Capitolo 05 – Il Giorno del SIGNORE.




il giorno del SIGNORE e la Grande Tribolazione.

Il giorno della rivelazione del Signore.

I giudizi delle trombe.

Il Ritorno del Signore.

Il Giorno dell’Ira di Dio.

La caduta di Babilonia.

La battaglia di Harmagedon.

La trasformazione di cielo e terra.

Tabella – La Grande Tribolazione.

La Grande Tribolazione è identica al Giorno del Signore e dell’Ira di Dio?   /   Discorso 61


L’ordinamento temporale.

Il "Giorno del Signore" è la seconda metà della Settantesima Settimana e dunque quel periodo degli Ultimi Tempi che segue la "Grande Tribolazione" e sfocia nel "Millennio", il Regno di Pace millenario di nostro Signore Gesù Cristo.

All’interno di questo "Giorno del Signore" distinguiamo più eventi. Nella prima parte, il giorno della Rivelazione del Signore, il primo evento è il ritorno del Signore con i giudizi delle trombe e la raccolta dei suoi nel risveglio dei morti in Cristo e il Rapimento, insieme ai credenti ancora in vita. Nella seconda parte, il Giorno dell’Ira di Dio, si svolgono in sostanza i giudizi delle coppe 1 – 6, la battaglia di Harmagedon e come ultimo evento di questo periodo, la trasformazione di cielo e terra nel settimo giudizio delle coppe, come preparazione al "Millennio", il successivo periodo degli Ultimi Tempi.


Nota Post Scriptum:

La seguente interpretazione datata 1995 si basa su quell’ opinione tradizionale, tuttora seguita da quasi tutti i commentatori, che la settantesima settimana sia un evento di continua durata, senza interruzioni di tempo e che ci sia un unico Anticristo. Questi presupposti sono essenzialmente fondati in parte sulla profezia di Dan 9,27, dove nel mezzo della settantesima settimana, appare il devastatore, e in parte, sulla testimonianza di Paolo in 1Cor 15,52, secondo la quale il ritorno del Signore e il rapimento, avvengono al suono dell’ultima tromba; che si ritenga sia la settima tromba nei giudizi delle trombe (Apoc 10,7).

Recenti studi hanno però portato a riconoscere che esiste un parallelismo di eventi tra Mat 24 e Apoc 6 e 7, che spostano inevitabilmente il ritorno e il rapimento in Apoc 6,12-17 (6. Sigillo) e quindi interrompono lì, la settantesima settimana.

(Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Mat 24 e Apoc 6 e 7.)

In questo contesto, è stato riconosciuto, anche a causa di 2Tess 2,1-4 e Apoc 13,1-11, che non può essere solo un Anticristo a dominare gli ultimi giorni, ma due Anticristi: un despota umano (Cavaliere sul cavallo bianco, Apoc 6,1-2) nella Grande Tribolazione (Apoc 6,1-8; Mat 24,1-25) e uno spirito demoniaco (bestia dal mare, Apoc 13) nel giorno dell’ira di Dio

(Vedi anche discorso 86: "Il primo e il secondo Anticristo.")

Visto comunque che da questa nuova interpretazione ne derivano solamente alcuni spostamenti nella cronologia degli eventi, il contenuto però, con poche eccezioni, resta nel suo complesso invariato, riteniamo che i documenti con la vecchia interpretazione – tenendo conto di questo avviso -, abbiano ancora la loro giustificazione e restano pertanto validi. Una sintesi dei cambiamenti si trova nel discorso 48.

(Vedi anche discorso 48: "Interpretazione alternativa degli eventi degli ultimi tempi")



Il giorno del SIGNORE e la Grande Tribolazione.

Questo "Giorno del Signore" è un periodo nella storia degli Ultimi Tempi che da molti esegeti non è stato ancora giustamente riconosciuto in tutta la sua ampiezza. Questo dipende sicuramente da un lato dal fatto che il giorno del SIGNORE cronologicamente segue immediatamente la Grande Tribolazione e dall’altro gli effetti di entrambi gli eventi sono simili, ossia una grande sofferenza per gli esseri umani sulla terra. Perciò spesso i due periodi vengono confusi nell’esegesi e considerati sotto il titolo comune di Grande Tribolazione. Per i credenti sono tuttavia due eventi fondamentalmente diversi.

La Grande Tribolazione è quel tempo in cui gli esseri umani a causa della loro fede in Cristo e del loro rifiuto di adorare la bestia, vengono perseguitati e uccisi dal regime anticristiano. Il "Giorno del Signore" tuttavia, è per i credenti la salvezza e la redenzione, poiché porta per essi il Ritorno del loro Signore e con esso il Rapimento. Contemporaneamente il Signore assume il suo regno in quanto re sui regni di questo mondo (Apoc 11,15)  a Gerusalemme. Negli eventi che seguono, il giorno del SIGNORE è tuttavia il "Giorno dell’Ira di Dio". In questo tempo giunge con i 7 giudizi delle coppe il Giudizio di Condanna su tutti gli atei e gli impenitenti.

(Vedi anche capitolo 03: "La Grande Tribolazione.")


Il giorno della rivelazione del Signore.

L’ultimo evento del precedente periodo degli Ultimi Tempi, la Grande Tribolazione, fu la Grande Tenebra. Il sole si oscurerà, la luna perderà il suo splendore e le stelle cadranno dal cielo.

Il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. Mat 24,29;

Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue.

Gioel 2,31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. 2,32 Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti che il SIGNORE chiamerà. Gioel 2,31-32;


Poi, in mezzo a questa tenebra mondiale, apparirà il marchio del Figliuol dell’Uomo in cielo. Come il lampo, che scintilla su tutta la terra, questo marchio sarà riconoscibile in cielo intorno al globo terrestre.

Come il lampo, così sarà la venuta del Figliuol dell’uomo.

Mat 24,26 Se dunque vi dicono: »Ecco è nel deserto« non vi andate: »Ecco è nelle stanze segrete« non ci credete. 24,27 Infatti, come il lampo esce da levante e sfolgora fino a ponente così sarà la venuta del Figlio dell’uomo. 24,28 Poiché dovunque sarà il carname, li si aduneranno le aquile«. Mat 24,26-28;


E allora gli esseri umani vedranno venire il Figliuol dell’Uomo sulle nuvole del cielo. Dunque, non è come pensano alcuni, che il Signore viene per il Rapimento dei suoi in silenzio e non visto dalla popolazione del mondo. Oppure che egli sarebbe già venuto nell’anno 1914 "invisibile", come affermano i Testimoni di Geova. No, il Signore viene ben visibile per tutti gli esseri umani sulla terra.

Il riferimento in più punti della Scrittura al fatto che il Signore verrà "come un ladro nella notte", non significa che il Signore viene segretamente e di nascosto, ma che il momento della sua venuta – a parte al Padre – non è conosciuto da nessuno, così come di un ladro non si sa mai quando viene. E così come non ci si può preparare all’irruzione di un ladro, se non si sa quando viene, così anche Satana e la sua marionetta, l’Anticristo, non si possono preparare alla venuta del Signore.

Questo è il giorno in cui il Signore assume il suo dominio, come dovrebbe venire di nascosto! Tutto il mondo lo vedrà. I credenti possono ora alzare le loro teste, perché la loro salvezza si avvicina. Gli atei tremeranno e piangeranno, perché ora l’ira di Dio si abbatterà su di loro.

Tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.

Apoc 1,7 Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen. Apoc 1,7;


Ed ora il Signore manda i suoi angeli con le potenti trombe, che faranno venire la prima parte dei giudizi di Dio sulla terra. Al suono dell’ultima tromba, della settima tromba, giù in basso, questi angeli raccoglieranno gli eletti, che poi verranno rapiti nell’aria con i morti risvegliati in Cristo per arrivare al Signore.

E vedranno tutti il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;

Allora si vedrà il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con grande potenza e gloria.

Mar 13,24 Ma in quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore; 13,25 le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno scrollate. 13,26 Allora si vedrà il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con grande potenza e gloria. 13,27 Ed egli allora manderà gli angeli a raccogliere i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremo della terra all’estremo del cielo. Mar 13,24-27;

Prima risusciteranno i morti in Cristo, e saranno poi rapiti con i viventi.

1Tes 4,15 Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati, 4,16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore. 1Tes 4,15-17;


I giudizi delle trombe.

Le prime sei trombe.

Così come nei giudizi dei sigilli, anche nel caso delle trombe, nei primi quattro giudizi, è possibile riconoscere un gruppo coerente. Ogni volta è un terzo della terra, del mare, dei fiumi, delle acque e degli astri, che è interessato dalle singole piaghe.

Un terzo della terra bruciò, un terzo degli alberi pure e ogni erba verde fu arsa.

Apoc 8,6 I sette angeli che avevano le sette trombe si prepararono a suonare. 8,7 Il primo suonò la tromba, e grandine e fuoco, mescolati con sangue, furono scagliati sulla terra. Un terzo della terra bruciò, un terzo degli alberi pure e ogni erba verde fu arsa. Apoc 8, 6- 7;

E la terza parte del mare divenne sangue; e la terza parte delle creature che vivono nel mare morì,re.

Apoc 8,8 Poi suonò la tromba il secondo angelo, e qualcosa simile a una grande montagna di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue; 6,9 e la terza parte delle creature che vivono nel mare morì, e la terza parte delle navi andò distrutta. Apoc 8, 8- 9;

E un terzo delle acque diventò assenzio e molti uomini morirono.

Apoc 8,10 Poi il terzo angelo suonò la tromba e dal cielo cadde una grande stella, ardente come una torcia, che piombò su un terzo dei fiumi e sulle sorgenti delle acque. 8,11 Il nome della stella è Assenzio; e un terzo delle acque diventò assenzio. Molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare. Apoc 8,10-11;

Fu colpito un terzo del sole, della luna e delle stelle.

Apoc 8,12 Quando il quarto angelo suonò la tromba, fu colpito un terzo del sole, della luna e delle stelle: un terzo della loro luce si spense e il chiarore del giorno, come quello della notte, diminuì di un terzo. 8,13 Guardai, e udii un’aquila che volava in mezzo al cielo e diceva a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti della terra, a causa degli altri suoni di tromba che tre angeli stanno per suonare!» Apoc 8,12-13;

Il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette.

Apoc 9,1 Poi il quinto angelo suonò la tromba e io vidi un astro che era caduto dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell’abisso. 9,2 Egli aprì il pozzo dell’abisso e ne salì un fumo, come quello di una grande fornace; il sole e l’aria furono oscurati dal fumo del pozzo. 9,3 Dal fumo uscirono sulla terra delle cavallette a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra.

9,4 E fu detto loro di non danneggiare l’erba della terra, né la verdura, né gli alberi, ma solo gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. 9,5 Fu loro concesso, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi con un dolore simile a quello prodotto dallo scorpione quando punge un uomo.

9,6 In quei giorni gli uomini cercheranno la morte ma non la troveranno; brameranno morire ma la morte fuggirà da loro. 9,7 L’aspetto delle cavallette era simile a cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone d’oro e la loro faccia era come viso d’uomo. 9,8 Avevano dei capelli come capelli di donne e i loro denti erano come denti di leoni. 9,9 Il loro torace era simile a una corazza di ferro e il rumore delle loro ali era come quello di carri tirati da molti cavalli che corrono alla battaglia. 9,10 Avevano code e pungiglioni come quelli degli scorpioni, e nelle code stava il loro potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi. 9,11 Il loro re era l’angelo dell’abisso il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion. 9,12 Il primo «guai» è passato; ecco, vengono ancora due «guai» dopo queste cose. Apoc 9, 1-12;


In Apoc 7,1-4 possiamo leggere dell’apposizione del sigillo sui 144.000 di tutte le tribù d’Israele. Là quei quattro angeli, ai quali fu data l’autorità, nei successivi giudizi delle trombe, di fare danno alla terra, agli alberi e al mare, sono ancora trattenuti finché su questi 144.000 viene apposto il sigillo.

Centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele.

Apoc 7,1 Dopo questo, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti della terra perché non soffiassero sulla terra, né sopra il mare, né sugli alberi. 7,2 Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente; e gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare, dicendo:

7,3 «Non danneggiate la terra, né il mare, né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte, con il sigillo, i servi del nostro Dio». 7,4 E udii il numero di coloro che furono segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribù dei figli d’Israele: Apoc 7, 1- 4;


Ed ora leggiamo sopra, nel quinto giudizio delle trombe, in Apoc 9,4-5, che proprio questi 144.000, che portavano il sigillo di Dio sulle loro fronti, dovrebbero essere esentati dalla piaga degli scorpioni. In tal modo è dimostrato in primo luogo che la quinta tromba – e dunque Apoc 9,1-12 – deve avvenire necessariamente dopo Apoc 7,1-4 e – anche a causa di altri nessi – si può dunque ritenere che i giudizi delle trombe complessivamente avvengono dopo i giudizi dei sigilli. Ciò che però appare molto più importante è il fatto che, inversamente, il testo tratto da Apoc 7,1-4 – che è un commento e dunque non parte di un evento del giudizio – avviene laddove è collocato – ossia prima della quinta tromba.

Il fatto che il tormento degli esseri umani nel quinto giudizio delle trombe durerà cinque mesi, ci mostra che i giudizi non saranno necessariamente eventi di alcuni pochi giorni. Se si estrapola e si suppone una durata di cinque mesi per tutti i 21 giudizi della settantesima settimana, questa sarebbe un po’ troppo breve per il periodo della Grande Tribolazione che dura tre anni e mezzo, con i sette giudizi dei sigilli e i 35 mesi calcolati qui. Ma però con in totale le 14 trombe e i giudizi delle coppe nel Giorno del Signore, con 70 mesi si raggiungerebbe quasi il doppio dei tre anni e mezzo. Ragionando al contrario si arriva alla conclusione che qui – nel Giorno del Signore – si devono dare alcuni giudizi che essenzialmente durano meno di cinque mesi.

Da queste tre piaghe, cioè dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche, fu uccisa la terza parte degli uomini.

Apoc 9,13 Poi il sesto angelo suonò la tromba, e io udii una voce dai quattro corni dell’altare d’oro che è davanti a Dio, 9,14 che diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul grande fiume Eufrate». 9,15 Allora i quattro angeli, che erano stati preparati per quell’ora, giorno, mese e anno, furono sciolti per uccidere la terza parte degli uomini.

9,16 E il numero delle truppe di cavalleria era di duecento milioni, e io udii il loro numero. 9,17 E così vidi nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano; essi avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo. 9,18 Da queste tre piaghe, cioè dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche, fu uccisa la terza parte degli uomini. 9,19 Il loro potere infatti era nella loro bocca e nelle loro code, poiché le loro code erano simili a serpenti, che avessero teste e con esse causavano danno.

9,20 E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d’oro, d’argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; 9,21 essi non si ravvidero dei loro omicidi né dalle loro magie né dalla loro fornicazione né dai loro furti. Apoc 9,13-21;


Il Ritorno del Signore.

Questo è ora il momento in cui il nostro Dio si eleva. Si alza e si accinge a concludere il dominio degli atei su questo mondo. Tuttavia, prima di tutto egli prende a sé i suoi che in questo ultimo periodo hanno patito la Grande Tribolazione, insieme con i morti in Cristo.

I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo.

Apoc 11,15 Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: »I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli«. 11,16 Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio, 11,17 dicendo: »Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare.

11,18 Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra«. Apoc 11,15-18;

Quando il settimo angelo suona la sua tromba, il mistero di Dio è compiuto.

Apoc 10,5 Allora l’angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo, 10,6 e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe piú alcun ritardo. 10,7 Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti. Apoc 10, 5 -7;

Sarà apportata giustizia eterna, e portate a compimento visione e profezia.

Dan 9,24 Settanta settimane sono stabilite per il tuo popolo e per la tua santa città, per far cessare la trasgressione, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità, per far venire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. Dan 9,24;

Al suono dell’ultima tromba, i viventi saranno trasformati.

1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l’incorruttibilità. 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52 in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità. 1Cor 15,50-53;

La tromba di Dio squillerà e il Signore scenderà dal cielo.

1Tess 4,15 Ora vi diciamo questo per parola del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo coloro che si sono addormentati 4,16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore. 1Tess 4,15-17;

 E allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;


Nota Post Scriptum:

All’inizio di questo passo, in

Apoc 11,15 Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: »I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli«. Apoc 11,15

siamo ora alla settima e ultima tromba dei giudizi delle trombe nell’Apocalisse di Giovanni, che nelle interpretazioni più antiche, secondo le dichiarazioni di Paolo, si trova in

1Cor 15,52 in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 1Cor 15,52,

è interpretato come il momento della seconda venuta del Signore e del Rapimento. (Si noti che Paolo non scrive qui della "settima" tromba!

Nel passo parallelo, nella prima lettera ai Tessalonicesi, Paolo scrive:

1Tess 4,16 perché il Signore stesso con un potente comando, con voce di arcangelo con la tromba di Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; così saremo sempre col Signore. 1Tess 4,16-17;

Anche qui si parla solo della "tromba di Dio". Ma Paolo aggiunge qui qualcosa che non aveva menzionato nella prima lettera ai Corinzi: in questa occasione il Signore Gesù scenderà dal cielo.

Tuttavia, come si può vedere sopra, nella sezione "Il giorno della rivelazione del Signore.", proprio questo evento è già profetizzato nell’Antico Testamento, in Gioele 3,4-5 e poi anche dal Signore Gesù stesso, in Mt 24,29, che può essere considerato certo per le identiche affermazioni (oscuramento dei corpi celesti). E successivamente il Signore sottolinea che questo è anche il tempo del Rapimento.

 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti

Mt 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mt 24,30-31;

Non c’è quindi alcun dubbio: si tratta davvero della Seconda Venuta del Signore e del Rapimento. E come vediamo, il Signore dice qui che in questa occasione "manderà i suoi angeli con gran suono di tromba ". Quindi è a questo squillo di tromba che suonerà alla Seconda Venuta del Signore che Paolo si riferisce e non all’ultima tromba dei giudizi di tromba dell’Apocalisse di Giovanni.

(Vedi anche discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Matteo 24 e Apocalisse 6 e 7.")



Il Giorno dell’Ira di Dio.

Ora, dopo che gli eletti – i morti e i vivi in Cristo – furono rapiti in cielo, si abbatte sulla terra l’ira di Dio. Il grande Giorno dell’Ira di Dio è venuto e gli esseri umani sulla terra, gli adoratori della bestia, soffriranno d’ora in poi una piaga dopo l’altra. Tuttavia, come possiamo desumere dai singoli testi, essi sono ben lungi dal fare penitenza. Al contrario, come si dice in Apoc 16,21, "gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine".

Tuttavia, abbiamo anche alcuni pochi testi, che permettono di comprendere che anche in questo poi prevalentemente mondo ateo, vi saranno esseri umani credenti. Da un lato vi è la dichiarazione di Apoc 14,9-13. Qui viene profetizzato a tutti coloro che adorano la bestia e la sua immagine, che l’ira di Dio si abbatterà su di loro. È dunque il tempo del dominio dell’Anticristo e del falso profeta. E qui in Apoc 14,13 si dice: "Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore".

Beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore.

Apoc 14,9 Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 14,10 egli pure berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello».

14,11 Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. 14,12 Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.

14,13 E udii una voce dal cielo che diceva: «Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono». Apoc 14, 9-13;


Naturalmente questa promessa è concepita anzitutto per quegli esseri umani che vengono uccisi dal regime anticristiano. Ma nella dichiarazione "da ora innanzi" sembra però celarsi qualcosa di più. Non viene data alcuna limitazione temporale per questa promessa. E perciò la supposizione sembra essere assolutamente giustificata che anche più tardi, ossia qui, nel Giorno dell’Ira di Dio, ed anche durante i giorni successivi fino all’amara fine, il tremendo terremoto durante la trasformazione di cielo e terra, gli uomini si convertiranno e verranno alla fede nell’unico vero Dio.

Ciò è corroborato anche da un passo biblico tratto dall’Antico Testamento, che riferisce la sua promessa al "Giorno del Signore" e dunque copre l’intero periodo, fino alla trasformazione di cielo e terra.

Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato.

Gioel 2,31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. 2,32 Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti che il SIGNORE chiamerà. Gioel 2,31-32;


Pare dunque essere certo: il Signore non dimentica chi si volge verso di lui. Non importa quanto tempo è trascorso, quanto violente possono essere le piaghe che si abbattono sull’umanità e quanto grande può essere l’ira di Dio: chi si converte a lui, verrà salvato.

Tuttavia, su chi non fa questo, si abbatte questa ira di Dio con ogni durezza e senza pietà. E non aiuta nascondersi tra le rocce e nelle gole. Nessuno può nascondersi davanti a Dio. Qui vi è soltanto conversione o eterna dannazione.

Il grande giorno dall’ira di Colui che siede sul trono e dell’Agnello

Apoc 6,16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 6,17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?» Apoc 6,16-17;

Il gran giorno dell’ira di Dio.

Sof 1,14 Il gran giorno del SIGNORE è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del SIGNORE e il più valoroso grida amaramente. 1,15 Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di sventura e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, 1,16 un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. 1,17 Io metterò gli uomini nell’angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il SIGNORE; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. 1,18 Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell’ira del SIGNORE; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese». Sof 1,14-18;

il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore.

Amos 5,18 Guai a voi che desiderate il giorno del SIGNORE! Che vi aspettate dal giorno del SIGNORE? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. 5,19 Voi sarete come uno che fugge davanti a un leone e s’imbatte in un orso; come uno che entra in casa, appoggia la mano alla parete, e lo morde un serpente. 5,20 il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore. Amos 5,18-20;

Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero.

Isa 2,10 Entra nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà. 2,11 Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno.

2,12 Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo; 2,13 contro tutti i cedri del Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan; 2,14 contro tutti i monti alti, e contro tutti i colli elevati; 2,15 contro ogni torre eccelsa, e contro ogni muro fortificato; 2,16 contro tutte le navi di Tarsis, e contro tutto ciò che piace allo sguardo. 2,17 L’alterigia dell’uomo sarà umiliata, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. 2,18 Gli idoli scompariranno del tutto. 2,19 Gli uomini ntreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra. Isa 2,10-19;

È arrivato il tempo di giudicare i morti e di distruggere quelli che distruggono la terra.

Apoc 11,18Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra». Apoc 11,18;

È il giorno della vendetta del SIGNORE, l’anno della retribuzione per la causa di Sion.

Isa 34,8 Poiché è il giorno della vendetta del SIGNORE, l’anno della retribuzione per la causa di Sion. Isa 34, 8;

Chiunque adora la bestia, egli pure berrà il vino dell’ira di Dio.

Apoc 14,9 Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, 14,10 egli pure berrà il vino dell’ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all’Agnello».

14,11 Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. Apoc 14, 9-11;

Il gran tino dell’ira di Dio.

Apoc 14,14 Poi vidi una nuvola bianca, ed ecco sulla nuvola stava seduto uno simile a un Figlio d’uomo, il quale aveva sul capo una corona d’oro e in mano una falce tagliente.

14,15 Un altro angelo uscí dal tempio gridando a gran voce a colui che sedeva sulla nuvola: »Metti mano alla tua falce e mieti, poiché l’ora di mietere è venuta e perché la messe della terra è matura«. 14,16 Allora colui che sedeva sulla nuvola lanciò la sua falce sulla terra, e la terra fu mietuta. 14,17 Poi un altro angelo uscí dal tempio, che è nel cielo, avendo anch’egli una falce tagliente. 14,18 E un altro angelo, che aveva potestà sul fuoco, uscí dall’altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce tagliente, dicendo: »Metti in azione la tua falce tagliente e vendemmia i grappoli della vigna della terra, poiché le sue uve sono mature«.

14,19 Allora l’angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l’uva nel gran tino dell’ira di Dio. 14,20 Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscí tanto sangue, che giungeva sino alle briglie dei cavalli, per una distanza di milleseicento stadi. Apoc 14,14-20;


I giudizi delle coppe.

Anche nei giudizi delle coppe si possono riconoscere le prime quattro coppe dell’ira come unità nella misura in cui esse coincidono con i primi quattro giudizi delle trombe – che sono in se stessi anche un gruppo di quattro – nella loro sfera di attività – terra, mare, fiumi, acque, sole.

Ad una considerazione più precisa, è possibile trovare però anche nei restanti tre giudizi delle coppe delle similitudini con i giudizi delle ultime tre trombe. La quinta coppa – come la quinta tromba – porta un oscuramento; qui solo il regno della bestia, là il sole e dunque tutta la terra. La sesta coppa si riversa nel corrente dell’Eufrate, nella sesta tromba i quattro angeli, che sono anch’essi legati alla corrente dell’Eufrate, vengono liberati. E con la settima coppa – come nel caso della settima tromba e del settimo sigillo – avvengono lampi, voci, tuoni e terremoti. Tuttavia, il terremoto della settima coppa si differenzia qualitativamente dagli altri terremoti, poiché esso è un terremoto così forte "che da quando gli uomini sono sulla terra non se n’è avuto uno altrettanto disastroso" (Apoc 16,18).

Una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro piene dell’ira di Dio.

Apoc 15,1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

15,2 E vidi come un mare di vetro mescolato con fuoco e sul mare di vetro quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome. Essi stavano in piedi, avevano delle arpe di Dio, 15,3 e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il cantico dell’Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle nazioni. 15,4 Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome? Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te, perché i tuoi giudizi sono stati manifestati».

15,5 Dopo queste cose vidi aprirsi in cielo il tempio del tabernacolo della testimonianza; 15,6 e i sette angeli che recavano i sette flagelli uscirono dal tempio. Erano vestiti di lino puro e splendente e avevano cinture d’oro intorno al petto.

15,7 Una delle quattro creature viventi diede ai sette angeli sette coppe d’oro piene dell’ira di Dio, il quale vive nei secoli dei secoli. 15,8 E il tempio si riempì di fumo a causa della gloria di Dio e della sua potenza e nessuno poteva entrare nel tempio finché non fossero finiti i sette flagelli dei sette angeli. Apoc 15, 1- 8;


La prima coppa dell’ira.

E un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia.

Apoc 16,1 Allora udii dal tempio una gran voce che diceva ai sette angeli: «Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio». 16,2 Il primo andò e versò la sua coppa sulla terra; e un’ulcera maligna e dolorosa colpì gli uomini che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine. Apoc 16, 1- 2;


Mentre nei giudizi dei sigilli si è detto: "ecco, il leone della tribù di Giuda, (…) per aprire il libro e i suoi sette sigilli" (Apoc 5,5) e nei giudizi delle trombe: " Poi vidi i sette angeli che stanno in piedi davanti a Dio, e furono date loro sette trombe" (Apoc 8,2), qui un ordine diretto viene emanato dalla voce di Dio dal tempio a tutti i sette angeli: "Andate e versate sulla terra le sette coppe dell’ira di Dio…".

La prima coppa venne versata sulla terra; ed essa divenne un’ulcera maligna per gli esseri umani che avevano il marchio della bestia e che adoravano la sua immagine. Secondo Apoc 13,4.16 questi sono quegli esseri umani che adorano l’Anticristo e dunque Satana. Comprendiamo qui, esattamente come nella terza e quinta coppa, che si tratta ancora sempre del tempo del regno dell’Anticristo.

Questa dichiarazione potrebbe però celare in sé ancora un’ulteriore informazione nascosta. Così come più sopra, in Apoc 14,13, viene del tutto esplicitamente espresso il fatto che pure in questo momento anche esseri umani "moriranno nel Signore", anche qui – ragionando però al contrario – potrebbe significare che in questo periodo vivono ancora sulla terra esseri umani senza il marchio della bestia, ossia credenti, nei quali questa ulcera non nasce. Così come nel quinto giudizio delle trombe vengono danneggiati dagli scorpioni solo coloro che non avevano il sigillo di Dio, qui vengono colpiti dall’ulcera maligna solo coloro che adorano la bestia.


La seconda coppa dell’ira.

La mare divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì.

Apoc 16,3 Poi il secondo angelo versò la sua coppa nel mare; esso divenne sangue simile a quello di un morto, e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì. Apoc 16, 3;


La seconda coppa venne svuotata in mare, cosicché il mare divenne simile al sangue di un morto e ogni essere vivente che si trovava nel mare morì e dunque anche tutte le risorse alimentari marittime andarono perdute. Tenendo in considerazione che anche il petrolio è qualcosa come il sangue di un morto, ossia una biomassa che viene trasformata ermeticamente sigillata, sotto un’alta pressione e sotto l’azione di batteri e sapendo inoltre che già oggi i metalli pesanti, i pesticidi e soprattutto i residui di petrolio sono scaricati negli oceani in una quantità di 12 tonnellate al minuto, comprendiamo anche qui che dobbiamo continuare con le nostre azioni senza interruzione, al fine di soddisfare queste profezie.


La terza coppa dell’ira.

Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue.

Apoc 16,4 Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue. 16,5 Udii l’angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. 16,6 Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano». 16,7 E udii dall’altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi». Apoc 16, 4- 7;


La terza coppa l’angelo la versò nei fiumi e nelle sorgenti, e le acque diventarono sangue e dunque completamente imbevibili, ossia una siccità mondiale. Con i giudizi delle trombe, che almeno fino alla quarta tromba mostrano un certo parallelismo con i giudizi delle coppe, "una grande stella, ardente come una torcia" cade dal cielo al suono della terza tromba. Ed anche questa stella cade sui fiumi e sulle sorgenti d’acqua. Il suo nome è "Assenzio" e più avanti si dice: "le acque divennero assenzio, e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare". Se si sa che la parola russa "Černobyl’" in italiano significa "assenzio", è anche possibile dunque collegare una certa idea.


La quarta coppa dell’ira.

Al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco.

Apoc 16,8 Poi il quarto angelo versò la sua coppa sul sole e al sole fu concesso di bruciare gli uomini con il fuoco. 16,9 E gli uomini furono bruciati dal gran calore; e bestemmiarono il nome di Dio che ha il potere su questi flagelli, e non si ravvidero per dargli gloria. Apoc 16, 8- 9;


E il quarto angelo versò la sua coppa sul sole, e gli esseri umani furono inariditi dal grande caldo. Qui si parla palesemente del grande caldo per insolazione. Questa è una conseguenza della mancanza di nuvole e dunque anche della mancanza di piogge. Un’ulteriore conseguenza di un simile sviluppo climatico è perciò una siccità mondiale e dunque una connessa carestia e sete provocata dalla mancanza di acqua. Anche qui dobbiamo chiederci se il nostro spietato orientamento al profitto, con la sua ora come prima crescente emissione inquinante nell’aria, che oggi ha già causato due buchi dell’ozono e che nel prossimo futuro probabilmente provocherà un cambiamento del clima, non è anche qui la causa principale.


La quinta coppa dell’ira.

Il regno della bestia fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore.

Apoc 16,10 Poi il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre, e gli uomini si mordevano la lingua per il dolore, 16,11 e bestemmiarono il Dio del cielo, a causa delle loro sofferenze e delle loro ulcere, ma non si ravvidero dalle loro opere. Apoc 16,10-11;


Anche dal testo della quinta coppa dell’ira è possibile desumere che i giudizi delle coppe avvengono nel tempo del dominio del mondo anticristiano. Il quinto angelo versò la sua coppa sul trono della bestia e il suo regno fu coperto di tenebre.

Con l’"insediamento" della bestia attraverso Satana, in Apoc 13,2 si dice: "Il dragone le diede la sua potenza, il suo trono e una grande autorità". Quindi qui non è solo il trono della bestia, ma è il trono di Satana stesso, che egli aveva "dato" alla bestia, ossia messo a disposizione, che sarà colpito da questa piaga.

Di questo trono di Satana leggiamo anche nell’epistola all’angelo della comunità di Pergamo.

Io conosco dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana.

Apoc 2,12 «All’angelo della chiesa di Pergamo scrivi: Queste cose dice colui che ha la spada affilata a due tagli:

2,13 "Io conosco dove tu abiti, cioè là dov’è il trono di Satana; tuttavia tu rimani fedele al mio nome e non hai rinnegato la fede in me, neppure ai giorni di Antipa, il mio fedele testimone, fu ucciso fra voi, là dove Satana abita. Apoc 2,12-13;


È incerto se tuttavia qui in realtà esiste un nesso, e se perciò il territorio intorno a Pergamo – che oggi si trova in Turchia – sarà la sede centrale dell’Anticristo o soprattutto la capitale del regno del mondo anticristiano, che è colpita da questa piaga della quinta coppa dell’ira.


La sesta coppa dell’ira.

E le acque del Eufrate si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente.

Apoc 16,12 Poi il sesto angelo versò la sua coppa sul gran fiume Eufrate, e le sue acque si prosciugarono perché fosse preparata la via ai re che vengono dall’Oriente. Apoc 16,12;


Ora, questi re dall’oriente sono presumibilmente una parte di quei ("dieci") re del mondo, che la trinità satanica subito dopo nel testo, in Apoc 16,13-14, chiama a raccolta con i loro eserciti ad Harmagedon.

Tre spiriti immondi vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio.

Apoc 16,13 E vidi uscire dalla bocca del dragone, dalla bocca della bestia e dalla bocca del falso profeta tre spiriti immondi, simili a rane. 16,14 Essi infatti sono spiriti di demoni che fanno prodigi e vanno dai re della terra e del mondo intero, per radunarli per la guerra del gran giorno di Dio Onnipotente. Apoc 16,13-14;


Dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia.

Apoc 17,12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un’ora, insieme alla bestia. 17,13 Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. 17,14 Combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». Apoc 17,12-14;


La caduta di Babilonia.

I dieci re riceveranno dunque il potere insieme alla bestia e nella battaglia di Harmagedon combatteranno contro l’Agnello. Prima di questa battaglia, tuttavia, questi stessi dieci re deprederanno la prostituta Babilonia e la consumeranno con il fuoco. Anche qui è Dio che lo "ha messo nei loro cuori". Come anche nel "girare intorno" dell’Anticristo alla battaglia di Harmagedon, in Ez 39, anche qui è documentato che è Dio che governa e guida le potenze sataniche. Ed egli le guida in modo tale che esse si annientano reciprocamente.

Le dieci corna e la bestia odieranno la prostituta e la consumeranno con il fuoco.

Apoc 17,15 Poi mi disse: «Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue. 17,16 Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco.

17,17 Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute. 17,18 La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra». Apoc 17,15-18;

Oracolo contro Babilonia: il SIGNORE e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutto il paese.

Isa 13,1 Oracolo contro Babilonia, rivelato a Isaia, figlio di Amots. 13,2 Sopra un nudo monte, innalzate un vessillo, chiamateli a gran voce, fate segno con la mano, ed entrino nelle porte dei principi! 13,3 Io ho dato ordini a quelli che mi sono consacrati, ho chiamato i miei prodi, ministri della mia ira, quelli che esultano nella mia grandezza. 13,4 Si ode sui monti un rumore di gente, come quello di un popolo immenso; il rumore di un tumulto di regni, di nazioni radunate: il SIGNORE degli eserciti passa in rivista l’esercito che va a combattere. 13,5 Vengono da un paese lontano, dall’estremità dei cieli, il SIGNORE e gli strumenti della sua ira, per distruggere tutto il paese. Isa 13, 1- 5;


Nel testo qui sopra di Isa 13,1-5 possiamo vederli benissimo entrambi. Nel versetto 4 si parla dei regni riuniti, dunque dei dieci re e dei loro eserciti, che rovineranno Babilonia e la terra intera. Dal versetto 3, però, risulta che anche la fine di questi eserciti è già giunta. Il Signore Gesù sta pronto con il suo esercito celeste, "i sui prodi, ministri della sua ira, quelli che esultano nella sua grandezza", per annientare i regni riuniti dei popoli nella battaglia di Harmagedon.

Io comincio a punire a Gerusalemme e chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra.

Ger 25,15 «Infatti così mi ha parlato il SIGNORE, Dio d’Israele: "Prendi dalla mia mano questa coppa del vino della mia ira e danne da bere a tutte le nazioni a cui ti manderò. 25;16 Esse berranno, barcolleranno, saranno come pazze, a causa della spada che io manderò in mezzo a loro".

25;17 Io presi la coppa dalla mano del SIGNORE e ne diedi da bere a tutte le nazioni a cui il SIGNORE mi mandava: 25;18 a Gerusalemme e alle città di Giuda, ai suoi re e ai suoi prìncipi, per abbandonarli alla rovina, alla desolazione, alla derisione, alla maledizione, come oggi si vede; 25;19 al faraone, re d’Egitto, ai suoi servitori, ai suoi prìncipi, a tutto il suo popolo; 25;20 a tutta la mescolanza di popoli, a tutti i re del paese di Uz, a tutti i re del paese dei Filistei, ad Ascalon, a Gaza, a Ecron, e al residuo di Asdod; 25;21 a Edom, a Moab, e ai figli di Ammon; 25;22 a tutti i re di Tiro, a tutti i re di Sidone, e ai re delle isole d’oltremare; 25;23 a Dedan, a Tema, a Buz, e a tutti quelli che si radono le tempie; 25;24 a tutti i re d’Arabia, e a tutti i re della mescolanza di popoli che abita nel deserto; 25;25 a tutti i re di Zimri, a tutti i re di Elam, a tutti i re di Media 25;26 e a tutti i re del settentrione, vicini e lontani, agli uni e agli altri, e a tutti i regni del mondo che sono sulla faccia della terra. Il re di Sesac ne berrà dopo di loro.

25;27 "Tu dirai loro: Così parla il SIGNORE degli eserciti, Dio d’Israele: ’Bevete, ubriacatevi, vomitate, cadete senza rialzarvi più, davanti alla spada che io mando in mezzo a voi’. 25;28 Se rifiutano di prendere dalla tua mano la coppa per bere, di’ loro: Così dice il SIGNORE degli eserciti: ’Voi berrete in ogni modo!’ 25;29 Poiché, ecco, io comincio a punire la città sulla quale è invocato il mio nome, e voi rimarreste del tutto impuniti? Voi non rimarrete impuniti; poiché io chiamerò la spada su tutti gli abitanti della terra", dice il SIGNORE degli eserciti.

25;30 "Tu profetizza loro tutte queste cose e di’ loro: ’Il SIGNORE rugge dall’alto, tuona la sua voce dalla sua santa abitazione; egli rugge con potenza contro il suo territorio; un grido, come quello dei pestatori d’uva, arriva a tutti gli abitanti della terra. 25;31 Il rumore giunge fino alle estremità della terra; poiché il SIGNORE ha una lite con le nazioni, egli entra in giudizio contro ogni carne; gli empi li dà in balìa della spada’, dice il SIGNORE.

25;32 Così parla il SIGNORE degli eserciti: ’Ecco, una calamità passa di nazione in nazione, e un gran turbine si alza dalle estremità della terra». 25;33 In quel giorno, gli uccisi dal SIGNORE copriranno la terra dall’una all’altra estremità di essa, non saranno rimpianti, né raccolti, né seppelliti; serviranno di letame sulla faccia della terra.

25;34 Urlate, pastori, gridate; rotolatevi nella polvere, voi, guide del gregge! Poiché è giunto il tempo in cui dovete essere scannati; io vi frantumerò e cadrete come un vaso prezioso. 25;35 Ai pastori mancherà ogni rifugio, le guide del gregge non avranno via di scampo. 36 Si ode il grido dei pastori, l’urlo delle guide del gregge; poiché il SIGNORE devasta il loro pascolo; 25;37 gli ovili di pace sono ridotti al silenzio, a causa dell’ardente ira del SIGNORE. 25;38 Fuggono come un leoncello che abbandona la sua tana, perché il loro paese è diventato una desolazione, a causa del furore della spada crudele, a causa dell’ardente ira del SIGNORE"». Ger 25,15-38;

I cieli, la terra, e tutto ciò che è in essi, esulteranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su di lei dal settentrione.

Ger 51,47 Perciò, ecco, i giorni vengono in cui io farò giustizia delle immagini scolpite di Babilonia: tutto il suo paese sarà coperto di vergogna, tutti i suoi feriti a morte andranno in mezzo a lei. 51,48 I cieli, la terra, e tutto ciò che è in essi, esulteranno su Babilonia, perché i devastatori piomberanno su di lei dal settentrione», dice il SIGNORE. 51,49 «Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d’Israele, così in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese. Ger 51,47-49;


Come un tempo gli uccisi di tutta la terra sono caduti per Babilonia, ora Babilonia cade per gli uccisi di Israele.


Babilonia è caduta.

Caduta, caduta è Babilonia la grande.

Apoc 14,8 Poi un secondo angelo seguì dicendo: «Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell’ira della sua prostituzione». Apoc  14, 8;

È caduta, è caduta Babilonia la grande!

Apoc 18,1 Dopo queste cose vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e la terra fu illuminata dal suo splendore. 18,2 Egli gridò con voce potente: «È caduta, è caduta Babilonia la grande! È diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di ogni uccello impuro e abominevole.

18,3 Perché tutte le nazioni hanno bevuto del vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso». Apoc 18, 1- 3;

Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti.

Apoc 18,20 Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti, rallegratevi perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia». 18,21 Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una grande macina, e la gettò nel mare dicendo: «Così, con violenza, sarà precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più trovata.» Apoc 18,20-21;

Perché veritieri e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha giudicato la grande prostituta.

Apoc 19,1 Dopo queste cose, udii nel cielo una gran voce come di una folla immensa, che diceva: «Alleluia! La salvezza, la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, 19;2 perché veritieri e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha giudicato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione e ha vendicato il sangue dei suoi servi, chiedendone conto alla mano di lei». Apoc 19, 1- 2;

Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli.

Apoc 19,3 E dissero una seconda volta: «Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli». 19,4 Allora i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio che siede sul trono, e dissero: «Amen! Alleluia!» Apoc 19, 3- 4;

Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno!

Off 19,5 Dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete, piccoli e grandi». 19,6 Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno! Apoc 19, 5- 6;


Mentre gli angeli esultano in cielo, dopo la distruzione di Babilonia il gigantesco esercito dell’Anticristo continua la sua marcia verso il suo vero obiettivo: Harmagedon.


La battaglia di Harmagedon.

Il nome "Harmagedon" è una diretta trasposizione dell’ebraico Har= monte e Megiddo= il nome di una città nella pianura di Jesreel. La città di Megiddo (Gios 17,11; Zac 12,11 e altri) era situata in posizione strategicamente favorevole sulla Via Maris, nella pianura di Jesreel e fu teatro di molte battaglie (Giudic 5,19; 2Re 23,29; 2Cro 35,22).

C’è una folla, una moltitudine, nella valle del Giudizio!

Gioel 3,14 C’è una folla, una moltitudine, nella valle del Giudizio! Perché il giorno del SIGNORE è vicino, nella valle del Giudizio. 3,15 Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono il loro splendore. 3,16 Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d’Israele. Gioel 3,14-16;


Ma l’esito di questa battaglia è già deciso dal principio del mondo. Non può mai essere completamente chiarito nell’interpretazione se le forze sataniche non conoscono il piano di Dio o se non lo vogliono conoscere. Secondo le leggi della logica dovrebbe essere quest’ultima ipotesi.

Infatti, anche se Satana non dovesse essere in grado di riconoscere direttamente la volontà di Dio, si dovrebbe almeno dedurre che egli può leggere la Bibbia. E qui egli potrebbe, se solo volesse, apprendere l’esito di ciascuno dei suoi passi. Ma egli apparentemente non vuole ammetterlo. Egli crede fino all’ultimo secondo che riuscirà a prendere il potere.


Gli eserciti di tutto il mondo riuniti.

E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon.

Apoc 16,15 (Ecco, io vengo come un ladro; beato chi veglia e custodisce le sue vesti perché non cammini nudo e non si veda la sua vergogna). 16,16 E radunarono i re nel luogo che in ebraico si chiama Harmaghedon. Apoc 16,15-16;

Io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat.

Gioel 3,1 «Infatti ecco, in quei giorni, in quel tempo, quando ricondurrò dall’esilio quelli di Giuda e di Gerusalemme, 3,2 io adunerò tutte le nazioni, e le farò scendere nella valle di Giosafat. Là le chiamerò in giudizio a proposito della mia eredità, il popolo d’Israele, che esse hanno disperso tra le nazioni, e del mio paese, che hanno spartito fra di loro. 3,3 Hanno tirato a sorte il mio popolo; hanno dato un ragazzino in cambio di una prostituta, hanno venduto una ragazzina per del vino, e si sono messi a bere. Gioel 3, 1- 3;


Qui sopra, in Gioel 4,1-3, abbiamo anche la motivazione del perché Dio riunisce questi Gentili e li annienterà nella battaglia. È la vendetta per Gerusalemme. Perché essi hanno occupato il paese e venduto e disperso il suo popolo lontano in tutto il mondo.

Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra!

Gioel 4,9 Proclamate questo fra le nazioni! Preparate la guerra! Risvegliate i prodi! Vengano e salgano tutti gli uomini di guerra! 3,10 Fabbricate spade con i vostri vomeri, e lance con le vostre roncole! Dica il debole: «Sono forte!» 3,11 Affrettatevi, venite, nazioni circostanti, e adunatevi! Là, o SIGNORE, fa’ scendere i tuoi prodi! 3,12 «Le nazioni si muovano e vengano alla valle di Giosafat! perché là io mi metterò seduto per giudicare tutte le nazioni circostanti. Gioel 4, 9-12;


La battaglia.

Gli eserciti anticristiani sono dunque già riuniti ad Harmagedon. Vi sono schiere e schiere di esseri umani in questa valle della decisione. E poi il Signore farà sentire la sua voce a Gerusalemme, cosicché il cielo e la terra tremeranno.

Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno.

Gioel 3,14 C’è una folla, una moltitudine, nella valle del Giudizio! Perché il giorno del SIGNORE è vicino, nella valle del Giudizio. 3,15 Il sole e la luna si oscurano e le stelle perdono il loro splendore. 3,16 Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d’Israele.

3,17 «Voi saprete che io sono il SIGNORE, il vostro Dio; io dimoro in Sion, il mio monte santo; e Gerusalemme sarà santa, e gli stranieri non vi passeranno più. 3,18 Quel giorno le montagne stilleranno mosto, il latte scorrerà dai colli, e l’acqua fluirà da tutti i ruscelli di Giuda; dalla casa del SIGNORE sgorgherà una fonte, che irrigherà la valle di Sittim. 3,19 L’Egitto sarà desolato e Edom diventerà uno squallido deserto a causa della violenza fatta ai figli di Giuda e del sangue innocente sparso sulla loro terra. 3,20 Ma Giuda sarà abitata per sempre, e Gerusalemme di età in età. 3,21 Io vendicherò il loro sangue, quello che non ho ancora vendicato». E il SIGNORE dimorerà in Sion. Gioel 3,14-21;

Ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero.

Apoc 19,11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco apparire un cavallo bianco. Colui che lo cavalcava si chiama Fedele e Veritiero; perché giudica e combatte con giustizia. 19,12 I suoi occhi erano una fiamma di fuoco, sul suo capo vi erano molti diademi e portava scritto un nome che nessuno conosce fuorché lui. 19,13 Era vestito di una veste tinta di sangue e il suo nome è la Parola di Dio.

19,14 Gli eserciti che sono nel cielo lo seguivano sopra cavalli bianchi, ed erano vestiti di lino fino bianco e puro. 19,15 Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni; ed egli le governerà con una verga di ferro, e pigerà il tino del vino dell’ira ardente del Dio onnipotente. 19,16 E sulla veste e sulla coscia porta scritto questo nome: RE DEI RE E SIGNORE DEI SIGNORI. Apoc 19,11-16;


La dichiarazione di Apoc 19,15 "Dalla bocca gli usciva una spada affilata per colpire le nazioni" permette di concludere che questa battaglia non durerà a lungo. Anche se ci volle molto tempo anche per raccogliere e posizionare questi eserciti ad Harmagedon, la loro distruzione avverrà alla velocità del lampo. Il Signore e il suo esercito celeste con tutti i suoi santi li colpiranno e li sconfiggeranno.

(Vedi anche capitolo 07: "La Battaglia di Harmagedon.")


La trasformazione di cielo e terra.

Siamo dunque alla settima ed ultima coppa dell’ira. Questo è il punto culminante dei giudizi di Dio ed è un evento che è molto simile a quello del diluvio universale. E come anche il diluvio universale non era solo un giudizio sull’umanità allora atea, ma contemporaneamente ha trasformato e rinnovato lo spazio vitale su questa terra per le successive generazioni della famiglia di Noè, anche la settima coppa dell’ira apporta con il suo terremoto mondiale una trasformazione non solo della terra, ma anche del cielo.

Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo.

Ebr 12,26 la cui voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa (Agg 2,6): «Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo». 12,27  Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse. Ebr 12,26-27;

Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo.

Isa 13,13 Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. 13,14Allora, come gazzella inseguita, o come pecora che nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno fuggirà al proprio paese. Isa 13,13-14;

La terra e i cieli periranno, tutti quanti si consumeranno come un vestito.

Sal 102,25 nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera delle tue mani;102,26 essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un vestito; tu li cambierai come una veste e saranno cambiati. 102,27 Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine. Salm 102,25-27;

 I cieli passeranno stridendo e la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

2Piet 3,10 il giorno del SIGNORE verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. 3,11 Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, 3,12 mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! 3,13 Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. 2Piet 3,10-13;

il giorno del SIGNORE verrà come un ladro di notte. Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso.

1Tess 5,1 Ora, quanto ai tempi e alle stagioni, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva, 5,2 poiché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come un ladro di notte. 5,3 Quando infatti diranno: «Pace e sicurezza», allora una subitanea rovina cadrà loro addosso, come le doglie di parto alla donna incinta e non scamperanno affatto . 5,4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno vi sorprenda come un ladro. 1Tess 5, 1- 4;


Un aspetto di questi eventi globali viene per lo più tralasciato: in una catastrofe di queste dimensioni, con forti terremoti mondiali e con la ristrutturazione geologica di interi continenti, inevitabilmente anche tutti i campi petroliferi e di gas naturali esploderanno e bruceranno e perciò non vi sarà più alcun materiale fossile da cui ricavare energia.

Ora, se quei punti nella Scrittura, che parlano del fatto che saranno impiegati cavalli e carri, vengono ancora oggi guardati con un condiscendente sorriso da alcuni esegeti, si dovrebbe però tenere presente che in quel tempo in tutto il mondo non saranno presenti né benzina, né cherosene, né diesel. Semplicemente, non vi sarà più alcun combustibile per autoveicoli, navi, carri armati, aerei, macchine, etc. ancora eventualmente esistenti. Perciò non rimarrà più altra scelta se non ricorrere alle possibilità dell’era del carro a cavalli.

(Vedi anche capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.")


La settima coppa dell’ira.

Un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra.

Apoc 16,17 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal trono, che diceva: «È fatto». 16,18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra non se n’è avuto uno altrettanto disastroso. Apoc 16,17-18;

La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono.

Apoc 16,19 La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente. Apoc 16,19;

Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati.

Apoc 16,20 Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati. 16,21 E cadde dal cielo sugli uomini una grossa grandine dal peso di un talento, e gli uomini bestemmiarono Dio per la piaga della grandine, perché era una piaga veramente grande.. Apoc 16,20-21;

(Vedi anche tabella 09: "Il piano di salvezza di Dio e il suo impatto sulla creazione.")


Ma a Gerusalemme vi sarà salvezza.

Gli atei periranno, ma il Signore proteggerà i discendenti dei suoi servi. Ma questi però non sono solo tutti i credenti nel Messia dal popolo di Israele, ma anche tutti i credenti in Gesù di tutto il mondo. Tuttavia, persino a tutti coloro che finora non avevano accettato la fede, ma che ora, attraverso la rivelazione del potere e della grandezza di Dio riconoscono che esiste questo unico Dio, e che i loro padri li hanno mentito e  ingannato quando hanno detto loro che vi sarebbe solo un – evoluzione e nessuna creazione, perché non vi è nemmeno un creatore – a tutti questi esseri umani Dio offre ancora una volta il perdono.

"Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato". E devono essere già i più superbi e malvagi degli esseri umani che in questa situazione delle catastrofi e della distruzione non faranno appello alla salvazione. Tuttavia, se essi riusciranno a invocare quel Dio che hanno negato e deriso per tutta la loro vita, che hanno disprezzato  e che hanno dichiarato "morto", dipenderà probabilmente dal fatto se in essi alberga ancora un residuo di fede, amore e speranza.

Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato.

Gioel 2,31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. 2,32 Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti che il SIGNORE chiamerà. Gioel 2,31-32;

La terra e i cieli periranno, tutti quanti si consumeranno come un vestito.

Sal 102,25 nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera delle tue mani;102,26 essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un vestito; tu li cambierai come una veste e saranno cambiati. 102,27 Ma tu sei sempre lo stesso e i tuoi anni non avranno mai fine. 102,28 I figli dei tuoi servi avranno una dimora e la loro discendenza sarà stabile in tua presenza. Salm 102,25-28;

Il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d’Israele.

Gioel. 4,16 Il SIGNORE ruggirà da Sion, farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d’Israele. Gioel 4,16;

È un tempo di angoscia per Giacobbe; ma tuttavia egli ne sarà salvato.

Ger 30,4 Queste sono le parole che il SIGNORE ha pronunciato riguardo a Israele e a Giuda. 30,5 «Così parla il SIGNORE: "Noi udiamo un grido di terrore, di spavento, e non di pace. 30,6 Informatevi e guardate se un maschio partorisce! Perché dunque io vedo tutti gli uomini con le mani sui fianchi come donna che partorisce? Perché tutte le facce sono impallidite? 30,7 Ahimè, perché quel giorno è grande; non ce ne fu mai altro di simile; è un tempo di angoscia per Giacobbe; ma tuttavia egli ne sarà salvato.

30,8 In quel giorno", dice il SIGNORE degli eserciti, "io spezzerò il suo giogo dal tuo collo, e romperò le tue catene; gli stranieri non ti faranno più loro schiavo; 30,9 ma quelli d’Israele serviranno il SIGNORE, il loro Dio, e Davide loro re, che io susciterò loro. Ger 30, 4-9;

Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati, ed esso sarà santo.

Abad 1,15 Infatti il giorno del SIGNORE è vicino per tutte le nazioni e come hai fatto, così sarà fatto a te: le tue azioni ti ricadranno sul capo. 1,16 Come voi avete bevuto sul mio monte santo, così berranno tutte le nazioni; berranno e si ingozzeranno, e saranno come se non fossero mai state. 1,17 Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati, ed esso sarà santo; e la casa di Giacobbe possederà ciò che le appartiene. 1,18 La casa di Giacobbe sarà un fuoco, e la casa di Giuseppe una fiamma; e la casa d’Esaù come paglia che essi incendieranno e consumeranno; non rimarrà più nulla della casa di Esaù», perché il SIGNORE ha parlato. Abad 1,15-18;


Con questo ultimo dei sette giudizi delle coppe, l’ira di Dio è compiuta, come ci dice Apoc 15,1.

Sette angeli recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio.

Apoc 15,1 Poi vidi nel cielo un altro segno grande e meraviglioso: sette angeli che recavano sette flagelli, gli ultimi, perché con essi si compie l’ira di Dio. Apoc 15, 1;


Ora la via è libera per il successivo periodo degli Ultimi Tempi, il Regno di Pace millenario di nostro Signore Gesù Cristo.

(Vedi anche capitolo 10: "Il Millennio.")


Tabella 14 – La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi. (FORMATO LARGO)
Il principio delle doglie di parto: La tribolazione di quei giorni - 1º sigillo: l'uomo del peccato / 6º sigillo: il ritorno del Signore, rapimento
 
< 1º sigillo >
(Apoc 6:1-2;)

cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere
< 2º sigillo >
(Apoc 6:3-;4)

cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada
< 3º sigillo >
(Apoc 6:5-6;)

cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l'olio né il vino
< 4º sigillo >
(Apoc 6:7-8;)

cavallo giallastro, la Morte dietro era l'Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere
< 5º sigillo >
(Apoc 6:9-11;)

sotto l'altare alle anime dei
martiri si fa giustizia, fu data
veste bianca, riposeranno
finché sono uccisi i fratelli
< 6º sigillo >
(Apoc 6:12-17;)

grande terremoto, il sole
nero, la luna come sangue,
le stelle caddero, il cielo si
ritirò, montagne e sole smosse
6a
sig

< 7º sigillo >
(Apoc 8:1-6;)

silenzio nel cielo per ca. mezz'ora, profumi all'altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi
Il giorno del SIGNORE: Le due testimoni di Dio  profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?)

< 1ª tromba>
(Apoc 8:7;)

grandine fuoco e sangue
1/3 della terra fu arsa
1/3 degli alberi furono bruciati
ogni erba verde fu arsa
< 2ª tromba >
(Apoc 8:8-9;)

gran montagna nel mare
1/3 del mare sangue
1/3 creature nel mare morì
1/3 delle navi perì
< 3ª tromba >
(Apoc 8:10-11;)

stella dal cielo una torcia
1/3 dei fiumi assenzio
1/3 delle acque assenzio
e molti uomini morirono
< 4ª tromba >
(Apoc 8:12-13;)

il sole, la luna, le stelle,
1/3 parte si oscura
1/3 parte del giorno e la
1/3 parte della notte, buio
< 5ª tromba/ 1º guaio >
(Apoc 9:1-12;)

 stella dell'abisso dal cielo
il sole oscurato dal fumo
locuste nuocciono uomini
senza sigillo di Dio 5 mesi
< 6ª tromba/ 2º guaio >
(Apoc 9:13-21;)

gli angeli sul fiume Eufrate
fuoco e fumo e zolfo
1/3 degli uomini uccisi
il resto non si ravvidero
6a
trb

< 7ª tromba/ 3º guaio >
(Apoc 11:15-19;)

Il regno del mondo è di Dio l'ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi
Il giorno dell'ira di Dio: Il dominio dell'Anticristo demoniaco / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme
< 7ª tromba >
< 1ª coppa>
(Apoc 16:1-2;)

sulla terra:
un'ulcera maligna
agli uomini che avevano
il marchio della bestia
< 2ª coppa >
(Apoc 16:3;)

nel mare:
sangue come di morto
ogni essere vivente che
si trovava nel mare morì
< 3ª coppa >
(Apoc 16:4-7;)

nei fiumi e nelle fonti
acque diventarono sangue.
hanno sparso sangue dei pro-
feti fu dato loro a bere sangue
< 4ª coppa >
(Apoc 16:8-9;)

sul sole:
bruciato sugli uomini, che
bestemmiarono il nome di
Dio e non si ravvidero
< 5ª coppa >
(Apoc 16:10-11;)

sul trono della bestia:
il regno divenne tenebroso
gli uomini avevano dolore
ma non si ravvidero
< 6ª coppa >
(Apoc 16:12;)

sul gran fiume Eufrate:
e l'acqua ne fu prosciugata
affinché fosse preparata la
via ai re dal levante.
6a
cop

< 7ª coppa >
(Apoc 16:17-21;)

nell'aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati

=============================================================================================================================

====
7a cop
===================


L'Anticristo risvegliato: morto dei due testimoni


6a sigillo
Dopo il  sigillo
(Apoc 7:1-17;)
 Non danneggiate la terra,
il mare, gli alberi, finché i
144.000 sono segnati in
 fronte. Quelli della gran
tribolazione hanno vesti
 bianche davanti al trono
l'Agnello li guiderà alle
 acque della vita, e Dio
 asciugherà ogni lacrima
6a tromba
Dopo la  tromba
(Apoc 10:1-11; 11:1-14;)
Un altro angelo potente in
una nuvola: con 7. tromba
si compie il mistero di Dio
 non ci sarà più indugio.
Giovanni divora il libretto.
La bestia ucciderà i due
testimoni. Gran terremoto
 la decima parte di
Gerusalemme cadde
7a tromba
dopo la  tromba
(Apoc 12:1-18;)  (Apoc 13:1-18;)  (Apoc 14:1-20;)  (Apoc 15:1-8;)
La donna e il dragone. Satana  e i suoi angeli furono gettato sulla terra.
Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli.
L'Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie.
l'Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati
3 angeli: l'evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore.
L'inizio del giudizio: il Figlio d'uomo miete la terra
I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè
I sette angeli con le sette coppe dell'ira di Dio
Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe.
6a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 16:13-16;)
Satana, Anticristo e
falso profeta mandano tre
spiriti immondi simili a rane
 perché sono spiriti di
demoni che fanno dei segni e
si recano dai re di tutto il
mondo per radunarli per la
battaglia del gran giorno
dell'Iddio a Harmaghedon

7a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 17:1-18; 18:1-24;)
La caduta di Babilonia (Apoc 19:1-21; 20:1-15;)
Battaglia di Harmaghedon
Anticristo profeta stagno
Giudizio, 1 Risurrezione
Satana nell'abisso. Ultima
Guerra Giudizio Universale
(Apoc 21:1-27; 22:1-21;)
La Nuova Creazione

(Vedi anche Tabella 21: Tabella 21 – Sequenza e durata degli eventi negli Ultimi Tempi.)