La Prima Risurrezione: per l’intera comunità o solo per i martiri? / Replica Heinz Menschik 00, 06-02-2009
Le affermazioni della Scrittura.
Panoramica tabellare della settimana della crocifissione.
Anche le lesbiche e i gay domineranno nel Regno Millenario? / Replica Heinz Menschik 00, 25-02-2009
Il battesimo mediante l’acqua è una condizione per giungere nel regno di Dio? / Commento, anonimo 00, 11-03-2016
Ormai ho letto un gran numero dei suoi articoli e
in essi mi colpisce il fatto che lei ripetutamente critica quegli
esegeti che interpretano la Prima Risurrezione in Apoc 20,4 come riferentesi non solo ai martiri ma anche all’intera comunità di
tutti i tempi. Di conseguenza, lei contesta poi anche che la
comunità risorta nel Regno Millenario regnerà insieme a Cristo e
definisce i rappresentanti di questa concezione implicitamente come
poco umili e avidi di potere.
Poiché lei scrive di essere vincolato alla Bibbia, vorrei qui
citarle tre (!) passi biblici, nei quali queste promesse emergono
in modo chiaro ed evidente: Apoc
1,4-6, Apoc 2,26-28 e
Apoc 5,9-10. La prego di studiare questi passi della Scrittura
e sarei lieto di ricevere una sua risposta.
Heinz Menschik
Grazie per il suo interesse per gli articoli sul sito
di Immanuel.at e per i suoi commenti. Questi passi biblici
nell’interpretazione della Prima Risurrezione effettivamente non li ho
menzionati perché, secondo la mia opinione, devono essere visti in un
altro contesto. Ma di questo dirò di più in seguito. – Si tratta
dunque della comunità risorta, che con il Ritorno del Signore viene
rapita e della Prima Risurrezione, della quale Giovanni parla
nell’Apocalisse. E lei comprende questo in modo assolutamente
corretto: in base alla mia conoscenza, qui non si tratta di uno stesso
accadimento, ma di due eventi diversi tra i quali, secondo la mia
opinione, non esiste il benché minimo nesso.
Tuttavia, entrambi questi eventi sono completamente contro natura non
solo temporalmente, ma anche e soprattutto contenutisticamente: mentre
con il Rapimento i fedeli vengono accolti in cielo, con la Prima
Risurrezione essi scendono dal cielo e tornano in vita sulla terra. Ma
poiché la profezia della Prima Risurrezione, in Apoc 20,4 (si veda più
sotto), almeno negli ultimi cento anni, fu sempre interpretata come il
Rapimento della comunità, non c’è da stupirsi del fatto che questo
punto di vista è molto difficile da eliminare. In alcuni discorsi di
questo sito internet ho già tentato di fare questo, ma a quanto pare
non ho argomentato in maniera sufficientemente convincente.
Tuttavia, devo darle piena ragione sul fatto che i tre passi della
Scrittura da lei citati – a quanto pare – confermano la concezione
secondo la quale la comunità regnerà con Cristo nel Millennio. E se la
comunità deve regnare con Cristo, allora essa prima o poi prima di
questi mille anni dovrà anche risorgere, e dunque diventare "vivente",
come si dice in Apoc 20,4. E, naturalmente, la Prima Risurrezione in
Apoc 20,4 sembra prestarsi a questo alla perfezione.
Poiché quindi apparentemente sembra essere possibile solo con molta
difficoltà affrontare separatamente questo tema, il complesso tematico
"Risveglio/Rapimento – Risurrezione" deve essere qui trattato
brevemente in base ai nessi logici, per poi trarne le conseguenze. Si
cominci citando qui i tre passi biblici menzionati più sopra da H.
Menschik:
Che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo.
Apoc 1,4 Giovanni, alle sette chiese che sono in
Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti
che sono davanti al suo trono 1,5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il
primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e
ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 1.6 che ha fatto di
noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la
potenza nei secoli dei secoli. Amen. Apoc 1, 4- 6;
A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni.
Apoc 2,26 A chi vince
e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni, 2,27
ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi
d’argilla, 2,28 come anch’io ho ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la
stella del mattino. Apoc 2,26-28;
E ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra!
Apoc 5,9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo:
«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato
immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua,
popolo e nazione, 5,10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei
sacerdoti; e regneranno Apoc 5, 9-10;
Da tutti e tre i testi si può evidentemente dedurre in
modo alquanto chiaro che vi saranno fedeli in Cristo di tutti i popoli
e di tutte le lingue, che regneranno nel Millennio sulle nazioni della
terra come re e sacerdoti. – E ora qui di seguito le affermazioni
tratte da Apoc 20,4 sulla Prima Risurrezione:
E vidi le anime di quelli che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si
misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che
non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono
con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri morti non tornarono in vita prima
che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. 20,6
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non
ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno
con lui quei mille anni. Apoc 20, 4- 6;
Tutto sommato qui, in Apoc 20,4, riconosciamo non i
fedeli in Cristo della comunità di tutti i tempi, ma solo quelli tra
di essi che a causa della loro fermezza e della loro perseveranza
nella fede erano stati "decapitati" (greco: pepelekismenon = ucciso
con l’ascia). E come possiamo poi apprendere dal versetto Apoc 20,6,
sono loro – e solo loro – , che partecipano alla Prima Risurrezione e
che regneranno con Cristo come sacerdoti nei mille anni. – Queste
dunque le affermazioni apparentemente contraddittorie della Scrittura.
Ora passiamo però all’annunciata illustrazione dei nessi logici
"Risveglio/Rapimento – Risurrezione".
Le diverse concezioni sul tema morte,
Risveglio/Rapimento e Risurrezione si chiarirebbero rapidamente, se ci
si attenesse a quell’esempio che la Scrittura e nostro Signore Gesù
Cristo ci hanno lasciato a questo proposito. In contraddizione con la
solita scusa tra gli esseri umani mondani secondo la quale "Nessuno è
ancora tornato indietro", abbiamo qui tutti questi eventi: Risveglio
dai Morti, Rapimento e Risurrezione si presentano già in tutta la loro
interezza come resoconto biblico. È nostro Signore, la primizia in
questo ordine, come lo chiama Paolo in 1Cor 15,23, che ha già percorso
questo cammino prima di noi.
Ciascuno nel proprio ordine: Cristo la primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta.
1Cor 15,20 Ma ora Cristo è stato risvegliato dai
morti, ed è la primizia di coloro che dormono. 15,21 Infatti, siccome per
mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la
risurrezione dei morti. 15,22 Perché, come tutti muoiono in Adamo, così tutti
saranno vivificati in Cristo, 15,23 ma ciascuno nel proprio ordine: Cristo la
primizia, poi coloro che sono di Cristo alla sua venuta. 15,24 Poi verrà
la fine, quando rimetterà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo aver annientato
ogni dominio, ogni potestà e potenza. 1Cor 15,20-24;
Qui, nella sua prima lettera ai Corinzi, Paolo scrive
che la Risurrezione degli esseri umani avviene secondo un ordine
preciso. Per primo viene risvegliato Cristo, poi, quando Cristo
ritorna, vengono risvegliati tutti coloro che appartengono a Cristo. E
alla fine del mondo, con il Giudizio Universale, avrà poi luogo – come
sappiamo anche dalle affermazioni del Signore – la Risurrezione
Universale di tutti gli esseri umani morti.
Ora, però, è interessante che Paolo più sopra, in 1Cor 15,20, non
parla del fatto che Cristo è risorto, ma egli scrive: "Ma ora Cristo è
stato risvegliato dai morti". È benché nel testo greco originale, si tratta di due
parole diverse, in alcune traduzioni, a causa della non conoscenza del contesto, viene tradotta
anche con "risorto" . Ed egli ripete questo termine in quasi tutte le
sue lettere (traduzione di Nestle/Aland, Elberfeld: 1Cor 6:14;
15:4.12-17.20.29.32.35.42-44.52; 2Cor 1:9; 4,14; 5:15; Gal 1,1; Efes 1:20; 2:1,6; Col 2:12; 3:1; 1Tess 1:10; 2Tim
2:8) e lo troviamo anche nei Vangeli, negli Atti degli Apostoli e nella prima lettera di Pietro. Qui i passi tratti dalla lettera ai Romani:
Crediamo in colui che ha risvegliato dai morti Gesù, nostro Signore.
Rom 4,23 Or non per lui soltanto sta scritto che
questo gli fu messo in conto come giustizia, 20,24 ma anche per noi, ai quali
sarà pure messo in conto; per noi che crediamo in colui che ha
risvegliato dai morti Gesù, nostro Signore, 20,25 il quale è stato dato a causa delle
nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione. Rom 4,23-25;
Come Cristo è stato risvegliato dai morti, così anche noi camminassimo in novità di vita.
Rom 6,Siamo dunque stati sepolti con lui mediante
il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato
risvegliato dai
morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di
vita. Rom 6, 4;
Sapendo che Cristo, risvegliato dai morti, non muore più.
Rom 6,8 Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo
pure che vivremo con lui, 6,9 sapendo che Cristo, risvegliato dai morti, non
muore più; la morte non ha più potere su di lui. Rom 6, 8- 9;
Così, fratelli miei, anche voi siete stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per appartenere a un altro, cioè a colui che è risvegliato dai morti.
Rom 7,4 Così, fratelli miei, anche voi siete
stati messi a morte quanto alla legge mediante il corpo di Cristo, per
appartenere a un altro, cioè a colui che è risvegliato dai morti, affinché
portiamo frutto a Dio. Rom 7, 4;
Colui che ha risvegliato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali.
Rom 8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato
Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risvegliato Cristo Gesù dai morti
vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita
in voi. Rom 8,11;
Cristo Gesù è colui che è morto e, ancor più, è risvegliato , è alla destra di Dio.
Rom 8,34 Chi li condannerà? Cristo Gesù è colui
che è morto e, ancor più, è risvegliato , è alla destra di Dio e anche
intercede per noi. Rom 8,34;
Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risvegliato dai morti.
Rom 10,8 Che cosa dice invece? «La parola è vicino
a te, nella tua bocca e nel tuo cuore». Questa è la parola della fede che noi
annunciamo; 10,9 perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e
avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risvegliato dai morti, sarai
salvato; Rom 10,8-9;
Anche nei Vangeli e nelle affermazioni del Signore
troviamo questo "risvegliato" sempre in relazione con il suo ritorno
dal Regno dei Morti. Si dice sempre "risvegliato dai morti" e da qui
si può ora comprendere che la salita del Signore dal Regno dei Morti
non era ancora la vera Risurrezione, ma solo il Risveglio dai
Morti.
Il Risveglio è dunque un evento indipendente nel ritorno del Signore
dai morti. Poiché Paolo, più sopra in 1Cor 15,23, dice che il Signore
ha vissuto per primo tutte queste fasi, e che poi, quando egli verrà,
tali fasi verranno esperite anche dai fedeli cristiani, vogliamo
considerare qui alcuni dettagli, che nella Scrittura ci vengono
tramandati a proposito di questo Risveglio del Signore dai Morti.
Come Giovanni scrive nel suo Vangelo, Maria Maddalena vide il Signore
al sepolcro, immediatamente dopo il suo Risveglio dai Morti, e volle
abbracciarlo. Ma egli le disse: "Non toccarmi, perché non sono ancora
salito al Padre mio".
Non toccarmi! Io non sono ancora asceso al Padre.
Giov 20,11 Ma Maria era rimasta fuori del sepolcro
a piangere. E, mentre piangeva, si chinò dentro il sepolcro, 20,12 e vide due
angeli, vestiti di bianco, che sedevano l’uno al capo e l’altro ai piedi del
luogo, dove era stato posto il corpo di Gesù. 20,13 Essi le dissero: »Donna,
perché piangi?«. Ella rispose loro: »Perché hanno portato via il mio Signore, e
io non so dove l’abbiano posto«. 20,14 Detto questo, ella si volse indietro e
vide Gesù, che stava lì in piedi, ma ella non sapeva che fosse Gesù. 20,15
Gesù le disse: »Donna, perché piangi? Chi cerchi?«. Lei, pensando che fosse
l’ortolano, gli disse »Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai
posto e io lo prenderò«. 20,16 Gesù le disse: »Maria!«. Ed ella allora,
voltandosi, gli disse: »Rabboni!« che significa: Maestro. 20,17 Gesù le
disse: »Non toccarmi, perché non sono ancora salito al Padre mio; ma va’ dai
miei fratelli e di’ loro che io salgo al Padre mio e Padre vostro, al Dio mio
e Dio vostro«. 20,18 Allora Maria Maddalena andò ad annunziare ai discepoli
che aveva visto il Signore, e che lui le aveva detto queste cose. Giov 20,11-18;
Quando ella aveva riconosciuto il Signore, Maria di
Magdala nella sua gioia entusiastica, volle evidentemente abbracciarlo
o almeno toccarlo. Ma il Signore le disse: "Non toccarmi, perché non
sono ancora salito al Padre mio". Questo fu immediatamente dopo il suo
Risveglio dai Morti. Qualunque possa essere stata la ragione per
questa reazione del Signore, una cosa è certa: quando poi egli, tempo
dopo, tornò nuovamente dal Padre in cielo sulla terra e andò dagli
Apostoli, egli non aveva più questi timori. E allora disse a Tommaso:
metti la tua mano nel mio costato.
Stendi anche la mano e mettila nel mio costato.
Giov 20,26 Otto giorni dopo, i discepoli erano di
nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a porte serrate, si presentò
in mezzo a loro e disse: »Pace a voi!«. 20,27 Poi disse a Tommaso: »Metti
qua il dito e guarda le mie mani, stendi anche la mano e mettila nel mio
costato; e non essere incredulo, ma credente«. Giov 20,26-27;
Anche successivamente, quando egli riapparve agli
Apostoli ed essi subito non lo riconobbero ed ebbero paura, come se
fosse uno spirito, egli li invitò espressamente "Toccatemi" e
addirittura mangiò e bevve con loro.
Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa.
Luca 24,36 Ora, mentre essi parlavano di queste
cose, Gesù stesso si rese presente in mezzo a loro e disse loro: »Pace a voi!«.
24,37 Ma essi, terrorizzati e pieni di paura, pensavano di vedere uno spirito.
24,38 Allora egli disse loro: »Perché siete turbati? E perché nei vostri cuori
sorgono dei dubbi? 24,39 Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono io.
Toccatemi e guardate, perché uno spirito non ha carne e ossa, come vedete
che ho io«. 24,40 E, detto questo, mostrò loro le mani e i piedi. 24,41
Ma poiché essi non credevano ancora per la gioia ed erano pieni di meraviglia,
egli disse loro: »Avete qui qualcosa da mangiare?«. 24,42 Ed essi gli diedero
un pezzo di pesce arrostito e un favo di miele. 24,43 Ed egli li prese e
mangiò in loro presenza. Luca 24,36-43;
Tutto questo ammette ora la giustificata ipotesi che
il primo incontro del Signore con Maria di Magdala, al sepolcro e
immediatamente dopo il suo ritorno dai morti, era un’altra situazione
con altri presupposti, rispetto all’incontro con gli Apostoli tempo
dopo. Ora, senza volere qui credere di leggervi troppo, è però
evidente che nel primo incontro con Maria, il corpo del Signore non
poteva essere esposto ad un contatto fisico. Ciò significa però che
questo corpo in ogni modo era un altro, rispetto a quello che il
Signore aveva in seguito, dopo il suo ritorno dal Padre sulla terra
durante la sua apparizione agli Apostoli. È dunque evidente che questa
Risurrezione del Signore si è svolta in due fasi:
- Il Risveglio dai Morti con un corpo
intoccabile e la successiva immediata ascesa al Padre.
- E il ritorno dal Padre in cielo sulla terra
nella Risurrezione, con un corpo che non solo poteva essere
toccato, ma che aveva anche carne e ossa e con il quale il Signore
poteva anche mangiare.
(Vedi anche Excursus 07: "Il corpo della risurrezione".)
Quando il Signore dopo la sua Risurrezione – ossia
dopo il ritorno dal Padre in cielo sulla terra – apparve agli
Apostoli, una ragione per la quale furono così spaventati e pensarono
che fosse uno spirito era perché egli venne attraverso delle porte
chiuse (Giov 20:19.26). Di una simile abilità, di apparire e poi di
sparire di nuovo improvvisamente e senza essere visto, in Giov 3,8, il
Signore dice però che essa è propria di quegli esseri umani che sono
rinati dallo Spirito:
Il vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito.
Giov 3,3 Gesù gli rispose: «In verità, in verità ti
dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio».
3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è già vecchio? Può egli
entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e nascere?» 3,5 Gesù rispose:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato d’acqua e di Spirito, non
può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello che è nato dalla carne, è carne;
e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 3,7 Non ti meravigliare se ti
ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 3,8 Il vento soffia dove
vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né dove va; così è di
chiunque è nato dallo Spirito». Giov 3, 3- 8;
Come più sopra, in Giov 3,5, il Signore spiega a
Nicodemo, l’essere umano deve essere nato dall’acqua e dallo Spirito.
Con la nascita dall’acqua si intende la nascita biologica di ogni
essere umano dal liquido amniotico dell’utero, mentre con la nascita
dallo Spirito si intende la rinascita. E in Mat 19,28, infine, il
Signore ci conferma che questa rinascita / nuova nascita degli esseri
umani dallo Spirito avverrà nella Risurrezione, quando il
Signore siederà sul suo trono di gloria e giudicherà le nazioni
durante il Giudizio Universale.
(Vedi anche Discorso 85: "Vera e falsa Rinascita.")
Nella nuova nascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria.
Mt 19,28 E Gesù disse loro: «Io vi dico in verità
che nella nuova nascita, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono
della sua gloria, anche voi, che mi avete seguito, sarete seduti su dodici
troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Mt 19,28;
Il Figlio dell’uomo prenderà posto sul suo trono glorioso ed giudica i genti riunite.
Mt 25,31 «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella
sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso.
25,32 E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni
dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; 25,33 e metterà le
pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Mt 25,31-33;
Qui sopra il Signore parla del Giudizio Universale
alla fine del mondo. Immediatamente prima tutti gli esseri umani dal
regno dei morti saranno rinati dallo Spirito nella Risurrezione
Universale e torneranno in vita. Questi esseri umani da tutte le
nazioni staranno poi a giudizio davanti al trono di gloria del Signore
e ciascuno di loro verrà giudicato da lui. Qui, allora, i giusti
accederanno alla vita eterna presso Dio, mentre gli ingiusti dovranno
trascorrere la loro eterna esistenza nel lago di fuoco.
Questa fase della Risurrezione e della rinascita è una componente
integrante dell’esistenza umana. Non solo tutti gli esseri umani
devono attraversarla, ma anche il Signore stesso, che qui sulla terra
aveva assunto un’autentica forma umana, ha percorso questo cammino di
nascita dall’acqua, morte, Risveglio e Risurrezione con la rinascita
dallo Spirito. Egli fu il primogenito dai morti.
Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dai morti.
Apoc 1,4 Giovanni, alle sette chiese che sono
nell’Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che ha da venire, e
dai sette spiriti che sono davanti al suo trono, 1,5 e da Gesù Cristo, il
testimone fedele, il primogenito dai morti e il Principe dei re della terra.
A lui , che ci ha amati, ci ha lavati dai nostri peccati nel suo sangue. Apoc 1,
4- 5;
Egli è l’immagine del Dio invisibile, il primogenito di ogni creatura.
Col 1,15 Egli è l’immagine del Dio invisibile,
il primogenito di ogni creatura; 16 poiché in lui sono state create tutte le
cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni,
signorie, principati, potestà; tutte le cose sono state create per mezzo di lui
e in vista di lui. 17 Egli è prima di ogni cosa e tutte le cose sussistono in
lui. Col 1,15-17;
Affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli.
Rom 8,29
Perché quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi
all’immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti
fratelli.. Rom 8,29;
Entrambi i passi biblici sul "primogenito" citati qui
sopra da Apoc 1,5 e da Col 1,15, vengono spesso interpretati e
annunciati in tutte le possibili e impossibili variazioni, senza
sapere ciò che essi in realtà significano: ovvero, la rinascita del
Signore – e analogamente, sul suo esempio, anche la rinascita di tutti
gli esseri umani – dallo Spirito (in contrasto con la nascita
dall’acqua, Giov 3:3.6) – nella Risurrezione.
Il Signore fu dunque risvegliato dai morti, è asceso al Padre in cielo
per poi essere rinato nella Risurrezione dallo Spirito, come
primogenito dei morti e dell’intera creazione, e apparire di nuovo
sulla terra. Questo nesso è confermato anche da Pietro negli Atti
degli Apostoli, quando egli diede testimonianza a Cornelio di
entrambi, del Risveglio e della Risurrezione del Signore:
Ma Dio lo ha risvegliato il terzo giorno e noi abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti.
Atti 10,38 vale a dire, la storia di Gesù di
Nazaret; come Dio lo ha unto di Spirito Santo e di potenza; e com’egli è andato
dappertutto facendo del bene e guarendo tutti quelli che erano sotto il potere
del diavolo, perché Dio era con lui. 10,39 E noi siamo testimoni di tutte le
cose da lui compiute nel paese dei Giudei e in Gerusalemme; essi lo uccisero,
appendendolo a un legno. 10,40 Ma Dio lo ha risvegliato il terzo
giorno e volle che egli si manifestasse 10,41 non a tutto il popolo, ma
ai testimoni prescelti da Dio; cioè a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui
dopo la sua risurrezione dai morti. Atti 10,38-41;
Nel testo qui sopra Pietro annuncia al centurione
romano Cornelio il Vangelo di Gesù Cristo. Ed egli racconta che Dio ha
risvegliato Gesù il terzo giorno (greco egeiren) e poi gli
Apostoli hanno mangiato e bevuto con lui, dopo che egli era
risuscitato (greco anastenai).
Tutte le indicazioni dettagliate presentate nell’analisi qui sopra in
relazione agli eventi del Risveglio e della Risurrezione, mostrano ora
che qui non abbiamo a che fare con "favole e miti" qualunque, le cui
dichiarazioni non hanno alcun rapporto con la realtà, come molte
persone vorrebbero vedere. Qui si tratta piuttosto di fatti, la cui
realtà diviene però riconoscibile solo se si conoscono e si analizzano
i contesti, ed anche se si realizza che queste cose accadono in una
dimensione diversa rispetto alla nostra.
Tuttavia, al giorno d’oggi, non dovrebbe più essere difficile nemmenoo
per un essere umano mondano comprendere tutto questo. Così, fino
ancora alla fine del XIX secolo nelle scienze naturali si era convinti
che qualcosa poteva essere giudicato "vero" solo se veniva confermato
in accordo con le leggi della fisica classica. Quando però in seguito
i due fisici Nils Bohr e Werner Heisenberg, all’inizio del XX secolo,
scoprirono e formularono la meccanica quantistica, le leggi della
fisica classica, che in linea di principio erano state valide per
millenni, non furono più in grado di spiegare i fenomeni della
meccanica quantistica.
Mentre i fisici fino a quel momento avevano attribuito al mondo tre
dimensioni, arrivando con il tempo a riconoscere una quarta
dimensione, in tempi più recenti si è pensato nella fisica a dieci o
undici dimensioni. E persino serissimi scienziati – come per esempio
uno dei più geniali fisici del nostro tempo Stephen Hawking – sono
pronti ad accettare che non vi è solo un universo, ma che la nostra
realtà si potrebbe muovere in universi multipli – ossia in "multiversi".
Se nel tempo della fisica classica l’idea di un cielo come altra
dimensione fu rifiutata come "totalmente non scientifica", ora che la
fisica stessa postula multiversi e dieci o più dimensioni, simili
argomentazioni non possono più essere sostenute.
(Vedi anche Discorso 25: "La meccanica quantistica e la prossimità del Regno dei Cieli." [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
E così si mostra che la Bibbia è avanti millenni
rispetto alle conoscenze delle scienze naturali. Nella Bibbia il
termine "cielo" viene sempre utilizzato al plurale e dunque l’idea di
molteplici sfere dell’esistenza al di fuori del nostro mondo
tridimensionale viene confermata. Perciò – proprio nel nostro tempo
attuale – sarebbe totalmente non scientifico definire i resoconti
biblici di cielo, Risurrezione e vita eterna come favole e miti.
Ora, si potrebbe benissimo difendere l’idea che una simile
presentazione delle affermazioni bibliche sia solo di natura teorica e
che dal punto di vista pratico per i fratelli e le sorelle nelle
comunità sia di scarso valore. Questo può essere giusto, purché questi
fratelli e sorelle possano vivere con la loro fede in un ambiente
rafforzato dal credo e legato alla Scrittura. Nella vita di ogni
cristiano vi sono tuttavia anche i tempi della tentazione e i dubbi
che possono sorgere a tale proposito. Ma anche nell’evangelizzazione e
nella missione vengono spesso sollevate questioni difficili da non
credenti meglio informati nel tentativo di presentare la Bibbia come
incompetente.
Colui che in simili situazioni ha a disposizione solo testi della
Scrittura imparati a memoria, dei quali egli non ha compreso il vero
significato (come per esempio si può osservare nei testimoni di Geova),
non potrà resistere a lungo a questi attacchi. Ma colui che ha
compreso i testi e che dispone di nozioni che fanno luce sul contesto,
potrà confutare sia i dubbi che anche le false dichiarazioni con
un’argomentazione logicamente ineccepibile per mezzo della Scrittura e
ha dunque "la spada dello Spirito, che è la parola di Dio" (Efe 6,17).
giorno | Martedì | Mercoledì | Giovedì | Veneri | Sabato | Domenica | Lunedì |
ore | 18 |
18 |
18 |
18 |
18 |
18 |
18 |
13° Nisan | 14° Nisan | 15° Nisan | 16° Nisan | 17° Nisan | 18° Nisan | 19° Nisan | |
notte giorno | notte giorno | notte giorno | notte giorno | notte giorno | notte giorno | notte giorno | |
Giorno di preparazione per la Pasqua Arresto in Getsemani crocifissione ore 15 Rimozione della croce ~ ore 16 sepolcro ~ ore 18 Pasqua, celebrazione della Cena del Signore |
Inizio della Pasqua Grande Sabbath annuale |
Giorno di preparazione del Sabbat Acquisto di olio e unguenti |
Sabbat settimanale ~ ore 18 risveglio dai morti |
Primo giorno della settimana le donne vengono alla tomba vuota |
(giorno: nella divisione ebraica della giornata, la giornata inizia con le 18:00 e
termina il giorno successivo alle 18:00 di oggi)
Il Grande Sabato Annuale, a quel tempo, non era preso in
considerazione nella maggior parte delle traduzioni bibliche, per cui le affermazioni su questo sabato venivano riferite
al sabato settimanale, dando luogo a interpretazioni errate:
Sabbath alto = Sabbath annuale = Sabbath festivo = giorno di festa Oltre ai sabati (inglese)
settimanali ordinari o “normali”, Dio stabilì anche altri 7 giorni “speciali” di riposo all'anno, che chiamò
anche “giorni di cessazione”, cioè “sabati”. Essendo questi 7 sabati annuali delle festività speciali, sono
chiamati anche “sabati sacri”, “sabati di festa”, “giorni di festa”, “sabati alti” o “sabati santissimi” (letteralmente:
σαββατα σαββατων = sabati dei sabati; Lev 16,31; 23,32). Le regole del non lavoro erano particolarmente severe in questi
giorni. Se i sabati settimanali dovevano essere osservati, tanto più i sabati annuali, che sono anch'essi “giorni di
Dio” (Lv 26:2; Is 56:4; Ger 20:12-24; 22:8, 26; 23:38; 44:24). Cosa rendeva questi giorni “grandi feste/sabati”?
Il popolo doveva riunirsi con Dio tre volte all'anno, cioè in primavera, estate e autunno. Ci sono quindi due sabati
annuali in primavera (1° mese di Nisan), uno in estate (3° mese di Siwan) e quattro sabati annuali in autunno (7° mese
di Tishri): 1. 1° mese di Nisan, 15° giorno: Pasqua 1, primo giorno dei Pani Azzimi -
Pasqua 1 2. 1° mese di Nisan, 21° giorno: Pasqua ebraica 7, ultimo giorno dei Pani Azzimi -
Pasqua ebraica 7 Tutte e 7 le feste o Grandi Sabati cadono in giorni diversi della settimana di anno in anno e solo raramente in un sabato settimanale (sabato). Cosa rendeva questi giorni così speciali? La Bibbia sottolinea che erano giorni di riunione (moedim) con Dio. La presenza sacra di Dio in questi giorni li rendeva “grandi giorni/sabati”. Era un tempo sacro per il popolo di Dio perché Dio era personalmente riunito con loro. Per questo motivo, il calcolo delle 7 feste è sempre stato un compito molto importante per i sacerdoti, che lo hanno rispettato esattamente, perché chi arriva troppo presto o troppo tardi non si riunisce con il Dio della Bibbia, ma con se stesso o con gli dei dei pagani. |
(Vedi anche Discorso 87: "La
Sindone di Torino. – Il segno di Giona")
Se ora seguendo le dichiarazioni di Paolo citate più
sopra, in Rom 6,4, riferiamo questo corso degli eventi nella
Risurrezione del Signore anche ai credenti, il Risveglio del Signore
corrisponde al Risveglio dei credenti morti e al loro Rapimento con i
credenti in Cristo vivi in occasione del Ritorno del Signore, del
quale Paolo parla in 1Cor 15,50-55:
I morti risusciteranno incorruttibili, i viventi saranno trasformati..
1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e
il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non
eredita l’incorruttibilità. 15,51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti
morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52 in un batter d’occhio, al
suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti saranno
risvegliati incorruttibili e noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che
questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta
l’immortalità. 15,54 Così quando questo corruttibile avrà rivestito
l’incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito l’immortalità, allora sarà
adempiuta la parola che fu scritta: «La morte è stata inghiottita nella
vittoria». 15,55 O morte, dov’è il tuo dardo? O inferno, dov’è la tua vittoria?
1Cor 15,50-55;
Come Paolo dice qui, i credenti morti saranno
risvegliati e saranno incorruttibili, riceveranno, cioè, un corpo
immortale. E i credenti vivi verranno trasformati e similmente
riceveranno anch’essi un corpo immortale. Essi verranno "rivestiti",
come dice Paolo in 2Cor 5,4, anche in relazione alla propria speranza
di essere rapito mentre è ancora in vita:
Perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
2Cor 5,4 Poiché noi che siamo in questa tenda
gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati,
ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita..
2Cor 5, 4;
E Paolo non ci lascia all’oscuro su quando ciò
avverrà. Come egli scrive in 1Tess 4,16-17, con il Ritorno del Signore
i morti in Cristo insieme ai credenti in Cristo vivi verranno rapiti
sulle nuvole ad incontrare il Signore.
Perché il Signore stesso scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo.
1Tess 4,13 Fratelli, non vogliamo che siate
nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli
altri che non hanno speranza. 4,14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e
risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli
che si sono addormentati. 4,15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del
Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore,
non precederemo quelli che si sono addormentati; 4,16 perché il Signore
stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal
cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 4,17 poi noi viventi,
che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare
il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. 1Tess 4,13-17;
Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero.
Apoc 1,7 Ecco, egli viene con le nuvole e ogni
occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le
tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen. Apoc 1, 7;
Il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, quando il Figlio dell’uomo venera sulle nuvole del cielo.
Mt 24,29 Subito dopo la tribolazione
di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore,
le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le
tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire
sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i
suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai
quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mt 24,29-31;
Il sole scuro, la luna come sangue e le stelle caddero sulla terra.
Apoc 6,12 Poi vidi quando egli aperse il sesto
sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un
sacco di crine, e la luna divenne come sangue; 6,13 e le stelle del cielo
caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia
cadere i suoi fichi acerbi. 6,14 Quindi il cielo si ritirò come una pergamena
che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo.
Apoc 6,12-14;
Quando queste cose cominceranno ad accadere, alzate le vostre teste, perché la vostra redenzione è vicina.
Luca 21,25 «E vi saranno dei segni nel sole,
nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli, nello
smarrimento al fragore del mare e dei flutti; 21,26 gli uomini verranno meno
dalla paura e dall’attesa delle cose che si abbatteranno sul mondo, perché le
potenze dei cieli saranno scrollate. 21,27 Allora vedranno il Figlio
dell’uomo venire su una nuvola con potenza e grande gloria. 21,28 Ora,
quando queste cose cominceranno ad accadere, guardate in alto e alzate le vostre
teste, perché la vostra redenzione è vicina». Luca 21,25-28;
Mentre nel Vangelo di Matteo (Mat 24,31, citato più
sopra), il Signore include tutti i credenti in Cristo senza eccezione
tra gli eletti, che verranno riuniti dai suoi angeli – sia i morti sia
anche coloro che in quel tempo sono ancora in vita – , qui sopra, in
Luca 21,28, egli parla anche e soprattutto per quei cristiani ancora in
vita – come fa Paolo più sopra, in 1Tess 4,15 e 17 – incoraggiandoli a
non perdersi d’animo quando essi possono osservare tutti questi eventi
della Grande Tribolazione, ma a sollevare la testa, poiché la loro
redenzione è vicina.
E se ora facciamo di nuovo un parallelo con il Risveglio del Signore,
comprendiamo che il Rapimento non è una Risurrezione. È una fase nella
quale il Signore in Giov 20,17 ha detto a Maria di Magdala "Non toccarmi, perché non sono
ancora salito al Padre mio". I morti in
Cristo sono stati prima di tutti risvegliati, hanno ricevuto con i
credenti in Cristo vivi un corpo immortale, sono stati rapiti insieme
e portati in cielo presso il Padre. A questo punto essi non sono né
"vivi" – ossia dotati di un corpo di Risurrezione – né sono sulla
terra, come in Apoc 20,4 viene raccontato a proposito dei risvegliati
nella Prima Risurrezione.
La seconda fase di questo processo di Risurrezione,
che nel caso del Signore avvenne immediatamente dopo la sua ascesa al
Padre e nella successiva discesa sulla terra, avrà luogo per gli
esseri umani solo con la Risurrezione Universale alla fine del mondo.
Come abbiamo già detto più sopra, tutti gli esseri umani – i buoni
come i cattivi – che sono ancora nel regno dei morti, verranno poi
chiamati (Giov 5,28) per rinascere nella Risurrezione dallo Spirito.
Tuttavia qui vi è evidentemente un’eccezione. In Apoc 20,4 Giovanni
parla della Prima Risurrezione e afferma che quegli esseri umani che
vi prenderanno parte, torneranno in vita – ossia rinasceranno dallo
Spirito e risusciteranno – e regneranno sulla terra con Cristo per
mille anni.
Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si
misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che
non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono
con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri morti non tornarono in vita prima
che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. 20,6
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non
ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno
con lui quei mille anni. Apoc 20, 4- 6;
E di questi esseri umani, che qui torneranno in vita,
più avanti si dice:
"E vidi le anime di quelli che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio"
"e di quelli che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e
non avevano ricevuto il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro
mano".
Il primo gruppo sono dunque decapitati (uccisi con
l’ascia) per la parola di Dio e per la testimonianza di Gesù ed essi
sono perciò martiri per definitionem. Ma anche il secondo
gruppo, in base alla dichiarazione in Apoc 13,15, consiste di esseri
umani che furono tutti uccisi, poiché essi non hanno adorato
l’immagine della bestia – consiste cioè anch’esso di martiri.
Affinché l’immagine potesse far uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia.
Apoc 13,15 Le fu concesso di dare uno spirito
all’immagine della bestia affinché l’immagine potesse parlare e far uccidere
tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia. Apoc 13,15;
E sono proprio entrambi questi gruppi che troviamo già
prima della Prima Risurrezione in cielo, sotto l’altare o sul
mare di vetro davanti al trono di Dio:
Le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.
Apoc 6,9 Quando l’Agnello aprì il quinto sigillo,
vidi sotto l’altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola
di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa. 6,10 Essi gridarono a
gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare
giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?»
6,11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si
riposassero ancora un po’ di tempo, finché fosse completo il numero dei loro
compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.
Apoc 6, 9-11;
Quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia e sulla sua immagine e sul numero del suo nome.
Apoc 15,2 E vidi come un mare di vetro mescolato
con fuoco e sul mare di vetro quelli che avevano ottenuto vittoria sulla bestia
e sulla sua immagine e sul numero del suo nome. Essi stavano in piedi, avevano
delle arpe di Dio, 15,3 e cantavano il cantico di Mosè, servo di Dio, e il
cantico dell’Agnello, dicendo: «Grandi e meravigliose sono le tue opere, o
Signore, Dio onnipotente; giuste e veritiere sono le tue vie, o Re delle
nazioni. 15,4 Chi non temerà, o Signore, e chi non glorificherà il tuo nome?
Poiché tu solo sei santo; e tutte le nazioni verranno e adoreranno davanti a te,
perché i tuoi giudizi sono stati manifestati». Apoc 15, 2- 4;
I partecipanti alla Prima Risurrezione in Apoc 20,4
sono quindi le anime dei martiri, che erano già prima in cielo, ed ora
in questa Prima Risurrezione dallo Spirito saranno rinati e torneranno
in vita sulla terra. E per escludere qualunque possibilità di errore,
si dice poi subito dopo in Apoc 20,5: "Gli altri morti non tornarono
in vita prima che i mille anni fossero trascorsi". Vi è dunque solo
questa eccezione alla regola generale. E con il resto dei morti sono
intesi tutti quegli esseri umani che sono morti fino al Ritorno del
Signore, e che non hanno partecipato al Rapimento. Ma naturalmente
anche tutti gli esseri umani che moriranno ancora in seguito, durante
il regno millenario (Isa 65,20!). Tutti verranno risvegliati solo dopo
il Millennio, alla fine del mondo, saranno rinati con la Risurrezione
Universale dallo Spirito e torneranno in vita sulla terra, per essere
giudicati nel Giudizio Universale.
Atteniamoci dunque per amor di correttezza alle circostanze di questo
evento:
o a differenza del Rapimento, il
Signore non si manifesterà con la Prima Risurrezione
o nessun morto verrà risvegliato dal
regno dei morti, ma le anime che sono già in cielo, torneranno in vita
sulla terra
o nessun essere vivente
verrà rivestito, ma le anime celesti verranno riportate in vita
o non ha luogo alcun Rapimento al cielo,
ma una discesa dal cielo sulla terra.
Così questo sembra dimostrare alla luce della
Scrittura che da un lato il Risveglio/Rapimento e la Prima
Risurrezione sono due eventi completamente separati l’uno dall’altro
con contenuti parzialmente contrari. E dall’altro, si stabilisce che
alla Prima Risurrezione partecipano solo quegli esseri umani che
furono uccisi a causa della loro fede – ossia i martiri – e non
"l’intera comunità di tutti i tempi", come suppone H. Menschik
all’inizio nel suo commento.
Accanto a questi martiri, che più sopra Giovanni, in Apoc 6,9-11 e
15,2-4 vede in cielo e che vengono nominati esclusivamente nella Prima
Risurrezione, in Apoc 7,9-17 egli vede anche quella moltitudine
enorme, che viene dalla Grande Tribolazione. Questi esseri umani
secondo Apoc 7,16 sono morti chiaramente nelle catastrofi della Grande
Tribolazione, come carestie, siccità, guerre e epidemie (Apoc 6,8) –
ma non uccisi a causa della loro fede! – e giunti in cielo con il
Risveglio e il Rapimento (Apoc 6,12-17). Essi stanno qui davanti al
trono di Dio e lo servono giorno e notte. Anche questi tanti esseri
umani in cielo non partecipano dunque alla Prima Risurrezione, ma
rimangono in cielo fino alla Risurrezione Universale e servono Dio.
(Vedi anche Tabella 14: "La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi (Apoc 6-22).")
Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro.
Apoc 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la
parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono
venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono
quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro
vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello. 7,15 Perciò sono
davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che
siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame
e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché
l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle
acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». Apoc 7,13-17
Ora, per quanto concerne i tre passi biblici che H.
Menschik cita all’inizio del suo commento, dobbiamo innazitutto tenere
conto del loro autore: si tratta dell’apostolo Giovanni, che a Patmos
aveva ricevuto la rivelazione dell’Apocalisse. E di lui viene
tramandato che proprio là – intorno all’anno 100 d. C. – fu ucciso dai
Romani. Gli fu intimato o di compiere un sacrificio da pagano o di
bere del veleno. Ma egli scelse la morte. E dunque Giovanni è uno di
questi martiri, che con la Prima Risurrezione saranno rinati e
regneranno con Cristo sulla terra nel regno millenario.
Di conseguenza, quando Giovanni in Apoc 1,6 scrive: "che ha fatto di
noi un regno dei sacerdoti del Dio e Padre suo", si riferisce a se
stesso e ai suoi compagni di sventura, i martiri di tutti i tempi.
Anche la descrizione più sotto in Apoc 5,9, "e hai acquistato a Dio,
con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione", si
applica a questi santi martiri di Dio, che in realtà vengono da tutte
le lingue, da tutti i popoli e da tutte le nazioni. E dunque diventa
chiaro che queste tre dichiarazioni non si riferiscono "all’intera
comunità di tutti i tempi", ma ai martiri, che partecipano alla Prima
Risurrezione e regneranno con Cristo nel Millennio:
Che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo.
Apoc 1,4 Giovanni, alle sette chiese che sono in
Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti
che sono davanti al suo trono 1,5 e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il
primogenito dei morti e il principe dei re della terra. A lui che ci ama, e
ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, 1.6 che ha fatto di
noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la
potenza nei secoli dei secoli. Amen. Apoc 1, 4- 6;
A chi vince e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni.
Apoc 2,26 A chi vince
e persevera nelle mie opere sino alla fine, darò potere sulle nazioni, 2,27
ed egli le reggerà con una verga di ferro e le frantumerà come vasi
d’argilla, 2,28 come anch’io ho ricevuto potere dal Padre mio; e gli darò la
stella del mattino. Apoc 2,26-28;
E ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra!
Apoc 5,9 Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo:
«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato
immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua,
popolo e nazione, 5,10 e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei
sacerdoti; e regneranno Apoc 5, 9-10
Essi tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni. A quelli che vi si
misero seduti fu dato di giudicare. E vidi le anime di quelli che erano stati
decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e di quelli che
non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano ricevuto il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Essi tornarono in vita e regnarono
con Cristo per mille anni. 20,5 Gli altri morti non tornarono in vita prima
che i mille anni fossero trascorsi. Questa è la prima risurrezione. 20,6
Beato e santo è colui che partecipa alla prima risurrezione. Su di loro non
ha potere la morte seconda, ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno
con lui quei mille anni. Apoc 20, 4- 6;
Tuttavia, vi è inoltre un ulteriore passo biblico che
parla di questi sacerdoti di Dio. In Apoc 22,1-5 qui sotto, Giovanni
vede la città santa di Gerusalemme nella Nuova Creazione. E in questa
visione egli vede anche i servi di Dio, che serviranno Dio e
regneranno di eternità in eternità. Come si può desumere anche da
alcuni altri passi biblici, il Regno di Pace millenario del Figlio di
Dio sulla terra è una presentazione del regno di Dio, la Nuova
Creazione nell’eternità. Così, per esempio, la Gerusalemme celeste è
esattamente mille volte più grande della città di Gerusalemme nel
Millennio.
(Vedi anche Discorso 02: "Gerusalemme terrestre e Gerusalemme celeste.")
E dunque con ciò si spiega anche che quelli che hanno
regnato con Cristo nel Millennio, regneranno poi anche nella
Gerusalemme celeste, nella Nuova Creazione, di eternità in eternità.
Perciò, se nel Millennio l’intera comunità, ossia i fedeli in Cristo
di tutti i tempi, regnerassero, allora essi dovrebbero anche regnare
nella Gerusalemme celeste, nell’eternità. Tuttavia, poiché
nell’eternità vi sono solo fedeli (Apoc 22,14-15), vi sarebbero solo
"sovrani" e nessun suddito.
Perché il Signore Dio li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli.
Apoc 22,1 Poi mi mostrò il fiume
dell’acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e
dell’Agnello 22,2 in mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume
stava l’albero della vita. Esso dà dodici raccolti all’anno, porta il suo frutto
ogni mese e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. 22,3 Non
ci sarà più nulla di maledetto. Nella città vi sarà il trono di Dio e
dell’Agnello; i suoi servi lo serviranno, 22,4 vedranno la sua faccia e
porteranno il suo nome scritto sulla fronte. 22,5 Non ci sarà più notte; non
avranno bisogno di luce di lampada, né di luce di sole, perché il Signore Dio
li illuminerà e regneranno nei secoli dei secoli. Apoc 22, 1- 5;
Sono dunque i martiri della Prima Risurrezione, che
regneranno non solo nel Millennio, ma poi anche nell’eternità. Essi
non hanno amato la loro vita fino alla morte, essi hanno superato la
prova. Essi sono i vincitori ed hanno il giusto carattere che li rende
atti a ricevere questo ufficio di responsabilità come sacerdoti e
giudici.
E perciò sembra come se qui alcune persone si fossero rallegrate
troppo presto quando essi annunciano ai fratelli e sorelle che non si
sono mai trovati in difficoltà a causa della loro fede, né sono stati
uccisi, che essi regneranno con Cristo come re nel regno millenario:
"Il tempo della comunità si concluderà con
il Rapimento. Sulla terra ha luogo la Grande Tribolazione e il Signore
è insieme ai suoi per il giudizio di ricompensa e per le nozze
dell’Agnello in cielo, per poi ritornare con essi al regno millenario,
poiché noi regneremo sulla terra come sua comunità – regneremo per
mille anni insieme a lui".
(Heinz Weber, professore di teologia sistematica presso la
Bibelschule Brake [Scuola biblica Brake], nella sua conferenza: "Die
Wiederkunft des Herrn" ["Il ritorno del Signore"] tenuta presso la
comunità di San Matteo a Brema (grassetto mio – FH)
(Vedi anche Discorso 71: "Il prossimo
grande evento nella storia del mondo per i credenti sarà Il Rapimento?")
"Chi nei tempi antichi ha ‘resistito fino
alla fine’ per lui (Cristo / nota), regnerà ora insieme
a lui. (…) Il popolo di Dio, che fu così a lungo oppresso dai governi
del mondo, costituirà poi il governo del mondo! (…) I
‘benedetti’ saranno allora sia sacerdoti che re. Sia mediatori che
anche monarchi sulla terra".
(David Pawson, maestro biblico, evangelista e pastore del "The
Millmead Centre", la più grande chiesa battista in Gran Bretagna, nel
suo libro: "La via per l’inferno", p. 207ss. (grassetto mio – FH))
(Vedi anche Discorso 88: "David Pawson e l’interpretazione degli avvenimenti degli Ultimi Tempi.")
"Dal contesto (di Apoc 20,4-6 / nota FH)
risulta inequivocabile che ‘i restanti morti’ possono essere solo i
morti non credenti, poiché nel versetto 4 alla fine tutti i fedeli
a partire da Abele sono risvegliati dai morti. Questi morti ‘dal’
cui mezzo sono risvegliati, sono dunque necessariamente i non
credenti. (…) Dei credenti si dice: ‘saranno sacerdoti di Dio e
di Cristo e regneranno con lui quei mille anni’".
(W. J. Ouweneel, nel suo libro: "Das Buch der Offenbarung" ["Il
libro dell’Apocalisse"], pagina 477ss (grassetto mio – FH))
(Vedi anche Discorso 10: "La
Risurrezione Universale alla fine del mondo: solo per gli empi?")
Riflettiamo sul fatto che nella storia del mondo
avevamo già abbastanza tiranni avidi di potere. Iniziando dal faraone
nella storia di Mosè, passando per Erode, re in Israele al tempo della
nascita di Gesù, per il re romano Nerone, e arrivando fino ai nostri
giorni a Hitler, Stalin o Mao, per nominarne solo alcuni tra i più
conosciuti. Dio ci preservi dunque da tutti gli uomini che vogliono
governare. Quelli come loro hanno già causato abbastanza male in
questo mondo. E riflettiamo anche sul fatto che secondo la coscienza
di sé di molte comunità attuali le lesbiche e i gay praticanti
verranno ufficialmente contati come membri della comunità, che poi
regnerà nel Millennio come sacerdoti e re.
A prescindere dall’idea dubbia in se stessa, che regnare sulla terra –
se ora mentre si è in vita o nel Millennio – sia un obiettivo
auspicabile per i cristiani biblici, qui si deve porre la seria
questione, se tutti quei credenti della comunità di tutti i tempi – e
dunque anche noi cristiani che stiamo vivendo ora – , che non dovettero
lasciare la loro vita a causa della loro fede, possono onestamente
reclamare un posto tra i martiri uccisi nella Prima Risurrezione e
come sacerdoti e re nel regno millenario. Oppure se – in entrambi i
casi – non dovremmo piuttosto vederci come servi di Dio, e non come
"monarchi".
Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».
Luca 14,11 Poiché chiunque si innalza sarà
abbassato e chi si abbassa sarà innalzato». Luca 14,11;
Lei scrive: "E riflettiamo anche sul fatto che
secondo la coscienza di sé di molte comunità attuali le lesbiche e
i gay praticanti verranno ufficialmente contati come membri della
comunità, che poi regnerà nel Millennio come sacerdoti e re".
Che problema ha con gli omosessuali? Non sono forse anche loro una
creazione di Dio? Egli non è forse anche il loro Dio e non hanno
anch’essi un diritto ad essere salvati? Ma lei probabilmente
negherà questa aspettativa di salvezza anche agli ebrei e agli
zingari, anche se essi sono rinati.
Heinz Menschik
Qualunque essere umano, indipendentemente da sesso,
razza e provenienza sociale, ha un’aspettativa di salvezza purché egli
sia pronto a convertirsi, ad accettare la fede in Dio e ad orientare
le sue azioni ai comandamenti di Dio. E lei ha assolutamente ragione
laddove scrive che anche gli omosessuali hanno un diritto ad essere
salvati. Dio vuole che tutti gli esseri umani vengano salvati
(1Tim 2,4). E se i tiranni, i pluriomicidi hanno un diritto ad essere
salvati, ce l’hanno naturalmente anche gli omosessuali.
Qui il punto saliente è che Dio ci accetta così come siamo, ma non ci
lascia nella nostra ingiustizia, nell’impurità, nell’avidità, nella
cattiveria, non ci lascia con la nostra invidia, con l’assassinio, le
liti, l’astuzia e la perfidia. Quando giungiamo alla vera fede, Dio ci
trasforma in modo tale da farci comprendere in quale palude eravamo,
palude dalla quale egli ci ha salvato. Tuttavia, tutti coloro che non
vogliono riconoscere tutto questo e continuano a vivere nella
disobbedienza e nell’impurità, sono stati abbandonati da Dio nei
desideri dei loro cuori nell’impurità di disonorare i loro corpi l’uno
con l’altro.
Gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati a loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami.
Rom 1,26 Perciò Dio li ha abbandonati a passioni
infami: infatti le loro donne hanno cambiato l’uso naturale in quello che è
contro natura; 27 similmente anche nellgli uomini, lasciando il rapporto
naturale con la donna, si sono infiammati a loro libidine gli uni per gli altri
commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la
meritata ricompensa del proprio traviamento. Rom 1,26-27;
Se uno ha con un uomo relazioni sessuali come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole.
Lev 20,13 Se uno ha con un uomo relazioni sessuali
come si hanno con una donna, tutti e due hanno commesso una cosa abominevole;
dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro. Lev 20,12;
Poi vi sono quelle persone che non vogliono
assolutamente convertirsi e fare penitenza e che tentano addirittura
di mettere in discussione la sensibilità morale sana di molti esseri
umani. Così come gli ebrei di oggi da lei citati più sopra, che,
quando dovrebbero essere chiamati a rispondere per i loro crimini di
Guerra (accusatore in capo della corte penale internazionale 2/2009)
contro i palestinesi, tirano sempre fuori dalla manica il "jolly
dell’olocausto", inducendo così tutto il mondo a cambiare rapidamente
il tema, ora anche gli omosessuali adattano la legge contro le
discriminazioni per i loro scopi politici.
Poiché in queste leggi contro le discriminazioni è vietata sotto pena
anche e soprattutto la "critica degli orientamenti sessuali", in
futuro – con l’appoggio veemente delle più alte sfere politiche – non
sarà più possibile perseguire e condannare penalmente simili
"orientamenti sessuali", come le pratiche sessuali del sadismo e del
masochismo, della sodomia e soprattutto della pedofilia e della
pornografia infantile. Di questo si rallegrerà in particolare anche il
Vaticano, che negli Stati Uniti fu condannato per i suoi sacerdoti con
orientamenti pedofili e omosessuali al pagamento dei diritti di
risarcimento dei danni per una somma che ammonta a centinaia di
milioni di dollari alle vittime di questi crimini.
(Vedi anche Discorso 29: "Viviamo già negli Ultimi Tempi? – L’inizio delle doglie di parto." [non ancora disponibile in Italiano, leggi in tedesco / leggi in inglese])
E così come la maggior parte degli ebrei di oggi non
hanno mai visto le camere a gas, né tanto meno l‘hanno provata sul
proprio corpo e dunque non hanno alcun diritto di addebitare questo
crimine contro i loro antenati contro i propri crimini di guerra
contro i palestinesi, così gli omosessuali non hanno il diritto di
fare cattivo uso dell’assolutamente giustificato divieto di
discriminazione contro gli handicappati ed altre minoranze
sociopolitiche o etniche per i loro scopi perversi.
In questo contesto è anche assai sorprendente che ora si parli sempre
del fatto che questa legge contro le discriminazioni dovrebbe evitare
la discriminazione di "ebrei e omosessuali". A prescindere dal fatto
che tra la persecuzione e l‘assassinio degli ebrei durante il periodo
nazista e la critica giustificata per la sana sensibilità morale
contro gli omosessuali nella nostra epoca attuale non è possibile
istituire alcun paragone, ogni ebreo dovrebbe davvero protestare per
essere nominato in un colpo solo insieme a questo genere di persone.
(…) ho letto con interesse le sue argomentazioni e
i suoi discorsi.
Alla pagina Diskurs97I.html mi hanno
colpito queste parole:
"Come più sopra, in Giov 3,5, il Signore spiega a Nicodemo,
l’essere umano deve essere nato dall’acqua e dallo Spirito. Con la
nascita dall’acqua si intende la nascita biologica di ogni essere
umano dal liquido amniotico dell’utero, mentre con la nascita
dallo Spirito si intende la rinascita. E in Mat 19,28, infine, il
Signore ci conferma che questa rinascita / nuova nascita degli
esseri umani dallo Spirito avverrà nella Risurrezione, quando il
Signore siederà sul suo trono di gloria e giudicherà le nazioni
durante il Giudizio Universale".
È sicuro che qui sia inteso il liquido amniotico?
Io penso che qui si intenda piuttosto la purificazione
(eventualmente il bagno del battesimo): Ebr 10,22: avviciniamoci
con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori
aspersi di quell’aspersione che li purifica da una cattiva
coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
Tit 3,5
egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la
sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del
rinnovamento dello Spirito Santo,
Resto in attesa di una sua risposta.
Anonimo / Svizzera
Grazie per la sua visita del sito Immanuel.at e per il suo commento.
Per creare per entrambi il presupposto per una discussione fondata, la
prego di leggere prima il mio discorso 85: "La vera e la falsa
rinascita", nel quale può trovare trattati anche i passi biblici da
lei citati. Se per lei vi sono poi ulteriori questioni che rimangono
aperte, la prego di scrivermi nuovamente.
(…) ho studiato accuratamente il suo discorso 85.
Per quanto concerne la predestinazione e la Rinascita posso
concordare con lei.
Per quanto concerne la sua interpretazione in merito all’acqua,
sono di un altro avviso. Secondo la mia opinione, l’acqua deve
essere compresa o come purificazione o come parola di Dio. Penso
che l’aqua in Giov 3,5 o in 1Gio 5,8 non possa significare un
fluido del corpo di un essere umano; in entrambe le citazioni,
essa dovrebbe essere qualcosa che viene da Dio e non da un essere
umano peccaminoso.
Potrei ben anche immaginare che il liquido amniotico nell’Antico
Testamento fosse visto come impuro; ma questa è solo un’ipotesi.
Anonimo / Svizzera
Mi compiaccio che lei possa concordare con me in
merito alla Rinascita.
Per quanto concerne l’"acqua" in Giov 3,5, concordo assolutamente
con lei sul fatto che ciò che viene da Dio deve essere senza peccato.
Ma non dimentichiamo: anche l’essere umano fu creato da Dio. Solo ciò
che l’essere umano interpreta nella nascita e intorno ad essa, è in
parte peccaminoso, così come mangiare e bere diventa peccaminoso
quando queste due azioni non adempiono più al senso dato da Dio, ma
vengono pervertite dall’essere umano.
Il "liquido amniotico" è solo la mia interpretazione della
dichiarazione di nostro Signore: "se uno non è nato d’acqua e di
Spirito, non può entrare nel regno di Dio". Se da questo posso dedurre
che lei concorda con me nel vedere la Rinascita dallo Spirito come
Risurrezione al Giudizio Universale, allora, secondo la mia opinione,
il Signore qui paragona proprio la nascita corporea-terrena con questa
Rinascita spirituale-celeste, per rendere questi nessi più
comprensibili a Nicodemo. Ma naturalmente è suo buon diritto avere qui
un’opinione diversa.
Tuttavia, poiché sono sempre aperto alla critica e alle correzioni
– e se ciò non le arreca eccessivo disturbo – la pregherei di
spiegarmi la sua interpretazione di Giov 3,5 e di 1Gio 5,8 più
precisamente e – se possibile – sulla base di ulteriori passi biblici.
(…) avrei piacere di esporle le mie opinioni; qui prima di tutto in relazione al versetto Giov 3,3 e seguenti.
Già nel versetto 3,3, Gesù afferma che noi dobbiamo essere stati
generati dall’alto. Alla domanda di Nicodemo (versetto 3,4), egli
ripete poi la sua dichiarazione nel versetto 3,5. Giov 3,5: Gesù
rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è generato
d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio". Gesù si
riferisce qui ad un’acqua che deve essere familiare al fariseo
Nicodemo. L’acqua della purificazione che compare in tutte le
norme di purificazione dell’Antico Testamento. Ciò che è "generato
dalla carne" (versetto 3,6) non può entrare nel regno di Dio.
Occorre un’efficace purificazione attraverso il battesimo e lo
Spirito Santo per essere generati di nuovo. Il principio "acqua e
spirito" lo ritroviamo anche in Ez 36,25-27 e Isa 44.3.
È per questo motivo che penso che l’acqua stia per il battesimo,
la purificazione e la conversione.
Non so quanto approfondite fossero le conoscenze mediche al tempo
di Gesù; ma Nicodemo avrebbe saputo che l’essere umano cresce nel
liquido amniotico?
Anonimo / Svizzera
Per una visione d’insieme migliore, allego qui questo
passo biblico inserito nel suo contesto:
Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio.
Giov 3,1 C’era tra i farisei un uomo chiamato
Nicodemo, uno dei capi dei Giudei.3, 2 Egli venne di notte da Gesù, e gli disse:
«Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio; perché nessuno può
fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui». 3,3 Gesù gli rispose:
«In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere
il regno di Dio». 3,4 Nicodemo gli disse: «Come può un uomo nascere quando è
già vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
nascere?» 3,5 Gesù rispose: «In verità, in verità ti dico che se uno non è
nato d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 3,6 Quello
che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito. 3,7
Non ti meravigliare se ti ho detto: "Bisogna che nasciate di nuovo". 3,8 Il
vento soffia dove vuole, e tu ne odi il rumore, ma non sai né da dove viene né
dove va; così è di chiunque è nato dallo Spirito». Giov 3, 1- 8;
Ora, io penso che qui – a differenza di altri
passi biblici – non dobbiamo parlare di «generato» ma di «nato» (Nestle-Aland
e tutte le traduzioni!). E non è un’attribuzione arbitraria, ma deriva
in realtà da questa riflessione dalla quale io comprendo anche
quest’acqua come «liquido amniotico» nella nascita biologica di un
bambino.
In Giov 3,4 Nicodemo chiede: "Come può un uomo nascere quando è già
vecchio? Può egli entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e
nascere?"
Nicodemo inserisce dunque nella discussione questa nascita corporea,
poiché egli ha riferito alla nascita fisica la dichiarazione del
Signore in Giov 3,3: "In verità, in verità ti dico che se uno non è
nato di nuovo non può vedere il regno di Dio.
E secondo la mia comprensione, il Signore vuole chiarire questo
malinteso e spiegare a Nicodemo la differenza tra la nascita terrena e
la nascita dallo Spirito, ossia tra "nato" e "nato di nuovo
(dall’alto)". E proprio per questo il Signore vi allude anche in Giov 3,6: "Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è spirito".
Qui il Signore stesso contrappone molto chiaramente la nascita carnale
(dall’acqua/liqudo amniotico) alla nascita spirituale (dallo Spirito),
per facilitare la comprensione a Nicodemo.
Lei scrive:
"Alla domanda di Nicodemo (versetto 3,4),
egli ripete poi la sua dichiarazione nel versetto 3,5. Giov 3,5: Gesù
rispose: "In verità, in verità ti dico che se uno non è generato
(??) d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio".
È proprio così: se qualcuno non è nato con la nascita
fisica dall’acqua (liquido amniotico), allora egli non esiste come
essere umano e dunque anche dopo la morte, con la Risurrezione dallo
Spirito può essere nato "di nuovo" o – come può anche significare la
parola greca – "dall’alto".
Poi lei scrive:
"Gesù si riferisce qui ad un’acqua che
deve essere familiare al fariseo Nicodemo. L’acqua della purificazione
che compare in tutte le norme di purificazione dell’Antico Testamento.
Ciò che è "generato (??) dalla carne" (versetto 3,6) non può
entrare nel regno di Dio".
(si veda sopra)
"Occorre un’efficace purificazione
attraverso il battesimo e lo Spirito Santo per essere generati di
(??) nuovo".
Qui non vedo alcuna vera menzione di una
«purificazione tramite il battesimo». Non sarebbe logico. Può essere
eventualmente il caso che la Chiesa cattolica collega questo con la
nascita carnale, nella sua pratica del battesimo dei bambini, ma
secondo la mia opinione è non biblico e totalmente privo di senso
«battezzare» un bambino di pochi giorni.
E nella nascita dallo Spirito – ossia nella Risurrezione – non occorre
a maggior ragione alcuna «purificazione», perché qui tutti gli esseri
umani – tranne i fratelli e le sorelle risvegliati (Rapimento) e i
martiri (Prima Risurrezione) – saranno rinati, per essere giudicati
nel Giudizio Universale dal Figlio di Dio sul suo trono di gloria. E
qui accanto ai credenti dal Millennio risorgeranno anche i
delinquenti, gli assassini e tutto il resto della gentaglia di questo
mondo, per essere giudicati. Per queste persone non vi è alcuna
«purificazione».
"Il principio di ‘acqua e spirito’ lo
troviamo anche in Ez 36,25-27 e Isa 44.3"
Sì, ho considerato questi passi biblici. Ezechiele qui
parla del Millennio, durante il quale Israele ha i suoi peccati
perdonati da Dio in un solo giorno, essi vengono purificati e lo
Spirito di Dio si effonde su di loro (si veda anche Ez 11,19-20,
37,23).
Anche Isaia in questo testo parla del Millennio, in cui lo Spirito di
Dio si effonde su Israele e Dio verserà acqua sulla terra assetata e
nei ruscelli, affinché tutto il paese sia di nuovo fertile.
(Vedi anche Capitolo 10: "Il Millennio.")
Qui in entrambi i testi non si parla di una rinascita
o di una Risurrezione.
E poi lei scrive:
"È per questo motivo che penso che l’acqua
stia per il battesimo, la purificazione e la conversione.
Non so quanto approfondite fossero le conoscenze mediche al tempo di
Gesù; ma Nicodemo avrebbe saputo che l’essere umano cresce nel liquido
amniotico?"
Forse no, ma di sicuro tutti hanno saputo che ogni bambino è nato dal
liquido amniotico. Le nascite avvenivano nella propria casa e l’acqua
fuoriuscita prima della nascita dalla rottura delle membrane fetali
doveva poi essere raccolta pulendo.
(…) qui ancora i miei pensieri su 1Gio 5.8.
Nella prima lettera a Giovanni si parla di dottrine erronee che
minacciano la comunità e falsano il Vangelo.
"1Gio 2,26 Vi ho scritto queste cose riguardo a quelli che cercano
di sedurvi".
La falsa dottrina dei gnostici era che con il battesimo il Cristo
divino è sceso sull’essere
umano Gesù nella forma di un colombo, ma lo abbandonò di nuovo
prima della morte,
cosicché è morto solo l’essere umano Gesù.
Giovanni dimostra ora alla comunità che Gesù era il Cristo e il
Figlio di Dio.
Con 1Gio 5,7-8 egli chiama 3 testimoni, come era consueto
nell’Antico Testamento.
- lo Spirito di Dio
- l’acqua; il battesimo di Gesù con la testimonianza del Padre
(Mat 3,17, Luca 3.22, Mar 3.11)
- il sangue, che è scorso sulla croce.
È il battesimo di Gesù, è il suo sangue versato sulla croce, che
sotto la guida dello
Spirito Santo ci testimonia il vero Gesù Cristo.
È per questo motivo che penso che qui sia intesa l’acqua del
battesimo.
Anonimo / Svizzera
Più sopra lei scrive:
"Qui ancora i miei pensieri su 1Gio 5.8.
Nella prima lettera di Giovanni si parla di dottrine erronee che
minacciano la comunità e falsano il Vangelo.
‘1Gio 2,26 Vi ho scritto queste cose riguardo a quelli che cercano di sedurvi’.
La falsa dottrina dei gnostici era che con il battesimo il Cristo divino è sceso sull’essere
umano Gesù nella forma di un colombo, ma lo abbandonò di nuovo prima della morte,
cosicché è morto solo l’essere umano Gesù.
Giovanni dimostra ora alla comunità che Gesù era il Cristo e il Figlio
di Dio.
Con 1Gio 5,7-8 egli chiama 3 testimoni, come era consueto nell’Antico
Testamento".
Sì, due o tre testimoni (Deut 17,6; 19,15; Mat 18,16;
1Tim 5,19; 2Cor 13,1; Ebr 10,28).
"- lo Spirito di Dio
- l’acqua; il battesimo di Gesù con la testimonianza del Padre
(Mat 3,17, Luca 3.22, Mar 3.11)
- il sangue, che è scorso sulla croce.
È il battesimo di Gesù, è il suo sangue versato sulla croce, ..."
Questa è sicuramente una buona spiegazione! Tuttavia,
qui si dice: «Egli è colui che è venuto con acqua e sangue», e
il Signore ora non è «venuto» a noi né nel battesimo né sulla croce,
ma piuttosto sulla croce se ne è «andato» da noi.
Anche la parola greca «attraverso» (dia) qui non significa il
processo che origina qualcosa (per esempio: attraverso l’eredità egli
è diventato ricco), ma piuttosto il «passare attraverso» come in
«diametro» o «diapositiva» (immagine che scorre attraverso).
E di fronte a questo contesto, la dichiarazione summenzionata: «Egli è
colui che è venuto con acqua e sangue» così come l‘«acqua» in Giov 3,5, sembra da interpretarsi come riferimento alla nascita – questa
volta a quella del Signore – (si intende il liquido amniotico ed anche
il sangue della madre viene versato con ogni nascita).
E come lei argomenta del tutto giustamente più sopra, Giovanni qui
vuole addurre la prova che Gesù di Nazareth era il Messia degli ebrei,
cosa che a quel tempo fu ampiamente discussa dagli ebrei, e che fu
addirittura la ragione per la sua condanna a morte da parte del clero
ebraico nel sinedrio (Mat 26:66).
E Giovanni qui designa la nascita «con acqua e sangue» per dimostrare
che il Signore era realmente su questa terra «nell’acqua e nel sangue»
- ossia nella carne e nel sangue (con il corpo e con l’anima).
E questo è contemporaneamente un argomento contro l’altra
interpretazione gnostica, secondo la quale fu il Cristo divino che ha
dimorato nell’essere umano Gesù e che lo ha abbandonato nella morte.
Giovanni qui dice che Cristo Gesù era Dio, ma si umiliò ed assunse la
forma di un servo e in tale forma egli fu completamente umano (Fili
2:6-7), con corpo (physis), anima (psyche) e Spirito (pneuma).
"… che sotto la guida dello Spirito
Santo ci testimonia il vero Gesù Cristo".
Assolutamente giusto! Con la sua ultima dichiarazione:
«Poiché tre sono quelli che rendono testimonianza: lo Spirito, l’acqua
e il sangue, e i tre sono concordi», Giovanni si riferisce ai tre
testimoni dell’esistenza terrena del Figlio di Dio: l’acqua, il sangue
o lo Spirito. L’acqua come il corpo, il sangue come l’anima e lo
Spirito, che è la verità, ossia lo Spirito Santo (Giov 16,13) nel
quale Gesù Cristo – anche se pienamente umano – era anche pienamente
divino (Giov 1,1-2) e aveva un legame con il Padre.
"È per questo motivo che penso che qui sia
intesa l’acqua del battesimo".
Per me queste dichiarazioni del Signore in Giov 3,6:
"Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo
Spirito, è spirito", e prima in Giov 3,5: "se uno non è nato d’acqua e
di Spirito, non può entrare nel regno di Dio" sono così convincenti
che qui è in questione solo l’acqua della nascita.
(Il battesimo mediante l’acqua è una condizione per arrivare nel regno di Dio? / Commento, anonimo 04, 21-03-2016)
(…) come sembra, non arriveremo ad una stessa
opinione.
Ancora solo due osservazioni conclusive:
…se una persona non è nata con la nascita fisica dall’acqua (liquido amniotico)…
Qui si tratta certamente di esseri umani fisici; il fatto di
essere cresciuti da una donna nel liquido amniotico e di essere
nati è una cosa ovvia, che, secondo la mia opinione, non dovrebbe
essere menzionata come qualcosa di speciale.
…Qui in entrambi i testi non si parla di una rinascita o di una Risurrezione…
Mi è chiaro che in Ez 36,25-27 e in Isa 44.3 si parla del
Millennio. Tuttavia,
è importante il PRINCIPIO di acqua e Spirito, che attraversa tutta
la Scrittura.
Anonimo / Svizzera
Lei scrive:
"Ancora solo due osservazioni conclusive:
…se una persona non è nata con la nascita fisica dall’acqua (liquido amniotico)…
Qui si tratta certamente di esseri umani fisici; il fatto di
essere cresciuti da una donna nel liquido amniotico e di essere
nati è una cosa ovvia, che, secondo la mia opinione, non dovrebbe
essere menzionata come qualcosa di speciale."
Pienamente d’accordo con lei. L’ho menzionato solo
perché anche il Signore lo ha sottolineato nella sua discussione con
Nicodemo in Giov 3,5: "se uno non è nato d’acqua e di Spirito,
non può entrare nel regno di Dio". E poiché è la volontà di Dio, che
sostanzialmente tutti gli esseri umani giungano alla conoscenza della
verità e siano salvati (1Tim 2,4), nessun singolo essere umano – se
egli stesso lo vuole – può essere escluso. Di conseguenza qualcuno che
non è "nato d’acqua" può, su basi puramente semantiche, "non essere un
essere umano" o – come risulta qui nel caso di un bambino nato morto –
praticamente non essere esistente come essere umano
E poi lei scrive:
"…Qui in entrambi i testi non si parla di una rinascita o di una Risurrezione…
Mi è chiaro che in Ez 36,25-27 e in Isa 44.3 si parla del
Millennio. Tuttavia,
è importante il PRINCIPIO di acqua e Spirito, che attraversa tutta la
Scrittura. "
Sì, ho capito quello che lei vuole dire. Tuttavia, in
realtà non vedo questo principio. Nell’Antico Testamento – come lei
giustamente scrive – si parla molto della purificazione con l’acqua,
mentre nel Nuovo Testamento non è così, poiché l’acqua viene per lo
più menzionata in relazione con il battesimo.
Io penso che le nostre divergenze si riferiscono essenzialmente al
discorso del Signore con Nicodemo. In Giov 3,5 lei interpreta
l’"acqua" come il battesimo, mentre io interpreto questa dichiarazione
del Signore come risposta chiarificatrice alla domanda di Nicodemo in
Giov 3,4, nella quale Nicodemo ha riferito questa dichiarazione del
Signore nel versetto precedente: "se uno non è nato di nuovo non può
vedere il regno di Dio" alla nascita fisica e corporea.
Da qui traggo il parallelo della procreazione/nascita fisica con la
procreazione/nascita spirituale, che lei di nuovo non può comprendere,
poiché interpreta l’"acqua" come battesimo.
In conclusione, mi si consenta ancora un’osservazione:
sulla dichiarazione chiave del Signore in Giov 3,5: "Se uno non è nato
d’acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio", siamo
d’accordo che con il "nato di Spirito" si intende la Rinascita nella
Risurrezione alla fine del mondo. Ora, se interpreto la seconda parte
di questa dichiarazione, l’"acqua", dal suo punto di vista, dovrebbe
suonare così:
"Se uno non è nato di battesimo e di Spirito, non può entrare
nel regno di Dio"
Pensa davvero che il battesimo mediante l’acqua (non il battesimo
dello Spirito! Giov 7:38-39) sarebbe una conditio-sine-qua-non
per giungere nel regno di Dio? Anche se il Signore si lasciò
battezzare da Giovanni il Battista, egli in persona non ha mai
battezzato (Giov 4:1-2). E perciò nella Bibbia non leggiamo da nessuna
parte che gli Apostoli siano stati battezzati con il battesimo
dell’acqua.
D’altra parte, la sua interpretazione del battesimo dell’acqua come
purificazione ("la purificazione (eventualmente il bagno nell’acqua
del battesimo)") sembra visibilmente essere fortemente influenzata
dall’Antico Testamento, dall’antica alleanza. Ma ovviamente abbiamo
una nuova alleanza, che nostro Signore Gesù Cristo ha suggellato con
il suo sangue sulla croce (Luca 22:20). Questo sacrificio vicario del
Figlio di Dio sulla croce per i nostri peccati, è l’autentica, vera
purificazione, che ha sostituito tutte le disposizioni di
purificazione dell’antica alleanza.
Cristo ha fatto la purificazione dei peccati.
Ebr 1,1 Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere
ai padri per mezzo dei profeti, 1,2 in questi ultimi giorni ha parlato a noi per
mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il
quale ha pure creato i mondi. 1,3 Egli, che è splendore della sua gloria e
impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua
potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla
destra della Maestà nei luoghi altissimi. 1,4 Così è diventato di tanto
superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del
loro.. Ebr, 1, 1- 4;
E qui comprendiamo anche che tutte le "disposizioni"
dell’ebraismo, dell’islam e del cattolicesimo non hanno nulla a che
vedere con la vera fede, ma servono esclusivamente l’ipocrisia dei
seguaci, che sotto questo pretesto perpetrano i crimini più gravi.
Così, per esempio, il celibato del cattolicesimo porta a far sì che i
sacerdoti, in mancanza delle donne, esprimano il loro impulso con lo
stupro dei bambini. Nell’islam abbiamo l’"IS", dove si prega Allah per
cinque volte al giorno e nel frattempo qualche "non credente"
vene decapitato.
E nell’ebraismo fu proprio nella più importante festività religiosa,
il Pessach, durante la quale viene festeggiata anche la venuta del
Signore (la quinta coppa di vino durante il Seder), questo Messia
promesso fu condannato a morte e consegnato alla croce. Tutto questo è
ipocrisia, che è un abominio a Dio (Mat 6,1-2. 16).
Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno.
Mt 6,5
«Quando pregate, non siate come gli ipocriti; poiché essi amano pregare stando
in piedi nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli
uomini. Io vi dico in verità che questo è il premio che ne hanno. Mt 6, 5;
(Vedi anche Discorso 22: "La distinzione della vera religione dalle false religioni.")
Per quanto riguarda il battesimo mediante l’acqua
della Nuova Alleanza, esso è cosa buona e importante. Esso è un segno
visibile della conversione dell’essere umano. Tuttavia, esso non è la
condizione per la salvezza attraverso la grazia. Questa condizione è
solo ed unicamente il sacrificio vicario di nostro Signore e Redentore
Gesù Cristo per la remissione dei nostri peccati. Questa è la reale
purificazione, questa è la salvezza e la vita eterna. La fede in
questo è la conditio-sine-qua-non per ogni singolo essere umano per
accedere al regno di Dio.
Chi crede nel Figlio ha vita eterna.
Giov 3,35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato
ogni cosa in mano. 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece
rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di
lui». Giov 3,35-36;
Ora, io penso che entrambi, in quanto cristiani
ortodossi, possiamo vivere con questa divergenza e la ringrazio per il
suo contributo.