Discorso 135 – La confutazione del Rapimento pretribolazionista.



La Grande Tribolazione: solo per gli empi e gli ebrei? – / Commento anonimo 20-03-2019

Seconda Venuta e Rapimento nel pretribolazionismo..

La pretesa della rappresentanza esclusiva del cristianesimo biblico.

Seconda Venuta e Rapimento nel posttribolazionismo.

Tabella – La Grande Tribolazione – classificazione in base agli eventi.

Riassunto

La battaglia in cielo. – / Excursus di M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?

L’ira di Dio. – / Excursus di M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

La Grande Tribolazione: solo per gli empi e gli ebrei? / Commento anonimo 20-03-2019)

Salve,
sarò breve, per mancanza di tempo :-)
L’argomentazione più completa che abbia mai letto a sostegno del fatto che i credenti cristiani saranno rapiti PRIMA della Grande Tribolazione, si trova qui:
https://www.bibelkommentare.de/kommentare/k-4504/das-matthaeusevangelium-eine-auslegung/exkurs
Ciò è ora disponibile anche in formato cartaceo in un libro pubblicato da CVS.
Di più la prossima volta.
Cordiali saluti
Anonimo




La ringrazio per aver visitato Immanuel.at e per aver lasciato il Suo commento.

Poiché Lei mi assicura che la Sua idea di prerapimento (pretribolazionismo) viene motivata nella maniera più completa possibile – e spero anche nella maniera più precisa possibile - da Manuel Seibel, sono andato a studiare a fondo quest’interpretazione. Qui di seguito la commenterò e la metterò a confronto con il Rapimento dopo la Grande Tribolazione (posttribolazionismo).

Nella sua esegesi "I CRISTIANI DEVONO AFFRONTARE LA GRANDE TRIBOLAZIONE?" Seibel suddivide in tre parti il discorso degli Ultimi Tempi (Discorso sul Monte degli Ulivi) del Signore Gesù Cristo pronunciato in Matteo 24 e 25:

"1. Nella prima parte Gesù mostra quali terribili tribolazioni dovranno affrontare i credenti ebrei sopravvissuti.

2. Nella seconda parte di questo discorso il Signore parla del periodo cristiano. Qui Egli ci esorta ad aspettare il Ritorno di nostro   Signore.

3. Nella terza parte il Signore indica che anche le nazioni dovranno affrontare le speciali tribolazioni che spettano agli ebrei.

Per poter dare una risposta alla domanda iniziale dobbiamo sapere come queste tre parti sono correlate cronologicamente. Questi tre gruppi vivono contemporaneamente sulla terra? Le tribolazioni, di cui si parla nella prima e nella terza parte, riguardano anche i cristiani (seconda parta)? O riguardano solo gli ebrei e le nazioni? In altre parole, anche i cristiani devono affrontare questo tempo della tribolazione come gli ebrei e le nazioni? O Cristo viene prima per rapirli in cielo?"


Da queste parole introduttive si ha già una breve panoramica di ciò che l’autore spiega nei dettagli in un testo di 1,5 megabyte. È la dottrina del pretribolazionismo così com’è stata tramandata da John Nelson Darby (1800-1882), uno dei padri fondatori del movimento dei Fratelli di Plymouth e inventore del dispensazionalismo. Tuttavia, qui non vogliamo dilungarci troppo su questo aspetto. Ma non possiamo fare a meno di fare un breve excursus su ciò che si intende effettivamente con questo tipo di pretribolazionismo.

Come già accennato, il pretribolazionismo è la dottrina della Seconda Venuta di Cristo per il Rapimento dei credenti cristiani prima della Grande Tribolazione. Qui nel caso di Darby/Seibel si tratta di una prima Venuta e di un primo Rapimento, che la maggior parte delle persone non noterà. La Seconda Venuta, l – "apparizione" del Signore "in potenza e gloria" e i giudizi nel Giorno del Signore sono collocati dopo la Grande Tribolazione.

E quando Seibel scrive "Il Giorno del Signore – nessun giudizio per i cristiani", questo è assolutamente corretto. Tuttavia, si è lasciato sfuggire il fatto che la "Grande Tribolazione" e il "Giorno del Signore" sono due eventi distinti e separati (vedi anche tabella qui sotto). Non esistono due "Ritorni" del Signore, il primo per il Rapimento e il secondo – l’inventata "apparizione", come la chiama Seibel – per il giudizio e la condanna degli empi.

Il Giorno del Signore è sia il giorno del Ritorno del Signore per il Rapimento dei suoi – che secondo Paolo in 1Cor 15,52 durerà solamente un batter d’occhio – sia, successivamente, anche il giorno del giudizio delle nazioni senza Dio. L’evento del Rapimento in sé non sarà percepito affatto dal mondo degli empi. Invece, non passerà certamente inosservata la Venuta del Figlio di Dio sulle nuvole.

Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo.

Mat 24,29 »Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria. 24,31 Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba, ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una estremità dei cieli all’altra. Mat 24,29-31;


Ed è esattamente questo il presupposto del posttribolazionismo, cioè che entrambi, Seconda Venuta e Rapimento e anche i giudizi immediatamente seguenti nel Giorno del Signore, avranno luogo dopo la Grande Tribolazione. Tuttavia, anche tra pre e posttribolazionismo si frappongono alcune interpretazioni che collocano questo evento in mezzo alla Grande Tribolazione.

A seconda che la Grande Tribolazione si riferisca solo ai giudizi dei sigilli o anche al Giorno del Signore, cioè includa i giudizi delle trombe e delle coppe, il Rapimento (6° sigillo) si presenta dopo o nel mezzo della Grande Tribolazione.

Qui però ci occupiamo solo del pretribolazionismo dei Fratelli di Plymouth e del posttribolazionismo sostenuto da Immanuel.at e documentato dai passaggi biblici citati di volta in volta. E qui non vogliamo neanche entrare ulteriormente nel merito della speciale questione del dispensazionalismo.

La base della dottrina del Rapimento si trova comunemente nell – Apocalisse di Giovanni, che Seibel correttamente descrive nel modo seguente:

"Dal Libro dell’Apocalisse sappiamo che il Signore Gesù verrà di nuovo. Egli ci dice proprio alla fine della Parola di Dio: – Colui che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!»’ (Apoc 22:20). Questo è il messaggio che il Signore ci ha fatto arrivare alla fine del primo secolo d.C. grazie al Suo apostolo Giovanni. Ha anche promesso di venire – presto’."


Inoltre, Seibel commenta in maniera molto dettagliata il ritardo della parusia, cioè perché qui si dice che il Signore viene "presto" quando è da oltre 2000 anni che i cristiani aspettano. Anche qui ciò – del tutto correttamente in termini biblici – viene giustificato con il riferimento a 2Piet 3:8, in base al quale "per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno".

(Vedi anche Tabella 20: "La storia del mondo: Una settimana dei giorni millenari.")


Seconda Venuta e Rapimento nel pretribolazionismo.

Poi Seibel prende come riferimento 1Tess 4:13-18 e spiega anche questo passaggio di Paolo sul Rapimento basandosi sulla Bibbia chiarendolo così allo stesso tempo anche dal punto di vista del posttribolazionismo:

"Nel momento in cui verrà Cristo, i – morti in Cristo – risusciteranno. Noi viventi, che saremo rimasti, saremo trasformati e allo stesso tempo rapiti insieme ai credenti già morti. Incontreremo il Signore Gesù nell’aria sulle nuvole. Insieme a Lui entrambi i gruppi di credenti ascenderanno al cielo, nella casa di Suo Padre. Poi saremo per sempre con Lui, insieme al nostro Salvatore e Signore. È questa l’eterna beatitudine!"


Innanzitutto, ci si potrebbe chiedere qual è la grande differenza tra il Rapimento prima e il Rapimento dopo la Grande Tribolazione. Tuttavia, il pretribolazionismo secondo Darby è un po – più sottile della dottrina della Seconda Venuta del Signore prima della Grande Tribolazione comunemente diffusa.

(Vedi anche Discorso 862: "Diciotto argomentazioni per collocare il Rapimento prima della Grande Tribolazione – e la loro confutazione.")


Infatti, Seibel a differenza degli altri non sostiene che la Seconda Venuta del Signore sia da collocare appunto prima della Grande Tribolazione in maniera del tutto semplicistica. Seibel separa le dichiarazioni della Scrittura relative alla Seconda Venuta e riferisce le profezie di Paolo in 1Cor 15,50-53 e 1Tess 4,13-18 a una prima Venuta del Signore per il Rapimento dei redenti prima della Grande Tribolazione.

La tromba infatti suonerà e noi saremo mutati.

1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non eredita l’incorruttibilità. 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52 in un batter d’occhio, al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta l’immortalità. 1Cor 15,50-53;

Perché il Signore stesso, con un ordine, e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo e noi verremo rapiti sulle nuovole.

1Tess 4,13 Fratelli, non vogliamo che siate nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza. 4,14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati. 4,15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; 4,16 perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; 4,17 poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. 4,18 Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole. 1Tess 4,13-18;

Subito dopo la tribolazione di quei giorni (…) vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;


Tuttavia, le summenzionate dichiarazioni del Signore in Mat 24,29-31 vengono interpretate da Seibel come indicazioni di una Seconda Venuta ("apparizione") di Cristo in "potenza e gloria" nel Giorno del Signore dopo la Grande Tribolazione per il giudizio dei "cristiani solo di nome, delle nazioni non credenti e degli ebrei".

"Chi deve affrontare questa tribolazione? A Daniel viene detto: – il tuo popolo’. Ciò mostra chiaramente che si tratta del popolo d’Israele, soprattutto quello del regno meridionale di Giuda. D’altronde, ciò corrisponde al significato dei versetti in Matteo 24:1-44 Abbiamo visto che anche qui si tratta del popolo d’Israele. Ci si riferisce ripetutamente a elementi ebrei che non hanno nulla che fare con il periodo cristiano. Anche la localizzazione della – Giudea’ nel versetto 16 mostra che si tratta di Israele, Gerusalemme e degli ebrei, non dei cristiani."


Ciò che Seibel ovviamente non ha letto nel passo biblico a cui ha fatto riferimento è la dichiarazione del Signore in Mat 24,9: "Allora vi abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le genti a motivo del mio nome.". E per il nome di Cristo, suppongo che solo noi cristiani saremo odiati, non gli ebrei. Poi Seibel scrive ancora:


"In Daniele 12:2 la fine di questo periodo viene associata alla Risurrezione. In base ad Apocalisse 20:4-5 avrà luogo all’inizio del Regno Millenario della Pace. Questa Risurrezione si applica a coloro che verranno uccisi nella terribile tribolazione in quanto credenti ebrei. La stessa Ira, che si abbatterà sul popolo degli ebrei prima che i credenti rimasti in vita – saranno salvati’, viene descritta da Dio nell’Antico Testamento in modi diversi. Troviamo diverse indicazioni persino di una Risurrezione nazionale. A titolo d’esempio cito Isaia 26:14-20; Ezechiele 37:1-14 e Osea 6:1-2 e 13:14. Ma tutto questo non riguarda né le nazioni, né il Raduno (comunità cristiana, Chiesa), ma esclusivamente il popolo d’Israele."


Sì, certamente Dan 12,2 non ha nulla a che fare con la comunità cristiana, ma si riferisce esclusivamente a Israele. Comunque, a tal proposito, non prenderemo più in considerazione gli ebrei. Innanzitutto, perché qui stiamo discutendo del Rapimento della comunità cristiana, dove gli ebrei non c’entrano nulla – a meno che non si siano convertiti a Gesù Cristo. E poi, nonostante – o proprio perché – il Cristianesimo rappresenti un innesto nella storia di Dio con Israele, gli ebrei sono responsabili da duemila anni del sangue versato dai loro progenitori, i quali hanno consegnato il loro Messia a morire sulla croce.

(Vedi anche Discorso 121: "Il cristianesimo: un innesto nella storia di Dio con Israele.")


Gesù Cristo, il Figlio di Dio e Messia degli ebrei, aveva loro profetizzato mentre era ancora in vita che sarebbero morti nei loro peccati, se non avessero creduto che Lui era il Messia.

Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati.

Giov 8,22 Dicevano perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non potete venire"?». 8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24 Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati». Giov 8,22-24;


E ogni essere umano che muore nei suoi peccati, vale a dire senza avere il perdono dei suoi peccati, sarà condannato alla dannazione eterna nel Giudizio Universale. Ora poiché duemila anni fa gli ebrei hanno consegnato il loro Messia a morire sulla croce e ancora oggi non prendono le distanze da questa colpa dei loro progenitori, ma, al contrario, descrivono Gesù Cristo come un bestemmiatore e un impostore, al punto da vietare persino la vista della croce ai credenti ebrei (Israel Meir Lau, rabbino Capo di Israele dal 1993 al 2003), da duemila anni sono tutti condannati alla dannazione.

Ma Dio ha offerto agli ebrei la stessa alternativa che ha offerto a tutti gli altri esseri umani: possono convertirsi a Gesù Cristo come loro Salvatore. In questo modo saranno cristiani e – come dice Paolo: né ebrei né greci – i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo. Questo per quanto riguarda gli ebrei nell’escatologia cristiana.

Tuttavia, M. Seibel la vede in maniera diversa quando scrive:

"I credenti ebrei che non sono potuti fuggire da Gerusalume e da Israele si troveranno in estrua difficoltà –
Questi credenti ebrei li troviamo poi in Apocalisse 14:1-5. –
Questo è il momento in cui i credenti ebrei devono fuggire (cfr. Mat 24:16-20) –
Fa seguito un passaggio minaccioso rivolto ai credenti ebrei (versetti di Mat 25:32-44). –
Egli non libera soltanto i credenti ebrei  – "


Nel periodo della grazia e del Cristianesimo – negli ultimi duemila anni – c’è solo una fede: la fede in Gesù Cristo. Chi crede in Gesù Cristo è salvo. Chi non crede in Gesù Cristo è perduto. Ora che siano ebrei credenti in Mosè, indiani credenti in Buddha, cinesi credenti in Confucio, musulmani credenti in Mohammed o qualsiasi cosa siano, saranno perduti perché a loro manca l’unica cosa che li rende accettabili da Dio: la fede in Suo Figlio Gesù Cristo.

Ecco qui di seguito alcuni passaggi biblici che documentano di cosa tratta davvero la fede cristiana-biblica. Non di "ebrei credenti" nella fede mosaica come sottolineato ripetutamente da M. Seibel nel suo excursus. Anche i 144.000 sigillati provenienti dalla tribù di Israele non sono credenti nella fede mosaica, dato che sono – in base all’interpretazione che qui ne dà Immanuel.at – la "sposa dell’Agnello" e "quelli che seguono l’Agnello dovunque vada" (Apoc 14,4). Dunque, questi hanno Cristo come fondamento della loro fede e non Mosè.

(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la ‘sposa dell’Agnello’?")


Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano.

Giov 3,35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano. 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui». Giov 3,35-36;

Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.

Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Mat 28,18;

Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio.

Giov 5,22 Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. Giov 5,22-23;

Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio.

Mat 11,27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo. Mat 11,27;

Chi vede me, vede colui che mi ha mandato.

Giov 12,44 Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; 12,45 e chi vede me, vede colui che mi ha mandato. Giov 12,44-45;

Affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre.

Giov 10,37 Se non faccio le opere del Padre mio, non mi credete; 10,38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere, affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre». Giov 10,37-38;


«Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra».

Mat 28,17 E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però dubitarono. 18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra» Mat 28,17-18;


Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.

Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 14,7 Se mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo conoscete, e l’avete visto». 14,8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Giov 14, 6- 8;


La pretesa della rappresentanza esclusiva del cristianesimo biblico.


La pretesa della rappresentanza esclusiva del cristianesimo biblico.


Dio è raggiungibile da ogni singola persona che lo desidera.
Tuttavia, non attraverso diverse religioni, bensì tramite suo Figlio Gesù Cristo.
(Mat 28:18; Giov 14:6)
--o--

Ogni religione che al centro della sua fede non abbia Gesù Cristo come Figlio di Dio, "porta stretta" e unico mediatore tra Dio e l’uomo è una falsa religione.
(Salm 118:22; Isa 28:16; Ma 11:27; Mar2:10; Giov5-36; Giov 5:22-23; Luca 20:17; Atti; 1Tim 2:5; 1Piet 2:6-7).
-- o --

Ogni preghiera che non sia diretta esclusivamente a Gesù Cristo o al Dio della Bibbia, è diretta agli idoli ed è un abominio per Dio.
(Ger 10:2-5).
-- o --

La fede cristiana, con la Bibbia come unica base della fede e senza nessuna aggiunta inventata dagli esseri umani (Talmud, Catechismo, Corano, ecc.), è, di conseguenza, l’unica possibilità in questo mondo che porta le persone a credere nel sacrificio espiatorio sulla croce del Figlio di Dio, permettendo così, attraverso il perdono dei peccati, l’accesso all’unico e solo Dio della Bibbia
(Mat 7:13-14)
-- o --

Poiché esiste soltanto questo unico e solo Dio e suo Figlio Gesù Cristo, ogni atteggiamento di tolleranza nei confronti di altri dei inventati è un tradimento per le creature che sono sinceramente alla ricerca del loro creatore e, di conseguenza, è da condannare con forza.
-- o --

Pertanto, non credete a nessuno di questi falsi predicatori, indipendentemente dalla religione. Perché coloro che adorano idoli morti sono senza Dio, e coloro che adorano solo il Padre non credono nel Figlio. Ma chi nega il Figlio non ha nemmeno il Padre.
(1Gio 2:23)
-- o --

Ma coloro che fingono di essere cristiani o adorano idoli cattolici o hanno vescovi gay come i protestanti. Sono frutti cattivi di alberi cattivi che non possono fare frutti buoni. I loro dei sono idoli, le loro preghiere vanno a vuoto e la loro benedizione diventa una maledizione.
(Mat 7:16-18)




Ora l – ulteriore conclusione a cui giunge sopra M. Seibel, che la prima Risurrezione prima del Millennio in Apoc 20,4-6 "si applica a coloro che verranno uccisi nella terribile tribolazione in quanto credenti ebrei", è alquanto miope. Nel caso di questa prima Risurrezione vengono citati i credenti che "non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano". Tuttavia, il fatto che questi credenti siano solo ebrei, non è scritto da nessuna parte nel testo e probabilmente è da ricondurre allo speciale sfondo dispensazionalista dell’interpretazione di Seibel. Ovviamente saranno sia ebrei che cristiani.

Si deve supporre che l’Anticristo, che rappresenta questa "bestia", sia egli stesso un ebreo. (Anti-) CHRISTUS/CHRISTOS è il termine latino/greco per l’ebreo "maschiach" (Messia) e quindi l’Anticristo stesso sarà un ebreo, fingerà di essere il "vero" Messia e prenderà il potere. Prima in Israele, come leader religioso, e poi in tutto il mondo e diffonderà la sua religione nel mondo.

Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni.

Apoc 20,4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e regnarono con Cristo per mille anni. 20,5 Ma il resto dei morti non tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. 20,6 Beato e santo è colui che ha parte alla prima risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni. Apoc 20, 4- 6;


Iin Apoc 20,4 Giovanni parla di coloro, "che erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio". E con ciò naturalmente si riferisce a ebrei e cristiani morti da martiri. E precisamente con la "parola di Dio" si riferisce ai martiri ebrei dell’Antico Testamento e con la "testimonianza di Gesù" si riferisce ai martiri cristiani del Nuovo Testamento, entrambi uccisi a causa della loro fede.

E anche quei cristiani che nel periodo dell – Anticristo non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio – e che perciò erano stati immediatamente uccisi dall’immagine della bestia – parteciperanno a questa prima Risurrezione e regneranno con Cristo.

L’immagine della bestia fa uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia.

Apoc 13,13,15 Le fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia affinché l’immagine potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia. Apoc 13,15;


Quindi sono quei santi di tutti i tempi e di tutte le nazioni che, a causa della loro fede in questo unico e solo Dio e in Suo Figlio Gesù Cristo, hanno dovuto sacrificare le loro vite. A questi – ai martiri e non a quei credenti che hanno vissuto la propria vita fino alla fine – viene concesso l’onore di regnare come sacerdoti con il loro Signore Gesù Cristo nel Millennio.

Tuttavia, con questa separazione dei passaggi biblici, da un lato 1Cor 5,50-53 e 1Tess 4,13-18 per la Seconda Venuta e il Rapimento della comunità cristiana, e dall’altro lato Mat 24:29-31 per la Seconda Venuta (apparizione) in potenza e gloria per gli ebrei e le nazioni, Seibel ha invalidato il più pericoloso – perché più ovvio – lato debole nell’argomentazione dei suoi avversari posttribolazionisti. Dopo tutto la dichiarazione in Mat 24,29 "Subito dopo la tribolazione di quei giorni" invalida l’idea di una Seconda Venuta prima della Grande Tribolazione.

Ora Seibel effettivamente deriva la Seconda Venuta e il Rapimento prima della Grande Tribolazione dalle dichiarazioni di Paolo in 1Tess 4,13-18 e 1Cor 15.50-53 (vedi sopra). Ma proprio qui troviamo anche il secondo forte argomento contro il pretribolazionismo, cioè contro un Rapimento prima della Grande Tribolazione.


Seconda Venuta e Rapimento nel posttribolazionismo.

Questo capitolo 4 della prima lettera ai Tessalonicesi, che i pretribolazionisti adducono come prova, è in realtà un’esortazione alla santificazione. Si inizia con l’esortazione dei Tessalonicesi a progredire verso la perfezione in 1Tess 4,1: "Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più" e si finisce poi proprio con questa profezia della Seconda Venuta del Signore in 1Tess 4:13-18.

Nei due versetti immediatamente seguenti, nel capitolo 5,1-2, Paolo poi dice anche ai Tessalonicesi che non è necessario scrivere loro dei tempi di questa Seconda Venuta del Signore – che è stata loro profetizzata in 1Tess 4,16-17 – poiché essi stessi sapevano molto bene "che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte."

Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.

1Tess 5,1 Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 5,2 perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte. 5,3 Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno. 5,4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; 5,5 perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 5,6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 1Tess 5,1-6;


Anche Pietro nella sua seconda lettera parla del fatto che questo giorno del Signore verrà come un ladro:

Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo

2Piet 3,7 mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi. 3,8 Ma voi, carissimi, non dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. 3,9 Il Signore non ritarda l’adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 3,10 Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. 2Piet 3,7-10;


Il "Giorno del Signore" che verrà come viene un ladro nella notte – e qui in questa parte della discussione siamo d’accordo – è questo giorno dell’apparizione del Signore Gesù Cristo in potenza e gloria dopo la Grande Tribolazione. La nostra divergente visione si basa esclusivamente sul fatto che secondo Immanuel.at questo giorno è anche il giorno del Risveglio e del Rapimento dei credenti, mentre qui – come in Mat 24,29-31 – Seibel vuole vedere soltanto il giudizio dei "cristiani solo di nome, delle nazioni non credenti e degli ebrei".

Ora in realtà questo è sbagliato perché se infatti i credenti fossero già stati rapiti prima della Grande Tribolazione, Paolo qui in 1Tess 5,4 non li metterebbe in guardia del Giorno del Signore alla fine della Grande Tribolazione: "Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro".

Quindi non ci sono dubbi: questo è il Giorno del Signore e dell’ira di Dio, questo è "il Giorno del Giudizio e della perdizione degli empi", come profetizza Pietro in 2Piet 3,7. Ma questo è anche il Giorno della Seconda Venuta del Signore per il Rapimento della comunità dei credenti!

Questo Rapimento dei cristiani avviene "improvvisamente, in un batter d’occhio", come scrive Paolo in 1Cor 5,52 e, di conseguenza, non sarà affatto percepito dal mondo degli empi, soprattutto perché quasi contemporaneamente ha inizio il giudizio, il sole e la luna si oscureranno e il cielo si ritirerà come una pergamena che si arrotola.

Tutto l’esercito [gli angeli] del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia della vite, come cade il fogliame morto dal fico.

Isa 34,2 Poiché il SIGNORE è indignato contro tutte le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti; egli le vota allo sterminio, le dà in balìa alla strage. 34,3 I loro uccisi sono gettati via, i loro cadaveri esalano fetore e i monti si sciolgono nel loro sangue. 34,4 Tutto l’esercito del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia della vite, come cade il fogliame morto dal fico. Isa 34,2-4;

Le stelle [gli angeli] cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria 24,31 E manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;

Le stelle [gli angeli] del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola.

Apoc 6,12 Poi vidi quando l’Agnello aperse il sesto sigillo; e si fece un grande terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 6,13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando il fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 6,14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo.

6,15 I re della terra, i grandi, i generali, i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e tra le rocce dei monti. 6,16 E dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello; 6,17 perché è venuto il gran giorno della sua ira. Chi può resistere?» Apoc 6,12-17;


Qui sopra abbiamo tre passaggi biblici. Il primo è tratto da Isaia, il secondo dal Vangelo di Matteo e il terzo dall’Apocalisse. E in tutti e tre i passaggi (evidenziato in blu) si dice che "le stelle del cielo caddero sulla terra" ("l’esercito del cielo si dissolve" in Isaia), "le potenze dei cieli saranno scrollate" in Matteo e "il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola" nell’Apocalisse.

Se ora volessimo ordinare cronologicamente questi eventi, dovremmo iniziare con Mat 4,29. Qui il Signore dice: "subito dopo la tribolazione di quei giorni". Quindi, per essere precisi, non siamo ancora dopo la Grande Tribolazione, ma solo "dopo la tribolazione di quei giorni".

L’argomentazione che con ciò si potrebbe certamente intendere anche la Grande Tribolazione nella sua interezza, viene confutata osservando i successivi giudizi di Dio, i Giudizi delle Trombe e i Giudizi delle Coppe, i cui flagelli, considerati sia singolarmente che nella loro totalità, evidentemente hanno causato danni sostanzialmente maggiori rispetto a questa tribolazione "di quei giorni" fino al sesto sigillo.

Anche il fatto che la profezia relativa alla Grande Tribolazione presente nell’Antico e nel Nuovo Testamento (rispettivamente Dan 12,1 e Mat 24,21) promette sempre che "allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà", ovviamente non rende giustizia alla "tribolazione di quei giorni" fino al sesto sigillo nell’Apocalisse.

Ma è soprattutto il giudizio di Dio che si abbatte sul mondo e sull’umanità attraverso la settima coppa dell’ira a mettere nell’ombra tutti i giudizi precedenti. Analogamente a ciò che viene detto in Apoc 6,14: "e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo", in Apoc 16,20 monti e isole non furono più trovati sulla terra.

Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati.

Apoc 16,17 Poi il settimo angelo versò la sua coppa nell’aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal trono, che diceva: «È fatto». 16,18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto così forte che da quando l’uomo è sulla terra non se n’è avuto uno altrettanto disastroso.16,19 La grande città si divise in tre parti, e le città delle nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa del vino della sua ira ardente. 16,20 Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati. 16,21 E cadde dal cielo sugli uomini una grandine enorme, con chicchi del peso di circa cinquanta chili; gli uomini bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché era un terribile flagello. Apoc 16,19-21;


E in maniera simile ai tre passaggi biblici di cui sopra, "l’esercito del cielo si dissolve" o "il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola" o "le potenze dei cieli saranno scrollate", anche Isaia profetizza che Dio "farà tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo".

Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo.

Isa 13,13 Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. Isa 13,13;


Si tratta di uno scenario, dunque, che implica giganteschi terremoti su scala mondiale e che nell’ultimo passaggio (Isaia 13,13), con l’indicazione che "la terra sarà scossa dal suo luogo", potrebbe persino insinuare uno spostamento dell’asse terrestre. Ma in questo modo capiamo che qui si tratta della "trasformazione del cielo e della terra" immediatamente prima del Millennio, prima del regno millenario della pace sulla terra.

(Vedi anche Capitolo 08: "La trasformazione del cielo e della terra.")


Ma ritorniamo ai summenzionati tre passaggi biblici, dove oltre allo scrollamento delle potenze dei cieli, viene annunciata anche la caduta delle stelle sulla terra. Anche se qui si potrebbe prendere in considerazione uno sciame meteorico – come fece Immanuel.at venti anni fa – si tratta piuttosto di angeli che spesso nella Bibbia vengono raffigurati come "stelle".


E ora qui ci sono due possibilità:

Una possibilità sarebbero gli angeli caduti di Satana che, finita la battaglia in cielo, aspettano da duemila anni nell’orbita della terra – Paolo dice "nell’aria" (Efes 2:2) – di poter discendere nuovamente, come una volta, sulla terra durante la vita terrena del Figlio di Dio (Luca 8:26-33) ed entrare nello spirito degli esseri umani.

Il gran dragone fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.

Apoc 12,7E vi fu guerra in cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli combatterono, 12,8 ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo. 12,9 Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli. Apoc 12,7-9;


Questa interpretazione varrebbe certamente per Mat 24,29 e Apoc 6,13, dove si dice rispettivamente: "Le stelle cadranno dal cielo" bzw. "Le stelle del cielo caddero sulla terra". Tuttavia, nel passaggio di Isaia 34,4: "Tutto l’esercito del cielo si dissolve;", non ci si riferisce più soltanto a un numero limitato di angeli, ma qui si intende l’intero esercito.

Di conseguenza, come seconda possibilità si rafforza il sospetto che – analogamente a ciò che si diceva prima a proposito di "monti e isole" che non furono più trovati – anche qui in questo passaggio di Isaia non si tratti più della "tribolazione di quei giorni", come in Mat 24,29 e Apoc 6,13, ma che si tratti altrettanto della "trasformazione del cielo e della terra" alla fine di ogni dominio mondiale, all’inizio del Millennio.


Se ora si vuole collocare la Grande Tribolazione nell’Apocalisse – in base a un parallelismo degli eventi tra Mat 24 e Apoc 6 e 7 – si trova l’indicazione dell’inizio della Grande Tribolazione in Apoc 6,1 e in seguito alla Seconda Venuta del Signore e del Rapimento al sesto sigillo in Apoc 6,12-17.

(Vedi anche Discorso 05: "Il parallelismo degli eventi in Matteo – 24 e Apocalisse – 6 e 7.")


Nonostante anche gli eventi successivi si considerino appartenenti alla Grande Tribolazione, ciò non cambia nulla nel fatto che dal 7. sigillo, in Apoc 8,1-6, inizia il Giorno del Signore e dell’ira di Dio con i Suoi Giudizi delle Trombe e delle Coppe, come si evince molto chiaramente dalla tabella che segue:


La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi. (FORMATO LARGO)

La tribolazione di quei giorni: 1º sigillo: l’uomo del peccato / 2º 3º 4º 5º sigillo: l’inizio delle doglie di parto / 6º sigillo: il Rapimento

Il giorno del SIGNORE
< 1º sigillo >
(Apoc 6:1-2;)

cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere
< 2º sigillo >
(Apoc 6:3-;4)

cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada
< 3º sigillo >
(Apoc 6:5-6;)

cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l’olio né il vino
< 4º sigillo >
(Apoc 6:7-8;)

cavallo giallastro, la Morte dietro era l’Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere
< 5º sigillo >
(Apoc 6:9-11;)

sotto l’altare alle anime dei
martiri si fa giustizia, fu data
veste bianca, riposeranno
finché sono uccisi i fratelli
< 6º sigillo >
(Apoc 6:12-17;)

grande terremoto, il sole
nero, la luna come sangue,
le stelle caddero, il cielo si
ritirò, montagne e sole smosse
6a
sig

< 7º sigillo >
(Apoc 8:1-6;)

silenzio nel cielo per ca. mezz’ora, profumi all’altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi
Le due testimoni di Dio profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?)


< 1ª tromba>
(Apoc 8:7;)

grandine fuoco e sangue
1/3 della terra fu arsa
1/3 degli alberi furono bruciati
ogni erba verde fu arsa
< 2ª tromba >
(Apoc 8:8-9;)

gran montagna nel mare
1/3 del mare sangue
1/3 creature nel mare morì
1/3 delle navi perì
< 3ª tromba >
(Apoc 8:10-11;)

stella dal cielo una torcia
1/3 dei fiumi assenzio
1/3 delle acque assenzio
e molti uomini morirono
< 4ª tromba >
(Apoc 8:12-13;)

il sole, la luna, le stelle,
1/3 parte si oscura
1/3 parte del giorno e la
1/3 parte della notte, buio
< 5ª tromba/ 1º guaio >
(Apoc 9:1-12;)

 stella dell’abisso dal cielo
il sole oscurato dal fumo
locuste nuocciono uomini
senza sigillo di Dio 5 mesi
< 6ª tromba/ 2º guaio >
(Apoc 9:13-21;)

gli angeli sul fiume Eufrate
fuoco e fumo e zolfo
1/3 degli uomini uccisi
il resto non si ravvidero
6a
trb

< 7ª tromba/ 3º guaio >
(Apoc 11:15-19;)

Il regno del mondo è di Dio l’ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi
Il giorno dell’ira di Dio – Il dominio dell’Anticristo demoniaco / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme

< 7ª tromba >
< 1ª coppa>
(Apoc 16:1-2;)

sulla terra:
un’ulcera maligna
agli uomini che avevano
il marchio della bestia
< 2ª coppa >
(Apoc 16:3;)

nel mare:
sangue come di morto
ogni essere vivente che
si trovava nel mare morì
< 3ª coppa >
(Apoc 16:4-7;)

nei fiumi e nelle fonti
acque diventarono sangue.
hanno sparso sangue dei pro-
feti fu dato loro a bere sangue
< 4ª coppa >
(Apoc 16:8-9;)

sul sole:
bruciato sugli uomini, che
bestemmiarono il nome di
Dio e non si ravvidero
< 5ª coppa >
(Apoc 16:10-11;)

sul trono della bestia:
il regno divenne tenebroso
gli uomini avevano dolore
ma non si ravvidero
< 6ª coppa >
(Apoc 16:12;)

sul gran fiume Eufrate:
e l’acqua ne fu prosciugata
affinché fosse preparata la
via ai re dal levante.
6a
cop

< 7ª coppa >
(Apoc 16:17-21;)

nell’aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati

=============================================================================================================================

====
7a cop
===================


L’Anticristo risvegliato: morto dei due testimoni



6a sigillo
Dopo il  sigillo
(Apoc 7:1-17;)
 Non danneggiate la terra,
il mare, gli alberi, finché i
144.000 sono segnati in
 fronte. Quelli della gran
tribolazione hanno vesti
 bianche davanti al trono
l’Agnello li guiderà alle
 acque della vita, e Dio
 asciugherà ogni lacrima
6a tromba
Dopo la  tromba
(Apoc 10:1-11; 11:1-14;)
Un altro angelo potente in
una nuvola: con 7. tromba
si compie il mistero di Dio
 non ci sarà più indugio.
Giovanni divora il libretto.
La bestia ucciderà i due
testimoni. Gran terremoto
 la decima parte di
Gerusalemme cadde
7a tromba
dopo la  tromba
(Apoc 12:1-18;)  (Apoc 13:1-18;)  (Apoc 14:1-20;)  (Apoc 15:1-8;)
La donna e il dragone. Satana  e i suoi angeli furono gettato sulla terra.
Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli.
L’Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie.
l’Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati
3 angeli: l’evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore.
L’inizio del giudizio: il Figlio d’uomo miete la terra
I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè
I sette angeli con le sette coppe dell’ira di Dio
Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe.
6a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 16:13-16;)
Satana, Anticristo e
falso profeta mandano tre
spiriti immondi simili a rane
 perché sono spiriti di
demoni che fanno dei segni e
si recano dai re di tutto il
mondo per radunarli per la
battaglia del gran giorno
dell’Iddio a Harmaghedon

7a coppa
Dopo la  coppa
(Apoc 17:1-18; 18:1-24;)
La caduta di Babilonia (Apoc 19:1-21; 20:1-15;)
Battaglia di Harmaghedon
Anticristo profeta stagno
Giudizio, 1 Risurrezione
Satana nell’abisso. Ultima
Guerra Giudizio Universale
(Apoc 21:1-27; 22:1-21;)
La Nuova Creazione



Quindi, come si può vedere, il Rapimento stesso è difficilmente percepibile agli esterni, ma non esiste alcuna "Seconda Venuta segreta" e neanche alcun "Rapimento invisibile", come sostengono alcuni esegeti.

Prima si oscureranno il sole e la luna, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate (Mat 24,29). Poi apparirà nel cielo il segno del Figlio dell – uomo e tutta l’umanità farà cordoglio e vedrà il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole con gran potenza e gloria (Mat 24,30). E come ci scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi, allora, durante il Rapimento, squilleranno persino le trombe (1Cor 15,52).

Perciò, chi non dovesse sentire né vedere tutto questo, deve essere definitivamente cieco e sordo.

Ma ora c’è ancora un ulteriore passaggio che sostiene questa summenzionata interpretazione posttribolazionista nella sua interezza. Si tratta della seconda lettera ai Tessalonicesi, dove Paolo scrive che il giorno della Venuta (Seconda Venuta) del nostro Signore Gesù Cristo e il nostro incontro con Lui (Rapimento) non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non si sia manifestato l’uomo del peccato.

Il giorno della venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione.

2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo 2,2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione, 2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.

2,5 Non vi ricordate che quando ero ancora con voi vi dicevo queste cose? 2,6 Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo. 2,7 Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E allora sarà manifestato l’empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l’apparizione della sua venuta. 2,9 La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, 2,10 con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere salvati. 2Tess 2,1-10;


Quindi, se prima della Venuta (Seconda Venuta) del Signore e del nostro incontro con Lui (Rapimento) deve essere venuta l’apostasia (Grande Tribolazione) e deve essersi manifestato l’uomo del peccato (Anticristo), allora questa Seconda Venuta e il Rapimento devono per forza aver luogo successivamente, dopo la Grande Tribolazione.

Tuttavia, c’è ancora una terza argomentazione che per efficacia supera di gran lunga tutte le altre. In Apoc 7,9-17 Giovanni vede una folla immensa in cielo, in piedi davanti al trono:

Quelli che vengono dalla grande tribolazione non avranno più fame e non avranno più sete.

Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello».

7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: 7,12 «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen». 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.

7,15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». Apoc 7, 9-17;


EÈ uno dei ventiquattro anziani che qui rivela a Giovanni che questa folla immensa in piedi davanti al trono, "proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue", "sono quelli che vengono dalla Grande Tribolazione". Dato che stanno in piedi davanti al trono, provenienti da tutte le nazioni e vestiti di bianche vesti, devono essere cristiani.

Si tratta, dunque, dei credenti cristiani che o sono morti nella Grande Tribolazione o l’hanno dovuta affrontare. E, di conseguenza, questi cristiani possono essere stati rapiti solo dopo la Grande Tribolazione. Gli uni, i morti, sono stati risvegliati dal Signore, gli altri, coloro che erano in vita, sono stati "rivestiti", come dice Paolo in 2Cor 5,2-4, per essere poi rapiti insieme ai morti.

Desideriamo intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste.

2Cor 5,1 Sappiamo infatti che se questa tenda che è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. 5,2 Perciò in questa tenda gemiamo, desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste, 5,3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 5,4 Poiché noi che siamo in questa tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati, ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita. 2Cor 5,1-4;

Colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.

Rom 8,10 Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione. 8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Rom 8,10-11;


Ora anche se rimane aperta la questione sul perché il resto della comunità cristiana – vale a dire quei fratelli e quelle sorelle morti nel periodo antecedente alla Grande Tribolazione – anche se dovrebbe essere presente qui non venga menzionato, i seguenti fatti sono incontestabili:

– è una folla immensa proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue,

– vengono dalla Grande Tribolazione,

– sono cristiani,

– sono in cielo, in piedi davanti al trono,

– di conseguenza, devono essere stati rapiti,

– e ciò necessariamente dopo la Tribolazione di quei giorni,

– ed è esattamente ciò che il Signore Gesù farà alla Sua Seconda Venuta.


E osservando più attentamente questo passaggio dell’Apocalisse, allora si comprende che evidentemente l’umanità durante la Grande Tribolazione soffrirà soprattutto la fame, la sete e l’irradiamento solare o inteso calore. Ciò conferma la visione, qui sostenuta da Immanuel.at, che la Grande Tribolazione è identica ai giudizi dei sigilli e che questi non sono ancora i giudizi di Dio, ma solo un peggioramento, causato dall’uomo, delle condizioni di vita su questo pianeta.

I giudizi di Dio iniziano poi con la Seconda Venuta del Signore Gesù Cristo dopo la Grande Tribolazione, nel Giorno del Signore (e dell’ira di Dio), cioè con il 6. e il 7. sigillo e continuano con i successivi Giudizi delle Trombe e Giudizi delle Coppe (vedi tabella sopra).

Quindi, ricapitoliamo:


Riassunto

o  In 1Tess 5,4 Paolo mette in guardia i Tessalonicesi, affinché il Giorno del Signore (alla fine della Grande Tribolazione) non li sorprenda come uno ladro. Con ciò intende dire loro di stare attenti a non cadere dalla fede e poi non avere il tempo per il pentimento e la conversione. Di conseguenza, Paolo deve presumere che i Tessalonicesi il Giorno del Signore, alla fine della Grande Tribolazione, in quanto cristiani, saranno ancora sulla terra e che saranno rapiti dal Signore Gesù in occasione della Sua Seconda Venuta alla fine della Grande Tribolazione.

o  Anche nella sua seconda lettera ai Tessalonicesi, in 2Tess 2,1-4, circa la Venuta di questo giorno del nostro Signore e del nostro incontro con Lui (Seconda Venuta e Rapimento) Paolo li mette in guardia dicendo di non lasciarsi fuorviare a pensare che questo giorno sia già presente. Solo dopo che si sarà manifestato l’uomo del peccato (Anticristo) e sarà venuta l’apostasia (Grande Tribolazione), solo allora – dopo la Grande Tribolazione – verrà anche il Giorno del Signore e della Seconda Venuta di Cristo insieme al Rapimento.

o  E, infine, in Apoc 7,9-14 l’anziano mostra a Giovanni un – immensa folla di cristiani proveniente da tutte le nazioni, in cielo in piedi davanti al trono, e gli spiega che quest’immensa folla viene tutta dalla Grande Tribolazione. Se questi fratelli e queste sorelle in Cristo stanno in cielo in piedi davanti trono, ne consegue che – morti o vivi – devono essere stati rapiti. E se – come dice l’anziano – essi vengono dalla Grande Tribolazione e sono stati rapiti, allora il Rapimento deve avvenire nella Grande Tribolazione..

o  Ma se ora guardiamo a tutti quei giudizi che sono ancora da aspettarsi dopo, nel Giorno del Signore e dell’Ira di Dio, allora questa non pu – ancora essere la fine della Grande Tribolazione. L’affermazione del Signore in Mt 24,29: "Ma subito dopo la tribolazione di quei giorni" non è quindi da equiparare a "dopo la Grande Tribolazione". Il Rapimento avr – luogo "dopo la tribolazione di quei giorni", cioè dopo i cinque giudizi dei sigilli, al sesto sigillo. E dopo viene l’ira di Dio.

Tuttavia, con quest’interpretazione rimane ancora un’altra incertezza. La dichiarazione di M. Seibel, che qui si tratterebbe di ebrei, potrebbe essere un’ulteriore possibilità. Naturalmente non "credenti ebrei" di fede mosaica, ma potrebbero essere i 144.000 sigillati, 12.000 da ciascuna tribù di Israele. Infatti, questi verranno segnati in Apoc 7,3-8 con il sigillo sulla fronte in seguito al sesto sigillo e con la "Seconda Venuta", così come è stata interpretata da Immanuel.at. E subito nel versetto seguente troviamo il summenzionato passaggio relativo alla folla immensa in piedi davanti al trono – vale a dire i cristiani rapiti. Poiché Immanuel.at interpreta questi 144.000 israeliti come la "sposa dell’Agnello", è plausibile che il loro essere sigillati coincida contemporaneamente con il Rapimento della comunità cristiana davanti al trono.

(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la – sposa dell’Agnello’")


Di seguito verranno analizzate ancora alcune dichiarazioni presenti nel documento di Seibel, che non possono rimanere incontestate in questo discorso.


La battaglia in cielo

(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Satana scacciato dal cielo (Apoc 12,7 – 17) / M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?)

"Nell – Apocalisse c’è ancora un ulteriore passaggio che ci indica che la Grande Tribolazione non ha luogo ai giorni nostri. In Apocalisse 12:9 leggiamo che il diavolo, cioè Satana, viene gettato sulla terra. Ciò poi provoca i più grandi tormenti e le più grandi persecuzioni sulla terra (versetto 12 e ss.).

Ma leggendo Efes 6:1 e ss. sappiamo che ancora oggi Satana e i suoi demoni dimorano e operano nel regno celeste. Nulla suggerisce che Satana lascerebbe questi luoghi celesti, il cielo. Invece, nel tempo della tribolazione il diavolo è residente sulla terra, mentre oggi opera nel regno celeste della prima creazione. Anche oggi opera sulla terra, ma la sede del suo governo è ancora il cielo. In futuro questo cambierà."

Bibelkommentare.de



Fu in occasione della "battaglia in cielo" – sebbene duemila anni fa – che il mondo degli angeli prese questa decisione. Un terzo degli angeli decise di seguire il tentatore Satana, mettendosi quindi contro Dio. Allora seguì una battaglia in cielo, nella quale Satana con i suoi angeli combatté e perse contro i restanti due terzi degli angeli creati da Dio e sotto la guida dell’arcangelo Michele. Satana, il "dragone", allora venne gettato sulla terra insieme ai suoi angeli, dove – invisibili agli esseri umani – continuano a esistere fino ad oggi nello spazio aereo.

Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e furono gettati sulla terra.

Apoc 12,7 E ci fu una battaglia nel cielo: Michele e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli combatterono, 12,8 ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel cielo.

12,9 Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui furono gettati anche i suoi angeli. Apoc 12,7-9;


Il fatto biblico che questa battaglia in cielo ebbe luogo allora quando era ancora in vita il nostro Signore Gesù Cristo e che Satana fu gettato sulla terra, si evince da numerose dichiarazioni della Bibbia:

«Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore».

Luc 10,17 Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». 10,18 Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore». Luc 10,17-18;

Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira.

Apoc 12,12 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo». Apoc 12,12;

Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora.

Isa 14,12 Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra, tu che atterravi le nazioni? Isa 14,12;

La coda del dragone trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.

Apoc 12,3 Nel cielo apparve anche un altro segno: un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue teste vi erano sette diademi. 12,4 La sua coda trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo avesse partorito. Apoc 12,3-4;

(Vedi anche Discorso 128: "I veri extraterrestri che dominano il nostro mondo.")


Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo (dal cielo).

Giov 12,28 Padre, glorifica il tuo nome!» Allora venne una voce dal cielo: «L’ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo!» 12,29 Perciò la folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Gli ha parlato un angelo». 12,30 Gesù disse: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. 12,31 Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo (dal cielo). Giov 12,28-31;

Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me.

Giov 14,28 Avete udito che vi ho detto: "Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre, perché il Padre è maggiore di me. 14,29 Ora ve l’ho detto prima che avvenga, affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 14,30 Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me; 14,31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui. Giov 14,28-31;

Convincerà il mondo quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.

Giov 16,7 Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. 16,8 Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 16,9 Quanto al peccato, perché non credono in me; 16,10 quanto alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 16,11 quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato. Giov 16,7-11;


E l’informazione che Satana e i suoi angeli fino ad oggi continuano a esistere nello spazio aereo di questo mondo e che Dio ha conferito a Satana il potere sui regni di questo mondo, ci è stata trasmessa dall’apostolo Paolo.

Il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.

Efes 2,1 Dio ha vivificato anche voi, voi che eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2,2 ai quali un tempo vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli. Efes 2,1-2;

Il dio di questo mondo ha accecato le menti agli increduli.

2Cor 4,3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4,4 per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio. 2Cor 4,3-4;

I dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi sotto il cielo della terra.

Efes 6,12 il nostro combattimento infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi sotto il cielo della terra. Efes 6,12;

Se il padrone di casa (Satana) sapesse a che ora della notte viene il ladro (Gesù), veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa (il mondo).

Mat 24,42 Vegliate dunque, perché non sapete a che ora il vostro Signore verrà. 24,43 Ma sappiate questo che, se il padrone di casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa. 24,44 Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà». Mat 24,42-44;

(Vedi anche Discorso 1042: "Tutti i governi del mondo sono ordinati da Dio?")


Sembra che Dio abbia creato Satana a tal fine o che a partire da un certo momento dello sviluppo di questo angelo abbia deciso di attribuirgli il ruolo di tentatore, affinché potesse dare agli esseri umani tentati da Satana – da Adamo ed Eva fino all’ultimo giorno – la possibilità di usare il libero arbitrio donato loro da Dio per decidere a favore o contro Dio. In questo modo Satana ha la funzione di separare "il grano dalla pula". Ed esattamente a tale scopo duemila anni fa Dio gli aveva conferito anche il potere su "tutti i regni del mondo".

Di conseguenza, Satana poi, subito dopo la sua espulsione dal cielo, aveva cercato di tentare il suo più grande avversario, il Figlio di Dio, che dimorava sulla terra in quanto essere umano offrendogli "tutta questa potenza", a condizione che Gesù si prostrasse ad adorare lui, il diavolo.

Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio.

Luca 4,5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: 4,6 «Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio. 4,7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». 4,8 Gesù gli rispose: «Sta scritto: "Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto"». Luca 4,5-8;


Tuttavia, c’è anche un’altra conseguenza di questo passaggio che non bisogna ignorare. Il fatto, indicato qui da Satana, che tutta la potenza dei regni di questo mondo gli è stata data da Dio, non è stato messo in dubbio dal Figlio di Dio. Come è successo anche in occasione di altre tentazioni, il Signore qui gli ha citato solo il comandamento biblico corrispondente: "Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto". Se qui il diavolo avesse mentito – che è poi il suo mestiere – il Signore sicuramente lo avrebbe confutato.

Ma con ciò risulta chiaro che il diavolo dirige questo mondo da duemila anni. Come si può desumere da questo passaggio biblico, è il diavolo che nomina tutti i governi degli stati – compreso quello del Vaticano. Dall’Impero Romano in poi tutti coloro che esercitano il potere – che siano imperatori, re, papi, dittatori, ma anche uomini e donne di stato eletti democraticamente – sono influenzati e tenuti al guinzaglio dal diavolo.

Può darsi che alcune di queste persone siano riuscite a sottrarsi all’influenza di Satana, ma di certo poi non hanno più ricoperto posizioni di responsabilità. E se osserviamo la storia dell’umanità degli ultimi duemila anni – dall’imperatore Nerone, attraverso l’oscuro medioevo fino a Hitler, Hiroshima e Nagasaki – si capisce che questa profezia biblica si sia effettivamente realizzata in tutta la sua tragicità.

Ma alla fine Satana condurrà una gran parte del mondo umano alla dannazione allo stesso modo in cui ha tentato, sedotto e condotto alla perdizione un terzo del mondo degli angeli. E c’è da temere che nel mondo umano – a differenza del mondo degli angeli – meno di due terzi sfuggiranno alla morsa del diavolo. La Bibbia parla di circa quattro miliardi di persone che il Giorno dell’ira di Dio saranno sterminate solo dalla Sua ira (Apoc 6:7-8; Apoc 9:15).

(Vedi anche Discorso 65: "I due nel campo in Mat 24,40: chi sarà preso e chi sarà lasciato?")


Questa è, dunque, la realtà biblica di Satana e degli angeli. E come si può vedere, tutto ha avuto inizio con la battaglia in cielo mentre Gesù era in vita (Apoc 12:7-9), poiché fu appunto Lui a dire allora:

Luca 10,18 Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore.

E come abbiamo altresì visto, alcune profezie si riferiscono naturalmente anche a questo straordinario evento in cielo (Isa 14:12; Apoc 12:12).

(Vedi anche Excursus 06: "Dal volto di Dio nel lago di fuoco – le quattro stazioni di Satana.")


L’ira di Dio.

(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(I cristiani non sono esposti all – ira / M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?)

Poi in 1Tess 5:9 leggiamo che i redenti di oggi non sono affatto esposti all’ira. Invece, verranno salvati prima di questo giudizio di Dio, che Egli porterà su questa terra.

I cristiani saranno salvati dall’ira imminente.
Subito all’inizio della lettera l’apostolo insiste sul fatto che i redenti a Tessalonica saranno salvati dall’ira imminente grazie alla loro conversione. Quest’ira non può riferirsi all’inferno, all’ira eterna di Dio, poiché qui non c’è scritto che Gesù ci "ha salvati" (passato) dall’ira imminente, ma che ci salva (presente). Grazie alla Sua opera di redenzione siamo stati liberati da molto tempo (passato) dall’inferno e dalla separazione eterna da Dio. Questa liberazione ci viene accreditata in occasione della nostra conversione (ugualmente passato per i redenti). Quindi qui Paolo non può voler dire questo.

No, non solo siamo stati salvati dall’inferno, violento per quanto sia, ma verremo salvati anche dal tempo della tribolazione. Di ciò rendiamo grazie al Signore glorificato, che oggi opera in cielo per noi. Egli farà in modo di evitarci di sperimentare anche l’ira di Dio, che Egli porterà su questa terra nel tempo della tribolazione. Ci rapirà prima, perciò gli rendiamo eternamente grazie.

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La summenzionata affermazione di M. Seibel: "Egli farà in modo di evitarci di sperimentare anche l’ira di Dio, che Egli porterà su questa terra nel tempo della tribolazione. Ci rapirà prima", mostra molto chiaramente il palese errore interpretativo dei pretribolazionisti. Il tempo della tribolazione – la Grande Tribolazione –  non è il Giorno dell’ira di Dio. Ecco qui un’interpretazione fedele alla Bibbia:

Il signore parla di questo tempo della tribolazione o "Grande Tribolazione" anche in Mat 24,29-31:

Subito dopo la tribolazione di quei giorni, vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.

Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria. Mat 24,29-30;


Quindi qui il Signore parla del giorno della Sua Venuta. Se ora osserviamo questi segni che il Signore stesso profetizza nel giorno della Sua Venuta – vale a dire l’oscuramento dei corpi celesti e la caduta delle stelle dal cielo – e cerchiamo indicazioni nella Scrittura, troviamo un passaggio parallelo innanzitutto nell’Apocalisse. Ciò ci permette di localizzare nell’Apocalisse questo evento della Seconda Venuta del Signore e del Rapimento, ma soprattutto anche l’inizio del Giorno del Signore:

Il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra.

Apoc 6,12 Poi vidi quando l’Agnello aperse il sesto sigillo; e si fece un grande terremoto; il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; 6,13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando il fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi. 6,14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal loro luogo. Apoc 6,12-14;

(Vedi anche tabella qui sopra "La Grande Tribolazione – cronologia degli eventi".)


E continuando a cercare, troviamo un’importante dichiarazione anche negli Atti:

Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore.

Atti 2,19 Farò prodigi su nel cielo e segni giù sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo. 2,20 Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore. 2,21 E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato". Atti 2,19-21;


Qui Pietro cita il profeta Gioele (Gioel 2:30-32), che profetizza esattamente questi segni nel "Giorno del Signore", gli stessi che aveva previsto il Signore in occasione della Sua Venuta. E anche il profeta Amos ha descritto questo giorno, ad esempio in Amos 5,18-20:

Il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore?

Amos 5,18 Guai a voi che desiderate il giorno del SIGNORE! Che vi aspettate dal giorno del SIGNORE? Sarà un giorno di tenebre, non di luce. 5,19 Voi sarete come uno che fugge davanti a un leone e s’imbatte in un orso; come uno che entra in casa, appoggia la mano alla parete, e lo morde un serpente. 5,20 Il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore? Amos 5,18-20;


Nell’Antico Testamento troviamo ancora ulteriori passaggi che descrivono questo "Giorno del Signore":

Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero.

Isa 2,10 Entra nella roccia, e nasconditi nella polvere per sottrarti al terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà. 2,11 Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. 2,12 Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero, e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo; 2,13 contro tutti i cedri del Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan; 2,14 contro tutti i monti alti, e contro tutti i colli elevati; 2,15 contro ogni torre eccelsa, e contro ogni muro fortificato; 2,16 contro tutte le navi di Tarsis, e contro tutto ciò che piace allo sguardo. 2,17 L’alterigia dell’uomo sarà umiliata, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. 2,18 Gli idoli scompariranno del tutto. 2,19 Gli uomini entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per far tremare la terra. Isa 2,10-19;

Il giorno del SIGNORE – il giorno dell’ira di Dio.

Sof 1,14 Il gran giorno del SIGNORE è vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del SIGNORE e il più valoroso grida amaramente. 1,15 Quel giorno è un giorno d’ira, un giorno di sventura e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione, un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità, 1,16 un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e le alte torri. 1,17 Io metterò gli uomini nell’angoscia ed essi brancoleranno come ciechi, perché hanno peccato contro il SIGNORE; il loro sangue sarà sparso come polvere e la loro carne come escrementi. 1,18 Né il loro argento né il loro oro potrà liberarli nel giorno dell’ira del SIGNORE; ma tutto il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese». Sof 1,14-18;


Come profetizza Sofonia qui sopra in Sof 1,18, il "Giorno del Signore" è anche il "Giorno dell’ira di Dio". E ancora nell’Antico Testamento troviamo altri riferimenti al "Giorno del Signore":

Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente.

Isa 13,13 Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente. Isa 13,13;

Il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore del SIGNORE;

Hes 7,19 Getteranno il loro argento per le strade, il loro oro sarà per essi immondizia; il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore del SIGNORE; non potranno saziare la loro fame, né riempirsi le viscere; perché furono quelli la causa per cui caddero nella loro iniquità. Ez 7,19;


Anche se ci sono ancora molti altri passaggi paralleli, ci fermiamo qui e ci avviamo alla conclusione. Immediatamente DOPO la Grande Tribolazione i corpi celesti si oscureranno e spunterà il Giorno del Signore = Giorno dell’ira di Dio, con la Seconda Venuta del Figlio di Dio prima per il Rapimento – in un momento, in un batter d’occhio (1Cor 15,52) – ma subito dopo per il giudizio degli empi.

Infine, M. Seibel scrive ancora:


(I testi nella cornice nera sono citazioni dei visitatori di questo sito o di altri autori!)

(Elenco delle ragioni di un Rapimento prima della tribolazione. / M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?)

In Apocalisse 3:10 alla chiesa di Filadelfia viene espressamente detto che sarà preservata dall’ora della tentazione, che sta per venire sul mondo intero. Ciò non può riguardare prove e persecuzioni dei giorni nostri, poiché queste deve sopportarle ogni credente (2Tim 3:12). E nella lettera ai credenti di Filadelfia queste sofferenze sono espresse con il termine "perseveranza".

In Apocalisse 3,10 la preposizione "ek" (da, fuori da) non può essere tradotta con "preservare fuori dall’ora della tentazione". Ciò non ha senso né linguisticamente né in termini di contenuto (analogamente Giov 17:15; Atti 15:29). Deve significare "preservare da". Ed è esattamente ciò che succede con il Rapimento: noi saremo con Cristo prima che l’ora della tentazione verrà sulla terra.

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"Noi saremo con Cristo prima che l’ora della tentazione verrà sulla terra." – Purtroppo M. Seibel con "tempo della tentazione" intende la Grande Tribolazione e perciò questa dichiarazione è sbagliata. Ciò da cui il Signore ci preserva, rapendoci e portandoci da Lui, non è la Grande Tribolazione, ma il grande Giorno dell’ira di Dio, dopo la tribolazione di quei giorni (vedi anche la tabella riportata sopra).

In Apoc 7,9-17 troviamo la prova biblica che l’annuncio di un Rapimento della comunità cristiana prima della Grande Tribolazione (pretribolazionismo) è falso:

Quelli che vengono dalla grande tribolazione non avranno più fame e non avranno più sete.

Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello».

7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al trono e adorarono Dio, dicendo: 7,12 «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza, nei secoli dei secoli! Amen». 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 7,14 Io gli risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello.

7,15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16 Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi». Apoc 7, 9-17;


Qui in Apoc 7,9 Giovanni vede "una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello". Dunque, qui non si tratta di ebrei, ma sono i cristiani provenienti da tutte le nazioni. E poi in Apoc 7,14 Giovanni chiede all’anziano chi sono questi che stanno lì in piedi davanti al trono e all’Agnello.

E la risposta dell’anziano "Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno imbiancate nel sangue dell’Agnello", conferma che questi cristiani sono venuti dalla Grande Tribolazione, che cioè sono stati rapiti dal Signore alla Sua Seconda Venuta. Sono stati rapiti, per la precisione, dalla "Grande Tribolazione"!! Perciò devono essere stati nella Grande Tribolazione e aver vissuto questa Grande Tribolazione!

Questa dichiarazione di M. Seibel "Noi saremo con Cristo prima che l’ora della tentazione verrà sulla terra", quindi è semplicemente falsa e instilla una falsa speranza ai fratelli e alle sorelle delle comunità. In quanto comunità cristiana dobbiamo certamente affrontare la Grande Tribolazione. Purtroppo non ci verrà risparmiata. Ma saremo salvati dall’ira di Dio il seguente Giorno del Signore.