Riassunto: l’esistenza eterna
di ogni essere umano.
La Trinità biblica e alcune altre specificità della fede cristiana biblica.
Il motivo principale di tante persone per il mancato interesse
verso la fede cristiana, sono le "spiegazioni" di alcuni predicatori
cristiani, sentite o lette nel passato. Frasi come "devi aver fede in Dio,
altrimenti sei perduto" o qualcosa di simile. Una tale dichiarazione é
poco comprensibile per un non credente. Questi si chiederà "Chi è Dio?
Che cos’è la fede? E perché dovrei essere perduto? – Sciocchezze!" e si
allontana.
Come si può facilmente immaginare, in questo modo é come voler imbrigliare un
cavallo a contrario. E questo non va mai a buon fine. Sia nel vero con un
cavallo né tanto meno nel senso figurativo dell’argomentazione. Se devo
credere, devo prima di tutto saperne il perché. E dopo che conosco gli
argomenti, posso valutare se ritenerlo giusto e corretto o meno. E solo allora
posso realmente prendere una decisione a favore o contro. Per questo si
intraprende ora questo tentativo di chiarire i motivi per cui una persona
dovrebbe accettare la fede biblica cristiana – e non altro che questa – e
successivamente alcune brevi istruzioni su come questo può avvenire.
La vera fede cristiana ha le sue origini e il suo fondamento
nella Bibbia. Questo è più o meno equivalente all’origine e alla base della
società umana (comunità popolare) nella famiglia. Il recente tentativo di
fondare una società su una "famiglia" omosessuale è destinato a
fallire per la mancanza di fertilità, come anche i tentativi delle molte
religioni, di poter redimere le persone senza la Bibbia. Entrambe le vie sono
"inutili percorsi". Non possono dare frutti.
La Bibbia fa dichiarazioni basilari circa l’origine e il futuro dell’uomo. Circa
l’origine gli evoluzionisti (tra loro sono diversi gli scienziati che rigettano
un Dio) litigano già a sufficienza con i creazionisti (tra questi ci sono
cristiani che credono in Dio come il Creatore di tutte le cose), quindi noi ci
occuperemo brevemente delle dichiarazioni delle Scritture sul futuro dell’uomo.
Secondo la Bibbia, l’uomo ha una speranza di vita completamente diversa da
quanto genericamente noto: Dio ha creato l’uomo per una vita eterna. E questo
non vale solo per i credenti! Tutte le persone – quindi anche gli increduli, i
criminali, pluriassassini, bestemmiatori e idolatri – hanno una vita eterna! Il
fatto che tutti dobbiamo morire significa solo la fine della nostra vita fisica
terrena, ma lo spirito dell’uomo continua a vivere, e nella risurrezione alla
fine del mondo tornerà in un nuovo corpo vivente.
Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo.
1Cor 15,46 Ma lo spirituale non è prima, bensì
prima è il naturale, poi lo spirituale. 15,47 Il primo uomo, tratto
dalla terra, è terrestre; il secondo uomo, che è il Signore, è dal cielo.
15,48 Qual è il terrestre tali sono anche i terrestri; e qual è il celeste,
tali saranno anche i celesti. 15,49 E come abbiamo portato l’immagine del
terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste. 1Cor 15,46-49;
Ora, a volte si sente l’argomento: "Nessuno mai è tornato
indietro." Ma su questo la Bibbia ne nomina tanti di testimoni. Gesù
Cristo dopo la sua risurrezione dai morti apparve prima ai discepoli, e poi a
più di cinquecento persone (1Cor 15:5-8). La realtà della risurrezione è
quindi veritiera come la persecuzione dei cristiani da parte dell’imperatore
romano Nerone o come la persecuzione di Lutero da parte della chiesa cattolica.
E come ci conferma sopra l’apostolo Paolo in 1Cor 15:49 "E come abbiamo
portato l’immagine del terrestre, porteremo anche l’immagine del celeste",
noi esseri umani passeremo esattamente per lo stesso percorso che anche Gesù
Cristo è andato: anche noi moriremo come Adamo, ma poi risorgeremo, rivestiti con un nuovo
corpo, per continuare ad esistere per l’eternità, come nostro Signore Jesù Cristo.
E qui veniamo al punto cruciale del ragionamento: tutti gli uomini infatti
avranno un’esistenza eterna, ma non tutti trascorreranno questa esistenza
insieme a Dio. Infatti, dopo la risurrezione di tutte le persone, alla fine del
mondo, vi è il Giudizio di Dio, in cui le persone saranno giudicate secondo le
loro opere. E qui avviene ora la separazione dei buoni dai cattivi. I giusti e
credenti andranno in comunione eterna con Dio nella luce – nella "vita
eterna" come la chiama la Bibbia – ma i peccatori saranno banditi nella
eterna separazione da Dio, nelle tenebre, da cui mai più sarà possibile la
salvezza. Proprio come le tenebre sono scacciate dalla luce, è inevitabile che
il peccatore sia bandito dalla santa presenza di Dio.
Or questo è il messaggio che abbiamo udito da lui: Dio è luce e in lui non vi è tenebra alcuna.
1Gio 1,5 Or questo è il messaggio che abbiamo
udito da lui, e che vi annunziamo: Dio è luce e in lui non vi è tenebra
alcuna. 1,6 Se diciamo di avere comunione con lui e camminiamo nelle
tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità; 1Gio 1, 5- 6;
Come abbiamo visto sopra, solo i giusti e credenti, vivranno in
eternità nella luce insieme a Dio, i peccatori finiscono nelle tenebre, lontano
da Dio. Dio è luce – non solo simbolicamente, ma in realtà, "Dio abita
una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né può vedere" (1Tim
6:16). D’altra parte, la Bibbia ci dice che tutti gli uomini sono peccatori e
come tali sono già in vita nel buio spirituale e quindi non hanno comunione con
Dio. La ragione per questa distanza da Dio della gente comune è quindi la loro
peccaminosità. Ma che cosa è fondamentalmente il peccato e perché separa da
Dio?
Qui ora non vogliamo elencare i singoli peccati ma soffermarci brevemente sul
principio del peccato. Dio ha dato agli uomini 10 comandamenti (Es 20:1-17), in
modo che possano vivere insieme in pace su questo pianeta per svilupparsi e
prosperare. Qualsiasi violazione di questi comandamenti è quindi un disprezzo
verso Dio ed è un peccato dinnanzi alla giustizia assoluta di Dio. E c’è ora
chi pensa che in fin dei conti, non ha mai ucciso nessuno, mai rubato qualcosa o
mai fatto falsa testimonianza. Ma per tutti gli altri comandamenti, come ad
esempio, non avere altri dèi davanti a me, non desiderare... ecc., si
soprassiede per ragioni di convenienza.
La Scrittura dice però che ogni peccato, anche il piú piccolo, a motivo della
assoluta giustizia di Dio, comporta la pena di morte: "Perché il salario
del peccato è la morte" (Rom 6:23). E qui non è menzionata la morte
fisica (la "prima morte", come la chiama la Scrittura), bensì la
cosiddetta "seconda morte", cioè, durante il Giudizio Universale, la
condanna alla dannazione eterna, lontano da Dio. Ciò conferma anche la nostra
esperienza che in realtà, in queste condizioni non c’è uomo che sia senza
peccato, e quindi tutti gli uomini sono peccatori davanti a Dio e sono separati
da lui. Questo però non è accettabile a motivo dell’amore di Dio, perché
l’amore di Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati.
Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità.
1Tim 2,3 Questo infatti è buono ed accettevole
davanti a Dio, nostro Salvatore, 2,4 il quale vuole che tutti gli uomini
siano salvati, e che vengano alla conoscenza della verità. 2,5 Vi è
infatti un solo Dio, ed anche un solo mediatore tra Dio e gli uomini: Cristo
Gesù uomo, 2,6 il quale ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti,
secondo la testimonianza resa nei tempi stabiliti. 1Tim 2, 3- 6;
E qui vediamo un po’ il "dilemma" di Dio: la sua
giustizia assoluta richiede la morte del peccatore, il suo amore, tuttavia,
vuole che tutti gli uomini siano salvati. In una situazione molto simile era il
principe Shamil, un capo tribale dal Caucaso del nord del diciannovesimo secolo, raccontata dall’esperto di economia politica Roscher:
"Al fine di mantenere l’unità e la disciplina nella sua tribù,
il principe aveva emesso ordini severi che nessuno poteva mettere le mani sul bottino, che
apparteneva alla tribù nel suo complesso. Chiunque viola quest’ordine è punito con 100
bastonate.
La prima violazione di questa legge avviene – proprio per mano dell’anziana madre del
principe. Cosa succederà adesso? Se la sanzione non viene applicata, la giustizia del
principe è contestata e la serietà dei suoi comandi è sminuita per tutti i tempi.
Roscher racconta che il principe si era rinchiuso nella sua tenda per un giorno. Poi
emerse con la direttiva: la pena è da applicare.
Come però il primo colpo fu battuto sul dorso della madre, si strappò il mantello, si
gettò davanti a sua madre e gridò ai soldati: continuate a battere e non un colpo di meno!
Aveva trovato la soluzione! La madre fu salvata e allo stesso tempo dimostrava la schiena
lacerata e sanguinante del principe, quanto severamente erano da applicare i suoi ordini e
come si doveva attenere la legge e la giustizia nella tribù."
(tratto da Werner de Boor: Der Brief an die Römer, WStB, R. Brockhaus Verlag [La Lettera ai Romani, WStB, R. Brockhaus
Editore])
E tantomeno Dio poteva desistere dalla sua giustizia: il peccato deve rimanere peccato ed essere punito con la morte. Ma Dio al tempo dell’Antico Testamento ha permesso agli Ebrei di espiare i loro peccati, sacrificando un animale e l’animale moriva così al loro posto per i loro peccati. Ma per espiare i peccati di tutti gli uomini, probabilmente non ci sono abbastanza animali in questo mondo. Quindi bisognava trovare un sacrificio che avesse validità davanti alla giustizia di Dio, per espiare i peccati di ogni persona, vissuta sia in passato che in futuro. E per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo, per apportare alla croce il sacrificio propiziatorio per i peccati di ogni individuo.
Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 14,7 Se mi
aveste conosciuto, avreste conosciuto anche mio Padre; fin da ora lo conoscete e
l’avete visto». Giov 14, 6- 7;
Il Figlio di Dio, nostro Signore Gesù Cristo con la sua morte ci ha quindi riscattati dal nostro debito e, da questo momento ogni persona ha la possibilità di ricevere il perdono tramite l’accettazione personale di questo sacrificio espiatorio per tutti i suoi peccati – qualsiasi essi siano! – e di essere in comunione con Dio. Ma il presupposto per tutto ciò, è prima di tutto, la fede nella grazia di Dio nel suo figlio e poi, tramite la preghiera da parte del peccatore, la reale accettazione personale di questa offerta di Dio. Con ciò egli riceve giá in vita e anche dopo la morte e risurrezione comunione con Dio per l’eternità. Chi non lo fa, persiste a rimanere nelle tenebre e sarà condannato nel Giudizio Universale.
Io sono venuto come luce per il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre.
Giov 12,46 Io sono venuto come luce per
il mondo, affinché chiunque crede in me non resti nelle tenebre. 12,47 E se
uno ode le mie parole e non crede, io non lo giudico; perché io non sono venuto
a giudicare il mondo, ma a salvare il mondo. 12,48 Chi mi respinge e non
accoglie le mie parole, ha chi lo giudica; la parola che ho annunziata sarà
quella che lo giudicherà nell’ultimo giorno. Giov 12,46-48;
Come si può vedere, non si tratta di ottenere una vita eterna. Questa già la possiede ogni persona. Ma si tratta di decidere dove passeremo la vita eterna dopo la morte e risurrezione, nella luce con Dio o nelle tenebre della dannazione eterna. Basti guardare i non credenti ed empi intorno a noi: vivono a passatempo e non hanno idea di cosa li aspetta. Alla risurrezione si accorgeranno con gioia che non sono più morti e che vivranno per sempre. Dopo però il loro Dio li condannerà nel Giudizio perché hanno trascorso tutta la vita non curandosi di lui, e anzi lo hanno negato. Ed egli li farà gettare nel fuoco eterno, nelle tenebre più remote. Là ci sarà pianto e digrignar di denti per la rabbia, perché hanno fallito nella loro vita ciò che ora non possono più rimediare.
Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli.
Mat 25,41 Allora egli dirà ancora a coloro che
saranno a sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno che
è stato preparato per il diavolo e per i suoi angeli." Mat 25,41;
E gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo stridor di denti
Mat 25,29 Poiché a chiunque ha, sarà dato e
sovrabbonderà, ma a chi non ha gli sarà tolto anche quello che ha. 25,30 E
gettate questo servo inutile nelle tenebre di fuori. Lì sarà il pianto e lo
stridor di denti"». Mat 25,29-30;
La conseguenza del peccato e della salvezza per grazia.Al fine di soddisfare la domanda giusta di Dio che i suoi comandamenti essere adempiuti, mentre allo stesso tempo offre quegli esseri umani che violano loro la possibilità di essere salvato da questa dannazione eterna, il Figlio di Dio è morto sulla croce sostituto per ogni singolo individuo umano (1Cor 15:3-5). Così tutti coloro che accettano nella fede il sacrificio redentore del Figlio di Dio in espiazione per i propri peccati possono essere salvati, e come peccatori che sono stati giustificati per la grazia può entrare nella vita eterna con Dio (Rom 5:9-11). |
Un requisito di base per la conversione è la consapevolezza che
Dio non ci costringe a nulla. Abbiamo piena libertà di accettare o rifiutare
questa offerta di Dio. Da qui possiamo anche dedurre che non possiamo mai
raggiungere la salvezza con le nostre forze o impegni, di qualsiasi natura
siano. Non con le buone azioni, né con donazioni di molto denaro, né con
pellegrinaggi, o con penitenza, con la mortificazione, neanche leggendo le
messe, ecc. ecc. Mai potremmo noi pagare questo prezzo che ha pagato il Figlio
di Dio sulla croce per noi. E’ un dono e una grazia di Dio. Dio ci offre la
salvezza. Ma non ci costringe ad accettarla.
Ora, per diventare in realtà un cristiano, devo fare i seguenti tre semplici
passi:
1. Devo ammettere che agli occhi di Dio, io sono
un peccatore impotente.
Questa affermazione inequivocabile è fatta in Rom 3:22-23 "perché non
c’è distinzione; poiché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di
Dio." Tutti gli uomini sono indiscriminatamente peccatori. Cioè, anche se
tra gli uomini possono esserci differenze di quantità di peccato, ma non vi è
alcuna differenza nel fatto che tutti hanno peccato. Questa affermazione include
anche me. In pensieri, con parole e in azioni, ho sempre ignorato i comandamenti
di Dio e sono rimasto indietro, senza raggiungere quello che avrei dovuto
essere. Di conseguenza, sono stato rigettato dalla sua presenza, come spiega Is
59:2: "Ma le vostre iniquità hanno prodotto una separazione fra voi e il
vostro Dio, e i vostri peccati hanno fatto nascondere la sua faccia da voi, per
non darvi ascolto." Da questo stato, non ne posso uscire da solo. Neanche
con le mie migliori opere possono guadagnarmi il favore divino. Sono un
peccatore impotente e senza speranza. Ho bisogno di un Salvatore, che mi riporta
a Dio.
2. devo credere che Gesù Cristo, che è morto
sulla croce per me, è appunto questo Salvatore di cui ho bisogno.
Il Figlio di Dio mi ha amato e ha dato se stesso sulla croce per me (Gal 2:20).
Ha portato i miei peccati sul suo corpo (1Pie 2:24). Si è fatto peccato per me
(2Cor 5:21). E più di questo: egli ha subìto volontariamente la punizione che
meritavo io per i miei peccati. Egli è stato trafitto per i miei peccati e
battuto per la mia iniquità. Nel miglior modo lo esprime 1Pie 3:18,
"perché anche Cristo ha sofferto una volta per i peccati, il giusto per
gl’ingiusti, per condurci a Dio."
3. Devo venire a Gesù e rivendicare la mia parte
personale di ciò che egli ha fatto per tutti.
Egli è morto per essere il Salvatore del mondo, io devo chiedergli di essere il
mio Salvatore. Egli portò i peccati di tutti, io devo chiedergli di togliere i
miei peccati. Egli ha sofferto per riportare tutti a Dio, io devo chiedergli di
riportare me stesso. Esattamente quello che devo fare è spiegato da Gesù in
Apocalisse Apoc 3:20 "Ecco, io sto alla porta e busso; se qualcuno ode la
mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui." La casa è una figura della
mia vita. Gesù è fuori, davanti alla porta. Egli non forza con la spalla
contro di essa. Egli non utilizza un ferro da forzatura. Aspetta con pazienza
finché io apro la porta. Così egli entrerà e con ciò sarà il mio Salvatore,
di cui ho bisogno e come ho testimoniato. Mi ritroverò in pace con Dio. Il muro
tra Dio e me sarà crollato e io potrò godere della comunione con Dio, per cui
sono stato creato.
Prima di quest’ultimo passo farò però bene a convincermi
anche delle sue conseguenze. Il Signore Gesù ha sempre messo in guardia la
gente dal seguirlo, quando questi erano in pericolo di essere guidati sotto il
suo governo da irresponsabili emozioni. Li ha esortati a non avviare la
costruzione prima di averne calcolato i costi. Dobbiamo anche noi, prima di
compiere questo passo, considerare ciò che esso comporta. Si tratta di una
ricca ricompensa in Gesù, ma c’è anche un prezzo da pagare. Che cosa pretende
Gesù da me, se io accetto lui?
Devo chiudere al peccato. "Ravvedetevi e
credete al Vangelo", Egli ha detto (Mar 1:15). La fede che Gesù richiede,
deve essere accompagnata dal rimorso che rifiuta il peccato. Pentimento non vuol
dire solo che mi dispiace per il mio passato. Questa preoccupazione non è
sufficiente. Devo pentirmi. Ciò significa che devo girare le spalle a tutto
quello che ho riconosciuto di essere sbagliato nella mia vita, e devo essere
disposto per volontà di Gesù, a rigettarlo per sempre dalla mia vita. Non
sarò capace di farlo da solo, con la mia forza, ma devo essere propenso che
egli lo faccia per me.
Devo arrendermi a Gesù. Egli vuole essere non solo il mio Salvatore ma anche il
mio Signore. Egli vuole prendere possesso e regnare nella mia casa – nella mia
vita. Perciò oggi prendo la decisione di porre il futuro nelle sue mani e di
fare del mio meglio per studiare e seguire la sua volontà, nelle cose piccole e
nelle grandi. Non vorrò mai dimenticare ciò che disse in riguardo
all’abnegazione e al discepolato (Mar 8:34).
Devo confessare Gesù davanti agli uomini. Mi rendo conto che non posso essere
un discepolo segreto. Io confesserò il mio Signore, ed egli mi confesserà
davanti al Padre (Mat 10:32). Sono consapevole che perderò probabilmente alcuni
amici e parenti, e che mi potrà magari portare ad essere deriso. Ma io non mi
vergognerò del mio Salvatore, così lui non si vergognerà di me, quando egli
verrà (Luca 9:26).
Da cristiano credente si dovrebbe poi ogni giorno parlare con il proprio Dio. Non attraverso uno sbriciolare di testi memorizzati, ma in una conversazione reale, dove comunichiamo al nostro Dio nello spirito le nostre preoccupazioni quotidiane, ma anche le nostre esperienze gioiose. In seguito ringraziamo per l’aiuto ricevuto e preghiamo per le questioni importanti. Questa conversazione con Dio non la dobbiamo però avere in una chiesa o in pubblico, bensì in una stanza silenziosa di casa nostra, dove possiamo essere soli e tranquilli.
Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto.
Mat 6,5 E quando tu preghi, non essere come gli
ipocriti, perché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli
angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini; in verità vi dico, che
essi hanno già ricevuto il loro premio. 6,6 Ma tu, quando preghi, entra
nella tua cameretta, chiudi la tua porta e prega il Padre tuo nel segreto; e il
Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà pubblicamente. 6,7 Ora,
nel pregare, non usate inutili ripetizioni come fanno i pagani, perché essi
pensano di essere esauditi per il gran numero delle loro parole. Mat 6, 5-
7;
Come il nostro Signore qui ci dice, Dio non si trova nelle chiese (sinagoghe) e in pubblico, e chi prega in quei luoghi, lo fa per esser visto e sentito dal popolo. Non dobbiamo cercare Dio in alcuna chiesa, perché se siamo credenti, Dio è già presente in noi con il suo Spirito nel nostro spirito.
Dio è Spirito, e quelli che lo adorano devono adorarlo in spirito e verità.
Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta, che
i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità, perché tali sono
gli adoratori che il Padre richiede. 4,24 Dio è Spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in spirito e verità». Giov 4,23-24;
E come prima preghiera dopo la nostra conversione, dovremmo
forse dire al nostro Signore, il seguente:
"Signore Gesù Cristo, io umilmente confesso
che ho peccato in pensieri, parole e azioni. Sono consapevole dei miei peccati.
I miei peccati mi hanno separato dalla tua santa presenza. Cosi come sono non
posso farti piacere.
Sono fermamente convinto che sei morto sulla croce per i miei peccati, che li
hai portati con il tuo proprio corpo e hai sofferto la punizione che io merito.
Ho fatto conto in pensiero del costo del discepolato.
Mi dispiace seriamente per i peccati del passato e mi allontano da essi. Io sono
disposto ad arrendermi a te come mio Signore e mio Dio. Aiutami fa che io non mi
vergogni di te.
Così vengo ora a te. Credo che tu aspetti da molto tempo davanti alla mia porta
e hai bussato. Ora io ti apro la porta. Entra Signore Gesù, sii il mio
Salvatore e mio Signore, ora e sempre. Amen."
Infine, ancora due avvisi: Dopo la nostra conversione non dobbiamo aspettarci sfoghi emotivi. La nostra fede non dipende dal nostro attuale stato d’animo. L’unica cosa che possiamo aspettarci è una calma interiore e la pace attraverso lo Spirito Santo. E poi naturalmente dovremmo, oltre alla nostra preghiera quotidiana, anche leggere la Bibbia ogni giorno, perché l’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio (Mat 4,4). E la parola di Dio, il cibo spirituale si trova solo nella Bibbia.
L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio.
Mat 4,4 Ma egli, rispondendo, disse: «Sta scritto:
"L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca
di Dio"». Mat 4, 4;
(Vedi anche capitolo 13: "Il
Giudizio Universale")
Il più grosso errore di tutti i tempi.Così come in un’intervista ha recentemente
formulato il famoso attore e produttore cinematografico
americano-statunitense John Malkovich, allo stesso modo la
vedono anche molte persone: "…la vita sta per finire e poi è
finita". – Ma queste persone si meraviglieranno quando, dopo
questo essere "finita" improvvisamente si troveranno di nuovo in
vita. L’essere umano è plasmato per un’esistenza
eterna e dopo la morte tutti gli esseri umani torneranno in vita
nella "rinascita", la Risurrezione.
Tuttavia, la loro gioia iniziale si trasformerà presto in terrore,
quando riconosceranno che durante la loro vita non avevano
assolutamente considerato questa situazione. Questo è il più grosso errore di tutti i tempi:
durante la loro vita molti esseri umani tentano di ottenere tutto il
possibile, eccetto la principale informazione della loro vita: (Apoc 21:1-3,5) |
L’esistenza eterna di ogni essere umano.Ogni essere umano, che con la sua nascita corporale
abbandona, vivo, il sacco amniotico della madre, e che, dunque è "nato
d’acqua" (liquido amniotico, fluidità amniotica) (Giov 3:5), riceve da Dio
(Giov 4:24) uno spirito umano (1Cor 2:11) con l’esistenza eterna (Mat
25:46). Nella prima parte temporale e terrena di questa esistenza – nella
sua vita, l’essere umano ha la possibilità di scegliere in assoluta
libertà e senza alcuna costrizione con lo spirito datogli da Dio (Gen 2,7; 6,3) se donare
a questo Dio, il creatore di tutta la vita, la sua completa fiducia e
tutto il suo amore. Dio vivificherà i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Röm 8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato
Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti
vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che
abita in voi. Röm 8,11; Nel momento della Risurrezione
(Rom 6:4-5), la "rinascita dallo spirito" (Mat 19:28;
1Piet 1:18; Giov 3:7), l’essere umano riceve nuovamente un corpo
(1Cor 15:43-44; Mat 22:30; Giov 3:8; Rom 8:10-11), simile a quello del figlio di Dio dopo la sua
risurrezione (Giov 20:26-27). Se c’è un corpo naturale, c’è anche un corpo
spirituale. 1Cor 15,42 Così è pure della risurrezione dei
morti. Il corpo è seminato corruttibile e risuscita incorruttibile; 15,43
è seminato ignobile e risuscita glorioso; è seminato debole e risuscita potente;
15,44 è seminato corpo naturale e risuscita corpo spirituale. Se c’è un
corpo naturale, c’è anche un corpo spirituale. 15,45 Così anche sta
scritto: «Il primo uomo, Adamo, divenne anima vivente» (Gen 2,7);
l’ultimo Adamo è spirito vivificante. 15,46 Però, ciò che è
spirituale non viene prima; ma prima, ciò che è naturale, poi viene ciò che
è spirituale. 15,47 Il primo uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo
uomo è dal cielo. 15,48 Qual è il terrestre, tali sono anche i terrestri; e
quale è il celeste, tali saranno anche i celesti. 15,49 E come abbiamo portato
l’immagine del terrestre, così porteremo anche l’immagine del celeste.
1Cor 15,42-49; Con questo corpo, l’essere
umano starà poi durante il Giudizio Universale
al cospetto del Figlio di Dio, che, per incarico di Dio (Giov 5:22,
26-27), giudicherà ciascun essere umano secondo le azioni terrene e in
base alla scelta da lui compiuta in vita a favore o contro Dio (Rom 2:16). "Se voi mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il
Padre, ed Egli vi darà un altro consolatore, perché stia con voi per sempre, lo Spirito della
verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché
dimora con voi, e sarà in voi." Giov 14,15-17; Da questo punto di vista si è già espresso il noto evangelista e predicatore
Wilhelm Busch con i suoi ascoltatori: "Non c’è
bisogno di accogliere il messaggio che le sto dicendo. Può lasciare perdere di
convertirsi a Gesù. Ma abbia ben chiaro che in tal modo lei sceglie l’inferno! Lei ha
la totale libertà!! (Vedi anche discorso 22: "Esiste
l’immortalità dell’anima?") Per tutti coloro che vorrebbero averlo breve e
moderno: |
La Trinità biblica e alcune altre specificità della fede cristiana biblica.A differenza di tutte le altre religioni di questo mondo, il cristianesimo
biblico non è una religione. È una relazione. Un rapporto o una connessione
con Dio, in quanto nostro Padre nei cieli. Ecco perché anche il nostro
Signore Gesù Cristo ci ha detto: Non chiamate nessuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli. Mat 23,9 Non chiamate nessuno sulla terra vostro
padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli.
Mat 23,9; Perciò, nel cristianesimo biblico non chiamiamo nessuno
sulla terra nostro Padre, ma l’unico e solo Onnipotente Dio nei
cieli è nostro Padre. Infatti, Dio non ha creato solo noi, ma con Adamo e
Eva, i nostri genitori arcaici, tutti gli esseri umani, ed è quindi il padre
di tutti noi. Eppure questo è ciò che pochissimi vogliono sapere. Dio è Spirito; e quelli che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità. Giov 4,23 Ma l’ora viene, anzi è già venuta,
che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità;
poiché il Padre cerca tali adoratori. 4,24 Dio è Spirito; e quelli
che l’adorano, bisogna che l’adorino in spirito e verità».
Giov 4,23-24; E come ci conferma anche Paolo nella prima lettera ai
Corinzi, lo Spirito di Dio dimora in noi, se siamo figli di Dio. Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 1Cor 3,16 Non sapete che siete il
tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 3,17 Se uno
guasta il tempio di Dio, Dio guasterà lui; poiché il tempio di Dio è santo;
e questo tempio siete voi. 1Cor 3,16-17; Così questa è una connessione molto simile a quella, che anche il Figlio di Dio ebbe con il Padre durante la Sua missione sulla terra: Non credi tu che io sono nel Padre e che il Padre è in me? Giov 14,10 Non credi tu che io sono nel Padre
e che il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico di mio;
ma il Padre che dimora in me, fa le opere sue. 14,11 Credetemi:
io sono nel Padre e il Padre è in me; se no, credete a causa di quelle
opere stesse. Giov 14,10-11; Infine il Signore Gesù stesso ci spiega anche, che chi Lo
ama si riconoscerà dal fatto, che osserverà la Parola del Suo Signore. E
perciò il Padre lo amerà ed entrambi, Padre e Figlio, verranno da lui e
dimoreranno presso di lui. Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Giov 14,22 Giuda (non l’Iscariota) gli domandò:
«Signore, come mai ti manifesterai a noi e non al mondo?» 14,23 Gesù gli
rispose: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio
l’amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. 14,24 Chi
non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia,
ma è del Padre che mi ha mandato. Quindi riassumiamo: Paolo ci dice sopra in 1Cor 3,16, che lo
Spirito Santo dimora presso di noi, se siamo figli di Dio. Qui sopra in
Giov 14,23 il Signore Gesù ci dice, che Padre e Figlio verranno da noi e
dimoreranno presso di noi, se amiamo il Figlio. Così nel nostro spirito abbiamo unito
Padre, Figlio e Spirito Santo! È quindi evidente che è nella natura degli esseri spirituali incorporarsi sia
nello spirito di un essere umano che in altri esseri spirituali. Nella loro forma spirituale sono
immateriali e possono fondersi l’uno nell’altro, come quando si versa sul livello materiale
un bicchiere d’acqua in un altro e i due liquidi diventano un’unica cosa (Trinità). L’Altissimo però non abita in edifici fatti da mano d’uomo. Atti 7,48 L’Altissimo però non abita in edifici
fatti da mano d’uomo, come dice il profeta(Isaia 66:1-2): 7,49 "Il
cielo è il mio trono, e la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi
costruirete, dice il Signore, o quale sarà il luogo del mio riposo?
7,50 Non ha la mia mano creato tutte queste cose?" Atti 7,48-50; Dunque, nella fede cristiana biblica non esistono riti, liturgie, "messe",
sacerdoti, vescovi, cardinali, papi, etc. I credenti cristiani biblici
stessi sono il tempio di Dio e nel loro spirito hanno una connessione
immediata e diretta con il loro Padre Celeste. Noi siamo infatti il tempio del Dio vivente, come Dio stesso ha detto: "Abiterò in mezzo a loro e con loro camminerò e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo." 2Cor 6,14 Non lasciatevi legare al
giogo estraneo degli infedeli. Quale rapporto infatti ci può essere tra la
giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? 6,15 Quale
intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un
infedele? 6,16Quale accordo tra il tempio di Dio e gli idoli? Ed è anche questo spirito dei figli di Dio che vivrà dopo la
risurrezione come un essere spirituale nella dimensione eterna con il nostro
Padre nei cieli, avendo percorso la strada che nostro Signore Gesù Cristo ha
già percorso prima di noi come primizia (1Cor 15,20-28). Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta, rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto. Mat 6,5 «Quando pregate, non siate come gli
ipocriti; poiché essi amano pregare stando in piedi nelle sinagoghe e agli
angoli delle piazze (o al "Muro del pianto"!/FH) per essere visti
dagli uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno.
6,6 Ma tu, quando preghi, entra nella tua cameretta e, chiusa la porta,
rivolgi la preghiera al Padre tuo che è nel segreto; e il Padre tuo,
che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa. 6,7 Nel pregare non usate
troppe parole come fanno i pagani, i quali pensano di essere esauditi per
il gran numero delle loro parole. 6,8 Non fate dunque come loro, poiché
il Padre vostro sa le cose di cui avete bisogno, prima che gliele
chiediate. Mat 6,5-8; |
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