Il significato di Tisha B’av /
THORAH JHEWS, scritto da TTJ, mercoledì, il 26.07.2017 – 21:42
Tabella – L’Anticristo, la "Regina" nella scacchiera del diavolo.
Tabella – Gli Imperi mondiali nella Bibbia.
La fondazione dello Stato di Israele ha danneggiato gli ebrei in tutto il mondo. / Rabbino capo M. A. Friedmann, Viennan
Israele strumentalizza l’olocausto e l’antisemitismo. / Prof. Moshe Zuckermann, Storico sociale Tel Aviv
La nostra missione è informare il mondo che lo Stato di Israele NON rappresenta né gli ebrei né l’ebraismo.
Questa settimana gli ebrei di tutto il mondo commemoreranno il
Tisha B’av, il giorno più triste del calendario ebraico, un giorno di digiuno e
di lutto per la distruzione di Gerusalemme e del tempio. Ma cosa compiangono?
Lasciateci sottolineare che questo lutto non è soltanto una consuetudine o una
questione di devozione. La Gemara (Scrittura religiosa della tradizione
ebraica) recita: "Chi è addolorato per Gerusalemme meriterà di vedere
quando sarà ricostruita, e chi non è addolorato non meriterà di vedere"
(Taanis 30b). Chi capisce ciò che ci manca e attende pazientemente il suo ripristino,
non rimarrà deluso, ma chi pensa che adesso non ci manca nulla – non avrà nulla.
Oggi molti lottano per definire il concetto di sionismo. Alcuni dicono che
significhi secolarismo, ma esistono sionisti religiosi. Altri dicono che indichi
coloro che amano Eretz Yisroel (la Terra di Israele) e ne fanno la loro patria. Ma
ci sono centinaia di migliaia di ebrei ortodossi che contestano il sionismo in
maniera così violenta da rifiutarsi di arruolarsi nell’esercito e, tuttavia,
amano Eretz Yisroel, la citano sempre nelle loro preghiere e spesso la scelgono
come loro casa. Lasciateci respingere, di conseguenza, questo concetto
sconcertante e fateci parlare invece di esilio e redenzione.
Dio dispose che il popolo ebraico dovesse essere esiliato. Nelle nostre
preghiere diciamo: "A causa dei nostri peccati siamo stati banditi dalla nostra
terra." Esilio significa non avere una sovranità ebraica, come dice la Gemara:
"Non c’è nessuna differenza tra l’era contemporanea e il periodo messianico, a
parte la nostra sottomissione alle nazioni" (Shabbos 63a). Un ebreo che ha
vissuto in Erez Yisroel sotto la dominazione turca o britannica contava come in
esilio, e per lo stesso motivo un ebreo che vive al di fuori di Erez Yisroel
conta come non in esilio, se come ultima via d’uscita nei momenti di necessità
confida in uno stato ebraico.
Oggi ci sono quegli ebrei che accettano l’esilio e quelli che non l’accettano.
Coloro che non sono religiosi potrebbero starsene seduti per terra e osservare
il lutto durante il Tisha B’av, ma senza effettivamente comprendere che cosa
compiangono.
Pensano di essere più furbi di Hashem (ebraico per ‘il nome’, una denominazione
usata nell’ebraismo per indicare Dio) e di non dover rispettare il Suo piano.
Pensano che il fatto di essere andati in esilio sia stato un incidente, perciò
un altro incidente potrebbe riportarci indietro. "Condizioni geopolitiche", così
dicono, "hanno permesso agli ebrei di insediarsi nuovamente nella loro vecchia
patria, Eretz Yisroel, e realizzare il sogno di secoli."
Non comprendono che Hashem ci ha dispersi nel mondo per la nostra sicurezza
personale, come dice la Gemara (Pesachim 87b). Non sanno che la Torah parla
delle maledizioni che colpiranno gli ebrei a Erez Yisroel[1] ma non se andranno
in esilio (Ramban sul Deuteronomio 28:42).
Alcuni protestano: "L’esilio non è solo una questione di sovranità. Piangiamo la
perdita del nostro Beis Hamikdash, il Tempio Santo di Gerusalemme. Piangiamo la
grandezza spirituale che il popolo ebraico una volta possedeva rispetto a oggi,
dove molti ebrei vivono sotto l’influenza secolare."
Ma coloro che costruiscono Eretz Yisroel da soli, non si fermeranno alla
sovranità. Dicono: se emaniamo leggi per creare uno stato più religioso, allora
cambierà tutto. Vogliono creare una teocrazia senza il consenso di Dio.
Rabbi Yosef Chaim Sonnenfeld, rabbino capo di Gerusalemme negli anni ’20 e ’30,
lo spiegò bene con la parabola del principe saggio che si era ammalato
gravemente. Suo padre, il re, chiamò i migliori medici e li mandò al suo letto
di ospedale, e il re stesso stava lì accanto a lui. Ci si potrebbe mai
immaginare che un giovane così saggio pregasse suo padre e i suoi medici di
dimetterlo dall’ospedale e mandarlo a casa ancora malato?
E anche se avesse espresso una simile preghiera stupida, nonostante la loro
compassione e il loro amore per lui, loro non avrebbero acconsentito. Lasciare
l’ospedale, quando non completamente ristabilito, avrebbe messo in pericolo la
sua vita. Rabbi Sonnenfeld prosegue:
"Noi, il popolo ebraico, siamo in esilio a causa dei
nostri peccati. L’esilio è l’ospedale del popolo ebraico. Non è pensabile
esercitare il potere nella nostra terra prima che si sia concluso il nostro
processo di guarigione. Haschem ci protegge e ci salvaguarda, mentre ci
somministra la nostra medicina in dosi esatte. Siamo sicuri che quando il
momento arriverà e la nostra guarigione dai nostri peccati è terminata, Haschem
non esiterà neanche un secondo ed Egli stesso ci libererà. Al contrario, se ci
affrettassimo a lasciare l’ospedale – allora aleggerebbe un pericolo mortale su
di noi, un pericolo continuo, cosa che Dio impedirebbe. E anche quando preghiamo
per la nostra redenzione, chiediamo solamente che il nostro processo di
guarigione si compia velocemente – non di ritornare nel palazzo reale, mentre
siamo ancora malati, cosa che Dio impedirebbe. (Mara D’ara Yisroel v. 1 pag.
145)"
Sì, noi piangiamo le nostre perdite spirituali, ma la nostra
guarigione spirituale dipende dall’esilio fisico. Il tentativo di fuggire
dall’ospedale prima del tempo affliggendosi per la malattia significa negare
questo principio.
Fateci parlare del nome Sion, il quale designa esso stesso questo movimento
anti-esilio. Una volta qualcuno chiese al rabbino di Brisk: "Dov’è scritto nella
Gemara o nello Schulchan Aruch che l’idea del sionismo sia sbagliata?" "Gemara?
Schulchan Aruch?", rispose. "Portami un Siddur (libro di preghiere) e te lo
mostrerò. Ti indicherò dov’è scritto." A quella persona mostrò le parole Shmoneh Esrei, "Affinché i nostri occhi vedranno, quando Tu ritornerai a Sion" (Uvdos Vehanhagos Leveis Brisk v. 4, pag. 195).
Ogni ebreo che per tutti i secoli passati abbia recitato le preghiere tre volte
al giorno sapeva bene che Haschem avrebbe riportato la Sua presenza a Sion. E
poi venne il sionismo, prese questo nome santo e capovolse l’intero concetto.
Non sarà Haschem, non sarà Moshiach (il Messia), saremo noi stessi a
portarci la redenzione. "Se non mi aiuto da solo, chi mi aiuterà?", era il loro
motto.
Nelle sinagoghe durante il Tisha B’av gli ebrei recitano otto kino (lamenti) che
iniziano con la parola Sion. Il più celebre di questi lamenti inizia "Sion, non
vuoi ricercare il benessere dei tuoi prigionieri?" Fu scritto nel 12º; secolo dal
rabbino Yehuda Halevi. "Ah", dicono, "il rabbino Yehuda Halevi era un sionista!
Vedete, scrisse delle belle poesie sulla nostalgia di Sion e alla fine della sua
vita fu persino egli stesso un Aliyah." Ma il seguente passaggio tratto dalla
sua celebre opera, il Kuzari, ci mostra ciò in cui credeva davvero.
Il Kuzari descrive un dialogo tra il re dei cazari e un rabbino. Il rabbino
spiega che il popolo ebraico è più vicino a Dio oggi nel suo modesto esilio di
quanto lo sarebbe se fosse una nazione potente. Il re dice: "Forse sarebbe stato
così, se la tua umiltà fosse stata voluta; ma è forzata, e se solo avessi il
potere, uccideresti." Il rabbino risponde:
"Hai toccato il nostro punto debole, o re dei cazari.
Se la maggioranza di noi avesse accettato la nostra umile condizione per volontà
di Dio e della Sua Torah, Dio non ci avrebbe costretto a sopportarla per così
tanto tempo. Ma solo una minima parte del nostro popolo pensa questo Se
sopportassimo il nostro esilio e la nostra umiliazione per volontà di Dio, come
dovremmo, noi stessi ci contraddistingueremmo in base ai criteri della
generazione dell’era messianica, nella quale speriamo, e accelereremmo il giorno
della nostra a lungo agognata redenzione" (Kuzari Maamar 1, 113-115).
Per il rabbino Yehuda Halevi fu un grande merito accettare
l’esilio per volontà di Dio; era suo desiderio fuggire dall’esilio senza
violenza, solo per fare l’esperienza della tanto bramata redenzione, e nel
frattempo vedere la sua amata Terra Santa nel suo stato di devastazione. Di
contro, purtroppo i sionisti confermano l’accusa del re dei cazari: "Se solo
avessi il potere, uccideresti."
Sion, di cui abbiamo nostalgia, è un luogo spirituale, un luogo in cui vigeranno
tutti gli antichi comandamenti, il popolo ebraico servirà Haschem e sarà una
luce delle nazioni – non un luogo in cui gli ebrei vivono con la spada, ogni
giorno in collisione con nemici, provocando la condanna del mondo.
Da secoli ciò che rimane del tempio, il muro del pianto sul lato occidentale,
che gli ebrei chiamano Kosel, simbolizza il nostro dolore per ciò che abbiamo
perso. Ironicamente i sionisti hanno utilizzato come simboli nazionalisti sia il
Tisha B’av che il Kosel. Negli anni ’20 il Betar, gruppo militante ebraico di
Jabotinsky, iniziò la consuetudine di marciare ogni anno verso il Kosel nella
notte del Tisha B’av.
Nonostante gli avvertimenti da parte delle autorità britanniche a causa delle
tensioni tra sionisti e arabi sul luogo santo, nel 1920 svariate centinaia di
giovani del gruppo Betar marciarono verso il muro con le bandiere a mezz’asta.
Quando il corteo raggiunse il muro, i giovani tacquero e giurarono: "Ascolta
Israele, questo muro è il nostro muro, questo muro è uno!" (Ascolta,
Israele: IL SIGNORE, il nostro Dio, è l’unico SIGNORE. Deut 6,4).
Poi marciarono intorno alle antiche mura della città. Quando ritornarono in
città, andarono alla Merkaz Harav Jeschiwa, dove incontrarono il rabbino Kook, a
cui raccontarono della marcia e del giuramento che avevano fatto per difendere
il muro fino alla loro ultima goccia di sangue. Il rabbino Kook approvò molto
ciò che avevano fatto. (Malachim Kivnei Adam, pag. 184).
Il resto è storia: durante i disordini, scoppiati in reazione alla
rivendicazione sionista del suo diritto sul muro, gli arabi uccisero 133 ebrei a
Gerusalemme e a Hebron.
Ancora oggi il Kosel simboleggia la sovranità sionista sul più sacro dei luoghi.
E ora quegli ebrei ortodossi, che pensano che "il muro è il nostro muro", sono
in lotta con i gruppi riformisti, che vogliono tenere funzioni religiose
egualitarie presso il Kosel.
Ma il Kosel non è nostro per decidere chi deve pregare lì. Inizialmente il Kosel
non veniva utilizzato per funzioni religiose pubbliche di qualsiasi tipo. Era un
luogo sacro in cui si recavano gli ebrei per pregare in privato. Furono i
sionisti – che generalmente non sono affatto noti per la preghiera – che negli
anni ’20 cercarono di trasformarlo in una sinagoga pubblica.
Quando nel 1928 il Vaad Leumi sionista (consiglio nazionale) si recò dal rabbino
Josef Chaim Sonnenfeld, il quale da circa 60 anni viveva nella Terra Santa, a
chiedere il suo sostegno per la rivendicazione per cui il muro avrebbe sempre
avuto lo status di sinagoga, il rabbino Sonnenfeld rispose come segue: ‘14
ottobre 1928’ Alla domanda: era la prassi portare un reliquiario e i rotoli
della Torah al Muro del pianto?, risposi: ’So che non c’è mai stata una simile
prassi, e anche oggi sono completamente insoddisfatto della prassi’."
Anche l’ultimo e più celebre lamento di tutti, l’Eli Tzion, si concentra sulla
parola Sion: "Piangete Sion e le sue città, come una donna nei dolori, come una
vergine vestita di sacco che piange lo sposo della sua giovinezza." Si osservi
la scelta del paragone "come una donna nei dolori": dolore che porta alla gioia,
alla nascita di un bambino. L’intenzione dell’autore è chiara: coloro che
comprendono l’esilio, che non cercano di sfuggire al decreto divino, saranno
coloro che un giorno testimonieranno la vera rinascita del popolo ebraico in
Terra Santa, quando Moshiach verrà.
La nostra missione è informare il mondo che lo
Stato di Israele NON rappresenta né gli ebrei né l’ebraismo. Contattaci
Era mia assoluta intenzione citare l’articolo di cui sopra in
tutta la sua lunghezza perché proprio questo tema degli ebrei ortodossi
antisionisti è troppo poco conosciuto e diffuso nel nostro mondo occidentale non
ebraico.
Fondamentalmente accolgo con favore questa critica ebraica al sionismo, e io
stesso ho anche prodotto una gran quantità di argomenti qui sul mio sito web che
dimostrano come il sionismo, anche da un punto di vista cristiano, sia sbagliato
e da respingere. La profonda conoscenza dell’autore di cui sopra documenta uno
studio intensivo di anni delle sacre Scritture dell’ebraismo – soprattutto anche
dei profeti (Libri dell’annunciazione), in cui troviamo indicazioni sul destino
del popolo di Israele come nella seguente parabola del profeta Isaia.
La parabola della vigna sterile. Io voglio cantare per il mio amico il cantico del mio
amico per la sua vigna. Ora, abitanti di Gerusalemme e voi, uomini di Giuda, giudicate fra me e la mia vigna! Che cosa si sarebbe potuto fare alla mia vigna più di quanto ho fatto per essa? Perché, mentre mi aspettavo che facesse uva, ha fatto uva selvatica? Ebbene, ora vi farò conoscere ciò che sto per fare alla mia vigna: le toglierò la siepe e vi pascoleranno le bestie; abbatterò il suo muro di cinta e sarà calpestata. Ne farò un deserto; non sarà più né potata né zappata,; vi cresceranno i rovi e le spine; darò ordine alle nuvole che non vi lascino cadere pioggia. Infatti la vigna del SIGNORE degli eserciti è la casa d’Israele, e gli uomini di Giuda sono la sua piantagione prediletta, egli si aspettava rettitudine, ed ecco spargimento di sangue; giustizia, ed ecco grida d’angoscia!, (Vedi anche Capitolo 13: "Compianto su
Sion") |
Questa è solo una delle tante profezie che già molto tempo prima
avevano annunciato a Israele che sarebbe finita male.
(Vedi anche Discorso 1015: "Shema Jisrael – Ascolta, ISRAELE: il giudizio di Dio sul suo popolo")
Come dice così bene l’autore di cui sopra a proposito
dell’odierno Israele: "Vogliono creare una teocrazia senza il consenso di Dio."
Ed è anche esattamente così:
• Sono ritornati nella terra di Israele senza il
consenso di Dio.
• Hanno fondato uno stato laico senza il consenso
di Dio.
• Si sono dati leggi nuove e laiche senza il
consenso di Dio.
• Governano questo stato e commettono assassini,
omicidi, crimini, si dedicano alla corruzione e bestemmiano.
In breve: con questo Stato di Israele senza Dio gli ebrei
sionisti si sono creati un nuovo "vitello d’oro" e ci danzano intono.
Nell’articolo di cui sopra, TTJ cita la perdita del Beis
Hamikdash, il Tempio Santo:
Alcuni protestano: "L’esilio non è solo una questione di sovranità. Piangiamo la perdita del nostro Beis Hamikdash, il Tempio Santo di Gerusalemme. Piangiamo la grandezza spirituale che il popolo ebraico una volta possedeva rispetto a oggi,
dove molti ebrei vivono sotto l’influenza secolare."
Ciò che non cita però è innanzitutto il fatto biblico per cui in
questo tempio, nel Santo dei Santi del tempio, Dio, l’Onnipotente, ha dimorato
per secoli presso gli Israeliti. In origine era la "Tenda del Convegno", che Dio
chiese a Mosè di erigere. Nella parte posteriore della tenda, separata dalla
parte anteriore da una cortina, c’era il "Santo dei Santi", dove si trovava
l’arca dell’Alleanza (arca della Testimonianza).
Lì io mi incontrerò con te; dal propiziatorio ti comunicherò tutti gli ordini che avrò da darti per i figli d’Israele.
Es 25,21 Metterai il propiziatorio in alto, sopra
l’arca; e nell’arca metterai la testimonianza che ti darò. 25,22 Lì io
mi incontrerò con te; dal propiziatorio, fra i due cherubini che sono
sull’arca della testimonianza, ti comunicherò tutti gli ordini che avrò
da darti per i figli d’Israele. Es 25,21-22;
Dunque, Dio parlava a Mosè nel Santo dei Santi attraverso l’arca
dell’Alleanza, e questo luogo era anche la "dimora" di Dio presso gli Israeliti.
Più tardi, quando il tempio fu costruito a Gerusalemme, anche in questo tempio,
nell’ultima stanza, c’era il Santo dei Santi, e anche qui una cortina lo
separava dalla stanza anteriore, il Luogo Santo. Qui Dio dimorava presso il Suo
popolo.
Quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo.
Es 26,31 «Farai un velo di filo
violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con dei cherubini
artisticamente lavorati 26,32 e lo sospenderai a quattro colonne d’acacia,
rivestite d’oro, che avranno i chiodi d’oro e poseranno su basi d’argento. 26,33
Metterai il velo sotto i fermagli; e lì, di là dal velo, introdurrai l’arca
della testimonianza; quel velo sarà per voi la separazione del luogo
santo dal santissimo. 26,34 Metterai il propiziatorio sull’arca della
testimonianza nel luogo santissimo. 26,35 Metterai la tavola fuori del velo e il
candelabro di fronte alla tavola dal lato meridionale della Dimora;
metterai la tavola dal lato di settentrione. Es 26,31-35;
Von Daniel Ventura – Eigenes Werk,
CC BY-SA 4.0, Link
Dall’altro lato, tuttavia, è proprio questa cortina che alla
morte del Figlio di Dio sulla croce viene squarciata in due, da cima a fondo,
come segno del fatto che gli Israeliti, condannando a morte il Figlio di Dio,
avevano anche rotto il patto con Dio, e Dio, di conseguenza, aveva sciolto
l’Alleanza, abbandonando il tempio e con ciò anche gli Israeliti.
Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo.
Mat 27,50 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran
voce, rese lo spirito. 27,51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò
in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono,
Mat 27,50-51;
E poi, 40 anni dopo, Tito con le sue legioni romane rase
al suolo Gerusalemme e il tempio, e cacciò tutti gli Israeliti dalla loro terra
nella Diaspora, e questa era la punizione di Dio per questo oltraggio dell’un
tempo popolo eletto di Dio. Questo lo sanno gli ebrei in fondo al cuore, ma con
la testa rimuovono questa circostanza che non deve essere mai citata,
soprattutto di fronte al mondo.
Tuttavia, un’altra frase, contenuta nell’articolo citato all’inizio da TTJ, svela tutta la problematica di questa interpretazione alla luce dell’Apocalisse del Nuovo Testamento:
coloro che comprendono l’esilio, che non cercano di sfuggire al
decreto divino, saranno coloro che un giorno testimonieranno la vera
rinascita del popolo ebraico in Terra Santa, quando Moshiach (il
Messia) verrà.
Presa di per sé, questa dichiarazione è del tutto corretta e
conforme alla Bibbia secondo l’Antico Testamento. Tuttavia, se si conosce il
Nuovo Testamento – e non è certamente il caso di TTJ – allora si sa che questa è
una minaccia pericolosissima. Infatti, secondo il Nuovo Testamento – soprattutto
anche secondo l’Apocalisse di Giovanni – sarà l’Anticristo a presentarsi come il
"vero" Messia in Israele.
Qui è Satana che ingannerà il mondo intero plagiando la vita e la morte del
Figlio di Dio. Come prima cosa permetterà che un essere umano – un politico –
acquisti un grande potere (il primo Anticristo). Poi il Signore Gesù lo ucciderà
con la spada della Sua bocca alla Sua Venuta per il Rapimento dei Suoi.
La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione
efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi
bugiardi.
2Tess 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché
quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato
manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2,4
l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto
di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando
se stesso e proclamandosi Dio. 2,5 Non vi ricordate che quand’ero
ancora con voi vi dicevo queste cose? 2,6 Ora voi sapete ciò che lo trattiene
affinché sia manifestato a suo tempo. 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già
in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E
allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il
soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta.
2,9 La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di
Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi,
2,10 con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché
non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2,11 Perciò
Dio manda loro una potenza d’errore perché credano alla menzogna; 2,12 affinché
tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti
nell’iniquità, siano giudicati. 2Tess 2,3-12;
Quindi, egli si siederà nel tempio proclamando di essere "Dio".
Anche il nostro Signore Gesù Cristo si è seduto nel tempio e ha letto dal libro
di Isaia "Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha
unto" (Isa 61,1-2) e ha detto alla comunità presente: "Oggi, si è adempiuta
questa Scrittura, che voi udite."(Luca 4,18-21)
DIn questo modo Egli ha detto di essere l’"Unto", ebraico: moshiach (il
Messia) e, di conseguenza, il Figlio di Dio. Ed è il plagio di questo fatto
biblico che Satana inscenerà di fronte all’umanità. Già Lutero l’aveva descritto
come "scimmia di Dio", perché cerca sempre di scimmiottare Dio. E qui il diavolo
si gioca l’asso nella manica: l’Anticristo.
DA DOVE |
C H I |
C O M E |
C H E C O S A |
D O V E |
|||||||||||||||
In cielo |
dragone serpente |
grande, rosso |
sette teste |
dieci corna |
Apoc 12:3-4; |
||||||||||||||
Diavolo, Satana |
coda trascinava 1/3 delle stelle |
con sette teste |
|||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leone |
Dan 7:4; |
|||||||||||||||
ali di aquila |
|||||||||||||||||||
le furono strappate le ali |
|||||||||||||||||||
fu fatta stare ritta sui due piedi |
|||||||||||||||||||
come un uomo con un cuore d’uomo |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile ad un orso |
Dan 7:5; |
|||||||||||||||
si alzava su di un lato |
|||||||||||||||||||
e aveva tre costole in bocca |
|||||||||||||||||||
"Levati, mangia molta carne" |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
<-- |
simile a un leopardo |
Dan 7:6; |
|||||||||||||||
quattro ali di uccello |
|||||||||||||||||||
aveva quattro teste |
|||||||||||||||||||
le fu dato il dominio |
|||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
spaventevole, terribile e |
<- |
aveva dieci corna |
Dan 7:7-25; |
||||||||||||||
traordinariamente forte |
piccolo corno tre corna divelte |
||||||||||||||||||
essa aveva grandi denti di ferro |
occhi simili a occhi di uomo |
||||||||||||||||||
divorava, stritolava e calpestava |
bocca proferiva grandi cose |
-> |
|||||||||||||||||
diversa da tutte le bestie precedenti |
bestemmia contro Dio |
-> |
|||||||||||||||||
vincerà i santi |
-> |
||||||||||||||||||
regna sui popoli 3 tempi e 1/2 |
-> |
||||||||||||||||||
Dal mare |
bestia |
--> |
simile a un leopardo |
--> |
dieci corna con dieci diademi |
sette teste con |
Apoc 13:1-8; |
||||||||||||
-> |
piedi erano come quelli dell’orso |
potestà di operare per 42 mesi |
<- |
nomi di bestemmia |
|||||||||||||||
--> |
la sua bocca come quella del leone |
vincerà i santi |
<- |
||||||||||||||||
V |
--> |
potenza, trono e l’autorità del dragone |
bestemmia contro Dio |
<- |
|||||||||||||||
la bocca proferiva cose grandi |
<- |
||||||||||||||||||
V |
V |
||||||||||||||||||
Nel deserto |
bestia (Satana) |
di colore scarlatto piena di nomi di bestemmia, la Babilonia la grande sedeva sopra. La bestia era e non è più e salirà dall’abisso e andrà in perdizione, è anch’essa un ottavo re viene dai sette. |
sette teste sono sette monti / re, cinque sono caduti uno è, l’altro non è ancora venuto quando verrà dovrà durare poco La bestia viene da essi. |
dieci corna dieci re riceveranno potestà per un’ora insieme alla bestia e daranno la potenza ed autorità alla bestia. E combatteranno contro l’Agnello e l’Agnello li vincerà Essi bruceranno la meretrice col fuoco |
Apoc 17:3-16; |
||||||||||||||
__________ |
__ |
_____ |
__ |
__ |
__ |
__ |
___ |
_____________________________ |
___ |
_________________________ |
___ |
__ |
__ |
__ |
__ |
____________________ |
________________ |
________________ |
____________ |
Una volta che il Figlio di Dio ucciderà questo empio, Satana lo
risveglierà dai morti e questi verrà in Israele come il secondo Anticristo, il
"Messia risorto". Egli proclamerà di essere il vero "Messia/Cristo" e dirà che
Gesù era un impostore. E questo gli ebrei l’hanno sempre detto, perciò
celebreranno il Anticristo come il "Redentore" in Israele e presto anche in
tutto il mondo.
La bestia con le sette teste salta dal mare – immediatamente prima dei sette giudizi delle coppe.
Apoc 13,1 Poi vidi salire dal mare una bestia
che aveva dieci corna e sette teste, sulle corna dieci diademi e sulle teste nomi
blasfemi. 13,2 La bestia che io vidi era simile a un leopardo, i suoi piedi erano
come quelli dell’orso e la bocca come quella del leone. Il dragone le diede
la sua potenza, il suo trono e una grande autorità. 13,3 E vidi una delle
sue teste come ferita a morte; ma la sua piaga mortale fu guarita; e tutta la terra,
meravigliata, andò dietro alla bestia; 13,4 e adorarono il dragone perché aveva dato
il potere alla bestia; e adorarono la bestia dicendo: «Chi è simile alla bestia? e
chi può combattere contro di lei?» 13,5 E le fu data una bocca che proferiva
parole arroganti e bestemmie. E le fu dato potere di agire per quarantadue mesi.
13,6 Essa aprì la bocca per bestemmiare contro Dio, per bestemmiare il
suo nome, il suo tabernacolo e quelli che abitano nel cielo. 13,7 Le fu pure
dato di far guerra ai santi e di vincerli, di avere autorità sopra ogni tribù,
popolo, lingua e nazione. 13,8 L’adoreranno tutti gli abitanti della terra
i cui nomi non sono scritti fin dalla creazione del mondo nel libro della vita
dell’Agnello che è stato immolato. 13,9 Se uno ha orecchi, ascolti. 10 Se uno
deve andare in prigionia, andrà in prigionia; se uno dev’essere ucciso con la
spada, bisogna che sia ucciso con la spada. Qui sta la costanza e la fede dei
santi. 13,11 Poi vidi un’altra bestia, che saliva dalla terra, e aveva
due corna simili a quelle di un agnello, ma parlava come un dragone.
Apoc 13,1-11;
All’epoca della Sua Apparizione sono proprio i due testimoni di
Dio a tormentare le persone con piaghe per dimostrare loro chi è il loro Dio e
come Egli può punirli. Una volta apparso, il secondo Anticristo ucciderà questi
due testimoni, provocando un’ebbrezza di gioia a Gerusalemme e in tutto il
mondo.
Se un altro venisse nel suo proprio nome, voi (gli ebrei) lo ricevereste.
Giov 5,43 Io sono venuto nel nome del Padre mio e
voi non mi ricevete; se un altro venisse nel suo proprio nome,
voi lo ricevereste. Giov 5,43;
Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il Figlio.
1Gio 2,22 Chi è il mendace, se non colui che
nega che Gesù è il Cristo? Costui è l’anticristo, che nega il Padre e il
Figlio. 1Gio 2,22;
Tuttavia, la conseguenza di ciò sono piaghe ancora più grandi
(Giorno dell’Ira di Dio – Giudizi delle Coppe). Il falso Messia poi combatterà
con tutti gli eserciti della terra contro il vero Messia, il nostro Signore Gesù
Cristo e il Suo esercito celeste nella battaglia di Harmaghedon, e sarà gettato
all’inferno dal Figlio di Dio, insieme al falso profeta.
(Vedi anche Capitolo 07: "La Battaglia di Harmaghedon.")
Il regno d’Egitto |
Il regno d’Assiria |
Il regno di Babilonia |
Il regno di Medo-Persia |
Il regno di Grecia |
Il regno Romano |
Il regno dell’Anticristo (La Grande Tribolazione) |
Il Millennio (Il regno della pace) |
L’Ultima Guerra |
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Apoc 17:9-11 Thutmosis |
Apoc 17:9-11 Assurnasirpal |
Apoc 17:9-11 Nabucodonosor |
Apoc 17:9-11 Cyrus |
Apoc 17:9-11 Alessandro |
Apoc 17:9-11 Augusto |
Apoc 17:8-11 Bestia |
Apoc 20:4-7 Gesù Cristo |
Apoc 17:8-11 Satana/bestia |
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1ª testa / re lui è caduto |
2ª testa / re lui è caduto |
3ª testa / re lui è caduto |
4ª testa / re lui è caduto |
5ª testa / re lui è caduto |
6ª testa / re lui è caduto |
7ª 1º Anticristo mare testa / re 2º Anticristo abisso Apoc 13:1 lui verrà Apoc 13:7; 11:7 Giudizi dei Sigilli Giorno del SIGNORE |
Prima Risurrezione: i martiri tornarono in vita e regnarono con Cristo mille anni |
8ª testa / re lui era il 7° |
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Apoc 6:2 |
R A |
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2Tess 2:3-7 |
2Tess 2:8 Mat 24:29 Apoc 7:14 |
2Tess 2:9 |
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Ez 31:2-11 |
P I |
Ez 39:1-13 Har-Magedon Apoc 16:16; 19:19 |
Ez 39:1-13 |
Ez 38:1-13 |
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Isa 10:5-16 |
M |
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Dan 2:32,37-38 testa d’oro |
Dan 2:32,39 petto, braccia d’argento |
Dan 2:32,39 ventre cosce di bronzo |
Dan 2:33,40 gambe di ferro |
Dan 2:33,41-43 piedi ferro, argilla |
E N T O |
Dan 2:42,44 dita ferro argilla dieci re |
Dan 2:34-35,44-45 monte non per mano pietra |
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Dan 7:4 leone con ali d’aquila | | |
Dan 7:5 orso si alzava su di un lato | |
Dan 7:6 pardo quattro teste | | |
Dan 7:7 bestia terribile denti di ferro | | |
2Tess 2:3-12 l’empio | | |
Dan 7:8,11 dieci corna piccolo corno bocca di blasfemia | |
Dan 7:13-14 Figlio dell’uomo |
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V Apoc 13:2 bocca di leone |
V Apoc 13:2 piedi d’orso |
V Apoc 13:2 simile a un leopardo |
V Apoc 13:1 dieci corna |
V Apoc 13:3 ferita a morte (2Tess 2:8) ma tornata in vita |
V Apoc 13:4,14 i re della terra la bestia e il falso profeta nel stagno di fuoco Apoc 19:19-20 |
Apoc 20:2-6 |
Apoc 20:7-10 |
Così possiamo vedere, per quanto comprensibile sia il desiderio
degli ebrei ortodossi nei confronti del loro Messia, che il primo "Messia" che
verrà sarà l’Anticristo e con lui Satana, il quale ingannerà e sedurrà gli ebrei
e con loro il mondo intero. Ai giorni nostri il vero Messia ̵ il nostro Signore
Gesù Cristo – può essere ricevuto solo nella fede.
Verrà di persona solo dopo tutta questa tribolazione, nel Millennio. E il
"residuo degli ebrei" lo accoglierà gridando "Benedetto colui che viene nel nome
del Signore":
Ecco, la vostra casa vi è lasciata deserta finché non direte: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore
Mat 23,32 Voi superate la misura dei vostri
padri! 23,33 Serpenti, razza di vipere! Come sfuggirete al giudizio della
Geenna? 23,34 Perciò, ecco io vi mando dei profeti, dei savi e degli
scribi; di loro ne ucciderete e crocifiggerete alcuni, altri ne flagellerete
nelle vostre sinagoghe e li perseguiterete di città in città, 23,35 affinché
ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del
giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che uccideste fra
il tempio e l’altare.
23,36 In verità vi dico che tutte queste cose ricadranno su questa
generazione. 23,37 Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi
coloro che ti sono mandati! Quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli come
la gallina raccoglie i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! 23,38 Ecco,
la vostra casa vi è lasciata deserta. 23,39 Poiché io vi dico, che da
ora in avanti non mi vedrete più, finché non direte: "Benedetto
colui che viene nel nome del Signore!". Mat 23,32-39;
Inoltre, purtroppo, nell’articolo di cui sopra si parla appena
della Torah stessa – la Bibbia dell’Antico Testamento. Tuttavia, le Scritture
ebraiche insieme al Talmud (Mischna, Gemara)
si basano effettivamente sulla Torah, come ci mostra anche la seguente citazione
dell’’autore:
Finalmente nell’articolo di cui sopra si parla appena della Torah stessa – la Bibbia
dell’Antico Testamento. Tuttavia, le Scritture ebraiche insieme al Talmud (Mischna, Gemara)
si basano effettivamente sulla Torah, come ci mostra anche la seguente citazione
dell’autore:
"Una volta qualcuno chiese al rabbino di Brisk:
’Dov’è scritto nella Gemara o nello Schulchan Aruch che l’idea del sionismo sia sbagliata? ’ ‘Gemara? Schulchan Aruch?’, rispose. ‘Portami un Siddur (libro di preghiere) e te lo mostrerò. Ti indicherò dov’è scritto’. A quella persona mostrò le parole Shmoneh Esrei, ‘Affinché i nostri occhi vedranno, quando Tu ritornerai a Sion…’" (Uvdos Vehanhagos Leveis Brisk v. 4, pag. 195)."
Davvero una risposta saggia: "Quando Tu (il Messia) ritornerai a
Sion". Con ciò disse a questo sionista che il sionismo senza il Messia è
sbagliato.
Ora in conclusione ancora una dichiarazione del rabbino capo Moishe Arye
Friedmann di Vienna:
"Attraverso l’uso dell’olocausto, con la violenza è stato
fondato lo Stato di Israele, cosa che contraddice la volontà di Dio (Os 1:7).
In quanto ebrei ortodossi sopportiamo il destino della diaspora impostoci da
Dio. Ma la fondazione dello Stato di Israele non ha danneggiato gli ebrei
solo a livello religioso, i mezzi e i metodi con i quali Israele procede
contro i palestinesi a tutela della sua esistenza danneggiano gli ebrei di
tutto il mondo e generano un nuovo antisemitismo. Per gli ebrei
ortodossi è chiaro, dunque, che la diaspora è il destino che Dio ci ha
imposto fino alla Venuta del Messia"."
L’autore di cui sopra, il rabbino capo viennese Moishe Arye
Friedmann, nel suo discorso di apertura alla conferenza internazionale dei
rabbini del 2004 a Vienna ha anche esternato le seguenti dichiarazioni:
"Proprio adesso, in occasione della commemorazione
di Theodor Herzl, si devono affrontare alcuni punti basilari che riguardano i
fondamenti essenziali della religione ebraica. Le cerimonie di stato qui in
Austria e in altri paesi danno effettivamente l’impressione che il sionismo sia
da equiparare all’ebraismo o che almeno rappresenti una legittima direzione
politica dell’ebraismo. È vero il contrario!"
"In quanto ebrei ortodossi non potremo mai accettare la dottrina del dott.
Theodor Herzl. In quanto ebrei ortodossi contestiamo e respingiamo completamente
il sionismo. In quanto ebrei ortodossi vediamo il sionismo come un tradimento
nei confronti di Dio e della religione ebraica."
"(…) Per gli ebrei ortodossi è chiaro tuttavia che la diaspora è il destino che
Dio ci ha imposto fino alla Venuta del Messia. Uno stato ebraico fondato sul
potere e sulle armi come quello di Israele, di conseguenza, contraddice la
volontà di Dio (Os 1,7). Perciò preghiamo per la sua caduta e che ciò avvenga
senza spargimento di sangue innocente. A noi ebrei è vietata la politica di
potere, il nostro può essere soltanto un coerente cammino spirituale."
Nato a Tel Aviv nel 1949, figlio di vittime polacche
dell’olocausto, attacca sempre violentemente Israele. La tesi centrale di Moshe
Zuckermann, professore di storia e filosofia, che ha appena pubblicato un nuovo
e complesso libro (Antisemit; Promediaverlag, 208 pagg., 15,90 Euro), è la
seguente: molti ebrei e la politica di Israele "strumentalizzano l’olocausto e
l’antisemitismo per ridurre i critici al silenzio".
KURIER: Non sta esagerando un po?
Moshe Zuckermann: No. Vede, l’antisemitismo naturalmente esiste e deve
essere combattuto ovunque mostri la sua brutta faccia. Ciò che però intendo è
l’accusa di antisemitismo dalla quale i potenti ricavano capitale politico, col
quale vogliono respingere le critiche con violenza. Chi critica Israele non è
per questo automaticamente antisemita. Qui si è perso ogni criterio. Deve essere
possibile chiamare con il suo vero nome la barbarica politica di ingiustizia di
Israele nei confronti dei palestinesi.
Lei pensa che ciò succeda troppo poco al di fuori del mondo arabo?
Sì, criticare Israele, soprattutto in Germania, è un tabu sedimentato fin dentro
le alte sfere politiche. Specialmente la sinistra tedesca ha sviluppato una
cieca solidarietà con l’ebraismo. Intanto, gente come Michel Friedman o Henry M.
Broder (entrambi sono ebrei che condannano aspramente i critici di Israele.
Nota.) non hanno la minima idea della realtà israeliana. In questo contesto
parlo di filosemitismo, che si fonda sullo stesso risentimento e, di
conseguenza, non è altro che un antisemitismo invertito.
C’è una parte che applaude le Sue tesi, dalla quale però non vorrebbe
essere applaudito affatto. È così?
Naturalmente è così già da anni, tuttavia, l’alternativa sarebbe quella di non
dire ciò che ritengo giusto e importante. Ma non permetto a nessuno di
approfittarsi di me, né di ridurmi al silenzio.
Come vede il ruolo di Israele nel conflitto mediorientale contro i palestinesi?
IDopo 40 anni di regime di occupazione Israele si presenta tuttora come vittima.
La questione alla fine è semplice: Israele vuole esistere o non vuole capire che
sta causando la propria catastrofe? Conseguentemente esistono solo due
possibilità. O Israele restituisce i territori occupati con il pericolo di una
guerra civile, oppure no, appunto, e allora incombe una guerra territoriale che
– con nuove armi – minaccia di ridurre mezzo Medio Oriente a un cumulo di
macerie. Questa allora sarebbe la fine dello Stato di Israele e del sionismo.
Compianto su Sion.Sion, tu gioia e sposa di Dio (Isa 62:5),
cosa hai fatto di te stessa? Hai tradito il tuo sposo (Os 2:16-20), fatto
uccidere suo figlio, che egli aveva inviato per la tua salvazione
(Mat 26:63-68) e dunque spezzato il suo patto (Ger 31:31-33). Ora Dio ha
sciolto il patto con te e ti ha abbandonata ai tuoi peccati. Il tempio è
annientato, l’altare sacrificale distrutto. Là dove tu ogni giorno hai
ottenuto il perdono e la grazia del tuo Dio (Es 29:38-39), non è rimasta
alcuna pietra su pietra (Mat 24:1-2). Da allora muoiono tutti i tuoi figli
e le tue figlie nei loro peccati (Giov 8:24) e vanno alla dannazione. |
(Vedi anche Discorso 101: "Il ‘movimento di Israele’ nelle comunità cristiane – Il sionismo cristiano-evangelico / Prima parte
Il sionismo politico – così come l’Islam politico – sono movimenti che si
presentano al mondo come difensori della fede – da una parte gli islamisti,
dall’altra i sionisti – e che con questo pretesto uccidono i loro avversari
politici – da una parte, attualmente, la popolazione siriana, dall’altra la
popolazione palestinese.