Nel Corano sta scritto che gli infedeli devono essere uccisi? / Nabi M. 00, 27-10-2016
L’autenticità divina del Corano.
Gli arabi – un popolo benedetto da Dio.
Viviamo in un’epoca delle "istupidimento di massa" / Peter Scholl-Latour.
L’esperta dell’Islam Laila Mirzo sui veri scopi dell’Islam.
(…) Ho verificato la sua dichiarrazione (per esempio nel discorso 36: "L’islam è una religione pacifica?" / FH) sulla sura 5 del Corano. Là non si dice nulla del fatto che gli infedeli debbano essere uccisi. Questa è la sura 5, la sura "La mensa (Al‛Máedah)", poiché nei versetti 5/112‒115 si parla di quella mensa che Allah ha mandato sulla terra (5/115) su richiesta di Gesù (5/114), perché gli Apostoli volevano in tal modo una conferma che Dio è in grado di fare questo (5/112) e che Gesù ha detto la verità (5/113). Nella sura 5 si parla anche di Maria, la madre di Gesù e dei miracoli che Gesù ha compiuto con l’autorizzazione di Allah.
I musulmani e i cristiani dovrebbero rispettare l’uno la religione dell’altro. Ciascuno dovrebbe preoccuparsi dei propri problemi e non immischiarsi in quelli dell’altro. In Austria abbiamo così tanti esseri umani che si definiscono cristiani e che non si comportano assolutamente secondo i comandamenti di Dio. Essi sono corrotti, truffati, sono omosessuali ed ora si è persino decretato una legge secondo la quale gli omosessuali hanno il permesso di adottare dei bambini. È forse una società che crede in Dio? (…)
M. Nabil / (Egitto) / Graz, Austria
Grazie per il discorso e per il suo commento.
Per anticiparlo subito, io condivido pienamente le sue osservazioni critiche esposte qui sopra sullo stato della nostra società "cristiana" in Austria (truffa, corruzione, omosessualità, e così via) e posso solo addurre che in tutto questo i cristiani lo sono tanto poco quanto le persone dell’IS (stato islamico) non possono essere musulmani.
Relativamente alla nostra discussione sulle dichiarazioni contenute nel Corano ho copiato qui per lei il versetto 33 della sura 5. Vede dunque che la mia opinone, secondo la quale proprio questa sura è un esempio dell’aggressività di alcuni passi del Corano, era assolutamente giusta.
Sura 5:33 5. Al-Ma’ida
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Nella discussione con i musulmani viene qui per lo più obiettato che le
crociate dei cristiani non furono niente di meglio e che ciascuno si deve occupare dei
propri problemi e farsi i fatti propri. Questa dichiarazione è assolutamente corretta,
eccetto un singolo punto: allora non erano cristiani, ma la chiesa cattolica. E questa
chiesa – per lo meno di quel tempo – è assolutamente paragonabile all’IS di oggi. Riguardo
a queste persone – da entrambe le parti – si tratta solo di potere e influenza ed esse
nascondono tutto questo sotto il pretesto di una conversione religiosa.
Ed ora credo anche di sapere cosa lei mi risponderà alla mia critica al Corano espressa
più sopra: "Qui vengono minacciati di morte o di crocifissione solo coloro che fanno la
guerra contro Allah e il suo messaggero". Anche questo è giusto, ma poiché Allah non è
tangibile e Maometto, il messaggero è già morto da molto tempo, sono i suoi seguaci, i
musulmani, che difendono l’Islam. E perciò secondo questa dichiarazione nella sura 5:33
chiunque faccia la guerra contro questi musulmani, deve essere ucciso o crocifisso.
E sono proprio quei passi del Corano ai quali si riferiscono sempre i predicatori
dell’odio dell’IS tra gli imam. Gli alleati occidentali lottano contro l’IS, e dunque
lottano contro i musulmani e in tal modo essi lottano contro Allah e il Messaggero e
quindi devono essere uccisi o decapitati.
Ora, lei ha naturalmente ragione anche quando dice che ognuno dovrebbe preoccuparsi dei
propri problemi e lasciare in pace l’altro. Ma quando questo altro – come l’IS – tiene
prigionieri esseri umani contro la loro volontà, li tortura, li uccide, violenta le donne
e tiene i bambini lontani dalle scuole – e tutto questo in nome dell’islam e del Corano – ,
allora sono proprio i musulmani dell’IS, che si immischiano nelle cose degli altri – ossia
di coloro che hanno fatto prigionieri – del tutto a prescindere dalla violazione dei
diritti umani – e perciò sono da condannare. Essi dovrebbero preoccuparsi dei
propri problemi e lasciare in pace gli esseri umani.
Le ho allegato anche la sura 9,29. A prescindere dal fatto che anche qui viene detto che i
musulmani devono combattere contro i non musulmani, questa dichiarazione per un essere
umano che crede in Dio è del tutto semplicemente infame. Qui infatti si dice: "quello che
Allah e il Suo Messaggero hanno vietato".
Sura 9:29 9. At-Tauba
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"Quello che Allah ha vietato" è assolutamente corretto, se con "Allah" si comprende il Dio degli ebrei e dei cristiani. Ma l’aggiunto "e il suo Messaggero" non è da sostituire con la fede nell’uno ed unico Dio. Infatti anche Maometto era solo un essere umano, ma con questa dichiarazione si è assicurato tutti i diritti di emanare comandamenti e divieti dal proprio punto di vista. Egli si rende così uguale a Dio e questo sarebbe un grave peccato.
Ma con ciò siamo già anche nel bel mezzo della critica all’islam. L’autore del Corano –
Maometto, il "Messaggero" di Dio – si avvale di avere ricevuto personalmente in consegna le rivelazioni del Corano per incarico dell’uno ed unico Dio, nel quale credono anche gli
ebrei e i cristiani, dall’arcangelo Gabriele negli anni 610-632 d. C., in una caverna, durante la meditazione.
Ora sappiamo che a quel tempo – ossia nel 610 d. C. – la Tora ebraica (i 4 libri di Mosè
dell’Antico Testamento) già da circa 1500 anni, e le Scritture del Nuovo Testamento cristiano già da circa 500 anni erano presentate in forma scritta. E se si studia più precisamente il Corano, si riconosce anche che al suo interno molte dichiarazioni sono completamente identiche nel senso ad alcuni testi tratti sia da un lato dalle Scritture ebraiche che, dall’altro, dalle Scritture cristiane. Così per esempio l’origine del comandamento del Corano, noto ovunque, di lavarsi mani e piedi prima di entrare nella moschea per pregare, lo si ritrova nell’Antico Testamento, Esodo, capitolo 30, versetti 17-21:
Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno le mani e i piedi con acqua.
Es 30,17 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè dicendo: 30,18 «Farai pure una conca di bronzo, con la sua base di bronzo, per le abluzioni; la porrai tra la tenda di convegno e l’altare, e la riempirai d’acqua. 30,19 Aaronne e i suoi figli vi si laveranno le mani e i piedi. 30,20 Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, perché non muoiano. Anche quando si avvicineranno all’altare per fare il servizio, per far fumare un’offerta fatta al SIGNORE
mediante il fuoco, 30,21 si laveranno le mani e i piedi; così non moriranno. Questa sarà una norma perenne per loro, per Aaronne e per la sua discendenza, di generazione in generazione». Es 30,17-21;
Naturalmente Maometto ha "completato" ancora con qualcosa questo comandamento biblico, poiché egli lo ha dichiarato vincolante non solo per i sacerdoti (Aronne e i suoi figli presso gli israeliti), ma anche per tutti i musulmani e ha fatto sì che tutto avessse luogo cinque volte al giorno, durante la preghiera con il viso rivolto in direzione della Mecca (alla caaba).
Ma anche dalla chiesa cattolica Maometto ha preso i suoi prestiti. Così, il Nuovo Testamento ci dice che vi è solo un oppure/o. Dunque, o l’essere umano crede in Gesù Cristo e nel suo sacrificio vicario sulla croce per i nostri peccati, e allora egli è salvato. Oppure egli non crede, e allora è perduto e va alla dannazione. Ed entrambe le soluzioni sono eterne! (Giov 3,14-18).
(Vedi anche capitolo 13: "La Risurrezione dei credenti all’Ultimo Giorno.")
Al contrario, per la chiesa cattolica questo offriva una possibilità troppo esigua di profitto. Dunque non si poteva spillare denaro dalla tasca del popolo della chiesa. E così essa inventò il "purgatorio". Qui, ora, i reverendi potevano darsi in abbondanza al traffico delle indulgenze. "Cinquanta carentano e sei dispensato da 2 milioni di anni nel purgatorio", si diceva all’incirca. E come slogan pubblicitario era diffuso quanto segue: "Non appena il denaro tintinna nella cassetta, l’anima balza in cielo in fretta".
Questo traffico delle indulgenze esisteva già dalla tarda antichità (all’incirca 300 d. C.) e così anche Maometto nel 610 d. C. ha tratto nel suo Corano non il traffico delle indulgenze, ma l’idea non biblica delle pene dell’inferno per un periodo limitato di tempo.
L’ascesa al cielo di Maometto con il suo cavallo (donna??) Buraq
E allora arriviamo ancora alle famose 72 vergini, che presumibilmente attendono nel paradiso il martire musulmano dopo la sua morte, e dunque egli viene per deflorarle. E in una "hadith del profeta", Maometto promette parimenti che le vergini dopo la deflorazione ritorneranno subito vergini e il martire avrà un’erezione costante (WikiIslam
/ Italiano).
Qui abbiamo da un lato il fatto, moralmente del tutto riprovevole, che si tenta di sedurre giovani uomini con promesse sessuali, affinché essi sacrifichino la loro vita per la conservazione del potere di un autonominato "profeta" e successivamente poi per l’espansione del potere di una falsa religione. Dall’altro lato, però, sono proprio queste "promesse" del Corano che documentano che Maometto non aveva assolutamente alcuna idea della vita nell’eternità.
Infatti, come anche il Corano conferma, l’eternità comincia dopo la Risurrezione. Gli esseri umani che vivranno nell’eternità, vivranno naturalmente anche in eterno. Ora, dunque, se gli esseri umani vivranno eternamente nell’eternità, nessuno morirà più e perciò non nasceranno nemmeno più esseri umani. Di conseguenza, nell’eternità non vi sarà alcuna procreazione e dunque nemmeno più rapporti sessuali. Gli esseri umani, perciò, non avranno più organi sessuali e non vi sarà più distinzione tra uomo e donna, ma tutti saranno come gli angeli – ossia privi di sesso.
Se Maometto avesse letto più precisamente il Nuovo Testamento, avrebbe trovato la spiegazione di questo contesto del Figlio di Dio. Gli ebrei di allora avevano voluto fargli una domanda a trabocchetto, raccontandogli la famosa storia biblica dei sette fratelli con solo una moglie:
Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta.
Mat 22,23 In quello stesso giorno vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che non vi è risurrezione, e gli domandarono: 22,24 «Maestro, Mosè ha detto: "Se uno muore senza figli, il fratello suo sposi la moglie di lui e dia una discendenza a suo fratello". 22,25 Vi erano tra di noi sette fratelli; il primo, ammogliatosi, morì; e, non avendo prole, lasciò sua moglie a suo fratello. 22,26 Lo stesso fece pure il secondo, poi il terzo, fino al settimo. 22,27 Infine, dopo tutti, morì anche la donna. 22,28 Alla risurrezione, dunque, di quale dei sette sarà ella moglie? Poiché tutti l’hanno avuta». 22,29 Ma Gesù rispose loro: «Voi errate, perché non conoscete le Scritture, né la potenza di Dio.
22,30 Perché alla risurrezione non si prende né si dà moglie; ma i risorti sono come angeli nei cieli. Mat 22,23-30;
Come vediamo, Maometto è finito nella stessa trappola, come gli ebrei di allora. Tuttavia, mentre i sadducei negavano la Risurrezione in sé, Maometto ha tratto la Risurrezione e la vita eterna dal Nuovo Testamento, ma ha tuttavia tralasciato le sue conseguenze, ossia la futura non necessità di prole. E così egli ha in modo imperdonabile promesso "condizioni paradisiache" da lui stesso inventate, affinché giovani uomini vadano per lui alla morte.
Come si vede: la logica non era né la forza del "profeta" di allora, né essa è una qualità eccezionale dei suoi seguaci di oggi.
Tumulti: i musulmani chiedono leggi radicali islamiche
P.S: Per tutti coloro che non hanno ancora capito: chi vuole imporre ai musulmani diritti democratici, verrà sempre da loro respinto con violenza con l’affermazione che questi diritti sono quelli che furono concepiti da esseri umani, mentre al contrario la sharia nel Corano è la legge di Dio, che Maometto ha ricevuto in consegna dall’arcangelo Gabriele.
Solo chi può provare in modo credibile che il Corano è un plagio della Bibbia, e Maometto ha inventato il resto stesso, ha un valido argomento per il fatto che proprio il Corano non rappresenta la giustizia divina, ma è il concetto politico ben ponderato di un dominatore islamico del VII secolo. E solo così nel mondo musulmano – anche se solo nell’approccio e soltanto nel caso dei più intelligenti – si potrebbe ottenere un briciolo di attenzione.
Mat 25,34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo.
(…)
25,41 Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti,
nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli!
Sura 90,17. Ed essere tra coloro che credono e vicendevolmente si
invitano alla costanza e vicendevolmente si invitano alla misericordia 90,18 Costoro
sono i compagni della destra 90,19 mentre coloro che non credono nei Nostri
segni, sono i compagni della sinistra. 90,20 il Fuoco si chiuderà su di loro.
Tuttavia i nostri politici occidentali di oggi non hanno naturalmente alcuna idea del potere di convincimento religioso e del carattere fedele della stragrande maggioranza dei musulmani e pensano che queste persone dovrebbero proprio essere facilmente sviate dalla loro fede, così come essi stessi hanno rinnegato la fede cristiana. Inoltre, purtroppo, essi trascurano il fatto che con l’abolizione del Dio cristiano dal loro mondo moderno e ateo, hanno perduto tutte le argomentazioni per convincere e convertire esseri umani appartenenti ad altri sistemi di fede.
Anche se riusciranno ad integrare nella società i profughi musulmani – lontano dal cristianesimo – questi non potranno mai convincerli di una cultura guida atea dell’’occidente e in fin dei conti falliranno sia con la loro politica, sia anche con la loro stessa vita tra un Dio falso e il Dio vero.
Ora, per questo fenomeno della duplicità dei testi vi sono due possibili
spiegazioni: o Dio ha ritenuto necessario rivelare questi testi, che egli aveva già
rivelato prima a Mosè così come a Gesù e agli Apostoli, anche a Maometto. Questa sarebbe
la spiegazione dei musulmani, che bisogna ammettere è difficile da confutare – ma di
questo parleremo ulteriormente più avanti.
L’altra spiegazione sarebbe che Maometto ha ricevuto le sue rivelazioni non dall’arcangelo
Gabriele (come per esempio anche il fondatore della religione dei mormoni, Joseph Smith,
ha affermato di avere ricevuto le sue rivelazioni dall’angelo "Moroni"), ma ha trascritto
questi testi semplicemente dalla Tora ebraica e dal Nuovo Testamento cristiano, e poi li
ha corredati di altre sue personali considerazioni, diffondendoli come "Corano" ai suoi
seguaci. Ciò che essenzialmente parla a favore di questo sono per esempio due fatti:
Da un lato si riconosce dallo studio del Corano, che a Maometto nella valutazione della
dottrina cristiana è sfuggito un grave errore. Egli ha confuso la "Maria" non biblica
inventata dalla chiesa cattolica nel concilio di Efeso (431 d. C.), con lo Spirito Santo e
l’ha interpretata, insieme a Dio padre e al Figlio di Dio, come la "trinità" dei
cristiani. Questo errore può essere difficilmente attribuito all’arcangelo Gabriele.
E in secondo luogo, leggendo questo libro, si osserva che quei testi che non hanno alcuna
somiglianza né con la Tora, né con il Nuovo Testamento – e che dunque derivano da una
terza fonte, presumibilmente da Maometto stesso – , contengono sorprendentemente molti
comandamenti e divieti, che giustificavano la posizione e la potenza del "Messaggero" tra
i suoi seguaci. Così per esempio nella sura 9:29 citata più sopra:
"Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati"Combattete coloro che non credono in Allah e nell’Ultimo Giorno, che non vietano quello che Allah e il Suo Messaggero hanno vietato, e quelli, tra la gente della Scrittura, che non scelgono la religione della verità, finché non versino umilmente il tributo, e siano soggiogati."
Qui Maometto si arroga il potere discrezionale uguale a Dio, anche se
dall’altro lato egli pretende di predicare la "sottomissione al potere di Dio" (arab.
"islam"). Tuttavia, anche la descrizione della sua persona da parte degli specialisti
dell’islam qui sotto, tralascia apparentemente questa esortazione di Maometto ai suoi
seguaci, di combattere contro coloro che non credono in Allah. :
"L’incarico che il profeta Maometto (s) aveva ricevuto,
era uguale nei confronti di tutti i suoi simili, sia che si trattasse di ebrei, di
cristiani o di idolatri, ossia la trasmissione del messaggio di Dio. Egli parlò con
i suoi interlocutori secondo le sue idee di fede del suo incarico e li incitò a piegarsi
al volere di Dio. Qui egli mostrò alla sua persona che gli stava di fronte grande
rispetto e vicinanza umana e sopportò anche offese personali e persecuzione con
pazienza."
Islamisches Zentrum München [Centro Islamico di Monaco]
Interessante è forse anche il fatto che entrambi i testi, sia nella sura
9:29 che anche in questa biografia di Maometto qui sopra, si riferiscono a "la gente della
Scrittura", ossia agli ebrei e ai cristiani. E mentre nella biografia si dice che Maometto
"mostrò grande rispetto e vicinanza umana" nei confronti di ebrei e cristiani, nella sura
9:29 incita a combattere contro questi "infedeli".
Del resto è incomprensibile che qui ebrei e cristiani, che secondo le dichiarazioni di
Maometto credono in uno stesso ed unico Dio come i musulmani, siano stati definiti da lui
come "infedeli" e siano anche stati trattati come tali. Ciò ammette solo la conclusione
che per lui non si tratta tanto del fatto se qualcuno crede in questo Dio, ma se si
accetta lui – Maometto – come il "Messaggero" di questo Dio e il suo Corano come sacra
Scrittura.
Il fatto che nelle discussioni venga sempre continuamente affermato che le esortazioni di
combattere contro gli infedeli o di ucciderli sarebbero presenti nel Corano solo un’unica
volta, può essere confutato solo da entrambe le sure citate più sopra, che furono
addirittura scelte in parte a causa di altre dichiarazioni e dove sono contenute entrambe
le cose. Ma anche le 66 guerre con migliaia di morti, che Maometto ha condotto, per
convincere i suoi vicini delle sue idee, mostrano che per lui l’uccisione di infedeli non
costituiva un’eccezione.
Solo con la considerazione dei titoli alle immagini di e su Maometto si
può comprendere che Maometto non portò – come Gesù Cristo – lo Spirito Santo su questa
terra, ma ha diffuso lo spirito troppo terreno di menzogna, odio, assassinio e guerra..
o Maometto esorta la sua famiglia prima di recarsi alla battaglia presso Badr.
o Maometto invia squadre di cavalieri alla battaglia di Badr.
o Maometto e i suoi seguaci ad un appuntamento con i soldati.
o Imam Ali e Hamza al combattimento individuale anticipato a Badr contro gli idolatri.
o Ali bin Abu Taleb decapita Nasr bin al-Hareth (Nadr ibn al-Harith) dopo la battaglia di Badr in presenza di Maometto.
o Maometto marcia alla battaglia presso Uhud.
o La stirpe ebraica di Banu Nadir si sottomette a Maometto.
o Maometto troneggia in cielo.
o Maometto (a destra sul suo cavallo Buraq) e l’arcangelo Gabriele hanno qualcosa da discutere in paradiso con Abramo.
o L’ascesa al cielo di Maometto.
o Maometto cavalca sul suo cavallo Buraq e visita il paradiso insieme all’arcangelo Gabriele. Sui cammelli sotto di loro cavalcano le "Huris", le vergini, che vengono promesse agli eroi e ai martiri per il paradiso. Si veda il Corano, sura 9 versetto 111.
o Maometto, insieme al suo cavallo Buraq e all’arcangelo Gabriele, visita l’inferno. Essi vedono un demone nero, che punisce "donne impudiche" perché esse avevano mostrato i capelli senza velo agli stranieri. Per questo "delitto" le donne furono appese per i capelli e devono bruciare in eterno all’inferno.
o Maometto e il suo seguito in viaggio, circondati dagli arcangeli e dagli angeli dell’islam: Gabriele (arabo Djibril), Michele (arabo Mika’il o Mikal), Israfil e Azrael (arabo Izra’il).
o Durante una battaglia il Corano viene consegnato a Maometto.
(DAS ISLAM-PRINZIP [IL
PRINCIPIO DELL’ISLAM])
Tuttavia, così come molti cristiani non hanno ancora tenuto in mano la
loro Bibbia, tanto meno l’hanno studiato per intero e perciò non hanno alcuna idea di cosa
vi sia scritto, così anche molti musulmani non hanno mai ancora letto il loro Corano da
cima a fondo, e perciò non conoscono tutte le sue dichiarazioni.
Qui Maometto a giustificazione delle sue azioni non avrebbe avuto bisogno
di alcuna consegna di "rivelazioni" da parte di un qualche angelo. Se lo avesse voluto –
egli avrebbe potuto richiamarsi totalmente alla Bibbia, Gen 17,20, dove Dio promette ad
Abrano per il figlio primogenito Ismaele, il fratello di Isacco e progenitore degli Arabi,
un futuro fortunato.
Ecco, io ho benedetto Ismaele e farò in modo che si moltiplichi e si accresca straordinariamente.
Gen 17,20 Quanto a Ismaele, io ti ho esaudito.
Ecco, io l’ho benedetto e farò in modo che si moltiplichi e si accresca straordinariamente.
Egli genererà dodici prìncipi e io farò di lui una grande nazione. Gen 17,20;
Questi dodici principi, dopo la morte di Ismaele, si sono poi stabiliti ad
oriente dell’Egitto. Oggi vediamo che Maometto con il suo islam ha raggiunto sia i popoli
della penisola araba, sia anche buone parti del Nordafrica. Maometto aveva dunque lo
stesso diritto come gli israeliti di richiamarsi ad Abramo in quanto progenitore e di
rivendicare questa promessa di benedizione del Dio biblico. Ma il suo problema era che non
poteva accettare che Ismaele, anche se primogenito, giocasse solo un ruolo secondario. La
madre di Ismaele, Agar, era la concubina di Abramo e una serva di Sara, la prima moglie,
che prima era sterile, ma che poi generò ad Abramo Isacco promesso da Dio (Gen 17,1-21).
Ciò che forse aveva impedito a Maometto di riferirisi a queste promesse di benedizione, è
il fatto che avrebbe dovuto per questo richiarmarsi alla Tora degli ebrei, l’attuale
Antico Testamento ed esporsi al pericolo che forse qualcuno tra i suoi seguaci sarebbe
giunto all’idea di leggere da solo la Bibbia e di apprendervi le autentiche dichiarazioni
di Dio. Perciò Maometto ha preferito scriversi la propria "Bibbia", il Corano, dove egli
poteva inserire quei comandamenti e quei divieti che egli stesso riteneva buoni e giusti e
che hanno rafforzato e consolidato la sua posizione tra i suoi seguaci.
In questo egli si trovò del resto in buona compagnia. Anche la chiesa cattolica allora era
interessata a convincere le sue pecorelle a non mollare e ad accrescere continuamente il
potere, l’influenza e la ricchezza. Ed anche nella chiesa cattolica gli scrittori di bugie
hanno la loro "Bibbia", che scrive il catechismo. Anzi di più, per andare sul sicuro, che
una mente intelligente non cominci a leggere la Bibbia e a gettare in faccia alla chiesa
cattolica tutte le sue bugie, il Vaticano nell’anno 1229 ha accolto la Bibbia addirittura
nell’indice dei libri proibiti – per il popolo della chiesa.
Con l’affermazione di Maometto, di essere il Messaggero di Dio (Sura
5,33), abbiamo ora però anche un problema evidente tra islam e cristianesimo. Infatti Maometto si vedeva come il salvatore, che è venuto per salvare l’umanità dall’inferno mediante l’osservanza delle leggi (rispetto dei comandamenti – Islam). Qui egli si differenzia però appena dalla religione mosaica degli ebrei, fino a quei "comandamenti" che egli stesso ha aggiunto ai comandamenti mosaici.
Ed ora però anche Gesù Cristo ha detto di sé di essere stato inviato da Dio (Giov 5,24),
per salvare dall’inferno l’umanità mediante la salvezza attraverso la grazia (fede nel
sacrificio vicario di Gesù sulla croce – cristianesimo). Questo era un evidente
cambiamento di paradigma rispetto alla religione mosaica (Mar 2,21-22). E anche se Maometto aveva
chiaramente conosciuto alcune Scritture neotestamentarie, gli è rimasto celato il
significato più profondo della simbologia del sacrificio.
Ora, anche se tutte le argomentazioni esposte fino a qui dovrebbero essere non abbastanza
serie per pronunciare un giudizio definitivo su Maometto, questa è però una questione, chi
sia l’autentico Messaggero di Dio, in realtà un criterio che dovrebbe essere decisivo per
la valutazione. La sfida è però come si vuole trovare un giudizio obiettivo su questo, chi
sta dicendo qui il vero o il falso.
Ma forse possiamo in questa occasione apprendere qualcosa dall’Antico Testamento, dove il
re Salomone, che fino ad oggi è famoso per la sue sagge decisioni, ha trovato in un caso
parimenti difficile, una soluzione inaspettata.
Il caso conosciuto in tutto il mondo, per il quale Salomone è guardato con stupore, è
quello delle due donne che affermavano entrambe di essere la madre di un neonato e
pregavano il re di essere giudice in questa diatriba. Poiché allora non esistevano opzioni
mediche, come la prova del DNA, etc. per chiarire tale questione, Salomone dovette tentare
in un altro modo di scoprire qualche delle due donne era la vera madre del bambino.
E il re ha risolto questo difficile problema in maniera magistrale. Fece venire un tavolo
e vi pose sopra il lattante. Non appena sfoderò la sua spada e disse a entrambe le donne
che se non poteva essere stabilita la vera madre, avrebbe ora tagliato il bambino proprio
nel centro e poi ogni donna ne avrebbe ricevuto una metà e dunque la cosa fu cosi
giudicata equamente.
E avvenne quello che il re aveva calcolato. Una delle donne gridò in modo stridulo e lo
pregò piangendo di non uccidere il bambino, ella avrebbe rinunciato al bambino piuttosto
che farlo uccidere. E il re seppe che questa era la vera madre e le diede il bambino.
L’altra donna venne invece gettata in carcere come imbrogliona.
E, ora, proprio questo metodo del re Salomone per scoprire la verità lo possiamo anche noi
– in una forma leggermente modificata – applicare per la decisione della nostra questione,
per spiegare chi sia effettivamente venuto come Messaggero di Dio, per portare l’umanità
alla giusta fede e per salvarla dall’inferno.
Se noi sostituiamo entrambi i Messaggeri con le due madri in questo esempio di re
Salomone, allora il bambino, sul quale era incentrata la diatriba, sarebbe nel nostro caso
l’umanità. Poiché gli esseri umani hanno abbandonato la giusta fede e vivono nel peccato,
Dio li ha ritenuti colpevoli e li ha condannati a morte.
E così la morte è passata su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato.
Rom 5,12 Perciò, come per mezzo di un solo uomo il
peccato è entrato nel mondo, e per mezzo del peccato la morte, e così la morte è passata
su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato... 5,13 Poiché, fino alla legge, il
peccato era nel mondo, ma il peccato non è imputato quando non c’è legge. 5,14 Eppure, la
morte regnò, da Adamo fino a Mosè, anche su quelli che non avevano peccato con una
trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.
5,15 Però, la grazia non è come la trasgressione. Perché se per la trasgressione di uno
solo, molti sono morti, a maggior ragione la grazia di Dio e il dono della grazia
proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono stati riversati abbondantemente su molti. 5,16
Riguardo al dono non avviene quello che è avvenuto nel caso dell’uno che ha peccato;
perché dopo una sola trasgressione il giudizio è diventato condanna, mentre il dono
diventa giustificazione dopo molte trasgressioni. 5,17 Infatti, se per la trasgressione di
uno solo la morte ha regnato a causa di quell’uno, tanto più quelli che ricevono
l’abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo di
quell’uno che è Gesù Cristo.
5,18 Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli
uomini, così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è
estesa a tutti gli uomini. 5,19 Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo
i molti sono stati resi peccatori, così anche per l’ubbidienza di uno solo, i molti
saranno costituiti giusti. 5,20 La legge poi è intervenuta a moltiplicare la
trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,5, 21 affinché,
come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a
vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Rom 5,12-21;
Nella fede mosaica Dio una volta ha aperto la possibilità agli israeliti
di ricevere la remissione dei loro peccati mediante un sacrificio di vittima animale
presso l’altare dell’olocausto nel tempio a Gerusalemme – e solo lì! (Deut 12:13-14;
2Cr 7:19-21). Poiché però sia il tempo sia anche l’altare dell’olocausto
nell’anno 70 furono distrutti dalle truppe di Tito, anche gli ebrei sono condannati alla (seconda)
morte, poiché essi non hanno più alcuna possibilità di ottenere dal loro Dio la
remissione dei peccati mediante un sacrificio di vittima animale ed essi anche fino ad oggi si
rifiutano di accettare la fede nel sacrificio vicario del Figlio di Dio come perdono dei loro peccati.
Questo è stato detto loro anche da nostro Signore Gesù Cristo prima della sua morte:
Perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati.
Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi
mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire».
8,22 Perciò i Giudei dicevano: «S’ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete
venire"?» 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di
questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che morirete nei
vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;
Perciò, nel nostro confronto con il raggiungimento di una decisione del re
Salomone questo pericolo che qui minaccia l’umanità, non è la spada del re, ma – sia
secondo la Bibbia sia anche secondo il Corano – l’eterna dannazione nell’inferno (la
seconda morte). Tuttavia, similmente al re Salomone, anche Dio ha offerto un’alternativa:
se tra gli esseri umani si trova qualcuno che conduce una vita senza peccato e allora dona
in quanto incolpevole la sua vita liberamente come sacrificio vicario per i peccati di
tutti gli esseri umani, Dio perdonerà tutti gli esseri umani.
Il re Salomone avrebbe probabilmente avuto uguale successo, se avesse posto la condizione,
che una delle due donne avrebbe dovuto sacrificarsi e avrebbe dovuto essere uccisa,
affinché il bambino potesse rimanere in vita. E così come si può considerare sicuro che la
vera madre si fosse dichiarata pronta a morire lei stessa per la vita del suo bambino,
possiamo anche qui appurare quale dei due Messaggeri era pronto ad andare in quanto
vittima sacrificale incolpevole alla morte vicaria per tutti gli esseri umani.
Notoriamente non fu il "Messaggero" Maometto, che avrebbe detto, "prima che l’intera
umanità debba andare alla dannazione, morirò io per loro in loro rappresentanza".
Del tutto al contrario, Maometto si è fatto difendere da un intero esercito ed ha
moltiplicato il tempo della sua vita, del suo potere e della sua influenza. Per convertire
i suoi vicini alla fede allora ancora nuova, egli ha condotto 66 guerre con migliaia di
morti. – Da qui si può del resto anche riconoscere che la violenza è immanente al sistema
dell’islam fin dalla sua fondazione. .
(Salita di Muhammad al cielo con il suo cavallo Buraq) (Il corpo dell’uomo sulla sidone di Torino)
(Vedi anche discorso 30: "Perché Gesù dovette morire sulla croce?")
Non fu Maommetto, ma Gesù Cristo (l’Unto- greco: Christos, ebraico: maschiach,
aramaico: meschicha – il Messia) profetizzato nell’Antico Testamento (Isa 11,1; Giov
4,25), che rimase senza peccato e fu crocifisso come vittima devota a Dio per i peccati di
tutta l’umanità. Questo Maometto nel Corano, per comprensibili ragioni, non lo ha
ulteriormente attuato. Ma Dio lo ha confermato quando disse: "Questi è mio Figlio, colui
che io ho scelto: ascoltatelo" (Luc 9,35).
E proprio per chiarire tale questione dell’identità del figlio di Dio una volta per tutte,
Dio Padre ha consegnato al Figlio in mano tutto il potere in cielo e sulla terra:
Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. Chi
crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la
vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui. (Giov 3,35-36)
Il Figlio di Dio si è lasciato crocifiggere in rappresentanza di tutti gli
esseri umani. Ma anche se il Figlio di Dio è morto per i peccati di tutti gli esseri
umani, ciò non significa che attraverso questo "sacrificio vicario del riscatto" – circa
in una sorta di automatismo – tutti gli esseri umani sarebbero stati salvati. De facto
nemmeno un solo essere umano è salvato, finché non ha accettato personalmente per sé
questa offerta di Dio e crede che questo sacrificio del Figlio di Dio sia stato
compiuto anche per i propri peccati. Allora – e solo allora – un essere umano può
considerarsi come salvato.
Chi crede in lui non è condannato, ma chi non crede è già condannato.
Giov 3,17 Dio infatti non ha mandato il proprio Figlio nel
mondo per condannare il mondo, ma affinché il
mondo sia salvato per mezzo di lui. 3,18 Chi crede in lui non è condannato, ma chi non
crede è già condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
Giov 3,17-18;
Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
Giov 6,35 Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita;
chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Giov 6,35;
Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno.
Giov 7,38 Chi crede in me, come ha detto la Scrittura,
fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno». 7,39 Disse questo dello Spirito, che
dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora
stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato. Giov 7,38-39;
Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà.
Giov 11,25 Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la
vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; 11,26 e chiunque vive e crede in me, non
morirà mai. Credi tu questo?» Giov 11,25-26;
Chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori.
Giov 14,12 In verità, in verità vi
dico che chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori,
perché io me ne vado al Padre; Giov 14,12;
Gesù gli disse: "Io sono la via, la verità e la vita;
nessuno viene al Padre se non per mezzo di me." (Giov 14,6)
E qui riconosciamo ora il modo completamente nuovo e per noi esseri umani
un po’ insolito di comunicare tra l’uomo e Dio. Quando il Dio della Bibbia circa duemila
anni prima ha mandato suo Figlio in questo mondo, ha avuto luogo un cambiamento di
paradigma.
La legge e i profeti (la religione mosaica) hanno durato fino a Giovanni;
Luca 16,16 La legge e i profeti hanno durato fino a
Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona notizia del regno di Dio, e
ciascuno vi entra a forza. Luca 16,16;
Se il contatto fino qui sul piano fisico, è avvenuto attraverso sacerdoti e con
messe, sacrifici e altre azioni rituali (offerte di cibo, abluzioni, etc.), da allora
simili usanze – come esse vengono applicate anche in tutte le religioni di questo mondo
inventate dagli esseri umani – hanno perduto il loro significato e il loro effetto.
L’uno ed unico Dio non ha solo fatto morire suo Figlio per noi esseri umani, ma egli con
lui si è anche aperto agli esseri umani. Da questo momento non ci fu più bisogno di azioni
esteriori o di riti per avvicinarsi a Dio. Come ci ha detto il Figlio, Dio è spirito e
colui che lo vuole incontrare, deve farlo nello Spirito e nella verità (Giov 4,23-24).
Dall’età delle illusioni, in cui falsi e criminali "uomini di Dio" (sacerdoti, rabbini,
imam, sommi sacerdoti, vescovi, cardinali, papi) hanno ingannato gli esseri umani,
affermando di rappresentare i credenti davanti a Dio, siamo entrati nel tempo della verità
e della grazia.
(Vedi anche tabella 9: "Il piano di
salvezza di Dio e il suo impatto sulla creazione.")
Non ci fu più bisogno di "rappresentanti" e di "uomini di Dio", e nemmeno
di speciali "case di Dio". Questi vistosi edifici (basilica di san Pietro, moschea al-Aqsā,
la basilica di santa Sofia, Cupola della Roccia e tutte le altre chiese, moschee e templi)
servono solo alla messa in mostra di false religioni. L’unico luogo, nel quale l’essere
umano d’ora in poi può incontrare il suo Dio e parlare con lui, è lo spirito dell’essere
umano. Per fare questo, si ha bisogno solo di un posto silenzioso senza altri disturbi,
del sincero desiderio interiore, di entrare in collegamento con Dio e della disponibilità
a non ammettere altro nei propri pensieri se non l’assoluta verità in questo incontro.
Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità.
Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri
adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.
4,24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità.
Giov 4,23-24;
Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto.
Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti;
poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per
essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. 6,6
Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la
preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne
darà la ricompensa. 6,7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali
pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 6,8 Non fate dunque come
loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. Mat 6, 5- 8;
Questo è il cristianesimo biblico, questa è la vera fede
cristiana: colui che crede in Gesù Cristo, è salvato. Alla domanda dove rimane
allora la fede in Dio, ha risposto nostro Signore:
Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Giov 12,44 Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha
mandato; 12,45 chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Giov 12,44-45;
E come si vede, non vi è una sola religione su questa terra che abbia
riconosciuto e insegnato questo. La chiesa cattolica ebbe un tempo l’opportunità di
diventare una vera comunità cristiana. Ma poi essi non poterono resistere alla tentazione e
si sono lasciati distogliere dalla giusta strada dal potere, dalla ricchezza e
dall’influenza, hanno inventato degli idoli e ingannato il loro popolo di fedeli. Da
allora anche il cattolicesimo è una religione falsa e blasfema come lo sono anche tutte le
altre religioni di idoli di questo mondo.
L’essere umano, dunque, non deve più morire (la seconda morte, l’inferno) per i suoi
peccati, poiché il Figlio di Dio è morto in sua rappresentanza. L’essere umano deve solo
credere a questo. Per incontrare il suo Dio e per parlare con lui (pregare), l’essere
umano non deve più andare nelle "case di Dio", non deve più lasciarsi guidare dagli
"uomini di Dio" per dire meccanicamente e distrattatamente nelle chiese qualche
"preghiera" imparata a memoria. Dio è pronto a venire personalmente presso ogni essere
umano. Se questo essere umano lo prega sinceramente ed è pronto ad ammettere solo
l’assoluta verità, egli può incontrare il suo Dio nello spirito.
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Giov 14,18 Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. 14,19
Ancora un poco e il mondo non mi vedrà più; voi invece mi vedrete, perché io vivo e voi
vivrete. 14,20 In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. 14,21
Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi mi ama. Chi mi ama sarà amato dal
Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». 14,22 Gli disse Giuda, non
l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?». 14,23
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi
verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. 14,24 Chi non mi ama non osserva
le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Giov 14,18-24;
Chi non mi ama non osserva le mie parole. |
Vale! Non più! Questa è la lingua dell’autentico Messaggero. –
Il falso messaggero, Maometto, che ha comandato "uccidete
gli infedeli" è il portavoce dell’ingannatore, che dunque ruba a Dio non solo degli esseri
umani, che probabilmente più tardi nella loro vita sarebbero giunti alla vera fede in Gesù
Cristo, ma anche miliardi di esseri umani che egli ha sedotto verso la falsa fede. E
questa è del tutto chiaramente l linguaggio del ladro di esseri umani, di Satana e del
diavolo. Dio vi ha dato un cervello – dovremmo usarlo!
Peter Scholl-Latour: Viviamo in un’epoca di
massacri di massa / KOPP-exklusiv 11/14
Il 9 marzo 2014 il giornalista ed esperto islamico
Peter Scholl-Latour ha festeggiato il suo 90 º compleanno. In questa
occasione ha affermato chiaramente cosa pensa dei nostri media.
Pensa che i media ci prendano in giro.
Il giornalista Peter Scholl-Latour ha rilasciato una straordinaria
intervista, in cui ha sottolineato che "Viviamo in un’epoca
dell’istupidimento di massa, in particolare dell’istupidimento da parte dei media". Se si guarda solo
"all’unilateralità con cui i media nel nostro paese, da TAZ a Welt,
riferiscono sugli eventi in Ucraina, si può davvero dire che si tratta di un
caso di disinformazione su larga scala". La stessa cosa sta succedendo, a
suo avviso, in relazione alla Siria e ad altre aree di crisi.
In risposta alla domanda del pubblicista Ramon Schack (Heise) se pensa che
questo sviluppo sia motivo di preoccupazione, Scholl-Latour ha risposto:
Sì, e soprattutto per l’UE. Mi chiedo che cosa spera di guadagnare l’UE da
un riavvicinamento con l’Ucraina. A Bruxelles farebbero meglio a concentrarsi sulla
concentrazione e il consolidamento, invece che su questa spinta
all’espansione ad est. L’acquisizione di Romania e Bulgaria è già stata un
passo troppo per i commissari a Bruxelles ".
Ha continuato dicendo che se ora la Repubblica di Kiev – dove i tartari
hanno gettato le basi della Russia odierna e hanno avuto luogo le prime
conversioni cristiane – si aggiungesse all’UE, "allora il territorio
grossolanamente gonfiato della fragile Unione europea sarebbe estendersi di
circa trecento chilometri fino a quel campo di battaglia divenuto famoso con
il nome di Stalingrado. I tedeschi hanno perso ogni senso della tragedia del
loro passato? "
Scholl-Latour nell’intervista ha anche fatto riferimento al modo in cui
l’Europa dice sempre più addio alla scena mondiale. Ha parlato del
"ritiro dell’influenza politica globale dell’Europa, che ovviamente è
proseguito fino ai giorni nostri", proseguendo dicendo: "Quando ho iniziato
a lavorare come giovane giornalista, la bandiera francese o britannica
sventolava ancora la maggior parte del globo. È tutto finito, anche se il
ritiro è ancora in corso, in condizioni diverse.
L’Europa, dice, sta diventando sempre più debole: "L’Europa oggi si
trova senza alcun tipo di consapevolezza religiosa, in un mondo che diventa
sempre più religioso da ogni parte – che è una debolezza, di fronte a questo
risveglio del mito ." Scholl-Latour, nato a Bochum il 9 marzo 1924,
vive a Berlino e Parigi. Il novantenne sta attualmente programmando un altro
viaggio professionale in Ciad in Africa. Parallelamente, sta lavorando a un
nuovo libro. Scholl-Latour è stato il fondatore di ARD Studio a Parigi.
KOPP-exklusiv 11/14 / www.kopp-exklusiv.de
Nel corso della sua vita Peter Scholl-Latour è stato coinvolto
come giornalista in molti conflitti militari nel mondo e ne ha riferito. Vede le cose in una luce realistica e le sue parole ispirano
fiducia.Come cristiani biblici,
siamo tanto più inclini a sentirci confermati nelle nostre opinioni dalla sua
ultima affermazione sopra citata:
"Oggi l’Europa è priva di alcuna coscienza religiosa, , in un mondo che
sta diventando sempre più religioso da ogni parte – il che è una debolezza,
di fronte a questo risveglio del mito."
Ora, concludendo, per tornare ancora una volta a parlare del Corano,
possiamo trarre il seguente riassunto:
o Quei testi del Corano, che sono paragonabili alle dichiarazioni della Bibbia (Antico e
Nuovo Testamento), dovettero essere tratti proprio là da Maometto e sono vincolanti anche
dal punto di vista cristiano.
o Testi che non reggono a questa prova, furono con ogni probabilità composti da Maometto
stesso, e sono perciò da vedere dal punto di vista del contesto di quel tempo e obiettivamente anche per i musulmani non possono in nessun modo essere vincolanti.
o Sulla base dell’analisi in questo contributo, l’islam non si rappresenta dal punto di
vista cristiano come religione, ma piuttosto come un codice di comportamento. Proprio per questa ragione anche i giovani ai quali nella nostra società moralmente "aperta" mancano sostegno e guida, se ne sentono spesso attratti.
o Sia molti musulmani sia anche alcuni giovani che provengono da famiglie con un background
cristiano, hanno tratto spesso la loro immagine del cristianesimo dalla triste storia della chiesa cattolica. Con i delitti dei papi del Medioevo, comprese le crociate, passando per l’inganno al popolo dei fedeli con la falsificazione della Scrittura e falsi insegnamenti, fino alle truffe nell’attuale Vaticano e alle migliaia di abusi sessuali sui minori dei sacerdote cattolici venerabili in tutto il mondo, questa chiesa, che fino ad oggi in modo blasfemo si definisce "cristiana", ha calpestato la chiamata del cristianesimo e nel corso dei secoli lo ha completamente distrutto.
o Per questa ragione la chiesa cattolica non può essere definita una comunità cristiana, e
fornire né dichiarazioni vincolanti né modelli per la valutazione della vera fede cristiana. I giovani che in realtà cercano una guida spirituale, dovrebbero dedicarsi soprattutto allo studio della Bibbia e parallelamente utilizzare a tale proposito una buona letteratura secondaria cristiana per una migliore comprensione. .
La Chiesa cattolica è una chiesa cristiana?Quando il mondo non credente parla del Cristianesimo,
intende con ciò in nove casi su dieci la Chiesa cattolica. La Chiesa
cattolica è diventata nel mondo sinonimo del Cristianesimo per
antonomasia. – Un grosso errore! Giuda 1:7 Papa Francesco sui Gay: "Chi sono io per giudicarle?"
Rom 1,26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è contro natura; 1,27 similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. |
L’esperta dell’islam Laila Mirzo, originaria della Siria, nell’intervista al settimanale "Wochenblick" sui veri scopi e i reali effetti dell’islam in Europa.Purtroppo questa intervista č stata registrata solo in tedesco. Il testo tradotto puņ essere letto qui
sotto. INTERVISTA DELLA RIVISTA "WOCHENBLICK" ["VISTA SETTIMANALE"] ALL'ESPERTA DI ISLAM
LAILA MIRZO: ![]() |