Discorso 82 – La fede nella Trinità è necessaria per la salvezza?




La Trinità è una terminologia non biblica? / Commento di dott.ssa Monika von Sury 00, 05-11-2005

La fede nella Trinità è necessaria per la salvezza? / Commento di dott.ssa Monika von Sury 01, 05-11-2005

Non c’è salvezza al di fuori della Trinità. / Libro di Ch. H. Spurgeon 00, pagina 77

La Trinità biblica e alcune altre specificità della fede cristiana biblica.

La negata e falsa Trinità cattolica e la vera Trinità biblica.     –    Parte 1, Discorso 107

La Trinità è solamente un agire di Dio in tre persone?   -   Discorso 1072 – Parte 2


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(La Trinità è una terminologia non biblica? / Commento di dott.ssa Monika von Sury 00, 05-11-2005)

Sono cresciuta in una famiglia protestante e per molto tempo sono stata cristiana solo di nome. Quando mi sono convertita ho deciso di studiare a fondo la Bibbia dall’inizio alla fine. Così mi divenne chiaro come il sole che Gesù Cristo è Dio, o meglio che è venuto in carne e ossa come Figlio di Dio. A tal proposito ci sono innumerevoli passaggi biblici – Isaia 9:5, e 1Giov 5:20, per nominarne soltanto due – che allora mi avevano particolarmente colpito. Ma mi colpì anche, che la parola Trinità non compariva da nessuna parte e così iniziai a fare delle ricerche sull’origine di questa dottrina. Tuttavia, il credo stabilito nell’anno 325 (e rivisto nel 381) non ha aggiunto nulla alla mia comprensione di Dio. Così decisi anche di non utilizzare questa terminologia non biblica, anche perché è stata la causa di troppe controversie acrimoniose a partire dal IV secolo – così come questo discorso

(Discorso 263: "La Trinità: un concetto non biblico? – 3. Parte" [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
nota FH)

Dott.ssa. Monika von Sury – Royal Line  info@royalline.ch / https://www.royalline.ch/d/traduction.asp



Sì, come certamente avrà notato, anch’io ho riportato 1Gio 5,20 come argomento alla fine del Discorso 263. La Sua succitata dichiarazione, "che Gesù Cristo è Dio, o meglio che è venuto in carne e ossa come Figlio di Dio" prova la Sua fede cristiana biblica. Tuttavia, in riferimento a questa Sua dichiarazione gli antitrinitari e i cristadelfiani la accuseranno immediatamente di credere in due Dei. La tacceranno di politeismo con riferimento a Deut 4,35, accusandoLa perciò di credere in molti Dei e stigmatizzeranno la Sua fede come non biblica.

Deut 4,35 Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n’è nessun altro. Deut 4,35;


È così che molti credenti si fanno influenzare, prestando ascolto a queste sette. Di conseguenza, è necessario offrire a questi fratelli e a queste sorelle la possibilità di difendersi da queste accuse. E qui la Trinità, così come ce la mostra la Bibbia, è la risposta giusta. A differenza della dottrina della Trinità della Chiesa cattolica, la Trinità della Bibbia, tuttavia, può essere compresa soltanto attraverso la Bibbia e non in un qualsiasi credo terreno. Nel Discorso 26 mi sono impegnato a fornire una dimostrazione della Trinità di Padre, Figlio e Spirito Santo fondata sulla Scrittura, ma suppongo che Lei non abbia avuto il tempo di leggere questo Discorso.

(Vedi ancheDiscorso 107: "La negata e falsa Trinità cattolica e la vera Trinità biblica")


Ma leggendo il Discorso 263 (terza Parte del Discorso 26) avrà certamente notato l’orripilante distorsione delle parole, a cui fanno ricorso gli oppositori della Trinità per avvalorare la loro visione. Ma qui, come dice il proverbio, il bue dice cornuto all’asino. Non è la Trinità a essere la pagliuzza nel loro occhio! Ma come si può leggere anche in entrambe le prime parti del Discorso 26 e del Discorso 262, a disturbare gli antitrinitari è solo e unicamente la divinità di Gesù.

(Vedi anche Discorso 263: "La Trinità: un concetto non biblico? – 3. Parte" [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])


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(La fede nella Trinità è necessaria per la salvezza? / Commento di dott.ssa Monika von Sury 01, 05-11-2005)

Leggendo il Discorso 263 (Discorso 263: "La Trinità: un concetto non biblico?" NdA.) a volte si ha l’impressione che la fede nella Trinità sia assolutamente necessaria per la salvezza, mentre si dice che non c’è salvezza in nessun altro, se non in Gesù Cristo e neanche esiste altro nome attraverso il quale possiamo essere salvati, se non quello di Gesù (Atti 4:12). Indipendentemente dall’approccio, di sicuro non è facile chiarire la conformazione di Dio. Una volta in un discorso sulla Trinità una cara sorella nella fede ridendo disse: "Quando poi andremo in cielo, vedremo quanti ci verranno incontro, se uno, due o tre!" Credo che ci sarebbero meno discussioni acrimoniose, se prendessimo a cuore le parole di Paolo in 1Cor 13:12: "Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto."

Dott.ssa. Monika von Sury – Royal Line info@royalline.ch / https://www.royalline.ch/d/traduction.asp


In realtà, in questo discorso non vedo alcuna acrimonia, ma piuttosto una disputa impegnata, simile a quella intrapresa con John Waterfield nel Discorso 78 a proposito della dottrina cattolica. In questi casi cerco sempre di adattarmi al modo di esprimersi della persona, con la quale parlo. Ma una simile valutazione naturalmente dipende sempre anche dall’esperienza che si ha in questo campo. Ovviamente ognuno la vede in modo diverso. D’altra parte, bisogna dire, che sicuramente ci sarebbero meno commenti ingenui riguardo a questo argomento, se le persone vedessero con chiarezza il vero scopo della negazione della Trinità.

(Vedi anche Discorso 78: "Dottrina cattolica e Bibbia – una disputa.")


Infatti, se si legge attentamente il Discorso 263, si noterà che qui con il rifiuto della Trinità gli antitrinitari negano anche la divinità di Gesù Cristo. E qui possiamo essere testimoni della divinità del Signore quanto meglio pensiamo, ma per i non credenti, per i miscredenti, per i non cristiani, così come per gli antitrinitari, per i cristadelfiani, per gli ebrei, per i musulmani, etc., la rinuncia della Trinità è la conferma della loro visione circa l’esistenza di un unico e solo Dio (o anche di nessun Dio) e che, di conseguenza, Gesù Cristo non è Dio. Perciò qui non si tratta di chiarire la "conformazione di Dio". Si tratta di confutare sulla base della Scrittura i tentativi di alcuni gruppi di rappresentare Gesù Cristo come un "fondatore di una religione", come un uomo certamente eletto, ma per il resto del tutto normale. La dichiarazione centrale della dottrina antitrinitaria e cristadelfiana è espressa molto chiaramente nella seguente frase:




"Gesù Cristo è stato generato dallo Spirito Santo (Ebr 1,5; Luca 1,35) ed era uomo (1Tim 2,5).

Ogni idea che sostiene altro, è una rappresentazione non biblica."

(Questo estratto è stato estrapolato dall’articolo "Der Gott der Bibel" ["Il Dio della Bibbia"] di anonimo, pubblicato sul sito web dei cristiani primitivi – cristadelfiani)
(https://www.christadelphian.de/)



Ora è importante notare che questa umanizzazione del Figlio di Dio, sarà presumibilmente anche l’efficace tattica dell’Anticristo come descritto in 2Tess 2, 3-4. L’Anticristo sosterrà di essere lui il vero Figlio di Dio e che Gesù Cristo era soltanto un uomo.

Se un altro venisse nel suo proprio nome, voi (gli ebrei) lo ricevereste.

Giov 5,43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi ricevete; se un altro venisse nelsuo proprio nome, voi lo ricevereste. Giov 5,43;

Sorgeranno falsi cristi, e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti.

Mar 13,22 perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti e faranno segni e prodigi per sedurre, se fosse possibile, anche gli eletti. 13,23 Ma voi, state attenti; io vi ho predetto ogni cosa. Mar 13,22-23;


E come ci dice anche Apoc 13,3-4, egli esigerà che Satana ed egli stesso siano adorati come Dio e scimmiotterà persino la Risurrezione di Cristo "rianimando" una delle sue teste dopo che era stata ferita a morte.

L’uomo del peccato porse a sedere nel tempio di Dio come Dio.

2Tess 2,3 Nessuno v’inganni in alcuna maniera, perché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e prima che sia manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato dio o oggetto di adorazione, tanto da porsi a sedere nel tempio di Dio come Dio, mettendo in mostra se stesso e proclamando di essere Dio. 2Tess 2,3-4;

E adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia.

Apoc 13,3 E vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia; 13,4 e adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?» Apoc 13,3-4;

(Vedi anche Capitolo 01: "Die siebzigste Jahrwoche." [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])


Anni fa anch’io lessi per la prima volta la massima da Lei citata "Quando poi andremo in cielo, vedremo quanti ci verranno incontro, se uno, due o tre!" Questa visione delle cose rispecchia quell’egotismo di salvezza, che a volte è possibile riscontrare nei fratelli più anziani. Ciò che conta per loro è che essi stessi "andranno in cielo". Sono meno interessati ai problemi che altri fratelli possono affrontare quando vengono condotti fuori strada da falsi maestri. Anche la terminologia qui usata "vedremo quanti ci verranno incontro, se uno, due o tre!", deriva visibilmente da una concezione di Dio del tutto anomala, che si trova piuttosto tra i cristiani solo di nome della Chiesa cattolica. Qui l’Onnipotente è visto come il "Signore Dio" con la barba bianca, Pietro è considerato il custode delle porte del cielo e Gesù Cristo, di recente, è trattato come un compagno o un amico.

Purtroppo anche l’osservazione di Paolo in 1Cor 13,12: "(…) ora conosco in parte; ma allora conoscerò pienamente, come anche sono stato perfettamente conosciuto.", è spesso utilizzata come argomento. La falsa interpretazione delle parole di Paolo permette di silurare elegantemente ogni studio biblico, impedendo così ai credenti di ampliare la loro conoscenza attraverso la Scrittura e di consolidare e ravvivare la loro fede.

Chi vorrà trovare informazioni nella Scrittura sulla situazione che effettivamente troverà in cielo, una volta che ci arriverà, dovrà, di conseguenza, confrontarsi anche con uno scenario completamente diverso.

I ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano.

Apoc 4,9 Ogni volta che queste creature viventi rendono gloria, onore e grazie a colui che siede sul trono, e che vive nei secoli dei secoli, 4,10 I ventiquattro anziani si prostrano davanti a colui che siede sul trono e adorano colui che vive nei secoli dei secoli e gettano le loro corone davanti al trono, dicendo: 4,11 «Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza: perché tu hai creato tutte le cose, e per tua volontà furono create ed esistono». Apoc 4,9-11;

Essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio.

Apoc 7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio. Apoc 7,11;

E le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio.

Apoc 19,4 Allora i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio che siede sul trono, e dissero: «Amen! Alleluia!» Apoc 19, 4;


Come si può notare, qui non saranno "uno, due o tre a venirci incontro", ma, al contrario, quando giungeremo nella sala del trono, saremo noi a prostraci con la faccia a terra ad adorare Dio.

Ma una volta che qui ci troviamo sul luogo degli eventi, forse nel passaggio dell’Apocalisse riusciamo a trovare anche alcune dichiarazioni relative alle altre due persone della Trinità, il Figlio di Dio e lo Spirito Santo. All’inizio del libro troviamo i saluti di Giovanni rivolti alle sette chiese, che poi sono i destinatari delle successive lettere. E già qui Giovanni benedice le chiese con grazia e pace da Dio, dai sette spiriti che sono davanti al Suo trono e da Gesù Cristo.

Grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono. e da Gesù Cristo

Apoc 1,4 Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono 1,5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 1,6 che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen. Apoc 1, 4- 6;


Questi sette spiriti davanti al trono di Dio qui sotto in Apoc 4,5 sono visti da Giovanni come lampade accese e identificati come i sette spiriti di Dio. Da ciò possiamo dedurre senza ombra di dubbio, che qui si tratta dello Spirito Santo di Dio, che si trova davanti al trono di Dio nella forma di sette lampade accese, dove il numero sette rappresenta simbolicamente la presenza universale dello Spirito Santo.

Davanti al trono c’erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio.

Apoc 4,5 Dal trono uscivano lampi, voci e tuoni. Davanti al trono c’erano sette lampade accese, che sono i sette spiriti di Dio. Apoc 4,5;


Questa presenza universale dello Spirito Santo sulla terra la ritroviamo anche in Apoc 5,6, dove lo Spirito Santo appare ora sottoforma dei sette occhi dell’Agnello immolato. Questo Agnello immolato naturalmente rappresenta il Figlio di Dio crocifisso e l’Agnello si trova in mezzo al trono e alle quattro creature viventi. Qui si capisce, che Dio ha trasmesso lo Spirito Santo anche al Figlio.

E sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra.

Apoc 5,6 Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. Apoc 5,6;


E questa è anche la ragione per cui in Giov 15,26 il Signore ha potuto dire, che Egli ci manderà lo Spirito Santo, lo Spirito della verità che procede dal Padre. Lo Spirito della verità che procede dal Padre e che il Figlio manderà.

Giov 15,26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; Giov 15,26;


Quindi qui Giovanni vede Dio sul Suo trono e in mezzo al trono vede Gesù Cristo e lo Spirito Santo incarnati dai setti occhi dell’Agnello. Difficile trovare una migliore dimostrazione biblica dell’Unità delle tre persone divine, cioè della Trinità.

Infine, a quei fratelli e a quelle sorelle che negano la Trinità e quindi – a prescindere dal fatto che lo facciano in maniera intenzionale o meno – relativizzano la divinità di Gesù Cristo, bisognerebbe chiedere cosa pensano abbia mai voluto dire il Signore con le Sue ripetute indicazioni espresse dalla frase "Chi crede in me":

-  Chi crede in me non avrà mai più sete. (Giov 6,35)

-  Chi crede in me fiumi d’acqua viva sgorgheranno dal suo seno. (Giov 7,38)

-  Chi crede in me, anche se muore, vivrà. (Giov 11,25)

-  Chi crede in me non morirà mai. (Giov 11,26)

-  Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato. (Giov 12,44)

-  Chi crede in me non rimarrà nelle tenebre. (Giov 12,46)

-  Chi crede in me farà anch’egli le opere che faccio io. (Giov 14,12)


Questa fede in nostro Signore non è soltanto la fede nei Suoi miracoli, nelle Sue promesse, nel sacrificio della Sua vita sulla croce, nella Sua Risurrezione e nella Sua Ascensione al Padre in cielo. Tutto questo perderebbe di significato, se Gesù Cristo non fosse stato Dio, se il Padre non fosse stato in Lui e non fosse venuto da noi umani a salvarci.

GDi conseguenza, credere in Gesù Cristo significa credere che Egli è proceduto dal Padre, cioè è venuto da Dio ed è ritornato da Dio e che quindi Egli stesso è DIO.

Perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio.

Giov 16,26 In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; 16,27 poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. Giov 16,26-27;


E qui possiamo riconoscere la differenza fondamentale con la visione degli antitrinitari. Come conferma W. Schneider nel Discorso 263, gli antitrinitari non credono che Gesù Cristo è Dio:

"Io, ad esempio, non nego affatto che Gesù Cristo è l – Unigenito Figlio di Dio, che è proceduto da Dio, che ha sempre fatto la 7 volontà di Dio e che era senza peccato ed è rimasto senza peccato, che per noi ha dato la Sua vita come sacrificio espiatorio, che è stato risuscitato dai morti da Dio, etc. – Ma nego le confessioni trinitarie imposte dai cosiddetti "concili cristiani" e che Gesù stesso è Dio."


Gli antitrinitari quindi credono a tutto, tranne al fatto che Gesù Cristo è Dio. È come se una persona accetta integralmente un contratto, ma poi si rifiuta di apporre la propria firma. In questo modo si invalida l’intero contratto e non si arriva al suo perfezionamento. Mentre gli stessi antitrinitari sovvertono e distorcono le dichiarazioni della Bibbia, accusano noi cristiani biblici di avere una visione non biblica. Così negano che Gesù Cristo è Dio, sebbene ciò sia espressamente e inequivocabilmente confermato dalla Bibbia nel Vangelo di Giovanni e nonostante molti passaggi biblici testimoniano la preesistenza di Gesù Cristo presso Dio e come Dio, per mezzo del quale ogni cosa è stata fatta.

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.

Giov 1,1 Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. 1,2 Essa era nel principio con Dio. 1,3 Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta. 1, 4 In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini. 1,5 La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno sopraffatta. Giov 1, 1- 5;

Ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero e il suo nome è la Parola di Dio.

Apoc 19,11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 119,2 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 19,13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio. Apoc 19,11-13;

La gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.

Giov 17,5 Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse. Giov 17, 5;

Poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra.

Col 1,15 Egli [Gesù Cristo] è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura ;  1,16 poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.   1,17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in lui. Col 1,15-17;

Il Filio, mediante il quale ha pure creato i mondi.

Ebr 1,1 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, 1,2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato i mondi. Ebr 1,1-2;


Anche il fatto che l’apostolo Tommaso chiama il Signore "Dio mio" e che poi il Figlio di Dio, invece di correggerlo, al contrario conferma la verità di tale espressione dicendo: "Perché mi hai visto, tu hai creduto", è un’ulteriore testimonianza del Signore stesso che Egli è effettivamente Dio.

«Signor mio e Dio mio!»!

Giov 20,28 Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» 20,29 Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!» Giov 20,28-29;


Ora effettivamente nella Bibbia non troviamo il termine Trinità. Ma essa risulta ugualmente dai passaggi biblici qui citati, in base ai quali sia il Figlio è nel Padre, che il Padre nel Figlio. Ora se Padre e Figlio sono una cosa sola e il Figlio fosse solamente umano, allora anche il Padre dovrebbe essere umano. Se però il Padre è Dio – e su questo non può esserci alcun dubbio - allora anche il Figlio è parte di Dio e quindi è Egli stesso Dio:

-  Chi vede me, vede colui (il Padre) che mi ha mandato. (Giov 12,45)

-  Io e il Padre siamo uno. (Giov 10,30)

-  Chi non onora il Figlio non onora il Padre. (Giov 5,23)

-  Quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. (Giov 5,36)


E se lo Spirito Santo appare nella forma dei sette occhi dell’Agnello – cioè del Figlio di Dio – come elemento incorporato del Signore Gesù, allora questi occhi sono elemento integrante dell’Agnello divino e quindi lo Spirito Santo è elemento del Figlio di Dio, che è Dio; così anche lo Spirito Santo è da indentificare come elemento di Dio.

-  Lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome. (Giov 14,26)

-  Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre. (Giov 15,26)

-  E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori. (Gal 4,6)

-  ( – ) quanto più il Padre celeste donerà lo Spirito 30 Santo a coloro che glielo chiedono! (Luca 11,13)


Infine, anche nella promessa dello Spirito Santo per mezzo del Signore possiamo riconoscere la realtà della Trinità di Padre, Figlio e Spirito Santo.

Il Padre vi darà un altro consolatore, lo Spirito della verità.

Giov 14,16 e io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, 14,17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché dimora con voi, e sarà in voi. Giov 14,16-17;

E il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui.

Giov 14,23 Gesù rispose e gli disse: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui. 14,24 Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che udite non è mia, ma del Padre che mi ha mandato. 14,25 Vi ho detto queste cose, mentre ero con voi; 14,26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto. Giov 14,23-26;


In base a Giov 14,16-26 il Padre manderà lo Spirito Santo nel nome del Figlio. E tale supporto divino dimorerà in noi nel nostro spirito e ci insegnerà ogni cosa. Ma nella stessa dichiarazione ci viene anche promesso, che insieme allo Spirito Santo verranno a noi anche Padre e Figlio e faranno dimora presso di noi. Questa è la dimostrazione che ovunque operi lo Spirito di Dio, è contemporaneamente sempre presente anche la Trinità nella persona del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Ora, come già menzionato all’inizio, in base alla Scrittura, sia dell’Antico che del Nuovo Testamento, esiste però un unico e solo Dio.

Affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n’è nessun altro.

Deut 4,35 Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n’è nessun altro. Deut 4,35;

Che il SIGNORE è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro.

Deut 4,39 Sappi dunque oggi e ritieni bene nel tuo cuore che il SIGNORE è Dio lassù nei cieli, e quaggiù sulla terra; e che non ve n’è alcun altro. Deut 4,39;

Il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore.

Mar 12,29 Gesù rispose: «Il primo è: "Ascolta, Israele: Il Signore, nostro Dio, è l’unico Signore. Mar 12,29;

E che non c’è che un Dio solo.

1Cor 8,4 Quanto dunque al mangiare carni sacrificate agli idoli, sappiamo che l’idolo non è nulla nel mondo, e che non c’è che un Dio solo. 1Cor 8, 4;


Questo incontrovertibile dato di fatto viene ripetutamente sottolineato anche dal Signore Gesù, il quale non solo conferma che il Padre è più grande di tutti, ma dice anche, che il Padre è maggiore di Lui:

Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti.

Giov 10,29 Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. 10,30 Io e il Padre siamo uno». Giov 10,29-30;

Perché il Padre è maggiore di me.

Giov 14,28 Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me. Giov 14,28;


Ora essendo entrambi, il Figlio e lo Spirito Santo, parte di Dio e quindi Dio e poiché in base alla Scrittura può esistere un unico e solo Dio, il risultato è la "Trinità nell’Unità e l’Unità nella Trinità", a cui fa cenno in Mat 28,19 anche il Signore Gesù nell’ordine del battesimo:

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli
nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.


Le summenzionate formulazioni bibliche

-  Il padre, che mi ha mandato

-  Lo Spirito Santo, che il Padre manderà



insieme al fatto biblico che sia il Figlio di Dio, che lo Spirito Santo siano parti di Dio, che agiscono in maniera autonoma, ammettono soltanto due possibilità: o tre Dei o una Trinità. Poiché in base alla Scrittura esiste un unico e solo Dio, non rimane, di conseguenza, che la Trinità.

Affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre

Giov 10,36 come mai a colui che il Padre ha santificato e mandato nel mondo, voi dite che bestemmia, perché ho detto: "Sono Figlio di Dio"? 10,37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 10,38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre». Giov 10,36-38;


Chi crede in Gesù Cristo, ma non crede nella Trinità, deve credere, di conseguenza, in almeno due Dei – il che viola i comandamenti di Dio in Deut 4,35 e Deut 4,39 – oppure deve negare la divinità di Gesù Cristo – il che sarebbe ugualmente falso. E dato che le promesse del Signore, di cui sopra (specialmente anche la promessa: "Chi crede in me non morirà mai") si realizzeranno solo per coloro, che credono in Lui – che cioè credono che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, che è proceduto da Dio ed è ritornato da Dio e che Egli stesso è Dio – tutti coloro che negano la Trinità e quindi la divinità del Signore non potranno essere salvati, perché così la loro fede non ha alcun fondamento.

La dichiarazione di quel passaggio biblico in Atti 4,12, che la dott.ssa von Sury cita nel suo commento:

"In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati."


naturalmente è del tutto corretta. Il punto fondamentale, tuttavia, è che questo nome – Gesù Cristo – non è il nome di un essere umano, ma il nome del Figlio di Dio, che è Egli stesso Dio. Chi, come gli antitrinitari, crede di poter essere salvato da un essere umano, perde tale speranza al più tardi con la Sua morte.


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Non c’è salvezza al di fuori della Trinità. / Libro di Ch. H. Spurgeon 00, pagina 77)


Giov 16,14 Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà. 16,15 Tutte le cose che ha il Padre, sono mie; per questo ho detto che prenderà del mio e ve lo annuncerà. Giov 16,14-15;

Qui Gesù parla della Trinità e specialmente del ruolo dello Spirito Santo nelle nostre vite. È saggio tenere sempre presente la Trinità in modo chiaro. Considerate che non potete neanche pregare in modo corretto senza la Trinità. Se la Trinità è anche necessaria per l’opera completa di salvezza, a maggior ragione lo è per ogni nostro respiro. Non potete venire al Padre, se non attraverso il Figlio e per mezzo dello Spirito Santo. (…) Non dobbiamo mai sottovalutare il fatto, che non c’è salvezza al di fuori della Trinità.


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Estratto dal libro "Mit Wind und mit Feuer" ["Con vento e fuoco"] (pag. 77) con prediche di Charles Haddon Spurgeon – ASAPH-Editore, Lüdenscheid. (Titolo originale: What the Holy Spirit does in a believer’s live [Ciò che lo Spirito Santo fa nella vita di un credente] – Editore Emerald Libri, USA)




La Trinità biblica e alcune altre specificità della fede cristiana biblica.


La Trinità biblica e alcune altre specificità della fede cristiana biblica.


A differenza di tutte le altre religioni di questo mondo, il cristianesimo biblico non è una religione. È una relazione. Un rapporto o una connessione con Dio, in quanto nostro Padre nei cieli. Ecco perché anche il nostro Signore Gesù Cristo ci ha detto:

Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli.

Mat 23,9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Mat 23,9;

Perciò, nel cristianesimo biblico non chiamiamo nessuno sulla terra nostro Padre, ma l’unico e solo Onnipotente Dio nei cieli è nostro Padre. Infatti, Dio non ha creato solo noi, ma con Adamo e Eva, i nostri genitori arcaici, tutti gli esseri umani, ed è quindi il padre di tutti noi. Eppure questo è ciò che pochissimi vogliono sapere.

Nel cristianesimo biblico la connessione con il nostro Padre nei cieli è completamente diversa rispetto all’adorazione di idoli nelle religioni secolari. Come ci dice il Figlio di Dio, la comunicazione tra Dio e i suoi figli è esclusivamente di natura spirituale:

Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità.

Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità». Giov 4,23-24;

E come ci conferma anche Paolo nella prima lettera ai Corinzi, lo Spirito di Dio dimora in noi, se siamo figli di Dio.

Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?

1Cor 3,16 Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 3,17 Se uno guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo; e questo tempio siete voi. 1Cor 3,16-17;

Così questa è una connessione molto simile a quella, che anche il Figlio di Dio ebbe con il Padre durante la Sua missione sulla terra:

Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me?

Giov 14,10 Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio; ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 14,11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle opere stesse. Giov 14,10-11;

Infine il Signore Gesù stesso ci spiega anche, che chi Lo ama si riconoscerà dal fatto, che osserverà la Parola del Suo Signore. E perciò il Padre lo amerà ed entrambi, Padre e Figlio, verranno da lui e dimoreranno presso di lui.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui.

Giov 14,22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò: «Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 14,23 Gesù gli rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 14,24 Chi non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia, ma è del Padre che mi ha mandato.
14,25 Vi ho detto queste cose, stando ancora con voi; 14,26 ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto quello che vi ho detto. Giov 14,22-26;

Quindi riassumiamo: Paolo ci dice sopra in 1Cor 3,16, che lo Spirito Santo dimora presso di noi, se siamo figli di Dio. Qui sopra in Giov 14,23 il Signore Gesù ci dice, che Padre e Figlio verranno da noi e dimoreranno presso di noi, se amiamo il Figlio.

Così nel nostro spirito abbiamo unito Padre, Figlio e Spirito Santo!
C’è ancora chi dubita, che questi tre esseri spirituali possano essere riuniti anche al di fuori dell’uomo in un uno Spirito, lo Spirito di Dio, come "Trinità"?


È quindi evidente che è nella natura degli esseri spirituali incorporarsi sia nello spirito di un essere umano che in altri esseri spirituali. Nella loro forma spirituale sono immateriali e possono fondersi l’uno nell’altro, come quando si versa sul livello materiale un bicchiere d’acqua in un altro e i due liquidi diventano un’unica cosa (Trinità).

E ora Paolo in 1Cor 3,16, di cui sopra ci scrive, non solo che lo Spirito Santo dimora presso i figli di Dio, ci dice anche, che noi siamo il tempio di Dio. Cioè, come Dio dimorava nel Santo dei Santi del tempio di Gerusalemme con gli israeliti, da allora Dio dimora di nuovo in un tempio.

Solo che questo nuovo tempio non è un edificio fatto con le mani. Piuttosto, ogni singolo credente cristiano, che ama il Suo Signore e osserva la Sua Parola è il tempio di Dio, nel cui "Santo dei Santi", vale a dire nello spirito di questa persona, prende dimora la Trinità.

L’Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d’uomo.

Atti 7,48 L’Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d’uomo, come dice il profeta(Isaia 66:1-2): 7,49 "Il cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi costruirete, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo? 7,50 Non ha la mia mano creato tutte queste cose?" Atti 7,48-50;

Dunque, nella fede cristiana biblica non esistono riti, liturgie, "messe", sacerdoti, vescovi, cardinali, papi, etc. I credenti cristiani biblici stessi sono il tempio di Dio e nel loro spirito hanno una connessione immediata e diretta con il loro Padre Celeste.

Proprio per questa ragione il cristianesimo biblico non conosce neanche le "case di Dio", come le chiese, le cattedrali, i duomi, le moschee e i templi delle religioni di questo mondo. Perché l’unico e solo Dio non abita nelle case di culto, che sono fatte con le mani. Come figli di Dio, noi stessi siamo il tempio in cui Dio prende dimora nel "Santo dei Santi" – nel nostro spirito.

Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: "Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo."

2Cor 6,14 Non lasciatevi legare al giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? 6,15 Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele? 6,16Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli?

Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto:
"Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo." 6,17 Perciò uscite di mezzo a loro e separatevi, dice il Signore, non toccate nulla d’impuro. "E io vi accoglierò, 6,18 e sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie", dice il Signore onnipotente. 2Cor 6,14-18;

Ed è anche questo spirito dei figli di Dio che vivrà dopo la risurrezione come un essere spirituale nella dimensione eterna con il nostro Padre nei cieli, avendo percorso la strada che nostro Signore Gesù Cristo ha già percorso prima di noi come primizia (1Cor 15,20-28).

Quando un figlio o una figlia di Dio vuole parlare con suo Padre nei cieli, entra nella sua cameretta, chiude
la porta e per prima cosa chiede il perdono dei suoi peccati nel nome del sacrificio di redenzione del suo Signore Gesù Cristo. E allora si libera la via per ogni ringraziamento e giubilo, petizione e pianto, e qualsiasi altra cosa che un figlio di Dio deve comunicare al suo Padre celeste.

Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto.

Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze (o al "Muro del pianto"!/FH) per essere visti dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. 6,6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 6,7 Nel pregare non usate troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. 6,8 Non fate dunque come loro, poiché il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele chiediate. Mat 6,5-8;



La negata e falsa Trinità cattolica e la vera Trinità biblica.    –    Discorso 107

La Trinità è solamente un agire di Dio in tre persone?   -   Discorso 1072 – Parte 2