Negli ultimi 2000 anni non si sono avverate profezie? / Commento anonimo 00, 08-04-2009
Il sogno di Nabucodonosor della grande statua.
Tabella – Gli Imperi mondiali nella Bibbia.
Il sogno di Nabucodonosor: il quinto regno è un "riempimento"?
/ Commento di Karl‒Heinz Wolschke 00, 14-06-2009
Tabella – L’Anticristo, la "Regina"
nella scacchiera del diavolo.
La sequenza degli eventi che ci si aspetta sulla terra
sarebbe notevolmente diversa, se le 70 settimane del libro di Daniele
costituissero un’unità temporale?
Credo che il suo tentativo di dare una visione d’insieme sia riuscito.
Tuttavia, l’inserimento di un episodio di 2000 anni nelle 70 settimane, tra
la 69esima e la 70esima settimana, è qualcosa che non mi convince affatto.
Mi interessa molto capire cosa dice la Bibbia sul futuro. Ci sono alcuni
modelli molto sofisticati che spiegano le profezie bibliche. Nessuno di
questi modelli conosciuti mi sembra credibile. Solitamente avanzano due
ipotesi: 1) c’è una sorta di Rapimento segreto (secondo i Tessalonicesi), e
2) gli Ultimi Tempi hanno la durata di 7 anni, nel mezzo dei quali il
sacrificio viene abolito (secondo Daniele).
Non sono un teologo esperto, ma ai miei occhi entrambe le ipotesi sono
insostenibili: nei Tessalonicesi si parla di una tromba, quindi non può
essere segreto, e in Daniele non c’è alcuna indicazione che 70 settimane non
siano 70 settimane ininterrotte. (Se si calcolano 360 giorni all’anno, dopo
69 settimane si arriva a Cristo, e nel 70esimo anno il sacrificio venne
effettivamente abolito). Nella mia ricerca di guide adeguate sulle profezie
bibliche, ho quindi deciso di saltare quei modelli che contengono le ipotesi
1 o 2. Temo che queste due false ipotesi possano avere molte conseguenze
negative. Questa era anche la domanda che volevo farle.
Il visitatore dalla Germania vuole rimanere anonimo.
Grazie per il Suo cordiale giudizio e per il Suo
commento. – Il fatto che la settantesima settimana abbia avuto luogo subito dopo
la sessantanovesima settimana, e sempre nel I secolo, è un’opinione che Lei
condivide con i preteristi, i quali ritengono che l’intero piano di salvezza di
Dio avesse già avuto luogo nel I secolo d.C.
(Vedi anche Discorso 35: "L’approccio preterista:
gli Ultimi Tempi sono già avvenuti?" [non ancora disponibile in italiano.
leggi in tedesco / leggi in inglese])
Quando dice che il Ritorno del Signore non possa avvenire
in segreto, Lei ha pienamente ragione! Per di più, il Signore stesso ci dice nel
suo discorso degli Ultimi Giorni:
Infatti, come il lampo esce da levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
Mat 24,27 infatti, come il lampo esce da
levante e si vede fino a ponente, così sarà la venuta del Figlio dell’uomo.
24,28 Dovunque sarà il cadavere, lì si raduneranno le aquile. 24,29
Subito dopo la tribolazione (Apoc 7:14) di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non
darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo (Apoc 6:12-14)
e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il
segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno
cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran
potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di
tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei
cieli. Mat 24,27-31;
Così, quando apparirà come il lampo, che splende su tutto il
globo terrestre da est a ovest, e quando lo vedranno arrivare sulle nuvole del
cielo (il compimento di Mat 26:64!), questo non può essere affatto segreto.
Anch’io mi oppongo continuamente a questa concezione sbagliata ma molto diffusa.
(Vedi anche Discorso 12: "La comunità cristiana degli Ultimi Tempi deve cercarsi un rifugio per il Rapimento?")
Anche la Sua seconda argomentazione in riferimento al periodo di
2000 anni tra la morte del Signore e gli eventi degli Ultimi Tempi è
assolutamente comprensibile, se si effettua l’analisi esclusivamente sulla base
delle affermazioni di Daniele, capitolo 9. Tuttavia, abbiamo – anche in Daniele
- un’opzione di gran lunga migliore per seguire e verificare – come scrivete voi
– "gli eventi che ci si aspetta sulla terra". E cioè non solo da 2000 anni, ma
quasi dall’inizio della storia del mondo e fino alla sua fine.
È la profezia che il re Nabucodonosor II aveva ricevuto da Dio in sogno e che
Daniele, con l’aiuto di Dio, ha saputo interpretare per lui. Il re Nabucodonosor
di Babilonia sognò una statua splendente. Il re volle che questo sogno fosse
spiegato dai suoi sacerdoti divinatori, dai suoi veggenti e dai suoi indovini.
Quando questi giunsero, però, vollero che, prima di tutto, il re raccontasse
loro il sogno, in modo da poterlo interpretare. Ma il re sospettando che
volessero ingannarlo, pretese da loro, come prova della loro abilità,
un’interpretazione del sogno senza che ne avessero sentito prima il contenuto.
Quando essi dichiararono di non essere in grado di interpretare un sogno di cui
non conoscevano il contenuto, il re si arrabbiò e ordinò che tutti i saggi di
Babilonia fossero uccisi.
Poiché anche Daniele veniva annoverato tra i saggi di Babilonia, anche lui
doveva essere ucciso. Ma chiese del tempo per poter interpretare lui stesso il
sogno del re. La notte seguente, insieme ai suoi compagni, pregò Dio di aiutarlo
in questa vicenda e in sogno gli fu rivelata l’interpretazione del mistero di
questa statua, che il giorno dopo illustrò al re.
Il Dio nel cielo ha fatto conoscere al re Nabucodonosor quello che deve avvenire negli ultimi giorni.
Dan 2,28 ma c’è un Dio nel cielo che rivela
i misteri, ed egli ha fatto conoscere al re Nabucodonosor quello che deve
avvenire negli ultimi giorni. Ecco dunque quali erano il tuo sogno e le
visioni della tua mente quando eri a letto: 2,29 i tuoi pensieri, o re,
quand’eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora in avanti;
colui che rivela i misteri ti ha fatto conoscere quello che avverrà. 2,30 Quanto
a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia saggezza sia
superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io possa dare
l’interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore. 2,31
Tu, o re, guardavi, ed ecco una grande statua; questa statua, immensa e
d’uno splendore straordinario, si ergeva davanti a te, e il suo aspetto era
terribile. 2,32 La testa di questa statua era d’oro puro; il
suo petto e le sue braccia erano d’argento; il suo ventre e le sue cosce di
bronzo; 2,33 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di
ferro e in parte d’argilla. 2,34 Mentre guardavi, una pietra si
staccò, ma non spinta da una mano, e colpì i piedi di ferro e d’argilla della
statua e li frantumò. 2,35 Allora si frantumarono anche il ferro,
l’argilla, il bronzo, l’argento e l’oro e divennero come la pula sulle aie
d’estate. Il vento li portò via e non se ne trovò più traccia; ma la pietra che
aveva colpito la statua diventò un gran monte che riempì tutta la terra. 2,36
Questo è il sogno; ora ne daremo l’interpretazione al re. Dan 2,28-36;
La testa sei tu, dopo di te ci saranno altri cinque regni.
Dan 2,37 Tu, o re, sei il re dei re, a cui il Dio
del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; 2,38 e ha messo
nelle tue mani tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie della
campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro:
la testa d’oro sei tu. 2,39 Dopo di te sorgerà un altro
regno, inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà
sulla terra; 2,40 poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; poiché, come
il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma,
esso spezzerà ogni cosa. 2,41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla
da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno;
ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il
ferro mescolato con la fragile argilla. 2,42 Come le dita dei piedi
erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in
parte forte e in parte fragile. 2,43 Hai visto il ferro mescolato con
la molle argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si
uniranno l’uno all’altro, così come il ferro non si amalgama con
l’argilla. Dan 2,37-43;
Come si può ora vedere dall’interpretazione riportata sopra,
Nabucodonosor ha ricevuto in questo sogno una profezia degli imperi mondiali che
verranno dopo di lui. Egli stesso, Nabucodonosor – e con lui tutto l’impero
babilonese – è la testa d’oro. Dopo di lui sorgerà un altro impero e sarà
"inferiore" al suo. Sappiamo dalla storia che al dominio babilonese fece seguito
l’impero medo-persiano, e con le due braccia, che appartengono a questo impero
"d’argento", si potrebbe indicare la coalizione governativa tra i Medi e i
Persiani.
Il terzo impero di "bronzo/rame" è espressamente indicato come impero mondiale,
esso "dominerà sulla terra". Questo era l’impero greco sotto Alessandro Magno,
che conquistò in breve tempo quasi tutte le nazioni allora conosciute.
La caratteristica essenziale del quarto regno, "forte come il ferro", sarà la
sua durezza. Come il ferro, frantumerà e spezzerà ogni cosa. Fu proprio questa
durezza "di ferro" dei romani, che storicamente seguirono l’impero di Alessandro
– riscontrabile sia nella forza e nella disciplina dei loro eserciti durante la
conquista dei nemici, sia nell’amministrazione delle loro province – a dare per
la prima volta agli uomini di allora una sicurezza contro ladri, briganti,
assassini e imbroglioni. E ci furono persino re che per queste ragioni avevano
fatto annettere volontariamente i loro paesi all’impero romano.
Se ora guardiamo più da vicino queste profezie, possiamo vedere che si parla
sempre di metallo. Prima i metalli preziosi, oro e argento, poi i metalli non
ferrosi come il rame (in realtà bronzo) e infine il ferro nero. Ora, questa
circostanza non è sicuramente una coincidenza, eppure di solito viene ignorata
nell’esegesi. Questi metalli si differenziano per il loro valore da un lato, ma
anche per la durezza dall’altro. L’oro è il metallo più prezioso, ma anche il
meno duro. Per poterlo lavorare come gioiello, deve essere legato con un altro
metallo più duro. Al contrario, il ferro è il metallo meno pregiato ma anche il
più duro di questo gruppo.
Che questa circostanza debba avere un significato nell’interpretazione di questa
profezia ci viene confermato dal versetto di Dan 2,39, dove si dice: "Dopo di te
sorgerà un altro regno, inferiore al tuo". Qui si fa
riferimento alla valenza dei regni e si sottolinea espressamente che quantomeno
il regno successivo a quello di Nabucodonosor – ma ovviamente anche tutti i
regni successivi (proprio come i metalli) – sarà "inferiore" a quelli
precedenti.
E qui sorge la domanda, a cosa si riferisce questo "inferiore". L’ovvia
supposizione che questi imperi non saranno così grandi o potenti come l’impero
di Nabucodonosor è evidentemente sbagliata. In seguito, ci sono stati imperi più
grandi e più potenti dell’impero babilonese (Romani, Greci). Se guardiamo ora
all’altro estremo della serie, notiamo un’altra caratteristica di questi imperi,
ovvero la loro durezza. Del quarto, l’impero romano, si dice in Dan 2,40: "un
quarto regno, forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni
cosa, così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa".
Possiamo ora tentare di trarre la seguente conclusione: gli imperi, come i
metalli che li rappresentano, diventano sempre inferiori in "valore" ma sempre
superiori in "durezza". Cosa significa questo? Qui probabilmente non dobbiamo
più pensare in termini di "imperi", ma dobbiamo concentrarci sui singoli esseri
umani che hanno governato e popolato questi imperi. Qui è ovviamente la
"mentalità" di questi popoli che deve essere affrontata e spiegata.
E se ora equipariamo "valore" e "durezza" a moralità (saggezza) e disciplina
(fino ad arrivare alla mancanza di scrupoli o alla brutalità), non solo
otteniamo una spiegazione relativamente utile per l’interpretazione dei
"metalli", ma riconosciamo anche immediatamente – in contrasto con il tentativo
di interpretazione "razziale" da parte di alcuni esegeti – cosa si intende per
"argilla" nel quinto regno. È quella mentalità che ha ridotto al minimo la
propria idea di valore e morale e dove responsabilità, leadership e disciplina
sono già diventate parole straniere. Questo ci viene confermato dalla parola
usata nel testo originale per argilla, nei versetti di Dan 2,41 e 43, cioè
"argilla di limo". Infatti, "limo" in aramaico significa anche "terra",
"sporcizia", in ebraico persino "escrementi".
Lo si può vedere anche nella dichiarazione sul "regno dei piedi" di cui parla
Daniele in Dan 2,41-43. Questo regno è descritto come "in parte d’argilla da
vasaio e in parte di ferro", il cui popolo può benissimo essere "mescolato
insieme attraverso il seme umano", ma – come l’argilla e il ferro – non si
mescolano insieme. In effetti si riproducono tra di loro, ma non si instaura più
alcun legame personale, cioè manca loro evidentemente la capacità di affetto e
di amore reciproci. Così anche qui Daniele mette chiaramente in relazione la
natura dei materiali, argilla e ferro, con lo stato d’animo, la condizione
mentale di queste persone.
Sarebbe quindi ovvio confrontare il "valore" e la "durezza" dei metalli con
l’atteggiamento mentale/psicologico delle persone appartenenti a questi regni.
Così, il valore decrescente del metallo corrisponderebbe a una sempre inferiore
bontà e moralità della gente, mentre la sua durezza crescente potrebbe provare
anche una sempre maggiore durezza di cuore e mancanza di rispetto.
(Vedi anche Discorso 13: "A quali regni
del mondo si riferiscono le 7(8) Teste/Re in Apoc 17?")
Dan 2,32 La testa di questa statua era
d’oro puro;
Tu, o re, sei il re dei re, la testa d’oro sei tu.
Dan 2,36 Questo è il sogno; ora ne daremo
l’interpretazione al re. 2,37 Tu, o re, sei il re dei re,
a cui il Dio del cielo ha dato il regno, la potenza, la forza e la gloria; 2,38
e ha messo nelle tue mani tutti i luoghi in cui abitano gli uomini, le bestie
della campagna e gli uccelli del cielo, e ti ha fatto dominare sopra tutti loro:
la testa d’oro sei tu. Dan 2,36-38;
Il re Nabucodonosor II (604-562 a.C.) aveva straordinarie
capacità come statista, comandante militare, pacificatore e costruttore.
Nabucodonosor fece ricostruire i templi in tutte le città del paese, costruì
canali, il cosiddetto muro mediano e la via processionale con la porta di Ishtar.
Nabucodonosor fece guerra alla Siria e a Giuda. I paesi sottomessi furono
soggetti a tributi e dovettero pagare tasse elevate a Babilonia. Giuda tentò
diverse rivolte che, dopo essere state represse, portarono alla distruzione di
Gerusalemme. Una parte della popolazione fu costretta all’esilio babilonese, che
cessò solo nel periodo persiano.
(Le seguenti immagini sono tratte da "Atlas zur Bibel" ["Atalnte
della Bibbia"] di H. H. Rowley, pubblicato da Brockhaus Verlag Wuppertal, 1975.
Vedi anche bibliografia)
Dan 2,32 il suo petto e le sue braccia
erano d’argento; (Die beiden Arme sind die Meder und die Perser.)
Dopo di te sorgerà un altro regno, inferiore al tuo; il suo petto e le sue braccia erano d’argento.
Dan 2,39 Dopo di te sorgerà un altro regno,
inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla
terra; Dan 2,39;
Il re Ciro (Cyrus) II il Grande (559-529 a.C.) fu il fondatore
dell’impero persiano. Tuttavia, Dario (Darius) I è considerato il suo creatore –
poco dopo il 560 a.C., Ciro II divenne re di Ansan, una regione della Persis
sotto il dominio dei Medi, che avevano esercitato l’egemonia su quest’area per
circa un centinaio di anni. Ciro II riuscì a liberarsi da questa supremazia
intorno al 550 a.C. Negli anni successivi, egli conquistò l’impero medo e creò
così le fondamenta dell’impero medo-persiano. Anche se i Medi ebbero un ruolo
subordinato in questa coalizione al potere tra Persiani e Medi, il loro talento
organizzativo li rese presto indispensabili nello stato e nell’amministrazione.
Nelle fonti greche i due popoli iraniani sono considerati come un’unità e quindi
i Persiani sono anche chiamati Medi. Con la vittoria sui Lidi sotto Creso nel
541 a.C., l’Asia Minore passò in gran parte sotto il dominio persiano, così come
le città-stato greche presenti in quell’aria. Nel 539 a.C. anche Babilonia cadde
abbastanza rapidamente sotto Ciro II, poiché i rapporti di Nabonid con gli
influenti sacerdoti locali erano stati interrotti e quindi Nabonid non trovò
molto sostegno nella lotta contro Ciro II. Con la conquista di Babilonia, anche
Giuda passò sotto il controllo persiano. Nella Bibbia i Persiani, in quanto
liberatori dall’esilio babilonese, sono pressoché l’unico popolo gentile
rappresentato in maniera molto positiva.
Dan 2,32 il suo ventre e le sue cosce di bronzo; (Die beiden Lenden
(Oberschenkel) sind die Ptolemäer und die Seleukiden.)
Il suo ventre e le sue cosce di bronzo, un terzo regno, che dominerà sulla terra;
Dan 2,39 Dopo di te sorgerà un altro regno,
inferiore al tuo; poi un terzo regno, di bronzo, che dominerà sulla
terra;. Dan 2,39;
Alessandro III, conosciuto come Alessandro Magno, (356-323 a.C.)
fu re di Macedonia ed egemone della lega di Corinto dal 336 a.C. fino alla sua
morte. Alessandro estese i confini dell’impero – che suo padre Filippo II aveva
creato dal piccolo stato della Macedonia, un tempo piuttosto insignificante,
unitamente a diverse polis greche – fino al subcontinente indiano attraverso le
cosiddette guerre di Alessandro Magno e la conquista dell’impero persiano. Dopo
la sua invasione dell’Egitto fu accolto come faraone. Anche grazie ai suoi
grandi successi militari, la vita di Alessandro divenne un motivo popolare nella
letteratura e nell’arte, mentre il giudizio su di lui resta controverso nella
ricerca moderna, come lo era nell’antichità. La sua ascesa al potere è anche
associata all’inizio di una nuova era, quella dell’ellenismo.
Dan 2,33 le sue gambe (nel testo originale: cosce), di ferro; i suoi
piedi, in parte di ferro e in parte d’argilla. (Le due cosce sono
l’impero d’occidente e l’impero d’oriente, che sono state create dalla divisione
dell’impero nel 395.)
Poi vi sarà un quarto regno, forte come il ferro; così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.
Dan 2,40 poi vi sarà un quarto regno, forte
come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa,
così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa. Dan 2,40;
Nel periodo tra il 264 a.C. e il 146 a.C. lo stato romano
intraprese le tre guerre puniche, attraverso le quali la città-stato divenne
infine una grande potenza. La prima guerra punica (264-241 a.C.) è il risultato
della politica espansionistica di Roma nei confronti della repubblica
commerciale di Cartagine. Roma fu costretta a potenziare la sua flotta. Nel 241
a.C. i Romani distrussero la flotta cartaginese nei pressi delle Isole Egadi.
Cartagine pagò ingenti indennità di guerra e rinunciò alla Sicilia, ma mantenne
la sua sfera d’influenza in Spagna e in Sardegna, perdendo quest’ultima tre anni
dopo. Qui i Barcidi stabilirono un nuovo impero coloniale cartaginese. Il
coinvolgimento di Roma in Oriente iniziò nel 229 a.C. con la prima guerra
illirica. Nella seconda guerra illirica, la repubblica acquisì i suoi primi
possedimenti sulla costa orientale dell’Adriatico.
Lo stratega cartaginese Annibale avanzò dalla Spagna nel 218 a.C. durante la
seconda guerra punica (218-201 a.C.) contro Roma. Egli attraversò le Alpi e
portò la guerra nel cuore dei territori romani. Dopo diverse sconfitte dei
Romani (soprattutto nel 216 a.C. a Canne) sembrava che Roma dovesse cadere. Ma
Annibale non riuscì a rompere il sistema di alleanze di Roma. Nemmeno
un’alleanza con Filippo V di Macedonia nel 215 a.C. portò al risultato sperato.
I Romani attaccarono i possedimenti dei Barcidi in Spagna e sotto il comando di
Scipione l’Africano nel 204 a.C. sbarcarono in Nord Africa, dove sconfissero
l’esercito cartaginese a Zama nel 202 a.C.. Cartagine perse tutti i suoi
possedimenti e la flotta. Nella terza guerra punica (149-146 a.C.) fu eliminato
anche ciò che rimaneva dello stato cartaginese e fu istituita la provincia
romana d’Africa.
In effetti è impossibile formulare una risposta univoca sul
perché l’impero romano d’occidente sia giunto al termine (l’impero d’oriente
esistette ancora, fino al 1453). Complici, sicuramente, furono alcune carenze
sistemiche nell’amministrazione e nell’esercito, ma soprattutto fu perché
l’occidente non era abbastanza forte dal punto di vista militare. L’impero
d’occidente fu colpito molto duramente dalla forza della migrazione tardoantica
dei popoli (375-568), soprattutto perché lì vi erano meno truppe che sul Danubio
e sull’Eufrate. L’occidente non disponeva neanche della densità di popolazione e
della forza commerciale dell’oriente. Inoltre, il governo romano occidentale era
sempre più inefficace nell’attingere alle – in parte ancora ingenti – risorse
private dei ricchi senatori, oltre a non essere in grado di reclutare un numero
sufficiente di cittadini per il servizio militare.
La quasi assente resistenza contro le tribù germaniche può in realtà significare
solo due cose: o i romani, un tempo così bellicosi, erano caduti nell’apatia, o
i barbari non erano affatto considerati dei minacciosi invasori. Una motivazione
univoca, tuttavia, non può essere stabilita e non si adatterebbe mai a tutti i
contesti. Probabilmente gli contemporanei compresero gli eventi ancora meno
rispetto alla ricerca moderna. Quindi non è stato possibile adottare
contromisure adeguate. Solo una cosa è certa: culturalmente Roma ha continuato a
vivere e la tarda antichità ha avuto un ruolo decisivo nel plasmare la futura
Europa.
Così, a cavallo tra il medioevo e l’età moderna, il diritto romano divenne la
base dei sistemi giuridici dell’Europa continentale. La fonte scritta a cui si
faceva riferimento era essenzialmente il Corpus Iuris Civilis. Con il
rafforzamento del commercio europeo e a fronte dell’insufficienza del diritto
medievale, il diritto romano venne integrato negli ordinamenti giuridici di
molti paesi del continente europeo ed è ancora oggi in molti settori. Tuttavia,
non solo nel sistema giudiziario, ma anche in quello legislativo, esecutivo,
militare e medico, molti termini tecnici latini rivelano le loro radici storiche
nell’impero romano.
Ed eccoci ora al commentatore citato all’inizio, che si meraviglia del lungo
periodo di 2000 anni dalla morte di Gesù sotto l’impero romano, e quindi tra la
69esima e la 70esima settimana secondo Dan 9,26. In questo lasso di tempo, in
Europa alcuni potenti hanno cercato di creare un grande impero – da ultimi,
Napoleone, Hitler e Stalin – ma senza mai riuscire a creare un impero mondiale
paragonabile a quello di Babilonia, Persia, Grecia o Roma. Possiamo quindi
affermare che, da un punto di vista biblico, ci troviamo ancora – dopo
2000 anni – a vivere nel quarto regno profetizzato in Dan 2,40 –
l’impero romano – che è forte come il ferro?
(Vedi anche discorso 133: "Il quarto impero mondiale di Daniele nel nostro tempo – una scoperta sorprendente.")
I piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in
parte di ferro, così sarà diviso quel regno.
Dan 2,41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla
da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno;
ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il
ferro mescolato con la fragile argilla. 2,42 Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in
parte fragile. 2,43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla,
perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l’uno
all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla. Dan 2,41-43;
Come si può facilmente notare dal testo sopra riportato, in Dan
2,41, cosce e piedi sono due regni separati. Una circostanza spesso ignorata
nell’esegesi. La conferma di ciò non si trova solo nel fatto che i due regni –
gambe e piedi – sono menzionati separatamente, ma anche nel fatto che ad essi
sono assegnati "materiali" diversi: alle cosce solo il ferro (Dan 2,40), mentre
ai piedi il ferro mescolato con l’argilla (Dan 2,41). I piedi sono anche
esplicitamente indicati in Dan 2,41 come un regno a sé stante ("un regno
diviso").
Ma questo significa, ai fini dell’interpretazione, che l’impero romano ha un
successore, e che secondo la Scrittura dobbiamo ancora aspettarci un quinto
impero mondiale. Tra l’altro, qui sembra che ci sia comunque un certo legame con
il quarto regno – cioè con l’impero romano – visto che sia le gambe che
i piedi – questi ultimi solo in parte – sono associati al ferro. Ora
quale sia in realtà questo quinto regno – il "regno dei piedi"
– può essere di nuovo stabilito solo indirettamente, attraverso una visione
d’insieme delle profezie bibliche e della storia del mondo.
Se guardiamo le immagini degli imperi mondiali di cui sopra, possiamo osservare
- più o meno – una "deriva" geografica verso ovest. L’impero romano, in
particolare, occupava la maggior parte di quelle zone d’Europa su cui i greci, i
persiani e i babilonesi non avevano mai messo piede. Se ora basiamo la nostra
ricerca del quinto regno, quello dei "piedi", su questi due elementi – la
"deriva geografica verso ovest" e la terra non occupata dai precedenti imperi
mondiali – ci troviamo, fin dall’inizio, di fronte a un ostacolo apparentemente
insormontabile: i romani occuparono l’Europa fino al confine continentale più
occidentale, cioè Portogallo, Spagna, Francia e Gran Bretagna, e una "deriva
verso ovest" ci condurrebbe direttamente nell’Atlantico.
La soluzione di molti esegeti va quindi nella direzione opposta – ad esempio
Russia o Cina. E parlano del nemico proveniente da nord o da est. Ma chi conosce
un po’ di storia mondiale sa, che sebbene l’Europa terminasse con la costa
atlantica, questo non ha però scoraggiato né i conquistadores spagnoli
e portoghesi del XVI e XVII secolo, né i coloni inglesi e francesi del XVII
secolo. Essi hanno attraversato l’Atlantico e hanno occupato il continente
americano – talvolta con l’orribile massacro delle popolazioni indigene.
E così all’improvviso, in tutto il continente americano, c’erano popolazioni
europee con una tradizione europea brutale e spietata. I nativi americani, che
non conoscevano né armi da fuoco né tattiche di guerra, furono irrimediabilmente
sconfitti. I popoli dell’America Latina, durante questo periodo, vennero
massacrati e quasi sterminati con grande brutalità dai cattolici spagnoli e
portoghesi (conquistadores) con lo scopo di saccheggiare le loro
riserve d’oro e d’argento. Con le loro conquiste i conquistadores distrussero i
grandi imperi degli Incas (battaglia di Cajamarca), dei Maya e degli Aztechi. Si
stima che tra il 1500 e il 1600 il numero di indios che persero la vita
direttamente o indirettamente a causa dei conquistadores fu di circa 50 milioni di
persone.
Risalente a questo periodo, è anche il seguente resoconto del cacicco Hatuey, un
capo indiano, famoso a Cuba ancora oggi, nonché una figura di spicco della
resistenza, che prima di essere bruciato sul rogo, fu esortato alla conversione
dal frate francescano dei conquistadores, per poter entrare nel Regno
dei Cieli.
"Il cacicco rifletté un po’ a tale proposito e
chiese poi al religioso se allora anche i cristiani spagnoli giungessero in
cielo. Ma certo, disse il religioso, tutti i buoni cristiani giungono in cielo,
anche gli spagnoli! Subito e senza ulteriore esitazione, il cacicco rispose che
là non ci voleva andare, ma che preferiva andare all’inferno, poiché solo così
egli non avrebbe più visto esseri umani crudeli".
Era questo, dunque, il degno successore dell’impero romano e la
continuazione di quelle profezie che la Bibbia ha assegnato a questo quarto
regno: "come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così, pari al ferro che tutto
frantuma, esso spezzerà ogni cosa" e come ha anche profetizzato Daniele in Dan
2,41 in riferimento al successivo quinto regno, quello dei piedi: "ma vi sarà in
esso qualcosa della consistenza del ferro". Così è stato. In questo modo
sembrano essere state poste le sopraccitate condizioni per l’identificazione di
questo quinto regno: si trova ad ovest del precedente impero romano (i piedi
sotto le cosce) e si estende su un territorio che non è mai stato occupato dagli
altri imperi mondiali: il continente americano. E gli occupanti hanno portato
con sé anche la mentalità di ferro ereditata dall’impero romano.
Osservando l’estensione geografica dell’impero romano
nell’immagine qui sopra si trova – in contrasto con l’interpretazione classica –
un’ulteriore relazione con l’interpretazione di Daniele: se guardiamo al Mar
Mediterraneo come spazio intermedio, possiamo vedere a destra e a sinistra di
esso le due gambe – nel caso di Daniele correttamente chiamate "cosce". E
inoltre diventa chiaro che le aree lungo la costa africana del Mediterraneo
occupate dai romani non rappresentano l’intera gamba sinistra. Lo stretto di
Gibilterra, che collega il Mar Mediterraneo con l’Oceano Atlantico, è una
striscia di mare di appena 14 km di larghezza nel punto più stretto.
Durante la preistoria del nostro pianeta questo divario era anche chiusa, tanto che
esisteva un collegamento diretto via terra dall’Africa alla Spagna e al Portogallo.
Tuttavia, questi due paesi della penisola iberica sono a loro volta separati dal
resto d’Europa dai Pirenei, completando così la gamba sinistra (coscia). Sono
quei conquistatori che si sono stabiliti in America centrale e meridionale (il
Portogallo in Brasile, la Spagna in Argentina e nel resto del subcontinente).
Dall’altra parte, alla fine della gamba destra, troviamo la Francia e la Gran
Bretagna, che a loro volta hanno occupato il subcontinente nordamericano (la
Gran Bretagna gli USA, la Francia una parte del Canada). E anche qui si nota che
non è lo stretto di Gibilterra a separare le due gambe, ma la catena montuosa
dei Pirenei, che con i suoi 430 km di lunghezza tra l’Oceano Atlantico a ovest
(Golfo di Biscaglia) e il Mar Mediterraneo a est (Golfo di Roses), separa Spagna
e Portogallo dal resto d’Europa.
Quindi, se le interpretazioni di cui sopra sono corrette, siamo riusciti a
individuare il quinto regno nel sogno di Nabucodonosor – il "regno dei piedi" –
con l’occupazione del continente americano da parte di Spagna e Portogallo
(America centrale e meridionale), e Gran Bretagna e Francia (America del Nord)
circa 500 anni fa. In tal caso le profezie bibliche si sarebbero compiute
davanti ai nostri occhi molto tempo prima, senza che noi ce ne rendessimo
assolutamente conto. Ma c’è un’argomentazione che può essere avanzata qui con
certezza: non è molto plausibile che i due subcontinenti americani possano
costituire un regno unitario e quindi essere soggetti a un governatore comune.
Dunque, questo è effettivamente convincente: oltre alla separazione geografica
dei subcontinenti americani – non da ultimo attraverso il Canale di Panama – ci
sono anche poche somiglianze in campo linguistico – l’inglese in Nord America,
il francese in Canada, lo spagnolo in America centrale e meridionale e il
portoghese in Brasile. E naturalmente questo si traduce anche in differenze
caratteriali: mentre la fama mondiale degli USA – a parte le guerre in
Afghanistan e in Iraq – è dovuta in gran parte a New York con Wall Street e la
Borsa e i suoi uomini in abito scuro, il Sud America – se si escludono, per una
volta, i cartelli della droga e le organizzazioni criminali – è piuttosto famoso
per Rio de Janeiro, con il suo carnevale e le scuole di samba con le ballerine
(quasi) nude.
Il fatto poi che il protestantesimo si sia diffuso in Nord America attraverso i
coloni della Gran Bretagna, mentre in Centro e Sud America il cattolicesimo è
stato imposto agli indios dagli spagnoli e dai portoghesi, pena la morte, non è
solo un’ulteriore contraddizione, ma è anche la radice e la causa dello sviluppo
del carattere specifico in entrambi i subcontinenti. Si tratta di differenze
fondamentali nella mentalità degli uomini, che non erano conciliabili in passato
e che con ogni probabilità non saranno facili da ricondurre ad un comune
denominatore neanche in futuro. E da ciò si può concludere anche che, sebbene il
regno dei piedi esista già da più di 500 anni, un "re" che trasformerà questo
regno in "un unico impero" non è ancora apparso sulla scena pubblica mondiale.
Naturalmente ci si potrebbe anche chiedere perché il continente americano debba
essere necessariamente unito, dal momento che ci sono tali differenze politiche
e ideologiche. La risposta a questa domanda si può cogliere riflettendo sul
motivo per cui sono stati fondati i grandi imperi della storia sopra citati e
perché i paesi di questi territori, precedentemente indipendenti, sono stati
acquisiti e integrati da parte di un paese più grande. Ma allora non ci si
chiedeva se le loro visioni del mondo fossero compatibili. Era la sete di potere
sempre maggiore. E a livello di politica mondiale, il potere è caratterizzato da
sempre più persone e da sempre più territorio.
Così è stato, all’inizio della storia del mondo, nella prima città del mondo, la
Babele di Nimrod, dove per la prima volta la gente si è "unita" per costruire
una torre che arrivasse fino al cielo. E così è rimasto fino ad oggi. Perché la
Germania si è unita? Oggi è il più grande e importante paese dell’UE! Perché i
paesi dell’Unione Europea si sono uniti? L’euro ha già superato il dollaro
americano per importanza e valore! Quindi si tratta di potere e influenza nel
mondo. E sullo sfondo, a partire da Babele, c’è sempre l’impulso di dominare il
mondo intero. Solo che in tempi passati un tale accrescimento di potere si
otteneva attraverso le guerre e l’oppressione, oggi, invece, lo si ottiene
attraverso la diplomazia e la pressione economica.
Ma per unire questi paesi dei due subcontinenti americani, fondamentalmente
diversi tra loro, ci sarebbe voluto un leader con un carisma davvero singolare,
che sia con straordinarie capacità diplomatiche o con un’enorme superiorità
militare o economica avrebbe potuto crearne le condizioni (simile all’impero
romano nel passato o alla riunificazione della BRD [Repubblica Federale di
Germania] e della DDR [Repubblica Democratica Tedesca] ai tempi nostri). O
altrimenti il cavaliere sul cavallo bianco in Apoc 6:2, che viene fuori "da
vincitore, e per vincere").
Se tutti gli stati del continente americano potessero essere riuniti sotto
un’unica direzione, allora anche l’indicazione "USA" – cioè gli Stati Uniti
d’America – avrebbe finalmente acquisito il suo vero significato, dato che
attualmente sono inclusi solo 50 stati del Nord America, senza il Canada e il
Messico, e soprattutto senza i molti stati latinoamericani dell’America centrale
e meridionale.
Ora, anche se Daniele ci dice che il quinto regno – il "regno dei piedi" – sarà
un regno, in Dan 2,41, precisa che sarà un regno diviso:
Come i piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno.
Dan 2,41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla
da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno;
ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il
ferro mescolato con la fragile argilla. 2,42 Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in
parte fragile. 2,43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla,
perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l’uno
all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla. Dan 2,41-43;
Quindi sarà un regno diviso. E precisamente, da una parte, sarà
composto da argilla da vasaio e, dall’altra, da ferro. Come già mostrato sopra,
l’argilla e il ferro sono ovviamente simboli della mentalità delle persone di
questo regno. Questo è espresso in particolare anche nel verso successivo, in
Dan 2,43, dove Daniele fa notare che in questo regno le persone con la
"mentalità d’argilla" certamente si sposeranno e avranno figli con le persone
della "mentalità del ferro", "ma non si uniranno l’uno all’altro, così come il
ferro non si amalgama con l’argilla". In base alla suddetta interpretazione si
può ora concludere che queste due mentalità non hanno più nulla in comune. Ciò
che può ancora condurli insieme è il sesso e il tornaconto personale. E come
dice sopra Daniele: certamente si uniranno in matrimonio (nel testo originale si
parla qui del "seme dell’uomo"), ma non si uniranno l’uno all’altro.
Ma ora abbiamo qualche difficoltà nell’interpretazione proprio
di questo versetto Dan 2,43. Qui si dice: "Hai visto il ferro mescolato con la
molle argilla". E quindi questa è un’affermazione riferita a quanto detto prima.
Ma non è chiaro a cosa si riferisca: se al regno dei piedi menzionato nel
versetto Dan 2,41 o solo alle dita dei piedi, a cui si fa riferimento in Dan
2,42.
Come le dita dei piedi erano in parte di ferro e in parte d’argilla, non si uniranno l’uno all’altro.
Dan 2,41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla
da vasaio e in parte di ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno;
ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il
ferro mescolato con la fragile argilla. 2,42 Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte forte e in
parte fragile. 2,43 Hai visto il ferro mescolato con la molle argilla,
perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l’uno
all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla. Dan 2,41-43;
Anche in questo caso, nell’interpretazione viene spesso ignorato
il fatto che questo versetto Dan 2,43 parla esclusivamente delle dita dei piedi
e questa affermazione viene poi riferita, senza ulteriori differenziazioni, alla
zona dei piedi, così come la zona dei piedi non viene distinta dalla zona delle
gambe – cioè l’impero romano. Ora la profezia del regno diviso, presente nel
versetto Dan 2,40 si riferisce con certezza – come già dice il testo – "ai
piedi e alle dita dei piedi". Ma visto che la profezia del
regno in parte forte e in parte fragile del versetto Dan 2,42 si riferisce
esclusivamente alle "dita dei piedi", dobbiamo supporre che
anche qui venga proposta una divisione tra piedi e dita dei piedi.
Ma con ciò diventa sempre più probabile che anche il versetto Dan 2,43 si
riferisca solo alle dita dei piedi e non più alla zona dei piedi. Infine, l’idea
che un’affermazione riferita a quanto detto prima riguardi sempre l’ultimo
soggetto nominato, porta alla conclusione che la profezia sull’incapacità delle
persone di esprimere l’amore familiare, presente nel versetto Dan 2,43, può
essere riferita solo alle dita dei piedi. (Tra l’altro, questo ricorda molto la
dichiarazione del Signore in Luca 21:15-19!)
A questo proposito si pone naturalmente anche la questione di quanto
l’affermazione di Dan 2,42, "Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in
parte forte e in parte fragile.", non indichi in realtà un ulteriore ed
esclusivo sesto regno che sarebbe poi immediatamente prima del Millennio (Regno
Millenario di pace del Figlio di Dio, l’ultimo regno sulla terra) che qui, in
Dan 2,34 è rappresentato con la "pietra" chi frantumò la statua.
In ogni caso, le dita dei piedi hanno qualcosa in comune con i piedi (regno
diviso), ma differiscono per la mentalità degli esseri umani (non si mescolano
l’uno all’altro), cosicché sembra che questo regno delle dita – se fosse tale –
provenga dal regno dei piedi. Troviamo una conferma di questa visione anche nel
versetto successivo, Dan 2,44. Egli inizia con le parole: "Al tempo di questi
re".
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai (Buber: nel tempo di questo mondo 1)) distrutto.
Dan 2,44 Al tempo di questi re, il Dio del
cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai (Buber: nel tempo di
questo mondo) distrutto e che non cadrà sotto il dominio d’un
altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre (Buber:
nel tempo di questo mondo), 2,45 proprio come la pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza
intervento umano, e spezzare il ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro.
Il gran Dio ha fatto conoscere al re quello che deve avvenire d’ora in poi. Il
sogno è vero e sicura è la sua interpretazione». Dan 2,44-45;
Ora, in tutta questa profezia – a parte il re Nabucodonosor
stesso – non si parla di altri re. Chi intende Daniele con questi re? Ci sono
solo due possibili spiegazioni: Daniele parla ripetutamente di regni, e questi
regni devono naturalmente avere sempre dei re. Ma in quel tempo, in cui "una
pietra, ma non spinta da una mano" si stacca e schiaccia la statua, cioè subito
prima del Millennio, tra i re di questi regni, quello ancora in vita sarebbe al
massimo quello del regno dei piedi (ferro, argilla).
La seconda opzione è offerta ancora una volta dalla regola del riferimento a
ritroso: stando a questa regola, l’affermazione in Dan 2,44: "Al tempo di questi
re" si riferirebbe all’ultimo soggetto precedente, e lo troviamo nel versetto
Dan 2,42, ovvero "le dita dei piedi" – dieci di numero. E qui arriviamo
chiaramente alla profezia degli Ultimi Tempi. Daniele stesso parla anche nel
settimo capitolo di dieci re:
Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno;
Dan 7,23 Ed egli mi disse: "La quarta bestia è
un quarto regno sulla terra, diverso da tutti i regni, che
divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. 7,24 Le dieci
corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e dopo quelli,
sorgerà un altro re, che sarà diverso dai precedenti e abbatterà tre re. 7,25
Egli parlerà contro l’Altissimo, affliggerà i santi dell’Altissimo, e si
proporrà di mutare i giorni festivi e la legge; i santi saranno dati nelle sue
mani per un tempo, dei tempi e la metà d’un tempo. 7,26 Poi si terrà il giudizio
e gli sarà tolto il dominio; verrà distrutto e annientato per sempre. 7,27
Allora il regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti
i cieli saranno dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno
eterno, e tutte le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno". Dan 7,23-27;
Vediamo qui che entrambi i testi trattano lo stesso argomento.
La quarta bestia in Dan 7,23 significa:
"un quarto regno sarà sulla
terra, diverso da tutti i regni,
che divorerà tutta la terra, la calpesterà e la
frantumerà"
e questo corrisponde al quarto regno in Dan 2,40:
"Poi vi sarà un quarto regno, forte
come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa,
così, pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa".
Con entrambe le profezie, quindi, si intende l’impero romano.
Ma, mentre nel sogno di Nabucodonosor, in Dan 2,41-44, viene rappresentato
l’intervallo di tempo tra il regno dei piedi derivante dall’impero romano e
quello delle 10 dita dei piedi/re fino al millennio, nella visione di Daniele
delle quattro bestie in Dan 7,23-27 riconosciamo un passaggio diretto dal quarto
regno ai 10 re degli Ultimi Tempi e del millennio. Dunque, il regno dei piedi
non è menzionato, e quindi anche qui notiamo una riduzione profetica, identica
alla profezia delle 70 settimane. Mentre lì, tra la 69esima e la 70esima
settimana intercorrono ben 2000 anni, cosa che il commentatore citato all’inizio
di questo brano considera "affatto convincenti", anche nella visione di Daniele
delle quattro bestie, in Dan 7,23-27, non abbiamo alcuna indicazione profetica
relativa allo stesso lasso di tempo – ovvero dall’impero romano fino ai dieci re
degli Ultimi Tempi e del millennio.
A differenza di Dan 2,41-44, però, in Dan 7,23-27 si concretizza il fatto che
le 10 corna sono i 10 re che sorgeranno da questo regno, il che stabilisce di nuovo
la relazione tra l’impero romano e il regno dei piedi e delle dita dei piedi. E
questo coincide con la nostra interpretazione di cui sopra, dove siamo partiti
dal presupposto che i 10 re del regno delle dita dei piedi proverranno dal regno
dei piedi. Ma anche nell’Apocalisse ritroviamo questi 10 re come corna sulla
bestia nel deserto, la quale secondo Apoc 12:3 è da interpretare come Satana.
Qui, però, rappresenta il secondo, l’Anticristo demoniaco, che viene risuscitato
e posseduto da lui.
Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia.
Apoc 17,11 E la bestia che era, e non è, è
anch’essa un ottavo re, viene dai sette, e se ne va in perdizione. 17,12
Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno;
ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia. 17,13
Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla
bestia. 17,14 Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli
è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con
lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». Apoc 17,11-14;
(Vedi anche discorso 86: "Il primo e il
secondo Anticristo")
La prova che tutte queste profezie hanno a che fare con
un unico periodo di tempo può essere dimostrata anche da ulteriori affermazioni.
In Dan 2,44, Daniele parla del fatto che in questo periodo, dopo la distruzione
dei regni terreni, "il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai
(nel tempo di questo mondo) distrutto" e con ciò si riferisce chiaramente
all’instaurazione del Regno Millenario della pace del Signore Gesù Cristo. E
anche in Dan 7,27 abbiamo questo riferimento all’instaurazione del Millennio,
dopo che il dominio dell’ultimo re è stato annientato e distrutto: "Allora il
regno, il potere e la grandezza dei regni che sono sotto tutti i cieli saranno
dati al popolo dei santi dell’Altissimo; il suo regno è un regno eterno, e tutte
le potenze lo serviranno e gli ubbidiranno". Nell’Apocalisse stessa troviamo
sopra, in Apoc 17,14, il riferimento alla grande battaglia di Harmagedon
(Apoc 19,11-21), in cui il Signore Gesù sconfiggerà l’Anticristo e il suo falso
profeta, e poi, dopo la distruzione degli eserciti terreni, troviamo in Apoc 20,4-6 anche l’instaurazione del regno millenario.
(Vedi anche Capitolo 07: "La Battaglia di
Harmaghedon.")
E anche qui si compie la profezia di Dan 2,44 con riferimento al
regno delle dita dei piedi:
Al tempo di questi (dieci) re, il Dio del
cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai (Buber: nel tempo di
questo mondo) distrutto.
Il regno d'Egitto |
Il regno d'Assiria |
Il regno di Babilonia |
Il regno di Medo-Persia |
Il regno di Grecia |
Il regno Romano |
Il regno dell'Anticristo (La Grande Tribolazione) |
Il Millennio (Il regno della pace) |
L'Ultima Guerra |
||
Apoc 17:9-11 Thutmosis |
Apoc 17:9-11 Assurnasirpal |
Apoc 17:9-11 Nabucodonosor |
Apoc 17:9-11 Cyrus |
Apoc 17:9-11 Alessandro |
Apoc 17:9-11 Augusto |
Apoc 17:8-11 Bestia |
Apoc 20:4-7 Gesù Cristo |
Apoc 17:8-11 Satana/bestia |
||
1ª testa / re lui è caduto |
2ª testa / re lui è caduto |
3ª testa / re lui è caduto |
4ª testa / re lui è caduto |
5ª testa / re lui è caduto |
6ª testa / re lui è caduto |
1º Anticristo mare Apoc 13:1 Giudizi dei Sigilli |
7ª testa / re lui verrà |
2º Anticristo abisso Apoc 13:7; 11:7 Giorno del SIGNORE |
Prima Risurrezione: i martiri tornarono in vita e regnarono con Cristo mille anni |
8ª testa / re lui era il 7° |
|
|
|
|
|
|
Apoc 6:2 |
R A |
|||
|
|
|
|
2Tess 2:3-7 |
2Tess 2:8 Mat 24:29 Apoc 7:14 |
2Tess 2:9 |
|
|
||
Ez 31:2-11 |
P I |
Ez 39:1-13 Har-Magedon Apoc 16:16; 19:19 |
Ez 39:1-13 |
Ez 38:1-13 |
||||||
Dan 2:32,37-38 testa d'oro |
Dan 2:32,39 petto, braccia d'argento |
Dan 2:32,39 ventre cosce di bronzo |
Dan 2:33,40 gambe di ferro |
Dan 2:33,41-43 piedi ferro, argilla |
E N T O |
Dan 2:42,44 dita ferro argilla dieci re |
Dan 2:34-35,44-45 monte non per mano pietra |
|||
|
|
Dan 7:4 leone con ali d'aquila | |
Dan 7:5 orso si alzava su di un lato | |
Dan 7:6 pardo quattro teste | |
Dan 7:7 bestia terribile denti di ferro | |
2Tess 2:3-12 l'empio | | |
Dan 7:8,11 dieci corna piccolo corno bocca di blasfemia | |
Dan 7:13-14 Figlio dell'uomo |
|
|
V Apoc 13:2 bocca di leone |
V Apoc 13:2 piedi d'orso |
V Apoc 13:2 simile a un leopardo |
V Apoc 13:1 dieci corna |
V Apoc 13:3 ferita a morte (2Tess 2:8) ma tornata in vita |
V Apoc 13:4,14 i re della terra la bestia e il falso profeta nel stagno di fuoco Apoc 19:19-20 |
Apoc 20:2-6 |
Apoc 20:7-10 |
Riassunto.
Da tutte queste affermazioni bibliche possiamo trarre la seguente
conclusione:
Dopo l’impero romano (regno delle cosce) sorgerà un quinto regno
(regno dei piedi) sulla terra, che con l’impero romano condivide la durezza
(ferro), ma sarà un regno diviso (in parte di ferro, in parte di argilla).
Da questo quinto regno sorgeranno dieci re (dita dei piedi, corna)
come sesto regno (?), che riceveranno il potere per un breve periodo di tempo,
insieme all’Anticristo demoniaco (bestia dal mare di Apoc 13) e Satana
(Apoc 13:4; 17:12) che in lui si manifesta. Nella battaglia di Harmagedon
(Apoc 19:11-21) saranno sconfitti insieme ai loro eserciti e all’Anticristo demoniaco
da Gesù Cristo e dalla sua schiera celeste.
L’Anticristo e il suo falso profeta saranno poi gettati nello stagno
di fuoco, ma Satana sarà tenuto prigioniero nell’abisso nel periodo di tempo
successivo al millennio (Apocalisse 20:2-3).
Note
1)
In quasi tutte le traduzioni, Dan 2:44 viene tradotto con "mai":
"Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto."
Anche Lutero ha tradotto questo termine con "nimmermehr" ["mai più"] e anche
tutte le traduzioni in inglese riportano qui "never" ["mai"]. Nelle traduzioni
si è ritenuto erroneamente che questa affermazione si riferisse al regno dei
cieli e che quindi il termine dovesse essere "eterno". In realtà, non ci si
riferisce al regno dei cieli, ma al Millennio, il Regno Millenario della pace
del Signore Gesù qui sulla terra, che durerà fino alla fine del mondo.
Solo Martin Buber, nella sua traduzione dell’Antico Testamento
("germanizzazione" come la chiamava lui), è rimasto il più vicino possibile al
testo originale e ha persino creato, ove necessario, nuove parole tedesche come
"Braus Gottes" ["impeto di Dio"], "Gesproß"
["germoglio"], "Urwirbels Antlitz"
["volto del vortice primordiale"] e quindi anche nel passo in questione, ha
coniato l’espressione "auf Weltzeit – nel tempo di questo mondo".
Pertanto, l’espressione "nel tempo di questo mondo" deve essere corretta,
cioè il tempo in cui il mondo esiste ancora, perché il Millennio dura solo mille anni
e quindi non durerà in eterno, ma solo fino alla fine del mondo – solo per il tempo di
questo mondo.
Tra le altre cose, anche attraverso questa traduzione errata, i testimoni di
Geova per esempio, e alcune altre denominazioni hanno acquisito l’errata
visione che la Gerusalemme celeste sarebbe scesa qui su questa vecchia terra e
non sulla Nuova Creazione, sulla nuova terra (Apoc 21,1).
Salve signor Horak, vorrei semplicemente rispondere alla sua
ultima pubblicazione (Discorso 98). Credo che le mie osservazioni non si
adattino perfettamente sua comprensione della Bibbia, ma non riesco
semplicemente a ignorare la sua interpretazione relativa al passo di
Daniele 2,31-33. Se Lei fosse restio a discutere la mia visione di
Dan 2 e 7 sul suo sito, lo accetterei con rammarico.
Nella sua, come sempre, profonda dissertazione si occupa degli imperi
mondiali in Daniele e in particolare della statua del sogno del re
Nabucodonosor. Così facendo, Lei ha continuato con l’interpretazione della
statua, affidata a Daniele da Dio (Dan 2,30-45), per riempire 2000 anni con
un quinto e sesto impero.
Daniele non classifica i quattro metalli e l’argilla in base al loro valore
commerciale, ma soprattutto in base alla loro natura spirituale e culturale.
L’oro per il benessere, la scienza e l’arte, il ferro per il duro governo e
la distruzione. L’argilla rappresenta la fragilità di tutte le alleanze e le
trasformazioni che questo regno di ferro è destinato a subire fino alla
fine.
Sicuramente ci sono anche altri modi di vedere le cose. Ma questo non è
molto importante, perché ciò che Dio rivela al re pagano attraverso Daniele
può averlo personalmente lusingato e tranquillizzato, ma ci informa solo in
modo molto fondamentalmente sui imperi mondiali che seguono.
L’interpretazione davvero esplicativa della statua fu data a Daniele anni
dopo (Dan 7,7) e, secondo me, è pensata per il nostro presente e il nostro
futuro (Dan 12,10). Perciò non c’è modo per Dan 7,7 oltre. La quarta bestia
qui descritta corrisponde alle gambe e ai piedi della statua, del 4º regno
(Dan 2,33 e Dan 2,40). le 10 dita del quarto regno in Dan 2,41, che prima
non sono affatto menzionate nella statua, corrispondono senza dubbio alle 10
corna della quarta bestia di Dan 7,7.
Siamo certamente d’accordo che il quarto regno della statua è anche la
quarta bestia che viene dal mare in Dan 7,7 e che gli esegeti della chiesa
riconoscono in questa quarta bestia l’impero romano caduto. Ma di questa
quarta bestia che viene dal mare sappiamo, tra l’altro, che sarà un quarto
regno e che regnerà fino al giudizio (Dan 7,26).
Lei ora sta cercando di riempire i quasi 1600 anni, fino ad ora senza
profezia, con un quinto e forse sesto regno!
Non potrebbe essere che stiamo interpretando male Daniele perché, in base al
punto di vista della chiesa, dovremmo guardare all’impero romano come al 4º
regno completo, anche perché le 10 corna della bestia corrispondono più o
meno ai molti imperatori di Roma? È una caratteristica fondamentale del 4º
regno il fatto che non abbia una forma paragonabile a quella dei suoi tre
predecessori. Questo potere ostile a Cristo non è quindi facilmente
riconoscibile dal suo aspetto. Proprio come Roma alla fine è diventata
cristiana, dal suo spirito sono cresciuti poteri diversi nella forma, ma pur
sempre cristiani.
Ora voglio dire che solo con l’impero romano è iniziato il 4’ regno, Roma è
l’origine, la prima forma del regno finale? L’idea imperiale di Roma non è
mai tramontata, ma fu ripresa e portata avanti dai Vandali e, come lei
giustamente sottolinea, continua a vivere nella cultura e nel diritto fino
ad oggi. Con l’impero romano è nato l’Occidente.
La mia tesi: l’Occidente da Roma al nostro tempo è il 4º regno in Daniele. I
10 imperatori dell’antica Roma non sono le corna della IV bestia, ma potenze
mondiali occidentali come l’impero dei Franchi, l’impero coloniale spagnolo,
l’impero britannico fino agli Stati Uniti. Credo che, in questo modo,
Daniele possa essere compreso in modo chiaro e si possa costruire un ponte
con Apoc 13, 1-8 nell’epoca del cristianesimo.
Le 7 teste della bestia di Apoc 13,2 corrispondono alle 10 corna più 1
(potenze mondiali) in Daniele 7,8. Cioè, se su 10 potenze tre vengono
eliminate da una potenza sorta da poco, rimangono sette ex potenze mondiali
più o meno forti, che poi eleggono a capo del mondo l’ultima potenza
mondiale, rinata in seguito a una sconfitta mortale.
PS : le 10 corna di Apoc 17,3, che lei, alla fine del suo discorso, ha
correttamente assegnato a Satana (Apoc 12,3), non possono, tuttavia, né
incarnare le 10 dita dei piedi né le corna presenti in Daniele 2 e 7! Da un
lato, le dita dei piedi del regno immaginario delle dita dei piedi non si
uniscono mai, secondo Dan 2,43, mentre i 10 in Apoc 17,3 e 17 agiscono "di
comune accordo", dall’altro, invece, rimangono solo 7 + 1 delle 10 corna del
4º regno in Dan 7,7-8.
Karl-Heinz Wolschke [kh-wolschke@web.de]
Grazie per il Suo interessante commento! Naturalmente sarò lieto
di soddisfare il Suo desiderio di discutere le Sue osservazioni relative a Dan 2
e 7 qui su Immanuel.at. Soprattutto perché questo contributo mi offre
l’opportunità di affrontare quegli argomenti che finora hanno impedito la
corretta comprensione di questa profezia.
All’inizio del Suo commento, Lei scrive:
"Credo che
le mie osservazioni non si adattino perfettamente sua comprensione della
Bibbia".
Le Sue osservazioni non devono corrispondere alla mia
comprensione della Bibbia, quanto piuttosto alle reali affermazioni della
Bibbia, a quel punto sarò felice di condividere il Suo punto di vista.
Successivamente Lei dice:
"Così facendo, Lei ha continuato con l’interpretazione della statua, affidata a
Daniele da Dio (Dan 2,30-45), per riempire 2000 anni con un quinto e sesto
impero".
Beh, non ho assolutamente "continuato" con l’interpretazione di
Daniele – era ed è già completa, basta leggerla attentamente. E non ho
"riempito" gli ultimi 2000 anni, come scrive Lei, ma ho semplicemente studiato
il testo con attenzione e ho scritto ciò che spesso viene trascurato ad una
lettura superficiale, ciò che è documentato lì – ed è sempre stato lì! Se
osserviamo attentamente la descrizione data da Daniele in Dan 2,32-33 possiamo
notare la seguente sequenza:
Dan 2,32 La testa di questa statua
era d’oro puro; il suo petto e le sue braccia erano
d’argento; il suo ventre e le sue cosce di bronzo;
2,33 le sue gambe, di ferro; i suoi piedi, in parte di
ferro e in parte d’argilla. Dan 2,32-33;
1. La testa d’oro – il primo regno – Babilonia
2. Il petto e le braccia d’argento – il secondo regno
– impero medo-persiano
3. Il ventre e le cosce di bronzo – il terzo
regno ’ l’impero di Alessandro
4. Le gambe di ferro – il quarto regno – l’impero romano
5. I piedi in parte di ferro e in parte di argilla – il quinto regno – l’America?
Come si vede, Daniele in questo passo, Dan 2,23, parla delle
cosce e non delle gambe. E come è universalmente noto, i piedi fanno parte delle
gambe, ma non appartengono alle cosce più di quanto le cosce appartengano ai
fianchi o i fianchi al petto. Quindi i piedi sono chiaramente da interpretare
come un regno a sé stante, come la testa, il petto, i fianchi e le cosce.
Questa divisione tra il quarto e il quinto regno è evidente anche
nell’interpretazione di Dan 2,40-41:
Il quarto regno, forte come il ferro; i piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in parte di ferro.
Dan 2,40 poi vi sarà un quarto regno,
forte come il ferro; poiché, come il ferro spezza e abbatte ogni cosa, così,
pari al ferro che tutto frantuma, esso spezzerà ogni cosa.
2,41 Come i piedi e le dita, in parte d’argilla da vasaio e in parte di
ferro, che tu hai visto, così sarà diviso quel regno;
ma vi sarà in esso qualcosa della consistenza del ferro, poiché tu hai visto il
ferro mescolato con la fragile argilla. 2,42 Come le dita dei piedi erano in
parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in
parte forte e in parte fragile. Dan 2,40-42;
La tesi secondo cui, in questo passaggio, i piedi e le dita dei
piedi non sono esplicitamente indicati come il quinto regno non è perciò
plausibile, perché Daniele fondamentalmente qui non fa un’elencazione numerica
completa. Così in Dan 2,38, dice a Nabucodonosor del primo, il regno babilonese,
solamente: "la testa d’oro sei tu". In Dan 2,39 nomina petto e braccia come "un
altro regno, inferiore al tuo", mentre lì elenca ventre e fianchi come "un altro
terzo regno". Anche le cosce sono da lui descritte, in Dan 2,40, come: "quarto
regno" e dei piedi e delle dita dei piedi dice poi, in Dan 2,42: "così quel
regno sarà in parte forte e in parte fragile".
Da questo si può ora vedere, senza ambiguità, che cosce e piedi sono due regni
diversi. Ma come già detto in precedenza, KH Wolschke è in buona compagnia qui.
In passato gran parte degli esegeti ha trascurato questo quinto impero – forse
per l’incapacità di distinguere tra cosce e gambe – e ha semplicemente associato
i piedi e le dita dei piedi al quarto regno, cioè all’impero romano. Ma ciò ha
privato questa profezia di un aspetto essenziale, il cui effetto sulla storia
del mondo termina erroneamente con la caduta dell’Impero Romano, e con ciò anche
l’intera comprensione di questo testo è stata fortemente compromessa.
Si possono certamente avere opinioni diverse
sull’interpretazione dei metalli. Ma l’interpretazione qualitativa, tentata
precedentemente in questo Discorso, dà anche una buona spiegazione in relazione
alla consistenza fisica dei metalli, mentre un’interpretazione di questo tipo:
"L’oro per il benessere, la scienza e l’arte, ferro
per il duro governo e la distruzione. L’argilla rappresenta la fragilità di
tutte le alleanze e trasformazioni"
sembra meno comprensibile. Benessere e ricchezza esistevano
anche tra i senatori e i cittadini romani, senza che Daniele menzionasse mai
l’oro in relazione all’impero romano.
Per quanto riguarda l’argilla, nella sua interpretazione Daniele non sottolinea
la qualità dell’argilla stessa – cioè la sua fragilità, simile a quella di un
piatto di terracotta che si frantuma sul pavimento di pietra – quanto piuttosto
la mancanza di un legame reciproco tra ferro e argilla. E anche
l’interpretazione di Dan 2,43 a proposito degli uomini di questo quinto regno:
"quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno l’uno all’altro,
così come il ferro non si amalgama con l’argilla", rimane aperta, nonostante si
riferisca esclusivamente alla fragilità dell’argilla stessa.
Quindi non sono le circostanze esterne della vita che devono essere messe in
evidenza con i metalli, ma piuttosto, come già spiegato sopra, l’atteggiamento
interiore delle persone, il loro carattere e la loro mentalità, che sono
cambiati nel corso dei millenni. Se ai tempi di Daniele il re veniva ancora
accolto con l’augurio: "O re, possa tu vivere per sempre" (Dan 2:4), oggi
l’egoismo delle persone è evidentemente già cresciuto a tal punto che non si
augura più nulla di buono ai propri simili – nemmeno un "buon giorno". Si spreca
appena un indifferente "ciao".
(Vedi anche Discorso 93: "Il Regno dell’Anticristo
e amore tra le persone.")
Poi, nel commento di KH Wolschke, si dice:
"Ciò che Dio rivela al re pagano attraverso Daniele
può averlo personalmente lusingato e tranquillizzato, ma ci informa solo in modo
molto fondamentalmente sui imperi mondiali che seguono. L’interpretazione
davvero esplicativa della statua fu data a Daniele anni dopo (Dan 7,7) e,
secondo me, è pensata per il nostro presente e il nostro futuro."
Proprio perché siamo d’accordo con l’opinione che entrambe le
profezie – Dan 2 e Dan 7 – hanno come oggetto la stessa tematica, si può notare
– se si legge attentamente il testo di Dan 7 – che qui viene data
un’interpretazione piuttosto breve, soprattutto in riferimento al quarto
regno/quarta bestia (Dan 7:23-24). Solo con le corna, che seguono nella sequenza
temporale, l’interpretazione diventa di nuovo più concreta. In Dan 2:40-43,
invece, troviamo, a mio avviso, proprio questo periodo di tempo, tra il quarto
regno e l’insorgere delle dieci corna/re insieme al regno dei piedi e le sue
implicazioni del regno diviso, così come l’assente affetto reciproco delle
persone – fino alle dieci dita dei piedi. Si tratta di una spiegazione più
precisa, che è poi in realtà "pensata per il nostro presente e il nostro
futuro", che nel commento di cui sopra viene però attribuita a Dan 7.
Qui è anche facile comprendere che l’enfasi posta dall’esegesi su Dan 7 porta
inevitabilmente a una frettolosa interpretazione di un quarto regno ininterrotto
che si estende fino al giudizio sull’Anticristo e al Millennio, e di conseguenza
porta a trascurare le spiegazioni dettagliate in Dan 2,41-43 sui piedi della
statua.
Anche la successiva argomentazione di KH Wolschke riflette proprio questa
versione degli esegeti negli ultimi 150 anni:
"Siamo certamente d’accordo che il quarto regno
della statua è anche la quarta bestia che viene dal mare in Dan 7,7 e gli
esegeti della chiesa riconoscono in questa quarta bestia l’impero romano caduto.
Ma di questa quarta bestia che viene dal mare sappiamo, tra l’altro, che sarà un
quarto regno e che regnerà fino al giudizio (Dan 7,26)."
Dunque, possiamo leggere questo in Dan 7, ma secondo Dan 2, tra
la quarta bestia (Dan 7:7), il quarto regno (Dan 2,40) e il Giudizio, abbiamo
almeno un quinto regno (Dan 2,41-43), che segue il quarto regno (impero romano)
e possiede tutte quelle caratteristiche escatologiche che l’interpretazione
convenzionale già assegna al quarto regno – cioè all’impero romano che è già giunto al termine.
Pertanto, la seguente questione relativa a Dan 2 deve essere risolta, senza
ombra di dubbio, in senso affermativo:
"Non potrebbe essere che stiamo interpretando male
Daniele perché, in base al punto di vista della chiesa, dovremmo guardare
all’impero romano come al 4º regno completo, anche perché le 10 corna della
bestia corrispondono più o meno ai molti imperatori di Roma?"
Assolutamente giusto. È proprio questa la conseguenza se,
nell’interpretazione del periodo successivo all’impero romano, da un lato ci si
affida esclusivamente a Dan 7 e alla breve affermazione in Dan 7,23 e,
dall’altro, all’interpretazione di Dan 2 – che in base all’accorciamento di questa profezia praticata da molti esegeti segue il quarto regno, l’impero romano – e poi si aggiungono semplicemente le affermazioni di Dan 2,40-43.
Non riconoscendo il quinto impero, si è posto fine a questa profezia con
l’impero romano e quindi non resta altra possibilità se non quella di indicare
gli imperatori romani con le dieci corna della bestia o con le dieci dita dei
piedi della statua. Questo è un punto di vista che chiaramente mette sullo
stesso piano la storia del mondo e la storia dell’impero romano, il creatore
dell’universo e gli dei della mitologia romana.
Dopo tutto, questo è anche uno dei maggiori problemi universali dell’esegesi
biblica, e cioè che purtroppo alcuni esegeti per evitare lo studio personale
della Scrittura, copiano semplicemente l’interpretazione di altri esegeti del
passato. In questo modo gli errori si protraggono fino a quando qualcuno si
prende la briga di verificare queste dichiarazioni in base alla stessa
Scrittura. E anche in questo caso ci sono ancora opinioni così "radicate", che
non vogliono essere distolte dal loro punto di vista dal reale significato dei
testi biblici.
Si può concordare pienamente anche con la seguente dichiarazione di HK Wolschke:
"Ora voglio dire che solo con l’impero romano è
iniziato il 4º regno, Roma è l’origine, la prima forma del regno finale? L’idea
imperiale di Roma non è mai tramontata, ma fu ripresa e portata avanti dai
Vandali e, come lei giustamente sottolinea, continua a vivere nella cultura e
nel diritto fino ad oggi. Con l’impero romano è nato l’Occidente."
Con l’impero romano, naturalmente iniziò il 4º regno descritto
in Dan 2 (la 4ª bestia di Dan 7). E che questa idea di impero non sia mai
tramontata, lo dimostra chiaramente l’UE. Dopo tutto, l’Unione Europea non è
altro che una nuova versione di questo sogno dei popoli europei di acquisire
potere e importanza nel mondo attraverso l’unificazione – in passato attraverso
le guerre, oggi attraverso incentivi politici e finanziari. L’osservazione che
Roma sia l’origine, la prima forma dell’ultimo regno, tuttavia, sembra essere
discutibile, almeno nella misura in cui anche qui risuona l’interpretazione
sbagliata di Dan 2,41 e il disinteresse nella profezia di un quinto regno.
Ma ora passiamo alla tesi di KH Wolschke sull’interpretazione di
Dan 2:
"La mia tesi: l’Occidente da Roma al nostro tempo è il 4º regno in Daniele. I
10 imperatori dell’antica Roma non sono le corna della IV bestia, ma potenze
mondiali occidentali come l’impero dei Franchi, l’impero coloniale spagnolo,
l’impero britannico fino agli Stati Uniti. Credo che, in questo modo,
Daniele possa essere compreso in modo chiaro e si possa costruire un ponte
con Apoc 13, 1-8 nell’epoca del cristianesimo."
La prima frase è del tutto corretta, ma ha – in contraddizione
con la precedente affermazione di KH Wolschke di cui sopra – la conseguenza che
il 4º regno non può essere l’ultimo regno. Altrimenti vivremmo negli Ultimi
Tempi da 2000 anni. Né questa visione delle cose può escludere la possibilità
che già durante l’esistenza di questo quarto regno possa essere nato un altro,
quinto regno, così come l’impero persiano era nato già al tempo dei babilonesi,
quello greco al tempo dei persiani e l’impero romano era nato quando ancora
regnavano i Diadochi greci e i loro successori, gli epigoni.
Ma l’interpretazione delle 10 corna della quarta bestia in Dan 7 riferita alle
"potenze mondiali occidentali" è ora un tentativo tanto inadatto, quanto la
visione che qui vuole vedere gli imperatori romani. Mentre lì, ignorando il
quinto regno, si è ritenuta Roma come l’ultimo regno, qui si va un po’ oltre in
termini temporali inserendo, le "potenze del mondo occidentale" del nostro
tempo. È una situazione simile all’interpretazione del numero "666" di
Apoc 13,8: non riusciremo a decifrarlo, finché c’è l’Anticristo.
Proprio Dan 2 ci dà un suggerimento importante per l’interpretazione di queste
10 corna/re degli Ultimi Tempi. In Dan 2,42, dopo la profezia del quarto e
quinto regno, troviamo ancora una profezia delle "dita dei piedi".
Dan 2,42 Come le dita dei piedi
erano in parte di ferro e in parte d’argilla, così quel regno sarà in parte
forte e in parte fragile. Dan 2,42;
Poiché sappiamo da Dan 7,7 che la quarta bestia – identica al
quarto regno in Dan 2 – ha dieci corna, che secondo Dan 7,24 sono dieci re,
possiamo partire dal presupposto che anche le dieci dita dei piedi in Dan 2,42
rappresentino proprio questi re. Questa osservazione è confermata anche dalla
successiva affermazione di Dan 2,44, dove si dice che ai tempi di questi re Dio
farà sorgere il Regno Millenario di suo Figlio.
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno.
Dan 2,43 Hai visto il ferro mescolato con la molle
argilla, perché quelli si mescoleranno mediante matrimonio, ma non si uniranno
l’uno all’altro, così come il ferro non si amalgama con l’argilla. 2,44
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non
sarà mai distrutto e che non cadrà sotto il dominio d’un altro popolo. Spezzerà
e annienterà tutti quei regni, ma esso durerà per sempre,2, 45 proprio come la
pietra che hai visto staccarsi dal monte, senza intervento umano, e spezzare il
ferro, il bronzo, l’argilla, l’argento e l’oro. Il gran Dio ha fatto conoscere
al re quello che deve avvenire d’ora in poi. Il sogno è vero e sicura è la sua
interpretazione». Dan 2,43-45;
In questo testo, in Dan 2,44, ci sono due dichiarazioni
interessanti: da un lato si parla improvvisamente di "re", nonostante in tutta
la profezia della statua non vengano menzionati re – eccetto lo stesso re
Nabucodonosor. Ma se confrontiamo il passaggio di Dan 2,42 (le dieci dita dei
piedi) con questo di Dan 2,44 (i re), possiamo vedere che questi re si
riferiscono in maniera retrospettiva alle dieci dita dei piedi.
La parte restante di questa frase in Dan 2,44 contiene poi il secondo importante
aspetto, estremamente interessante per tutti gli esegeti che vogliono
identificare i dieci re: lì si dice che ai tempi di questi re Dio farà sorgere
il regno millenario. Ma ciò significa che questi dieci re vivranno e regneranno
negli Ultimi Tempi, persino fino alla fine degli Ultimi Tempi, poco prima del
Millennio. E qui chiunque conosca l’Apocalisse penserà immediatamente a quei re
con i loro eserciti riuniti da Satana, l’Anticristo e il suo falso profeta per
la battaglia di Harmaghedon, l’ultimo atto prima del regno millenario.
Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente.
Apoc 16;13 E vidi uscire dalla bocca del dragone,
da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili
a rane. 16;14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli.
Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del
gran giorno del Dio onnipotente. 16;15 (Ecco, io vengo come un ladro;
beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda
la sua vergogna). 16;16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si
chiama Harmaghedon. Apoc 16,13-16;
È un po’ come con la codifica del nome dell’Anticristo con il
numero 666; questa codifica, detta gematria, si basa sul fatto che sia la
scrittura greca classica che quella ebraica non avevano segni specifici per
indicare i numeri e a tale scopo usavano le lettere. Quindi, la prima lettera
dell’alfabeto rappresenta anche il numero 1, la seconda il numero 2 e così via.
Così, in queste lingue ogni parola può essere letta anche come un insieme di
numeri. Se li sommiamo, troviamo un numero che rappresenta la parola.
Soprattutto nei primi secoli dopo Cristo i nomi dei vari Cesari dell’impero
romano (ad esempio Nerone, Domiziano, Gaio, ecc.) furono adattati con metodi
talvolta avventurosi, in modo tale che la loro somma risultasse essere il numero
666. Così il titolo "Neron Kaisar" in ebraico ha come risultato la somma 666,
così come le parole di Gios 13,22: "Balaam, il figlio di Beor, l’indovino" o
anche, in greco, il nome "Lateinos" (impero latino/romano?) ecc. Anche negli
ultimi secoli alcuni interpreti della bibbia – con aggiunte più o meno
realistiche – hanno utilizzato questo espediente gematrico, ad esempio, col nome
Napoleone o anche con il titolo papale (non documentato) "VICARIVS FILII DEI"
(rappresentante del Figlio di Dio), espresso in numeri romani.
(Vedi anche discorso 86: "Il primo e il secondo Anticristo.")
E ovviamente si cerca anche di identificare a tutti costi questi
10 re degli Ultimi Tempi con qualsiasi sovrano o impero del passato. Ma proprio
come il nome con il numero 666, anche noi saremo in grado di riconoscere questi
10 re solo in futuro, durante gli Ultimi Tempi (quelli veri!). Dunque, anche la
profezia di Apoc 13,1-8, che qui KH. Wolschke chiama "ponte", cade proprio in
questo periodo, che naturalmente non riguarda affatto "l’impero dei Franchi,
l’impero coloniale spagnolo, l’impero britannico fino agli Stati Uniti". Di
questi non si può certo dire – come si trova in Apoc 13,4: "e adorarono il
dragone...".
Apoc 13,4 e adorarono il dragone perché
aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è
simile alla bestia? e chi può combattere contro di lei?» Apoc 13, 4;
AAnche la seguente affermazione della tesi di KH Wolschke non può essere accettata senza riserve.
"Le 7 teste della bestia di Apoc 13,2 corrispondono alle 10 corna più 1
(potenze mondiali) in Daniele 7,8. Cioè, se su 10 potenze tre vengono
eliminate da una potenza sorta da poco, rimangono sette ex potenze mondiali
più o meno forti, che poi eleggono a capo del mondo l’ultima potenza
mondiale, rinata in seguito a una sconfitta mortale."
DLe teste della bestia hanno uno sfondo completamente diverso
rispetto alle corna e non sono quindi paragonabili. Ma per avere una migliore
visione d’insieme, diamo un’occhiata più da vicino all’origine di queste dieci
corna. Esse sono menzionate nella Scrittura solamente in Daniele e
nell’Apocalisse, per nove volte in totale: Dan 7,7.20.24 e Apoc 12,3; 13,1;
17,3.7.12.16. E ad un attenta osservazione di questi testi, possiamo anche
riconoscere immediatamente il vero "possessore" di queste dieci corna: è la
stessa "bestia" a cui sono attribuite anche le sette teste, e questa bestia ci
viene presentata in Apoc 12,3 in maniera alquanto lapidaria:
Un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi.
Apoc 12,3 Apparve ancora un altro segno nel cielo:
ed ecco un gran dragone rosso, che aveva sette teste e dieci corna e
sulle teste sette diademi. Apoc 12, 3;
Anche se ora con la designazione di "dragone" è già possibile
un’attribuzione abbastanza chiara, alcuni versi dopo otteniamo
un’identificazione piuttosto inequivocabile di questa bestia:
Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana.
Apoc 12,9 Il gran dragone, il serpente
antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il
mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i
suoi angeli. Apoc 12, 9;
Quindi il possessore di queste sette teste e dieci corna è
Satana. Con ciò si pone la domanda successiva su cosa si intenda per le sette
teste e le dieci corna. Anche questo lo apprendiamo nell’Apocalisse, dove
Giovanni vede Satana sotto forma di bestia scarlatta nel deserto (Apoc 17,3):
Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re0.
Apoc 17,9 Qui occorre una mente che abbia
intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede.
Sono anche sette re: 17,10 cinque sono caduti, uno è,
l’altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durare poco.
17,11 E la bestia che era, e non è, è anch’essa un ottavo re, viene dai sette, e
se ne va in perdizione. 17,12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che
non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora,
insieme alla bestia. Apoc 17, 9-12;
Nelle profezie della Bibbia, i monti indicano spesso i grandi
imperi. Per esempio, il Regno Millenario in Dan 2,35 è descritto come una grande
montagna che riempie il mondo intero. E anche qui, in Apoc 17,9, le sette teste
sono equiparate a sette monti e sette re. Grazie alla descrizione più precisa
nel verso successivo: "cinque sono caduti, uno è, l’altro non è ancora venuto; e
quando sarà venuto, dovrà durare poco", e al confronto con la storia del mondo
si può trovare una buona spiegazione:
Ipotizzando che Giovanni abbia scritto l’Apocalisse ai tempi dell’impero romano
(circa tra il 90 e il 100 d.C.), allora il riferimento al sesto re: che "uno è",
indicherebbe proprio questo periodo storico e quindi l’impero romano. Basandoci
su questo e sulla storia del mondo possiamo ora risalire ai cinque imperi
mondiali tramontati (caduti): impero greco, impero medo-persiano, impero
babilonese, impero assiro e impero egizio.
(Vedi la tabella sopra: "Gli Imperi mondiali nella Bibbia.")
Il settimo re, che non è ancora venuto; e quando sarà venuto,
dovrà durare poco, rappresenta l’Anticristo, di cui in Apoc 13,5 si dice:
E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi.
Apoc 13,1 Poi vidi salire dal mare una bestia che
aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi
blasfemi. 13,2 La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi
erano come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone. Il dragone
le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. 13,3 E
vidi una delle sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu
guarita; e tutta la terra, meravigliata, andò dietro alla bestia; 13,4 e
adorarono il dragone perché aveva dato il potere alla bestia; e adorarono la
bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e chi può combattere contro
di lei?» 13,5 E le fu data una bocca che proferiva parole arroganti e bestemmie.
E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi. Apoc 13, 1- 5;
In questa circostanza va subito spiegato anche il motivo per cui
le sette teste e le dieci corna, che precedentemente (Apoc 12,3 e Apoc 17,9.12)
erano state associate a Satana appaiono ora anche qui, in Apoc 13,1, in
riferimento alla bestia che viene dal mare, cioè l’Anticristo. Come si legge
sopra, in Apoc 13,2, Satana diede all’Anticristo la sua potenza, il suo trono e
una grande autorità, e in Apoc 13,4 anche gli uomini adorano Satana, perché
aveva dato potere all’Anticristo.
Qui vediamo che Satana, la "scimmia di Dio", come lo chiamava anche Lutero,
perché imita sempre le azioni dell’Onnipotente, imita anche il rapporto tra Dio
Padre e suo Figlio Gesù Cristo. Egli non invia l’Anticristo come antagonista di
Cristo, ma come sostituto di Cristo, (il prefisso "anti" può essere tradotto
anche in questo senso), e si comporta come se fosse "Dio Padre". Ed entrambi
sono anche adorati dagli uomini.
Chi è il bugiardo se non colui che nega che Gesù è il Cristo?
1Gio 2,22 Chi è il bugiardo se non colui
che nega che Gesù è il Cristo? Egli è l’anticristo, che nega il Padre e
il Figlio. 2,23 Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre;
chi riconosce pubblicamente il Figlio, ha anche il Padre.
1Gio 2,22-23;
Così, anche l’Anticristo deve negare lo status di figlio di Dio
del vero Cristo nostro Signore, e presentarlo come bugiardo, traditore e
bestemmiatore – in modo molto simile a quanto gli ebrei mosaici fanno da duemila
anni ad oggi – per aver detto al sommo sacerdote Caifa che era il Figlio di Dio.
Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio.
Mat 26,63 Ma Gesù taceva. E il sommo sacerdote gli disse:
«Ti scongiuro per il Dio vivente di dirci se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio».
26,64 Gesù gli rispose: «Tu l’hai detto; anzi vi dico
che da ora in poi vedrete il Figlio dell’uomo seduto alla destra della
Potenza, e venire sulle nuvole del cielo». Mat 26,63-64;
A questi ebrei il Signore, quando era ancora in vita, in
riferimento all’Anticristo profetizzò quanto segue:
Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete.
Giov 5,39 Voi investigate le Scritture, perché pensate
d’aver per mezzo di esse vita eterna, ed esse sono quelle che rendono testimonianza di me;
5,40 eppure non volete venire a me per aver la vita! 5,41 Io non prendo gloria dagli
uomini; 5,42 ma so che non avete l’amore di Dio in voi.
5,43 Io sono venuto nel nome del Padre mio, e voi non mi ricevete; se un
altro verrà nel suo proprio nome, quello lo riceverete. Giov 5,39-43;
L’argomentazione più volte avanzata dagli ebrei, secondo la
quale essi crederebbero nell’unico e solo Dio, ma non accettano la divinità di
Gesù di Nazareth (come, tra l’altro, anche i testimoni di Geova, gli avventisti,
gli antitrinitari, etc.), trova la sua risposta sopra, in 1Giov 2,23: "Chiunque
nega il Figlio, non ha neppure il Padre" ed è quindi senza Dio. E quindi
appartengono a quel 90% della popolazione mondiale che non ha alcun legame né
con Dio né con suo Figlio Gesù Cristo.
A differenza degli ebrei di oggi, che naturalmente negano il loro ateismo, la
suora cattolica Agnes Gonxha Bojaxhiu, meglio conosciuta come "Madre Teresa",
negli ultimi trent’anni della sua vita ha conosciuto molto bene questa
condizione e l’ha persino descritta nei dettagli nei suoi documenti segreti.
Scrive:
"È lì dal 49 o 50, questa terribile perdita, questa
oscurità scandalosa che mi circonda. Il posto di Dio nella mia anima è vuoto.
Non c’è Dio in me. (…) Il silenzio e il vuoto sono così grandi che guardo e
non vedo – ascolto e non sento (…) Desidero Dio… ma lui non c’è ( ) A
volte sento il mio cuore che chiama: ‘Mio Dio’, e non succede nulla".
6
(Dal libro "Komm, sei mein Licht. Die geheimen Aufzeichnungen der Heiligen von
Kalkutta" – Pattloch-Verlag. ["Come Be My Light" – Doubleday Publishers], ["Vieni, sii la mia luce" BUR].
Purtroppo, si tratta di una cosa comune a molti cattolici,
perché anch’essi non riconoscono Gesù Cristo come loro mediatore e redentore, ma
adorano l’idolo cattolico "Maria" come loro mediatrice, che nelle apparizioni
mariane a Medjugorje dal 1981 agli anni novanta ha annunciato loro il celebre
messaggio pubblico:
"Io sono la mediatrice tra voi e Dio."
E questo equivale a negare il Figlio di Dio, perché secondo la
Scrittura c’è un solo mediatore: Gesù Cristo Figlio di Dio e nostro Signore.
C’è un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù.
1Tim 2,5 Infatti c’è un solo Dio e anche un
solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo. 1Tim 2,5;
(Vedi anche Discorso 78: "Dottrina cattolica e
Bibbia – una disputa."
Ma questo Figlio di Dio non solo ha ricevuto ogni potere in
cielo e in terra, ma il Padre gli ha anche affidato il giudizio:
Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.
Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro,
dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra». Mat 28,18;
Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio.
Giov 5,22 Inoltre, il Padre non giudica
nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 6,23 affinché
tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio
non onora il Padre che lo ha mandato. Giov 5,22.23;
Come possono queste persone sperare di superare il giudizio di
quel giudice che hanno rinnegato sulla terra?
Negli Ultimi Tempi, quindi, Satana trasferirà tutte le sue
capacità – e queste includono le teste- e le corna-re – all’Anticristo, e si
manifesterà persino in questo demone. Come sanno gli esperti della bibbia anche
il nostro Signore Gesù Cristo ha ricevuto tutto il potere da suo Padre e anche
in lui si è manifestato il Padre:
Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio.
Mat 11,27 Ogni cosa mi è stata data in mano
dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno
conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
Mat 11,27;
Chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Giov 12,44 Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede
in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; 12,45 e chi vede
me, vede colui che mi ha mandato. Giov 12,44-45;
Affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre.
Giov 10,37 Se non faccio le opere del Padre mio, non
mi credete; 10,38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere,
affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre».
Giov 10,37-38;
Allo stesso modo l’Anticristo, la bestia che viene dal mare in
Apoc 13,2 riceve tutto il potere e l’autorità di Satana e del suo trono. E anche
le corna-re di Apoc 17:13, che la diabolica "Trinità" in Apoc 16:13-14 riunisce
per la battaglia di Harmagedon, cedono il loro potere e la loro autorità alla
bestia. Ma come abbiamo visto più sopra, in Apoc 13,5, questo potere è limitato
nel tempo. Insieme alle dieci corna-re potrà agire solo per 42 mesi. Poi sarà
sconfitto insieme a questi re nella battaglia di Harmaghedon.
Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità.
Apoc 13,1 Poi vidi salire dal mare una bestia che
aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi
blasfemi. 13,2 La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi
erano come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone. Il dragone
le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. Apoc 13,1-2;
In Apoc 17,12-14 conosciamo poi i particolari di queste dieci
corna.
Le dieci corna che hai viste sono dieci re.
Apoc 17,12 Le dieci corna che hai viste
sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma
riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia. 17,13 Essi
hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla
bestia. 17,14 Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà,
perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli
che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». Apoc 17,12-14;
Attraverso le successive spiegazioni in Apoc 17,13-14, possiamo
riconoscere due cose: da un lato questi re riceveranno potere solo con la
bestia. Questo potere della bestia inizia con la comparsa della bestia che viene
dal mare, l’Anticristo, presente in Apoc 13. E così come in Apoc 13,5, potere è
concessa all’Anticristo solo per un breve periodo di tempo, così anche le dieci
corna-re riceveranno il potere solo "per un’ora" insieme alla bestia.
In secondo luogo, troviamo una conferma di questa classificazione cronologica
anche nel versetto successivo, Apoc 17,14, dove si sottolinea che queste dieci
corna-re combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà. Questo prova
ancora una volta l’identità dei re di Apoc 16,13-14 e le corna-re qui in
Apoc 17,12-14, e si riferisce naturalmente alla battaglia di Harmaghedon,
immediatamente prima del Millennio, dove Satana, l’Anticristo e falso profeta
radunano questi re per combattere ad Harmaghedon contro l’Agnello, il Figlio di
Dio e la sua schiera celeste.
Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del gran giorno del Dio onnipotente.
Apoc 16,13 E vidi uscire dalla bocca del dragone,
da quella della bestia e da quella del falso profeta tre spiriti immondi, simili
a rane. 16,14 Essi sono spiriti di demòni capaci di compiere dei miracoli.
Essi vanno dai re di tutta la terra per radunarli per la battaglia del
gran giorno del Dio onnipotente. 16,15 (Ecco, io vengo come un ladro;
beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda
la sua vergogna). 16,16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si
chiama Harmaghedon. Apoc 16,13-16;
E vidi la bestia e i re della terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo.
Apoc 19,19 E vidi la bestia e i re della
terra e i loro eserciti radunati per far guerra a colui che era sul cavallo
e al suo esercito. 19,20 Ma la bestia fu presa, e con lei fu preso il falso
profeta che aveva fatto prodigi davanti a lei, con i quali aveva sedotto quelli
che avevano preso il marchio della bestia e quelli che adoravano la sua
immagine. Tutti e due furono gettati vivi nello stagno ardente di fuoco e di
zolfo. 19,21 Il rimanente fu ucciso con la spada che usciva dalla bocca
di colui che era sul cavallo, e tutti gli uccelli si saziarono delle
loro carni. Apoc 19,19-21;
Dopo questa battaglia, in cui le corna-re e i loro eserciti
vengono sconfitti e annientati dal Figlio di Dio e dall’esercito celeste, anche
Satana sarà legato nell’abisso per i successivi mille anni del Millennio
(Apoc 20:2-3), e sulla terra ha inizio il regno millenario. E questo ora si adatta
perfettamente anche alle dichiarazioni di Dan 2,44:
Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto.
Dan 2,44 Al tempo di questi re, il Dio del cielo
farà sorgere un regno, che non sarà mai (nel tempo di questo mondo) distrutto e che non cadrà
sotto il dominio d’un altro popolo. Spezzerà e annienterà tutti quei regni, ma
esso durerà per sempre. Dan 2,44;
Come si può dimostrare sulla base della Scrittura, queste
corna-re giungeranno al potere solo nel periodo dell’Anticristo e poi, dopo poco
tempo, saranno annientate dal Figlio di Dio e dal suo esercito nella Battaglia
di Harmaghedon. L’osservazione secondo cui le corna sarebbero da associare alle
potenze mondiali "l’impero dei Franchi, l’impero coloniale spagnolo, l’impero
britannico fino agli Stati Uniti" non è solo sbagliata, ma anche un ostacolo
alla comprensione di questi testi.
A questo proposito è interessante anche il fatto che nella precedente
descrizione del drago in Apoc 12,3, le sette teste portano il diadema (corona),
ma non le corna. Nella profezia di Apoc 13,1 – al contrario – non ci sono più
corone sulle teste, solo nomi blasfemi, ma lì le dieci corna portano le corone.
Questo potrebbe significare che le sette teste-re hanno ormai perso tutta la
loro potenza e che l’"esercito di riserva" delle corna-re viene inviato
nell’ultima battaglia.
DA DOVE |
C H I |
C O M E |
C H E C O S A |
D O V E |
|||||||||||||||
In cielo |
dragone serpente |
grande, rosso |
sette teste |
dieci corna |
Apoc 12:3-4; |
||||||||||||||
Diavolo, Satana |
coda trascinava 1/3 delle
stelle |
con sette teste |
|||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leone |
Dan 7:4; |
|||||||||||||||
ali di aquila |
|||||||||||||||||||
le furono strappate le ali |
|||||||||||||||||||
fu fatta stare ritta sui due
piedi |
|||||||||||||||||||
come un uomo con un cuore
d’uomo |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile ad un orso |
Dan 7:5; |
|||||||||||||||
si alzava su di un lato |
|||||||||||||||||||
e aveva tre costole in bocca |
|||||||||||||||||||
"Levati, mangia molta
carne" |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leopardo |
Dan 7:6; |
|||||||||||||||
quattro ali di uccello |
|||||||||||||||||||
aveva quattro teste |
|||||||||||||||||||
le fu dato il dominio |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
spaventevole, terribile e |
<- |
aveva dieci corna |
Dan 7:7-25; |
||||||||||||||
traordinariamente forte |
piccolo corno tre corna divelte |
||||||||||||||||||
essa aveva grandi denti di ferro |
occhi simili a occhi di uomo |
||||||||||||||||||
divorava, stritolava e calpestava |
bocca proferiva grandi cose |
-> |
|||||||||||||||||
diversa da tutte le bestie precedenti |
bestemmia contro Dio |
-> |
|||||||||||||||||
vincerà i santi |
-> |
||||||||||||||||||
regna sui popoli 3 tempi e 1/2 |
-> |
||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
--> |
simile a un leopardo |
--> |
dieci corna con dieci diademi |
sette teste con |
Apoc 13:1-8; |
||||||||||||
-> |
piedi erano come quelli
dell’orso |
potestà di operare per 42 mesi |
<- |
nomi di bestemmia |
|||||||||||||||
--> |
la sua bocca come quella del
leone |
vincerà i santi |
<- |
||||||||||||||||
V |
--> |
potenza, trono e l’autorità
del dragone |
bestemmia contro Dio |
<- |
|||||||||||||||
la bocca proferiva cose grandi |
<- |
||||||||||||||||||
V |
V |
||||||||||||||||||
Nel deserto |
bestia (Satana) |
di colore scarlatto piena di
nomi di bestemmia, la Babilonia la grande sedeva sopra. La bestia era e non è più e salirà dall’abisso e andrà in perdizione, è anch’essa un ottavo re viene dai sette. |
sette teste sono sette monti / re, cinque sono caduti uno è, l’altro non è ancora venuto quando verrà dovrà durare poco La bestia viene da essi. |
dieci corna dieci re riceveranno potestà per un’ora insieme alla bestia e daranno la potenza ed autorità alla bestia. E combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà Essi bruceranno la meretrice col fuoco |
Apoc 17:3-16; |
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_____ |
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________________ |
____________ |
Anche l’ultima osservazione nel commento di KH. Wolschke deve
purtroppo essere contraddetta.
"PS : le 10 corna di Apoc 17,3, che lei, alla fine del suo discorso, ha
correttamente assegnato a Satana (Apoc 12,3), non possono, tuttavia, né
incarnare le 10 dita dei piedi né le corna presenti in Daniele 2 e 7! Da un
lato, le dita dei piedi del regno immaginario delle dita dei piedi non si
uniscono mai, secondo Dan 2,43, mentre i 10 in Apoc 17,3 e 17 agiscono "di
comune accordo", dall’altro, invece, rimangono solo 7 + 1 delle 10 corna del
4º regno in Dan 7,7-8."
Proprio queste affermazioni rendono facile comprendere che –
come tutte le profezie – anche Dan 2 e Dan 7, pur trattando lo stesso argomento,
non concordano completamente. Mentre abbiamo affermazioni sui piedi in Dan 2
dopo il quarto regno, non le troviamo in Dan 7. Abbiamo lì, invece, l’accenno a
un undicesimo piccolo corno, che sconfiggerà tre re, e che d’altra parte non
viene menzionato in Dan 2.
Ma ora consideriamo le connessioni tra questi due passaggi di Dan 2 e 7 con
quanto ci viene detto nell’Apocalisse.
Come abbiamo appena visto più sopra, le dieci corna-re insieme alla bestia
riceveranno il potere per un’ora e combatteranno contro l’Agnello
(Apocalisse 16,13-16, 17,12-14; 19,19-21). Dopo di che, Dio farà sorgere il Regno Millenario
di suo Figlio (Apoc 20:2-6). Ora questi avvenimenti corrispondono esattamente
alla profezia di Daniele in Dan 2,44: "Al tempo di questi re, il Dio del cielo
farà sorgere un regno, che non sarà mai distrutto". Questo regno di Dio sarà
prima sulla terra per mille anni e poi, dopo la liberazione di Satana
dall’abisso e l’Ultima Guerra contro tutti i nemici di Dio, continuerà come il
regno eterno nella Nuova Creazione. Ciò dimostrerebbe che Dan 2 affronta proprio
questo tema escatologico, profetizzato anche nell’Apocalisse.
Per quanto riguarda Dan 7 abbiamo stabilito prima che entrambi i testi, Dan 2 e
Dan 7, trattano lo stesso argomento. Che ora anche le dieci corna in Dan 7,7-8
siano identiche alle corna degli Ultimi Tempi in Apoc 12,3; 13,1 e 17,3.7,
possiamo riconoscerlo confrontando le seguenti caratteristiche del piccolo corno
di Dan 7,8-25 e della bestia che viene dal mare – l’Anticristo – di Apoc 13,5-7:
IL PICCOLO CORNO (Dan 7) |
LA BESTIA MARE – IL ANTICRISTO (Apoc 13) |
||
Una bocca che proferiva parole arroganti Lo vidi fare guerra ai santi e avere il sopravvento Egli parlerà contro l’Altissimo Saranno dati nelle sue mani per 3 1/2 tempi. |
Dan 7:20 Dan 7:21 Dan 7:25 Dan 7:25 |
Una bocca che proferiva parole arroganti Le fu pure dato di far guerra ai santi e di vincerli Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi |
Apoc 13:5 Apoc 13:7 Apoc 13:6 Apoc 13.5 |
Così vediamo che il piccolo corno in Dan 7, che poi diventerà
più grande degli altri re e che sconfiggerà tre re, corrisponde del tutto alla
bestia in Apoc 13. Quindi, se le profezie di Dan 7 e di Apoc 13 sono così
identiche in questo punto, è improbabile che le altre affermazioni di questi due
testi non siano collegate o che parlino di eventi diversi.
Ma sono felice di ammettere che, in definitiva, qualsiasi interpretazione di una
profezia biblica rimane un’ipotesi, fintanto che non vediamo i fatti. Così come
molti politici avevano previsto la fine dell’attuale crisi economica mondiale.
Ma se da un lato penso che gli Ultimi Tempi biblici in realtà si faranno
attendere ancora per molto tempo, dall’altro siamo nel bel mezzo della crisi
economica. E come ci assicurano gli esperti, non siamo ancora alla fine, ma non
siamo nemmeno arrivati a una svolta. Secondo questi rapporti abbiamo ancora tre
"ondate mostruose" davanti a noi:
"1. Disoccupazione di massa: l’ondata
raggiungerà i paesi dell’America, dell’Europa, dell’Asia, del Medio Oriente e
dell’Africa in momenti diversi
2. Insolvenze con effetti domino: Aziende, banche, famiglie, stati, regioni,
distretti, città e comuni
3. L’agonia del dollaro, dei buoni del tesoro americani, della sterlina
britannica e il ritorno dell’inflazione.
Tuttavia, queste tre ondate non si presentano in parallelo e scaglionate l’una
dietro l’altra, come nel fenomeno marittimo delle "tre onde anomale sorelle".
Sono ancora più distruttive perché colpiscono l’economia mondiale
contemporaneamente o almeno rapidamente da diverse direzioni e a diverse
velocità. I loro effetti possono quindi distruggere il sistema globale e
l’ordine pubblico dei singoli Paesi. L’unica cosa certa di fronte a questo
molteplice pericolo è che mai prima d’ora il sistema internazionale è stato così
debole e così impreparato davanti a una situazione del genere".
(Global
Europe Anticipation Bulletin)
Questo almeno è un dato di fatto che con ogni probabilità presto
– circa entro la fine dell’anno (2009) – – avremo davanti agli occhi e potremo
verificare. Ma se le dieci corna di Apoc 17,3 e 12,3 corrispondono,
rispettivamente, alle dieci corna/dita dei piedi di Daniele 7 e 2, sarà
accertato solo nel momento in cui non ci saranno più cristiani sulla terra –
durante la battaglia di Harmagedon.