fondamenta della terra di sotto, scandagliate, allora anch’io rigetterò tutta la discendenza d’Israele per tutto quello che essi hanno fatto», dice il SIGNORE. Ger 31,35-37;


Negli oltre 200 documenti del mio sito web non troverà una sola affermazione secondo cui Israele non è più una nazione. Israele è stato rifiutato ed è senza Dio da duemila anni, ma continua a essere una nazione, e un residuo si pentirà e verrà alla fede nel Figlio di Dio nel Millennio, nel Regno Millenario di Pace del nostro Signore Gesù Cristo (Isa 10:21-22).

Solo quando accoglieranno il Figlio con le parole: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore" (Mat 23:38-39), la nazione di Israele entrerà nella Nuova Alleanza, che l’attende già da duemila anni, e il Padre li accoglierà di nuovo e saranno di nuovo il Popolo di Dio. Ma ricordate: c’è ancora molto tempo prima di allora e tutti gli ebrei – e saranno milioni – che non saranno giunti alla fede in Gesù Cristo per allora moriranno senza il perdono dei peccati e andranno alla dannazione!

È proprio a questo tempo futuro – il Millennio – che si riferiscono tutte queste profezie sul raduno di Israele nella sua patria da parte del Signore loro Dio, non agli eventi provocati nel 1948 dai sionisti di Theodor Herzl (Zac 8:1-8). E questo raduno voluto da Dio non sarà associato all’espulsione e allo sterminio della popolazione residente, ma – secondo le profezie di Dio – avverrà senza guerre, senza armi, senza omicidi o uccisioni (Os 1:7; Mic 2:12-13).

Alcuni fratelli e sorelle in Cristo hanno riconosciuto questo problema e scrivono con grande preoccupazione sull’argomento:


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(La fondazione dello Stato di Israele nel 1948 NON era il ritorno a casa di Israele da parte di Dio! / Commento di H. Weitzel, 00, 24-05-2010)

"Non può immaginare quanto possa essere difficile trovare la verità quando si vive in Germania. Perché? Perché qui, nel nostro bel Paese, abbiamo un movimento israelita che si impegna con tutto se stesso a insegnare e a sostenere che Israele, così com’è ora, è ed è stata la fondazione di uno Stato da parte di DIO. Per molto tempo io stesso sono stato vittima di questo inganno. (...) Abbiamo creduto a ciò che ci è stato detto, la fondazione di Israele dalle ceneri dell’Olocausto. Crediamo che sia stato certamente così, ma che la fondazione dello Stato, avvenuta nel 1948, come abbiamo finalmente appreso dopo una lunga ricerca della verità biblica e l’aiuto di molti uomini di Dio che conoscono la Bibbia, questo "raduno" NON era e NON è il ritorno a casa di Israele da parte di Dio! Ci ha scioccato perché sappiamo che l’aliyah 1) da parte dei cristiani che portavano gli ebrei in Israele poteva avvenire solo perché le organizzazioni avevano stipulato un contratto con l’attuale Stato di Israele che prevedeva di NON fare proselitismo. Tutti hanno dovuto firmare che non avrebbero MAI raccontato nulla di Cristo. Altrimenti non avrebbero MAI ricevuto il permesso dall’Agenzia Ebraica (l’autorità israeliana per l’immigrazione) di portare in Israele gli ebrei di tutte le nazioni!!"

Internationales Netzwerk der Versöhnung e.V. [Rete internazionale della riconciliazione, associazione riconosciuta]
(una organizzazione non profit)
International Network of Reconciliation

Hannelore Weitzel intern-netzwerkderversoehnung@gmx.de



"Buona giornata, signor Horak.

Una mia piccola inquietudine. Sono molto preoccupato per la tendenza all’interno della comunità di Gesù verso il giudaismo. Soprattutto nei circoli carismatici. Spesso penso che si parli più di Israele che di nostro Signore Gesù."

www.horst-koch.de


1) Il termine aliyah (ֽֽ ebraico עֲלִיָּה ʿaliyyah, plurale ʿaliyyot, italiano "salita") trae origine dalla Bibbia ed è utilizzato nell’ebraismo fin dall’esilio babilonese (586-539 a.C.). Chr.) il ritorno degli ebrei come individui o gruppi nella terra d’Israele. (Wikipedia)


(Vedi anche Capitolo 09: "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.")

(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")


Sono estremamente grato alla signora Damkani per aver citato Sal 89:30-37! Il salmista parla qui di Davide, l’unto di Dio e quindi del suo popolo Israele. E mentre la parte del testo da lei citata si riferisce a un futuro lontano – il Regno Millenario – nel contesto immediatamente successivo troviamo alcune profezie di Dio per gli ultimi duemila anni di Israele.

Eppure, tu ti sei adirato contro il tuo unto, l’hai respinto e disprezzato.

Sal 89,38 Eppure, tu ti sei adirato contro il tuo unto, l’hai respinto e disprezzato. 89,39 Tu hai rinnegato il patto con il tuo servo, hai fatto cadere e profanato la sua corona. 89,40 Hai abbattuto tutti i suoi baluardi, hai ridotto in rovine le sue fortezze. 89,41 Tutti i passanti l’hanno saccheggiato, è diventato lo scherno dei vicini. 89,42 Tu hai reso vittoriosa la destra dei suoi avversari, hai rallegrato tutti i suoi nemici. 89,43 Hai smussato il taglio della sua spada e non l’hai sostenuto nella battaglia. 89,44 Hai fatto cessare il suo splendore e hai gettato a terra il suo trono. 89,45 Hai abbreviato i giorni della sua giovinezza, l’hai coperto di vergogna. [Pausa] 89,46 Fino a quando, SIGNORE, ti terrai nascosto e l’ira tua arderà come fuoco? Sal 89,38-45;


Qui il profeta parla dei rapporti di Dio con Israele (Davide) e qui riconosciamo il rifiuto di Israele da parte di Dio (versetto 38), lo scioglimento dell’Antica Alleanza (versetto 39), la distruzione di Gerusalemme e del Tempio da parte dei Romani nel 70 (versetti 40-42), le successive guerre ebraiche contro i Romani (versetto 43) e infine, nel 135 d.C. (Rivolta di Bar Kochba), l’espulsione di Israele dalla sua terra e le sofferenze della diaspora con i pogrom e l’Olocausto nel nostro tempo (versetti 44-45).

Per quanto riguarda Mat 23,39, ho già spiegato sopra che questo testo si riferisce al "residuo" di Israele che si convertirà nel Millennio (Isa 10:21-22).

Elisheva Damkani prosegue poi scrivendo:

"Non vede Gesù che ha promesso a Israele che alla fine lo chiameranno, non vede che Egli è all’opera per far rivivere la Sua promessa in Israele, che Dio ha riportato nella Terra Promessa come ossa secche, ma facendo in modo che i credenti delle nazioni adempiano al loro incarico di provocare Israele alla gelosia e quindi di giungere alla fede nel loro Messia, l’unica via verso Dio, non vede Rom 11,1?"


Come lei giustamente cita in Mat 23:39: "Gesù che ha promesso a Israele che alla fine lo chiameranno", e "alla fine" significa proprio alla fine, nell’ultimo regno di questo mondo prima della fine del mondo, nel Millennio e di certo non nei nostri giorni!

Questa errata interpretazione delle profezie, con la quale si cerca di anticipare tutte queste promesse per Israele ai giorni nostri, viene diffusa soprattutto dal "Movimento per Israele" nelle comunità cristiane e dai sionisti in Israele. Nelle prime per ignoranza biblica, e dai secondi per calcolo politico.

(Vedi anche Discorso 1013: "Rapporto dal campo del ‘movimento per Israele’.")


La parte sionista vuole far credere al mondo cristiano che Israele è ancora il vero popolo di Dio e quindi degno di ogni onore e sostegno da parte delle nazioni. Nelle comunità cristiane – compresi gli ebrei messianici – si cade in questo inganno e si adora formalmente l’odierno Israele senza Dio e gli ebrei e li si sostiene – soprattutto gli Stati Uniti e la Germania – finanziariamente e ideologicamente, in parte ignorando le condizioni valide a livello globale.

Ad esempio, Israele ha esortato gli Stati Uniti a impedire la produzione di armi nucleari in Iran e ha minacciato che altrimenti Israele stesso attaccherà questo Paese e distruggerà gli impianti con le bombe. Tutto ciò nonostante il fatto che Israele stesso possieda già 400 testate nucleari, che ha prodotto – con la conoscenza e la tacita approvazione degli Stati membri dell’ONU – in modo altrettanto illegale di quanto faccia ora l’Iran.

E si legge nel commento precedente: “Non vede Gesù che (…), è all’opera(...) in Israele?”. Nel valutare questa affermazione, ora in tutta onestà presumo che non si tratti di propaganda sionista, ma semplicemente dell’ingenuità di alcuni fratelli e sorelle che agiscono con molte buone intenzioni, ma senza una grande conoscenza biblica e politica del mondo.

Perché questo è esattamente il messaggio che diffonderà l’Anticristo (1Gio 2:22-23) – greco: Anti-Christos, ebraico: maschiach / Anti-Messia – che, in quanto Anti-Messia, non si presenterà agli israeliti in nome di Dio, ma in nome di Satana (Giov 5:43). Egli negherà sia Dio che suo Figlio Gesù Cristo e affermerà di essere lui stesso il vero Messia e di aver portato al "raduno" di Israele nel 1948 e di essere ora venuto a compiere le antiche profezie e a condurre Israele con la forza e la brutalità alla "guida delle nazioni", cioè al potere mondiale (Ger 31:7-8).

Allora non si riconoscerà in Israele e nel mondo – come avviene oggi – che questa profezia si riferisce al Figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo, e al suo regno mondiale nel Regno Millenario di Pace, il Millennio. Il presunto "Messia" sarà ammirato in Israele e anche celebrato e venerato nelle comunità cristiane come il "Figlio di Dio" che è tornato prima della Grande Tribolazione – come purtroppo ancora oggi viene falsamente insegnato da molti predicatori.

Ricostruirà il tempio più grande e più bello che mai con i prigionieri di tutte le nazioni (Cristiani?), sostenendo che questo è l’adempimento delle profezie contenute in Zac 6:12-15. Si collocherà nel tempio e affermerà di essere Dio (2Tess 2:3-4; Dan 11:36; Apoc 13:6-8). In Israele e nei Paesi in cui governerà, introdurrà la religione mosaica come religione di Stato (sinagoga di Satana, Apoc 2:9; 3:9) e forse bandirà anche il Nuovo Testamento. 

Le ex comunità cristiane potranno assumere il nome di comunità "messianiche" e i veri cristiani rimasti saranno perseguitati e portati nei campi di concentramento per aver continuato a chiamarsi con il nome del loro Signore (Mat 10:17; 22; 23:23-24).

Così, o in maniera simile si svolgerà il più grande inganno di tutti i tempi e con esso arriverà la grande apostasia del Dio vivente della Bibbia, e sulla terra inizierà la Grande Tribolazione prima del ritorno di nostro Signore (2Tess 2:1-3). 

Tuttavia, se si legge la dichiarazione di Jacob Damkani in una delle sue lettere didattiche:

"Qui in Israele, la parola "missionario" è una parola molto brutta. Se dici ai religiosi che sei un missionario, ti uccideranno!"


Si ha l’impressione che per i cristiani in Israele questo tempo sia già iniziato.

(Vedi anche Tabella 19: "La persecuzione dei cristiani negli Ultimi Tempi.")


Un altro errore si trova subito dopo nel commento sopra citato, quando si afferma: "Israele (...) che Dio ha reintegrato nella sua terra promessa". Come è generalmente noto, non fu Dio a "reintegrare" Israele, ma i sionisti di Theodor Herzl, che – come una volta a Oreb con il vitello d’oro – anche questa volta non seppero aspettare i tempi di Dio e si "radunarono" da sé.

Con le "ossa secche" citate poi, la commentatrice si riferisce ovviamente a Ez 37,1-14. Nei circoli ebraici e negli ambienti degli "Amici di Israele", questo testo viene interpretato simbolicamente, e si sostiene che queste "ossa" secche rappresentino l’Israele di oggi e che il ritorno in vita di queste ossa simboleggi la rinascita di Israele al giorno d’oggi.

In realtà, questo sminuisce le affermazioni nel contesto biblico. In Ez 37,9 Dio parla ad Ezechiele di queste ossa secche: "(...) Così parla il Signore, DIO: "Vieni dai quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa’ che rivivano!".

Quindi non sono affatto gli Israeliti del nostro tempo che muoiono di morte naturale e non vengono uccisi a causa della loro fede. Questo testo non deve essere interpretato simbolicamente, ma assolutamente alla lettera: Sono gli uccisi del popolo d’Israele del passato che vengono qui riportati in vita da Dio e risorgono dalle loro tombe(!) (Ez 37,12).

Questo punto di vista è confermato anche dal versetto Ez 37,11, quando Dio dichiara a Ezechiele: "Egli mi disse: «Figlio d’uomo, queste ossa sono tutta la casa d’Israele»" La "casa d’Israele" è quindi l’insieme degli Israeliti che in vita hanno osservato i comandamenti del loro Dio. Proprio per questo, molti di loro sono stati uccisi dai loro stessi re nei primi tempi, e in seguito dai governi e dalle folle nei Paesi della diaspora e, naturalmente, nei campi di concentramento nazisti.

Ora, per comprendere correttamente la dichiarazione di Paolo in Rom 11,1, citata dalla commentatrice come prova: "Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!", dobbiamo anche guardare alle sue dichiarazioni nel contesto immediatamente successivo:

«Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baal».

Rom 11,1 Dico dunque: Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo! Perché anch’io sono israelita, della discendenza di Abraamo, della tribù di Beniamino. 11,2 Dio non ha ripudiato il suo popolo, che ha preconosciuto. Non sapete ciò che la Scrittura dice a proposito di Elia? Come si rivolse a Dio contro Israele, dicendo: 11,3 «Signore, hanno ucciso i tuoi profeti, hanno demolito i tuoi altari, io sono rimasto solo e vogliono la mia vita»? 11,4 Ma che cosa gli rispose la voce divina? «Mi sono riservato settemila uomini che non hanno piegato il ginocchio davanti a Baa». Rom 11,1-4;


Paolo cita qui come fonte di riferimento la protesta di Elia (1Re 19:14-18), che si era lamentato con Dio del popolo d’Israele di quel tempo. Israele aveva abbandonato l’alleanza con Dio, abbattuto gli altari e ucciso con la spada i profeti di Dio. Rimase solo lui, Elia, e attentarono anche alla sua vita.

In seguito, Dio dice a Elia in 1Re 19,18: "Ma io lascerò in Israele un residuo di settemila uomini, tutti quelli il cui ginocchio non s’è piegato davanti a Baal, e la cui bocca non l’ha baciato." – E questo è esattamente ciò che Paolo interpreta ai suoi tempi – e ciò è valido ancora oggi:

Così, anche al presente, c’è un residuo eletto per grazia.

Rom 11,5 Così, anche al presente, c’ì un residuo eletto per grazia. 11,6 Ma se è per grazia, non è più per opere; altrimenti, la grazia non è più grazia. 11,7 Che dunque? Quello che Israele cerca, non lo ha ottenuto; mentre lo hanno ottenuto gli eletti; e gli altri sono stati induriti, 11,8 com’è scritto: «Dio ha dato loro uno spirito di torpore, occhi per non vedere e orecchie per non udire, fino a questo giorno». 11,9 E Davide dice: «La loro mensa sia per loro una trappola, una rete, un inciampo e una retribuzione. 11,10 Siano gli occhi loro oscurati perché non vedano e rendi curva la loro schiena per sempre». Rom 11,5-10;


Quindi Dio non ha rigettato Israele nel suo insieme – come nazione – perché gli ha lasciato un residuo del loro seme. Questo residuo è costituito da quegli Israeliti di tutte le tribù d’Israele che nel Millennio torneranno al loro Dio, seguiranno il Figlio di Dio come loro Messia ed entreranno nel riposo sabbatico donato loro da Dio (Ebr 4:9-10). Questi sono i "rami naturali" che saranno reinnestati nel proprio olivo. (Rom 11,24)

Il residuo del popolo, tuttavia, da allora fino ad oggi e fino al Millennio, se non si è convertito a Gesù Cristo, rimane non convertito, non ottiene il perdono dei propri peccati (Giov 8:24) e quindi va incontro alla perdizione. E anche Paolo lo conferma poco prima delle sue affermazioni di cui sopra nella lettera ai Romani, citando Isaia (Isa 10:22):

«Anche se il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, solo il resto sarà salvato

Rom 9,27 "Isaia poi esclama riguardo a Israele: «Anche se il numero dei figli d’Israele fosse come la sabbia del mare, solo il resto sarà salvato; 9,28 perché il Signore eseguirà la sua parola sulla terra in modo rapido e definitivo». 9,29 Come Isaia aveva detto prima: «Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo diventati come Sodoma e saremmo stati simili a Gomorraď." Rom 9,27-29;


È dunque a questa discendenza che Dio nella sua onniscienza aveva preconosciuto (Rom 8:29), scelto (Libro della vita) e riservato (Rom 11,4-5) al tempo di Paolo, a cui Paolo si riferisce quando scrive in Rom 11,1: "Dio ha forse ripudiato il suo popolo? No di certo!".  Tuttavia, questa discendenza nascerà solo in futuro, quando gli Ultimi Tempi saranno terminati e sorgerà il Regno Millenario di Pace di nostro Signore Gesù Cristo.

(Vedi anche Discorso 69: "La predestinazione e gli eletti.")


Resta comunque il fatto che il seme di questo futuro residuo deve essere presente in molte famiglie israelite da duemila anni. I figli e i figli dei figli di questi uomini e donne ebrei sopravvivranno – e in effetti devono farlo – agli Ultimi Tempi, in modo che questo seme sia in grado di adempiere alla promessa secondo la volontà di Dio.

Al contempo, sarebbe probabilmente un errore supporre che questi ebrei si trovino nell’odierno Stato di Israele. Poiché l’elezione da parte di Dio, di cui si parla in Rom 11,5, deve essere in qualche modo riconoscibile in queste persone, a mio avviso i portatori di questa promessa divina sono quegli ebrei che si sono distinti rifiutando di immigrare nel 1948 nello Stato di Israele appena costituito – il "vitello d’oro" dei nostri tempi moderni. 

Sono gli ebrei ortodossi fedeli alla loro religione presenti in tutto il mondo che sono rimasti nella diaspora perché sanno dalle loro scritture che il ritorno alla patria voluto da Dio sarà possibile solo dopo la venuta del Messia, come conferma la seguente dichiarazione di Moishe Arie Friedmann, Rabbino capo degli ebrei ortodossi di Vienna:


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Dichiarazione di Moishe Arye Friedmann, Rabbino capo della comunità ebraico-ortodossa, Vienna / M.A. Friedmann, 13-7-2002)

"Con l’Olocausto, lo Stato di Israele è stato fondato con la forza, il che è contrario alla volontà di Dio (Os 1:7). Come ebrei ortodossi accettiamo il destino della diaspora inflittoci da Dio. Ma la fondazione dello Stato di Israele ha danneggiato gli ebrei non solo sul piano religioso: i mezzi e i metodi utilizzati da Israele contro i palestinesi per garantire la sua esistenza danneggiano tutti gli ebrei del mondo e provocano nuovo antisemitismo. Tuttavia, per gli ebrei ortodossi è chiaro che la diaspora è il destino inflittoci da Dio fino alla Venuta del Messia."

0


Austria Presse Agentur ‒ APA, 13. 7. 2003



Questo per quanto riguarda la corretta comprensione di Rom 11,1 e segg. E qui è evidente che quando si interpretano i testi biblici, bisogna andare molto più a fondo nello studio di quanto alcuni fratelli e sorelle abbiano supposto. Questa è la causa di molti errati insegnamenti, quando si cita solo una parte del testo – ad esempio Rom 11,1 – senza tener conto del contesto e dello scenario più ampio, per poi costruirci sopra un intero edificio di fede.

Infine, la commentatrice scrive:

"DI discepoli dovevano ancora iniziare a predicare a Gerusalemme, Paolo si recava sempre prima nella sinagoga e scrisse: "Infatti, fratelli, non voglio che ignoriate questo mistero, affinché non siate presuntuosi: un indurimento si è prodotto in una parte d’Israele, finché non sia entrata la totalità degli stranieri;…" R0m 11,25


E questo è evidentemente il presupposto per la predicazione degli ebrei messianici: ”del Giudeo prima“ (Rom 1:16; 2:10) e della conseguente evangelizzazione esclusivamente degli ebrei. Ora, il fatto che i discepoli abbiano iniziato la predicazione a Gerusalemme e non siano andati nemmeno in Samaria emerge dalle affermazioni del Signore in Mat 10,5-6:

Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città «dei Samaritani, ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele.»

Mat 10,5 Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: «Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, 10,6 ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele.» Mat 10,5-6;


Qui vediamo che Gesù è stato incaricato dal Padre di offrire la salvezza prima agli ebrei. Ciò è confermato anche dall’incontro del Signore con la donna cananea, il cui testo – così come il sermone di Pietro in Atti 3:26 - non lascia dubbi su questo fatto:

Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele»

Mat 15,21 Partito di là, Gesù si ritirò nel territorio di Tiro e di Sidone. 15,2 Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». 15,3 Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli si avvicinarono e lo pregavano dicendo: «Mandala via, perché ci grida dietro». 15,4 Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele». 15,25 ;Ella però venne e gli si prostrò davanti, dicendo: «Signore, aiutami!» 15,6 Gesù rispose: «Non è bene prendere il pane dei figli per buttarlo ai cagnolini». 15,27 Ma ella disse: «Dici bene, Signore, eppure anche i cagnolini mangiano delle briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni». 15,28 Allora Gesù le disse: «Donna, grande è la tua fede; ti sia fatto come vuoi». E da quel momento sua figlia fu guarita. Mat 15,21-28;


Ma quando fu chiaro che Satana aveva in Israele più seguaci di Dio e che gli ebrei rifiutarono il Figlio di Dio insultandolo come Belzebù (principe dei demoni / Mat 12:24), il Padre cambiò il mandato. Da allora e fino ad oggi, il compito di annunciare si applica "fino all’estremità della terra" (Atti 1:6-8).

Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio.

Mat 21,28 «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: "Figliolo, va’ a lavorare nella vigna oggi". 21,29 Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi and». 21,30 Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò. 21,31 Quale dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero: «L’ultimo». E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio. Mat 21,28-31;

Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio.

Atti 13,44 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per udire la Parola di Signore. 13,45 Ma i Giudei, vedendo la folla, furono pieni di invidia e, bestemmiando, contraddicevano le cose dette da Paolo. 13,46 Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri». Atti 13,44-46;


Quindi non c’è alcun mandato biblico di predicare il Vangelo "prima al Giudeo". Tuttavia, grazie alle conoscenze avanzate e sempre più concrete degli Ultimi Tempi, in quel momento sarà proprio lo Stato di Israele (sionisti) a giocare un ruolo fondamentale nella politica di potere.

(Vedi anche Discorso 101: "Il ‘movimento per Israele’ nelle comunità cristiane." – Il sionismo cristiano-evangelico.)


Poiché di conseguenza la conversione non sarà possibile per molti Israeliti, sembra opportuno predicare il Vangelo agli Ebrei come priorità assoluta e senza restrizioni, in modo da rendere possibile la conversione per quei pochi che sono ancora aperti al cambiamento.

La Bibbia dice, certo, che un residuo del popolo d’Israele si convertirà solo nel Millennio. Ma Dio desidera che tutti gli esseri umani – compresi gli Israeliti di oggi – siano salvati e giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2:3-4).

E così Dio, nella sua grazia, concede ai singoli Israeliti, anche nella contemporaneità, fintanto che non viene raggiunto il numero completo delle nazioni, di rivolgersi a Gesù Cristo come loro Messia e Salvatore. Come scrive giustamente la commentatrice:


"l’unica via verso Dio".

(Vedi anche Discorso 111: "Come ebreo ho consegnato la mia vita a Gesù Cristo. /  Commento David Libbre USA")


C’è un’ultima cosa che vorrei chiarire. Alla fine del commento si legge: "Come lei ha detto chiaramente, Dio ci dà la libertà di fare le nostre scelte. Sembra che lei si sia già fatto un’opinione...".

Si tratta di un assoluto fraintendimento! Dio ci dà la libertà di decidere se essere o meno a favore della fede nel suo Figlio. Nessuno può farlo per noi, dobbiamo deciderlo personalmente sotto la nostra responsabilità.

Tuttavia, non abbiamo affatto la possibilità di scegliere di credere a ciò che vogliamo. Questo sarebbe il metodo di questo mondo: ognuno fa quello che vuole e poi reinterpreta le leggi in modo da essere nel giusto. – No, la fede di un cristiano è legata esclusivamente alla Parola di Dio, la Bibbia. Se un’opinione cristiana può essere pienamente motivata dalla Bibbia, allora è biblicamente vera e tutti fanno bene a orientarsi in base ad essa.

Ma molti dei cristiani di oggi non ritengono che valga la pena di verificare le loro opinioni sulla base delle affermazioni della Bibbia. Si limitano a recepire tutto ciò che viene loro propinato da altri e lo ripetono senza controllo.

E sì: mi sono già fatto un’opinione. Ma non mettendo insieme le opinioni private di vari pastori, predicatori e conferenzieri, bensì sulla base di oltre 40 anni di studio della Bibbia e dopo aver controllato e incrociato molti passaggi paralleli e testi biblici rilevanti per l’argomento (vedi anche le tabelle sul mio sito).

Naturalmente, non posso che essere d’accordo con l’affermazione contenuta nell’ultima frase: "predicando il Vangelo con tutte le nostre forze – prima di tutto all’ebreo". Anche se gli ebrei sono stati i primi a ricevere la predicazione del Vangelo duemila anni fa e lo hanno rifiutato e rigettato proprio come hanno rifiutato e rigettato il nostro Signore Gesù Cristo a quel tempo. Ma con questo hanno perso anche il Padre (1Gio 2:23) e da allora sono quindi – come tutti gli altri popoli (non cittadini!) di questo mondo – un popolo senza Dio.

(Vedi anche Discorso 1042: "Tutti i governi del mondo sono ordinati da Dio?")


Ma, come dimostrato sopra, la base per la predicazione del Vangelo in Israele non è Rom 11,1 o "prima al Giudeo" e quindi una lusinga falsa e non biblica per gli ebrei di oggi, perché a Israele è stato risparmiato il rifiuto solo in una parte della sua futura discendenza – il residuo. Ma poiché è volontà di Dio che tutti gli uomini giungano alla conoscenza della verità (1Tim 2:3-4), possiamo confidare che anche tra gli Israeliti di oggi ci sia ancora qualcuno che accetti questa grazia di Dio e si converta. E questa – solo questa – è la base biblica per l’evangelizzazione cristiana del popolo ebraico – così come di tutti gli altri popoli.

Ora, come potete vedere dai resoconti di Jacob Damkani, predicare il Vangelo in Israele è un ministero incredibilmente difficile e arduo e auguro a lui e a sua moglie Elisheva la benedizione del Signore e molto successo in questo compito.

(Vedi anche Discorso 1016: "La fondazione dello stato di Israele nel 1948: profetizzata nell’Antico Testamento!" / Jacob Damkani: La storia di Giuseppe)


La vera promessa di Gesù per Israele e per tutti i cristiani biblici di questo mondo.

Nella parabola che segue, il padrone di casa rappresenta Dio Padre e il Figlio è nostro Signore Gesù Cristo. La vigna è il popolo di Israele. I padroni sono i governanti, i re e i sommi sacerdoti d’Israele. I servi sono i profeti di Dio, l’ultimo dei quali è Giovanni Battista. Il frutto è la fede del popolo nel Dio della Bibbia.

Il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.

Mat 21,33 «Udite un’altra parabola: C’era un padrone di casa, il quale pianta una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; poi l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio. 21,34 Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna. 21,35 Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono. 21,36 Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo.


21,37 Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio". 21,38 Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità". 21,39 Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero.


21,40 Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» 41 Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo». 21,42 Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ci’ è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"?


21,43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti. 21,44 Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».


21,45 I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro; 21,46 e cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla, che lo riteneva un profeta. Mat 21,33-46;



La parabola della vigna sterile.
(Isa 56,1-7)

Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna.
Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.
La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte,
vi costruì in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio per pigiare l’uva.
Egli si aspettava che facesse uva,
invece fece uva selvatica.

~~~~~~~~~~~

Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda,
giudicate fra me e la mia vigna!
Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa?
Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica?
Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna:

~~~~~~~~~~~

le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie;
abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata.
Ne farò un deserto;
non sar6grave; più né potata né zappata,
vi cresceranno i rovi e le spine;
darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia.

~~~~~~~~~~~

Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d’Israele,
e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta,
egli si aspettava rettitudine,
ed ecco spargimento di sangue;
giustizia, ed ecco grida d’angoscia!



(Vedi anche Discorso 1015: "Shema Yisrael – Ascolta, o ISRAELE: Il Giudizio di Dio sul suo popolo..")


Compianto su Sion.



Compianto su Sion.


Sion, tu gioia e sposa di Dio (Isa 62:5), cosa hai fatto di te stessa? Hai tradito il tuo sposo (Os 2:16-20), fatto uccidere suo figlio, che egli aveva inviato per la tua salvazione (Mat 26:63-68) e dunque spezzato il suo patto (Ger 31:31-33). Ora Dio ha sciolto il patto con te e ti ha abbandonata ai tuoi peccati. Il tempio è annientato, l’altare sacrificale distrutto. Là dove tu ogni giorno hai ottenuto il perdono e la grazia del tuo Dio (Es 29:38-39), non è rimasta alcuna pietra su pietra (Mat 24:1-2). Da allora muoiono tutti i tuoi figli e le tue figlie nei loro peccati (Giov 8:24) e vanno alla dannazione.
Cosa hai fatto di te stessa, figlia di Sion?

--- + ---

I tuoi figli sono stati chiamati, ma essi non hanno risposto. Essi non vogliono ammettere di essere abbandonati (Mat 23:27) e senza Dio (1Gio 2:23; Giov 15:23). Essi non vogliono convertirsi (Os 3:4-5; Mat 23:37-38) e fare penitenza, affinché il loro Dio abbia pietà di loro e nella sua grazia li perdoni (Gal 5:4), quando essi gridano al Figlio: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!" (Mat 23:38-39). Invece essi si sono fatti nuovi comandamenti secondo i loro propri desideri (Ger 8:7-8; 1Re 9:6-8) e pensano così di potere servire Dio. Ma il loro Dio non li ascolta più (Isa 1:15).
Cosa hai fatto di te stessa, figlia di Sion?

--- + ---

Chi mai ha sentito qualcosa di simile: Israele, il popolo eletto da Dio ha rifiutato il suo Dio (Ezech 5:5-8). Essi non ascoltano più le sue parole, ma fanno affidamento sulla loro forza e sulla loro comprensione. Non vogliono aspettare che il loro Dio li porti fuori da tutto il mondo, li conduca nel loro paese, ma essi si sono essi stessi riuniti da soli. Essi si sono impossessati del paese con la guerra e l’assassinio – di quel paese che il loro Dio senza guerra, né arco, né spada voleva di nuovo affidare loro (Os 1:7; Mi 2:12-13). E così di nuovo essi si sono costruiti un vitello d’oro e vi danzano intorno come ai vecchi tempi sul monte Oreb.
Cosa hai fatto di te stessa, figlia di Sion?

--- + ---

E il peggio deve ancora venire. Essi non hanno accolto il figlio, che è venuto nel nome di Dio, suo Padre. E allora essi accoglieranno un altro, che verrà in suo stesso nome (Giov 5:41-43). Egli porterà loro forza ed influenza ed li allontanerà completamente dal loro Dio e li condurrà in errore. Questo tentatore riedificherà il tempio e vi si insedierà (2Tess 2:3-4). Egli si spaccerà per Dio ed essi lo adoreranno come loro Messia (Apoc 2:9; Mat 23:34; La persecuzione dei cristiani).
Questo fu già profetizzato loro da Mosè:
Deut 31,29 Infatti io so che, dopo la mia morte, voi certamente vi corromperete e lascerete la via che vi ho prescritta; e la sventura vi colpirà nei giorni che verranno, perché avrete fatto ciò che è male agli occhi del SIGNORE, provocando la sua irritazione con l’opera delle vostre mani». Deut 31:29.

--- + ---

E così alla fine tu dovrai essere di nuovo disperso e avverrà come è scritto:

Deut 28,62 Voi rimarrete soltanto in pochi, dopo essere stati numerosi come le stelle del cielo, perché non avrai ubbidito alla voce del SIGNORE tuo Dio. 28,63 Avverrà che come il SIGNORE prendeva piacere a farvi del bene e moltiplicarvi, così il SIGNORE prenderà piacere a farvi perire e a distruggervi; sarete strappati dal paese del quale vai a prendere possesso. .

28,64 Il SIGNORE ti disperderà fra tutti i popoli, da una estremità della terra fino all’altra; e là servirai altri dèi, che né tu né i tuoi padri avete mai conosciuto: il legno e la pietra. 28,65 Fra quelle nazioni non avrai riposo e non vi sarà luogo dove i tuoi piedi possano fermarsi; là il SIGNORE ti darà un cuore tremante, degli occhi che si spengono e un’anima languente. 28,66 La tua vita ti starà davanti come sospesa; tremerai notte e giorno e non sarai sicuro della tua esistenza. 28,67 La mattina dirai: "Fosse pur sera!", e la sera dirai: "Fosse pur mattina!", a causa dello spavento che ti riempirà il cuore e a causa delle cose che vedrai con i tuoi occhi.

28,68 Il SIGNORE ti farà tornare in Egitto su delle navi, ripercorrendo la via della quale ti avevo detto: "Non la rivedrai più!"; là vi offrirete in vendita ai vostri nemici come schiavi e come schiave, ma mancherà il compratore!» Deut 28:62-68; *)

Ma che cosa hai fatto di te stessa, figlia di Sion?


*)Incredibile?? Esattamente come oggi i siriani fuggono dal loro paese distrutto in Germania per cercarvi lavoro, così negli Ultimi Tempi gli israeliani fuggirono dalla desolata Israele (Isa 49:19) in Egitto, per offrirsi come lavoratori.




L’inganno pseudo‒cristiano ai danni degli Israeliti.  – 1ª parte   – Discorso 111

I cristiani difendono il Vangelo dagli "amici di Israele".   – 3ª parte   – Discorso 1113

La dottrina degli ebrei messianici – l’analisi.   – 4ª parte   – Discorso 1114

Le alleanze di Dio, di Jacob Damkani.       –    Discorso 1111

La Lega Antidiffamazione Ebraica riscrive il Nuovo Testamento..       –    Discorso 1014