Discorso 131 – L’ebraismo e la sua visione di Gesù il Cristo (ebraico: maschiach, Messia / l’Unto).



Premessa.

L’esilio (la diaspora) è l’ospedale del popolo ebraico. / Thora Jews

La fondazione dello stato di Israele ha danneggiato gli ebrei. / Comunicazione Moishe Arye Friedmann, rabbino capo della comunità ebraica ortodossa, Vienna.

La posizione degli ebrei ortodossi. / Secondo la visione ortodossa, il cristianesimo è una religione di idoli.

Gesù è venuto per riportare Israele al suo Dio.

La posizione degli ebrei messianici. / Secondo la visione messianica, il cristianesimo non è una religione per gli ebrei.


Premessa.

Nel nostro tempo attuale le religioni di questo mondo sono comprese già come in dissoluzione. Con la globalizzazione, il multilateralismo e la liberalizzazione su tutti i livelli, le religioni perdono il loro campo di arginamento e si distribuiscono sul vasto livello dei servizi sociali di soccorso, dei culti di preghiera o dell’ adorazione superstiziosa degli avi e degli spiriti.

Persino le due religioni più conosciute in occidente – l’ ebraismo mosaico e il cattolicesimo – sono cambiate: l’una è diventata una minoranza ebraica, l’altra una chiesa di cristiani panecumenici, che si aggrappano a cerimonie e liturgie, che, come un’ impalcatura le macerie a rischio di crollo, devono proteggere la loro fede.

Tuttavia, chi conosce le dichiarazioni della Bibbia sugli Ultimi Tempi, sa che un’ inversione di questa evoluzione non è più possibile. La stragrande maggioranza dell’ umanità è atea. Coloro che dicono ancora di credere in un Dio (per esempio il cattolicesimo, l’ islam, l’ induismo), credono in verità agli idoli ideati dagli esseri umani ("Maria", i "santi", Allah, Brahma, etc.). In futuro aumenteranno le ingiustizie sociali in tutto il mondo, gli stati autoritari troveranno sempre più consenso e i dittatori festeggeranno i trionfi.

Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada.

Mat 10,34 Non pensate che io sia venuto a mettere pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. 35 Perché sono venuto a dividere il figlio da suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; 36 e i nemici dell’uomo saranno quelli stessi di casa sua. 37 Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. 38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a me, non è degno di me. 39 Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Mat 10,34-39;


L’ ulteriore conseguenza di questa escalation saranno rivolte delle masse represse e dunque guerre civili in molti stati di questo mondo (Mat 24,6-8). E in questo caos comparirà allora improvvisamente il "Salvatore". Egli rovescerà i dittatori e libererà i popoli. Ed egli negherà che Gesù era il Cristo (Messia) e affermerà di se stesso di essere il profetizzato Messia ebraico (1Gio 2,22).

In effetti egli è il falso Messia, l’ Anticristo, che eserciterà il suo potere su vaste parti di questo mondo. Egli si porrà nel tempio a Gerusalemme ed affermerà di essere Dio (2Tess 2,3-4). Egli abolirà tutte le religioni e introdurrà soltanto la religione mosaica (che da duemila anni è senza Dio) come religione di stato. E così come questo fu praticato dai conquistadores della chiesa cattolica un tempo presso gli indios in Sudamerica, chiunque non accetterà questa religione verrà ucciso.

Gli ebrei in Israele lo accetteranno come loro "Messia" e il mondo cattolico lo festeggerà e adorerà come il "Signore ritornato" (Apoc 13,8). Questo è lo scenario biblico per questo mondo negli Ultimi Tempi. Molti dei nostri contemporanei non lo vivranno più, ma quelli che lo vivono, si augureranno di essere morti prima. Infatti, anche se questo intermezzo satanico sarà relativamente breve, Dio allora emanerà i suoi castighi su questo mondo, per poi vendicarsi sull’ umanità completamente atea.

La comunità di fede cristiana biblica in questo tempo non sarà più sulla terra. Essi devono ancora sopportare il tempo del dominio anticristiano e in gran parte ne moriranno, ma subito dopo la fine del più grande inganno religioso di tutti i tempi, essi verranno risvegliati dai morti dal Figlio di Dio e rapiti a Dio con i loro fratelli e sorelle ancora in vita (1Tess 4,16-17).

Il criterio per questa selezione da parte del Figlio di Diod è la fede. Nessuna prestazione, nessuna gerarchia, nessuna offerta, nessun merito, nessuna promessa solenne o nulla di ciò che l’ essere umano "religioso" altrimenti ha ancora inventato, per far sembrare che fosse un confidente di Dio. Tutto questo non conta. Ciò che conta, è la decisione di ogni singolo essere umano di credere nel Figlio di Dio e nel suo sacrificio del riscatto per i peccati di tutti gli esseri umani (Giov 11,25-26).

Dio, il Padre, non tollera nessun mancato rispetto dei suoi comandamenti. Ogni essere umano che infrange i comandamenti di Dio, è condannato a morte. Non alla prima morte fisica, ma alla cosiddetta "morte seconda", che è la condanna all’ eterna dannazione nel Giudizio Universale (Apoc 20,14). Tuttavia, poiché il nostro Dio non è soltanto un Dio giusto, ma anche un Dio misericordioso, ha preso come spunto l’ assassinio di suo Figlio duemila anni fa per definire questo sacrificio innocente come sacrificio dell’ espiazione per i peccati di tutti gli esseri umani (1Cor 15,3).

Ad ogni essere umano che si richiama a questo sacrificio della croce del Figlio di Dio, Dio perdona misericordiosamente tutti i peccati e questo essere dunque è salvato e non va alla dannazione (Giov 3,18). Questa è un’ offerta di Dio a tutti gli esseri umani. Chi la accetta, può chiamarsi figlio di Dio. Chi la rifiuta, si dichiara figlio di Satana.

Fino alla loro dispersione per mano di Dio nella diaspora mondiale duemila anni fa, gli ebrei – e soltanto gli ebrei – hanno avuto perdonati i loro peccati mediante il sacrificio di animali (Lev 5,6). Poiché essi hanno condannato a morte il Figlio di Dio e lo hanno fatto assassinare, hanno dunque spezzato la loro alleanza con Dio (Ebr 8,7-9), Dio ha sciolto questa alleanza e ha scacciato il popolo di Israele – i "figli del regno".

Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti.

Mat 8,11 Or io vi dico, che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli. 8,12 Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti«. Mat 8,11-12;

Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccat

Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire». 8,22 Perciò i Giudei dicevano: «S’ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?» 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;


Da questo momento Dio ha stretto una Nuova Alleanza con tutti gli esseri umani (Luca 22,20). Una Nuova Alleanza, non più nel sangue di animali, ma nel sangue di suo Figlio Gesù Cristo (Ebr 13,11-12). E da allora non vi è altra salvezza, eccetto nella fede in Gesù Cristo.

Il seguente contributo tenta ora di spiegare come l’ ebraismo credente – sia gli ebrei ortodossi che anche gli ebrei messianici – giudica questo intermediario della Nuova Alleanza di Dio.


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(L’ esilio [la diaspora] è l’ ospedale del popolo ebraico – frammento tratto da  "Il significato di Tisha B’av" / THORA JEWS)

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La nostra missione è informare il mondo sul fatto che lo stato di Israele NON rappresenta gli ebrei o l’ ebraismo.



"Noi, il popolo ebraico, siamo in esilio a causa dei nostri peccati. L’ esilio è l’ ospedale del popolo ebraico. È impensabile che nel nostro paese ci procuriamo il potere prima che il nostro processo di guarigione sia concluso. Haschem ci salvaguarda e ci protegge, mentre ci distribuisce la nostra medicina nelle giuste quantità. Siamo sicuri che, quando il tempo viene e la nostra guarigione dai nostri peccati è conclusa, Haschem non indugerà un secondo e Lui stesso ci salverà. Non così, se ci affrettassimo a lasciare l’ ospedale – allora sarebbe un pericolo mortale, un pericolo continuo aleggerebbe su di noi, cosa che Dio impedirebbe. E anche se preghiamo per la nostra salvezza, preghiamo solo affinché il nostro processo di guarigione sia compiuto velocemente – non affinché torniamo nel palazzo del re, mentre siamo ancora malati, cosa che Dio impedirebbe (Mara D’ ara Yisroel v. 1 p. 145)".

TORAH JEWS
TORAH JEWS



Questa sincera posizione di THORA JEWS impressiona e mostra che essi vedono la diaspora, l’ esilio ("ospedale") come punizione di Dio per i loro peccati. Essi paragonano questo ad una malattia, dalla quale devono essere guariti con l’ aiuto di Dio, prima di potere ritornare in Israele (nel palazzo del re).

In tal modo essi si differenziano fondamentalmente dagli ebrei sionisti, che nel 1948, con la fondazione dello stato, sono tornati in Israele da tutto il mondo. Quello che tuttavia tralasciano, è la circostanza che questo esilio, ossia la dispersione del popolo di Israele nella diaspora mondiale, è la conseguenza del fatto che Dio li ha abbandonati duemila anni fa, quando essi hanno condannato a morte suo Figlio. Questo è il loro vero peccato. Ed ecco perché, in quel tempo, Dio lascio il luogo santissimo e ha abbandonato il tempio a Gerusalemme e il popolo di Israele (Mat 27,50-51).

(Vedi anche discorso 101: "Israele è da duemila anni senza Dio.)


E da questa "malattia" Dio certamente non li guarirà. È in mano a loro stessi, attraverso l’ entrata nella Nuova Alleanza nel sangue del Figlio di Dio ricevere il perdono per i loro peccati, come ogni altro essere umano (Ger 31,31). Ma gli ebrei si vedono ancora sempre come il "popolo eletto" e rifiutano tassativamente anche solo di parlare di Gesù Cristo, tanto meno di credere in lui.

Essi fino ad oggi lo definiscono come mentitore e truffatore e la vista della croce è per loro una cosa ripugnante, cosicché addirittura il Papa cattolico durante la sua visita dei gran rabbini di Israele, ha nascosto la sua croce di Cristo. E così avviene che il "popolo della Scrittura" non vuole leggere proprio la Scrittura più importante, che potrebbe liberarli dalla dannazione – la buona novella, il Vangelo. Questa è la ragione del perché ogni singolo ebreo, che non si è convertito a Gesù Cristo, non ha alcun perdono e da duemila anni è condannato alla dannazione.


Il padre ipocrita nega il Figlio di Dio.


Papst Kruzifix1   Papst Kruzifix2   Papst Kruzifix3
Papa Francesco nascose la croce davanti ai rabbini capi .

Ma chiunque mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io rinnegherò lui davanti al Padre mio che è nei cieli..
(Mat 10,33)

Quest’uomo che andrà all’inferno è considerato da 1,3 miliardi di cattolici come il loro "leader spirituale". Che beffa!


Questa – consapevole o inconsapevole – mancante ammissione della colpa degli ebrei viene documentata anche nella seguente presa di posizione:



(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(La fondazione dello stato di Israele ha danneggiato gli ebrei. / Comunicazione Moishe Arye Friedmann, rabbino capo della comunità ebraica ortodossa, Vienna – 13. 7. 2002)

"Con l’Olocausto usato come giustificazione, lo stato di Israele fu fondato mediante l’uso della violenza, che si oppone alla volontà di Dio (Os 1:7). In quanto ebrei di fede ortodossa, accettiamo il destino della diaspora che Dio ci ha imposto. La fondazione dello stato di Israele non ha però nuociuto agli ebrei solo su questo piano religioso; i mezzi e i metodi usati da Israele per assicurarsi la propria esistenza contro i palestinesi danneggiano gli ebrei di tutto il mondo ed incoraggiano un nuovo Antisemitismo. Per gli ebrei di fede ortodossa è però chiaro che la diaspora è il destino che Dio ci ha imposto fino alla venuta del Messia".

M.A.Friedmann


Austria Presse Agentur ‒ APA, 13. 7. 2003




L’ autore qui sopra, il rabbino capo viennese Moishe Arye Friedmann, lamenta totalmente a ragione la procedura degli ebrei sionisti di avere fondato lo stato di Israele nel 1948 arbitrariamente e senza la volontà di Dio – come un tempo il "vitello d’ oro". A tale proposito però egli non ha riconosciutoo che anche questo atto di opposizione contro Dio non sarebbe stato possibile se Israele non fosse stato abbandonato da Dio. E così è propriamente nella stessa barca insieme agli ebrei sionisti che egli condanna: essi dovrebbero riconoscersi colpevoli del loro "peccato originale" dell’ assassinio di Dio e convertirsi a Gesù Cristo, allora essi apparterrebbero di nuovo tutti al "gregge di Dio" (Salmi 100,3).

Ora, per spiegare la situazione degli ebrei attuali sulla base della Scrittura, innanzitutto alcune dichiarazioni di Friedmann nel suo discorso di apertura durante la Conferenza Internazione dei Rabbini a Vienna nel 2004:

"Proprio adesso, in occasione dei festeggiamenti per Theodor Herzl, devono essere discussi alcuni punti fondamentali, che riguardano principi essenziali della religione ebraica. Le feste statali qui in Austria e in altri paesi suscitano l’ impressione come se il sionismo fosse da equiparare all’ ebraismo o quanto meno una direzione politica legittima dell’ ebraismo, è vero il contrario! "

"Come ebrei devoti alla fede non possiamo mai accettare la dottrina del dottor Theodor Herzl. Come ebrei devoti alla fede rifiutiamo completamente il sionismo. Come ebrei devoti alla fede vediamo il sionismo come tradimento di Dio e della religione ebraica".

"(… ) Per l’ ebreo devoto alla fede è tuttavia chiaro che la diaspora è il destino impostoci da Dio fino alla venuta del Messia. Uno stato degli ebrei istituito con la forza e le armi come Israele si oppone dunque alla volontà di Dio (Os 1,7). Perciò preghiamo per la sua caduta, senza che qui sia versato sangue innocente. La politica del potere è vietata a noi ebrei, la nostra via non può che essere conseguentemente spirituale". "


Secondo le profezie della torah, Dio ricondurrà questo popolo un giorno dalla dispersione a Israele. Ma il "rimpatrio del 1948" non fu indotto da Dio, ma da Theodor Herzl e dai suoi sionisti e perciò fu ora più che mai peccato. Poiché però queste profezie della raccolta di Israele per mano del suo Dio devono essere un giorno realizzate, ma gli ebrei sono già ricondotti ad Israele contro la volontà di Dio, il popolo in Israele verrà ancora una volta disperso.

Questa rinnovata dispersione sarà di più breve durata, ma più radicale e sanguinosa di quella di duemila anni fa. Una profezia a tale proposito la troviamo nel profeta Isaia nel quinto capitolo. Qui abbiamo all’ inizio la "parabola della vigna sterile". Essa illustra le cause del successivo castigo di Dio.



La parabola della vigna sterile.
(Isa 5,1-7)

Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio amico per la sua vigna.
Il mio amico aveva una vigna sopra una fertile collina.
La dissodò, ne tolse via le pietre, vi piantò delle viti scelte,
vi costruì in mezzo una torre, e vi scavò uno strettoio per pigiare l’uva.
Egli si aspettava che facesse uva,
invece fece uva selvatica.

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Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda,
giudicate fra me e la mia vigna!
Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa?
Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica?
Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna:

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le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie;
abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata.
Ne farò un deserto;
non sarà più né potata né zappata,;
vi cresceranno i rovi e le spine;
darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia.

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Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d’Israele,
e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta,
egli si aspettava rettitudine,
ed ecco spargimento di sangue;
giustizia, ed ecco grida d’angoscia!, Isa 5:1- 7;

(Vedi anche capitolo 13: "Compianto su Sion")



La fine di questa parabola mostra l’ attuale situazione in Israele: "egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’ angoscia". Addirittura i presidenti dell’ attuale stato di Israele furono condannati per corruzione (Ezer Weitzmann) e violenza carnale (Moshe Katzav) e dovettero dare le dimissioni.

Ma anche i presidenti dei ministri (Ehud Olmert e Benjamin Netanjahu) furono allontanati per corruzione dalla loro carica, mentre Netanjahu poté rientrare malgrado i precedenti penali ed essere eletto alla carica da una maggioranza che evidentemente non ha alcun problema con i truffatori corrotti come loro guida dello stato. Se dunque il vertice assoluto di questo stato è così privo di scrupoli, come deve apparire allora nella popolazione?

E questo ora è evidentemente inteso con: "egli (Dio) si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’ angoscia". È la ragione per la successiva azione di Dio con Israele. Anche i successivi versetti permettono di riconoscere la sete di guadagno nel paese e nella generazione più giovane la ricerca di divertimento e spasso.

La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il SIGNORE, e non considerano l’opera delle sue mani.

Isa 5,8 Guai a quelli che aggiungono casa a casa, che uniscono campo a campo, finché non rimanga più spazio, e voi restiate soli ad abitare nel paese! 5,9 Questo mi ha detto all’orecchio il SIGNORE degli eserciti: «In verità case numerose saranno desolate, queste case grandi e belle saranno private d’abitanti; 5,10 dieci iugeri di vigna non daranno che un bato, e un comer di seme non darà che un efa». 5,11 Guai a quelli che la mattina si alzano presto per correre dietro alle bevande alcoliche e fanno tardi la sera, finché il vino li infiammi! 5,12 La cetra, il saltèro, il tamburello, il flauto e il vino rallegrano i loro banchetti! Ma non pongono mente a ciò che fa il SIGNORE, e non considerano l’opera delle sue mani. 5,13 Perciò il mio popolo sarà deportato, a causa della sua ignoranza; i suoi nobili moriranno di fame, e le sue folle saranno inaridite dalla sete. Isa 5, 8-13;


Poiché più sopra, nel versetto Isa 5,13, con "il mio popolo" è identificato Israele, abbiamo nelle righe successive l’ argomentazione che non può trattarsi in questa profezia della dispersione di Israele duemila anni fa.

Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso, e ha spalancato oltremisura la gola; laggiù scende lo splendore di Sion e la sua folla chiassosa e festante.

Isa 5,14 Perciò il soggiorno dei morti si è aperto bramoso, e ha spalancato oltremisura la gola; laggiù scende lo splendore di Sion e la sua folla chiassosa e festante. 5,15 L’uomo è umiliato, ognuno è abbassato, e abbassati sono gli sguardi alteri; 5,16 ma il SIGNORE degli eserciti è esaltato mediante il giudizio, e il Dio santo è santificato per la sua giustizia. 5,17 Gli agnelli pastureranno come nei loro pascoli e gli stranieri divoreranno i campi deserti dei ricchi! Isa 5,14-17;


La dispersione del popolo di Israele duemila anni fa non può essere corredata, dal punto di vista storico, dall’ attributo: "il soggiorno dei morti ha spalancato oltremisura la gola". Gli ebrei allora dovettero fuggire – naturalmente – ma nella maggior parte dei paesi trovarono una buona accoglienza e una nuova patria. Le persecuzioni, i pogrom e nella nostra epoca poi l’ olocausto, vennero soltanto molto dopo.

Le dichiarazioni poi, nel versetto Isa 5,17, confermano che il popolo in questa nuova dispersione non perderà solo molti esseri umani e sarà fortemente decimato, ma che essi effettivamente lasceranno di nuovo il paese, poiché in seguito il paese distrutto (campi deserti) degli ex abitanti (dei ricchi) sarà utilizzato come pascolo per le pecore e le capre.

Nei versetti 18-23 troviamo poi ulteriori grida di dolore sulla cattiveria e l’ ingiustizia nel paese e nel versetto 24 un riassunto della colpa di Israele e l’ annuncio della punizione:

Perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti, e hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele.

Isa 5,24 Perciò, come una lingua di fuoco divora la stoppia e come la fiamma consuma l’erba secca, così la loro radice sarà come marciume, e il loro fiore sarà portato via come polvere, perché hanno rifiutato la legge del SIGNORE degli eserciti, e hanno disprezzato la parola del Santo d’Israele. Isa 5,24;


Se uno ora sa che la popolazione di "fede ebraica" tra gli israeliani (complessivamente circa il 46% della popolazione totale) al 90% sono atei, dal momento che ogni immigrato (ad es. anche dall’ex Unione Sovietica), nato da una madre ebrea, Viene contata la denominazione ebraica. Ma anche il circa 10% degli ebrei ortodossi sono senza dio a causa del loro rifiuto del Figlio di Dio,  si può comprendere assolutamente la suddetta dichiarazione. e d’altra parte.

E allora, a partire dal versetto successivo, Isa 5,25, inizia la profezia sul modo e la maniera del castigo, di questa diaspora escatologica.

Per questo divampa l’ira del SIGNORE contro il suo popolo; egli stende contro di esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie.

Isa 5,25 Per questo divampa l’ira del SIGNORE contro il suo popolo; egli stende contro di esso la sua mano, e lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie; con tutto ciò, la sua ira non si calma e la sua mano rimane distesa.5,26 Egli alza un vessillo per le nazioni lontane; fischia a un popolo, che è all’estremità della terra; ed eccolo che arriva, pronto, leggero.

5,27 In esso nessuno è stanco o vacilla, nessuno sonnecchia o dorme; a nessuno si scioglie la cintura dei fianchi o si rompe il legaccio dei calzari. 5,28 Le sue frecce sono appuntite, tutti i suoi archi sono tesi; gli zoccoli dei suoi cavalli paiono pietre, le ruote dei suoi carri, un turbine. 5,29 Il suo ruggito è come quello di un leone; rugge come il leoncello; rugge, afferra la preda, la porta via al sicuro, senza che nessuno gliela strappi.5,30 In quel giorno, egli muggirà contro Giuda, come mugge il mare; e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che si oscura mediante le sue nuvole. Isa 5,25-30;


Anche qui di nuovo all’ inizio del testo, nel versetto 25, viene menzionata l’ assoluta durezza di questo castigo. Dio "lo colpisce; tremano i monti, i cadaveri sono come spazzatura in mezzo alle vie". E nella dichiarazione finale: "e a guardare il paese, ecco tenebre, angoscia, e la luce che si oscura mediante le sue nuvole", si riconosce che questa volta il popolo sopravvissuto non verrà cacciato, ma il paese è "tenebre, angoscia" e gli esseri umani fuggiranno dal paese per l’ angoscia.

Nel profeta Ezechiele, nel capitolo 36, apprendiamo poi l’ intera storia insieme con i contesti. E in modo così dettagliato, che un commento non è affatto necessario.



IL  PROFETA  EZECHIELE.

La dispersione di Israele e la devastazione dell paese (futuro).
«Tu, figlio d’uomo, profetizza ai monti d’Israele, e di’: "O monti d’Israele, ascoltate la parola del SIGNORE! Così parla il Signore, DIO: "Poiché il nemico ha detto di voi: ’Ah! ah! queste alture eterne sono diventate nostro possesso!’", u profetizza e di’: Così parla il Signore, DIO: "Sì, poiché da tutte le parti hanno voluto distruggervi e inghiottirvi, perché diventaste possesso del resto delle nazioni, e perché siete stati oggetto dei discorsi delle male lingue e delle maldicenze della gente, o monti d’Israele, ascoltate la parola del Signore, DIO!" – così parla il Signore, DIO, ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli, alle rovine desolate e alle città abbandonate, che sono state date in balìa del saccheggio e delle beffe delle altre nazioni circostanti – così parla il Signore, DIO: "Sì, nel fuoco della mia gelosia, io parlo contro il resto delle altre nazioni e contro Edom tutto quanto, che hanno fatto del mio paese il loro possesso con tutta la gioia del cuore e il disprezzo dell’anima, per ridurlo in bottino".

Gli ex aggressori saranno puniti e Israele tornerà alla sua terra (Millennio).
Perciò, profetizza sopra la terra d’Israele, e di’ ai monti e ai colli, ai burroni e alle valli: Così parla il Signore, DIO: "Ecco, io parlo nella mia gelosia e nel mio furore, perché voi avete portato la vergogna delle nazioni". Perciò, così parla il Signore, DIO: "Io l’ho giurato! Le nazioni che vi circondano porteranno anch’esse la propria vergogna; ma voi, o monti d’Israele, metterete i vostri rami e porterete i vostri frutti al mio popolo Israele, perché egli sta per arrivare. Infatti, ecco, io vengo a voi, mi volgerò verso di voi, e voi sarete coltivati e seminati; io moltiplicherò su di voi gli uomini, tutta quanta la casa d’Israele; le città saranno abitate e le rovine saranno ricostruite; moltiplicherò su di voi uomini e bestie; essi si moltiplicheranno e cresceranno e farò in modo che sarete abitati com’eravate prima; vi farò del bene più che nei vostri primi tempi, e voi conoscerete che io sono il SIGNORE. Io farò camminare su di voi degli uomini, il mio popolo Israele. Essi ti possederanno, o paese; tu sarai la loro eredità e non li priverai più dei loro figli".

Israele non andrà più in guerra (Millennium, Mic 4,3).
Così parla il Signore, DIO: "Poiché vi si dice: ’Tu, o paese, hai divorato gli uomini, hai privato la tua nazione dei suoi figli’, tu non divorerai più gli uomini, e non priverai più la tua nazione dei suoi figli", dice il Signore, DIO. "Io non ti farò più udire gli oltraggi delle nazioni, e tu non porterai più il disprezzo dei popoli, e non farai più cadere la tua gente", dice il Signore, DIO».

Il comportamento di Israele prima della dispersione (presente) e la dispersione (futuro).
La parola del SIGNORE mi fu rivolta in questi termini: «Figlio d’uomo, quando quelli della casa d’Israele abitavano il loro paese, lo contaminavano con la loro condotta e con le loro azioni; la loro condotta era davanti a me come l’impurità della donna quando ha i suoi corsi. Perciò io riversai su di loro il mio furore a motivo del sangue che avevano sparso sul paese e perché l’avevano contaminato con i loro idoli; li dispersi fra le nazioni ed essi furono sparsi per tutti i paesi; io li giudicai secondo la loro condotta e secondo le loro azioni. E, giunti fra le nazioni dove sono andati, hanno profanato il nome mio santo, poiché si diceva di loro: "Costoro sono il popolo del SIGNORE, e sono usciti dal suo paese". Io ho avuto pietà del mio nome santo, che la casa d’Israele profanava fra le nazioni dov’è andata.

Il ritorno di Israele nell suo paese e la conversione al suo Dio (futuro, Ger 32,36-38).
Perciò, di’ alla casa d’Israele: Così parla il Signore, DIO: "Io agisco così, non a causa di voi, o casa d’Israele, ma per amore del mio nome santo, che voi avete profanato fra le nazioni dove siete andati. Io santificherò il mio gran nome che è stato profanato fra le nazioni, in mezzo alle quali voi l’avete profanato; e le nazioni conosceranno che io sono il SIGNORE", dice il Signore, DIO, "quando io mi santificherò in voi, sotto i loro occhi. Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi ricondurrò nel vostro paese; vi aspergerò d’acqua pura e sarete puri; io vi purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni. Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri, sarete il mio popolo, e io sarò il vostro Dio.

Benedetti raccolti e il pentimento dell’popolo sui loro peccati nel passato (Millennio).
Io vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo farò abbondare, e non manderò più contro di voi la fame; farò moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto dei campi, affinché non siate più esposti alla vergogna della fame tra le nazioni. Allora vi ricorderete delle vostre vie malvagie e delle vostre azioni, che non erano buone, e avrete disgusto di voi stessi a motivo delle vostre iniquità e delle vostre abominazioni. Non è per amor di voi che agisco così", dice il Signore, DIO, "siatene certi! Vergognatevi, e siate confusi a motivo delle vostre vie, o casa d’Israele!"

Il paese è come il Giardino dell’Eden, e le città sono ricostruite e abitate (Millennio, Amos 9 13-14).
Così parla il Signore, DIO: "Il giorno che io vi purificherò di tutte le vostre iniquità, farò in modo che le città saranno abitate e le rovine saranno ricostruite; la terra desolata sarà coltivata, invece d’essere una desolazione agli occhi di tutti i passanti. Si dirà: ’Questa terra che era desolata, è diventata come il giardino d’Eden; e queste città che erano deserte, desolate, rovinate, sono fortificate e abitate’. Le nazioni che saranno rimaste attorno a voi conosceranno che io, il SIGNORE, ho ricostruito i luoghi distrutti e ripiantato il luogo deserto. Io, il SIGNORE, parlo, e mando la cosa a effetto".

Il Signore moltiplicherà gli uomini che le città saranno piene di gente (Millennium, Zacc 2,5-8).
Così parla il Signore, DIO: "Anche in questo mi lascerò supplicare dalla casa d’Israele, e glielo concederò: io moltiplicherò loro gli uomini come un gregge. Come greggi di pecore consacrate, come le greggi di Gerusalemme nelle sue feste solenni, così le città deserte saranno riempite di greggi d’uomini; e si conoscerà che io sono il SIGNORE".



Questa dispersione degli Ultimi Tempi in tutti i paesi, i TORAH JEWS e i loro compagni di fede in tutto il mondo, però, se la risparmiano, perché essi non sono ritornati ad Israele. Al contrario, negli esseri umani in Israele – benché la stragrande maggioranza sia senza Dio (64% secolare, atea) – è insita una continua angoscia, davanti al "nemico dal nord", così come si dice anche in alcune profezie (Ger 4,1-31). Questo nemico viene evidentemente identificato con l’ Iran, che il governo israelitico e le milizie combattono duramente e che più di ogni altra cosa già oggi vorrebbero annientare con le loro armi atomiche illegali.



La posizione degli ebrei ortodossi.

Anche in quanto cristiani ci si può facilmente immaginare la situazione degli ebrei di duemila anni fa, quando improvvisamente è comparso un predicatore e ha affermato di essere il Figlio di Dio. Accanto ai molti demoni (angeli caduti), che Gesù ha scacciato e che lo definivano sempre come il "Figlio di Dio" (Mar 5,7; Mat 8,29; Luca 4,41.8,28), anche Gesù stesso confermava di essere il Figlio di Dio (Giov 3,17.11,4), in particolare nel suo interrogatorio per mano del sommo sacerdote Caiafa davanti al Sommo Consiglio:

«Egli ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia»

Mat 26,57 Quelli che avevano preso Gesù, lo condussero da Caiafa, sommo sacerdote, presso il quale erano riuniti gli scribi e gli anziani. 26,58 Pietro lo seguiva da lontano, finché giunsero al cortile del sommo sacerdote; ed entrò, mettendosi a sedere con le guardie, per vedere come la vicenda sarebbe finita. 26,59 I capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio cercavano qualche falsa testimonianza contro Gesù per farlo morire; 26,60 e non ne trovavano, benché si fossero fatti avanti molti falsi testimoni. 26,61 Finalmente, se ne fecero avanti due che dissero: «Costui ha detto: "Io posso distruggere il tempio di Dio e ricostruirlo in tre giorni"». 26,62 E il sommo sacerdote, alzatosi in piedi, gli disse: «Non rispondi nulla? Non senti quello che testimoniano costoro contro di te?» 26,63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo (Messia), il Figlio di Dio». 26,64 Gesù gli rispose: «Tu l’hai detto; anzi vi dico che da ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo». 26,65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; che bisogno abbiamo ancora di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia; 26,66 che ve ne pare?» Ed essi risposero: «È reo di morte». 26,67 Allora gli sputarono in viso e gli diedero dei pugni e altri lo schiaffeggiarono, 26,68 dicendo: «O Cristo profeta, indovina! Chi ti ha percosso?» Mat 26,57-68;


A prescindere dal fatto che qui si dice che Caiafa in questo interrogatorio fece comparire due falsi testimoni, che incriminarono Gesù, ed egli avrebbe detto che voleva distruggere il tempio, i membri del Sommo Consiglio per due valide ragioni ebbero dei dubbi a credere a Gesù. Da un lato a quel tempo non era straordinario che comparissero predicatori e affermassero di essere il "Messia".

Se dunque la dichiarazione del Nazareno era una bugia, essi avrebbero dato fede a un imbroglione ed essi stessi sarebbero diventati seduttori del popolo (vedi sotto il ragionamento di Jakob Damkani). Ma se la sua affermazione di essere il Figlio di Dio, era giusta, allora egli sarebbe il Messia promesso e avrebbe regnato su Israele. E questo avrebbe significato che essi, in quanto suprema istanza religiosa, ma allora anche in quanto suprema giurisdizione, avrebbero dovuto dare le dimissioni e avrebbero perduto tutto il loro potere e la loro influenza.

Come si vede, il Sommo Consiglio ebraico da un modo di considerare le cose puramente umano aveva le sue ragioni per rifiutare Gesù. Tuttavia, condannarlo subito a morte allora come bestemmiatore e truffatore e consegnarlo ai romani per la crocifissione, mostra che anche gli ebrei supremi a quel tempo credevano all’ autenticità delle sue dichiarazioni.

Il popolo stesso era scisso a Gerusalemme e attorno ad essa. Vi erano molti che credevano in Gesù, ma che però avevano poca influenza sul Sommo Consiglio. Ed anche nel Sommo Consiglio stesso vi era l’ uno o l’ altro che credeva in Gesù, come per esempio Nicodemo (Giov 3,21) o anche Giuseppe di Arimatea, che fece seppellire Gesù dopo la sua morte in una tomba rupestre (Mar 15,42-45), che però evidentemente non vollero intraprendere nessuna azione contro la maggioranza.

Cosi tanto per la situazione dell’ ortodossia di allora in Israele. – Come è la situazione oggi, possiamo desumerlo da una descrizione molto realistica del predicatore degli ebrei messianici di Tel Aviv, Jakob Damkani. Da decenni egli predica in Israele Gesù come il Messia e non ha, come scrive, da un lato nessuna comprensione per la religione "cristiana" – che egli essenzialmente percepisce nella chiesa cattolica – e d’altra parte, è perseguitato e vessato dagli ebrei ortodossi.

(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Secondo la visione ortodossa, il cristianesimo è una religione di idoli. / Frammento tratto da: "Le alleanze di Dio", di Jacob Damkani, predicatore degli ebrei messianici)

"Se le persone – in particolare le persone religiose (ebrei ortodossi/nota FH) – leggono questo passo (Deut 13,1-11) pensano, – sebbene Jeschua fece segnali e miracoli, fece tutte le sue opere miracolose – , che tutto ciò che possono pensare è che egli è venuto solo per sedurci all’ apostasia dal Dio di Israele ad altri dei.Che egli sia venuto per portarci le statue di pietra, di legno e di terracotta, i medaglioni e quadri su vetro, che si vedono nelle chiese. Tutto ciò che essi possono pensare è che Jeschua è venuto per indurre il popolo di Israele ad adorare altri dei. Se Israele guarda alla chiesa attuale, in particolare alla chiesa cattolica, come essi arrivano e si piegano davanti alla croce, si fanno il segno della croce sul loro cuore, proseguono e si inginocchiano davanti alle statue, Israele pensa che questa sia adorazione di idoli e statue, che furono fatti con le mani. Se essi leggono questo passo (Deut 13,1-11), pensano che questo è proprio quello che Gesù ha fatto. Jeschua è venuto per indurci all’ apostasia dal Dio di Israele, che ci ha condotti fuori dall’ Egitto e Jeschua ci ha portato altri dei, che furono fatti con le mani, statue, croci di legno. E capite la punizione, che la legge prevede per questo? Prendi così una persona e la lapidi a morte. Questo è ciò che essi pensano letteralmente. Essi pensano che noi arriviamo e presentiamo loro Jeschua, il traditore del Dio di Israele, che in Israele introduce altri dei e che dovrebbe essere ucciso. Grazie a Dio viviamo in uno stato democratico e al giorno d’ oggi essi non possono più farlo.


Tuttavia, potrebbero arrivare dei giorni in cui essi potrebbero veramente farlo; questo paese si muove molto velocemente in quella direzione in cui Teheran e l’ Iran sono già. I partiti religiosi guadagnano sempre più potere e spazio nel parlamento israeliano. Ad ogni elezione, essi guardagno più seggi ed hanno una forte influenza sul governo israeliano. Tutto questo è da ricondurre alla fame e alla sete nel cuore di questa nazione. Dove vanno le persone? Vanno alla religione. Là vengono tenuti una gran quantità di seminari e le persone mondane vi prendono parte. Attraverso l’ annuncio di questi rabbini vengono spinti nell’ assoluta paura e indotti a pentirsi e meglio ancora a giungere alla legge di Mosè. Diventa sempre più difficile nelle strade. Alcune persone possono diventare molto violente. I religiosi hanno per lo meno sette stazioni radio e parlano sempre di noi nelle stazioni radio. Il mio nome viene diffuso attraverso le onde radio. Essi hanno un simile sistema, che quando ci incontriamo sulla spiaggia o nella piazza del mercato, basta solo un individuo religioso per fare una telefonata alla stazione radio ed essi lo annunceranno alla gente. Dura solo alcuni minuti, finché all’ incirca 20-30 religiosi da tutti gli orientamenti vengono e ti attaccano. Puoi immaginarti quale rete essi hanno costruito in questo paese? Ma il Signore è al di sopra di tutto questo". (Le alleanze di Dio, di J. Damkani, La salvezza di Jeschua/04 [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])


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https://www.trumpetofsalvation.org/




L’ ultimo capitolo del suo lettera di insegnamento  menzionato qui sopra, J. Damkani lo intitola "Jeschua – La salvezza". Secondo una descrizione che in Israele non si dovrebbe chiamare Gesù "Yeshu", poiché là questa è una maledizione ("Siano cancellati il suo nome e il suo ricordo"), ma meglio Jeschua, che era anche il corretto nome del Signore e significa salvezza, Damkani giunge in seguito a parlare del perché in Israele non si può credere in Gesù Cristo.

Facendo seguito ad uno sguardo retrospettivo nella storia ai crociati, agli inquisitori e alle sofferenze degli ebrei nei pogrom nel primo medioevo, egli cita Deut 13,1-11 e i comandamenti di Mosè relativi ai falsi profeti e spiega che gli ebrei non possono fare altro che vedere questo Gesù di Nazareth come seduttore e traditore di Dio: come purtroppo è generalmente comune, anche qui la chiesa cattolica (come "la chiesa") viene equiparata al cristianesimo e dunque la vera cristianità – e soprattutto nostro Signore Gesù Cristo stesso – oppressa da tutti i crimini, le falsificazioni della fede e l’ idolatria, con la quale la chiesa cattolica – , come Damkani scrive completamente a ragione in quanto religione di idoli – , nel corso della sua storia ha ingannato il popolo della chiesa.

(Vedi anche discorso 115: "Sarà l’ultimo Papa il falso profeta dell’Anticristo?")


Dal punto di vista degli ebrei ortodossi, dunque, il cristianesimo è una religione di idoli e Gesù Cristo un traditore. Tuttavia, l’ argomentazione che gli ebrei a causa dei comandamenti di Mosè non possono credere in Gesù, tralascia proprio le molte profezie nei libri dei profeti (per esempio Isaia 11; 53; Geremia 23,5-8; 31; Michea 5; Dan 7,13-14), ma anche alcune profezie nella torah (Pentateuco/Deuteronomio), che per lo meno per gli ebrei di oggi potrebbero evitare rapidamente eventuali punti oscuri. Così per esempio la profezia sulla morte sacrificale del Messia, che gli ebrei da millenni possono rileggere nella loro legge.

Nel quarto libro di Mosè (Numeri) abbiamo il resoconto dell’ insurrezione del popolo di Israele, quando essi erano sul monte Or e non avevano pane. Ed essi si lamentavano di nuovo presso Mosè e Aronne: "Perché ci avete fatti salire fuori d’ Egitto per farci morire in questo deserto?". Allora il SIGNORE inviò serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’ Israeliti morirono.

Quando il popolo riconobbe i propri peccati, Mosè pregò il Signore. E Dio gli ordinò di forgiare un serpente di bronzo e di inchiodarlo sopra un’ asta e di innalzarlo nel campo.

Quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

Num 21,4 Poi gli Israeliti partirono dal monte Or, andarono verso il mar Rosso per fare il giro del paese di Edom; durante il viaggio il popolo si perse d’animo. 21,5 Il popolo parlò contro Dio e contro Mosè, e disse: «Perché ci avete fatti salire fuori d’Egitto per farci morire in questo deserto? Poiché qui non c’è né pane né acqua, e siamo nauseati di questo cibo tanto leggero». 21,6 Allora il SIGNORE mandò tra il popolo dei serpenti velenosi i quali mordevano la gente, e gran numero d’Israeliti morirono. 21,7 Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il SIGNORE e contro di te; prega il SIGNORE che allontani da noi questi serpenti». E Mosè pregò per il popolo. 21,8 Il SIGNORE disse a Mosè: «Fòrgiati un serpente velenoso e mettilo sopra un’asta: chiunque sarà morso, se lo guarderà, resterà in vita». 21,9 Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra un’asta; e avveniva che, quando un serpente mordeva qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita. Num 21, 4- 9;


Questa era la primissima profezia sulla morte sulla croce espiatoria del Figlio di Dio. – Ed essa sta nella toarh ebraica!! Così come allora il serpente di ferro fu innalzato e a quegli israeliti che lo avevano guardato, i peccati erano stati perdonati ed essi furono salvati dalla morte certa, anche il Figlio dell’ uomo fu innalzato sulla croce. E chi crede in questo sacrificio vicario, a lui i peccati vengono perdonati ed egli è salvato e ha vita eterna. Questo è stato confermato loro anche dal Signore:

E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato.

Giov 3,14 «E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che il Figlio dell’uomo sia innalzato, 3,15 affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna. 3,16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 3,17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 3,18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Giov 3,14-18;


Ciò che dunque Mosè nel quarto libro (Numeri) scrive come profezia sul Figlio di Dio (Num 21,4-9), è uguale per gli ebrei, ma a ciò che egli annunciò nel quinto libro (Deuteronomio) come comandamenti (Deut 13,1-11) a questo essi si attengono, come scrive Jakob Damkani. Tuttavia, risulta chiaro all’ osservatore obiettivo che qui degli ebrei ortodossi vengono citati dalla torah solo quei testi che devono giustificare il rifiuto di Gesù di Nazareth.


Gesù è venuto per riportare Israele al suo Dio.

Così come Mosè era un successore della religione abramitica, Gesù è un successore della religione mosaica. Egli è venuto per ricondurre di nuovo Israele al suo Dio. All’ inizio della sua azione egli non si è rivolto per esempio al mondo intero, ma esclusivamente "alle pecore perdute della casa d’ Israele" e le ha volute ricondurre al loro Dio. Questo viene confermato anche da alcune dichiarazioni del Nuovo Testamento:

Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele.

Mat 15,21 Partito di là, Gesù si ritirò nel territorio di Tiro e di Sidone. 15,22 Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». 15,23 Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli si avvicinarono e lo pregavano dicendo: «Mandala via, perché ci grida dietro». 15,24 Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele. Mat 15,21-24;

Andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele e dite: "Il regno dei cieli è vicino".

Mat 10,5 Questi sono i dodici che Gesù mandò, dando loro queste istruzioni: «Non andate tra i pagani e non entrate in nessuna città dei Samaritani, 10,6 ma andate piuttosto verso le pecore perdute della casa d’Israele. 10,7 Andando, predicate e dite: "Il regno dei cieli è vicino". 10,8 Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni; gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. 10,9 Non provvedetevi d’oro, né d’argento, né di rame nelle vostre cinture, 10,10 né di sacca da viaggio, né di due tuniche, né di calzari, né di bastone, perché l’operaio è degno del suo nutrimento.» Mat 10, 5-10;


Solo quando gli ebrei avevano rifiutato suo Figlio ed era riconoscibile che essi non avrebbero accettato il suo messaggio, Dio ha offerto l’ annuncio del Vangelo a tutti gli esseri umani:

Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.

Mar 16,15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. 16,16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Mar 16,15-16;


Il regno di Dio, che era loro promeso, gli israeliti l’ hanno perso una volta per tutte quando essi rifiutarono il Figlio di Dio e dunque avevano spezzato l’ alleanza di Dio. Questo è stato loro confermato anche dal Figlio di Dio in una parabola.



Il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.

(Mat 21:33-46;)


«Udite un’altra parabola: C’era un padrone di casa, il quale piantò una vigna, le fece attorno una siepe, vi scavò una buca per pigiare l’uva e vi costruì una torre; poi l’affittò a dei vignaiuoli e se ne andò in viaggio.
Quando fu vicina la stagione dei frutti, mandò i suoi servi dai vignaiuoli per ricevere i frutti della vigna.
Ma i vignaiuoli presero i servi e ne picchiarono uno, ne uccisero un altro e un altro lo lapidarono.
Da capo mandò degli altri servi, in numero maggiore dei primi; ma quelli li trattarono allo stesso modo.

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Finalmente, mandò loro suo figlio, dicendo: "Avranno rispetto per mio figlio".
Ma i vignaiuoli, veduto il figlio, dissero tra di loro: "Costui è l’erede; venite, uccidiamolo, e facciamo nostra la sua eredità".
Lo presero, lo cacciarono fuori della vigna e l’uccisero.


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Quando verrà il padrone della vigna, che farà a quei vignaiuoli?» Essi gli risposero: «Li farà perire malamente, quei malvagi, e affiderà la vigna ad altri vignaiuoli i quali gliene renderanno il frutto a suo tempo».
Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture (Salmi 118,22-23): "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi nostri"?

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Perciò vi dico
che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.
Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; ed essa stritolerà colui sul quale cadrà».


I capi dei sacerdoti e i farisei, udite le sue parabole, capirono che parlava di loro;
e cercavano di prenderlo, ma ebbero paura della folla, che lo riteneva un profeta.

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I figli del Regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti.

Mat 8,11 Or io vi dico, che molti verranno da levante e da ponente e sederanno a tavola con Abrahamo, con Isacco e con Giacobbe, nel regno dei cieli. 8,12 Ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Lí sarà il pianto e lo stridor di denti«. Mat 8,11-12;

(Vedi anche discorso 94; "Il Regno di Dio e dei suoi eredi.")


Infine, il Signore ha messo in guardia gli ebrei – e si è tale se si nacque da una madre ebrea e circonciso da bambino l’ ottavo giorno dopo la nascita – che non possono più essere salvati dai loro peccati nella religione mosaica, perché Dio con la morte di suo Figlio li abbandonerà e 40 anni più tardi farà distruggere il tempio insieme all’ altare dell’ olocausto. Quindi, nessuna offerta per il peccato poteva essere fornita seconda il rito mosaico e i loro peccati non potevano più essere perdonati.

(Vedi anche discorso 126:"La distruzione del tempio")


A partire dalla morte del Signore vale per gli ebrei così come per gli esseri umani di tutto il mondo solo la fede in Gesù Cristo per il perdono dei loro peccati. E chi non crede, morirà senza il perdono dei propri peccati e nel Giudizio Universale sarà condannato all’ eterna dannazione, come il Signore anche più sopra, in Mat 8,12, dice degli ebrei: "ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor di denti".

Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati.

Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire». 8,22 Perciò i Giudei dicevano: «S’ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?» 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;

Chi crede in lui (Gesù Cristo) non è giudicato; chi non crede è già giudicato.

Giov 3,17 Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. 3,18 Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. Giov 3,17-18;


La malattia degli ebrei perciò non è il loro esilio, con la diaspora, i pogrom e l’ olocausto, ma la malattia degli ebrei è la loro testardaggine e il loro rifiuto – da allora fino ad oggi – , di accettare Gesù Cristo come il Messia e il loro unico Salvatore. A tale proposito essi ce l’ hanno nella propria torah (Num 21,4-9) – ma non lo vogliono vedere sull’ asta (Num 21,4-9) e preferiscono morire per il morso del serpente.

La ragione, ora, è proprio la loro presunta fiducia nella fede nella religione ortodossa mosaica. Tuttavia, secondo la fede abramitica degli ebrei, cui erano vincolati Isacco e Giacobbe (Israele), era la fede mosaica quella cui le dodici tribù di Israele si sentivano di appartenere. E allora il loro Dio alla fine ha mandato loro il Messia promesso nella Scrittura, che avrebe dovuto di nuovo apportare un cambiamento nella fede degli ebrei. Ma loro non vogliono capirlo.


La posizione degli ebrei messianici.

(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

Secondo la visione messianica, il cristianesimo non è una religione per gli ebrei. / Frammento tratto da: "Le alleanze di Dio", di Jakob Damkani, predicatore degli ebrei messianici .)

"Con mio rincrescimento una gran quantità di cristiani non comprendono veramente che gli ebrei non devono essere convertiti a nessun’ altra religione; essi non devono abbandonare la loro eredità e la loro fede ebraica, poiché se Dio ha dato ad ogni gruppo di popolo un’ identità, al popolo ebraico ha dato un’ identità veramente chiara. Per loro non è necessario abbandonare la loro identità e diventare qualcos’ altro, diventare cristiani. Nelle teste del popolo ebraico il cristianesimo è qualcosa di diverso da quello che tu pensi sia il cristianesimo" (Le alleanze di Dio, di J. Damkani, Alleanza di Abramo/04 [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])

"Non si tratta del fatto che il cristianesimo sia una nuova religione, che il Signore volle portare nel mondo, una religione che sarebbe contro il proprio popolo. La chiamata dei profeti, la chiamata degli Apostoli ed ora – lode a Dio – la vostra chiamata al ritorno di questo popolo a Dio, è sorprendente. Il Dio onnipotente è così entusiasta di chiunque nella chiesa si desti alla realtà della salvezza – prima dell’ ebreo, Romani 1,16. Noi lodiamo Dio che siate venuti per proclamare veramente a questa nazione il Vangelo. Benedetto è colui che viene nel nome del Signore. Grazie a persone come voi, che si preoccupano, che amano, che sono ben disposte a combattere la buona battaglia, il Dio onnipotente confronterà questa nazione con la realtà di Jeschua nel suo contesto ebraico. Ciò avviene attraverso la rivelazione; e noi non possiamo essere veramente amari o rancorosi nei confronti del resto della chiesa. Essi, del tutto semplicemente, non avevano il vantaggio e la grazia di questa rivelazione. Qui vi vengono insegnate cose che solo in molto pochi nella chiesa capiscono davvero. Vi vengono insegnate cose che sono lontane dalla chiesa. Vi sono così tanti insegnamenti nella chiesa, ma vi è solo una verità. Noi tocchiamo il cuore della verità, studiando qui la Parola e guardando nel piano di Dio per questa nazione e la salvezza, che alla fine verrà, il regno di Dio sulla terra. Vieni Signore Jeschua"  (Le alleanze di Dio, di J. Damkani, Il giorno/15 [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])




Innanzitutto una rettifica a quella dichiarazione che viene ripetutamente posta in primo piano da Damkani e dai suoi collaboratori. Ovvero sempre: "Prima gli ebrei!" e proprio questo lo leggiamo anche nell’estratto sopra della sua lettera di insegnamento. A tale proposito, egli si richiama a Rom 1,16 e ora vogliamo considerare questo passo più da vicino:

Rom 1,16 Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; Rom 1,16;


Damkani vorrebbe volentieri interpretare questo commento di Paolo in modo tale che il Vangelo deve essere proclamato prima agli ebrei – come egli fa – e solo dopo ai "Greci", e dunque alle nazioni. Ora, il Vangelo è "potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco". Però, come ci dice anche il Signore Gesù, gli ebrei hanno ricevuto le loro opportunità, ma le hanno rifiutate, come provano i seguenti passi della Scrittura.

Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele».

Mat 15,21 Partito di là, Gesù si ritirò nel territorio di Tiro e di Sidone. 15,22 Ed ecco una donna cananea di quei luoghi venne fuori e si mise a gridare: «Abbi pietà di me, Signore, Figlio di Davide. Mia figlia è gravemente tormentata da un demonio». 15,23 Ma egli non le rispose parola. E i suoi discepoli si avvicinarono e lo pregavano dicendo: «Mandala via, perché ci grida dietro». 15,24 Ma egli rispose: «Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’Israele». Mat 15,21-24;


Qui vediamo che il Signore prima – all’ inizio della sua attività – era stato mandato solo agli ebrei, per proclamare il Vangelo: "Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa d’ Israele". Solo quando gli ebrei non vollero accettarlo, il Vangelo fu portato anche in tutte le nazioni.

Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura.

Mar 16,15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura. 16,16 Chi avrà creduto e sarà stato battezzato sarà salvato; ma chi non avrà creduto sarà condannato. Mar 16,15-16;


Questa dichiarazione di Paolo perciò non dice: "prima il Vangelo deve essere proclamato agli ebrei e solo dopo alle nazioni", come Damkani interpreta sempre, ma dice letteralmente: "il Vangelo (… ) è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco". Quindi: prima il Vangelo fu annunciato agli ebrei e se essi avessero creduto, sarebbero diventati beati.

Ma gli ebrei non hanno creduto e non hanno accettato il Vangelo di Gesù Cristo, e perciò esso viene proclamato a partire da quel momento in quel tempo all’ intera creazione. E poiché anche gli ebrei appartengono alla creazione, dobbiamo naturalmente annunciare il Vangelo anche agli ebrei. Ma non "primo"! Noi lo predichiamo ed essi possono ascoltarlo o leggerlo – se vogliono. Ma per come conosco io gli ebrei, essi non vorranno.

Tuttavia, anche nel resto del paragrafo summenzionato del materiale didattico di Jacob Damkani, riconosciamo che l’ ebraismo messianico crede in Jeschua come suo Messia, ma non poté separarsi ancora dalla fede ortodossa e non ha affatto compreso l’ autentico significato del cristianesimo. Quando Damkani scrive:

"Con mio rincrescimento una gran quantità di cristiani non comprendono veramente che gli ebrei non devono essere convertiti a nessun’ altra religione" e

"Non si tratta del fatto che il cristianesimo sia una nuova religione, che il Signore volle portare nel mondo, una religione che sarebbe contro il proprio popolo"


cade nella stessa trappola come l’ ebraismo ortodosso. Egli ha ragione quando dice che gli ebrei non devono essere convertiti a nessun’ altra religione. Il tempo delle religioni è passato. Ciò di cui gli ebrei hanno bisogno non è un’ altra religione, ma un’ altra fede. La nuova fede nella Nuova Alleanza con Dio per tutti gli esseri umani – anche per gli ebrei – mediante il sangue del Figlio di Dio Gesù Cristo!

Questo è ciò di cui gli ebrei hanno urgente bisogno, se non vogliono andare all’ inferno, poiché essi non possono ottenere il perdono per i loro peccati. Nostro Signore Gesù Cristo non ha portato nessuna nuova religione – poiché il cristianesimo non è una religione – ma, meglio ancora, una Nuova Alleanza con Dio (Luca 22,20).

L’ antica alleanza di Dio con Israele è stata spezzata dagli ebrei con la condanna a morte del Figlio di Dio sulla croce e Dio perciò ha sciolto questa alleanza e ha abbandonato il tempio a Gerusalemme (Mat 27,51). E mentre l’ antica alleanza aveva offerto sacrifici regolari di vittime animali, affinché gli ebrei ricevessero il perdono per i loro peccati, nella Nuova Alleanza il sacrificio è già fornito una volta per tutte. È il sacrificio del riscatto del Figlio di Dio sulla croce per i peccati del mondo intero.

Quando dunque Damkani dice che il Signore avrebbe portato una nuova religione, "una religione che sarebbe contro il proprio popolo", allora questa è un’ inversione dei fatti. Non nostro Signore ha portato una nuova religione contro il suo proprio popolo, ma il suo proprio popolo ha interpretato questa nuova religione – la fede in lui come loro Salvatore – in testardaggine e mancanza di conoscenza della Scrittura (Mat 21,42; 19,4; 12,3; 22,31; … ) contro il suo proprio Messia. La religione mosaica risalterà di nuovo nel Regno Millenario. Ma fino a quel momento vale soltanto la fede in Gesù Cristo, il loro Messia.

Ora, sebbene gli ebrei messianici – similmente ai cristiani biblici – credano in Gesù di Nazareth come loro Messia, doneranno – così come molti cristiani cattolici e naturalmente anche l’ ebraismo ortodosso – la loro fede la prossima volta effettivamente ad un falso Messia (Giov 5,43). Negli Ultimi Tempi l’ Anticristo darà ad intendere di essere il vero Messia e, per mezzo delle forze demoniache conferitegli da Satana (2Tess 2,9-12), indurrà, non soltanto tutti gli ebrei, ma addirittura anche molti cristiani, ad adorarlo.

Mentre poi ai cristiani in questi futuri Ultimi Tempi si dovrà rimproverare la mancanza di conoscenza della Scrittura, gli ebrei ortodossi si vantano del fatto che essi avrebbero da sempre saputo che questo Jeschua da Nazareth era un truffatore e un bestemmiatore.

Solo dopo questi Ultimi Tempi, all’ inizio del Millennio, quando il Figlio di Dio inizierà a Gerusalemme il suo dominio millenario di pace, gli ebrei riconosceranno che essi nella loro storia hanno considerato il giusto per il falso e il falso per il giusto Messia e pieni di rimorso si convertiranno a Gesù Cristo (Apoc 1,7; Mat 24,30; Zac 12,10).

(Vedi anche discorso 132: "Il cristianesimo biblico e il suo Messia ebraico (= greco: Christos / l’Unto).")