Il Giudizio dei popoli: un avvenimento precedente o successivo al Millennio? / Replica di Arno Farina 00, 02-12-2000?
Il Giudizio dei popoli annunciato da Gesù nel Vangelo di
Matteo, a mio avviso, non presuppone affatto la Risurrezione. Quando Gesù
ritornerà sulla terra, dovrà inevitabilmente giudicare coloro che incontrerà
sulla terra. Questi non avranno ancora fatto esperienza con la morte. A mio
avviso è per questo motivo che il Giudizio dei popoli si riferisce al
Ritorno di Gesù prima del Millennio. Perché dovrà esserci un giudizio per
decidere chi degli esseri umani (ancora) in vita può accedere al Millennio e
chi no. Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti dei giusti, se anche i
malvagi potessero accedervi. La cosiddetta Prima Risurrezione è da
considerare come un avvenimento indipendente dal Giudizio dei popoli.
Riguarda solo i giusti. Tutti coloro che parteciperanno alla Prima
Risurrezione saranno salvati automaticamente. Tutti i malvagi morti dovranno
attendere la Seconda Risurrezione in occasione del Giudizio Universale. Non
hanno alcuna possibilità di accedere al Millennio. Tuttavia, anche i giusti
della Prima Risurrezione saranno giudicati (questo è il trono su cui siederà
Cristo).
Arno Farina AFarina@t-online.de
Ecco ora il passo biblico tratto dal Vangelo di Matteo, a cui si
riferisce A. Farina nel succitato commento:
E tutte le genti saranno radunate davanti al Figlio dell’ uomo.
Mat 25,31 »Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà
nella sua gloria con tutti gli angeli, allora si siederà sul trono della sua
gloria. 25,32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli
separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 25,33
E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.
25,34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i
benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla
fondazione del mondo. Mat 25,31-34;
Qui si verifica la curiosa situazione, in cui si è d’accordo – a
prima vista – con la maggior parte delle summenzionate affermazioni, tuttavia,
s’insinua il forte sospetto che un’analisi più dettagliata metterà in luce
differenze d’opinione fondamentali.
Osserviamo più da vicino il commento dell’autore:
"La cosiddetta Prima Risurrezione è da considerare
come un avvenimento indipendente dal Giudizio dei popoli."
Non c’è dubbio! Bisogna solo chiarire dove si colloca il
Giudizio dei popoli: prima o dopo il Millennio.
"Tutti coloro che parteciperanno alla Prima
Risurrezione saranno salvati automaticamente."
Esattamente! Bisognerebbe solo stabilire chi partecipa a questa
Prima Risurrezione: Solo i decapitati (martiri), come dice Apoc 20,4 o l’intera
comunità cristiana di tutti i tempi, come vogliono vedere alcuni e come è già
stato trattato molto esaurientemente in questo forum di discussione?
"Tutti i malvagi morti dovranno attendere la Seconda
Risurrezione in occasione del Giudizio Universale."
(Vedi anche Discorso 07: Rapimento e Prima Risurrezione: un unico avvenimento?)
Questa affermazione non può che essere pienamente condivisa.
"Tuttavia, anche i giusti della Prima
Risurrezione saranno giudicati (questo è il trono su cui siederà Cristo)."
Anche questo è esatto! (Per inciso: c’è solo questa e unica
siederà di giudizio, cioè il trono su cui siederà Cristo e giudicherà anche gli
uomini nel Giudizio Universale. Mt 19:28). Tuttavia, per dare un giudizio privo di
ambiguità, è necessario chiarire il rapporto o la differenza tra la Prima
Risurrezione dei martiri, descritta in Apoc 20,4, e la Risurrezione dei morti in
Cristo, raccontata in 1Tess 4,15-17 e in 1Cor 15,50-55.
Iniziamo, quindi, ad analizzare quell’affermazione dell’autore,
che meglio ci aiuta a far emergere i diversi punti di vistae:
"Quando Gesù ritornerà sulla terra, dovrà
inevitabilmente giudicare coloro che incontrerà sulla terra. Questi non avranno
ancora fatto esperienza con la morte."
Dobbiamo concordare anche con quest’ultima frase! Coloro che
vivranno sulla terra al Ritorno del Signore prima del Millennio, in realtà, non
hanno mai fatto esperienza con la morte è effettivamente non sono ancora morti.
Ed è esattamente questa circostanza che costituisce al contempo anche il primo
argomento contro un Giudizio dei popoli viventi.
E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio.
Ebr 9,27 E come è stabilito che gli
uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,9,28 così anche
Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati
di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano
per la salvezza. Ebr 9,27-28;
Nella Lettera agli ebrei (9,27) apprendiamo che l’essere umano
muore una sola volta, dopo di che viene il Giudizio. Dunque, qui chiaramente si
esclude che gli esseri umani – e quindi anche i malvagi – possano partecipare a
questo Giudizio mentre sono ancora in vita.
Infatti, il passaggio di
Matteo citato all’inizio non parla solo dei malvagi, cioè i "capri", ma anche
delle "pecore", i giusti, che saranno giudicati in questa occasione. E qui il
versetto successivo nel summenzionato passaggio in Ebr 9,28 ci dice che la
seconda volta Cristo – cioè alla Sua Seconda Venuta – non verrà a togliere i
peccati (sacrificio sulla croce), ma per la salvezza di coloro che lo aspettano.
Ciò significa che alla Seconda Venuta del Signore non ci sarà un giudizio del
"peccato", cioè degli ingiusti, ma ci sarà un giudizio solo dei giusti.
E allora questo è il "giudizio di ricompensa" per i martiri morti, risvegliati e rapiti,
e non il "Giudizio dei popoli" di tutti gli esseri umani viventi
Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio.
1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la
carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la
corruzione non eredita l’incorruttibilità. 1Cor 15,50;
Anche nella sua Prima lettera ai Corinzi Paolo sostiene che
carne e sangue – cioè gli esseri umani viventi – non possono ereditare il Regno
di Dio. Il "Regno di Dio" è la vita eterna. L’essere umano può accedere a questa
vita eterna solo dopo aver affrontato il Giudizio.
E a questo Giudizio –
come abbiamo appena visto – ci si arriva da morti (e nuovamente risorti). Ma la
teoria del "Giudizio dei popoli" ci porta a credere che qui vengano giudicati i
vivi e non i morti! Di conseguenza, il passaggio citato da A. Farina – cioè
Mat 25,46: "Questi se ne andranno a punizione eterne; ma i giusti alla vita
eterna" – non può essere riferito al Giudizio delle nazioni di popoli viventi,
ma deve riferirsi al Giudizio Universale, al giudizio finale nell’Ultimo Giorno.
Quindi, anche qui dobbiamo concludere che non ci sarà alcun giudizio dei vivi o
dei popoli.
La successiva dichiarazione dell’autore esprime ora in modo
molto concreto l’opinione che alla Seconda Venuta del Signore, immediatamente
prima del Millennio, saranno giudicati i popoli in vita, sia i giusti che gli
ingiusti.
"A mio avviso è per questo motivo che il Giudizio
dei popoli si riferisce al Ritorno di Gesù prima del Millennio."
Ora, sta di fatto che i sostenitori del "Giudizio dei popoli"
non mettono in alcun modo in discussione il Giudizio Universale. Anche perché
non potrebbero, visto che questo Giudizio Universale dopo la Risurrezione
Universale degli Ultimi Tempi, è inequivocabilmente documentato dalla Scrittura.
Ma queste persone hanno un altro problema. Infatti, se ci fosse un Giudizio
dei popoli in vita prima del Millennio, queste sarebbero già state giudicate e
non potrebbero più affrontare il Giudizio Universale, specialmente gli ingiusti.
E ciò non solo sarebbe in palese contraddizione con la dichiarazione di
Ebr 9,27, secondo cui "è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola,
dopo di che viene il giudizio" (infatti, sono stati giudicati
prima della loro morte), ma sarebbe anche difficile spiegare
che cosa succede a quegli esseri umani che sono morti prima del giorno di questo
Giudizio dei popoli in vita.
I popoli in vita non parteciperebbero a questo
giudizio e, a prescindere dal fatto che si tratti di giusti morti che non
possono entrare nel regno, o di maledetti malvagi che non devono ancora
affrontare il fuoco eterno, come andrebbe spiegato e dove sarebbe la giustizia
di questo giudizio?
Inoltre, così verrebbe violato quel principio che si
trova in tutto il Nuovo Testamento e che di fatto promette che ogni essere umano
fino all’ultimo secondo della sua vita ha la possibilità di convertirsi a Dio.
In occasione del Giudizio Universale come potrebbe il Giudice assolutamente
giusto opporsi alla difesa di coloro che sostengono che avrebbero ancora potuto
convertirsi, se Egli li avesse lasciati vivere fino alla fine della loro vita?
Ma come possiamo vedere nel seguente passaggio, Mat 13,25-30, il Signore non
ha alcuna intenzione di giudicare gli ingiusti prima del Giudizio Universale.
Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; dopo raccogliete prima la zizzania.
Mat 13,25 Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il
suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. 13,26 Quando
poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. 13,27 E i servi
del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: »Signore, non hai seminato buon
seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?«. 13,28 Ed egli disse
loro: »un nemico ha fatto questo«. Allora i servi gli dissero: »Vuoi dunque che
andiamo e la estirpiamo?«
13,29 Ma egli disse: »No, per timore che estirpando la zizzania, non
sradichiate insieme ad essa anche il grano. 13,30 Lasciate che crescano
entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai
mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il
grano, invece, riponetelo nel mio granaio«. Mat 13,25-30;
Secondo Mat 13,29 proprio gli ingiusti devono essere giudicati
solo alla "mietitura", cioè alla fine del mondo, per offrire a tutti gli esseri
umani, fino all’ultimo giorno, la possibilità di cambiare direzione e di
"mutare" da zizzania a grano. Dunque, il Signore vuole evitare di giudicare
precocemente coloro che hanno abbandonato la fede in Lui, forse per non
condannare anche coloro che nel frattempo potrebbero possibilmente ancora
convertirsi.
Nella spiegazione di questa parabola da parte del Signore
possiamo poi coglierne anche le connessioni logiche.
Suoi angeli raccoglieranno dal suo regno tutti quelli che commettono l’iniquità e li getteranno nella fornace ardente.
Mat 13,37 Egli rispose loro: «Colui che semina il
buon seme è il Figlio dell’uomo; 13,38 il campo è il mondo; il buon seme sono
i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno;
13,39 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine
dell’età presente; i mietitori sono angeli.13, 40 Come dunque si raccolgono le
zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente.
13,41 Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal
suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono
l’iniquità, 13,42 e li getteranno nella fornace ardente. Lì
sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,43 Allora i giusti
risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda. Mat 13,37-43;
Qui il Signore dice "dal mio regno" e con ciò si intende
chiaramente il Regno di pace del Principe della Pace, il Millennio. La fine di
quest’ultimo regno sulla terra è al contempo anche la fine del mondo. E questo è
il momento della Risurrezione Universale e del Giudizio Universale. Tuttavia,
prima del Millennio dovrebbe aver luogo il "Giudizio dei popoli", dove è come
postulano i sostenitori di questa visione – verranno giudicati solo i malvagi.
Il fatto che in questo giudizio vengano giudicati sia i giusti che i malvagi
e che si svolga nello stesso momento, cioè alla fine del mondo, ci viene
confermato anche da altre dichiarazioni del Signore:
Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco..
Mat 7,19 Ogni albero che non fa buon frutto
è tagliato e gettato nel fuoco. 7,20 Li riconoscerete dunque dai loro
frutti. 7,21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno
dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
7,22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi
profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte
opere potenti?" 7,23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai
conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" Mat 7,19-23;
Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti.
Mat 13,47 «Il regno dei cieli è anche simile a una
rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni genere di pesci; 13,48 quando è
piena, i pescatori la traggono a riva, poi si mettono a sedere e raccolgono il
buono in vasi, e buttano via quello che non vale nulla. 13,49 Così avverrà alla
fine dell’età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai
giusti 13,50 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il
pianto e lo stridor dei denti. 13,51 Avete capito tutte queste cose?»
Essi risposero: «Sì». Mat 13,47-51;
Quindi, se gli angeli separeranno i malvagi dai giusti, entrambi
– giusti e malvagi – devono essere "a disposizione" contemporaneamente. Quindi
questa è la Risurrezione Universale alla fine del mondo. Anche l’affermazione
che i malvagi vengono gettati nella fornace ardente è un chiaro
riferimento al Giudizio Universale, come possiamo dedurre dal seguente
passaggio tratto dall’Apocalisse, che si riferisce senza dubbio alla fine del
mondo e non al periodo precedente al Millennio:
I bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda.
Apoc 21,8 Ma per i codardi, gl’increduli,
gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i
bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è
la morte seconda». Apoc 21, 8;
«Metti mano alla tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».
Apoc 14,14 Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla
nube stava seduto uno, simile a un figlio d’uomo, che aveva sul capo una corona
d’oro e in mano una falce affilata. 14,15 Un altro angelo uscì dal tempio,
gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: «Metti mano
alla tua falce e mieti; poiché è giunta l’ora di mietere, perché la mèsse della
terra è matura». 14,16 Colui che era seduto sulla nube lanciò la sua
falce sulla terra e la terra fu mietuta. 14,17 Poi dal tempio, che è nel cielo,
uscì un altro angelo; anch’egli aveva una falce affilata. 14,18 E un altro
angelo, che aveva potere sul fuoco, uscì dall’altare e gridò a gran voce a
quello che aveva la falce affilata: «Metti mano alla tua falce affilata
e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».
14,19 L’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra
e gettò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio. 14,20 Il tino fu
pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino al
morso dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. (circa 300 km) Apoc 14,14-20;
(Vedi anche Tabella 13: "Il giudizio sui popoli alla fine del mondo.")
Anche negli Atti degli Apostoli abbiamo un riferimento a questo
Giorno del Giudizio:
Dio ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo del Figlio.
Atti 17,30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza,
ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 17,31 perché ha fissato
un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha
stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti».
Atti 17,30-31;
(Vedi anche Capitolo 13: "Il Giudizio Universale.".)
Dunque, è stato stabilito un solo e unico giorno per giudicare
il mondo intero. E anche dalle seguenti dichiarazioni del Signore si comprende
che questo non è il presuntogiornoodel "Giudizio dei popoli", anticipato a prima del
Millennio, ma quello del Giudizio (finale)Universale:del "Giudizio dei popoli", anticipato a prima del
Millennio, ma quello del Giudizio (finale)Universale:
Che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Giov 6,38 perché sono disceso dal cielo non per
fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 6,39 Questa è la
volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli
mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. 6,40 Poiché
questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e
crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
Giov 6,38-40;
Come vediamo, la Scrittura prevede un solo giorno di giudizio
per giudicare il "globo terrestre". Qui, accanto ai giusti, che accedono alla
vita eterna, ci sono i malvagi, che vengono gettati nel fuoco eterno, e questo è
l’"Ultimo Giorno", il Giorno del Giudizio (finale) Universale..
(Vedi anche Excursus 04: "Vi è un giudizio dei popoli sulle nazioni viventi??")
L’ultima affermazione di questa sezione nel commento di A.
Farina rivela ora un equivoco di fondo relativo ai fatti del Millennio.
"Perché dovrà esserci un giudizio per decidere
chi degli esseri umani (ancora) in vita può accedere al Millennio e chi no.
Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti dei giusti, se anche i malvagi
potessero accedervi."
Qui si ha l’impressione che l’autore sia dell’opinione che il
Millennio sia già una sorta di "paradiso", dove gli ingiusti e i "malvagi" non
hanno più accesso. Dimostreremo qui di seguito che la Scrittura non sostiene
affatto questa interpretazione.
Innanzitutto, dobbiamo comprendere che le condizioni
paradisiache nel Millennio, ripetutamente menzionate nella Scrittura, come
– fertilità: "in cui l’aratore s’incontrerà con il
mietitore" (Amos 9,13)
– durata della vita: chi morirà a cent’anni morirà
giovane " (Isa 65,18-20)
– serenità: "l lupo e l’agnello pascoleranno assieme"
(Isa 65,25))
– il versamento dello Spirito Santo: "Spanderò il mio
Spirito sulla tua discendenza" (Isa 44,3)
– il perdono dei peccati: "Il popolo che abita Sion ha
ottenuto il perdono della sua iniquità" (Isa 33,24)
non valgono per tutto il mondo, ma solo per il paese d’Israele e
le terre nelle sue immediate vicinanze. Qui sono stati selezionati tre esempi
tra molti altri:
Spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione sui tuoi rampolli.
Isa 44,1 «Ora ascolta, Giacobbe, mio servo,
o Israele, che io ho scelto! 44,2 Così parla il SIGNORE che ti ha fatto,
che ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti soccorre: "Non temere,
Giacobbe mio servo, o Iesurun che io ho scelto!"
44,3 Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sull’arida
terra; spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione sui
tuoi rampolli; 44,4 essi germoglieranno come in mezzo all’erba, come salici
in riva a correnti d’acque.
44,5 L’uno dirà: "Io sono del SIGNORE", l’altro si chiamerà
Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: "Del SIGNORE", e si onorerà
di portare il nome d’Israele. Isa 44,1-5;
Qui il versamento dello Spirito di Dio viene promesso
chiaramente solo a Israele e non al mondo intero. E anche in Isa 33,20-24 qui di
seguito con la parola "popolo" non si intende tutta la popolazione mondiale, ma
solo il popolo di Dio in Israele.
Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità.
Isa 33,20 Contempla Sion,
la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme,
soggiorno tranquillo, tenda che non sarà mai trasportata, i cui picchetti non
saranno mai divelti, il cui cordame non sarà mai strappato. 33,21 Là il
SIGNORE sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e di larghi
fiumi, dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello.
33,22 Poiché il SIGNORE è il nostro giudice, il SIGNORE è il nostro legislatore,
il SIGNORE è il nostro re, egli è colui che ci salva. 33,23 I tuoi cordami,
nemico, si sono allentati, non tengono più fermo in piedi l’albero, e non
spiegano più le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli
stessi zoppi prenderanno parte al saccheggio.
33,24 Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che abita Sion ha
ottenuto il perdono della sua iniquità. Isa 33,20-24;
Ma il versamento dello Spirito di Dio e il perdono dei peccati
in Israele per il popolo che abita là, hanno anche effetti maggiori. Questa è la vera ragione per cui
in questo tempo, nel Millennio, questo popolo e s o l o
questo popolo è compresi i pagani convertiti che verranno in Israele – è l’unico
beneficiario di tale benedizione.
Non solo il paese sarà ‘riempito della conoscenza del Signore’, ma da nessuna
parte si commetteranno più peccati, come possiamo leggere qui di seguito in Isa 11,1-10.
Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà il paese.
Isa 11,1 Poi un ramo uscirà dal tronco
d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. 11,2 Lo Spirito del SIGNORE
riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di
consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.
11,3 Respirerà come profumo il timore del SIGNORE, non giudicherà
dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, 11,4 ma giudicherà i
poveri con giustizia, pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese.
Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra
farà morire l’empio.
11,5 La giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei
suoi fianchi. 11,6 Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo si sdraierà
accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno
assieme, e un bambino li condurrà. 11,7 La vacca pascolerà con l’orsa, i
loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue.
11,8 Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato
stenderà la mano nella buca del serpente. 11,9 Non si farà né male né
danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà
il paese come le acque coprono il fondo del mare.
11,10 In quel giorno, verso la radice d’Isai, issata come vessillo dei popoli,
si volgeranno premurose le nazioni, e la sua residenza sarà gloriosa.
Isa 11,1-10;
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.".)
Tuttavia, in questo tempo anche molti pagani si convertiranno al
Dio d’Israele. I pagani giocano un "ruolo di upporto" già a partire dal raduno
degli israeliti:
I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo.
Isa 14,1 Il SIGNORE infatti avrà pietà di Giacobbe,
sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà
a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe. 14,2 I popoli li prenderanno e
li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese
del SIGNORE come servi e come serve; essi terranno prigionieri quelli che li
avevano fatti prigionieri e domineranno sui loro oppressori. Isa 14,1-2;
I tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio.
Isa 60,4 Alza gli occhi e
guardati attorno; tutti si radunano e vengono da te; i tuoi figli giungono da
lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio. Isa 60, 4;
(Vedi anche Capitolo 09: "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.".)
Di conseguenza, non saranno solo israeliti, coloro che
affluiranno a Gerusalemme. Anche gli "scampati dalle nazioni", quelle persone
che sono sopravvissute alle catastrofi del Giorno del Signore e si sono
convertite alla fede nell’unico e solo Dio, vogliono accedere alla vera "Terra
Promessa".
(Vedi anche Capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.".)
Dicono: "I nostri padri non hanno ereditato che menzogne,
vanità, e cose che non giovano a nulla." E accetteranno l’offerta di Dio che
esortandoli li invita a radunarsi e a venire in Israele: "Volgetevi a me e siate
salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non c’è
alcun altro."
Adunatevi, venite, voi che siete scampati dalle nazioni! Volgetevi a me e siate salvati, Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro.
Isa 45,20 «Adunatevi, venite, accostatevi tutti
assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intelletto quelli
che portano il loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare. 45,21
Proclamatelo, fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunciato
queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non sono
forse io, il SIGNORE? Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non
c’è Salvatore fuori di me. 45,22 Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le
estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro.
Isa 45,20-22;
A te verranno le nazioni dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla.
Ger 16,19 SIGNORE, mia forza, mia fortezza e mio
rifugio nel giorno dell’avversità! A te verranno le nazioni dalle estremità
della terra e diranno: «I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità,
e cose che non giovano a nulla. 16,20 L’uomo dovrebbe farsi degli dèi? Ma
già essi non sono dèi». Ger 16,19-20;
Dieci uomini delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ’Noi verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi’.
Zac 8,20 Così parla il SIGNORE degli
eserciti: "Verranno ancora dei popoli e gli abitanti di molte città; 8,21 gli
abitanti dell’una andranno all’altra e diranno: ’Andiamo, andiamo a implorare
il favore del SIGNORE e a cercare il SIGNORE degli eserciti! Anch’io voglio
andare!’
8,22 Molti popoli e nazioni potenti verranno a cercare il SIGNORE degli eserciti
a Gerusalemme e a implorare il favore del SIGNORE". 8,23 Così parla il SIGNORE
degli eserciti: "In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue
delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ’Noi
verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi’"». Zac 8,20-23;
Tuttavia, un passaggio tratto dall’Apocalisse dimostra che non
tutti gli esseri umani si convertiranno a Dio e verranno in Israele:
Satana uscirà per sedurre le nazioni e per radunarle alla battaglia.
Apoc 20,7 Quando i mille anni saranno trascorsi,
Satana sarà sciolto dalla sua prigione 20,8 e uscirà per
sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per
radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare.
Apoc 20,7-8;
Qui si tratta della battaglia finale di Satana contro Dio. Si
svolgerà alla fine del Millennio, prima della fine del mondo. E come leggiamo,
qui Satana radunerà le nazioni, "il cui numero è come la sabbia del mare", le
quali a lui giureranno fedeltà e con lui andranno in battaglia contro Dio e Suo
Figlio Gesù Cristo, il quale ha regnato nei precedenti mille anni.
Questa svolta spirituale di così tante persone non può svolgersi nell’arco di
un tempo breve. E poiché non si può supporre che Satana, quando sarà sciolto dalla
prigione, avrà ancora a disposizione secoli per provocare una tale svolta, non
rimane che la consapevolezza del fatto che anche nel Millennio, di fronte al Dio
vivente sulla terra, molte persone non saranno disposte a riconoscere questo
Dio, ma, anzi, si allontaneranno da Lui e aspetteranno il ‘liberatore’ satanico.
Ma anche i seguenti passaggi biblici, che si riferiscono al Millennio,
confermano che anche nel Millennio ci saranno persone che si rivolteranno contro
Dio e il Regno di Suo Figlio.
Ma, se non danno ascolto, io sradicherò quella nazione; la sradicherò e la distruggerò», dice il SIGNORE.
Ger 12,16 Se imparano diligentemente le vie del
mio popolo e giurano per il mio nome dicendo: "Il SIGNORE vive", come hanno
insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio
popolo. 21,17 Ma, se non danno ascolto, io sradicherò quella nazione;
la sradicherò e la distruggerò», dice il SIGNORE.
Ger 12,16-17;
La nazione e il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle nazioni saranno completamente distrutte.
Isa 60,12 Poiché la nazione e
il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle nazioni saranno completamente
distrutte. Isa 60,12;
Le famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme, non cadrà pioggia su di loro.
Zac 14,16 Tutti quelli che saranno rimasti
di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno di anno in anno
a prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti, e a celebrare la festa
delle Capanne. 14,17 Quanto a quelli delle famiglie della terra che non
saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti,
non cadrà pioggia su di loro.
14,18 14,18 Se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppure su di lei ne
cadrà; sarà colpita dal flagello con cui il SIGNORE colpirà le nazioni che non
saliranno a celebrare la festa delle Capanne. 14,19 Tale sarà la
punizione dell’Egitto e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a
celebrare la festa delle Capanne. Zac 14,16-19;
Inoltre, questi passaggi rivelano che, a parte per Israele, per
gli altri popoli del mondo le condizioni di vita saranno del tutto normali. Ma
grazie allo speciale clima probabilmente anche essi saranno in grado di produrre
diversi raccolti all’anno. Tuttavia, l’opinione di alcuni interpreti, secondo
cui il Signore "darà ai suoi sudditi prosperità, splendore e felicità, che
l’umanità cercherà invano fino ad allora", è falsa anche questa volta, dato che
queste promesse – come abbiamo già detto – si riferiscono esclusivamente a
Israele e ai territori nelle sue immediate vicinanze, che verranno popolati
dall’afflusso di massa di fedeli.
E se una di queste famiglie della terra si
rifiuterà di recarsi ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa
delle capanne, sarà punita e non cadrà pioggia su di essa. Ciò causerà poi una
carestia in questo paese con tutte le conseguenze che ne deriveranno. Tuttavia,
questi popoli non sperimenteranno né il perdono dei peccati, né il versamento
dello Spirito di Dio. La loro vita, pertanto, continuerà ad avere una durata
limitata di massimo centoventi anni. In questi paesi, inoltre, saranno assenti
anche tutti gli altri effetti operati dallo Spirito Santo.
Ciò dimostra che le preoccupazioni espresse da A. Farina
"Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti
dei giusti, se anche i malvagi potessero accedervi (nel Millennio /nota. FH)"
sono prive di fondamento. Questi malvagi certamente ci saranno,
ma in nessun caso potranno condividere le paradisiache condizioni di vita del
popolo di Dio , ivi compresi gli israeliti convertiti e i pagani convertiti in Israele.
Ora,
poiché in base a queste dichiarazioni bibliche, sia nel Millennio che alla fine
del Millennio, ci sarà una gran quantità di infedeli e ingiusti in questo mondo,
che senso avrebbe, perciò, giudicare come esseri viventi quei pochi malvagi che
sarebbero ancora in vita dopo le grandi catastrofi prima del Millennio, per poi
– fare cosa? – farli morire?