La Grande Tribolazione: solo per gli empi e gli ebrei? – / Commento anonimo 20-03-2019
Seconda Venuta e Rapimento nel pretribolazionismo..
La pretesa della rappresentanza esclusiva del cristianesimo biblico.
Seconda Venuta e Rapimento nel posttribolazionismo.
Tabella – La Grande Tribolazione – classificazione in base agli eventi.
La battaglia in cielo. – / Excursus di M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?
L’ira di Dio. – / Excursus di M. Seibel: I cristiani devono affrontare la Grande Tribolazione?
Salve,
sarò breve, per mancanza di tempo :-)
L’argomentazione più completa che abbia mai letto a sostegno del fatto che i
credenti cristiani saranno rapiti PRIMA della Grande Tribolazione, si trova qui:
https://www.bibelkommentare.de/kommentare/k-4504/das-matthaeusevangelium-eine-auslegung/exkurs
Ciò è ora disponibile anche in formato cartaceo in un libro pubblicato da CVS.
Di più la prossima volta.
Cordiali saluti
Anonimo
La ringrazio per aver visitato Immanuel.at e per aver
lasciato il Suo commento.
Poiché Lei mi assicura che la Sua idea di prerapimento (pretribolazionismo)
viene motivata nella maniera più completa possibile – e spero anche nella
maniera più precisa possibile - da Manuel Seibel, sono andato a
studiare a fondo quest’interpretazione. Qui di seguito la commenterò e la
metterò a confronto con il Rapimento dopo la Grande Tribolazione
(posttribolazionismo).
Nella sua esegesi "I CRISTIANI DEVONO AFFRONTARE LA GRANDE TRIBOLAZIONE?" Seibel
suddivide in tre parti il discorso degli Ultimi Tempi (Discorso sul Monte degli
Ulivi) del Signore Gesù Cristo pronunciato in Matteo 24 e 25:
"1. Nella prima parte Gesù mostra quali terribili
tribolazioni dovranno affrontare i credenti ebrei sopravvissuti.
2. Nella seconda parte di questo discorso il Signore parla
del periodo cristiano. Qui Egli ci esorta ad aspettare il Ritorno di nostro
Signore.
3. Nella terza parte il Signore indica che anche le nazioni
dovranno affrontare le speciali tribolazioni che spettano agli ebrei.
Per poter dare una risposta alla domanda iniziale
dobbiamo sapere come queste tre parti sono correlate cronologicamente. Questi
tre gruppi vivono contemporaneamente sulla terra? Le tribolazioni, di cui si
parla nella prima e nella terza parte, riguardano anche i cristiani (seconda
parta)? O riguardano solo gli ebrei e le nazioni? In altre parole, anche i
cristiani devono affrontare questo tempo della tribolazione come gli ebrei e le
nazioni? O Cristo viene prima per rapirli in cielo?"
Da queste parole introduttive si ha già una breve panoramica di
ciò che l’autore spiega nei dettagli in un testo di 1,5 megabyte. È la dottrina
del pretribolazionismo così com’è stata tramandata da John Nelson Darby (1800-1882),
uno dei padri fondatori del movimento dei Fratelli di Plymouth e inventore del
dispensazionalismo. Tuttavia, qui non vogliamo dilungarci troppo su questo
aspetto. Ma non possiamo fare a meno di fare un breve excursus su ciò che si
intende effettivamente con questo tipo di pretribolazionismo.
Come già accennato, il pretribolazionismo è la dottrina della Seconda Venuta di
Cristo per il Rapimento dei credenti cristiani prima della
Grande Tribolazione. Qui nel caso di Darby/Seibel si tratta di una prima Venuta
e di un primo Rapimento, che la maggior parte delle persone non noterà. La
Seconda Venuta, l – "apparizione" del Signore "in potenza e gloria" e i giudizi
nel Giorno del Signore sono collocati dopo la Grande Tribolazione.
E quando Seibel scrive "Il Giorno del Signore – nessun giudizio per i
cristiani", questo è assolutamente corretto. Tuttavia, si è lasciato sfuggire il
fatto che la "Grande Tribolazione" e il "Giorno del Signore" sono due eventi
distinti e separati (vedi anche tabella qui
sotto). Non esistono due "Ritorni" del Signore, il primo per il Rapimento e il
secondo – l’inventata "apparizione", come la chiama Seibel – per il giudizio e
la condanna degli empi.
Il Giorno del Signore è sia il giorno del Ritorno del Signore
per il Rapimento dei suoi – che secondo Paolo in 1Cor 15,52 durerà solamente un
batter d’occhio – sia, successivamente, anche il giorno del giudizio delle
nazioni senza Dio. L’evento del Rapimento in sé non sarà percepito affatto dal mondo
degli empi. Invece, non passerà certamente inosservata la Venuta del Figlio di
Dio sulle nuvole.
Ora, subito dopo l’afflizione di quei giorni, vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo.
Mat 24,29 »Ora, subito dopo l’afflizione
di quei giorni, il sole si oscurerà e la luna non darà il suo chiarore,
le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
24,30 E allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo;
e tutte le nazioni della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio
dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con potenza e grande gloria.
24,31 Ed egli manderà i suoi angeli con un potente suono di tromba,
ed essi raccoglieranno i suoi eletti dai quattro venti, da una
estremità dei cieli all’altra. Mat 24,29-31;
Ed è esattamente questo il presupposto del posttribolazionismo,
cioè che entrambi, Seconda Venuta e Rapimento e anche i giudizi immediatamente
seguenti nel Giorno del Signore, avranno luogo dopo la Grande Tribolazione.
Tuttavia, anche tra pre e posttribolazionismo si frappongono alcune
interpretazioni che collocano questo evento in mezzo alla Grande Tribolazione.
A seconda che la Grande Tribolazione si riferisca solo ai giudizi dei sigilli o
anche al Giorno del Signore, cioè includa i giudizi delle trombe e delle coppe,
il Rapimento (6° sigillo) si presenta dopo o nel mezzo della Grande
Tribolazione.
Qui però ci occupiamo solo del pretribolazionismo dei Fratelli di Plymouth e
del posttribolazionismo sostenuto da Immanuel.at e documentato dai
passaggi biblici citati di volta in volta. E qui non vogliamo neanche entrare ulteriormente nel
merito della speciale questione del dispensazionalismo.
La base della dottrina del Rapimento si trova comunemente nell – Apocalisse di
Giovanni, che Seibel correttamente descrive nel modo seguente:
"Dal Libro dell’Apocalisse sappiamo che il Signore
Gesù verrà di nuovo. Egli ci dice proprio alla fine della Parola di Dio: – Colui
che attesta queste cose, dice: «Sì, vengo presto!»’ (Apoc 22:20). Questo è il
messaggio che il Signore ci ha fatto arrivare alla fine del primo secolo d.C.
grazie al Suo apostolo Giovanni. Ha anche promesso di venire – presto’."
Inoltre, Seibel commenta in maniera molto dettagliata il ritardo
della parusia, cioè perché qui si dice che il Signore viene "presto" quando è da
oltre 2000 anni che i cristiani aspettano. Anche qui ciò – del tutto
correttamente in termini biblici – viene giustificato con il riferimento
a 2Piet 3:8, in base al quale "per il Signore un giorno è come mille anni, e
mille anni sono come un giorno".
(Vedi anche Tabella 20: "La storia
del mondo: Una settimana dei giorni millenari.")
Poi Seibel prende come riferimento 1Tess 4:13-18 e spiega anche
questo passaggio di Paolo sul Rapimento basandosi sulla Bibbia chiarendolo così
allo stesso tempo anche dal punto di vista del posttribolazionismo:
"Nel momento in cui verrà Cristo, i – morti in
Cristo – risusciteranno. Noi viventi, che saremo rimasti, saremo trasformati e
allo stesso tempo rapiti insieme ai credenti già morti. Incontreremo il Signore
Gesù nell’aria sulle nuvole. Insieme a Lui entrambi i gruppi di credenti
ascenderanno al cielo, nella casa di Suo Padre. Poi saremo per sempre con Lui,
insieme al nostro Salvatore e Signore. È questa l’eterna beatitudine!"
Innanzitutto, ci si potrebbe chiedere qual è la grande
differenza tra il Rapimento prima e il Rapimento dopo la Grande Tribolazione.
Tuttavia, il pretribolazionismo secondo Darby è un po – più sottile della
dottrina della Seconda Venuta del Signore prima della Grande Tribolazione
comunemente diffusa.
(Vedi anche Discorso 862: "Diciotto argomentazioni per collocare il Rapimento prima della Grande Tribolazione – e la loro confutazione.")
Infatti, Seibel a differenza degli altri non sostiene che la
Seconda Venuta del Signore sia da collocare appunto prima della Grande
Tribolazione in maniera del tutto semplicistica. Seibel separa le dichiarazioni
della Scrittura relative alla Seconda Venuta e riferisce le profezie di Paolo in
1Cor 15,50-53 e 1Tess 4,13-18 a una prima Venuta del Signore per il Rapimento
dei redenti prima della Grande Tribolazione.
La tromba infatti suonerà e noi saremo mutati.
1Cor 15,50 Or questo dico, fratelli, che la carne e
il sangue non possono ereditare il regno di Dio; similmente la corruzione non
eredita l’incorruttibilità. 15:51 Ecco, io vi dico un mistero: non tutti
morremo, ma tutti saremo mutati in un momento, 15,52 in un batter d’occhio,
al suono dell’ultima tromba; la tromba infatti suonerà, i morti
risusciteranno incorruttibili e noi saremo mutati, 15,53 poiché bisogna che
questo corruttibile rivesta l’incorruttibilità e questo mortale rivesta
l’immortalità. 1Cor 15,50-53;
Perché il Signore stesso, con un ordine, e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo e noi verremo rapiti sulle nuovole.
1Tess 4,13 Fratelli, non vogliamo che siate
nell’ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli
altri che non hanno speranza. 4,14 Infatti, se crediamo che Gesù morì e
risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli
che si sono addormentati. 4,15 Poiché questo vi diciamo mediante la parola del
Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore,
non precederemo quelli che si sono addormentati; 4,16 perché il Signore stesso,
con un ordine, con voce d’arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo,
e prima risusciteranno i morti in Cristo; 4,17 poi noi viventi, che saremo
rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore
nell’aria; e così saremo sempre con il Signore. 4,18 Consolatevi dunque gli
uni gli altri con queste parole. 1Tess 4,13-18;
Subito dopo la tribolazione di quei giorni (…) vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo.
Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di quei
giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le
stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate. 24,30
Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù
della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle
nuvole del cielo con gran potenza e gloria. 24,31 E manderà i suoi angeli
con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai quattro venti, da un capo
all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;
Tuttavia, le summenzionate dichiarazioni del Signore in
Mat 24,29-31 vengono interpretate da Seibel come indicazioni di una Seconda
Venuta ("apparizione") di Cristo in "potenza e gloria" nel Giorno del Signore
dopo la Grande Tribolazione per il giudizio dei "cristiani solo di nome, delle
nazioni non credenti e degli ebrei".
"Chi deve affrontare questa tribolazione? A Daniel
viene detto: – il tuo popolo’. Ciò mostra chiaramente che si tratta del popolo
d’Israele, soprattutto quello del regno meridionale di Giuda. D’altronde, ciò
corrisponde al significato dei versetti in Matteo 24:1-44 Abbiamo visto che
anche qui si tratta del popolo d’Israele. Ci si riferisce ripetutamente a
elementi ebrei che non hanno nulla che fare con il periodo cristiano. Anche la
localizzazione della – Giudea’ nel versetto 16 mostra che si tratta di Israele,
Gerusalemme e degli ebrei, non dei cristiani."
Ciò che Seibel ovviamente non ha letto nel passo biblico a cui
ha fatto riferimento è la dichiarazione del Signore in Mat 24,9: "Allora vi
abbandoneranno all’oppressione e vi uccideranno e sarete odiati da tutte le
genti a motivo del mio nome.". E per il nome di Cristo, suppongo che solo noi
cristiani saremo odiati, non gli ebrei. Poi Seibel scrive ancora:
"In Daniele 12:2 la fine di questo periodo viene associata alla Risurrezione. In
base ad Apocalisse 20:4-5 avrà luogo all’inizio del Regno Millenario della Pace.
Questa Risurrezione si applica a coloro che verranno uccisi nella terribile
tribolazione in quanto credenti ebrei. La stessa Ira, che si abbatterà sul
popolo degli ebrei prima che i credenti rimasti in vita – saranno salvati’, viene
descritta da Dio nell’Antico Testamento in modi diversi. Troviamo diverse
indicazioni persino di una Risurrezione nazionale. A titolo d’esempio cito
Isaia 26:14-20; Ezechiele 37:1-14 e Osea 6:1-2 e 13:14. Ma tutto questo non riguarda
né le nazioni, né il Raduno (comunità cristiana, Chiesa), ma esclusivamente il
popolo d’Israele."
Sì, certamente Dan 12,2 non ha nulla a che fare con la comunità
cristiana, ma si riferisce esclusivamente a Israele. Comunque, a tal proposito,
non prenderemo più in considerazione gli ebrei. Innanzitutto, perché qui stiamo
discutendo del Rapimento della comunità cristiana, dove gli ebrei non c’entrano
nulla – a meno che non si siano convertiti a Gesù Cristo. E poi, nonostante – o proprio perché – il Cristianesimo rappresenti un
innesto nella storia di Dio con Israele, gli ebrei sono responsabili da duemila
anni del sangue versato dai loro progenitori, i quali hanno consegnato il loro
Messia a morire sulla croce.
(Vedi anche Discorso 121: "Il cristianesimo: un innesto nella storia di Dio con Israele.")
Gesù Cristo, il Figlio di Dio e Messia degli ebrei, aveva loro
profetizzato mentre era ancora in vita che sarebbero morti nei loro peccati, se
non avessero creduto che Lui era il Messia.
Se non credete che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati.
Giov 8,22 Dicevano
perciò i Giudei: «Vuole forse uccidersi, perché dice: "Dove vado io, voi non
potete venire"?». 8,23 Ed egli disse loro: «Voi siete di quaggiù, mentre
io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. 8,24
Perciò vi ho detto che voi morirete nei vostri peccati, perché se non credete
che io sono (il Messia), voi morirete nei vostri peccati».
Giov 8,22-24;
E ogni essere umano che muore nei suoi peccati, vale a dire
senza avere il perdono dei suoi peccati, sarà condannato alla dannazione eterna
nel Giudizio Universale. Ora poiché duemila anni fa gli ebrei hanno consegnato
il loro Messia a morire sulla croce e ancora oggi non prendono le distanze da
questa colpa dei loro progenitori, ma, al contrario, descrivono Gesù Cristo come
un bestemmiatore e un impostore, al punto da vietare persino la vista della
croce ai credenti ebrei (Israel Meir Lau, rabbino Capo di Israele dal 1993 al
2003), da duemila anni sono tutti condannati alla dannazione.
Ma Dio ha offerto agli ebrei la stessa alternativa che ha offerto a tutti gli
altri esseri umani: possono convertirsi a Gesù Cristo come loro Salvatore. In
questo modo saranno cristiani e – come dice Paolo: né ebrei né greci – i nostri
fratelli e le nostre sorelle in Cristo. Questo per quanto riguarda gli ebrei
nell’escatologia cristiana.
Tuttavia, M. Seibel la vede in maniera diversa quando scrive:
"I credenti ebrei che non sono potuti
fuggire da Gerusalume e da Israele si troveranno in estrua difficoltà –
Questi credenti ebrei li troviamo poi in Apocalisse 14:1-5. –
Questo è il momento in cui i credenti ebrei devono fuggire (cfr. Mat
24:16-20) –
Fa seguito un passaggio minaccioso rivolto ai credenti ebrei (versetti di Mat
25:32-44). –
Egli non libera soltanto i credenti ebrei – "
Nel periodo della grazia e del Cristianesimo – negli ultimi
duemila anni – c’è solo una fede: la fede in Gesù Cristo. Chi crede in Gesù
Cristo è salvo. Chi non crede in Gesù Cristo è perduto. Ora che siano ebrei
credenti in Mosè, indiani credenti in Buddha, cinesi credenti in Confucio,
musulmani credenti in Mohammed o qualsiasi cosa siano, saranno perduti perché a
loro manca l’unica cosa che li rende accettabili da Dio: la fede in Suo Figlio
Gesù Cristo.
Ecco qui di seguito alcuni passaggi biblici che documentano di cosa tratta
davvero la fede cristiana-biblica. Non di "ebrei credenti" nella fede mosaica
come sottolineato ripetutamente da M. Seibel nel suo excursus. Anche i 144.000
sigillati provenienti dalla tribù di Israele non sono credenti nella fede
mosaica, dato che sono – in base all’interpretazione che qui ne dà Immanuel.at –
la "sposa dell’Agnello" e "quelli che seguono l’Agnello dovunque vada"
(Apoc 14,4). Dunque, questi hanno Cristo come fondamento della loro fede e non
Mosè.
(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la ‘sposa dell’Agnello’?")
Il Padre ama il Figlio, e gli ha dato ogni cosa in mano.
Giov 3,35 Il Padre ama il Figlio, e gli ha
dato ogni cosa in mano. 3,36 Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi
invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su
di lui». Giov 3,35-36;
Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra.
Mat 28,18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro,
dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Mat 28,18;
Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio.
Giov 5,22 Inoltre, il Padre non giudica
nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, 23 affinché tutti
onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il
Padre che lo ha mandato. Giov 5,22-23;
Ogni cosa mi è stata data in mano dal Padre mio.
Mat 11,27 Ogni cosa mi è stata data in mano dal
Padre mio; e nessuno conosce il Figlio, se non il Padre; e nessuno conosce
il Padre, se non il Figlio, e colui al quale il Figlio voglia rivelarlo.
Mat 11,27;
Chi vede me, vede colui che mi ha mandato.
Giov 12,44 Ma Gesù ad alta voce esclamò: «Chi crede in
me, crede non in me, ma in colui che mi ha mandato; 12,45 e chi vede me, vede
colui che mi ha mandato. Giov 12,44-45;
Affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre.
Giov 10,37 Se non faccio le opere del Padre mio,
non mi credete; 10,38 ma se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere,
affinché sappiate e riconosciate che il Padre è in me e che io sono nel Padre».
Giov 10,37-38;
«Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra».
Mat 28,17 E, vedutolo, l’adorarono; alcuni però
dubitarono. 18 E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è
stato dato in cielo e sulla terra» Mat 28,17-18;
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di
me.
Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.
Giov 14,6 Gesù gli disse: «Io sono la via, la
verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. 14,7 Se
mi aveste conosciuto avreste conosciuto anche mio Padre; e fin da ora lo
conoscete, e l’avete visto». 14,8 Filippo gli disse: «Signore, mostraci il Padre
e ci basta». Giov 14, 6- 8;
La pretesa della rappresentanza esclusiva del cristianesimo biblico.Dio è raggiungibile da ogni singola persona che lo desidera. |
Ora l – ulteriore conclusione a cui giunge sopra M. Seibel, che la
prima Risurrezione prima del Millennio in Apoc 20,4-6 "si applica a coloro che
verranno uccisi nella terribile tribolazione in quanto credenti ebrei", è
alquanto miope. Nel caso di questa prima Risurrezione vengono citati i credenti
che "non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano". Tuttavia, il fatto che questi
credenti siano solo ebrei, non è scritto da nessuna parte nel testo e
probabilmente è da ricondurre allo speciale sfondo dispensazionalista
dell’interpretazione di Seibel. Ovviamente saranno sia ebrei che cristiani.
Si deve supporre che l’Anticristo, che rappresenta questa "bestia", sia egli
stesso un ebreo. (Anti-) CHRISTUS/CHRISTOS è il termine latino/greco per l’ebreo "maschiach"
(Messia) e quindi l’Anticristo stesso sarà un ebreo, fingerà di essere il "vero"
Messia e prenderà il potere. Prima in Israele, come
leader religioso, e poi in tutto il mondo e diffonderà la
sua religione nel mondo.
Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni.
Apoc 20,4 Poi vidi dei troni, e a quelli che vi
sedettero fu dato la potestà di giudicare; e vidi le anime di coloro che
erano stati decapitati per la testimonianza di Gesù e per la parola di Dio, e
che non avevano adorato la bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo
marchio sulla loro fronte e sulla loro mano. Costoro tornarono in vita e
regnarono con Cristo per mille anni. 20,5 Ma il resto dei morti non
tornò in vita finché furono compiuti i mille anni. Questa è la prima
risurrezione. 20,6 Beato e santo è colui che ha parte alla prima
risurrezione. Su di loro non ha potestà la seconda morte, ma essi saranno
sacerdoti di Dio e di Cristo e regneranno con lui mille anni. Apoc 20, 4- 6;
Iin Apoc 20,4 Giovanni parla di
coloro, "che erano stati decapitati per la testimonianza di
Gesù e per la parola di Dio". E con ciò naturalmente si riferisce a ebrei e cristiani
morti da martiri. E precisamente con la "parola di Dio" si riferisce ai martiri
ebrei dell’Antico Testamento e con la "testimonianza di Gesù" si riferisce ai
martiri cristiani del Nuovo Testamento, entrambi uccisi a causa della loro fede.
E anche quei cristiani che nel periodo dell – Anticristo non avevano adorato la
bestia né la sua immagine e non avevano preso il suo marchio – e che perciò
erano stati immediatamente uccisi dall’immagine della bestia – parteciperanno a
questa prima Risurrezione e regneranno con Cristo.
L’immagine della bestia fa uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine della bestia.
Apoc 13,13,15 Le
fu concesso di dare uno spirito all’immagine della bestia affinché l’immagine
potesse parlare e far uccidere tutti quelli che non adorassero l’immagine
della bestia. Apoc 13,15;
Quindi sono quei santi di tutti i tempi e di tutte le nazioni
che, a causa della loro fede in questo unico e solo Dio e in Suo Figlio Gesù
Cristo, hanno dovuto sacrificare le loro vite. A questi – ai martiri e non a
quei credenti che hanno vissuto la propria vita fino alla fine – viene concesso
l’onore di regnare come sacerdoti con il loro Signore Gesù Cristo nel Millennio.
Tuttavia, con questa separazione dei passaggi biblici, da un lato 1Cor 5,50-53 e
1Tess 4,13-18 per la Seconda Venuta e il Rapimento della comunità cristiana, e
dall’altro lato Mat 24:29-31 per la Seconda Venuta (apparizione) in
potenza e gloria per gli ebrei e le nazioni, Seibel ha invalidato il più
pericoloso – perché più ovvio – lato debole nell’argomentazione dei suoi
avversari posttribolazionisti. Dopo tutto la dichiarazione in Mat 24,29
"Subito dopo la tribolazione di quei giorni" invalida
l’idea di una Seconda Venuta prima della Grande Tribolazione.
Ora Seibel effettivamente deriva la Seconda Venuta e il Rapimento prima della
Grande Tribolazione dalle dichiarazioni di Paolo in 1Tess 4,13-18
e 1Cor 15.50-53 (vedi sopra). Ma proprio qui troviamo anche il secondo forte
argomento contro il pretribolazionismo, cioè contro un Rapimento prima della
Grande Tribolazione.
Questo capitolo 4 della prima lettera ai Tessalonicesi, che i
pretribolazionisti adducono come prova, è in realtà un’esortazione alla
santificazione. Si inizia con l’esortazione dei Tessalonicesi a progredire verso
la perfezione in 1Tess 4,1: "Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo
in cui dovete comportarvi e piacere a Dio ed è già così che vi comportate. Vi
preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più" e si
finisce poi proprio con questa profezia della Seconda Venuta del Signore in
1Tess 4:13-18.
Nei due versetti immediatamente seguenti, nel capitolo 5,1-2, Paolo poi dice
anche ai Tessalonicesi che non è necessario scrivere loro dei tempi di questa
Seconda Venuta del Signore – che è stata loro profetizzata in 1Tess 4,16-17 –
poiché essi stessi sapevano molto bene "che il giorno del Signore verrà come
viene un ladro nella notte."
Perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.
1Tess 5,1 Quanto poi ai tempi e ai momenti,
fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; 5,2 perché voi stessi
sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella
notte. 5,3 Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina
improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non
scamperanno. 5,4 Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che
quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; 5,5 perché voi
tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle
tenebre. 5,6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo
sobri; 1Tess 5,1-6;
Anche Pietro nella sua seconda lettera parla del fatto che
questo giorno del Signore verrà come un ladro:
Il giorno del Signore verrà come
un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo
2Piet 3,7 mentre i cieli e la terra attuali sono
conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del
giudizio e della perdizione degli empi. 3,8 Ma voi, carissimi, non
dimenticate quest’unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e
mille anni sono come un giorno. 3,9 Il Signore non ritarda l’adempimento della
sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo
che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento. 3,10 Il
giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli
passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le
opere che sono in essa saranno bruciate. 2Piet 3,7-10;
Il "Giorno del Signore" che verrà come viene un ladro nella
notte – e qui in questa parte della discussione siamo d’accordo – è questo
giorno dell’apparizione del Signore Gesù Cristo in potenza e gloria dopo la
Grande Tribolazione. La nostra divergente visione si basa esclusivamente sul
fatto che secondo Immanuel.at questo giorno è anche il giorno del Risveglio e
del Rapimento dei credenti, mentre qui – come in Mat 24,29-31 – Seibel vuole
vedere soltanto il giudizio dei "cristiani solo di nome, delle nazioni non
credenti e degli ebrei".
Ora in realtà questo è sbagliato perché se infatti i credenti fossero già
stati rapiti prima della Grande Tribolazione, Paolo qui in 1Tess 5,4
non li metterebbe in guardia del Giorno del Signore alla fine
della Grande Tribolazione: "Ma voi, fratelli, non siete nelle
tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro".
Quindi non ci sono dubbi: questo è il Giorno del Signore e dell’ira di Dio,
questo è "il Giorno del Giudizio e della perdizione degli empi",
come profetizza Pietro in 2Piet 3,7. Ma questo è anche il Giorno della
Seconda Venuta del Signore per il Rapimento della comunità dei credenti!
Questo Rapimento dei cristiani avviene "improvvisamente, in un batter
d’occhio", come scrive Paolo in 1Cor 5,52 e, di conseguenza, non
sarà affatto percepito dal mondo degli empi, soprattutto perché quasi
contemporaneamente ha inizio il giudizio, il sole e la luna si oscureranno
e il cielo si ritirerà come una pergamena che si arrotola.
Tutto l’esercito [gli angeli] del cielo si dissolve; i cieli sono arrotolati come un libro e tutto il loro esercito cade, come cade la foglia della vite, come cade il fogliame morto dal fico.
Isa 34,2
Poiché il SIGNORE è indignato contro tutte
le nazioni, è adirato contro tutti i loro eserciti; egli le vota allo
sterminio, le dà in balìa alla strage. 34,3 I
loro uccisi sono gettati via, i loro cadaveri esalano fetore e i monti si
sciolgono nel loro sangue. 34,4 Tutto l’esercito del cielo si dissolve;
i cieli sono arrotolati come un libro e tutto il loro esercito cade, come
cade la foglia della vite, come cade il fogliame morto dal fico. Isa 34,2-4;
Le stelle [gli angeli] cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
Mat 24,29 Subito
dopo la tribolazione di quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà
più il suo splendore, le stelle cadranno dal cielo e le potenze dei
cieli saranno scrollate. 24,30 Allora apparirà nel
cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le tribù della terra
faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del
cielo con gran potenza e gloria 24,31 E
manderà i suoi angeli con gran suono di tromba per riunire i suoi eletti dai
quattro venti, da un capo all’altro dei cieli. Mat 24,29-31;
Le stelle [gli angeli] del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi. Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola.
Apoc 6,12 Poi vidi quando l’Agnello aperse il
sesto sigillo; e si fece un grande terremoto;
il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come
sangue; 6,13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando il
fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi.
6,14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola;
e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal
loro luogo.
6,15 I re della terra, i grandi, i generali,
i ricchi, i potenti e ogni schiavo e ogni uomo libero si nascosero nelle
spelonche e tra le rocce dei monti. 6,16 E
dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso, nascondeteci dalla presenza
di colui che siede sul trono e dall’ira dell’Agnello;
6,17 perché è venuto il gran giorno della sua ira.
Chi può resistere?» Apoc 6,12-17;
Qui sopra abbiamo tre passaggi biblici. Il primo è tratto da
Isaia, il secondo dal Vangelo di Matteo e il terzo dall’Apocalisse. E in tutti e
tre i passaggi (evidenziato in blu) si dice che "le stelle del cielo caddero
sulla terra" ("l’esercito del cielo si dissolve" in Isaia), "le potenze dei
cieli saranno scrollate" in Matteo e "il cielo si ritirò come una pergamena che
si arrotola" nell’Apocalisse.
Se ora volessimo ordinare cronologicamente questi eventi, dovremmo iniziare con
Mat 4,29. Qui il Signore dice: "subito dopo la tribolazione di quei giorni".
Quindi, per essere precisi, non siamo ancora dopo la Grande
Tribolazione, ma solo "dopo la tribolazione di quei giorni".
L’argomentazione che con ciò si potrebbe certamente intendere anche la Grande
Tribolazione nella sua interezza, viene confutata osservando i successivi
giudizi di Dio, i Giudizi delle Trombe e i Giudizi delle Coppe, i cui flagelli,
considerati sia singolarmente che nella loro totalità, evidentemente hanno
causato danni sostanzialmente maggiori rispetto a questa tribolazione "di quei
giorni" fino al sesto sigillo.
Anche il fatto che la profezia relativa alla Grande Tribolazione presente
nell’Antico e nel Nuovo Testamento (rispettivamente Dan 12,1 e Mat 24,21)
promette sempre che "allora vi sarà una grande tribolazione, quale non v’è stata
dal principio del mondo fino ad ora, né mai più vi sarà", ovviamente non rende
giustizia alla "tribolazione di quei giorni" fino al sesto sigillo
nell’Apocalisse.
Ma è soprattutto il giudizio di Dio che si abbatte sul mondo e sull’umanità
attraverso la settima coppa dell’ira a mettere nell’ombra tutti i giudizi
precedenti. Analogamente a ciò che viene detto in Apoc 6,14: "e ogni montagna e
ogni isola furono rimosse dal loro luogo", in Apoc 16,20 monti e isole non
furono più trovati sulla terra.
Ogni isola scomparve e i monti non furono più trovati.
Apoc 16,17 Poi il settimo angelo versò la sua
coppa nell’aria; e dal tempio uscì una gran voce proveniente dal trono, che
diceva: «È fatto». 16,18 E ci furono lampi, voci, tuoni e un terremoto
così forte che da quando l’uomo è sulla terra non se n’è avuto uno altrettanto
disastroso.16,19 La grande città si divise in tre parti, e le città delle
nazioni crollarono e Dio si ricordò di Babilonia la grande per darle la coppa
del vino della sua ira ardente. 16,20 Ogni isola scomparve e i monti non
furono più trovati. 16,21 E cadde dal cielo sugli uomini una
grandine enorme, con chicchi del peso di circa cinquanta chili; gli uomini
bestemmiarono Dio a causa della grandine; perché era un terribile flagello.
Apoc 16,19-21;
E in maniera simile ai tre passaggi biblici di cui sopra,
"l’esercito del cielo si dissolve" o "il cielo si ritirò come una pergamena che
si arrotola" o "le potenze dei cieli saranno scrollate", anche Isaia profetizza
che Dio "farà tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo".
Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo.
Isa 13,13 Perciò farò tremare i cieli, e la
terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli
eserciti, nel giorno della sua ira furente. Isa 13,13;
Si tratta di uno scenario, dunque, che implica giganteschi
terremoti su scala mondiale e che nell’ultimo passaggio (Isaia 13,13), con
l’indicazione che "la terra sarà scossa dal suo luogo", potrebbe persino
insinuare uno spostamento dell’asse terrestre. Ma in questo modo capiamo che qui
si tratta della "trasformazione del cielo e della terra" immediatamente prima
del Millennio, prima del regno millenario della pace sulla terra.
(Vedi anche Capitolo 08: "La
trasformazione del cielo e della terra.")
Ma ritorniamo ai summenzionati tre passaggi biblici, dove oltre
allo scrollamento delle potenze dei cieli, viene annunciata anche la caduta
delle stelle sulla terra. Anche se qui si potrebbe prendere in considerazione
uno sciame meteorico – come fece Immanuel.at venti anni fa – si tratta piuttosto
di angeli che spesso nella Bibbia vengono raffigurati come "stelle".
E ora qui ci sono due possibilità:
Una possibilità sarebbero gli angeli caduti di Satana che,
finita la battaglia in cielo, aspettano da duemila anni nell’orbita della terra
– Paolo dice "nell’aria" (Efes 2:2) – di poter discendere nuovamente,
come una volta, sulla terra durante la vita terrena del Figlio di Dio (Luca 8:26-33)
ed entrare nello spirito degli esseri umani.
Il gran dragone fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli.
Apoc 12,7E vi fu guerra in cielo: Michele
e i suoi angeli combatterono contro il dragone; anche il dragone e i suoi angeli
combatterono, 12,8 ma non vinsero e per loro non fu più trovato posto nel cielo.
12,9 Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e
Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati
anche i suoi angeli. Apoc 12,7-9;
Questa interpretazione varrebbe certamente per Mat 24,29 e Apoc 6,13, dove si dice rispettivamente: "Le stelle cadranno dal cielo" bzw. "Le stelle del cielo caddero sulla terra". Tuttavia, nel passaggio di Isaia 34,4: "Tutto l’esercito del cielo si dissolve;", non ci si riferisce più soltanto a un numero limitato di angeli, ma qui si intende l’intero esercito.
Di conseguenza, come seconda possibilità si rafforza il sospetto che – analogamente a ciò che si diceva prima a proposito di "monti e isole" che non furono più trovati – anche qui in questo passaggio di Isaia non si tratti più della "tribolazione di quei giorni", come in Mat 24,29 e Apoc 6,13, ma che si tratti altrettanto della "trasformazione del cielo e della terra" alla fine di ogni dominio mondiale, all’inizio del Millennio.
Se ora si vuole collocare la Grande Tribolazione nell’Apocalisse
– in base a un parallelismo degli eventi tra Mat 24 e Apoc 6 e 7 – si trova
l’indicazione dell’inizio della Grande Tribolazione in Apoc 6,1 e in seguito
alla Seconda Venuta del Signore e del Rapimento al sesto sigillo in
Apoc 6,12-17.
(Vedi anche Discorso 05: "Il
parallelismo degli eventi in Matteo – 24 e Apocalisse – 6 e 7.")
Nonostante anche gli eventi successivi si considerino
appartenenti alla Grande Tribolazione, ciò non cambia nulla nel fatto che dal 7.
sigillo, in Apoc 8,1-6, inizia il Giorno del Signore e dell’ira di Dio con i
Suoi Giudizi delle Trombe e delle Coppe, come si evince molto chiaramente dalla
tabella che segue:
La
tribolazione di quei giorni: 1º sigillo: l’uomo del peccato / 2º 3º 4º
5º sigillo: l’inizio delle doglie di parto / 6º sigillo: il Rapimento |
Il giorno del SIGNORE |
||||||
< 1º sigillo > (Apoc 6:1-2;) cavallo bianco, cavaliere: aveva un arco, gli fu data una corona, uscì come vincitore e per vincere |
< 2º sigillo > (Apoc 6:3-;4) cavallo rosso, che toglie la pace della terra, affinché gli uomini si uccidessero e gli fu data una grande spada |
< 3º sigillo > (Apoc 6:5-6;) cavallo nero, una bilancia in mano, frumento e orzo costoso, non danneggia né l’olio né il vino |
< 4º sigillo > (Apoc 6:7-8;) cavallo giallastro, la Morte dietro era l’Ades, potestà su1/4 della terra, morte con spada, fame e fiere |
< 5º sigillo > (Apoc 6:9-11;) sotto l’altare alle anime dei martiri si fa giustizia, fu data veste bianca, riposeranno finché sono uccisi i fratelli |
< 6º sigillo > (Apoc 6:12-17;) grande terremoto, il sole nero, la luna come sangue, le stelle caddero, il cielo si ritirò, montagne e sole smosse |
6a sig |
< 7º sigillo > (Apoc 8:1-6;) silenzio nel cielo per ca. mezz’ora, profumi all’altare, 7 angeli che avevano 7 trombe, voci, tuoni, lampi |
Le due testimoni di Dio
profetizzeranno 1260 giorni con vestiti di sacco. (?) |
|||||||
< 1ª tromba> (Apoc 8:7;) grandine fuoco e sangue 1/3 della terra fu arsa 1/3 degli alberi furono bruciati ogni erba verde fu arsa |
< 2ª tromba > (Apoc 8:8-9;) gran montagna nel mare 1/3 del mare sangue 1/3 creature nel mare morì 1/3 delle navi perì |
< 3ª tromba > (Apoc 8:10-11;) stella dal cielo una torcia 1/3 dei fiumi assenzio 1/3 delle acque assenzio e molti uomini morirono |
< 4ª tromba > (Apoc 8:12-13;) il sole, la luna, le stelle, 1/3 parte si oscura 1/3 parte del giorno e la 1/3 parte della notte, buio |
< 5ª tromba/ 1º guaio > (Apoc 9:1-12;) stella dell’abisso dal cielo il sole oscurato dal fumo locuste nuocciono uomini senza sigillo di Dio 5 mesi |
< 6ª tromba/ 2º guaio > (Apoc 9:13-21;) gli angeli sul fiume Eufrate fuoco e fumo e zolfo 1/3 degli uomini uccisi il resto non si ravvidero |
6a trb |
< 7ª tromba/ 3º guaio > (Apoc 11:15-19;) Il regno del mondo è di Dio l’ira dee Dio è giunta, e il tempo di giudicare i morti terremoto voci, tuoni, lampi |
Il giorno dell’ira di Dio –
Il dominio dell’Anticristo demoniaco / il morto dei 2 testimoni / le nazioni calpesteranno Gerusalemme |
< 7ª tromba > |
||||||
< 1ª coppa> (Apoc 16:1-2;) sulla terra: un’ulcera maligna agli uomini che avevano il marchio della bestia |
< 2ª coppa > (Apoc 16:3;) nel mare: sangue come di morto ogni essere vivente che si trovava nel mare morì |
< 3ª coppa > (Apoc 16:4-7;) nei fiumi e nelle fonti acque diventarono sangue. hanno sparso sangue dei pro- feti fu dato loro a bere sangue |
< 4ª coppa > (Apoc 16:8-9;) sul sole: bruciato sugli uomini, che bestemmiarono il nome di Dio e non si ravvidero |
< 5ª coppa > (Apoc 16:10-11;) sul trono della bestia: il regno divenne tenebroso gli uomini avevano dolore ma non si ravvidero |
< 6ª coppa > (Apoc 16:12;) sul gran fiume Eufrate: e l’acqua ne fu prosciugata affinché fosse preparata la via ai re dal levante. |
6a cop |
< 7ª coppa > (Apoc 16:17-21;) nell’aria: voci, tuoni, lampi terremoto così grande come mai, isole e monti non furono trovati |
============================================================================================================================= |
==== |
7a cop =================== |
|||||
L’Anticristo risvegliato: morto dei due
testimoni |
|||||||
6a sigillo Dopo il 6º sigillo (Apoc 7:1-17;) Non danneggiate la terra, il mare, gli alberi, finché i 144.000 sono segnati in fronte. Quelli della gran tribolazione hanno vesti bianche davanti al trono l’Agnello li guiderà alle acque della vita, e Dio asciugherà ogni lacrima |
6a tromba Dopo la 6ª tromba (Apoc 10:1-11; 11:1-14;) Un altro angelo potente in una nuvola: con 7. tromba si compie il mistero di Dio non ci sarà più indugio. Giovanni divora il libretto. La bestia ucciderà i due testimoni. Gran terremoto la decima parte di Gerusalemme cadde |
7a tromba dopo la 7ª tromba (Apoc 12:1-18;) (Apoc 13:1-18;) (Apoc 14:1-20;) (Apoc 15:1-8;) La donna e il dragone. Satana e i suoi angeli furono gettato sulla terra. Alla bestia dal mare le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli. L’Anticristo e il falso profeta: il regno delle due bestie. l’Agnello che stava in piedi sul monte Sion, e i sui 144.000 segnati 3 angeli: l’evangelo, giudizio, caduta di Babilonia, i morti che muoiono nel Signore. L’inizio del giudizio: il Figlio d’uomo miete la terra I vincitori sulla bestia, sua immagine e sul suo nome cantavano il cantico di Mosè I sette angeli con le sette coppe dell’ira di Dio Nessuno poteva entrare nel tempio finché fossero compiute le sette piaghe. |
6a coppa Dopo la 6ª coppa (Apoc 16:13-16;) Satana, Anticristo e falso profeta mandano tre spiriti immondi simili a rane perché sono spiriti di demoni che fanno dei segni e si recano dai re di tutto il mondo per radunarli per la battaglia del gran giorno dell’Iddio a Harmaghedon |
7a coppa
Dopo la 7ª coppa (Apoc 17:1-18; 18:1-24;) La caduta di Babilonia (Apoc 19:1-21; 20:1-15;) Battaglia di Harmaghedon Anticristo profeta stagno
Giudizio, 1 Risurrezione
Satana nell’abisso. Ultima Guerra Giudizio Universale (Apoc 21:1-27; 22:1-21;) La Nuova Creazione |
Quindi, come si può vedere, il Rapimento stesso è difficilmente
percepibile agli esterni, ma non esiste alcuna "Seconda Venuta
segreta" e neanche alcun "Rapimento invisibile", come sostengono alcuni esegeti.
Prima si oscureranno il sole e la luna, le stelle cadranno dal cielo e le
potenze dei cieli saranno scrollate (Mat 24,29). Poi apparirà nel cielo il segno
del Figlio dell – uomo e tutta l’umanità farà cordoglio e vedrà il Figlio
dell’uomo venire sulle nuvole con gran potenza e gloria (Mat 24,30). E come ci
scrive Paolo nella prima lettera ai Corinzi, allora, durante il Rapimento,
squilleranno persino le trombe (1Cor 15,52).
Perciò, chi non dovesse sentire né vedere tutto questo, deve essere
definitivamente cieco e sordo.
Ma ora c’è ancora un ulteriore passaggio che sostiene questa summenzionata
interpretazione posttribolazionista nella sua interezza. Si tratta della seconda
lettera ai Tessalonicesi, dove Paolo scrive che il giorno della Venuta (Seconda
Venuta) del nostro Signore Gesù Cristo e il nostro incontro con Lui (Rapimento)
non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non si sia manifestato l’uomo
del peccato.
Il giorno della venuta del Signore nostro Gesù Cristo e
il nostro incontro con lui non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non
sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione.
2Tess 2,1 Ora, fratelli, circa la venuta
del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo
2,2 di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese
ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se
il giorno del Signore fosse già presente. 2,3 Nessuno vi inganni in alcun modo;
poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l’apostasia e non
sia stato manifestato l’uomo del peccato, il figlio della perdizione,
2,4 l’avversario, colui che s’innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio
od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio,
mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
2,5 Non vi ricordate che quando ero ancora con voi vi dicevo queste cose? 2,6
Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo. 2,7
Infatti il mistero dell’empietà è già in atto, soltanto c’è chi ora lo
trattiene, finché sia tolto di mezzo. 2,8 E allora sarà manifestato l’empio, che
il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con
l’apparizione della sua venuta. 2,9 La venuta di quell’empio avrà luogo, per
l’azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di
prodigi bugiardi, 2,10 con ogni tipo d’inganno e d’iniquità a danno di quelli
che periscono perché non hanno aperto il cuore all’amore della verità per essere
salvati. 2Tess 2,1-10;
Quindi, se prima della Venuta (Seconda Venuta) del Signore e del
nostro incontro con Lui (Rapimento) deve essere venuta l’apostasia (Grande
Tribolazione) e deve essersi manifestato l’uomo del peccato (Anticristo), allora
questa Seconda Venuta e il Rapimento devono per forza aver luogo
successivamente, dopo la Grande Tribolazione.
Tuttavia, c’è ancora una terza argomentazione che per efficacia supera di gran
lunga tutte le altre. In Apoc 7,9-17 Giovanni vede una folla immensa in cielo,
in piedi davanti al trono:
Quelli che vengono dalla grande tribolazione non avranno più fame e non avranno più sete.
Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla
immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli
e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di
bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La
salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello».
7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle
quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al
trono e adorarono Dio, dicendo: 7,12 «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la
sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza, nei secoli dei
secoli! Amen». 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi
sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 7,14 Io gli
risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono
dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno
imbiancate nel sangue dell’Agnello.
7,15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo
tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16
Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né
alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li
guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai
loro occhi». Apoc 7, 9-17;
EÈ uno dei ventiquattro anziani che qui rivela a Giovanni che
questa folla immensa in piedi davanti al trono, "proveniente da tutte le
nazioni, tribù, popoli e lingue", "sono quelli che vengono dalla Grande
Tribolazione". Dato che stanno in piedi davanti al trono, provenienti da
tutte le nazioni e vestiti di bianche vesti, devono essere cristiani.
Si tratta, dunque, dei credenti cristiani che o sono morti nella Grande
Tribolazione o l’hanno dovuta affrontare. E, di conseguenza, questi cristiani
possono essere stati rapiti solo dopo la Grande Tribolazione. Gli uni, i morti,
sono stati risvegliati dal Signore, gli altri, coloro che erano in vita, sono
stati "rivestiti", come dice Paolo in 2Cor 5,2-4, per essere poi rapiti insieme
ai morti.
Desideriamo intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste.
2Cor 5,1 Sappiamo infatti che se questa tenda che
è la nostra dimora terrena viene disfatta, abbiamo da Dio un edificio, una casa
non fatta da mano d’uomo, eterna, nei cieli. 5,2 Perciò in questa tenda gemiamo,
desiderando intensamente di essere rivestiti della nostra abitazione celeste,
5,3 se pure saremo trovati vestiti e non nudi. 5,4 Poiché noi che siamo in questa
tenda gemiamo, oppressi; e perciò desideriamo non già di essere spogliati,
ma di essere rivestiti, affinché ciò che è mortale sia assorbito dalla vita.
2Cor 5,1-4;
Colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Rom 8,10 Ma se Cristo è in voi, nonostante il corpo
sia morto a causa del peccato, lo Spirito dà vita a causa della giustificazione.
8,11 Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in
voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti vivificherà anche i vostri corpi
mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi. Rom 8,10-11;
Ora anche se rimane aperta la questione sul perché il resto
della comunità cristiana – vale a dire quei fratelli e quelle sorelle morti nel
periodo antecedente alla Grande Tribolazione – anche se dovrebbe essere presente qui non venga menzionato, i
seguenti fatti sono incontestabili:
– è una folla immensa proveniente da tutte le nazioni,
tribù, popoli e lingue,
– vengono dalla Grande Tribolazione,
– sono cristiani,
– sono in cielo, in piedi davanti al trono,
– di conseguenza, devono essere stati rapiti,
– e ciò necessariamente dopo la
Tribolazione di quei giorni,
– ed è esattamente ciò che il Signore Gesù farà alla
Sua Seconda Venuta.
E osservando più attentamente questo passaggio dell’Apocalisse,
allora si comprende che evidentemente l’umanità durante la Grande Tribolazione
soffrirà soprattutto la fame, la sete e l’irradiamento solare o inteso calore.
Ciò conferma la visione, qui sostenuta da Immanuel.at, che la Grande
Tribolazione è identica ai giudizi dei sigilli e che questi non sono ancora i
giudizi di Dio, ma solo un peggioramento, causato dall’uomo, delle condizioni di
vita su questo pianeta.
I giudizi di Dio iniziano poi con la Seconda Venuta del Signore Gesù Cristo dopo
la Grande Tribolazione, nel Giorno del Signore (e dell’ira di Dio), cioè con il
6. e il 7. sigillo e continuano con i successivi Giudizi delle Trombe e Giudizi
delle Coppe (vedi tabella sopra).
Quindi, ricapitoliamo:
o In 1Tess 5,4 Paolo mette in guardia i
Tessalonicesi, affinché il Giorno del Signore (alla fine della Grande
Tribolazione) non li sorprenda come uno ladro. Con ciò intende dire loro di
stare attenti a non cadere dalla fede e poi non avere il tempo per il pentimento
e la conversione. Di conseguenza, Paolo deve presumere che i Tessalonicesi il
Giorno del Signore, alla fine della Grande Tribolazione, in quanto cristiani,
saranno ancora sulla terra e che saranno rapiti dal Signore Gesù in occasione
della Sua Seconda Venuta alla fine della Grande Tribolazione.
o Anche nella sua seconda lettera ai
Tessalonicesi, in 2Tess 2,1-4, circa la Venuta di questo giorno del nostro
Signore e del nostro incontro con Lui (Seconda Venuta e Rapimento) Paolo li
mette in guardia dicendo di non lasciarsi fuorviare a pensare che questo giorno
sia già presente. Solo dopo che si sarà manifestato l’uomo del peccato
(Anticristo) e sarà venuta l’apostasia (Grande Tribolazione), solo allora – dopo
la Grande Tribolazione – verrà anche il Giorno del Signore e della Seconda
Venuta di Cristo insieme al Rapimento.
o E, infine, in Apoc 7,9-14 l’anziano mostra a
Giovanni un – immensa folla di cristiani proveniente da tutte le nazioni, in cielo
in piedi davanti al trono, e gli spiega che quest’immensa folla viene tutta
dalla Grande Tribolazione. Se questi fratelli e queste sorelle in Cristo stanno
in cielo in piedi davanti trono, ne consegue che – morti o vivi – devono essere
stati rapiti. E se – come dice l’anziano – essi vengono dalla Grande
Tribolazione e sono stati rapiti, allora il Rapimento deve avvenire nella Grande
Tribolazione..
o Ma se ora guardiamo a tutti quei
giudizi che sono ancora da aspettarsi dopo, nel Giorno del Signore e dell’Ira di
Dio, allora questa non pu – ancora essere la fine della Grande Tribolazione.
L’affermazione del Signore in Mt 24,29: "Ma subito dopo la tribolazione di quei
giorni" non è quindi da equiparare a "dopo la Grande Tribolazione". Il Rapimento
avr – luogo "dopo la tribolazione di quei giorni", cioè dopo i
cinque giudizi dei sigilli, al sesto sigillo. E dopo viene l’ira di Dio.
Tuttavia, con quest’interpretazione rimane ancora un’altra incertezza. La
dichiarazione di M. Seibel, che qui si tratterebbe di ebrei, potrebbe essere
un’ulteriore possibilità. Naturalmente non "credenti ebrei" di fede mosaica, ma
potrebbero essere i 144.000 sigillati, 12.000 da ciascuna tribù di Israele.
Infatti, questi verranno segnati in Apoc 7,3-8 con il sigillo sulla fronte in
seguito al sesto sigillo e con la "Seconda Venuta", così come è stata
interpretata da Immanuel.at. E subito nel versetto seguente troviamo il
summenzionato passaggio relativo alla folla immensa in piedi davanti al trono –
vale a dire i cristiani rapiti. Poiché Immanuel.at interpreta questi 144.000
israeliti come la "sposa dell’Agnello", è plausibile che il loro essere sigillati
coincida contemporaneamente con il Rapimento della comunità cristiana davanti al
trono.
(Vedi anche Discorso 15: "Chi è la – sposa dell’Agnello’")
Di seguito verranno analizzate ancora alcune dichiarazioni
presenti nel documento di Seibel, che non possono rimanere incontestate in
questo discorso.
"Nell – Apocalisse c’è ancora un ulteriore passaggio che ci indica
che la Grande Tribolazione non ha luogo ai giorni nostri. In Apocalisse 12:9 leggiamo
che il diavolo, cioè Satana, viene gettato sulla terra. Ciò poi provoca i più grandi
tormenti e le più grandi persecuzioni sulla terra (versetto 12 e ss.).
Ma leggendo Efes 6:1 e ss. sappiamo che ancora oggi Satana e i suoi demoni
dimorano e operano nel regno celeste. Nulla suggerisce che Satana lascerebbe
questi luoghi celesti, il cielo. Invece, nel tempo della tribolazione il diavolo
è residente sulla terra, mentre oggi opera nel regno celeste della prima
creazione. Anche oggi opera sulla terra, ma la sede del suo governo è ancora il
cielo. In futuro questo cambierà."
Bibelkommentare.de
Fu in occasione della "battaglia in cielo" – sebbene duemila
anni fa – che il mondo degli angeli prese questa decisione. Un terzo degli
angeli decise di seguire il tentatore Satana, mettendosi quindi contro Dio.
Allora seguì una battaglia in cielo, nella quale Satana con i suoi angeli
combatté e perse contro i restanti due terzi degli angeli creati da Dio e sotto
la guida dell’arcangelo Michele. Satana, il "dragone", allora venne gettato
sulla terra insieme ai suoi angeli, dove – invisibili agli esseri umani –
continuano a esistere fino ad oggi nello spazio aereo.
Il dragone e i suoi angeli combatterono, ma non vinsero, e furono gettati sulla terra.
Apoc 12,7 E ci fu una battaglia nel cielo: Michele
e i suoi angeli combatterono contro il dragone. Il dragone e i suoi angeli
combatterono, 12,8 ma non vinsero, e per loro non ci fu più posto nel
cielo.
12,9 Il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, il
seduttore di tutto il mondo, fu gettato giù; fu gettato sulla terra, e con lui
furono gettati anche i suoi angeli. Apoc 12,7-9;
Il fatto biblico che questa battaglia in cielo ebbe luogo allora
quando era ancora in vita il nostro Signore Gesù Cristo e che Satana fu gettato
sulla terra, si evince da numerose dichiarazioni della Bibbia:
«Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore».
Luc 10,17 Or i settanta tornarono pieni di gioia,
dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome». 10,18 Ed
egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore».
Luc 10,17-18;
Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira.
Apoc 12,12 Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che
abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il
diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo».
Apoc 12,12;
Come mai sei caduto dal cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora.
Isa 14,12 Come mai sei caduto dal
cielo, o Lucifero, figlio dell’aurora? Come mai sei stato gettato a terra,
tu che atterravi le nazioni? Isa 14,12;
La coda del dragone trascinava dietro a sé la terza parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra.
Apoc 12,3 Nel cielo apparve anche un altro segno:
un gran dragone rosso che aveva sette teste e dieci corna, e sulle sue
teste vi erano sette diademi. 12,4 La sua coda trascinava dietro a sé la terza
parte delle stelle del cielo e le gettò sulla terra; poi il dragone si fermò
davanti alla donna che stava per partorire, per divorare suo figlio quando lo
avesse partorito. Apoc 12,3-4;
(Vedi anche Discorso 128: "I
veri extraterrestri che dominano il nostro mondo.")
Ora avviene il giudizio di questo mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo (dal cielo).
Giov 12,28 Padre, glorifica il tuo nome!» Allora
venne una voce dal cielo: «L’ho glorificato, e lo glorificherò di nuovo!» 12,29
Perciò la folla che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono.
Altri dicevano: «Gli ha parlato un angelo». 12,30 Gesù disse: «Questa voce non è
venuta per me, ma per voi. 12,31 Ora avviene il giudizio di questo
mondo; ora sarà cacciato fuori il principe di questo mondo
(dal cielo). Giov 12,28-31;
Io non parlerò più con voi per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro di me.
Giov 14,28 Avete udito che vi ho detto: "Io me ne
vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io vada al Padre,
perché il Padre è maggiore di me. 14,29 Ora ve l’ho detto prima che avvenga,
affinché, quando sarà avvenuto, crediate. 14,30 Io non parlerò più con voi
per molto, perché viene il principe di questo mondo. Egli non può nulla contro
di me; 14,31 ma così avviene affinché il mondo conosca che amo il Padre e
opero come il Padre mi ha ordinato. Alzatevi, andiamo via di qui. Giov 14,28-31;
Convincerà il mondo quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
Giov 16,7 Eppure, io vi dico la verità: è utile
per voi che io me ne vada; perché, se non me ne vado, non verrà a voi il
Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. 16,8 Quando sarà venuto,
convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 16,9 Quanto
al peccato, perché non credono in me; 16,10 quanto alla giustizia, perché vado
al Padre e non mi vedrete più; 16,11 quanto al giudizio, perché il principe
di questo mondo è stato giudicato. Giov 16,7-11;
E l’informazione che Satana e i suoi angeli fino ad oggi
continuano a esistere nello spazio aereo di questo mondo e che Dio ha conferito
a Satana il potere sui regni di questo mondo, ci è stata trasmessa dall’apostolo
Paolo.
Il principe della potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.
Efes 2,1 Dio ha vivificato anche voi, voi che
eravate morti nelle vostre colpe e nei vostri peccati, 2,2 ai quali un tempo
vi abbandonaste seguendo l’andazzo di questo mondo, seguendo il principe della
potenza dell’aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.
Efes 2,1-2;
Il dio di questo mondo ha accecato le menti agli increduli.
2Cor 4,3 Se il nostro vangelo è ancora velato, è
velato per quelli che sono sulla via della perdizione, 4,4 per gli
increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché
non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine
di Dio. 2Cor 4,3-4;
I dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità, che sono nei luoghi sotto il cielo della terra.
Efes 6,12 il nostro combattimento
infatti non è contro sangue e carne, ma contro i principati, contro le potenze, contro i
dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità,
che sono nei luoghi sotto il cielo della terra. Efes 6,12;
Se il padrone di casa (Satana) sapesse a che ora della notte viene il ladro (Gesù), veglierebbe e non si lascerebbe forzare la casa (il mondo).
Mat 24,42 Vegliate dunque, perché non sapete a che
ora il vostro Signore verrà. 24,43 Ma sappiate questo che, se il padrone di
casa sapesse a che ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe
forzare la casa. 24,44 Perciò anche voi siate pronti, perché nell’ora
che non pensate, il Figlio dell’uomo verrà». Mat 24,42-44;
(Vedi anche Discorso 1042: "Tutti
i governi del mondo sono ordinati da Dio?")
Sembra che Dio abbia creato Satana a tal fine o che a partire da
un certo momento dello sviluppo di questo angelo abbia deciso di attribuirgli il
ruolo di tentatore, affinché potesse dare agli esseri umani tentati da Satana –
da Adamo ed Eva fino all’ultimo giorno – la possibilità di usare il libero
arbitrio donato loro da Dio per decidere a favore o contro Dio. In questo modo
Satana ha la funzione di separare "il grano dalla pula". Ed esattamente a tale
scopo duemila anni fa Dio gli aveva conferito anche il potere su "tutti i regni
del mondo".
Di conseguenza, Satana poi, subito dopo la sua espulsione
dal cielo, aveva cercato di tentare il suo più grande
avversario, il Figlio di Dio, che dimorava sulla terra in quanto essere umano
offrendogli "tutta questa potenza", a condizione che Gesù si prostrasse ad
adorare lui, il diavolo.
Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a chi voglio.
Luca 4,5 Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in
un attimo tutti i regni del mondo e gli disse: 4,6 «Ti darò tutta questa
potenza e la gloria di questi regni; perché essa mi è stata data, e la do a
chi voglio. 4,7 Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua». 4,8 Gesù
gli rispose: «Sta scritto: "Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi
il tuo culto"». Luca 4,5-8;
Tuttavia, c’è anche un’altra conseguenza di questo passaggio che
non bisogna ignorare. Il fatto, indicato qui da Satana, che tutta la potenza dei
regni di questo mondo gli è stata data da Dio, non è stato messo in dubbio dal
Figlio di Dio. Come è successo anche in occasione di altre tentazioni, il
Signore qui gli ha citato solo il comandamento biblico corrispondente: "Adora il
Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il tuo culto". Se qui il diavolo avesse
mentito – che è poi il suo mestiere – il Signore sicuramente lo avrebbe confutato.
Ma con ciò risulta chiaro che il diavolo dirige questo mondo da duemila anni.
Come si può desumere da questo passaggio biblico, è il diavolo che nomina tutti
i governi degli stati – compreso quello del Vaticano. Dall’Impero Romano in poi
tutti coloro che esercitano il potere – che siano imperatori, re, papi,
dittatori, ma anche uomini e donne di stato eletti democraticamente – sono
influenzati e tenuti al guinzaglio dal diavolo.
Può darsi che alcune di queste persone siano riuscite a sottrarsi all’influenza di Satana, ma di certo poi non hanno più
ricoperto posizioni di responsabilità. E se osserviamo la storia dell’umanità degli ultimi duemila anni –
dall’imperatore Nerone, attraverso l’oscuro medioevo fino a Hitler, Hiroshima e Nagasaki – si capisce che questa
profezia biblica si sia effettivamente realizzata in tutta la sua tragicità.
Ma alla fine Satana condurrà una gran parte del mondo umano alla dannazione allo
stesso modo in cui ha tentato, sedotto e condotto alla perdizione un terzo del
mondo degli angeli. E c’è da temere che nel mondo umano – a differenza del mondo
degli angeli – meno di due terzi sfuggiranno alla morsa del diavolo. La Bibbia
parla di circa quattro miliardi di persone che il Giorno dell’ira di Dio saranno
sterminate solo dalla Sua ira (Apoc 6:7-8; Apoc 9:15).
(Vedi anche Discorso 65: "I
due nel campo in Mat 24,40: chi sarà preso e chi sarà lasciato?")
Questa è, dunque, la realtà biblica di Satana e degli angeli. E
come si può vedere, tutto ha avuto inizio con la battaglia in cielo mentre Gesù
era in vita (Apoc 12:7-9), poiché fu appunto Lui a dire allora:
Luca 10,18 Ed egli disse loro: «Io vedevo
Satana cadere dal cielo come folgore.
E come abbiamo altresì visto, alcune profezie si riferiscono
naturalmente anche a questo straordinario evento in cielo (Isa 14:12; Apoc
12:12).
(Vedi anche Excursus 06: "Dal
volto di Dio nel lago di fuoco – le quattro stazioni di Satana.")
Poi in 1Tess 5:9 leggiamo che i redenti di oggi non sono affatto
esposti all’ira. Invece, verranno salvati prima di questo giudizio di Dio, che
Egli porterà su questa terra.
I cristiani saranno salvati dall’ira imminente.
Subito all’inizio della lettera l’apostolo insiste sul fatto che i redenti a
Tessalonica saranno salvati dall’ira imminente grazie alla loro conversione.
Quest’ira non può riferirsi all’inferno, all’ira eterna di Dio, poiché qui non
c’è scritto che Gesù ci "ha salvati" (passato) dall’ira imminente, ma che ci
salva (presente). Grazie alla Sua opera di redenzione siamo stati liberati da
molto tempo (passato) dall’inferno e dalla separazione eterna da Dio. Questa
liberazione ci viene accreditata in occasione della nostra conversione
(ugualmente passato per i redenti). Quindi qui Paolo non può voler dire questo.
No, non solo siamo stati salvati dall’inferno, violento per quanto sia, ma
verremo salvati anche dal tempo della tribolazione. Di ciò rendiamo grazie al
Signore glorificato, che oggi opera in cielo per noi. Egli farà in modo di
evitarci di sperimentare anche l’ira di Dio, che Egli porterà su questa terra
nel tempo della tribolazione. Ci rapirà prima, perciò gli rendiamo eternamente
grazie.
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La summenzionata affermazione di M. Seibel: "Egli farà in modo
di evitarci di sperimentare anche l’ira di Dio, che Egli
porterà su questa terra nel tempo della tribolazione. Ci rapirà
prima", mostra molto chiaramente il palese errore interpretativo dei
pretribolazionisti. Il tempo della tribolazione – la Grande Tribolazione – non è
il Giorno dell’ira di Dio. Ecco qui un’interpretazione fedele alla Bibbia:
Il signore parla di questo tempo della tribolazione o "Grande Tribolazione"
anche in Mat 24,29-31:
Subito dopo la tribolazione di quei giorni, vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nuvole del cielo con gran potenza e gloria.
Mat 24,29 Subito dopo la tribolazione di
quei giorni, il sole si oscurerà, la luna non darà più il suo splendore, le
stelle cadranno dal cielo e le potenze dei cieli saranno scrollate.
24,30 Allora apparirà nel cielo il segno del Figlio dell’uomo; e allora tutte le
tribù della terra faranno cordoglio e vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle
nuvole del cielo con gran potenza e gloria. Mat 24,29-30;
Quindi qui il Signore parla del giorno della Sua Venuta. Se ora
osserviamo questi segni che il Signore stesso profetizza nel giorno della Sua
Venuta – vale a dire l’oscuramento dei corpi celesti e la caduta delle stelle
dal cielo – e cerchiamo indicazioni nella Scrittura, troviamo un passaggio
parallelo innanzitutto nell’Apocalisse. Ciò ci permette di localizzare
nell’Apocalisse questo evento della Seconda Venuta del Signore e del Rapimento,
ma soprattutto anche l’inizio del Giorno del Signore:
Il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come sangue; le stelle del cielo caddero sulla terra.
Apoc 6,12 Poi vidi quando l’Agnello aperse il
sesto sigillo; e si fece un grande terremoto;
il sole diventò nero come un sacco di crine, e la luna diventò tutta come
sangue; 6,13 le stelle del cielo caddero sulla terra come quando il
fico scosso da un forte vento lascia cadere i suoi fichi immaturi.
6,14 Il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola; e ogni montagna e ogni isola furono rimosse dal
loro luogo. Apoc 6,12-14;
(Vedi anche tabella qui sopra "La
Grande Tribolazione – cronologia degli eventi".)
E continuando a cercare, troviamo un’importante dichiarazione
anche negli Atti:
Il sole sarà mutato in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del Signore.
Atti 2,19 Farò prodigi su nel cielo e segni giù
sulla terra, sangue e fuoco, e vapore di fumo. 2,20 Il sole sarà mutato
in tenebre e la luna in sangue, prima che venga il grande e glorioso giorno del
Signore. 2,21 E avverrà che chiunque avrà invocato il nome del Signore
sarà salvato". Atti 2,19-21;
Qui Pietro cita il profeta Gioele (Gioel 2:30-32),
che profetizza esattamente questi segni nel "Giorno del Signore",
gli stessi che aveva previsto il Signore in occasione della Sua Venuta. E anche
il profeta Amos ha descritto questo giorno, ad esempio in Amos 5,18-20:
Il giorno del SIGNORE non è forse tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore?
Amos 5,18 Guai a voi che desiderate il
giorno del SIGNORE! Che vi aspettate dal giorno del SIGNORE? Sarà un
giorno di tenebre, non di luce. 5,19 Voi sarete come uno che fugge davanti a un
leone e s’imbatte in un orso; come uno che entra in casa, appoggia la mano alla
parete, e lo morde un serpente. 5,20 Il giorno del SIGNORE non è forse
tenebre e non luce? oscurissimo e senza splendore? Amos 5,18-20;
Nell’Antico Testamento troviamo ancora ulteriori passaggi che
descrivono questo "Giorno del Signore":
Infatti il SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero.
Isa 2,10 Entra nella roccia, e nasconditi nella
polvere per sottrarti al terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà.
2,11 Lo sguardo altero dell’uomo sarà umiliato, e l’orgoglio di ognuno sarà
abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato in quel giorno. 2,12 Infatti il
SIGNORE degli eserciti ha un giorno contro tutto ciò che è orgoglioso e altero,
e contro chiunque s’innalza, per abbassarlo; 2,13 contro tutti i cedri del
Libano, alti, elevati, e contro tutte le querce di Basan; 2,14 contro tutti i
monti alti, e contro tutti i colli elevati; 2,15 contro ogni torre eccelsa, e
contro ogni muro fortificato; 2,16 contro tutte le navi di Tarsis, e contro
tutto ciò che piace allo sguardo. 2,17 L’alterigia dell’uomo sarà
umiliata, e l’orgoglio di ognuno sarà abbassato; il SIGNORE solo sarà esaltato
in quel giorno. 2,18 Gli idoli scompariranno del tutto. 2,19 Gli uomini
entreranno nelle caverne delle rocce e negli antri della terra per sottrarsi al
terrore del SIGNORE e allo splendore della sua maestà, quando egli sorgerà per
far tremare la terra. Isa 2,10-19;
Il giorno del SIGNORE – il giorno dell’ira di Dio.
Sof 1,14 Il gran giorno del SIGNORE è
vicino; è vicino e viene in gran fretta; si sente venire il giorno del
SIGNORE e il più valoroso grida amaramente. 1,15 Quel giorno è un giorno
d’ira, un giorno di sventura e d’angoscia, un giorno di rovina e di desolazione,
un giorno di tenebre e caligine, un giorno di nuvole e di fitta oscurità,
1,16 un giorno di squilli di tromba e di allarme contro le città fortificate e
le alte torri. 1,17 Io metterò gli uomini nell’angoscia ed essi brancoleranno
come ciechi, perché hanno peccato contro il SIGNORE; il loro sangue sarà sparso
come polvere e la loro carne come escrementi. 1,18 Né il loro argento né il loro
oro potrà liberarli nel giorno dell’ira del SIGNORE; ma tutto
il paese sarà divorato dal fuoco della sua gelosia; poiché egli farà una
distruzione improvvisa e totale di tutti gli abitanti del paese». Sof 1,14-18;
Come profetizza Sofonia qui sopra in Sof 1,18, il "Giorno del
Signore" è anche il "Giorno dell’ira di Dio". E ancora nell’Antico Testamento
troviamo altri riferimenti al "Giorno del Signore":
Perciò farò tremare i cieli, e la terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti, nel giorno della sua ira furente.
Isa 13,13 Perciò farò tremare i cieli, e la
terra sarà scossa dal suo luogo per l’indignazione del SIGNORE degli eserciti,
nel giorno della sua ira furente. Isa 13,13;
Il loro argento e il loro oro non li potranno salvare nel giorno del furore del SIGNORE;
Hes 7,19 Getteranno il loro argento per le strade,
il loro oro sarà per essi immondizia; il loro argento e il loro oro non li
potranno salvare nel giorno del furore del SIGNORE; non potranno
saziare la loro fame, né riempirsi le viscere; perché furono quelli la causa
per cui caddero nella loro iniquità. Ez 7,19;
Anche se ci sono ancora molti altri passaggi paralleli, ci
fermiamo qui e ci avviamo alla conclusione. Immediatamente DOPO la Grande
Tribolazione i corpi celesti si oscureranno e spunterà il Giorno del Signore =
Giorno dell’ira di Dio, con la Seconda Venuta del Figlio di Dio prima per il
Rapimento – in un momento, in un batter d’occhio (1Cor 15,52) – ma subito dopo
per il giudizio degli empi.
Infine, M. Seibel scrive ancora:
In Apocalisse 3:10 alla chiesa di Filadelfia viene espressamente
detto che sarà preservata dall’ora della tentazione, che sta per venire sul
mondo intero. Ciò non può riguardare prove e persecuzioni dei giorni nostri,
poiché queste deve sopportarle ogni credente (2Tim 3:12). E nella lettera ai
credenti di Filadelfia queste sofferenze sono espresse con il termine
"perseveranza".
In Apocalisse 3,10 la preposizione "ek" (da, fuori da) non può essere tradotta
con "preservare fuori dall’ora della tentazione". Ciò non ha senso né
linguisticamente né in termini di contenuto (analogamente Giov 17:15; Atti
15:29). Deve significare "preservare da". Ed è esattamente ciò che succede con
il Rapimento: noi saremo con Cristo prima che l’ora della tentazione verrà
sulla terra.
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"Noi saremo con Cristo prima che l’ora della tentazione verrà
sulla terra." – Purtroppo M. Seibel con "tempo della tentazione" intende la
Grande Tribolazione e perciò questa dichiarazione è sbagliata. Ciò da cui il
Signore ci preserva, rapendoci e portandoci da Lui, non è la Grande
Tribolazione, ma il grande Giorno dell’ira di Dio, dopo la tribolazione di quei
giorni (vedi anche la tabella riportata sopra).
In Apoc 7,9-17 troviamo la prova biblica che l’annuncio di un Rapimento della
comunità cristiana prima della Grande Tribolazione (pretribolazionismo) è falso:
Quelli che vengono dalla grande tribolazione non avranno più fame e non avranno più sete.
Apoc 7,9 Dopo queste cose guardai e vidi una folla
immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli
e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello, vestiti di
bianche vesti e con delle palme in mano. 7,10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La
salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all’Agnello».
7,11 E tutti gli angeli erano in piedi intorno al trono, agli anziani e alle
quattro creature viventi; essi si prostrarono con la faccia a terra davanti al
trono e adorarono Dio, dicendo: 7,12 «Amen! Al nostro Dio la lode, la gloria, la
sapienza, il ringraziamento, l’onore, la potenza e la forza, nei secoli dei
secoli! Amen». 7,13 Poi uno degli anziani mi rivolse la parola, dicendomi: «Chi
sono queste persone vestite di bianco e da dove sono venute?» 7,14 Io gli
risposi: «Signor mio, tu lo sai». Ed egli mi disse: «Sono quelli che vengono
dalla grande tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno
imbiancate nel sangue dell’Agnello.
7,15 Perciò sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte, nel suo
tempio; e colui che siede sul trono stenderà la sua tenda su di loro. 7,16
Non avranno più fame e non avranno più sete, non li colpirà più il sole né
alcuna arsura; 7,17 perché l’Agnello che è in mezzo al trono li pascerà e li
guiderà alle sorgenti delle acque della vita; e Dio asciugherà ogni lacrima dai
loro occhi». Apoc 7, 9-17;
Qui in Apoc 7,9 Giovanni vede "una folla immensa che
nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue,
che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello". Dunque, qui non si
tratta di ebrei, ma sono i cristiani provenienti da tutte le nazioni. E poi in
Apoc 7,14 Giovanni chiede all’anziano chi sono questi che stanno lì in piedi
davanti al trono e all’Agnello.
E la risposta dell’anziano "Sono quelli che vengono dalla grande
tribolazione. Essi hanno lavato le loro vesti, e le hanno
imbiancate nel sangue dell’Agnello", conferma che questi cristiani sono venuti
dalla Grande Tribolazione, che cioè sono stati rapiti dal Signore alla Sua
Seconda Venuta. Sono stati rapiti, per la precisione, dalla "Grande
Tribolazione"!! Perciò devono essere stati nella Grande Tribolazione e aver
vissuto questa Grande Tribolazione!
Questa dichiarazione di M. Seibel "Noi saremo con Cristo prima che l’ora della
tentazione verrà sulla terra", quindi è semplicemente falsa e instilla una falsa
speranza ai fratelli e alle sorelle delle comunità. In quanto comunità cristiana
dobbiamo certamente affrontare la Grande Tribolazione. Purtroppo non ci verrà
risparmiata. Ma saremo salvati dall’ira di Dio il seguente Giorno del Signore.