Gli Israeliti hanno rotto l’Antica Alleanza? / Commento anonimo, 20-05-2020
La Nuova Alleanza nel sangue del Figlio di Dio.
La Nuova Alleanza di Dio con Israele.
(…) Nel Suo articolo a proposito de
‘Gli ebrei messianici’ scrive:
"L’Antica Alleanza di Dio con Israele è stata rotta
dagli ebrei con la condanna a morte del Figlio di Dio sulla croce, e
perciò Dio ha sciolto quest’alleanza".
Potrebbe dirmi dove nella Bibbia ha trovato quest’affermazione che gli
Israeliti hanno rotto l’alleanza con Dio e che Dio ha sciolto
quest’alleanza con Israele?
Anonimo
La ringrazio per aver visitato Immanuel.at e per aver lasciato
il Suo commento.
Prima di parlare direttamente della prova biblica relativa alla rottura
dell’alleanza da parte degli Israeliti, è opportuno descrivere il contesto, cioè
le promesse di quest’alleanza e le circostanze dettagliate per capire perché e
come gli Israeliti hanno rotto l’alleanza con il loro Dio.
Innanzitutto vediamo il fondamento, la promessa di questa Antica Alleanza (Shavuot,
Es 19): qui sotto in Es 19,5 nel primissimo annuncio di questa Antica Alleanza
Dio promette: "Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio
patto, sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la
terra è mia". E inoltre Dio promette agli Israeliti il famoso "regno":
E mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa.
Es 19,1 Nel primo giorno del terzo mese, da quando
furono usciti dal paese d’Egitto, i figli d’Israele giunsero al deserto del
Sinai. 19,2 Partiti da Refidim, giunsero al deserto del Sinai e si accamparono
nel deserto; qui Israele si accampò di fronte al monte. 19,3 Mosè salì verso Dio
e il SIGNORE lo chiamò dal monte dicendo: «Parla così alla casa di Giacobbe e
annuncia questo ai figli d’Israele: 19,4 "Voi avete visto quello che ho fatto
agli Egiziani e come vi ho portato sopra ali d’aquila e vi ho condotti a me.
19,5 Dunque, se ubbidite davvero alla mia voce e osservate il mio patto,
sarete fra tutti i popoli il mio tesoro particolare; poiché tutta la terra è
mia; 19,6 e mi sarete un regno di sacerdoti, una nazione santa".
Queste sono le parole che dirai ai figli d’Israele». Es 19,1-6;
Questo regno – o anche il "Regno di Dio" – doveva essere un
unico impero mondiale con il Messia come sovrano e Israele come nazione guida
(capo delle nazioni, Ger 31:7). Ma quando questa profezia stava per realizzarsi
e il Messia venne dagli Israeliti nella persona del Figlio di Dio, questi lo
rifiutarono.
Allora il sommo sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: Egli ha bestemmiato; Egli è reo di morte!
Mat 26,63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote
replicò dicendo: «Io ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se sei il Cristo
(Messia), il Figlio di Dio». 26,64 Gesù gli disse: «Tu l’hai detto!
Anzi io vi dico che in avvenire voi vedrete il Figlio dell’uomo sedere alla
destra della Potenza, e venire sulle nuvole del cielo». 26,65 Allora il sommo
sacerdote stracciò le sue vesti, dicendo: «Egli ha bestemmiato; quale bisogno
abbiamo più di testimoni? Ecco, ora avete udito la sua bestemmia. 26,66 Che
ve ne pare?». Ed essi, rispondendo, dissero: «Egli è reo di morte!». Mat 26,63-66;
Condannando a morte sulla croce il loro Messia, il Figlio di
Dio, gli Israeliti non hanno violato solamente il quinto comandamento di Dio
"non uccidere". Infatti, l’argomento per cui non furono materialmente loro a
uccidere Gesù, ma i Romani, non è convincente, dal momento che i Romani (Pilato)
non volevano affatto uccidere il Signore e che gli Ebrei insistettero giurando
sul suo sangue:
E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
Mat 27,22 E Pilato a loro: «Che farò dunque
di Gesù detto Cristo?» Tutti risposero: «Sia crocifisso». 27,23 Ma egli
riprese: «Che male ha fatto?» Ma quelli sempre più gridavano: «Sia crocifisso».
27,24 Pilato, vedendo che non otteneva nulla, ma che si sollevava un tumulto,
prese dell’acqua e si lavò le mani in presenza della folla, dicendo: «Io sono
innocente del sangue di questo giusto; pensateci voi». 27,25 E tutto il
popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli».
Mat 27,22-25;
Oltre a violare il quinto comandamento di Dio gli Ebrei hanno infranto anche
l’unico comandamento per la cui inosservanza non esiste perdono: il peccato
contro lo Spirito Santo:
Ma a chiunque parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in quello futuro.
Mat
12,31 «Perciò io vi dico: ogni peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini;
ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata. 12,32 A
chiunque parli contro il Figlio dell’uomo, sarà perdonato; ma a chiunque
parli contro lo Spirito Santo, non sarà perdonato né in questo mondo né in
quello futuro. Mat 12,31-32;
Il peccato contro lo Spirito Santo è il falso giudizio,
giudicare uno spirito nefando come lo "Spirito Santo" o al contrario, giudicare
lo Spirito Santo come un demone. In Giov 8,48 si dice: "I Giudei gli risposero:
«Non diciamo noi con ragione che sei un Samaritano e che hai un demonio?"
Poiché Gesù predicava sempre nello Spirito Santo, questo era il peccato contro
lo Spirito Santo.
(Vedi anche Discorso 64: "Cos’è
il peccato contro lo Spirito Santo?.")
Questa è la vera rottura dell’alleanza degli Ebrei, con la quale
hanno definitivamente perso il loro Dio. Di conseguenza, Gesù, che all’inizio
della Suo ministero pubblico, come promesso, predicava solo agli Ebrei e che
permetteva che anche i Suoi seguaci andassero solo "dalle pecore perdute della
casa d’Israele" (Mat 15:21-24), estese poi la Sua predicazione a tutti i popoli
di tutte le nazioni (Mar 16:15-16).
(Vedi anche Discorso 142: "Gli
ebrei messianici, la religione ebraica e la fede cristiana. / Il cristianesimo: un adempimento della religione ebraica?")
E di conseguenza, annunciò anche l’amara verità agli Ebrei: il
Regno, questo Regno di Dio promesso agli Ebrei, con Israele come capo, fu loro
tolto e dato a una nazione (da tutto il mondo) che porterà i suoi frutti (ai
Cristiani credenti nella Bibbia).
Il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà dato a gente che ne faccia i frutti.
Mat 21,42 Gesù disse loro: «Non avete mai letto
nelle Scritture: "La pietra che i costruttori hanno rifiutata è diventata pietra
angolare; ciò è stato fatto dal Signore, ed è cosa meravigliosa agli occhi
nostri"? 21,43 Perciò vi dico che il regno di Dio vi sarà tolto, e sarà
dato a gente che ne faccia i frutti. Mat 21,42-43;
I figli del regno (ebrei senza Gesù) saranno gettati nelle tenebre di fuori.
Mat 8,11 Or io vi dico, che molti verranno da
levante e da ponente e sederanno a tavola con Abraamo, con Isacco e con Giacobbe,
nel regno dei cieli. 8,12 Ma i figli del regno saranno gettati nelle
tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti». Mat 8,11-12;
(Vedi anche Discorso 94: "Il Regno di Dio e i suoi eredi.
/ Gli eredi.")
Successivamente, alla morte di Suo Figlio, quando la cortina del
tempio si squarciò in due, da cima a fondo, Dio ha poi abbandonato il Santissimo
del tempio, dove aveva dimorato costantemente presso gli Israeliti (Mat
27:50-51; Deut 31:16-17). Dopo circa 40 anni Dio ha fatto radere al suolo il
tempio insieme all’altare degli olocausti dai Romani sotto Tito.
"La cortina del tempio di Gerusalemme si
squarciò in due, da cima a fondo."
(Hanne Weitzel)
(Vedi anche Discorso 140: "Lo
sfondo dell’assassinio del Messia ebraico Gesù di Nazareth. / La distruzione del tempio.")
Ora poiché da questo momento in poi a Gerusalemme non c’è né un tempio né un altare degli olocausti per il sacrificio espiatorio è che doveva
essere eseguito a Gerusalemme e solo a Gerusalemme (Deut
12:13-14) è la fede mosaica non poteva più essere praticata e le leggi mosaiche
non potevano più essere realizzate.
Ma poiché la fede mosaica per il perdono del peccato imponeva necessariamente il
sacrificio animale sull’altare degli olocausti nel tempio a Gerusalemme, e
poiché da duemila anni a Gerusalemme non c’era né l’uno né l’altro, per tutto
questo tempo gli Ebrei sono morti tutti nei loro peccati senza perdono. Dopo la
loro Risurrezione, nel Giudizio Universale saranno, di conseguenza, condannati
alla dannazione. E il Messia aveva profetizzato loro anche questo:
Se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati.
Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne vado e voi mi
cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete venire». 8,22 Perciò i Giudei
dicevano: «S’ucciderà forse, poiché dice: "Dove vado io, voi non potete
venire"?» 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù; io sono di lassù; voi
siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto
che morirete nei vostri peccati; perché se non credete che io sono (il
Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;
Sebbene gli ebrei ora cerchino di sostituire l’assenza di
sacrifici animali con "offerte di preghiere", recitando per ore preghiere tra sé
e sé, ciò è del tutto inutile perché né Dio né lo Spirito Santo le sentono più.
Ecco il motivo per cui questo peccato non può più essere perdonato: perché è
stato reciso il contatto con Dio.
Vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.
Isa 59,1 Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo
corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; 59,2 ma le
vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno
fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto. 59,3 Le
vostre mani infatti sono contaminate dal sangue, le vostre dita dall’iniquità;
le vostre labbra proferiscono menzogna, la vostra lingua sussurra perversità.
Isa 59,1-3;
Di conseguenza, quando gli ebrei messianici insegnano che gli
ebrei non devono cambiare la loro religione per essere salvati da Gesù, non solo
stanno rappresentando una falsa dottrina, ma commettono anche il grande errore
di fuorviare i pochi ebrei che vogliono pentirsi e convertirsi a Gesù.
(Vedi anche Discorso 1114: "La
dottrina degli ebrei messianici – l’analisi.")
La legge e i profeti (la religione mosaica) hanno durato fino a Giovanni;
Luca 16,16 La legge e i profeti hanno durato
fino a Giovanni; da quel tempo è annunciata la buona notizia del
regno di Dio, e ciascuno vi entra a forza. Luca 16,16;
Quando il Figlio di Dio si rese conto che gli Israeliti non lo
avrebbero accettato, iniziò a predicare il Vangelo alle nazioni. E Dio designò
l’attesa morte del Figlio come la Nuova Alleanza con tutte le persone e come il
nuovo sacrificio espiatorio per il perdono dei peccati di tutti gli esseri umani
che si sarebbero convertiti a Gesù..
Perché questo è il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono dei peccati.
Mat 26,26 Mentre mangiavano, Gesù prese del pane e,
dopo aver detto la benedizione, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli dicendo:
«Prendete, mangiate, questo è il mio corpo». 26,27 Poi, preso un calice e rese
grazie, lo diede loro, dicendo: «Bevetene tutti, 26,28 perché questo è
il mio sangue, il sangue del patto, il quale è sparso per molti per il perdono
dei peccati. 26,29 Vi dico che da ora in poi non berrò più di questo
frutto della vigna, fino al giorno che lo berrò nuovo con voi nel regno del
Padre mio». Mat 26,26-30;
E quando si conclude una Nuova Alleanza, va da sé che l’Antica
Alleanza si intenda sciolta. Tuttavia, non è così semplice perché la "Nuova
Alleanza" portata da nostro Signore Gesù Cristo non era nuova nel senso che
avrebbe sostituito l’Antica Alleanza. Era nuova semplicemente perché era nuova
nel suo genere.
Per Dio c’è una differenza fondamentale tra Israele e il resto del mondo. Di
conseguenza, una Nuova Alleanza che richiederebbe la dissoluzione di questa
Antica Alleanza con Israele, dovrebbe essere un Nuovo Patto con Israele. La
Nuova Alleanza con le nazioni, con tutti i popoli, è "nuova" solo nel senso che
"non è mai esistita prima".
Osserviamo ulteriori dichiarazioni del Figlio di Dio su questo cambiamento di
paradigma dall’Antica alla Nuova Alleanza. In Mat 9,14-17, ad esempio, i
discepoli del Battista gli chiedo perché loro osservano l’Alleanza mosaica
digiunando spesso, mentre i Suoi discepoli no.
Un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito vecchio.
Mat 9,14 Allora si avvicinarono a lui i discepoli
di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo, e i tuoi
discepoli non digiunano?» 9,15 Gesù disse loro: «Possono gli amici dello sposo
fare cordoglio finché lo sposo è con loro? Ma verranno i giorni che lo sposo
sarà loro tolto, e allora digiuneranno. 9,16 Nessuno mette un pezzo di
stoffa nuova sopra un vestito vecchio; perché quella toppa porta via qualcosa
dal vestito vecchio e lo strappo si fa peggiore. 9,17 Neppure
si mette vino nuovo in otri vecchi; altrimenti gli otri scoppiano, il vino si
spande e gli otri si perdono; ma si mette il vino nuovo in otri nuovi e l’uno e
gli altri si conservano». Mat 9,14-17;
E il Signore risponde loro con una, anzi, in realtà, due
parabole. Il primo paragone è "un pezzo di stoffa nuova sopra un vestito
vecchio". Con il "vecchio vestito" naturalmente si intende l’Antica Alleanza e
ovviamente con il "pezzo di stoffa nuova" la Nuova Alleanza, una religione
nuova.
E in base a questa dichiarazione di Gesù l’Antica Alleanza ha uno strappo. È
strappata. E quindi non avrebbe neanche senso mettere un "nuovo pezzo di stoffa"
– cioè una nuova fede – sopra tale strappo perché questo si staccherebbe dal
vecchio vestito – l’Antica Alleanza – e lo strappo peggiorerebbe.
Così come non si mette il vino nuovo (la nuova fede) in otri vecchi (l’Antica
Alleanza), altrimenti il vino nuovo fa scoppiare gli otri vecchi e il vino si
spande e gli otri si perdono; piuttosto si mette il vino nuovo (una nuova fede)
in otri nuovi (una Nuova Alleanza) e l’uno e gli altri si conservano.
Qui possiamo notare due cose: come prima cosa qui il Signore conferma che
l’Antica Alleanza fu rotta, "strappata" dagli Israeliti. La seconda informazione
sta nell’affermazione di Gesù: "l’uno e gli altri si conservano" (insieme).
Così, accanto alla Nuova Alleanza – il Cristianesimo – si conserva anche
l’Antica Alleanza mosaica, malgrado gli Israeliti l’abbiano rotta.
Questa affermazione alquanto ingarbugliata del Signore che entrambe le Alleanze
si conservano, spinge alcuni esegeti a tentare di reinterpretare queste parole
del Signore o anche di interpretarle "simbolicamente", potendo così intendere
impunemente tutto ciò che desiderano.
Tuttavia, se ci si impegna a trovare un’interpretazione conforme alla Scrittura,
la si troverà presto nell’Antico Testamento, nel profeta Geremia. Proprio in
relazione a questo argomento Geremia ricevette parecchie profezie da Dio. Qui,
innanzitutto, si afferma espressamente che Israele ha rotto l’Antica Alleanza.
Il patto che feci con i loro padri, patto che essi violarono.
Ger 31,32 non come il patto che
feci con i loro padri il giorno che li presi per mano per condurli fuori dal
paese d’Egitto: patto che essi violarono, sebbene io fossi loro signore»,
dice il SIGNORE; Ger 31,32;
Dio stesso qui parla di quell’Antica Alleanza mosaica che aveva
stretto con Israele in Egitto e che gli Israeliti ruppero. Questo è importante
affermarlo perché Dio ha anche stretto un’alleanza con Abraamo (Gen 17:9) e qui
è necessario evitare di fare confusione.
(Vedi anche Discorso 1111: "Le
alleanze di Dio, di Jakob Damkani.")
Anche se ora possiamo essere sicuri che queste dichiarazioni in
Gen 31,32 si riferiscono all’Antica Alleanza mosaica, non sappiamo ancora se qui
nel caso di questa rottura dell’alleanza da parte degli Israeliti si tratti di
quella giusta, dato che Israele ha rotto diverse volte questo patto (Ger 11:10).
Tuttavia, anche la risposta a questa domanda possiamo trovarla qui in Geremia,
nell’introduzione ai summenzionati versetti, immediatamente prima di questa
dichiarazione sulla rottura dell’alleanza:
Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda di semenza d’uomini e di semenza d’animali.
Ger 31,27 «Ecco, i giorni vengono», dice il
SIGNORE, «in cui io seminerò la casa d’Israele e la casa di Giuda di semenza
d’uomini e di semenza d’animali. 31,28 Avverrà che, come ho vegliato su di loro
per sradicare e per demolire, per abbattere, per distruggere e per nuocere, così
veglierò su di loro per costruire e per piantare», dice il SIGNORE. 31,29 «In
quei giorni non si dirà più: "I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei
figli si sono allegati", 31,30 ma ognuno morirà per la propria iniquità;
chiunque mangerà l’uva acerba avrà i denti allegati. Ger 31,27-30;
Queste sono le profezie di Dio relative al prossimo Millennio,
il Regno Millenario di Pace di Suo Figlio Gesù di Nazaret, in base alle quali
gli Israeliti dopo la loro apostasia si convertiranno al loro Dio e al Figlio
Gesù, il Messia d’Israele.
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")
Così, quando sopra in Ger 31,32 Dio parla dell’Antica Alleanza
mosaica (Egitto), che gli Israeliti hanno rotto, si tratta senza ombra di dubbio
dell’ultima rottura dell’alleanza prima del Millennio, cioè per aver giudicato
il Figlio di Dio come "demone" e per averlo condannato a morte sulla croce
duemila anni fa.
E nel passaggio successivo di Geremia qui sotto (Ger 31,31-34) questa visione
viene anche confermata – come in molti altri passaggi biblici relativi al
Millennio ’ dal fatto che Dio fa notare che in quei futuri giorni scriverà la
Sua legge nel cuore degli Israeliti e perdonerà la loro colpa e non ricorderà
più i loro peccati.
(Vedi anche Capitolo 09: "La nuova eterna alleanza di Dio con Israele: la sua legge nei loro cuori. ")
Sulla base dei fatti, testimoniati così dalla Bibbia – che
Israele ha rotto l’Antica Alleanza mosaica e che in mancanza del tempio e
dell’altare degli olocausti, ma principalmente a causa del suo peccato contro lo
Spirito Santo, non ha più il perdono dei peccati e quindi neanche più alcun
contatto con Dio, a meno che non si converta a Gesù Cristo è si deve presumere
che Dio abbia sciolto questo patto.
Ecco, i giorni vengono», dice il SIGNORE, «in cui io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di Giuda;
Ger 31,31 Ecco, i giorni vengono», dice il
SIGNORE, «in cui io farò un nuovo patto con la casa d’Israele e con la casa di
Giuda; 31,32 non come il patto che feci con i loro padri il
giorno che li presi per mano per condurli fuori dal paese d’Egitto: patto che
essi violarono, sebbene io fossi loro signore», dice il SIGNORE; 31,33
«ma questo è il patto che farò con la casa d’Israele, dopo quei giorni»,
dice il SIGNORE: «io metterò la mia legge nell’intimo loro, la scriverò sul loro
cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo. 31,34 Nessuno istruirà
più il suo compagno o il proprio fratello, dicendo: "Conoscete il SIGNORE!",
poiché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande», dice il SIGNORE.
«Poiché io perdonerò la loro iniquità, non mi ricorderò del loro peccato».
Ger 31,31-34;
Poiché la "Nuova Alleanza", che nostro Signore
Gesù Cristo ha portato con il Suo sangue, non può essere considerata come l’erede
dell’Antica Alleanza, dato che così si giustificherebbe la fine di quest’ultima,
abbiamo qui in Ger 31,31 la chiara dichiarazione di Dio che Egli stringerà una
Nuova Alleanza con Israele nel Millennio.
E se qui Dio stringe un Nuovo Patto con Israele, allora l’Antica Alleanza con
Israele deve necessariamente essere stata sciolta. Ora, da un lato, questo è
l’argomento più importante della visione per cui l’Antica Alleanza mosaica fu
rotta da Israele e sciolta da Dio. Dall’altro lato, però, è anche l’indicazione
del fatto che nel Millennio, quando Dio perdonerà i peccati di Israele "in un
solo giorno" (Zac 3,9) e la generazione allora in vita ritornerà di nuovo al suo
Dio, Israele sarà nuovamente nell’alleanza con Dio.
Ed è esattamente questo che viene espresso molto chiaramente nella profezia di
Osea, vale a dire che Dio in quei giorni – cioè nel Millennio – stringerà una
Nuova Alleanza con la casa di Israele e sarà il loro Dio e loro saranno di nuovo
il Suo popolo.
Poi i figli d’Israele torneranno a cercare il SIGNORE, loro Dio e ricorreranno tremanti al SIGNORE.
Os 3,4 I figli d’Israele infatti
staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrificio e
senza statua, senza efod e senza idoli domestici. 3,5 Poi i figli d’Israele
torneranno a cercare il SIGNORE, loro Dio, e Davide, loro re, e
ricorreranno tremanti al SIGNORE e alla sua bontà, negli ultimi giorni.
Os 3,4-5;
Ora come ha dimostrato quest’analisi, è un fatto biblico che
duemila anni fa Israele ruppe l’Alleanza con il suo Dio con la condanna a morte
sulla croce del suo Messia Gesù di Nazareth e che Dio, che aveva dimorato
costantemente presso gli Israeliti nel Santissimo del tempio, abbandonò il
tempio facendolo radere a suolo 40 anni dopo insieme alla città per mano dei
Romani sotto Tito.
Ma senza il tempio con il suo altare degli olocausti, non c’erano più le
condizioni per un perdono dei peccati conforme al rito della fede mosaica e da
allora gli ebrei non hanno più potuto ricevere alcun perdono è a meno che non si
fossero convertiti al Cristianesimo.
Poiché il perdono dei peccati da parte di Dio, sia in base alla legge mosaica che
in base a quella cristiana, è il presupposto per accedere alla vita eterna,
tutti gli ebrei che non si convertiranno a Gesù da allora sono, di conseguenza, condannati
alla dannazione eterna.
Solo nel Millennio, nel Regno Millenario di Pace del Figlio di Dio sulla terra,
gli Israeliti ritorneranno di nuovo al loro Dio e "in un solo giorno" Dio
perdonerà a Israele tutti i suoi peccati e stringerà nuovamente un patto con gli
Israeliti. Solo nel Millennio, tuttavia, diventeranno chiare le condizioni alle
quali verrà stretto questo patto, e se esse concorderanno con quelle dell’Antica
Alleanza mosaica.
La parabola della vigna sterile. Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio
amico per la sua vigna. Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica? Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata. Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata,; vi cresceranno i rovi e le spine; darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia. Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta, egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!, |
(Vedi anche Discorso 1015: "Shma Yisrael – Ascolta,
ISRAELE: il giudizio di Dio sul suo popolo..")
Compianto su Sion.Sion, tu gioia e sposa di Dio (Isa 62:5),
cosa hai fatto di te stessa? Hai tradito il tuo sposo (Os 2:16-20), fatto
uccidere suo figlio, che egli aveva inviato per la tua salvazione
(Mat 26:63-68) e dunque spezzato il suo patto (Ger 31:31-33). Ora Dio ha
sciolto il patto con te e ti ha abbandonata ai tuoi peccati. Il tempio è
annientato, l’altare sacrificale distrutto. Là dove tu ogni giorno hai
ottenuto il perdono e la grazia del tuo Dio (Es 29:38-39), non è rimasta
alcuna pietra su pietra (Mat 24:1-2). Da allora muoiono tutti i tuoi figli
e le tue figlie nei loro peccati (Giov 8:24) e vanno alla dannazione. |