Una catastrofe come il Diluvio Universale.
Gli effetti sugli esseri umani.
Tabella – La storia del mondo: Una settimana dei giorni millenari.
Il Giudizio di Condanna di Dio con la trasformazione
del cielo e della terra è l’ultimo evento nel periodo temporale del
"Giorno del Signore". Cronologicamente, esso segue immediatamente la
battaglia di Harmaghedon e viene a sua volta seguito dall’inizio del
"Millennio", con la Prima Risurrezione dei martiri e il ritorno dei
redenti nel paese di Israele.
(Vedi anche capitolo 09 "Il ritorno del residuo d’Israele e il resto delle nazioni.")
(Vedi anche capitolo 05: "il giorno del SIGNORE.")
Nel tempo immediatamente precedente al Giorno del
Signore, nella Grande Tribolazione, nel dominio anticristiano è giunta
una così grande afflizione sul mondo e specialmente sui credenti come
mai è stato dall’inizio. Ora, nel Giorno dell’Ira e del Giudizio di
Condanna di Dio, il Signore porta su tutti gli atei e su tutti gli
impenitenti la più grande catastrofe che il mondo abbia mai
conosciuto.
Questa catastrofe è paragonabile agli effetti del Diluvio Universale,
con la differenza che questa volta – in base alla promessa di Dio (Gen 9,15)
– non viene più alcun diluvio che annienta tutte le forme di
vita. Questa volta, attraverso la trasformazione del mondo esistente,
Dio creerà dal mondo devastato dall’uomo un nuovo cielo e una nuova
terra.
Questa trasformazione non deve essere confusa con la Nuova Creazione
alla fine dei giorni. Mentre là, con la "Seconda Creazione" –
similmente come fu nella creazione del nostro mondo attuale – vi sarà
una "creatio ex nihilo", ossia una creazione dal nulla, qui vi è una
"trasformazione" di ciò che è già esistente, ma – similmente come dopo
il Diluvio Universale – dal punto di vista dell’uomo anche un "nuovo
mondo".
La necessità di questa trasformazione deriva dal fatto che l’essere
umano non è stato all’altezza del compito assegnatogli da Dio in
quanto amministratore e custode di questa creazione. Attraverso uno
spietato sfruttamento l’essere umano danneggerà questo pianeta, la sua
terra, le sue piante, i suoi animali, e addirittura la sua atmosfera
in modo tale che una continuazione dell’esistenza non sarà possibile.
La terra è profanata dai suoi abitanti, perché essi hanno rotto il patto eterno.
Isa 24,3 La terra sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata
al saccheggio, poiché il SIGNORE ha pronunciato questa parola. 24,4 La terra è in
lutto, è spossata, il mondo langue, è spossato, gli altolocati fra il
popolo della terra languono. 24,5 La terra è profanata dai suoi
abitanti, perché essi hanno trasgredito le leggi, hanno violato il
comandamento, hanno rotto il patto eterno. 24,6 Perciò una
maledizione ha divorato la terra e i suoi abitanti ne portano la pena;
perciò gli abitanti della terra sono consumati e poca è la gente che
ne è rimasta. Isa 24, 3- 6;
Il testo qui sopra tratto da Isa 24,5-6 lascia però
supporre qualcosa in più. La terra non è solo profanata dai suoi
abitanti, ma essi trasgrediscono la legge e cambiano i comandamenti.
Dal contesto risulta chiaro che qui non si tratta di leggi della
Scrittura o di precetti sacrificali qualunque. Qui si tratta di leggi
fondamentali della creazione e del comandamento di non modificarle.
Sembra come se oggi, con la fissione nucleare atomica, con la
manipolazione genetica e la clonazione di forme di vita, fossimo
all’inizio di un’evoluzione che in ultima analisi porta a rompere
questo "patto eterno" della creazione con il suo Dio.
Anche se fino a questo momento critico possono passare
ancora secoli – o proprio per questo – oggi è già prevedibile che
l’insaziabile sete di guadagno dell’essere umano si opporrà a tutti i
tentativi della ragione di porre un freno a questa evoluzione.
Se perciò una parte rimanente di questa umanità, come promette la
Scrittura, può trovare una sopravvivenza in un millenario Regno di
Pace paradisiaco, questa terra e questo cielo devono essere
trasformati e "riciclati". Per così dire, tutto deve essere messo
sottosopra e con terremoti mondiali la superficie contaminata deve
essere sostituita con una terra nuova e incontaminata.
Ecco, il SIGNORE vuota la terra e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.
Isa 24,1 Ecco, il SIGNORE vuota la terra
e la rende deserta; ne sconvolge la faccia e ne disperde gli abitanti.
24,2 Avverrà al sacerdote lo stesso che al popolo, al padrone lo stesso
che al suo servo, alla padrona lo stesso che alla serva, a chi vende
lo stesso che a chi compra, a chi presta lo stesso che a chi prende
a imprestito, al creditore lo stesso che al debitore. 24,3 La terra
sarà del tutto vuotata, sarà del tutto abbandonata al saccheggio,
poiché il SIGNORE ha pronunciato questa parola. Isa 24, 1- 3;
Un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra.
Apoc 16,17 Poi il settimo angelo versò
la sua coppa nell’aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente
dal trono, che diceva: «È fatto». 16,18 E ci furono lampi, voci, tuoni
e un terremoto così forte che da quando gli uomini sono sulla terra
non se n’è avuto uno altrettanto disastroso. Apoc 16,17-18;
La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono.
Apoc 16,19 La grande città si divise in
tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di
Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente.
Apoc 16,19;
Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati.
Apoc 16,20 Ogni
isola scomparve e i monti non furono più trovati.
16,21E cadde dal cielo
sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa un
talento; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché
era un terribile flagello. Apoc 16,20-21;
Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo.
Isa 13,13 Perciò
farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per
l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira
furente. 13,14Allora, come gazzella inseguita, o come pecora che
nessuno raccoglie, ognuno si volgerà verso il suo popolo, ognuno
fuggirà al proprio paese. Isa 13,13-14;
Ancora una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo.
Ebr 12,26 la cui
voce scosse allora la terra e che adesso ha fatto questa promessa
(Agg 2,6): «Ancora una volta farò tremare non solo la terra,
ma anche il cielo».12,27 Or questo «ancora
una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di
cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse.
Ebr 12,26-27;
La terra e i cieli periranno, tutti quanti si consumeranno come un vestito.
Sal 102,25 nel passato tu hai creato la terra e i cieli sono opera
delle tue mani;102,26 essi periranno, ma tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un vestito;
tu li cambierai come una veste e saranno cambiati. 102,27 Ma tu sei sempre lo
stesso e i tuoi anni non avranno mai fine. Salm 102,25-27;
I fattori scatenanti ma anche le conseguenze di questo
evento della trasformazione devono essere qui di seguito esaminati più
da vicino sulla base di passi biblici.
La terra barcollerà, essa cade e non si rialzerà mai più.
Isa 24,19 La terra si schianterà tutta:
la terra si screpolerà interamente, la terra tremerà, traballerà.24,20 La
terra barcollerà come un ubriaco, vacillerà come una capanna. Il
suo peccato grava su di lei; essa cade e non si rialzerà mai più.
Isa 24,19-20;
Sebbene la descrizione qui sopra, in Isa 24,19-20, sia
metaforica, poiché si parla del barcollare di un ubriaco e del
vacillare di una capanna, queste non sono tuttavia "metafore
simboliche" come si potrebbe pensare, ma è chiaramente e semplicemente
il tentativo di rendere comprensibile a noi esseri umani questa
violenta catastrofe naturale e di rappresentarla un po’ più
icasticamente.
Questa è la descrizione di un evento nel quale il mondo perde
l’equilibrio e il suo meccanismo sembra disgregarsi. Un avvenimento in
una forma simile potrebbe già avere avuto luogo con il Diluvio
Universale. Anche allora questa catastrofe globale fu forse provocata
da un’incrinatura del polo o da uno spostamento dell’asse. Comunque
sia, il momento scatenante è in entrambi i casi l’ira di Dio
sull’umanità atea. La Scrittura ci mostra sempre che Dio nella
sua creazione agisce sempre attraverso la sua creazione.
Una semplice prova di questo è l’alimentazione dei cinquemila. Il Signore
avrebbe facilmente potuto "disporre" che tutti questi esseri umani non
avessero dovuto avere più fame nei successivi due giorni. Ma egli
scelse l’altra via più complicata, ma anche più conforme alla
creazione, e mise a disposizione così tanto pane e così tanto pesce
che tutti ne furono sazi.
Tuttavia, qui, per rendere chiari i nessi globali è utile assumere un
immaginario punto di osservazione nello spazio, in modo tale che
possiamo vedere la terra nelle dimensioni di una capanna, con il polo
nord posizionato "verso l’alto".
Possiamo allora immaginare che il globo – come lo descrive Isaia –
prima barcolli come un ubriaco e vacilli come una capanna. Nel testo
originale qui si dice proprio "come un tetto per la notte" – e dunque
una copertura provvisoria, che i guardiani dei campi avevano preparato
per esempio nel campo di cocomeri (Isa 1,8) per trascorrere la guardia
notturna sul campo. Questa era una costruzione provvisoria
estremamente instabile, che già con il minimo vento cominciò a
vacillare.
Anche la dichiarazione "essa cade", allora, non è da prendere solo
simbolicamente, per esempio come "peccato originale", anche se questo
pensiero potrebbe esservi contenuto. Si tratta piuttosto di una
descrizione che con parole semplici ma appropriate descrive uno
spostamento di asse. Il polo nord del nostro pianeta, e dunque il
"tetto" della capanna, cadrà, ossia esso si sposterà di 90 gradi e
assumerà una posizione orizzontale. Di conseguenza, l’asse terrestre
sarebbe allo stesso livello della sua orbita intorno al sole
(eclittica), come possiamo constatare anche nel pianeta Urano.
E affinché di conseguenza, si chiarisca anche la questione se nel
corso delle oscillazioni la terra non potrebbe barcollare all’indietro
nella sua vecchia posizione, Isaia aggiunge: "e non si rialzerà mai
più". Contemporaneamente viene anche portato ad espressione il fatto
che la terra non sparisce, ossia non cessa di esistere. Come leggiamo
qui sotto, in Apoc 20,11, dobbiamo aspettarci questo solo con
l’effettiva fine della prima creazione – ovvero all’incirca mille anni
dopo l’evento trattato qui.
Dalla cui presenza fuggirono il cielo e la terra, e non fu più trovato posto per loro.
Apoc 20,11 Poi vidi un gran trono bianco
e colui che vi sedeva sopra, dalla cui presenza fuggirono il cielo
e la terra, e non fu più trovato posto per loro. Apoc 20,11;
Il pianeta, dunque, anche questa volta continua ad
esistere, ma cambia qualcosa nell’interazione dei fattori di influenza
cosmici e globali.
Ora, l’interpretazione di questi eventi è importante,
quindi, perché essa può esserci molto utile nella comprensione della
situazione geologica e climatica nel Millennio, nel Regno di Pace
millenario su questa terra che segue a tale catastrofe. Se il polo
nord si inclina di 90 gradi, allora di conseguenza entrambe le regioni
polari a partire da questo momento sono nella linea equatoriale della
terra. Ciò avrebbe come conseguenza che entrambe le calotte polari si
fonderebbero e si libererebbe una massa inimmaginabile di acqua.
Una simile catastrofe, stando alle dichiarazioni contenute in Gen 7,
ha già avuto luogo una volta.
Piovve sulla terra quaranta giorni e quaranta notti.
Gen 7,5 Noè fece tutto quello che il
SIGNORE gli aveva comandato. 7,6 Noè aveva seicento anni quando il
diluvio delle acque inondò la terra. 7,7 Noè, con i suoi figli, con
sua moglie e con le mogli dei suoi figli, entrò nell’arca per
scampare alle acque del diluvio. 7,8 Degli animali puri e degli
animali impuri, degli uccelli e di tutto quello che striscia sulla
terra, 7,9 vennero delle coppie, maschio e femmina, a Noè nell’arca,
come Dio aveva comandato a Noè. 7,10 Trascorsi i sette giorni,
le acque del diluvio vennero sulla terra. 7,11 Il seicentesimo anno
della vita di Noè, il secondo mese, il diciassettesimo giorno del mese,
in quel giorno tutte le fonti del grande abisso eruppero e le
cateratte del cielo si aprirono. 7,12 Piovve sulla terra
quaranta giorni e quaranta notti. Gen 7, 5-12;
Le acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli furono coperte.
Gen 7,17 Il diluvio venne sopra la terra
per quaranta giorni, e le acque crebbero e sollevarono l’arca, che
fu elevata in alto al di sopra della terra. 7,18 E le acque ingrossarono e
crebbero grandemente sopra la terra, e l’arca galleggiava sulla
superficie delle acque. 7,19Le acque ingrossarono oltremodo sopra
la terra; tutte le alte montagne che erano sotto tutti i cieli furono
coperte. 7,20Le acque salirono quindici cubiti al di sopra delle
vette dei monti; le montagne furono coperte. Gen 7,17-20;
La credibilità di questo resoconto biblico viene messa
in dubbio da molti, senza tuttavia sottoporre il testo e il contesto
ad un’analisi più precisa. Così viene sempre sollevata la questione da
dove possano essere venute queste masse inimmaginabili di acqua.
A tale proposito, troviamo ora in Gen 1,6-8 e in passaggi paralleli
una spiegazione alquanto plausibile.
Dio fece la distesa e separò le acque che erano
sotto la distesa dalle acque che erano sopra la distesa
Gen 1,6 Poi Dio disse: «Vi sia una distesa
tra le acque, che separi le acque dalle acque». 1,7 Dio
fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle
acque che erano sopra la distesa. E così fu. 1,8 Dio chiamò la
distesa «cielo». Fu sera, poi fu mattina: secondo giorno.
Gen 1, 6- 8;
Che esistettero dei cieli e una terra tratta dall’acqua e sussistente in mezzo all’acqua.
2Piet 3,5 Ma costoro dimenticano
volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio,
esistettero dei cieli e una terra tratta dall’acqua e sussistente in
mezzo all’acqua; 3,6 e che, per queste stesse cause, il mondo
di allora, sommerso dall’acqua, perì; 2Piet 3, 5- 6;
All’inizio della creazione la terra era completamente
coperta di acqua fin sui rilievi più alti. Nel testo seguente
apprendiamo poi che Dio creò all’interno di questa acqua un
"firmamento", poiché egli separò queste acque intorno al globo dal
suolo della terra, cosicché sorse uno spazio privo di acqua tra le
restanti acque sul suolo e la grossa parte delle masse d’acqua sopra
questo spazio – che oggi chiamiamo atmosfera.
(Vedi anche excursus 12: "La creazione.")
Ci si può ora immaginare questa "separazione" delle
acque in modi diversi. Sarebbe concepibile che questo "innalzarsi"
dell’acqua avvenisse fino ad un’altezza di circa 400 km. In questa
parte della nostra atmosfera (ionosfera/esosfera) la maggior parte dei
satelliti ruota oggi intorno alla terra. La conseguenza sarebbe che
quest’acqua, a causa delle basse temperature, si solidificherebbe in
ghiaccio e avrebbe circondato il pianeta là nella sua orbita come una
sorta di "scudo protettivo" – in ragione della bassa forza di gravità
a quell’altezza, simile alla luna di Saturno "Encelado".
regione polare meridionale con fontane attive |
|
crosta di ghiaccio oceano globale nucleo roccioso |
Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli
solidi come uno specchio di metallo?
Giob 37,16 Conosci tu l’equilibrio delle
nuvole, le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta? 37,17 Sai come
mai i tuoi abiti sono caldi quando la terra si assopisce sotto il soffio
dello scirocco? 37,18 Puoi tu, come lui, distendere i cieli e farli
solidi come uno specchio di metallo? Giob 37,16-18;
Tuttavia, la Scrittura ci insegna che Dio nella sua
creazione agisce sempre anche attraverso le regolarità di questa
creazione. E perciò il pensiero suggerisce che queste acque sono del
tutto semplicemente evaporate in virtù di un’azione particolarmente
forte di calore di origine extraterrestre e che in tal modo si è
formato un mantello di nuvole intorno alla terra. Questa variante ha
però lo svantaggio che una simile cappa di nuvole – anche se si parte
da un’altezza fino a 400 o 500 km – non potrebbe contenere acqua
sufficiente per spiegare il fenomeno del Diluvio Universale.
Non importa in quale stato di aggregazione possa essersi trovata
questa acqua – liquido, solido o gassoso – questa camicia di acqua, di
ghiaccio o di nuvole, queste sono ora quelle acque che – secondo il
conteggio biblico circa 1650 anni dopo – nel Diluvio Universale,
caddero nuovamente sulla terra in forma di pioggia continua per
quaranta giorni e quaranta notti. E di conseguenza, nel resoconto sul
Diluvio Universale, più sopra, in Gen 7,19, si dice poi anche: "Le
acque ingrossarono oltremodo sopra la terra; tutte le alte montagne
che erano sotto tutti i cieli furono coperte". La terra, dunque, era
nuovamente coperta di acqua, come all’inizio della creazione.
Come leggiamo più sotto, in Gen 8,3, nei successivi centocinquanta
giorni hanno avuto luogo – per la maggior parte sott’acqua – i più
grandi movimenti tettonici e gli adattamenti isostatici. L’immensa
spinta delle masse d’acqua sulla crosta terrestre relativamente
sottile, ha formato nuovi enormi bacini oceanici, ha edificato interi
continenti e spostato placche tettoniche, finché la terra ha raggiunto
quella forma nella quale essa ci si presenta essenzialmente oggi. In
quel tempo forse ha avuto luogo anche la divisione di un continente
centrale che era situato alla soglia nord e sudatlantica, in una parte
afro-europea e in un nord e sudamericana.
Si deve quindi supporre che prima del diluvio la superficie della
terra in relazione alla superficie del mare fosse molto più grande di
oggi e che una grande parte dell’acqua nei nostri mari attuali
scorresse in quei mari al tempo del diluvio e che i bacini oceanici
fossero "spalancati" in questo breve tempo. (Una trattazione
scientifica del tema si trova nel libro "Die Sintflut" ["Il Diluvio
Universale"] del professor J. C. Whitcomb e del professor H. M. Morris
in TELOS – edizioni, Serie scientifica).
Come poi apprendiamo in Gen 8,3-4, le acque del Diluvio Universale
calarono di nuovo dopo centocinquanta giorni, e l’arca si arenò sul
monte Ararat.
E alla fine di centocinquanta giorni l’arca si fermò sulle montagne dell’Ararat.
Gen 8,3 le acque andarono via via
ritirandosi di sulla terra, e alla fine di centocinquanta giorni
cominciarono a diminuire. 8,4 Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l’arca si fermò
sulle montagne dell’Ararat. Gen 8, 3- 4;
Poiché una sostanziale negazione del resoconto del
Diluvio Universale oggi è difficilmente possibile, visto che
conosciamo resoconti simili dai Sumeri, dai Babilonesi (il poema epico
Gilgamesh) e altri, la critica si concentra sulle diverse circostanze
concomitanti di questo avvenimento. Così fra l’altro anche la
dimensione globale del diluvio viene messa in discussione. Qui nella
migliore delle ipotesi si vuole vedere un fenomeno meteorologico
localmente limitato. Ora, questo sarebbe allora concepibile se questo
territorio fosse situato in un enorme bacino circondato da montagne,
cosicché i rovesci di pioggia "locali" non avrebbero potuto defluire.
Attraverso la menzione del monte "Ararat", in Gen 8,3, ancora oggi
sappiamo tuttavia dove si è trovata l’arca in quel momento. Questo
monte è una parte del crinale nell’altopiano armeno, che oggi
appartiene nella sua parte occidentale alla Turchia. Mentre
l’altopiano si trova ad un’altezza da 1500 a 2000 m, il monte Ararat
si erge ad un’altezza di 5165m. È perciò una regolarità fisica e
evidente dal punto di vista geologico che, se il livello dell’acqua –
come è descritto in Gen 7,19 – si è trovato su queste vette, l’acqua
deve avere inondato anche ogni altro punto del pianeta che era alto
come questa montagna, e che si deve dunque partire da un diluvio
globale.
Anche l’esistenza dell’arca stessa, che in altri resoconti del diluvio
non appare, in passato fu spesso messa in discussione. Tuttavia, vi è
un rapporto di un aereo da ricognizione della seconda Guerra Mondiale,
che sorvolò sulla sua rotta questo altopiano e che ha avvistato una
struttura rettangolare scura nella parte superiore dell’Ararat, che
spiccava dalla crosta di ghiaccio circostante a causa del suo contorno
rettilineo. Questo oggetto si trovava ovviamente in una posizione
inclinata e sporgeva su un lato dal ghiaccio. Esso misurava
visibilmente 100 m in lunghezza e 20 m in larghezza, dove 50 m stimati
di un’estremità erano ancora coperti dal ghiaccio. Il pilota sorvolò
questo luogo più volte e poté fare anche delle fotografie.
Dopo la guerra vi sono stati alcuni tentativi di riscoprire questo
oggetto. Ma, come sembra, allora il ghiaccio si era sciolto forse più
profondamente del normale a causa di un periodo climatico
particolarmente caldo e dunque aprì la vista sull’arca. Nel frattempo,
lo strato di ghiaccio è di nuovo aumentato così tanto che ha di nuovo
coperto tutto e dall’aereo non si poté osservare più nulla.
Se si paragonano le dimensioni di quell’oggetto con quelle dell’arca
nella Bibbia, si giunge alla convinzione che si doveva trattare
dell’avvistamento dell’arca. Secondo Gen 6,15 Noè ricevette l’incarico
di fabbricare un oggetto di legno di abete. Le dimensioni avrebbero
dovuto essere: 300 cubiti in lunghezza, 50 cubiti in larghezza e 30
cubiti in altezza. Se si converte la lunghezza del cubito con circa 50
cm (Ez 40,5), si arriva così alle dimensioni di 150 m di lunghezza,
25 m di larghezza e 15 m di altezza, che corrisponderebbero circa ai
dati forniti dal pilota della seconda Guerra Mondiale.
Ma, per tornare ora al nostro vero tema, dobbiamo chiederci se gli
effetti della fusione dei poli dovuta alla possibilità menzionata
sopra di uno spostamento dell’asse della terra potrebbe assumere di
nuovo simili proporzioni come nel diluvio e se dobbiamo dunque
aspettarci un nuovo Diluvio Universale.
Ma siamo protetti dalla parola del Signore in Gen 9,14-15, dove egli
stabilì un patto con Noè e i suoi discendenti – ossia fino ai giorni
nostri e anche oltre.
Nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra.
Gen 9,9 «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio
patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi 9,10 e con tutti
gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli
animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti
dall’arca, a tutti gli animali della terra. 9,11 Io stabilisco il
mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del
diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra». Gen 9, 9-11;
Il mio arco nella nuvola è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni essere vivente che è sulla terra.
Gen 9,12 Dio disse: «Ecco il segno del patto
che io faccio tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per
tutte le generazioni future. 9,13 Io pongo il mio arco nella nuvola e
servirà di segno del patto fra me e la terra. 9,14 Avverrà che quando
avrò raccolto delle nuvole al di sopra della terra, l’arco apparirà
nelle nuvole;
9,15 io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente
di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere
ogni essere vivente. 9,16 L’arco dunque sarà nelle nuvole e io lo
guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente,
di qualunque specie che è sulla terra».
9,17 Dio disse a Noè: «Questo è il segno del patto che io ho stabilito
fra me e ogni essere vivente che è sulla terra». Gen 9,12-17;
Questo "arco nelle nuvole" è naturalmente l’arcobaleno
e anche qui risulta un interessante nesso con la concezione descritta
di un mantello d’acqua nell’atmosfera prima del diluvio.
Dal testo di Gen 9,12-14 è percepibile che questo "arco" per Noè e la
sua famiglia era qualcosa di totalmente nuovo. Essi non avevano mai
visto qualcosa di simile prima di allora. Da qui però si può trarre la
conclusione che prima del diluvio sulla terra non vi sia stato alcun
arcobaleno.
Ora, se consideriamo i presupposti fisici di questa apparizione
atmosferico-ottica, comprendiamo che un arcobaleno può sempre essere
visto se il sole che sta alle spalle dell’osservatore illumina una
nuvola o una parete di pioggia che si trova davanti a lui. Attraverso
la rifrazione dei raggi solari nelle gocce di pioggia la luce bianca
del sole viene scomposta nei colori dello spettro e la riflessione
dirige i raggi nell’occhio dell’osservatore.
Il presupposto fondamentale per la nascita di un arcobaleno è quindi
la diretta incidenza dei raggi del sole. Se ora procediamo dalla
supposizione di un mantello di acqua/ghiaccio chiuso in tutto il mondo
prima del diluvio, allora sulla terra c’era una luce traslucida, ma
nessun irradiamento solare diretto. E quindi non si poteva nemmeno
arrivare alla formazione di un arcobaleno.
Inoltre, questo "scudo protettivo" intorno ai pianeti prima del
diluvio potrebbe dare anche una risposta ad un’altra domanda. I dati
delle scienze naturali relativi all’età dell’umanità stanno in netto
contrasto con quelli della Bibbia. Mentre la Bibbia ammette la
conclusione che l’essere umano (non l’universo!) fu creato circa 5800
anni fa, i geologi calcolano invece 1 – 5 milioni di anni.
Nel suo
libro "Herkunft und Zukunft des Menschen" (Hännsler Publishers, Stuttgart)
["Origine e futuro dell’essere umano" (Hännsler Publishers,
Stuttgart)] (p. 119ss), Arthur E.Wilder-Smith descrive il ritrovamento (con fotografia) di un’impronta,
chiaramente conservata, di un brontosauro nel letto del fiume del
Paluxy River (Texas, USA) dal periodo cretaceo (circa 140 milioni di
anni fa).
Ad alcuni metri di distanza da là, si trovano impronte umane
nella stessa formazione, che devono quindi essere state generate nello
stesso periodo. In tal modo, però, gli 1 – 5 milioni di anni dei
geologi vengono chiaramente confutati. Di conseguenza, o l’essere
umano deve avere vissuto già 140 milioni di anni fa con i sauri o i
sauri solo 1 – 5 milioni di anni fa con gli esseri umani.
Se consideriamo ora i metodi di misurazione delle scienze naturali, si
comprende che, per esempio, il "metodo di datazione C14" – un
cosiddetto "strumento di misurazione per il breve periodo" per la
misurazione degli ultimi dieci-dodicimila anni – , che viene utilizzato
per la determinazione dell’età dei ritrovamenti di ossa umane e che
dunque costituisce la base per le teorie scientifiche sull’età
dell’essere umano di oggi, si deduce che tutte le creature viventi
assorbono con l’aria anche carbonio radioattivo (C14) – ossia assumono
con il loro corpo – e dunque stanno in equilibrio con il contenuto di
C14 nell’aria finché vivono.
Con la morte di una creatura vivente cessa il metabolismo tra il corpo
morto e l’aria e il C14 radioattivo rimasto nel corpo inizia la sua
decomposizione. Il progredire di questa decomposizione viene ora
misurato. Se è ancora presente una grande quantità di C14 nelle ossa,
il corpo è morto solo da poco tempo. Se la quantità rimasta è esigua,
il processo di decomposizione è già in corso da lungo tempo e perciò
il corpo è morto da molto. Dunque, molto C14 significa età giovane,
mentre poco C14 significa età avanzata.
Ora, però, si deve menzionare il fatto che il C14 si origina nell’alto
della stratosfera attraverso il bombardamento dell’aria con raggi
cosmici. Questi raggi reagiscono con l’azoto atmosferico e formano
carbonio radioattivo – C14 appunto – , che poi viene inspirato negli
strati inferiori dell’atmosfera da tutte le creature viventi con
l’aria o assorbito dalle piante.
Partendo dal presupposto che la terra avesse fino al Diluvio
Universale un mantello di acqua/ghiaccio, che, naturalmente, aveva
considerevolmente filtrato, se non addirittura impedito,
l’irradiazione cosmica, l’attendibilità del metodo di datazione
menzionato sopra deve essere messo fortemente in dubbio o non dato
affatto.
Tutti i ritrovamenti di ossa di creature viventi che sono morte prima
o durante il Diluvio Universale – così per esempio anche i sauri – ,
sulla base dell’effetto filtro del mantello, non avrebbero assorbito
alcun carbonio radioattivo, e avrebbero quindi un contenuto di C14
quasi pari a zero e perciò sarebbe loro attribuita un’età di milioni
di anni sulla base di questo metodo, sebbene esse forse siano morte
solo quattro o cinquemila anni fa. Questo dovrebbe almeno indurci a
riflettere. E proprio l’effetto filtro del mantello di acqua/ghiaccio
come protezione dalla radiazione radioattiva potrebbe essere stata
anche la ragione per l’età sorprendentemente avanzata – fino a 969
anni – , che quegli esseri umani che nacquero prima del diluvio, hanno
raggiunto.
(Vedi anche tabella 01: "Cronologia da Adamo a Giacobbe".)
Ma ci chiediamo ancora come nel caso di una presunta
fusione dei ghiacci polari le masse d’acqua potrebbero essere
canalizzate senza che – come spiegato sopra – avvenga un nuovo Diluvio
Universale.
Sebbene naturalmente vi siano molte possibilità per il Signore di
"smaltire" queste masse d’acqua senza danni per gli esseri umani, si
presenta in particolare un pensiero – anche in considerazione del
clima paradisiaco nel futuro Millennio ("essi semineranno e
raccoglieranno nello stesso tempo"). Sarebbe concepibile che il
Signore trasportasse quelle masse d’acqua là dove esse stavano prima
del Diluvio Universale, ossia come mantello di acqua/ghiaccio
nell’atmosfera superiore.
Se si pensa che già abbiamo causato buchi nella nostra ozonosfera
della dimensione di interi continenti – conoscendo la sete umana di
guadagno e della continua mancanza di riguardo nonostante tutti gli
avvertimenti – si può dedurre che immediatamente prima del Millennio
l’atmosfera terrestre sarà così tanto pregiudicata, che una vita su
questa terra sarà sempre meno possibile. Catastrofi causate dalla
siccità, carestie e malattie come il cancro della pelle (ulcere)
saranno probabilmente all’ordine del giorno.
Un simile mantello d’acqua non solo terrebbe lontano l’irradiazione
radioattiva dal cosmo e l’irradiazione termica del sole attraverso la
nostra atmosfera non protetta, ma provocherebbe su tutta la terra
anche di nuovo quel clima subtropicale che è necessario per le
condizioni climatiche che ci sono state profetizzate per il Millennio.
E non da ultimo anche qui sarebbe da spiegare l’età avanzata – di
nuovo circa 900 anni – , che, stando a Isa 65,22, gli esseri umani
potranno raggiungere ancora una volta nel Regno di Pace millenario di
nostro Signore su questa terra.
(Vedi anche capitolo 10: "Il Millennio".)
Le seguenti profezie, nelle quali l’antico cielo della
terra – ossia la vecchia atmosfera – si dileguerà come fumo e si
arrotolerà come una pergamena prima che "si spieghi il nuovo cielo",
si adattano benissimo a questa immagine.
Poiché il SIGNORE è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti.
Isa 34,2 Poiché
il SIGNORE è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti
i loro eserciti; egli le vota allo sterminio, le dà in balìa alla
strage. 34,3 I loro uccisi sono gettati via, i loro cadaveri esalano
fetore e i monti si sciolgono nel loro sangue. 34,4 Tutto
l’esercito del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un
libro e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia della
vite, come cade il fogliame morto dal fico. Isa 34,
2- 4;
Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola.
Apoc 6,14 Il cielo si ritirò come una pergamena
che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo.
16,15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni
schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti.
6,16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla
presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 6,17 perché
è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?» Apoc 6,14-17;
I cieli infatti si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito:
Isa 51,6 Alzate i vostri occhi al cielo e abbassateli
sulla terra! I cieli infatti si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà
come un vestito; anche i suoi abitanti moriranno; ma la mia salvezza durerà
in eterno, la mia giustizia non verrà mai meno. 51,7 Ascoltatemi, voi che conoscete
la giustizia, popolo che hai nel cuore la mia legge! Non temete gli insulti degli
uomini, né siate sgomenti per i loro oltraggi. 51,8 Infatti la
tignola li divorerà come un vestito, e la tarma li roderà come la lana;
ma la mia giustizia rimarrà in eterno, la mia salvezza, per ogni
epoca». Isa 51, 6- 8;
Per spiegare nuovi cieli e fondare una nuova terra.
Isa 51,15 Io infatti sono il SIGNORE, il tuo Dio.
Io sollevo il mare, e ne faccio muggire le onde; il mio nome è il SIGNORE degli
eserciti. 51,16 Io ho messo le mie parole nella tua bocca e ti ho coperto con
l’ombra della mia mano per spiegare nuovi cieli e fondare una nuova terra,
per dire a Sion: "Tu sei il mio popolo"». Isa 51,15-16;
Io creo nuovi cieli e una nuova terra.
Isa 65,17 Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e una
nuova terra; non ci si ricorderà più delle cose di prima; esse non torneranno
più in memoria. 65,18 Gioite, sì, esultate in eterno per quanto io sto per creare;
poiché, ecco, io creo Gerusalemme per il gaudio, e il suo popolo per la gioia.
65,19 Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si
udranno più voci di pianto né grida d’angoscia; 65,20 non
ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che
non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent’anni morirà
giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni.
65,21 Essi costruiranno case e le abiteranno; pianteranno vigne e ne mangeranno
il frutto. 65,22 Non costruiranno più perché un altro abiti, non pianteranno più
perché un altro mangi; poiché i giorni del mio popolo saranno come i giorni
degli alberi; i miei eletti godranno a lungo l’opera delle loro mani.
Isa 65,17-22;
Il tentativo di alcuni esegeti biblici di riferire il
passo di Isaia sopra menzionato alla seconda Nuova Creazione (Apoc 21,1-2
ss), fallisce a causa della dichiarazione del tutto concreta
contenuta in Isa 65,20: "…chi morirà a cent’anni morirà giovane e il
peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent’anni". Nella nuova
Gerusalemme celeste della Nuova Creazione non vi sarà più la morte, e
ancora meno in questa città vi saranno dannati.
(Vedi anche capitolo 14: "La Nuova Creazione".)
Il nuovo cielo e la nuova terra, che qui in Isa 65,17
il Signore dice di volere creare, affinché i precedenti non siano più
ricordati, non è dunque la seconda Nuova Creazione alla fine dei
giorni, ma la trasformazione della prima creazione qui, nel Giorno del
Signore, prima del Millennio.
Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati.
Apoc 16,20 Ogni isola
scomparve e i monti non furono più trovati. 16,21 E cadde dal
cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa
un talento; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine;
perché era un terribile flagello. Apoc 16,20-21;
Nel testo qui sopra, in Apoc 16,20, possiamo poi
riconoscere un ulteriore dettaglio. Tutti i monti e le isole
scomparvero e non furono più trovati. Ora, cosa significa questo? Nei
seguenti passi biblici otteniamo una risposta a questo proposito.
I monti si sciolgono come cera davanti al SIGNORE.
Salm 97,5 I monti si
sciolgono come cera davanti al SIGNORE, davanti al Signore di
tutta la terra. Salm 97, 5;
Ogni valle sia colmata, ogni monte e ogni colle siano abbassati.
Isa 40,3 La voce di uno grida: «Preparate
nel deserto la via del SIGNORE, appianate nei luoghi aridi una strada
per il nostro Dio! 40,4 Ogni valle sia colmata, ogni
monte e ogni colle siano abbassati; i luoghi scoscesi siano livellati,
i luoghi accidentati diventino pianeggianti. 40,5 Allora la
gloria del SIGNORE sarà rivelata, e tutti, allo stesso tempo, la
vedranno; perché la bocca del SIGNORE l’ha detto». Isa 40,3-5;
Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi.
Isa 54,10 Anche se i monti si allontanassero e i colli fossero rimossi,
l’amore mio non si allontanerà da te, né il mio patto di pace sarà
rimosso», dice il SIGNORE, che ha pietà di te. Isa 54,10;
Dio ha stabilito di spianare ogni alta montagna e le rupi secolari, di colmare le valli e spianare la terra.
Bar 5,7 P Poiché Dio ha stabilito di spianare ogni alta montagna e le rupi secolari, di
colmare le valli e spianare la terra perché Israele proceda
sicuro sotto la gloria di Dio. Bar 5, 7;
Io trasformerò tutte le mie montagne in vie, le mie strade saranno elevate.
Isa 49,11 Io trasformerò
tutte le mie montagne in vie, le mie strade saranno elevate.
49,12 Guardate! Questi vengono da lontano; ecco, questi altri vengono
da settentrione e da occidente, e questi dal paese dei Sinim». Isa 49,11-12;
Ogni valle sarà colmata e ogni monte e ogni colle sarà spianato.
Luc 3,3 Ed egli andò per tutta la regione
intorno al Giordano, predicando un battesimo di ravvedimento per il
perdono dei peccati, 3,4 come sta scritto nel libro delle parole del
profeta Isaia: «Voce di uno che grida nel deserto (Isaia
40,3-5): "Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri. 3,5 Ogni valle sarà
colmata e ogni monte e ogni colle sarà spianato; le vie tortuose
saranno fatte diritte e quelle accidentate saranno appianate;
3,6 e ogni creatura vedrà la salvezza di Dio"». Luc 3, 3- 6;
Ogni valle sarà dunque elevata e ogni monte e ogni
colle saranno spianati, affinché il paese diventi una pianura. Anche
questo "spianamento" non rimane limitato ai monti e ai colli. Non solo
tutti i monti, anche tutte le isole – queste non sono altro che monti
sotto la superficie dell’acqua – vengono spostate dal loro posto.
L’intera superficie terrestre diventerà quindi pianeggiante e piatta.
Tutto il paese sarà mutato in pianura.
Zac 14,10 Tutto
il paese sarà mutato in pianura, da Gheba a Rimmon a sud di
Gerusalemme; Gerusalemme sarà innalzata e abitata nel
suo luogo, dalla porta di Beniamino fino alla prima porta, la
porta degli Angoli; e dalla torre di Ananeel agli strettoi del re.
Zac 14,10;
Dio ha stabilito di spianare ogni alta montagna e le rupi secolari, di colmare le valli e spianare la terra.
Bar 5,7 Poiché Dio ha stabilito di
spianare ogni alta montagna e le rupi secolari, di colmare le valli e
spianare la terra perché Israele proceda sicuro sotto la gloria di
Dio. Bar 5, 7;
Tuttavia, questa spinta dei poli e questo spostamento
dell’asse spiega anche ulteriori nessi, che altrimenti sarebbero
difficilmente comprensibili. Così, per esempio, leggiamo nei Salmi:
Bello si erge, e rallegra tutta la terra, il monte Sion: parte estrema del settentrione.
Salm 48,2 Bello si erge,
e rallegra tutta la terra, il monte Sion: parte estrema del
settentrione, città del gran re. 48,3 Nei suoi palazzi Dio è
conosciuto come fortezza inespugnabile. Salm 48, 2- 3;
Ora, sappiamo che con Sion si intende Gerusalemme.
Tuttavia la dichiarazione "del settentrione" e "parte estrema" non è
comprensibile se si parte dall’attuale situazione geografica di
Israele e di Gerusalemme. L’alternativa sarebbe che l’osservatore
fosse profondamente al sud e vedesse dunque Gerusalemme "nella parte
estrema del settentrione".
uttavia questo è improbabile perché l’emisfero meridionale non trova nella
Scrittura alcuna menzione e il punto di osservazione dell’osservatore,
come quasi sempre nella Scrittura, è da intendersi in Israele. Anche la possibilità
di uno "spostamento" del solo monte Sion nell’estremo nord è parimenti
da escludere a causa della dichiarazione contenuta nel passo biblico
sopraccitato tratto da Zac 14,10 "Gerusalemme sarà innalzata e
abitata nel suo luogo".
Tuttavia, se si considera uno spostamento dell’asse lungo il grado di
longitudine sul quale si trova Israele, quest’ultimo – più o meno –
andrebbe a trovarsi nelle vicinanze di quel posto dove ora si trova il
polo nord, ossia nella parte estrema del settentrione. In tal modo
allora Gerusalemme rimarrebbe nel suo "luogo" e eppure nella parte
estrema del settentrione. Attraverso l’effetto isolante di un mantello
di acqua/ghiaccio in tutto il mondo – e quindi anche nella parte
estrema del settentrione – dominerebbe un clima subtropicale..
Tuttavia, come sembra, non abbiamo solo a che fare con
uno spostamento di asse, ma anche con un cambiamento dell’eclittica
della terra, e dunque con una trasformazione dell’orbita del pianeta
intorno al sole. .
Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo.
Isa 13,13 Perciò farò
tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per
l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira
furente. Isa 13,13;
La terra sarà dunque scossa anche dal suo "luogo".
Questa correzione dell’orbita intorno al sole potrebbe essere
necessaria per esempio per aumentare l’effetto di calore con un’orbita
più piccola, ossia con un’orbita che è più vicina al sole o viceversa.
Nel primo caso l’evaporazione delle masse d’acqua sarebbe dunque
accelerata nella fase di transizione e un maggiore aumento del livello
del mare sarebbe evitato.
L’attualità di questa supposizione è dimostrata da uno studio concreto
di ricercatori tedeschi (1999), che riferiscono di avere scoperto la
causa della nascita del Sahara. Secondo tale studio una variazione
dell’orbita terrestre circa 5000 anni fa è responsabile della
formazione del deserto. E qui il cristiano che conosce bene la Bibbia
pensa naturalmente al Diluvio Universale nell’anno 2103 a. C., di cui
rimane aperta la questione se questo sviluppo possa essere stato un
presupposto o la conseguenza del Diluvio Universale, o entrambi.
Nel passo biblico Isa 13,13 menzionato più sopra riconosciamo però
anche la vera causa di questi cambiamenti globali. Il Signore vuole
far "tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo".
Riferimenti a questo terremoto mondiale possiamo trovarli in tutta la
Scrittura.
Ancora una volta io farò tremare i cieli e la terra, il mare e l’asciutto.
Agg 2,6 Così infatti parla il SIGNORE
degli eserciti: "Ancora una volta, fra poco, io farò tremare
i cieli e la terra, il mare e l’asciutto; Agg 2, 6;
Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non sono scosse.
Ebr 12,26 la cui voce scosse allora la
terra e che adesso ha fatto questa promessa (Agg 2,6): «Ancora
una volta farò tremare non solo la terra, ma anche il cielo».
12,27 Or questo «ancora una volta» sta a indicare la rimozione
delle cose scosse come di cose fatte perché sussistano quelle che non
sono scosse. Ebr 12,26-27;
Anche gli effetti di queste catastrofi sugli esseri
umani si possono comprendere da alcuni passi biblici. Tutto ciò che è
orgoglioso e altero (Isa 2,12), ossia edifici, grattacieli, muri,
alberi alti, cedri, querce, ma anche esseri umani in alte posizioni
(Isa 2,11), siano esse politiche o economiche, e soprattutto
naturalmente tutti i dittatori e i tiranni saranno abbassati.
Per noi è molto illuminante riconoscere che per Dio tutto ciò che è orgoglioso
e altero è ugualmente riprovevole. E non fa alcuna differenza se qui
si tratta di montagne, di alberi, di edifici o di esseri umani.
Dalla costruzione della torre di Babele l’essere umano ha cercato di essere
uguale a Dio. Quasi tutto ciò che l’umanità ha "creato", lo ha fatto
senza Dio, anzi addirittura in molti casi contro Dio. Ma ora, nel
Giorno del Signore, si mostrerà che tutte queste opere degli esseri
umani non possono resistere a Dio onnipotente. E ogni sopravvissuto
sarà contento e felice di avere avuto salva la vita.
Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo.
Isa 2,10 Entra nella roccia, e nasconditi
nella polvere per sottrarti al terrore del SIGNORE e allo splendore
della sua maestà. 2,11 Lo sguardo altero dell’uomo
sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il
SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno.
2,12 Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro
tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s’innalza, per
abbassarlo; 2,13 contro tutti i cedri del Libano, alti,
elevati, e contro tutte le querce di Basan; 2,14 contro tutti i monti
alti, e contro tutti i colli elevati; Isa 2,10-14;
Io farò tremare i cieli e la terra rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni delle nazioni.
Agg 2,21 «Parla a Zorobabele, governatore
di Giuda, e digli: "Io farò tremare i cieli e la terra;
2,22 rovescerò il trono dei re e distruggerò la potenza dei regni
delle nazioni; rovescerò i carri e quelli che vi montano; i cavalli
e i loro cavalieri cadranno, l’uno per la spada dell’altro.
Agg 2,21-22 ;
Spavento, fossa, laccio ti sovrastano, o
abitante della terra!
Isa 24,17 Spavento,
fossa, laccio ti sovrastano, o abitante della terra!
24,18 Avverrà che chi fuggirà davanti alle grida di spavento cadrà
nella fossa; chi risalirà dalla fossa resterà preso nel laccio.
Poiché si apriranno dall’alto le cateratte, e le fondamenta della
terra tremeranno. Isa 24,17-18;
I cieli infatti si dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito; anche i suoi abitanti moriranno.
Isa 51,6 Alzate i vostri occhi al cielo e
abbassateli sulla terra! I cieli infatti si
dilegueranno come fumo, la terra invecchierà come un vestito; anche i
suoi abitanti moriranno; ma la mia salvezza durerà in eterno,
la mia giustizia non verrà mai meno. Isa 51, 6;
In entrambe le profezie qui sotto, Sal 102,29 e Ob 1,17,
comprendiamo anche un ulteriore dettaglio. Mentre il cielo e la
terra saranno trasformati e cambiati come un vestito, e mentre gli
atei e gli impenitenti moriranno come mosche (Isa 51,6), i figli dei
servi di Dio – ossia i loro discendenti – rimarranno in vita e quindi
non periranno. E sul monte Sion essi saranno salvati.
La terra e i cieli, essi periranno, tutti quanti si c onsumeranno come un vestito; tu li cambierai come una veste e saranno cambiati.
Salm 102,25 nel passato tu hai creato
la terra e i cieli sono opera delle tue mani; 102,26 essi
periranno, ma tu rimani; tutti quanti si consumeranno come un
vestito; tu li cambierai come una veste e saranno cambiati.
Salm 102,25-26;
I figli dei tuoi servi avranno una dimora e la loro discendenza sarà stabile in tua presenza.
Salm 102,27 Ma tu sei sempre lo stesso e
i tuoi anni non avranno mai fine. 102,28 I figli dei tuoi
servi avranno una dimora e la loro discendenza sarà stabile in tua
presenza. Salm 102,27-28;
Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati, ed esso sarà santo.
Abd 1,15 Infatti il giorno del SIGNORE è
vicino per tutte le nazioni e come hai fatto, così sarà fatto a te: le
tue azioni ti ricadranno sul capo. 1,16 Come voi avete bevuto sul mio
monte santo, così berranno tutte le nazioni; berranno e si
ingozzeranno, e saranno come se non fossero mai state. 1,17 Ma sul monte Sion ci saranno degli scampati, ed esso sarà
santo; e la casa di Giacobbe possederà ciò che le appartiene.
Abd 1,15-17;
Ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo popolo, una fortezza per i figli d’Israele.
Gioel 3,14 C’è una folla, una
moltitudine, nella valle del Giudizio! Perché il giorno del SIGNORE è
vicino, nella valle del Giudizio. 3,15 Il sole e la luna si oscurano e
le stelle perdono il loro splendore. 3,16 Il SIGNORE ruggirà da Sion,
farà sentire la sua voce da Gerusalemme, e i cieli e la terra
tremeranno; ma il SIGNORE sarà un rifugio per il suo
popolo, una fortezza per i figli d’Israele. Gioel 3,14-16;
Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato.
Gioel 2,31 Il sole sarà
cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e
terribile giorno del SIGNORE. 2,32 Chiunque invocherà il nome del
SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi
sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti
che il SIGNORE chiamerà. Gioel 2,31-32;
Ma anche a coloro che non appartengono ai "figli dei
suoi servi", il Signore dà un’ultima occasione di convertirsi e di
essere salvati da questa catastrofe. "Chiunque invocherà il nome del
Signore sarà salvato".
C’è qualcosa di più facile che invocare il nome del Signore in questo
grande pericolo? Da qui si potrebbe supporre che moltissimi esseri
umani sopravvivranno al Giorno dell’Ira di Dio – questo periodo di
catastrofi. Ma non sottovalutiamo la cattiveria, la testardaggine e
l’arroganza dell’essere umano. L’atteggiamento: "Ed ora a maggior
ragione" e anche l’esagerata opinione di se stessi "Saremo in grado di
farcela comunque", "Non sarà così male".
Alla fine questa invocazione del Signore ha anche la conseguenza di
fargli onore. Anche dopo la catastrofe. E di ammettere che non solo
non si era in grado di salvarsi, ma anche che si aveva l’atteggiamento
sbagliato e gli "dèi" sbagliati per tutto il tempo della propria vita.
Questo terremoto globale provoca però anche altri
cambiamenti geologici sul nostro pianeta. Così da Zac 14,10
apprendiamo non solo che tutto il paese verrà trasformato in una
pianura (qui si intende specialmente Israele), ma anche – come abbiamo
già spiegato più sopra – che Gerusalemme verrà a trovarsi in alto (su
un alto monte) e rimarrà al suo posto in Israele. E tutto il paese poi
– probabilmente attraverso lo spostamento del pianeta – sarebbe da
localizzare nell’estremo settentrione.
Il monte della casa del SIGNORE si ergerà sulla vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli.
Isa 2,2 Avverrà, negli ultimi giorni,
che il monte della casa del SIGNORE si ergerà sulla
vetta dei monti, e sarà elevato al di sopra dei colli; e tutte le nazioni affluiranno a esso. Isa 2, 2;
Mic 4,1 Ma negli ultimi tempi,
il monte della casa del SIGNORE sarà posto in cima ai monti e si
eleverà al di sopra delle colline
e i popoli affluiranno ad esso. Mic 4, 1;
Tu che porti la buona notizia a Sion, sali
sopra un alto monte!
Isa 40,9 Tu che porti la
buona notizia a Sion, sali sopra un alto monte! Tu che porti la buona notizia a Gerusalemme,
alza forte la voce! Alzala, non temere! Di’ alle città di Giuda: «Ecco
il vostro Dio!»; Isa 40, 9;
Bello si erge, e rallegra tutta la terra, il monte Sion: parte estrema del settentrione.
Salm 48,2 Bello si erge,
e rallegra tutta la terra, il monte Sion: parte estrema del
settentrione, città del gran re. 48,3 Nei suoi palazzi
Dio è conosciuto come fortezza inespugnabile. Salm 48, 2- 3;
Ciò significa che la città di Gerusalemme – e dunque
Sion – verrà elevata da questa catastrofe attraverso il terremoto su
un alto monte, il più alto e forse l’unico del nuovo mondo
trasformato.
A buon diritto, ci si può ora chiedere: se gli atei
devono morire, se i discendenti dei servi di Dio vivono sicuramente a
Gerusalemme e se a Sion vi è la salvezza, cosa accade ai molti altri
credenti? Se sono ebrei o cristiani non è poi più rilevante, poiché in
questa catastrofe e dopo tale catastrofe adoreranno tutti il solo ed
unico Dio e suo Figlio, Gesù Cristo, il Messia. Cosa accade dunque a
quei credenti che in quei giorni futuri non si trovano a Sion?
Anche qui la Scrittura ci dà una chiara risposta. E cioè di nuovo in
Isaia, al capitolo 51, dal quale più sopra abbiamo già appreso che il
cielo e la terra si dilegueranno (Isa 51,6) e il Signore spiegherà di
nuovo il cielo e fonderà la terra (Isa 51,16).
I riscattati del SIGNORE torneranno, verranno con canti di gioia a Sion.
Isa 51,9 Risvegliati, risvegliati,
rivestiti di forza, braccio del SIGNORE! Risvegliati come nei giorni
di una volta, come nelle antiche età! Non sei tu che facesti a pezzi Raab,
che trafiggesti il dragone? 51,10 Non sei tu che prosciugasti il
mare, le acque del grande abisso, che facesti delle profondità del
mare una via per il passaggio dei redenti?
51,11 I riscattati del SIGNORE torneranno, verranno
con canti di gioia a Sion; letizia eterna coronerà il loro capo,
otterranno felicità e gioia; il dolore e il gemito fuggiranno.
51,12 «Io, io sono colui che vi consola; chi sei tu che temi l’uomo
che deve morire, il figlio dell’uomo che passerà come l’erba?
51,13 Hai dimenticato il SIGNORE che ti ha fatto, che
ha disteso i cieli e fondato la terra? Tu tremi continuamente, tutto il giorno,
davanti al furore dell’oppressore, quando si prepara a distruggere. Ma
dov’è il furore dell’oppressore?
51,14 Colui che è curvo nei ceppi sarà presto liberato: non morirà
nella fossa, non gli mancherà il pane. Isa 51, 9-14;
Il versetto Isa 51,10 si riferisce all’esodo del
popolo di Israele dall’Egitto e all’attraversamento del mare senza
bagnarsi i piedi. Così come Dio allora ha spianato al suo popolo una
strada attraverso l’acqua, così anche questa volta i riscattati
giungeranno a Sion.
Il Signore dà dunque un "salvacondotto" ai suoi figli. Ciò è
dimostrato anche dai seguenti passi biblici.
Dio non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma l’ha formata perché fosse abitata.
Isa 45,17 ma Israele sarà salvato dal
SIGNORE mediante una salvezza eterna; voi non sarete svergognati né
delusi, mai più in eterno. 45,18 Infatti così parla
il SIGNORE che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra, l’ha
fatta, l’ha stabilita, non l’ha creata perché rimanesse deserta, ma
l’ha formata perché fosse abitata: «Io sono il SIGNORE e non ce n’è
alcun altro. 45,19 I o non ho parlato in segreto in
qualche luogo tenebroso della terra; io non ho detto alla discendenza
di Giacobbe: "Cercatemi invano!" Io, il SIGNORE, parlo con giustizia,
dichiaro le cose che sono rette. Isa 45,17-19;
Come un pastore va in cerca del suo gregge, così io andrò in cerca delle mie pecore.
Ez 34,11«Infatti così dice il Signore, DIO:
"Eccomi! io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca
di loro. 34,12 Come un pastore va in cerca del suo gregge il giorno che
si trova in mezzo alle sue pecore disperse, così io andrò in cerca delle mie
pecore e le ricondurrò da tutti i luoghi dove sono state disperse in un giorno
di nuvole e di tenebre; 34,13 le farò uscire dai popoli, le radunerò
dai diversi paesi e le ricondurrò sul loro suolo; le pascerò sui monti
d’Israele, lungo i ruscelli e in tutti i luoghi abitati del paese.
34,14 Io le pascerò in buoni pascoli e i loro ovili saranno sugli alti
monti d’Israele; esse riposeranno là in buoni ovili e pascoleranno in
grassi pascoli sui monti d’Israele. 34,15 Io stesso pascerò le mie
pecore, io stesso le farò riposare", dice il Signore, DIO. Ez 34,11-15;
Ora, nel "gregge del Signore" non dobbiamo più vedere
solo il popolo d’Israele. Sono tutti i credenti in Cristo che il
Signore ripoterà a casa come suoi riscattati. Anche se oggi – sulla
base dell’evoluzione storica – con "raccolta e rimpatrio" si pensa
primariamente agli ebrei, allora non vi sarà più alcuna differenza tra
ebrei e cristiani credenti. Essi saranno tutti un popolo di credenti
in Cristo o nel Messia.
E – per quanto singolare possa suonare – si applicherà poi ai
cristiani ciò che oggi conosciamo piuttosto degli ebrei: i credenti in
Cristo saranno nella "diaspora", nella dispersione. Essi saranno
distribuiti su questo intero mondo trasformato – a seconda di dove era
la loro antica patria – , e dopo tutte le catastrofi aspetteranno con
trepidazione che il loro Signore "li riporti a casa" nel suo paese,
nella sua città, nella loro nuova patria a Gerusalemme.
Questo nesso ci viene confermato anche dal Signore stesso, in Giov 10,14-16.
Ho anche altre pecore, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore.
Giov 10,14 Io sono il buon pastore, e conosco le
mie, e le mie conoscono me, 10,15 come il Padre mi conosce e io
conosco il Padre, e do la mia vita per le pecore. 10,16 Ho
anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo
raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo
gregge, un solo pastore. Giov 10,14-16;
Non apprendiamo solo che il Signore condurrà i
riscattati a Sion, ma apprendiamo anche come ciò dovrà
avvenire.
Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro.
Isa 45,20«Adunatevi,
venite, accostatevi tutti assieme, voi che siete scampati dalle
nazioni! Non hanno intelletto quelli che portano il
loro idolo di legno e pregano un dio che non può salvare. 45,21 Proclamatelo,
fateli avvicinare, si consiglino pure assieme! Chi ha annunciato
queste cose fin dai tempi antichi e le ha predette da lungo tempo? Non
sono forse io, il SIGNORE? Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto,
e non c’è Salvatore fuori di me. 45,22 Volgetevi a me
e siate salvati, voi tutte le estremità della terra! Poiché io sono
Dio, e non ce n’è alcun altro.. Isa 45,20-22;
In quel giorno molte nazioni s’uniranno al SIGNORE e diventeranno mio popolo.
Zac 2,10 Manda grida di gioia,
rallegrati, figlia di Sion! perché ecco, io sto per venire e abiterò
in mezzo a te», dice il SIGNORE. 2,11 «In quel giorno
molte nazioni s’uniranno al SIGNORE e diventeranno mio popolo;
io abiterò in mezzo a te e tu conoscerai
che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato da te. Zac 2,10-11;
li ricondurrò ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme; essi saranno mio popolo e io sarò loro Dio.
Zac 8,7 Così parla il SIGNORE degli
eserciti: "Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra d’oriente e dalla
terra d’occidente; 8,8 li ricondurrò ed essi
abiteranno in mezzo a Gerusalemme; essi saranno mio popolo e io sarò
loro Dio con fedeltà e con giustizia". Zac 8, 7- 8;
Egli passerà per il mare dell’avversità, ma percuoterà le onde del mare.
Zac 10,11 Egli passerà per
il mare dell’avversità, ma percuoterà le onde del mare e tutte le
profondità del fiume saranno prosciugate. L’orgoglio dell’Assiria
sarà abbattuto e lo scettro d’Egitto sarà rimosso.
10,12 Li renderò forti nell’Eterno ed essi cammineranno nel suo nome»,
dice l’Eterno. Zac 10,11-12;
E infine comprendiamo anche nei testi seguenti una
delle ragioni perché il Signore ha trasformato il paese in una
pianura. E dopo le catastrofi mondiali non vi saranno più veicoli. E
se tuttavia da qualche parte un’auto dovesse essere rimasta integra,
non vi sarà alcun carburante per il suo funzionamento. Anche i
giacimenti di petrolio sotterranei saranno esplosi come risultato
degli enormi terremoti e perciò non vi saranno altre possibilità se
non muoversi a piedi o nella migliore delle ipotesi per mezzo di
animali da sella o con carri.
Perciò il Signore promette che tutti gli ostacoli saranno rimossi dal
cammino per i riscattati del Signore quando essi ritorneranno a casa
in Israele. Con questo evento del ritorno dei riscattati in Israele
siamo già all’inizio del Millennio, del Regno di Pace millenario di
Gesù Cristo.
Li farò camminare lungo corsi d’acqua, per una via piana sulla quale non inciamperanno.
Ger 31,9 Verranno piangendo, li
condurrò con suppliche. Li farò camminare lungo corsi
d’acqua, per una via diritta sulla quale non inciamperanno,
perché sono un padre per Israele, ed Efraim è il mio primogenito.
Ger 31, 9;
Preparate la via per il popolo! Appianate, appianate la strada, rimuovete le pietre.
Isa 62,10 Passate, passate per le porte!
Preparate la via per il popolo! Appianate, appianate
la strada, rimuovete le pietre, alzate una bandiera davanti ai popoli!
62,11 Ecco, l’Eterno proclama fino all’estremità della terra: «Dite
alla figlia di Sion: Ecco la tua salvezza giunge; ecco, ha con sé il
suo salario, e la sua ricompensa lo precede. 62,12 Li chiameranno "Il
popolo santo", "I redenti dell’Eterno", e tu sarai
chiamata "Ricercata", "La città non abbandonata"».
Isa 62,10-12;
Preparate la via, rimuovete gli ostacoli dalla
via del mio popolo!
Isa 57,14 E si dirà: «Appianate,
appianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli dalla via del mio
popolo!». 57,15 Poiché così dice l’Alto e l’Eccelso,
che abita l’eternità, e il cui nome è "Santo": «Io
dimoro nel luogo alto e santo e anche con colui che
è contrito e umile di spirito, per ravvivare lo spirito degli umili, per
ravvivare lo spirito dei contriti. Isa 57,14-15;
Là vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata "la via santa.
Isa 35,3 Fortificate le mani infiacchite,
rendete ferme le ginocchia vacillanti! 35,4 Dite a quelli che hanno il
cuore smarrito: «Siate forti, non temete!». Ecco il
vostro DIO verrà con la vendetta e la retribuzione di
DIO; verrà egli stesso a salvarvi. 35,5 Allora si apriranno gli occhi dei
ciechi e saranno sturate le orecchie dei sordi; 35,6 allora lo zoppo
salterà come un cervo e la lingua del muto griderà di gioia, perché
sgorgheranno acque nel deserto e torrenti nella solitudine. 35,7 Il
luogo arido diventerà uno stagno e la terra assetata sorgenti d’acqua;
nei luoghi dove si sdraiavano gli sciacalli ci sarà erba con
canne e giunchi. 35,8 Là vi sarà una strada maestra, una via che sarà chiamata
"la via santa", nessun impuro vi passerà; essa sarà soltanto per
quelli che la seguono; anche gli insensati non potranno smarrirvisi. 35,9 Non vi
sarà più il leone, né alcuna bestia feroce vi salirà o vi apparirà,
ma vi cammineranno i redenti. 35,10 I riscattati dall’Eterno torneranno,
verranno a Sion con grida di gioia e un’allegrezza eterna coronerà il
loro capo; otterranno gioia e letizia, e il dolore e il gemito
fuggiranno. Isa 35,3-10;
Preparate la via, rimuovete gli ostacoli dalla
via del mio popolo!
Isa 57,14 E si dirà: «Appianate,
appianate, preparate la via, rimuovete gli ostacoli dalla via
del mio popolo!». Isa 57,14;
Preparate la via per il popolo! Appianate, appianate la strada, rimuovete le pietre.
Isa 62,10 Passate, passate per le porte!
Preparate la via per il popolo! Appianate, appianate la
strada, rimuovete le pietre, alzate una bandiera davanti ai
popoli! 62,11 Ecco, l’Eterno proclama fino all’estremità della
terra: «Dite alla figlia di Sion: Ecco la tua salvezza giunge; ecco,
ha con sé il suo salario, e la sua ricompensa lo precede. 62,12 Li
chiameranno "Il popolo santo", "I redenti dell’Eterno",
e tu sarai chiamata "Ricercata", "La città non abbandonata"».
Isa 62,10-12;
Quando essi camminano nella paura attraverso il mare,
il Signore colpirà le onde nel mare in modo tale che tutte le
profondità dell’acqua si seccheranno. E là vi sarà una "strada", una
grande, ampia e lunga pianura che si chiamerà la "via santa". Sarà la
strada più sicura del mondo. Solo i riscattati avranno il permesso di
percorrerla. Nessun impuro e nessun animale selvaggio. Così i
riscattati giungeranno a Sion con giubilo. E saranno colti dalla gioia
e dalla delizia. Questo è ora il momento in cui ha inizio il
Millennio, il Regno di Pace millenario del Signore Gesù.
(Vedi anche discorso 63: "Le
condizioni di vita nel Regno Millenario.)
Ed ora comprendiamo anche ciò che l’apostolo Pietro in
Atti 3,17-23 ha annunciato agli israeliti nello Spirito Santo: nostro
Signore Gesù Cristo è asceso al cielo dopo la sua Risurrezione e
calpesterà questa terra solo dopo la restaurazione di tutte le cose su
questo pianeta.
Che il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose.
Atti 3,17 Ma ora, fratelli, io so che lo avete
fatto per ignoranza, come hanno fatto pure i vostri capi. 3,18 Ma Dio ha
così adempiuto le cose che egli aveva predetto per bocca di tutti i suoi profeti,
e cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto. 3,19 Ravvedetevi dunque e
convertitevi, affinché i vostri peccati siano cancellati, e
perché vengano dei tempi di refrigerio dalla presenza del Signore, 3,20 ed
egli mandi Gesù Cristo che è stato predicato prima a voi, 3,21 che
il cielo deve ritenere fino ai tempi della restaurazione di tutte le
cose, dei quali Dio ha parlato per bocca di tutti i suoi santi profeti
fin dal principio del mondo. 3,22 Mosè stesso infatti disse ai padri:
"Il Signore Dio vostro susciterà per voi un profeta come me in mezzo
ai vostri fratelli; ascoltatelo in tutte le cose che egli vi dirà. 3,23 E
avverrà che chiunque non ascolterà quel profeta, sarà
distrutto tra il popolo". Atti 3,17-23;
In questa dichiarazione di Pietro è importante anche
la sua profezia nell’ultimo dei versetti citati qui sopra: "chiunque
non ascolterà quel profeta (Gesù Cristo), sarà distrutto tra il
popolo". Tutti gli israeliti – ma anche tutti gli altri esseri umani
di questo mondo – che non ascoltano il Figlio di Dio, verranno
distrutti tra il loro popolo. Ciò significa che essi non hanno alcuna
remissione dei loro peccati e cadranno vittime della dannazione
eterna.
Ed anche il Signore stesso ha promesso agli Israeliti che la loro
"casa" verrà lasciata deserta. Il tempio e l’altare sacrificale che
era stato dato loro per il quotidiano sacrificio per la remissione dei
loro peccati, venne distrutto 40 anni dopo dalle truppe di Tito e il
popolo disperso nella diaspora. Da quel momento in poi essi non
vedranno più il loro Messia fino all’inizio del Millennio, quando
diranno: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore".
Da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore!".
Mat 23,38 Ecco, la
vostra casa vi è lasciata deserta. 23,39 Poiché io vi dico,
che da ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte:
"Benedetto colui che viene nel nome del Signore!"». Mat 23,38-39;
Proprio queste profezie sono però anche importanti
indicazioni per Israele e per la comunità cristiana, del fatto che
ogni "Cristo" che appaia qui sulla terra prima di questi
sconvolgimenti globali e annunci di essere il Messia, è un falso
Cristo, ossia è l’Anticristo.
Infine queste profezie spiegano anche una singolare dichiarazione che
Paolo ci riferisce come una "parola del Signore" (1Tess 4,15),
secondo la quale il Signore quando verrà per il Rapimento dei suoi, non
calpesterà la terra, ma verrà dal cielo e aspetterà i credenti che si
sono risvegliati dai morti insieme a tutti coloro della comunità degli
Ultimi Giorni che sopravvivranno a queste catastrofi della
restaurazione di cielo e terra nell’"aria": queste profezie devono
essere compiute.
Poi noi viventi, che saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.
1Tess 4,15 Ora vi diciamo questo per parola
del Signore: noi viventi, che saremo rimasti fino alla venuta del Signore,
non precederemo coloro che si sono addormentati, 4,16 perché il Signore
stesso con un potente comando, con voce di arcangelo e con la tromba di
Dio discenderà dal cielo, e quelli che sono morti in Cristo
risusciteranno per primi; 4,17 poi noi viventi, che
saremo rimasti, saremo rapiti assieme a loro sulle nuvole, per
incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre col Signore.
1Tess 4,15-17;
Lo scenario descritto in questo capitolo può apparire
un po’ insolito, ma simili eventi globali sono documentati già anche
nel passato. Così è un fatto che i continenti di Europa e Africa da un
lato e del Nord e del Sud America dall’altro, avevano in origine
costituito un unico continente e solo successivamente sono andati alla
deriva per circa 6000 km. Lo strappo di queste due placche tettoniche
costituisce oggi ancora la costa medioatlantica (soglia nord e
sudatlantica).
Sulla penisola dello Yucatán si trova il cratere dell’impatto di un
asteroide con un diametro di 500 chilometri. Si deduce che questo
evento fu decisivo per l’inizio dell’ultima epoca glaciale e per la
sparizione dei dinosauri. È anche scientificamente provato che la
maggior parte degli asteroidi nel nostro sistema solare – in totale ve
ne sono circa 75.000 – hanno un diametro di 40-80 chilometri. Un
impatto di uno di questi corpi celesti sulla superficie terrestre ad
una velocità tra 50.000 e 200.000 chilometri orari sarebbe un enorme
pericolo per il nostro pianeta. Le conseguenze più lievi sarebbero
terremoti mondiali, eruzioni vulcaniche e una catastrofe climatica
globale. Gli effetti più pericolosi potrebbero spostare l’asse
terrestre, gettare il nostro pianeta fuori dalla sua orbita o mandare
la terra completamente in pezzi.
Secondo il principio dell’interpretazione concreta non possiamo dunque
girare e rivoltare la parola di Dio finché essa si adatta alla nostra
limitata esperienza contemporanea. Dobbiamo piuttosto tentare di
vedere oltre il nostro orizzonte di storia contemporanea
nell’interpretazione di passi difficili della Scrittura.
A tale proposito, un possibile aiuto per noi può essere prendere in
considerazione tutti i contenuti disponibili della ricerca e dello
sviluppo scientifici e anche la loro proiezione nel futuro per una
possibile spiegazione. In alcuni casi riusciamo poi a riconoscere la
realtà dietro queste profezie. Il presupposto imprescindibile per
questo modo di procedere è tuttavia di non superare i confini della
conoscenza scientificamente garantita e di rimanere alla
"fantascienza" o al "fanatismo". Alla fine non deve però essere
postulato alcun tipo di compimento, ma sarà semplicemente provato che
anche le profezie difficili della Scrittura – come alcuni pensano
insensatamente – potrebbero trovare un senso e una possibile
realizzazione.
Giorni della settimana ebraici | Conteggio. ebraico anno corrente. | LA SETTIMANA MILLENARIA Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 2Pie 3,8; (Salmi 90,4) | Conteggio. cristiano anno a.C./d.C. | Giorni della settimana cristiani |
Jom Rischon |
0 200 400 600 930 |
Creazione di Adamo ed Eva Morte di Adamo |
-3760 -3560 -3360 -3160 --2830 |
Domenica |
Jom Scheni |
1000 1056 1656 1755 1946 |
Nascita di Noè Diluvio Universale Dispersione (confusione delle lingue a Babele) Nascita di Abramo |
-2760 -2704 -2104 -2005 -1814 |
Lunedì |
Jom Schlischi |
2006 2121 2647 2728 2767 |
Morte di Noè Morte di Abraamo Nascita di Mose Esodo (Es 12:1-20) Morte di Mose |
-1754 -1639 -1113 -1032 -993 |
Martedì |
Jom Revi’i |
3000 3174 3277 3760 3793 3830 3895 |
Distruzione del Tempio di Salomone Gerusalemme viene ricostruita (Dan 9:25) Nascita di Gesù Cristo Morte di Gesù Cristo Distruzione del Tempio di Erode Rivolta di Bar Kochba – Israele nella diaspora |
-760 -586 -483 0 33 70 135 |
Mercoledì |
Jom Chamischi |
4000 4236 4400 4600 4855 |
Fine dell’Impero Romano d’Occidente Inizio delle Crociate |
240 476 640 840 1095 |
Giovedì |
Jom Schischi |
5000 5252 5400 5776 5800 |
Scoperta dell’America 2016 d.C. La Grande Tribolazione (Apoc 6:1 – Apoc 20:6) |
1240 1492 1640 2016 (2040?) |
Venerdì |
Schabbat |
6000 6600 6800 7000 |
Inizio del Millennio Non entreranno nel mio riposo! (Ebr 4:8-9) La fine del mondo La Risurrezione / Il Giudizio Universale |
2240 2840 3040 3240 |
Sabato |