Il battesimo dell’acqua è davvero necessario per la salvezza? / Commento anonimo 00, 08-10-2014
Il battesimo nell’Antico Testamento.
Il battesimo nel Nuovo Testamento.
Il battesimo con lo Spirito Santo.
Le ultime parole di grandi uomini. / Alexander Seibel, West-Europa-Mission
La ricezione dello Spirito Santo.
La perdita dello Spirito Santo.
Nelle chiese evangelicali non si fanno più battesimi di adulti. / Commento di C.M. 00, 03-09-2014
Caro signor Horak,
(…) Ora Le vorrei chiedere di aiutarmi un po’ con la questione del
battesimo! Senza citare la Bibbia vorrei esporle la mia opinione anche da un
punto vista laico per cui mi vengono in mente le seguenti domande:
– Se (è ancora da chiarire!) il battesimo dell’ACQUA fosse effettivamente
necessario per la salvezza, mi chiedo chi allora avrebbe il diritto di
battezzare un altro? Conosco alcuni di pastori che trovo anche simpatici (si
veda, ad esempio, il pastore della chiesa libera di cui Le ho parlato); in
caso, sceglierei questo. Ma, ad esempio, in considerazione dell’altra
questione relativa al Millennio, fondamentalmente molto più importante per
me, non posso pretendere qui di farmi battezzare da un pastore che non crede
nell’effettiva istituzione del Regno Millenario di nostro Signore Gesù. …
– Che succederebbe, ad esempio, alle persone che si convertono letteralmente
all’ultimo secondo? Quindi sul punto di morte dovremmo gettarci quanto prima
nel fiume più vicino? E le persone attaccate a un polmone d’acciaio?!? E
inoltre, capisco che il battesimo SPIRITUALE, e quindi probabilmente il vero
battesimo riservato esclusivamente al nostro Signore, DEVE essere eseguito
da LUI e dal Padre, lo Spirito Santo (la Trinità è un argomento difficile!)
e solo allora PUÒ aver luogo il battesimo MONDANO/CARNALE!!
Secondo la mia attuale opinione, il battesimo dell’ACQUA è, per così dire,
un atto simbolico che, se realizzato con fede salda, può certamente essere
molto utile per altri fratelli e sorelle, che non hanno ancora una fede così
consolidata! Tuttavia, dopo tutto, resta una cerimonia alquanto sterile, una
cerimonia esteriore come "spettacolo" per gli altri. A meno che nell’intimo
più profondo di un cristiano non abbia luogo il battesimo spirituale dello
Spirito SANTO, che effettivamente non può essere riconosciuto da alcun
essere umano! – né tanto meno da un presuntuoso aspirante autoproclamatosi
"rappresentante" di nostro Signore, in una città qualsiasi di questo nostro
perduto mondo! – ed è riservato esclusivamente al nostro Padre e Dio!
Che Dio ci benedica abbondantemente in questo periodo e nella Sua grazia ci
permetta di continuare a crescere nella conoscenza! Amen
Ma ho sempre un ultimo dubbio, se non sia forse il caso di trovare una
persona dalla quale farmi immergere in un fiume?!? Perdoni il tono forse un
po’ "satirico", ma sono fermamente convinto che in tutta la Sua serietà Dio
abbia il senso dell’umorismo e una volta che avremo finito la nostra corsa
terrena, ci attenderanno sicuramente moltissimi momenti belli e gioiosi!!
Fino ad allora, auguro a Lei e a tutti i cristiani, che stanno già
affrontando la peggiore delle persecuzioni e devono sopportare terribili
sofferenze tanto dello spirito che della carne, che l’aiuto fermamente
promesso da Dio vi sostenga fino alla fine di tutti noi.
Ho dubbi su questa questione soprattutto perché mi viene predicata anche da
evangelisti che ritengo fonti molto attendibili. A molti il battesimo appare
come una necessità per la salvezza ma io non lo credo affatto.
(…) Mi fa davvero molto piacere che anche Lei veda la necessità di
approfondire la questione del battesimo! Ad esempio, credo che ne abbia
bisogno una mia cara amica. Ha partecipato a una messa battesimale presso
una chiesa libera. È davvero molto interessata alla Bibbia e si chiede
appunto se farsi anche battezzare o meno. Ma ha anche detto di aver avuto
sensazioni negative e persino di repulsione solo osservando il battesimo
dell’acqua. E la capisco benissimo, ma non c’è la possibilità di spiegarle,
se è davvero necessario!? Per me la cosa che più di tutte mi fa confondere è
che il battessimo dell’acqua è anche predicato da persone molto credibili
come Rudolf Ebertshäuser (per quanto possa capire il suo pensiero).
https://das-wort-der-wahrheit.de/
È confortante sapere che la dichiarazione di Paolo valga per tutti noi:
Poiché noi conosciamo in parte, e in parte profetizziamo; 1Cor 13,9;
Sarei molto interessato al suo giudizio. Dal mio punto di vista, gli Ultimi
Tempi non sembrano molto lontani, così mi auguro che Dio benedica Lei e
tutti i Suoi Figli e ci dia la forza di poter vincere davvero fino alla
fine! Cordiali saluti.
Il visitatore preferisce rimanere anonimo.
Grazie per aver visitato Immanuel.at e per il Suo commento. Ho
accolto la Sua richiesta di rimanere anonimo.
Tuttavia, è sorprendente che ultimamente sempre più visitatori insistano nel
voler rimanere anonimi. Se si pensa alle sciocchezze da far rizzare i capelli
che alcuni dei milioni di membri di Facebook e di altri social media scrivono
sul proprio account personale, dove oltre a non saper scrivere correttamente,
documentano anche e soprattutto le loro "attività" quotidiane in parte con
immagini della propria sfera intima e tutto questo con il loro nome completo, ci
si chiede allora perché uno che scrive della propria fede cristiana e di nostro
Signore Gesù Cristo voglia rimanere anonimo. Ma va bene così.
Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio;
Luca 12,8 Or io vi dico: chiunque mi
riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo riconoscerà lui
davanti agli angeli di Dio; 12,9 ma chi mi rinnegherà davanti agli
uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Luca 12,8-9;
Poiché l’argomento del "battesimo" non è ancora stato affrontato
a Immanuel.at e dato che ovviamente anche in altri ambienti cristiani c’è
incertezza sul significato più profondo del battesimo, sembra logico
innanzitutto analizzare l’argomento sulla base della Bibbia per poterne
individuare il contesto reale.
Anche se ora non fa propriamente parte dell’argomento, vorrei
iniziare con la dichiarazione da Lei citata di Paolo sulla fede, la speranza e
l’amore, contenuta nel famoso capitolo 13 della Prima Lettera ai Corinzi. Come
Lei cita correttamente, qui nel versetto 9 Paolo scrive: "Poiché noi conosciamo
in parte, e in parte profetizziamo".
Sfortunatamente, questa citazione viene costantemente utilizzata anche da quei
cristiani, che cercano di mascherare la loro indolenza nello studiare la Bibbia
e quindi di crescere nella conoscenza della Parola di Dio. Giustificandosi
ipocritamente con il fatto che comunque non potremo mai sapere tutto perché
tutto ci è nascosto, questi fratelli si adagiano e pensano di essere
sulla buona strada.
Se ora osserviamo più dettagliatamente l’affermazione di Paolo, notiamo che
questa non vale solo per noi e i tempi nostri, ma valeva naturalmente anche ai
tempi di Paolo e soprattutto valeva per Paolo stesso e quindi per tutti gli
autori biblici. Tutti conoscevano solo in parte, e solo in parte profetizzavano.
E ora questo fatto colloca il significato di questa dichiarazione di Paolo in
una luce completamente diversa. Tutti noi che studiamo, analizziamo e
riflettiamo sulla Parola di Dio, conosciamo solo in parte (le profezie e il
parlare in lingue ignote, in base alla previsione di Paolo nel versetto
precedente, dovrebbero in ogni caso già essere terminati). Ma anche Paolo
interpretò le Scritture allo stesso modo, infatti cita dall’Antico Testamento,
in base a esso trae conclusioni e acquisce nuove conoscenze (ad esempio Rom
9:15-16, 10:5-9, 19-21).
Il fatto che tutti noi conosciamo solo in parte, perciò, non deve essere una
scusa per risparmiarci la fatica di studiare la Bibbia e per dedicare il nostro
tempo piuttosto a cose mondane. Soprattutto perché studiando la Scrittura
abbiamo un grande aiuto: lo Spirito Santo.
Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Giov 14,26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che
il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà
tutto quello che vi ho detto. Giov 14,26;
Questa promessa valeva per gli autori del Nuovo Testamento
proprio come vale per noi oggi. E proprio come allora, anche noi oggi
sperimentiamo quanto sia facile ignorare lo Spirito Santo. Lo Spirito della
verità guida e dirige i nostri pensieri molto silenziosamente e delicatamente.
Chi non presta molta attenzione o molto semplicemente non vuole ascoltare, non
Lo riconoscerà. E chi oggi si aspetta rivelazioni e visioni favolose, di solito
finisce con un falso spirito.
Questa è anche la ragione per cui esistono false dottrine e sette in ambito
cristiano. O non prestano alcuna attenzione allo Spirito di Dio e quindi vanno
blaterando le dottrine di loro invenzione, come, ad esempio, l’autoproclamatasi
"profetessa" della setta bavarese di Wittek.
(Vedi anche Discorso 116: "Panteismo – Dio si manifesta
in tutta la sua creazione?")
Oppure permettono che sia un falso spirito a guidare i loro
pensieri, come, ad esempio, nel caso delle apparizioni e dei messaggi di "Maria"
nella Chiesa cattolica a Lourdes, Fatima e Medjugorje.
(Vedi anche Discorso 52:"L’opera di Maria può essere efficace per evitare le profezie della Bibbia relative agli Ultimi Tempi?".)
La Bibbia – la Parola di Dio – è il "seme" da cui siamo
rigenerati – non "rinati" (!). Questo succede solo con la rinascita nella
Risurrezione (Mat 19:28). Pertanto, in tutti i relativi passaggi della Bibbia,
il participio greco anagegennēmenoi deve essere tradotto con "rigenerato" – più
correttamente "generato dall’alto (ana)" – mentre l’infinito gennethenai,
deve essere tradotto con "generato" e non con "rinato" o "nato" (cfr. alla
Nestle-Aland e alle note nella Bibbia di Elberfeld). Qui i traduttori hanno
tradotto con "rinato" semplicemente perché non capivano il senso di "rigenerato"
o "generato dall’alto".
Il seme è la parola di Dio.
Luca 8,11 Or questo è il significato della
parabola: il seme è la parola di Dio. 8,12 Quelli lungo la strada sono
coloro che ascoltano, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dal loro
cuore, affinché non credano e non siano salvati. 8,13 Quelli sulla roccia sono
coloro i quali, quando ascoltano la parola, la ricevono con gioia; ma costoro
non hanno radice, credono per un certo tempo ma, quando viene la prova, si
tirano indietro.
8,14 Quello che è caduto tra le spine sono coloro che
ascoltano, ma se ne vanno e restano soffocati dalle preoccupazioni, dalle
ricchezze e dai piaceri della vita, e non arrivano a maturità. 8,15 E quello che
è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la parola, la
ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza. Luca 8,11-15;
Questo, tra l’altro, è anche il motivo per cui in alcune
congregazioni la dottrina della "rinascita" attraverso il battesimo è sbagliata.
La Rinascita avviene con la Risurrezione, prima del Giudizio Universale e non
prima, e in nessun caso mentre l’essere umano è in vita..
Come vediamo, in questa parabola il Signore elenca quelle
persone che "ascoltano la Parola" e che – a parte un piccolo residuo – non
giungono alla vera fede. Qui il Signore Gesù non menziona affatto più quei
miliardi di persone che per assoluto disinteresse oggi non vogliono
assolutamente sentire la parola – tutti empi e idolatri di tutti i ceti sociali,
dal senzatetto al professore universitario. Andranno tutti in dannazione e non
sono degni di essere menzionati.
Quindi è assolutamente corretto che conosciamo solo in parte, ma non dovremmo
vantarcene con falsa modestia, poiché con la promessa di nostro Signore Gesù
Cristo, che ci invierà il Consolatore a insegnarci tutto, conosceremo
tutto ciò che il Signore vuole farci conoscere con l’aiuto dello Spirito Santo.
Ed è certamente un sacco di roba.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto.
Giov 14,25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi;
14,26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome,
vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Giov 14,25-26;
Ma per questo dobbiamo studiare e imparare a conoscere la Bibbia. Così come nei
summenzionati passaggi Paolo cita i libri di Mosè, anche noi dobbiamo sapere
almeno approssimativamente cosa c’è scritto nella Bibbia e dove per poter fare
paragoni e trarre conclusioni. Inoltre, solo se abbiamo un minimo di familiarità
con i summenzionati passaggi, essendo già stati oggetto di riflessione,
affineremo la capacità di giudicare un’interpretazione di testi biblici e capire
se è vera o falsa.
Questo è anche il motivo per cui qui su Immanuel.at quando si tratta
dell’interpretazione della Bibbia citiamo sempre – direttamente o attraverso
link – anche i relativi passaggi biblici. In questo modo le dichiarazioni
possono essere verificate e giudicate immediatamente. Un commento biblico senza
indicazione dei passaggi biblici su cui si basa, che permettono di seguire
l’interpretazione, è l’opinione assolutamente personale e ininfluente
dell’autore in questione e di solito non vale la pena di leggere.
Da figlio umano a figlio di Dio.Lo sviluppo di un figlio di Dio è in tutto e per tutto
paragonabile a quello di un figlio umano: come l’uovo nel corpo femminile
è il punto di partenza del bambino umano, lo spirito nel cervello umano
è il punto di partenza del figlio di Dio (Giov 6:63). "Il vento soffia dove vuole e tu ne odi il
rumore, ma non sai né da dove viene né da dove va. E questa è ora anche la forma di esistenza – cioè come
esseri spirituali – di cui il Signore ci promette in Giov 3,3 che possiamo
entrare nel regno di Dio (cielo) in questo modo. (Giov 3,3)
1) La parola greca
anagegennemenoi = generato di nuovo, come 1Piet 1,23 (non "nato
di nuovo"!!) - spiritualmente generato di nuovo dopo essere stato
impregnato dalla Parola di Dio. (Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa rinascita.") |
Ma torniamo all’argomento principale. Innanzitutto, chiariamo il
significato del battesimo nella Bibbia. Cosa significa effettivamente
"battesimo"? Certamente non è la sciocca spruzzata d’acqua sui neonati pochi
giorni dopo la loro nascita, come esige la Chiesa cattolica dai suoi membri al
fine di dare un nome al bambino.
Nella Bibbia troviamo la parola "battesimo" per la prima volta nel Nuovo
Testamento, nel Vangelo di Matteo, nel racconto dell’apparizione di Giovanni
Battista, che battezzò gli ebrei nel deserto della Giudea.
Ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati.
Mat 3,1 In quei giorni venne Giovanni il
battista, che predicava nel deserto della Giudea, e diceva: 3,2
«Ravvedetevi, perché il regno dei cieli è vicino». 3,3 Di lui parlò infatti il
profeta Isaia quando disse: «Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la
via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"». 3,4 Giovanni aveva un vestito di
pelo di cammello e una cintura di cuoio intorno ai fianchi; e si cibava di
cavallette e di miele selvatico.
3,5 Allora Gerusalemme, tutta la Giudea e tutto il paese intorno al Giordano
accorrevano a lui; 3,6 ed erano battezzati da lui nel fiume Giordano,
confessando i loro peccati. 3,7 Ma vedendo molti farisei e
sadducei venire al suo battesimo, disse loro: «Razza di vipere, chi vi ha
insegnato a sfuggire l’ira futura? 3,8 Fate dunque dei frutti degni del
ravvedimento. 9 Non pensate di dire dentro di voi: "Abbiamo per padre Abraamo";
perché io vi dico che da queste pietre Dio può far sorgere dei figli ad Abraamo. Mat 3,1-9;
In occasione del battesimo gli ebrei quindi "confessarono i loro
peccati" e così si pentirono. Dato che Giovanni Battista fu l’ultimo profeta
dell’Antico Testamento (Mat 11:13), cercheremo la parola "penitenza" nell’Antico
Testamento. Ma anche qui siamo stati sfortunati: tranne nei titoli aggiunti a
posteriori, non c’è traccia della parola penitenza nell’Antico Testamento.
Tuttavia, forse proprio questi titoli inseriti dai traduttori possono aiutarci a
fare un po’ di chiarezza. In tutti i casi in cui hanno scritto la parola
"penitenza", nel testo troviamo riferimenti al "ritorno" di Israele, come
appunto nel primissimo di questi passaggi del primo libro di Samuele:
Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro cuore.
1Sam 7,3 Allora Samuele parlò a tutta la casa
d’Israele, e disse: «Se davvero tornate al SIGNORE con tutto il vostro
cuore, togliete di mezzo a voi gli dèi stranieri e gli idoli di Astarte,
volgete risolutamente il vostro cuore verso il SIGNORE e servite lui, lui solo.
Allora egli vi libererà dalle mani dei Filistei». 7,4 Così i figli
d’Israele tolsero via gli idoli di Baal e di Astarte, e servirono il SIGNORE
soltanto.1Sam 7,3-4;
Un’altra menzione della parola "penitenza" in un titolo si trova
nel secondo libro di Samuele, nel racconto del grave peccato commesso da Davide.
Davide aveva ordinato a Uria, il marito di Betsabea, di schierarsi in prima
linea sul fronte della battaglia, affinché qui Uria venisse ucciso, così lui,
Davide, poteva prendere in moglie Betsabea (2Sam 11,1-27).
Ma quando il profeta Natan, che Dio aveva mandato da Davide, gli prospettò di
aver commesso adulterio della peggior specie (2Sam 12,1-12), Davide riconobbe
il suo grande peccato (2Sam 12:13), si umiliò e ritornò a Dio.
Davide quindi rivolse suppliche a Dio per il bambino e digiunò; poi venne e passò la notte disteso per terra.
2Sam 112,5 Il SIGNORE colpì il bambino che la
moglie di Uria aveva partorito a Davide, ed esso cadde gravemente ammalato.
112,16 Davide quindi rivolse suppliche a Dio per il bambino e digiunò;
poi venne e passò la notte disteso per terra. 112,17 Gli anziani della
sua casa insistettero presso di lui perché egli si alzasse da terra; ma egli non
volle e rifiutò di prendere cibo con loro. 2Sam 12,15-17;
Anche il prossimo passaggio con la parola "penitenza" nel titolo
tratta del ritorno. Acab, il re d’Israele, aveva commesso peccati terribili e si
era convertito dopo la condanna di Dio.
Quando Acab udì queste parole, si stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco, e camminava a passo lento.
1Re 21,27 Quando Acab udì queste parole, si
stracciò le vesti, si coprì con un sacco, e digiunò; dormiva avvolto nel sacco,
e camminava a passo lento. 21,28 E la parola del SIGNORE fu rivolta a
Elia, il Tisbita, in questi termini: 21,29 «Hai visto come Acab si è umiliato
davanti a me? Poiché egli si è umiliato davanti a me, io non farò venire
la sciagura mentre egli è ancora vivo; ma manderò la sciagura sulla sua
casa, durante la vita di suo figlio». 1Re 21,27-29;
Dobbiamo constatare quindi che nella versione aramaica ed
ebraica dell’Antico Testamento il termine "penitenza" ovviamente non esisteva.
Ma sulla base dei summenzionati testi possiamo notare che le dichiarazioni
nell’Antico Testamento con la parola "penitenza" nel titolo si riferiscono
sempre a persone che riconoscono di aver peccato contro Dio, si umiliano e si
convertono in Dio.
Solo nella versione greca del Nuovo Testamento troviamo
dichiarazioni che indicano con chiarezza che "penitenza" significa
effettivamente conversione di persone che dopo aver riconosciuto di aver
peccato, ritornano da Dio.
Perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute tra di voi, già da molto tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere.
Mat 11,20 Allora egli prese a rimproverare le città
nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non
si erano ravvedute: 11,21 «Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida!
perché se in Tiro e Sidone fossero state fatte le opere potenti compiute tra di
voi, già da molto tempo si sarebbero pentite, con cilicio e cenere.
11,22 Perciò vi dichiaro che nel giorno del giudizio la sorte di Tiro e di
Sidone sarà più tollerabile della vostra. 11,23 E tu, o Capernaum, sarai forse
innalzata fino al cielo? No, tu scenderai fino all’Ades. Perché se in
Sodoma fossero state fatte le opere potenti compiute in te, essa sarebbe durata
fino ad oggi. 11,24 Perciò, vi dichiaro, nel giorno del giudizio la
sorte del paese di Sodoma sarà più tollerabile della tua». Mat 11,20-24;
Il punto qui è che allora queste città di Corazin, Betsaida e
Capernaum assistettero ai miracoli che il Signore Gesù aveva compiuto in loro,
ma non vollero riconoscere che tali miracoli non potevano essere compiuti da un
uomo o da uno spirito, ma solo dal Figlio di Dio. Avrebbero potuto riconoscerlo,
ma non l’hanno voluto riconoscere.
A differenza di Tiro e Sidone, queste città erano prevalentemente abitate da
ebrei che, come la stragrande maggioranza degli ebrei di allora, definivano
questo Gesù di Nazaret un ingannatore e bestemmiatore (Giov 10:33) e
attribuivano i suoi miracoli a Belzebù ("Supremo dei Demoni") (Mat 12:24). Di
conseguenza, in occasione del Giudizio Universale gli abitanti di queste città
verranno condannati per aver negato Dio.
Quindi, sulla base delle summenzionate dichiarazioni del Signore, in occasione
del Giudizio Universale saranno giudicati più severamente rispetto a Tiro
(Ez 27) e a Sodoma (Gen 19). La ragione di questo diverso giudizio deriva
proprio dal fatto che la gente di Tiro e Sodoma si era effettivamente resa
responsabile di una grave colpa, tuttavia, se il Signore avesse compiuto tali
miracoli qui, lo avrebbero riconosciuto come il Figlio di Dio e si sarebbero
pentiti e si sarebbero convertiti in Dio.
Secondo queste dichiarazioni del Nuovo Testamento, il processo di conversione in
Dio dell’essere umano si divide in quattro fasi:
1. La consapevolezza di essere un peccatore davanti a Dio.
Questo può essere realizzato sia attraverso l’intervento di altre persone (come
nel caso di Natan con Davide), sia, ai tempi nostri, ad esempio, attraverso un
sermone fondato sulla Bibbia o anche attraverso la conoscenza personale
dell’individuo (Bibbia, letteratura fedele alla Bibbia).
2. Il pentimento e la confessione dei propri peccati davanti
a Dio nella preghiera.
3. La penitenza attraverso l’umiliazione davanti a Dio.
Per gli antichi Israeliti ciò significava stracciarsi i vestiti, coprirsi con un
"sacco e cenere" e digiunare. Ai tempi nostri il vero battesimo biblico realizza
sia la penitenza che l’umiliazione davanti a Dio.
4. Il perdono dei peccati attraverso Dio.
Dopo il riconoscimento e la confessione dei peccati e la penitenza tramite
umiliazione davanti a Dio (battesimo), Dio dona al peccatore il perdono dei suoi
peccati in nome del sacrificio vicario di suo Figlio.
Troviamo esattamente questa sequenza anche in occasione dell’apparizione di Giovanni Battista:
Mar 1,4 Venne Giovanni il battista nel deserto
predicando un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati.
1,5 E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme
accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i
loro peccati. Mar 1,4-5;
o Giovanni predicò un battesimo di
ravvedimento (Mar 1,4) alle persone che erano venute da lui nel deserto
(Mar 1,5; Luca 3:3).
o Si pentirono e confessarono i loro
peccati (Mar 1,5).
o Fecero penitenza e si umiliarono
davanti a Dio, facendosi immergere nell’acqua, cioè facendosi battezzare
(Mar 1,5).
o E in questo modo ricevettero il
perdono dei loro peccati da Dio (Mar 1,4).
E con questo ora abbiamo chiarito anche il significato del
battesimo dell’acqua nel Nuovo Testamento. Come possiamo vedere, questi sono
tutti processi assolutamente impensabili in un neonato di pochi giorni, che,
invece, è fondamentale nel battesimo praticato dalla Chiesa cattolica. E il
battesimo biblico non ha nulla a che fare neanche con la necessità di dare un
nome al bambino. E questo neonato non ha bisogno neanche di essere perdonato, in
quanto non ha ancora commesso alcun peccato.
La ragione di tutte queste sciocchezze nella Chiesa cattolica è dovuta al fatto
che i cattolici conoscono la Bibbia a malapena perché i loro "pastori" non li
hanno mai incoraggiati a leggere la Bibbia e, d’altra parte – non da ultimo
anche per questa ragione – perché nel corso degli scorsi secoli hanno deviato
sempre più dalla vera fede perdendosi in una palude fatta di idolatria (il culto
della cattolica "Maria", Ger 10:3-5), culto dei morti (il culto dei "santi"
cattolici defunti, Isa 8:19) e occulte "pratiche magiche" (la
"transustanziazione" cattolica, 1Cor 11:23-25).
La Bibbia ci mostra la strada giusta, quando in Isa 8,13 si dice:
Un popolo non deve forse consultare il suo Dio? Si rivolgerà
forse ai morti in favore dei vivi?»
Maledetto l’uomo che fa un’immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per il SIGNORE.
Deut 27,15 "Maledetto l’uomo che
fa un’immagine scolpita o di metallo fuso, cosa abominevole per il SIGNORE,
opera di un artigiano, e la pone in luogo occulto!" – E tutto il popolo
risponderà e dirà: "Amen". Deut 27,15;
E anche papa Francesco ammonì i cattolici a piazza San Pietro
durante la sua prima omelia dopo la sua elezione:
"Chi non prega Dio, prega il diavolo."
Forse per l’emozione della nomina deve essergli sfuggito il
fatto che subito dopo lui stesso ha recitato la preghiera dell’Ave Maria –
pregando quindi, per sua stessa ammissione – il diavolo insieme alle migliaia di
cattolici in piazza San Pietro.
Chi va oltre e non rimane nella dottrina di Cristo, non ha Dio.
2Gio 1,9 Chi va oltre e non rimane nella
dottrina di Cristo, non ha Dio. Chi rimane nella dottrina, ha il Padre
e il Figlio. 1,10 Se qualcuno viene a voi e non reca questa dottrina,
non ricevetelo in casa e non salutatelo. 1,11 Chi lo saluta,
partecipa alle sue opere malvagie.
2Gio 1:9-11;
(Vedi anche Discorso 115: "Sarà
l’ultimo Papa il falso profeta dell’Anticristo?"
Ora in determinate congregazioni s’insegna che con il battesimo
si riceve lo Spirito Santo. Come prova biblica di questa affermazione, citano
la dichiarazione di Giovanni Battista in Mat 3,11 e la promessa di Pietro nel
suo sermone di Pentecoste in Atti 2,38:
Io vi battezzo con acqua, in vista del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me, egli vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco.
Mat 3,11 Io vi battezzo con acqua,
in vista del ravvedimento; ma colui che viene dopo di me è più
forte di me, e io non sono degno di portargli i calzari; egli vi
battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco. Mat 3,11;
Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.
Atti 2,38 PE Pietro a loro: Ravvedetevi e
ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono
dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo. Atti 2,38;
Innanzitutto, citeremo alcuni passaggi biblici che provano il
contrario e poi cercheremo di chiarire cosa significano effettivamente le
summenzionate dichiarazioni di Giovanni e Pietro.
C’è forse qualcuno che possa negare l’acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?
Atti 10,44 Mentre Pietro parlava così, lo Spirito
Santo scese su tutti quelli che ascoltavano la Parola. 10,45 E tutti i credenti
circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliarono che il dono
dello Spirito Santo fosse dato anche agli stranieri, 10,46 perché li
udivano parlare in altre lingue e glorificare Dio. 10,47 Allora Pietro
disse: «C’è forse qualcuno che possa negare l’acqua e impedire che siano
battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?» 10,48
E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Allora essi lo
pregarono di rimanere alcuni giorni con loro. Atti 10,44-48;
Qui i cristiani ebrei, che a quel tempo pensavano che solo loro,
in quanto cristiani ebrei battezzati, potessero ricevere lo Spirito Santo,
rimasero alquanto stupiti nello scoprire che dopo il sermone di Pietro a Cesarea
anche i credenti non battezzati e non ebrei di tutte le nazioni avevano ricevuto
lo Spirito Santo.
Anche Paolo sperimentò una situazione simile, sebbene di "segno" opposto, quando
arrivò a Efeso. Al suo arrivo trovò dodici discepoli credenti che gli
raccontarono, che sebbene fossero stati battezzati con il battesimo di Giovanni,
non sapevano nulla dello Spirito Santo.
Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia lo Spirito.
Santo.Atti 19,1 Mentre Apollo era a Corinto, Paolo,
dopo aver attraversato le regioni superiori del paese, giunse a Efeso; e vi
trovò alcuni discepoli, 19,2 ai quali disse: «Riceveste lo Spirito Santo quando
credeste?» Gli risposero: «Non abbiamo neppure sentito dire che ci sia
lo Spirito Santo». 19,3 Egli disse loro: «Con quale battesimo
siete dunque stati battezzati?» Essi risposero: «Con il battesimo di Giovanni».
19,4 Paolo disse: «Giovanni battezzò con il battesimo di ravvedimento, dicendo
al popolo di credere in colui che veniva dopo di lui, cioè, in Gesù». 19,5 Udito
questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù; 19,6 e,
avendo Paolo imposto loro le mani, lo Spirito Santo scese su di loro ed essi
parlavano in lingue e profetizzavano. 19,7 Erano in tutto circa dodici uomini.
Atti 19;1-7;
Quindi questi dodici individui, sebbene fossero stati battezzati
con il battesimo di Giovanni, non sapevano nulla dello Spirito Santo. E così
Paolo li battezza una seconda volta – questa volta con il battesimo nel nome del
Signore Gesù. Ma né in quell’occasione, né successivamente, ricevettero lo
Spirito Santo. Solo dopo che Paolo impose loro le mani, lo Spirito Santo scese
su di loro.
E anche la summenzionata dichiarazione di Pietro in Atti 2,38: "Ravvedetevi e
ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei
vostri peccati! e voi riceverete il dono dello Spirito", non significa che lo
Spirito Santo si riceve con il battesimo, ma solo che lo riceveranno dopo essere
stati battezzati.
Perché se poi, tre versi dopo qui sotto, osserviamo anche il seguito degli
eventi, scopriamo che sono stati tutti battezzati, ma non c’è alcuna
informazione a conferma del fatto che questa grande folla di persone con il
battesimo abbia ricevuto anche lo Spirito Santo:
Ed erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.
Atti 2,41 Quelli che accettarono la sua
parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa
tremila persone. 2,42 Ed erano perseveranti nell’ascoltare
l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e
nelle preghiere. Atti 2,41-42;
Sulla base di tutti questi fatti biblici possiamo quindi
supporre che, da un lato, lo Spirito Santo possa essere ricevuto anche da
credenti non battezzati, il che costituisce la prova che il battesimo non è una
necessità per la salvezza. D’altra parte, al contrario, vediamo che i credenti
battezzati sia con il battesimo di San Giovanni, che con il battesimo in nome
del Signore Gesù Cristo, non hanno ricevuto lo Spirito Santo. Di conseguenza, il
battesimo non è neanche quell’evento, in cui il credente riceve necessariamente
lo Spirito Santo..
E qui naturalmente ci si chiede perché mai il Signore abbia
istituito il battesimo dell’acqua:
Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro,
dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.
28,19 Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, 28,20 insegnando
loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io
sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente». Mat 28,18-20;
Se osserviamo i summenzionati passaggi in Atti 10,44-48 e
19,1-7, notiamo che a quel tempo il battesimo dell’acqua era irrilevante, almeno
ai fini della ricezione dello Spirito Santo. Alcuni lo ricevettero senza essere
battezzati, altri nemmeno con il battesimo, ma solo successivamente con
l’imposizione delle mani.
Del reale ricevimento del dono dello Spirito Santo parleremo più
dettagliatamente tra breve. Ma oggi cosa pensiamo del battesimo dell’acqua? È
necessario? E se sì, ha qualche effetto nel credente? E concretamente quale
effetto ha il battesimo nel credente cristiano?
Innanzitutto, osservando ancora una volta il battesimo nella Chiesa cattolica,
riconosciamo tutta la complessità della problematica di questa comunità di fede.
Da un lato, naturalmente nessuno segue il successivo sviluppo di questi bambini
battezzati a pochi giorni dalla nascita.
Se lo facessero, scoprirebbero che alcuni di questi amabili neonati – così come
alcuni bambini non battezzati – tra i 20 e i 30 anni sono diventati anche ladri,
rapinatori e assassini Quindi, in termini concreti, questo battesimo non ha
avuto alcun effetto sul comportamento di queste persone in questione.
E se poi consideriamo i "battezzatori" – cioè il clero cattolico – come oggi
sappiamo, tra questi ci sono anche pedofili, stupratori e omosessuali che
battezzano e danno la loro "benedizione" a neonati ancora innocenti.
(Vedi anche Discorso 1152: "Società segreta omosessuale in Vaticano.")
Ma anche un "battezzatore" in una comunità cristiana
evangelicale che nega il Millennio, il Regno millenario di pace di nostro
Signore Gesù Cristo negli Ultimi Tempi – come dichiara il summenzionato
commentatore – non solo non è adatto a celebrare il battesimo, ma non dovrebbe
proprio svolgere alcun ufficio nella comunità cristiana e dovrebbe quanto prima
afferrare la Bibbia e studiare questo argomento.
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")
Con il battesimo di neonati la Chiesa cattolica ovviamente
assume una posizione estrema. Completamente diversa è la situazione nelle
comunità cristiane evangelicali, dove vengono battezzati solo gli adulti che
hanno preso questa decisione personalmente e che sono consapevoli della
responsabilità che si sono assunti e vi si sentono vincolati.
E finalmente qui troviamo anche il vero significato del Battesimo: non è né la
ricezione dello Spirito Santo, né una "rinascita", come alcuni credono, ma
è semplicemente la conferma pubblica della nostra decisione di entrare nella
fede cristiana con tutti i relativi diritti e doveri.
Il battesimo dell’acqua quindi è una specie di "firma" in calce al contratto che
abbiamo stipulato. E ora molti fratelli e sorelle battezzati in ambito
evangelicale pensano che basti solo questo per andare dritti in cielo senza
ulteriori convenevoli.
Ovviamente queste persone non hanno letto il "testo" del contratto, cioè non
hanno compreso il significato del battesimo oppure non è stato loro spiegato. In
questo testo del contratto, oltre a confessare la nostra fede in Gesù Cristo e
ad accettare il Suo sacrificio di redenzione per i nostri peccati, sono inclusi
anche i seguenti obblighi.
o La preghiera quotidiana nella "tua
cameretta" (Mat 6:6-8). Dunque, non snocciolare in pubblico di passaggi
biblici imparati a memoria, dove non è affatto possibile confessare certi
peccati. Ma piuttosto una conversazione del tutto personale e intima con Dio,
nostro Padre in cielo.
o Questo dialogo include innanzitutto
le preghiere. Non solo la preghiera di perdono dei nostri peccati, basata sul
sacrificio vicario del Figlio di Dio. Anche le preghiere per la nostra famiglia
e per quelle persone che ci stanno a cuore – ma non per chiedere il perdono dei
loro peccati, perché questo può essere chiesto esclusivamente e personalmente da
ciascun essere umano con la sua fede in Gesù Cristo.
o Inoltre, ci sono le preghiere per il
nostro benessere personale, la protezione o la guarigione dalle malattie, la
richiesta di aiuto in situazioni difficili e la benedizione con lo Spirito
Santo, al fine di acquisire più conoscenza e una migliore comprensione della
Parola di Dio. Ma qui trova posto anche la preghiera per realizzare con successo
la missione di nostro Signore Gesù Cristo in Mar 16:15.
o E poi si ringrazia. Si inizia a
ringraziare il nostro Padre Celeste, che, attraverso il sacrificio vicario di
Suo Figlio, ci ha dato la possibilità, nonostante siamo peccatori e dopo che i
nostri peccati sono stati perdonati, di poter stare di nuovo davanti a Lui come
giusti giustificati per grazia, di poterlo pregare e di potergli parlare. E naturalmente poi si ringrazia il nostro
Signore Gesù Cristo per essere morto anche per i nostri peccati personali.
o Non bisogna dimenticare di ringraziare
anche per tutto l’aiuto che abbiamo già ricevuto finora dal nostro Dio: dalla
protezione dalla sfortuna – che nella maggior parte dei casi riconosciamo solo a
posteriori – all’esito positivo di problemi di salute, interventi, ecc., al
consolidamento della nostra vita di fede, passando per la ricezione positiva del
nostro messaggio da parte di quelle persone che ci riguardano.
o E infine lo studio della Bibbia,
indispensabile per la conoscenza e la crescita nello Spirito anche per il
semplice credente. Quando leggiamo la Bibbia, sebbene una certa metodicità sia
importante, in quanto cristiani biblici dovremmo farci guidare anche dallo
Spirito Santo.
Questo è la parte obbligatoria del contratto e il
tempo necessario da dedicare alla preghiera quotidiana – a secondo della
richiesta – può facilmente raggiungere un’ora. Tuttavia, dovremmo trascorrere
anche con Dio almeno una piccola parte di quel tempo che utilizziamo per lavoro
e nel privato.
E lo studio biblico – fatto seriamente – dovrebbe essere portato avanti proprio
nel tempo libero, quindi nei fine settimana, per evitare di trovarsi sotto
pressione per mancanza di tempo. – Perciò questa è una cosa completamente
diversa dalla preghiera veloce la domenica in chiesa o nella comunità cristiana.
Ed è anche una cosa diversa rispetto, ad esempio, al "Cammino di Santiago",
elogiato da alcuni cattolici e da cui si aspettano tutto il possibile. In
realtà, l’unica cosa che ottengono sono le vesciche ai piedi e i crampi ai
polpacci. Forse serve a prendere visione della propria vita senza Dio, ma in
nessun caso serve a stabilire un contatto con Dio o con il nostro Signore Gesù
Cristo. È più probabile entrare in contatto con l’idolo cattolico di "Maria",
che durante questo cammino viene invocata costantemente con il rosario.
Ma per garantire che nelle comunità cristiane evangelicali il singolo battezzato
si atterrà anche a questo "contratto", il battesimo si svolge in pubblico. Così
era in passato e così è ancora oggi: I fratelli e le sorelle che partecipano a
questo battesimo sono dunque i "testimoni" di questo contratto concluso tra Dio
e la persona battezzata. Possono confermare, ma anche "controllare", se questa
persona rispetta le condizioni contrattuali.
Ovviamente questo "controllo" non può riguardare i pensieri di questa persona,
ma si applica al suo comportamento. Ogni cristiano che ha basato la sua vita su
Gesù Cristo, in quel giorno rivela un certo atteggiamento, che può essere
percepito anche dalle persone che lo circondano. Ciò non si limita solo
all’osservazione dei comandamenti di Dio, ma anche e soprattutto alle parole e
alle azioni di questa persona.
E qui, purtroppo, scopriamo molto spesso che le parole e le azioni di alcuni
cristiani battezzati sono assai dissimili. Si "predica acqua e si beve vino".
Questi fratelli e sorelle sebbene abbiano sottoscritto il contratto – cioè hanno
ricevuto il battesimo – non ne osservano gli accordi e gli obblighi. E così
continuano ad allontanarsi sempre di più dal fondamento della loro vocazione in
quanto cristiani biblici, finendo per essere solo "cristiani" di nome.
(Vedi anche Discorso 60: "Quando un cristiano dovrebbe lasciare una comunità?" [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
Eppure nelle chiese e nelle comunità cristiane troviamo
assolutamente anche persone che si comportano esattamente nel modo opposto. Si
tratta di quelle persone che rispettano le condizioni contrattuali fino
all’ultimo punto. E non lo fanno solo per senso del dovere, ma perché si tratta
di un bisogno intimo. Sono quelli che amano Dio e il nostro Signore Gesù Cristo
perché Lui è morto per noi e per i nostri peccati.
Rivolgere una di queste preghiere standard a Dio, en-passant ripetute spesso a
pappagallo da alcuni cristiani, sarebbe come se di notte queste persone
volessero parlare di una presunta "questione importante" con il proprio padre
terreno e, invece, gli recitano la poesia del "Re degli elfi" e vanno via. In
altre parole sarebbe una farsa.
Questi cristiani, che amano Dio, hanno anche una relazione del tutto personale
con Dio e il nostro Signore Gesù Cristo. "Comunicano" con loro non con le
parole, ma spiritualmente, e non solo durante la preghiera, ma durante tutta la
giornata. Riconoscono e perciò sono grati, come nella creazione tutto funziona
ed è stato pianificato con sorprendete precisione. Lo riconoscono non solo nelle
capacità e nelle conquiste dell’uomo, ma anche nella natura, nel regno delle
piante e degli animali, fin nella formazione dell’intero universo.
Come si può notare, queste persone sono sottoposte sia al "controllo" dei
fratelli e delle sorelle, che alla sorveglianza dello Spirito Santo. E non solo
osservano i doveri di questo contratto, ma vanno oltre: lo vivono. E le
preghiere di questi fratelli e sorelle sono anche quelle che – come la preghiera
di Cornelio in Atti 10,25-48 – vengono esaudite in base alla volontà del
Signore.
A queste persone si riferiva anche Gottfried Daniel Pomacher, un predicatore del
risveglio di Wuppertal, quando disse:
"Il cristianesimo non consiste nelle parole, ma
nella forza dello Spirito Santo nel credente. Le colonne del tempio non sono
coloro che si guadagnano l’ammirazione dei loro ascoltatori pregando "Signore,
Signore" in pubblico, ma i veri pilastri portanti della comunità cristiana
sono coloro che rivolgono le loro preghiere al Signore, a casa, nel silenzio
della loro cameretta, e senza neanche un ascoltatore".
Questi fratelli e sorelle si possono anche paragonare con
Cornelio (che pregò Dio, affinché gli mandasse Pietro) e con la sua famiglia, ma
naturalmente anche con lo stesso Pietro e in generale con gli apostoli, a
proposito dei quali non si trova alcun riferimento nella Bibbia che avessero
ricevuto il battesimo dell’acqua. Come Cornelio e la sua famiglia in seguito al
sermone di Pietro, immediatamente tutti ricevettero il battesimo dello Spirito
Santo senza il battesimo dell’acqua (Atti 10:44-45).
Ma ora questo battesimo comporta anche degli obblighi. Questi variano da
persona a persona e si basano sui "talenti" (Mat 25:14-39) che il credente
cristiano ha ricevuto da Dio. Tuttavia, le componenti essenziali sono le
seguenti:
o La preghiera: e cioè la preghiera del
vero Vangelo di nostro Signore Gesù Cristo e non il "Vangelo della prosperità"
diffuso da alcuni predicatori, che, come ambulanti, offrono gratuitamente la
fede cristiana e in aggiunta la salvezza per grazia.
o Il servizio offerto ai fratelli e
alle sorelle. Questo può essere un servizio di preghiera effettuato nella
comunità cristiana oppure un’attività svolta come membro del consiglio degli
anziani. Ciò include anche l’assunzione di altri incarichi di responsabilità,
fino alla conduzione di una comunità cristiana. (Preghiamo Dio, affinché
possiamo avere più fratelli e sorelle come questi alla conduzione delle comunità
cristiane)
E ora possiamo anche notare, che l’insicurezza del summenzionato
commentatore nei confronti del battesimo è assolutamente comprensibile. Da un
lato, in alcune chiese e comunità cristiane ci sono sempre dei "battezzatori",
dai quali si preferirebbe non farsi battezzare, d’altra parte, ci sono anche
persone battezzate, per le quali sorge il dubbio che sappiano davvero quali
obblighi hanno assunto con il battesimo.
Altri fratelli e altre sorelle riconfermano con il loro comportamento, le loro
azioni e omissioni, di essere cristiani biblici e di adempiere non solo al loro
dovere nei confronti di Dio e di nostro Signore Gesù Cristo, ma di essere loro
devoti con amore. – E questo anche senza battesimo. Questi fratelli e queste
sorelle non si vergognano di nostro Signore Gesù Cristo, ma si riconoscono
pubblicamente nelle Sue parole e lo chiamano per nome (Mar 8:38).
Quindi, prima che qualcuno pensi di non avere personalmente bisogno del
battesimo, farebbe meglio a leggere attentamente le summenzionate "condizioni
contrattuali". Solo se si è in grado di confermare con cuore sincero e in verità
che si rispettano tutte queste condizioni – cioè se si rispetta la parte
obbligatoria di questo contratto – e che non si è riusciti a trovare una chiesa
o una comunità cristiana adatta con dei battezzatori credibili, solo allora si
può fare a meno del battesimo.
E infine, per quanto concerne quelle persone che dovessero convertirsi in punto
di morte, bisogna dire che in base alla Bibbia non esiste una conversione in
punto di morte. Chi ha vissuto una vita senza Dio, anche in punto di morte non
riuscirà a convertirsi in Dio con cuore sincero e in verità. Questa è una favola
pietosa della Chiesa cattolica, che con la sua "assoluzione" del tutto assurda
cerca di acquisire maggiore importanza e denaro.
O questa persona ha intrapreso questo percorso già precedentemente, almeno in
fase iniziale, allora forse con la grazia di nostro Dio riuscirà a completarlo
con successo in punto di morte. Ciò vale anche in caso di un incidente o nel
caso di un altro tipo di morte improvvisa (ad esempio un infarto).
Oppure questa persona durante la sua vita non ha voluto mai sapere nulla di
Cristo e non se n’è mai interessata. Allora prima di morire probabilmente si
renderà conto di essere perduto, ma gli mancherà la volontà, la capacità
spirituale e molto probabilmente anche il tempo per il pentimento e la
conversione, e così la sua vita senza Dio terminerà esattamente come l’ha
vissuta.
Questa teoria della conversione sul letto di morte è spesso giustificata con la
parabola del Signore, in cui il padre chiede ai suoi due figli di andare a
lavorare nella vigna.
Egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò.
Mat 21,28 28 «Che ve ne pare? Un uomo
aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse: "Figliolo, va’ a lavorare
nella vigna oggi". 21,29 Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi andò. 21,30
Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa. Egli
rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò. 21,31 Quale
dei due fece la volontà del padre?» Essi gli dissero: «L’ultimo». E Gesù a loro:
«Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel
regno di Dio.» Mat 21,28-31;
Si argomenta con l’affermazione del primo figlio, che all’inizio
non voleva andare, ma poi ha cambiato idea e alla fine è andato a lavorare nella
vigna. Questo è ora riferito all’uomo sul letto di morte che non ha voluto
convertirsi nella sua vita, ma ora, sul letto di morte, improvvisamente arriva a
capire e vuole convertirsi.
Ciò che viene trascurato, tuttavia, è il fatto che in questa parabola il primo
figlio non solo arrivò a capire, ma andò effettivamente nella vigna e vi lavorò.
La persona che si vuole convertire sul letto di morte è poi presumibilmente
giunta alla comprensione, ma non ha fatto alcun lavoro nella vigna del Signore
in tutta la sua vita.
Questa persona morente non è quindi da paragonare al primo figlio, ma al secondo
figlio, che assicurò a suo padre che sarebbe andato a lavorare nella vigna, ma
poi non andò. Cosa direbbero i sostenitori di questa "teoria del letto di morte"
quando il Signore dirà loro al Giudizio Universale: "Voi siete credenti, ma noi
non abbiamo più un posto in cielo"?
Nel caso dei cattolici, qui potrebbe sorgere anche il sospetto che essi – pur
essendo credenti – non siano accettati perché hanno donato troppo poco
("indulgenze"). – Quindi è molto improbabile che una persona
possa ancora giungere alla fede sul letto di morte. Ma alla fine solo Dio può
riconoscere nello spirito di questa persona se effettivamente si pente o no.
In questo contesto, Alexander Seibel, della
West-Europa-Mission, ha documentato le parole di grandi uomini sul letto di morte
in una raccolta molto rappresentativa:
Niente è più affidabile della testimonianza di una persona
in punto di morte. Alla fine anche i bugiardi confessano la verità.
Ascoltare le parole pronunciate sul letto di morte, spesso rivela più delle
grandi parole e delle grandi azioni di tutta una vita. Nel momento in cui le
persone si trovano di fronte alla morte, molte tolgono la maschera e
iniziano a dire la verità. Alcuni devono ammettere di aver costruito la
propria vita sulla sabbia, di aver seguito un’illusione e di aver creduto a
una grande bugia. Aldous Huxley scrive nella prefazione al suo libro "Il
mondo nuovo", [Brave New World], che uno dovrebbe giudicare tutte le cose,
come se si osservassero dal letto di morte. "Insegnaci dunque a contare bene
i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio" (Salmi 90,12), dice la
Bibbia.
VOLTAIRE, il famoso scettico,
fece una fine terribile. La sua infermiera disse: "Nemmeno per tutti i soldi
dell’Europa voglio più vedere morire un altro non credente!" Per tutta la
notte ha invocato il perdono..
DAVID HUME, un ateo, gridò: "Sono in fiamme!" La sua
disperazione fu una scena orribile.
HEINRICH HEINE, il grande beffeggiatore, successivamente si
pentì. Verso la fine della sua vita scrisse anche questa poesia:
"La vecchia lira fu rotta, su questa roccia, chiamata
Cristo!
La lira, con la quale lo spirito maligno ha creato la celebrazione maligna.
La lira, che richiamava alla rivolta, che risuonava di dubbio, di scherno e
d’apostasia.
O Signore, o Signore, mi metto in ginocchio, perdonami, perdona i miei
canti."
A proposito di NAPOLEONE, Graf
Montholon scrisse: "L’imperatore è morto solo e abbandonato da tutti. La sua
agonia è stata terribile."
CESARE BORGIA, uno statista: "Nel corso della mia vita mi
sono preoccupato di tutto, tranne della mia morte, e ora dovrò morire
completamente impreparato".
TALLEYRAND: "Non sopporto l’agonia dei perduti."
KARL IX. (Francia): "Sono perduto, lo riconosco
chiaramente."
KARDINAL MAZARIN: "O povera anima mia, che ne sarà di te?
Dove andrai?"
HOBBES, un filosofo inglese: "Tocca a me fare uno
spaventoso salto nell’oscurità."
SIR THOMAS SCOTT, l’ex presidente della camera alta del
Parlamento britannico: "Fino a questo momento pensavo che non esistesse né
Dio né l’inferno. Ora so e sento che esistono entrambi, mentre vengo
consegnato alla perdizione attraverso il giusto Giudizio dell’Onnipotente."
GOETHE. "Più luce!"
NIETZSCHE morì pazzo.
LENIN morì in uno stato di ottenebramento mentale. Chiedeva
il perdono dei suoi peccati a tavoli e sedie. Con entusiasmo e a gran voce
la nostra gioventù rivoluzionaria ci confermerà che questo non è affatto
vero. Sarebbe anche troppo penoso dover ammettere che l’idolo di milioni di
persone sia caduto così in basso.
Sulla morte di STALIN la figlia Svetlana Allilueva, che nel
marzo del 1953 fu chiamata a rivolgere l’ultimo saluto al dittatore morente
nella sua dacia a Kunzewo, disse: "La morte di mio padre è stata spaventosa
e difficile. Dio riserva una morte leggera ai giusti.""
SINOWJEW, il presidente dell’Internazionale Comunista,
ucciso a fucilate da Stalin, dichiarò: "Ascolta, Israele: Il Signore, il
nostro Dio, è l’unico Signore."
CHURCHILL: "Che pazzo che sono stato!"
JAGODA, capo della polizia segreta russa: "Deve esserci un
Dio. Mi sta punendo per i miei peccati."
JAROSLAWSKI, presidente del movimento internazionale degli
atei: "Vi prego di bruciare tutti i miei libri. Guardate il Santo! Mi sta
aspettando già da tempo; Egli è qui."
BUDDHA: "Non ce l’ho fatta."
GESÙ CRISTO: "È compiuto!"
Voltaire, David Hume e altri avrebbero certamente riso o
sarebbero stati sprezzanti, se avessero loro spiegato mentre erano in vita,
che senza Gesù sarebbero stati persi in eterno. Tuttavia, in punto di morte
hanno dovuto riconoscere che è tutto vero e che la Bibbia ha ragione quando
dice: "Come è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che
viene il giudizio" (Ebr 9,27). Lei come morirà? Anche per Lei sarà troppo
tardi? Quali saranno le Sue ultime parole? (…)
West-Europa-Mission EV in Wetzlar https://west-europa-mission.de/
[Europa occidentale Missione EV a Wetzlar ]
(Vedi anche Discorso 105: "Perché un ateo deve credere nel Dio della Bibbia?" [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
Ma ora abbiamo la dichiarazione di Giovanni Battista in
Mat 3,11: "Egli (Gesù) vi battezzerà con lo Spirito Santo e con il fuoco".
Dunque, cos’è questo battesimo del fuoco con lo Spirito Santo attraverso il
Figlio di Dio? A tal riguardo analizzeremo, innanzitutto, la situazione degli
apostoli e del Signore.
Nella Bibbia non troviamo alcuna dichiarazione che ci indichi che il Signore
stesso battezzava. Ciò significa anche che Egli non ha battezzato i 12 apostoli.
Ma in base alla dichiarazione del Signore in Atti 1:5, anche un eventuale
battesimo dei 12 apostoli ad opera di Giovanni Battista non sarebbe probabile,
né si trovano indicazioni che ce lo suggeriscano.
Eppure si trovano scritti che raccontano che gli apostoli ricevettero lo Spirito
Santo. Soprattutto nel celebre miracolo di Pentecoste:
Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti furono riempiti di Spirito Santo.
Atti 2,1 Quando il
giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. 2,2
Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e
riempì tutta la casa dov’essi erano seduti. 2,3 Apparvero loro delle lingue come
di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. 2,4 Tutti
furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come
lo Spirito dava loro di esprimersi. 2,5 Or a Gerusalemme soggiornavano dei
Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo. Atti 2,1-5;
Questo battesimo dei discepoli con lo Spirito Santo, annunciato
dal Signore nel giorno del Suo addio e dell’Ascensione al Cielo (Atti 1:5), ebbe
luogo circa 10 giorni dopo, durante la festa di Pentecoste, e quindi 50 giorni
dopo la Sua Risurrezione.
Tuttavia, nella Scrittura c’è un altro passaggio relativamente poco conosciuto
che dimostra che i discepoli furono riempiti di Spirito Santo già prima, cioè il
primo giorno subito dopo la Risurrezione del Signore, e per mezzo dello stesso
Signore Gesù:
Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo».
Giov 20,19 La sera di quello stesso
giorno, che era il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo
dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, Gesù venne e si presentò in
mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 20,20 E, detto questo, mostrò loro le mani
e il costato. I discepoli dunque, veduto il Signore, si rallegrarono.
20,21 Allora Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre mi ha mandato,
anch’io mando voi». 20,22 Detto questo, soffiò su di loro e disse: «Ricevete
lo Spirito Santo. 20,23 A chi perdonerete i peccati, saranno perdonati; a chi
li riterrete, saranno ritenuti». Giov 20,19-23;
Era esattamente il giorno del Suo Risveglio, dopo che Maria
Maddalena lo aveva visto al sepolcro (Giov 20:16-17) quando stava per salire dal
Padre. Ma quando poi la sera di quello stesso giorno, dal Padre Egli ritornò
sulla terra (la Sua Risurrezione), apparve anche ai discepoli per la prima
volta. E qui Egli soffiò sui discepoli e disse: "Ricevete lo Spirito Santo!" Ciò
accadeva 50 giorni prima della Pentecoste ed era il momento in cui
effettivamente i discepoli furono riempiti di Spirito Santo per la prima volta.
Il battesimo "con il fuoco e con lo Spirito Santo" ebbe luogo solo a Pentecoste.
(Vedi anche Discorso 97: "Il Risveglio dai morti e la Risurrezione – la realtà di un’altra dimensione.")
Questo "fuoco" dello Spirito Santo non si trova più da nessuna
parte nella Bibbia, sebbene ritroviamo il dono di parlare in lingue ignote, che
i discepoli ricevettero a Pentecoste. Questo è successo qualche altra volta,
quando lo Spirito Santo è disceso sui discepoli delle nazioni (vedi sopra, cfr.
Pietro: dopo il sermone, prima del battesimo in Atti 10,45-46; cfr. Paolo: dopo
il battesimo, dopo l’imposizione delle mani in Atti 19,6).
In Atti 2:41-42, a cui ci siamo riferiti prima, invece, scopriamo che 3.000
discepoli furono battezzati senza che lo Spirito Santo si fosse manifestato in
alcuna forma, né prima né dopo. Così vediamo che tutte le altre situazioni, come
la conversione, il battesimo, la preghiera dei fratelli e delle sorelle,
l’imposizione delle mani e persino un sermone, possono effettivamente produrre
la benedizione con il dono dello Spirito Santo, solo se il singolo credente in
persona chiede lo Spirito Santo al Signore con tutto il suo cuore. Questa è la
condizione indispensabile per ricevere lo Spirito Santo. E questo è anche ciò
che il Signore Gesù ci ha promesso:
Quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito Santo a coloro che glielo chiedono!
Luca 11,11 E chi è quel
padre fra di voi che, se il figlio gli chiede un pane, gli dia una pietra? O se
gli chiede un pesce, gli dia invece un serpente? 11,12 Oppure se gli chiede un
uovo, gli dia uno scorpione? 11,13 Se voi, dunque, che siete malvagi, sapete
dare buoni doni ai vostri figli, quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito
Santo a coloro che glielo chiedono!» Luca 11,11-13;
(Vedi anche Discorso 51: "Il ricevimento dello Spirito Santo – come si verifica?")
Un altro malinteso molto diffuso è che il credente che ha
ricevuto lo Spirito Santo una volta, non peccherà più. Anche qui riconosciamo
l’eccessiva sopravvalutazione dell’essere umano, che si genera confondendo causa
ed effetto.
Indubbiamente è giusto che il credente – in cui dimora lo Spirito Santo – debba
essere senza peccati non perdonati. Ma questa persona è senza peccato
certamente non perché ha lo Spirito Santo, ma, al contrario, questa persona ha
potuto ricevere lo Spirito Santo solo perché in quel momento era senza peccati
non perdonati. Tuttavia, così come Dio non tollera il peccato, allo stesso modo
anche lo Spirito Santo abbandonerà immediatamente l’individuo in cui aveva preso
dimora, appena questi commette peccato.
Nell’Antico Testamento si trova un buon esempio in re Davide. In Mar 11:35-37 il
Signore Gesù cita una dichiarazione di Davide contenuta in Salmi 110,
confermando che Davide aveva fatto questa dichiarazione nello Spirito Santo. In
quel preciso momento quindi lo Spirito Santo si era manifestato in Davide.
Ma questa era solo un’apparizione temporanea, come dimostra la grave colpa di
cui Davide si era reso responsabile a causa della sua relazione con Betsabea, la
moglie di Uria, l’Ittita (2Sam 12,1-12), che in nessun caso avrebbe avuto
luogo, se lo Spirito Santo avesse dimorato in lui. La conclusione "una volta
ricevuto lo Spirito Santo, sempre con lo Spirito Santo", è quindi sbagliata e da
respingere.
Anche gli ammonimenti agli Efesini di Paolo in Efes 1,13 e ss., mostrano molto
chiaramente che anche le persone che hanno ricevuto il sigillo dello Spirito
Santo corrono costantemente il pericolo di cedere alle tentazioni.
In Cristo avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era stato promesso.
Efes 1,13 In lui voi pure,
dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza, e
avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che era
stato promesso. Efes 1,13;
In questa introduzione alla lettera agli Efesini, Paolo conferma
loro di aver già ricevuto il sigillo dello Spirito Santo. Non parla di un
determinato momento, ma dice soltanto: "… avendo creduto in lui".
E successivamente li esorta:
Non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri
Efes 4,17 Questo dunque io dico e attesto nel
Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei
loro pensieri. Efes 4,17;
Perciò, bandita la menzogna, ognuno dica la verità.
Efes 4,25 Perciò, bandita la menzogna, ognuno
dica la verità al suo prossimo perché siamo membra gli uni degli altri.
Efes 4,25;
Adiratevi e non peccate; e non fate posto al diavolo.
Efes 4,26 Adiratevi e non peccate; il sole
non tramonti sopra la vostra ira 4,27 e non fate posto al diavolo.
Efes 4,26-27;
Chi rubava non rubi più.
Efes 4,28 Chi rubava non rubi più, ma si
affatichi piuttosto a lavorare onestamente con le proprie mani, affinché abbia
qualcosa da dare a colui che è nel bisogno Efes 4,28;
Nessuna cattiva parola esca dalla vostra bocca.
Efes 4,29 Nessuna cattiva parola esca dalla
vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il
bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l’ascolta.
Efes 4,29;
Ora possiamo partire dal presupposto che qui Paolo non abbia
espresso esortazioni inutili. Dunque, esisteva – ed esiste –
effettivamente il reale e assoluto pericolo che i credenti potessero cedere
a tutte queste tentazioni citate qui da Paolo. E ciò – come conferma
il versetto Efes 1,13 di cui sopra – nonostante fossero stati suggellati
con lo Spirito Santo. Ciò viene anche confermato nuovamente da Paolo
alla fine di questo paragrafo qui sotto in Efes 4,30:
Non rattristate lo Spirito Santo di Dio con il quale siete stati suggellati.
Efes 4,30 Non rattristate lo Spirito Santo di
Dio con il quale siete stati suggellati per il giorno della redenzione.
Efes 4,30;
E qui comprendiamo anche che lo Spirito Santo può nuovamente
abbandonare il credente che commette peccato. Allora significa ancora una volta
fare penitenza, confessare i propri peccati e chiedere perdono. E se il
desiderio di essere benedetto con lo Spirito Santo continua a persistere, questo
credente può nuovamente chiedere lo Spirito Santo al Padre durante la preghiera
e lo riceverà.
A tal riguardo, alcuni anni fa un visitatore del sito mi chiese, se davvero
credevo che lo Spirito Santo saltasse continuamente dentro e fuori dal corpo. La
mia risposta a questa domanda fu:
Innanzitutto, lo Spirito Santo non "salta", ma prende dimora nel credente!
E noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.
Giov 14,23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama,
osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e
dimoreremo presso di lui. 14,24 Chi non mi ama non osserva le
mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha
mandato. Giov 14,23-24;
E poi lo Spirito Santo non dimora nel corpo, ma nello spirito
dell’essere umano fino a quando questi non commette peccato. Un buon esempio a
tal proposito si trova nel racconto della crocifissione: Quando sulla croce il
Signore Gesù pregava il Padre dicendo: "Padre, perdona loro, perché non sanno
quello che fanno" (Luca 23:34), stava pregando per i soldati romani che lo
avevano crocefisso. Erano l’organo esecutivo, erano il "corpo".
Questi soldati romani erano completamente ignari di crocifiggere il Figlio di
Dio. Perciò non ebbero alcuna colpa nel deicidio e il Signore chiese che fossero
perdonati. Lo "spirito" dietro a questo crimine è da rintracciare nei membri del
Sinedrio ebraico, i quali avevano condannato Gesù a morte e consegnato ai
Romani.
Erano loro la forza motrice e, di conseguenza, su di loro ricadde anche tutta la
colpa. E il Signore non li ha perdonati e non ha neanche chiesto al Padre di
perdonarli. Anzi, tutto l’opposto, il Signore durante la Sua vita li descriveva
come "serpenti" e "razza di vipere" e a loro profetizzava che sarebbero finiti
all’inferno (Mat 23:33).
E una cosa simile succede con il peccato: esso dimora nello spirito dell’essere
umano, il corpo è solo l’organo esecutivo. Ma poiché lo Spirito Santo "prende
dimora" nello spirito dell’essere umano, e dato che anche il peccato, quando
arriva, s’insinua nello spirito dell’essere umano, lo Spirito di Dio deve
necessariamente abbandonare quest’essere.
E per quanto riguarda il "saltare", si tratta piuttosto di un andirivieni. A tal
proposito il miglior esempio viene dallo stesso nostro Signore. Quando sulla
croce esclamò "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?", era il momento in
cui il Suo Spirito si fece carico di tutti i peccati del mondo. E a quel punto
lo Spirito Santo dovette abbandonare persino il Figlio di Dio perché non può
dimorare nello stesso spirito con peccati non perdonati.
(Vedi anche Discorso 64: "Cos’è il peccato contro lo Spirito Santo?")
Buona sera, signor Horak,
(…) Il Suo ultimo articolo (Discorso 117: Il battesimo cristiano da un
punto di vista biblico. FH.) lo trovo molto utile per noi fratelli e
sorelle perché finalmente si parla anche degli obblighi e non sempre e solo
della presunta e assoluta necessità di un battesimo senza alcuna motivazione
profonda.
Ma mentre leggevo, mi ha colpito il fatto che quando Lei parla di battesimo
di adulti fa riferimento anche alla chiesa evangelicale. Ma purtroppo da
molti anni questa chiesa non svolge più battesimi di adulti, ma condivide la
pratica non biblica del battesimo di neonati della Chiesa cattolica.
C.M.
PS: La prego di indicare solo le mie iniziali e di non pubblicare il mio
indirizzo e-mail perché altrimenti temo di ricevere una montagna di spam.
Grazie per aver visitato Immanuel.at e per il Suo commento.
Naturalmente terrò in considerazione il Suo desiderio di restare anonimo.
Sì, Lei ha assolutamente ragione. Nella chiesa evangelicale/protestante ora si
praticano battesimi di adulti solo su richiesta e in casi eccezionali. E
ovviamente in questa chiesa ci sono sempre meno persone che hanno questo
desiderio. E, dall’altro lato, ci sono sempre più persone che si adattano al modo
di pensare cattolico.
Le chiese protestanti a poco a poco si spingono verso la linea cattolica anche
con la Cena del Signore e ora vorrebbero persino essere autorizzati a
partecipare all’"Eucaristia" cattolica. Tuttavia, con grande dispiacere degli
evangelicali/protestanti, i cattolici continuano a proibirglielo.
Ma poiché la Chiesa cattolica, nella speranza di incrementare il numero dei suoi
membri e il suo potere, sta invitando tutte le chiese cristiane – e non solo
queste – a riunirsi tutte sotto lo stesso tetto della "sola e unica Chiesa
cattolica" (a tutte le altre chiese viene negato questo predicato – sono solo
"comunità"), non passerà molto tempo prima che le chiese evangelicali e
protestanti non solo celebreranno il rito occulto della "transustanziazione" dei
cattolici, ma adoreranno anche la "madre di Dio Maria".
(Vedi anche Discorso 32: "Commento sulla Dichiarazione ‘Dominus Iesus’ della Congregazione per la Dottrina della Fede Cattolica."
Poiché un altro visitare mi aveva già fatto notare questo
errore, ho eliminato i passaggi da Lei citati dal testo del summenzionato
Discorso il giorno dopo la pubblicazione. In ogni caso La ringrazio di cuore per
il suggerimento.