Discorso 19 – Il Giudizio dei popoli: un avvenimento precedente o successivo al Millennio?




Il Giudizio dei popoli: un avvenimento precedente o successivo al Millennio? / Replica di Arno Farina 00, 02-12-2000?


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Il Giudizio dei popoli: un avvenimento precedente o successivo al Millennio? / Replica AF00, 02-12-2000)

Il Giudizio dei popoli annunciato da Gesù nel Vangelo di Matteo, a mio avviso, non presuppone affatto la Risurrezione. Quando Gesù ritornerà sulla terra, dovrà inevitabilmente giudicare coloro che incontrerà sulla terra. Questi non avranno ancora fatto esperienza con la morte. A mio avviso è per questo motivo che il Giudizio dei popoli si riferisce al Ritorno di Gesù prima del Millennio. Perché dovrà esserci un giudizio per decidere chi degli esseri umani (ancora) in vita può accedere al Millennio e chi no. Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti dei giusti, se anche i malvagi potessero accedervi. La cosiddetta Prima Risurrezione è da considerare come un avvenimento indipendente dal Giudizio dei popoli. Riguarda solo i giusti. Tutti coloro che parteciperanno alla Prima Risurrezione saranno salvati automaticamente. Tutti i malvagi morti dovranno attendere la Seconda Risurrezione in occasione del Giudizio Universale. Non hanno alcuna possibilità di accedere al Millennio. Tuttavia, anche i giusti della Prima Risurrezione saranno giudicati (questo è il trono su cui siederà Cristo).

Arno Farina AFarina@t-online.de



Ecco ora il passo biblico tratto dal Vangelo di Matteo, a cui si riferisce A. Farina nel succitato commento:

E tutte le genti saranno radunate davanti al Figlio dell’ uomo.

Mat 25,31 »Ora, quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, allora si siederà sul trono della sua gloria. 25,32 E tutte le genti saranno radunate davanti a lui; ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri. 25,33 E metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.

25,34 Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Mat 25,31-34;


Qui si verifica la curiosa situazione, in cui si è d’accordo – a prima vista – con la maggior parte delle summenzionate affermazioni, tuttavia, s’insinua il forte sospetto che un’analisi più dettagliata metterà in luce differenze d’opinione fondamentali.

Osserviamo più da vicino il commento dell’autore:

"La cosiddetta Prima Risurrezione è da considerare come un avvenimento indipendente dal Giudizio dei popoli."


Non c’è dubbio! Bisogna solo chiarire dove si colloca il Giudizio dei popoli: prima o dopo il Millennio.

"Tutti coloro che parteciperanno alla Prima Risurrezione saranno salvati automaticamente."


Esattamente! Bisognerebbe solo stabilire chi partecipa a questa Prima Risurrezione: Solo i decapitati (martiri), come dice Apoc 20,4 o l’intera comunità cristiana di tutti i tempi, come vogliono vedere alcuni e come è già stato trattato molto esaurientemente in questo forum di discussione?

"Tutti i malvagi morti dovranno attendere la Seconda Risurrezione in occasione del Giudizio Universale."

(Vedi anche Discorso 07: Rapimento e Prima Risurrezione: un unico avvenimento?)


Questa affermazione non può che essere pienamente condivisa.

"Tuttavia, anche i giusti della Prima Risurrezione saranno giudicati (questo è il trono su cui siederà Cristo)."


Anche questo è esatto! (Per inciso: c’è solo questa e unica siederà di giudizio, cioè il trono su cui siederà Cristo e giudicherà anche gli uomini nel Giudizio Universale. Mt 19:28). Tuttavia, per dare un giudizio privo di ambiguità, è necessario chiarire il rapporto o la differenza tra la Prima Risurrezione dei martiri, descritta in Apoc 20,4, e la Risurrezione dei morti in Cristo, raccontata in 1Tess 4,15-17 e in 1Cor 15,50-55.

Iniziamo, quindi, ad analizzare quell’affermazione dell’autore, che meglio ci aiuta a far emergere i diversi punti di vistae:

"Quando Gesù ritornerà sulla terra, dovrà inevitabilmente giudicare coloro che incontrerà sulla terra. Questi non avranno ancora fatto esperienza con la morte."


Dobbiamo concordare anche con quest’ultima frase! Coloro che vivranno sulla terra al Ritorno del Signore prima del Millennio, in realtà, non hanno mai fatto esperienza con la morte è effettivamente non sono ancora morti. Ed è esattamente questa circostanza che costituisce al contempo anche il primo argomento contro un Giudizio dei popoli viventi.

E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio.

Ebr 9,27 E come è stabilito che gli uomini muoiano una sola volta, e dopo ciò viene il giudizio,9,28 così anche Cristo, dopo essere stato offerto una sola volta per prendere su di sé i peccati di molti, apparirà una seconda volta senza peccato a coloro che lo aspettano per la salvezza. Ebr 9,27-28;


Nella Lettera agli ebrei (9,27) apprendiamo che l’essere umano muore una sola volta, dopo di che viene il Giudizio. Dunque, qui chiaramente si esclude che gli esseri umani – e quindi anche i malvagi – possano partecipare a questo Giudizio mentre sono ancora in vita.

Infatti, il passaggio di Matteo citato all’inizio non parla solo dei malvagi, cioè i "capri", ma anche delle "pecore", i giusti, che saranno giudicati in questa occasione. E qui il versetto successivo nel summenzionato passaggio in Ebr 9,28 ci dice che la seconda volta Cristo – cioè alla Sua Seconda Venuta – non verrà a togliere i peccati (sacrificio sulla croce), ma per la salvezza di coloro che lo aspettano.

Ciò significa che alla Seconda Venuta del Signore non ci sarà un giudizio del "peccato", cioè degli ingiusti, ma ci sarà un giudizio solo dei giusti. E allora questo è il "giudizio di ricompensa" per i martiri morti, risvegliati e rapiti, e non il "Giudizio dei popoli" di tutti gli esseri umani viventi

Carne e sangue non possono ereditare il regno di Dio.

1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l’incorruttibilità. 1Cor 15,50;


Anche nella sua Prima lettera ai Corinzi Paolo sostiene che carne e sangue – cioè gli esseri umani viventi – non possono ereditare il Regno di Dio. Il "Regno di Dio" è la vita eterna. L’essere umano può accedere a questa vita eterna solo dopo aver affrontato il Giudizio.

E a questo Giudizio – come abbiamo appena visto – ci si arriva da morti (e nuovamente risorti). Ma la teoria del "Giudizio dei popoli" ci porta a credere che qui vengano giudicati i vivi e non i morti! Di conseguenza, il passaggio citato da A. Farina – cioè Mat 25,46: "Questi se ne andranno a punizione eterne; ma i giusti alla vita eterna" – non può essere riferito al Giudizio delle nazioni di popoli viventi, ma deve riferirsi al Giudizio Universale, al giudizio finale nell’Ultimo Giorno. Quindi, anche qui dobbiamo concludere che non ci sarà alcun giudizio dei vivi o dei popoli.

La successiva dichiarazione dell’autore esprime ora in modo molto concreto l’opinione che alla Seconda Venuta del Signore, immediatamente prima del Millennio, saranno giudicati i popoli in vita, sia i giusti che gli ingiusti.

"A mio avviso è per questo motivo che il Giudizio dei popoli si riferisce al Ritorno di Gesù prima del Millennio."


Ora, sta di fatto che i sostenitori del "Giudizio dei popoli" non mettono in alcun modo in discussione il Giudizio Universale. Anche perché non potrebbero, visto che questo Giudizio Universale dopo la Risurrezione Universale degli Ultimi Tempi, è inequivocabilmente documentato dalla Scrittura.

Ma queste persone hanno un altro problema. Infatti, se ci fosse un Giudizio dei popoli in vita prima del Millennio, queste sarebbero già state giudicate e non potrebbero più affrontare il Giudizio Universale, specialmente gli ingiusti.

E ciò non solo sarebbe in palese contraddizione con la dichiarazione di Ebr 9,27, secondo cui "è stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio" (infatti, sono stati giudicati prima della loro morte), ma sarebbe anche difficile spiegare che cosa succede a quegli esseri umani che sono morti prima del giorno di questo Giudizio dei popoli in vita.

I popoli in vita non parteciperebbero a questo giudizio e, a prescindere dal fatto che si tratti di giusti morti che non possono entrare nel regno, o di maledetti malvagi che non devono ancora affrontare il fuoco eterno, come andrebbe spiegato e dove sarebbe la giustizia di questo giudizio?

Inoltre, così verrebbe violato quel principio che si trova in tutto il Nuovo Testamento e che di fatto promette che ogni essere umano fino all’ultimo secondo della sua vita ha la possibilità di convertirsi a Dio. In occasione del Giudizio Universale come potrebbe il Giudice assolutamente giusto opporsi alla difesa di coloro che sostengono che avrebbero ancora potuto convertirsi, se Egli li avesse lasciati vivere fino alla fine della loro vita?

Ma come possiamo vedere nel seguente passaggio, Mat 13,25-30, il Signore non ha alcuna intenzione di giudicare gli ingiusti prima del Giudizio Universale.

Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; dopo raccogliete prima la zizzania.

Mat 13,25 Ma, mentre gli uomini dormivano, venne il suo nemico e seminò della zizzania in mezzo al grano, e se ne andò. 13,26 Quando poi il grano germogliò e mise frutto, apparve anche la zizzania. 13,27 E i servi del padrone di casa vennero a lui e gli dissero: »Signore, non hai seminato buon seme nel tuo campo? Come mai, dunque, c’è della zizzania?«. 13,28 Ed egli disse loro: »un nemico ha fatto questo«. Allora i servi gli dissero: »Vuoi dunque che andiamo e la estirpiamo?«

13,29 Ma egli disse: »No, per timore che estirpando la zizzania, non sradichiate insieme ad essa anche il grano. 13,30 Lasciate che crescano entrambi insieme fino alla mietitura; e al tempo della mietitura io dirò ai mietitori: Raccogliete prima la zizzania e legatela in fasci per bruciarla; il grano, invece, riponetelo nel mio granaio«. Mat 13,25-30;


Secondo Mat 13,29 proprio gli ingiusti devono essere giudicati solo alla "mietitura", cioè alla fine del mondo, per offrire a tutti gli esseri umani, fino all’ultimo giorno, la possibilità di cambiare direzione e di "mutare" da zizzania a grano. Dunque, il Signore vuole evitare di giudicare precocemente coloro che hanno abbandonato la fede in Lui, forse per non condannare anche coloro che nel frattempo potrebbero possibilmente ancora convertirsi.

Nella spiegazione di questa parabola da parte del Signore possiamo poi coglierne anche le connessioni logiche.

Suoi angeli raccoglieranno dal suo regno tutti quelli che commettono l’iniquità e li getteranno nella fornace ardente.

Mat 13,37 Egli rispose loro: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo; 13,38 il campo è il mondo; il buon seme sono i figli del regno; le zizzanie sono i figli del maligno; 13,39 il nemico che le ha seminate, è il diavolo; la mietitura è la fine dell’età presente; i mietitori sono angeli.13, 40 Come dunque si raccolgono le zizzanie e si bruciano con il fuoco, così avverrà alla fine dell’età presente. 13,41 Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli che raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono l’iniquità, 13,42 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,43 Allora i giusti risplenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi oda. Mat 13,37-43;


Qui il Signore dice "dal mio regno" e con ciò si intende chiaramente il Regno di pace del Principe della Pace, il Millennio. La fine di quest’ultimo regno sulla terra è al contempo anche la fine del mondo. E questo è il momento della Risurrezione Universale e del Giudizio Universale. Tuttavia, prima del Millennio dovrebbe aver luogo il "Giudizio dei popoli", dove è come postulano i sostenitori di questa visione – verranno giudicati solo i malvagi.

Il fatto che in questo giudizio vengano giudicati sia i giusti che i malvagi e che si svolga nello stesso momento, cioè alla fine del mondo, ci viene confermato anche da altre dichiarazioni del Signore:

Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco..

Mat 7,19 Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 7,20 Li riconoscerete dunque dai loro frutti. 7,21 «Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 7,22 Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo molte opere potenti?" 7,23 Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, malfattori!" Mat 7,19-23;

Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti.

Mat 13,47 «Il regno dei cieli è anche simile a una rete che, gettata in mare, ha raccolto ogni genere di pesci; 13,48 quando è piena, i pescatori la traggono a riva, poi si mettono a sedere e raccolgono il buono in vasi, e buttano via quello che non vale nulla. 13,49 Così avverrà alla fine dell’età presente. Verranno gli angeli, e separeranno i malvagi dai giusti 13,50 e li getteranno nella fornace ardente. Lì sarà il pianto e lo stridor dei denti. 13,51 Avete capito tutte queste cose?» Essi risposero: «Sì». Mat 13,47-51;


Quindi, se gli angeli separeranno i malvagi dai giusti, entrambi – giusti e malvagi – devono essere "a disposizione" contemporaneamente. Quindi questa è la Risurrezione Universale alla fine del mondo. Anche l’affermazione che i malvagi vengono gettati nella fornace ardente è un chiaro riferimento al Giudizio Universale, come possiamo dedurre dal seguente passaggio tratto dall’Apocalisse, che si riferisce senza dubbio alla fine del mondo e non al periodo precedente al Millennio:

I bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda.

Apoc 21,8 Ma per i codardi, gl’increduli, gl’immondi, gli omicidi, i fornicatori, i maghi, gli idolatri e tutti i bugiardi, la loro parte sarà nello stagno che arde con fuoco e zolfo, che è la morte seconda». Apoc 21, 8;

«Metti mano alla tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».

Apoc 14,14 Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d’uomo, che aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce affilata. 14,15 Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: «Metti mano alla tua falce e mieti; poiché è giunta l’ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura». 14,16 Colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta. 14,17 Poi dal tempio, che è nel cielo, uscì un altro angelo; anch’egli aveva una falce affilata. 14,18 E un altro angelo, che aveva potere sul fuoco, uscì dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Metti mano alla tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature». 14,19 L’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel grande tino dell’ira di Dio. 14,20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino al morso dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. (circa 300 km) Apoc 14,14-20;

(Vedi anche Tabella 13: "Il giudizio sui popoli alla fine del mondo.")


Anche negli Atti degli Apostoli abbiamo un riferimento a questo Giorno del Giudizio:

Dio ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo del Figlio.

Atti 17,30 Dio dunque, passando sopra i tempi dell’ignoranza, ora comanda agli uomini che tutti, in ogni luogo, si ravvedano, 17,31 perché ha fissato un giorno, nel quale giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell’uomo ch’egli ha stabilito, e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti». Atti 17,30-31;

(Vedi anche Capitolo 13: "Il Giudizio Universale.".)


Dunque, è stato stabilito un solo e unico giorno per giudicare il mondo intero. E anche dalle seguenti dichiarazioni del Signore si comprende che questo non è il presuntogiornoodel "Giudizio dei popoli", anticipato a prima del Millennio, ma quello del Giudizio (finale)Universale:del "Giudizio dei popoli", anticipato a prima del Millennio, ma quello del Giudizio (finale)Universale:

 Che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».

Giov 6,38 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 6,39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell’ultimo giorno. 6,40 Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno». Giov 6,38-40;


Come vediamo, la Scrittura prevede un solo giorno di giudizio per giudicare il "globo terrestre". Qui, accanto ai giusti, che accedono alla vita eterna, ci sono i malvagi, che vengono gettati nel fuoco eterno, e questo è l’"Ultimo Giorno", il Giorno del Giudizio (finale) Universale..

(Vedi anche Excursus 04: "Vi è un giudizio dei popoli sulle nazioni viventi??")


L’ultima affermazione di questa sezione nel commento di A. Farina rivela ora un equivoco di fondo relativo ai fatti del Millennio.

"Perché dovrà esserci un giudizio per decidere chi degli esseri umani (ancora) in vita può accedere al Millennio e chi no. Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti dei giusti, se anche i malvagi potessero accedervi."


Qui si ha l’impressione che l’autore sia dell’opinione che il Millennio sia già una sorta di "paradiso", dove gli ingiusti e i "malvagi" non hanno più accesso. Dimostreremo qui di seguito che la Scrittura non sostiene affatto questa interpretazione.

Innanzitutto, dobbiamo comprendere che le condizioni paradisiache nel Millennio, ripetutamente menzionate nella Scrittura, come

–  fertilità: "in cui l’aratore s’incontrerà con il mietitore" (Amos 9,13)

–  durata della vita: chi morirà a cent’anni morirà giovane " (Isa 65,18-20)

–  serenità: "l lupo e l’agnello pascoleranno assieme" (Isa 65,25))

–  il versamento dello Spirito Santo: "Spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza" (Isa 44,3)

–  il perdono dei peccati: "Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità" (Isa 33,24)


non valgono per tutto il mondo, ma solo per il paese d’Israele e le terre nelle sue immediate vicinanze. Qui sono stati selezionati tre esempi tra molti altri:

Spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione sui tuoi rampolli.

Isa 44,1 «Ora ascolta, Giacobbe, mio servo, o Israele, che io ho scelto! 44,2 Così parla il SIGNORE che ti ha fatto, che ti ha formato fin dal seno materno, colui che ti soccorre: "Non temere, Giacobbe mio servo, o Iesurun che io ho scelto!"

44,3 Io infatti spanderò le acque sul suolo assetato e i ruscelli sull’arida terra; spanderò il mio Spirito sulla tua discendenza e la mia benedizione sui tuoi rampolli; 44,4 essi germoglieranno come in mezzo all’erba, come salici in riva a correnti d’acque.

44,5 L’uno dirà: "Io sono del SIGNORE", l’altro si chiamerà Giacobbe, e un altro scriverà sulla sua mano: "Del SIGNORE", e si onorerà di portare il nome d’Israele. Isa 44,1-5;


Qui il versamento dello Spirito di Dio viene promesso chiaramente solo a Israele e non al mondo intero. E anche in Isa 33,20-24 qui di seguito con la parola "popolo" non si intende tutta la popolazione mondiale, ma solo il popolo di Dio in Israele.

Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità.

Isa 33,20 Contempla Sion, la città delle nostre solennità! I tuoi occhi vedranno Gerusalemme, soggiorno tranquillo, tenda che non sarà mai trasportata, i cui picchetti non saranno mai divelti, il cui cordame non sarà mai strappato. 33,21 Là il SIGNORE sta per noi in tutta la sua maestà, in luogo di torrenti e di larghi fiumi, dove non giunge nave da remi, dove non passa potente vascello.

33,22 Poiché il SIGNORE è il nostro giudice, il SIGNORE è il nostro legislatore, il SIGNORE è il nostro re, egli è colui che ci salva. 33,23 I tuoi cordami, nemico, si sono allentati, non tengono più fermo in piedi l’albero, e non spiegano più le vele. Allora si spartirà la preda di un ricco bottino; gli stessi zoppi prenderanno parte al saccheggio.

33,24 Nessun abitante dirà: «Io sono malato». Il popolo che abita Sion ha ottenuto il perdono della sua iniquità. Isa 33,20-24;


Ma il versamento dello Spirito di Dio e il perdono dei peccati in Israele per il popolo che abita là, hanno anche effetti maggiori. Questa è la vera ragione per cui in questo tempo, nel Millennio, questo popolo e   s o l o   questo popolo è compresi i pagani convertiti che verranno in Israele – è l’unico beneficiario di tale benedizione.

Non solo il paese sarà ‘riempito della conoscenza del Signore’, ma da nessuna parte si commetteranno più peccati, come possiamo leggere qui di seguito in Isa 11,1-10.

Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà il paese.

Isa 11,1 Poi un ramo uscirà dal tronco d’Isai, e un rampollo spunterà dalle sue radici. 11,2 Lo Spirito del SIGNORE riposerà su di lui: Spirito di saggezza e d’intelligenza, Spirito di consiglio e di forza, Spirito di conoscenza e di timore del SIGNORE.

11,3 Respirerà come profumo il timore del SIGNORE, non giudicherà dall’apparenza, non darà sentenze stando al sentito dire, 11,4 ma giudicherà i poveri con giustizia, pronuncerà sentenze eque per gli umili del paese. Colpirà il paese con la verga della sua bocca, e con il soffio delle sue labbra farà morire l’empio.

11,5 La giustizia sarà la cintura delle sue reni, e la fedeltà la cintura dei suoi fianchi. 11,6 Il lupo abiterà con l’agnello, e il leopardo si sdraierà accanto al capretto; il vitello, il leoncello e il bestiame ingrassato staranno assieme, e un bambino li condurrà. 11,7 La vacca pascolerà con l’orsa, i loro piccoli si sdraieranno assieme, e il leone mangerà il foraggio come il bue.

11,8 Il lattante giocherà sul nido della vipera, e il bambino divezzato stenderà la mano nella buca del serpente. 11,9 Non si farà né male né danno su tutto il mio monte santo, poiché la conoscenza del SIGNORE riempirà il paese come le acque coprono il fondo del mare.

11,10 In quel giorno, verso la radice d’Isai, issata come vessillo dei popoli, si volgeranno premurose le nazioni, e la sua residenza sarà gloriosa. Isa 11,1-10;

(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.".)


Tuttavia, in questo tempo anche molti pagani si convertiranno al Dio d’Israele. I pagani giocano un "ruolo di upporto" già a partire dal raduno degli israeliti:

I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo.

Isa 14,1 Il SIGNORE infatti avrà pietà di Giacobbe, sceglierà ancora Israele, e li ristabilirà sul loro suolo; lo straniero si unirà a essi e si stringerà alla casa di Giacobbe. 14,2 I popoli li prenderanno e li ricondurranno al loro luogo, e la casa d’Israele li possederà nel paese del SIGNORE come servi e come serve; essi terranno prigionieri quelli che li avevano fatti prigionieri e domineranno sui loro oppressori. Isa 14,1-2;

I tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio.

Isa 60,4 Alza gli occhi e guardati attorno; tutti si radunano e vengono da te; i tuoi figli giungono da lontano, arrivano le tue figlie, portate in braccio. Isa 60, 4;

(Vedi anche Capitolo 09: "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.".)


Di conseguenza, non saranno solo israeliti, coloro che affluiranno a Gerusalemme. Anche gli "scampati dalle nazioni", quelle persone che sono sopravvissute alle catastrofi del Giorno del Signore e si sono convertite alla fede nell’unico e solo Dio, vogliono accedere alla vera "Terra Promessa".

(Vedi anche Capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.".)


Dicono: "I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla." E accetteranno l’offerta di Dio che esortandoli li invita a radunarsi e a venire in Israele: "Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non c’è alcun altro."

Adunatevi, venite, voi che siete scampati dalle nazioni! Volgetevi a me e siate salvati, Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro.

Isa 45,20 «Adunatevi, venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle nazioni! Non hanno intelletto quelli che portano il loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare. 45,21 Proclamatelo, fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunciato queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non sono forse io, il SIGNORE? Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me. 45,22 Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro. Isa 45,20-22;

A te verranno le nazioni dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla.

Ger 16,19 SIGNORE, mia forza, mia fortezza e mio rifugio nel giorno dell’avversità! A te verranno le nazioni dalle estremità della terra e diranno: «I nostri padri non hanno ereditato che menzogne, vanità, e cose che non giovano a nulla. 16,20 L’uomo dovrebbe farsi degli dèi? Ma già essi non sono dèi». Ger 16,19-20;

Dieci uomini delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ’Noi verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi’.

Zac 8,20 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "Verranno ancora dei popoli e gli abitanti di molte città; 8,21 gli abitanti dell’una andranno all’altra e diranno: ’Andiamo, andiamo a implorare il favore del SIGNORE e a cercare il SIGNORE degli eserciti! Anch’io voglio andare!’

8,22 Molti popoli e nazioni potenti verranno a cercare il SIGNORE degli eserciti a Gerusalemme e a implorare il favore del SIGNORE". 8,23 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "In quei giorni avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ’Noi verremo con voi perché abbiamo udito che Dio è con voi’"». Zac 8,20-23;


Tuttavia, un passaggio tratto dall’Apocalisse dimostra che non tutti gli esseri umani si convertiranno a Dio e verranno in Israele:

Satana uscirà per sedurre le nazioni e per radunarle alla battaglia.

Apoc 20,7 Quando i mille anni saranno trascorsi, Satana sarà sciolto dalla sua prigione 20,8 e uscirà per sedurre le nazioni che sono ai quattro angoli della terra, Gog e Magog, per radunarle alla battaglia: il loro numero è come la sabbia del mare. Apoc 20,7-8;


Qui si tratta della battaglia finale di Satana contro Dio. Si svolgerà alla fine del Millennio, prima della fine del mondo. E come leggiamo, qui Satana radunerà le nazioni, "il cui numero è come la sabbia del mare", le quali a lui giureranno fedeltà e con lui andranno in battaglia contro Dio e Suo Figlio Gesù Cristo, il quale ha regnato nei precedenti mille anni.

Questa svolta spirituale di così tante persone non può svolgersi nell’arco di un tempo breve. E poiché non si può supporre che Satana, quando sarà sciolto dalla prigione, avrà ancora a disposizione secoli per provocare una tale svolta, non rimane che la consapevolezza del fatto che anche nel Millennio, di fronte al Dio vivente sulla terra, molte persone non saranno disposte a riconoscere questo Dio, ma, anzi, si allontaneranno da Lui e aspetteranno il ‘liberatore’ satanico.

Ma anche i seguenti passaggi biblici, che si riferiscono al Millennio, confermano che anche nel Millennio ci saranno persone che si rivolteranno contro Dio e il Regno di Suo Figlio.

Ma, se non danno ascolto, io sradicherò quella nazione; la sradicherò e la distruggerò», dice il SIGNORE.

Ger 12,16 Se imparano diligentemente le vie del mio popolo e giurano per il mio nome dicendo: "Il SIGNORE vive", come hanno insegnato al mio popolo a giurare per Baal, saranno saldamente stabiliti in mezzo al mio popolo. 21,17 Ma, se non danno ascolto, io sradicherò quella nazione; la sradicherò e la distruggerò», dice il SIGNORE. Ger 12,16-17;

La nazione e il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle nazioni saranno completamente distrutte.

Isa 60,12 Poiché la nazione e il regno che non vorranno servirti, periranno; quelle nazioni saranno completamente distrutte. Isa 60,12;

Le famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme, non cadrà pioggia su di loro.

Zac 14,16 Tutti quelli che saranno rimasti di tutte le nazioni venute contro Gerusalemme, saliranno di anno in anno a prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti, e a celebrare la festa delle Capanne. 14,17 Quanto a quelli delle famiglie della terra che non saliranno a Gerusalemme per prostrarsi davanti al Re, al SIGNORE degli eserciti, non cadrà pioggia su di loro.

14,18 14,18 Se la famiglia d’Egitto non sale e non viene, neppure su di lei ne cadrà; sarà colpita dal flagello con cui il SIGNORE colpirà le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. 14,19 Tale sarà la punizione dell’Egitto e la punizione di tutte le nazioni che non saliranno a celebrare la festa delle Capanne. Zac 14,16-19;


Inoltre, questi passaggi rivelano che, a parte per Israele, per gli altri popoli del mondo le condizioni di vita saranno del tutto normali. Ma grazie allo speciale clima probabilmente anche essi saranno in grado di produrre diversi raccolti all’anno. Tuttavia, l’opinione di alcuni interpreti, secondo cui il Signore "darà ai suoi sudditi prosperità, splendore e felicità, che l’umanità cercherà invano fino ad allora", è falsa anche questa volta, dato che queste promesse – come abbiamo già detto – si riferiscono esclusivamente a Israele e ai territori nelle sue immediate vicinanze, che verranno popolati dall’afflusso di massa di fedeli.

E se una di queste famiglie della terra si rifiuterà di recarsi ogni anno in pellegrinaggio a Gerusalemme per la festa delle capanne, sarà punita e non cadrà pioggia su di essa. Ciò causerà poi una carestia in questo paese con tutte le conseguenze che ne deriveranno. Tuttavia, questi popoli non sperimenteranno né il perdono dei peccati, né il versamento dello Spirito di Dio. La loro vita, pertanto, continuerà ad avere una durata limitata di massimo centoventi anni. In questi paesi, inoltre, saranno assenti anche tutti gli altri effetti operati dallo Spirito Santo.

Ciò dimostra che le preoccupazioni espresse da A. Farina

"Sarebbe profondamente ingiusto nei confronti dei giusti, se anche i malvagi potessero accedervi (nel Millennio /nota. FH)"


sono prive di fondamento. Questi malvagi certamente ci saranno, ma in nessun caso potranno condividere le paradisiache condizioni di vita del popolo di Dio , ivi compresi gli israeliti convertiti e i pagani convertiti in Israele.

Ora, poiché in base a queste dichiarazioni bibliche, sia nel Millennio che alla fine del Millennio, ci sarà una gran quantità di infedeli e ingiusti in questo mondo, che senso avrebbe, perciò, giudicare come esseri viventi quei pochi malvagi che sarebbero ancora in vita dopo le grandi catastrofi prima del Millennio, per poi – fare cosa? – farli morire?