Il "Grido di mezzanotte" un grido nella direzione sbagliata?/ e-mail
Conno Malgo, 00, 2013-11-05
Il ripudio di Israele nella Nuova Alleanza.
Il ripudio di Israele nell#8217;Antica Alleanza.
Il futuro biblico dell’odierno Israele.
Discorso di apertura del rabbino capo M. A. Friedmann.
/ Conferenza Rabbinica Internazionale di Vienna, 1-7-2004
La religione del futuro. / Articolo di frate Nathanael Kapner, 00, 24-04-2014
Il "movimento per Israele" nelle comunità cristiane. / - Il sionismo cristiano-evangelico. Discorso 101
Le citazioni bibliche degli "amici di Israele" – verificati nella Bibbia. / Continuazione Parte 2, Discorso 1012
Rapporto dal campo del "movimento per Israele". / Continuazione Parte 3, Discorso 1013
La lega antidiffamazione ebraica riscrive il Nuovo Testamento. / Continuazione Parte 4, Discorso 1014
Shema Yisrael – Ascolta, o ISRAELE: Il Giudizio di Dio sul suo popolo. / Continuazione Parte 5, Discorso 1015
La fondazione dello stato di Israele nel 1948: profetizzata nell’Antico Testamento!
/ Continuazione Parte 6, Discorso 1016
Israele è diverso
Caro signor Horak,
le differenze tra Israele e le nazioni sono riportate così chiaramente nella
Scrittura, che qui basta richiamarne alla memoria solo alcune.
L#8217;apostolo Paolo affronta questo argomento quando dice: "Qual è dunque il
vantaggio del Giudeo? Qual è l’utilità della circoncisione? Grande in ogni
senso. Prima di tutto, perché a loro furono affidate le rivelazioni di Dio."
(Rom 3,1-2).
Anche molte altre espressioni nella Bibbia riguardano esclusivamente
Israele. Solo con riferimento a Israele in Gen 12,3 Dio dice: "Benedirò
quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà."
Solo riferendosi a Israele in Zac 2,8 Dio dice: "Perché chi tocca voi, tocca
la pupilla dell’occhio suo."
Solo riguardo a Israele leggiamo nella Bibbia: "In ogni loro afflizione egli
fu afflitto, e l’Angelo della sua presenza li salvò", (Isa 63,9).
Israele è cieco ’ i popoli sono ciechi. Ma solo della cecità di Israele si
dice che sarà rimossa quando entrerà la totalità degli stranieri
(Rom 11,25)!
Tuttavia, anche un ebreo può essere salvato solo o shalom,
attraverso la fede in Gesù Cristo, come dice chiaramente Giov 14,6.
Preghiamo per Israele, affinché ancora molti possano essere salvati. Un
sincero Shalom
La Sua opera missionaria ‘Grido di mezzanotte’
Divisione Beth-Shalom
Conno Malgo
(Notizie estratte dall’edizione web di Israel, novembre 2013)
Dal conflitto ombra allo scontro - "Grido di
mezzanotte", ottobre 2013
Missionswerk Mitternachtsruf [Opera
missionaria ‗Grido di mezzanotte’]
Caro signor Malgo,
Rivolgendosi alla comunità di lettori di "Grido di mezzanotte" nella sua
summenzionata e-mail Lei scrive quanto segue:
"Anche molte altre espressioni nella Bibbia
riguardano esclusivamente Israele. Solo con riferimento a Israele in Gen 12,3
Dio dice: "Benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà."
La prego di smettere di tirare fuori singoli versetti della
Bibbia per poi montarci sopra una costruzione di fede completamente falsa per i
Suoi lettori. La invito a leggere questo versetto Gen 12,3 nel suo contesto:
Or l’Eterno disse ad Abramo: «(…) benedirò quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà.»
Gen 12,1 Or l’Eterno disse ad Abramo:
«Vattene dal tuo paese, dal tuo parentado e dalla casa di tuo padre, nel paese
che io ti mostrerò. 12,2 Io farò di te una grande nazione e ti benedirò e
renderò grande il tuo nome e tu sarai una benedizione. 12,3 E benedirò
quelli che ti benediranno e maledirò chi ti maledirà; e in te saranno
benedette tutte le famiglie della terra». Gen 12,1-3;
Comprenderà così che queste espressioni non si riferiscono né
"esclusivamente a Israele", né si riferiscono a Israele in generale, ma qui Dio
si rivolge ad Abraamo. E a proposito di Abramo Paolo, da Lei citato sopra, nella
sua lettera ai Galati scrive:
Or Agar è il monte Sinai in Arabia e corrisponde alla Gerusalemme del tempo presente; ed essa è schiava con i suoi figli.
Gal 4,22 Infatti sta scritto che Abrahamo ebbe due
figli: uno dalla serva e uno dalla libera. 4,23 Or quello che nacque
dalla serva fu generato secondo la carne, ma quello che nacque dalla
libera fu generato in virtù della promessa. 4,24 Tali cose hanno un senso
allegorico, perché queste due donne sono due patti: uno dal monte
Sinai che genera a schiavitù, ed è Agar.
4,25 Or Agar è il monte Sinai in Arabia e corrisponde alla Gerusalemme del
tempo presente; ed essa è schiava con i suoi figli.
4,26 Invece la Gerusalemme di sopra è libera ed è la madre di noi tutti.
4,27 Infatti sta scritto: «Rallegrati, o sterile che non partorisci! Prorompi e
grida, tu che non senti doglie di parto, perché i figli dell’abbandonata
saranno più numerosi di quelli di colei che aveva marito». 4,28 Ora noi,
fratelli, alla maniera di Isacco, siamo figli della promessa.
4,29 Ma, come allora colui che era generato secondo la carne perseguitava
colui che era generato secondo lo Spirito, così avviene al presente. 4,30
Ma che
dice la Scrittura? «Caccia via la schiava e suo figlio, perché il figlio
della schiava non sarà erede col figlio della libera». 4,31 Così dunque,
fratelli, noi non siamo figli della schiava ma della libera. Gal 4,22-31;
Come scrive Paolo, dunque, nell’Antica Alleanza e nella
religione mosaica Israele (Gerusalemme) è in schiavitù. In senso figurato gli
Israeliti sono i figli della serva, i figli della carne. Noi Cristiani, invece,
nella Nuova Alleanza siamo i figli della donna libera, i figli della promessa e
quindi i figli spirituali di Abraamo, i quali come lui non sono stati salvati
per giustizia, ma per fede.
E si ricordi una cosa, signor Malgo: Abramo non era un israelita! Quando Abramo
ricevette questa benedizione da Dio, ci vollero altri 150 anni prima che
Giacobbe, che poi ricevette il nome "Israele" da Dio, nascesse. Questo è anche
il motivo per cui Dio non ha detto questo "su Israele", ma ad Abramo.
Come si vede qui non c’è alcun motivo per preferire o
addirittura ammirare Israele. Al contrario, leggendo la Scrittura con più
attenzione si comprende che da duemila anni Israele è senza Dio e, di
conseguenza, non ha alcuna possibilità di entrare in alcun modo in contatto con
Dio.
Se non credete che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati. [e andrete all’inferno]
Giov 8,21 Egli dunque disse loro di nuovo: «Io me ne
vado e voi mi cercherete e morirete nel vostro peccato; dove vado io, voi non potete
venire». 8,22 Perciò i Giudei dicevano: «S’ucciderà forse, poiché dice: "Dove
vado io, voi non potete venire"?» 8,23 Egli diceva loro: «Voi siete di quaggiù;
io sono di lassù; voi siete di questo mondo; io non sono di questo mondo. 8,24
Perciò vi ho detto che morirete nei vostri peccati; perché se non credete
che io sono (il Messia), morirete nei vostri peccati». Giov 8,21-24;
Se Lei considera che il popolo di Israele da duemila anni rifiuta il nostro
Signore Gesù Cristo, il Figlio di Dio, indicandolo come un impostore e
bestemmiatore, La prego di dirmi allora quali delle summenzionate dichiarazioni
bibliche ha il coraggio di contestare.
Forse la dichiarazione di nostro Signore Gesù Cristo in 1Giov 2,23 quando dice:
"Chiunque nega il Figlio, non ha neppure il Padre"? Oppure
quella in Giov 15,23: "Chi odia me, odia anche il Padre mio"?
Oppure intende mettere in dubbio è come gli Israeliti la credibilità del Figlio
nel complesso e contraddire la dichiarazione del Padre, dell’Onnipotente stesso,
che in Mat 17,5 ci dice: "Questo è il mio Figlio diletto, nel quale mi sono
compiaciuto; ascoltatelo!"?
Rimango molto meravigliato del fatto che Lei dissemina citazioni bibliche in
continuazione senza aver neanche letto il contesto in cui si svolgono. Non
capisco neanche come può tenere gli occhi chiusi nei confronti dei molti crimini
perpetrarti oggi da Israele – dall’espulsione dei palestinesi dalla loro terra
natia, passando dalla costruzione illegale di 400 (!) bombe atomiche in
violazione al trattato di proliferazione delle armi nucleari concordato
dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), fino alla minaccia attuale di
bombardare l’Iran perché si sospetta che Teheran sta progettando di costruire
una (!) bomba atomica!
E poi usa il Suo giornale per fare propaganda di guerra con articoli come "Dal
conflitto ombra allo scontro". Ma Lei è un guerrafondaio? Gli Israeliani di oggi
non hanno ucciso già abbastanza persone e fondato abbastanza guerre nel Vicino
Oriente – contro l’Egitto, contro la Giordania, contro la Palestina, contro il
Libano, contro la Siria?
Israele una volta era il popolo di Dio e lo sarà nuovamente nel Regno della Pace
di nostro Signore Gesù Cristo. Ma fino ad allora – ad eccezione di quegli ebrei
che saranno diventati Cristiani – saranno un popolo infedele, così come ogni
altro popolo di questo mondo! E sono anche d’accordo con Lei quando scrive:
"Israele è cieco è i popoli sono ciechi". La stragrande maggioranza di Israele è
cieca da duemila anni così come tutte le altre nazioni di questo mondo.
Comprendo assolutamente anche la Sua dichiarazione: "Israele è diverso". Mentre
i veri Cristiani – non gli pseudocristiani come quelli della Chiesa cattolica ’ 1credono al sacrificio di redenzione del loro Signore e Salvatore Gesù Cristo,
Israele ripudia questo suo Messia da duemila anni, e in Israele i rabbini
insegnano nel loro Talmud che Gesù Cristo brucia all’inferno!
Ma ripudiando il Figlio di Dio, Israele ripudia anche il Padre (1Gio 2:23).
Poiché Israele ha fatto morire il Figlio di Dio sulla croce, Dio ha sciolto il
patto con Israele, ha permesso che il tempio e la città venissero distrutti e ha
abbandonato il popolo di Israele (Mat 27:51).
(Vedi anche Discorso 1114: "La distruzione del tempio."
Tutti questi non sono soltanto fatti biblici e storici – ogni
giorno ci vengono confermati dalle notizie sugli avvenimenti politici globali
diffuse dai media. Solo chi ha gli occhi chiusi nei confronti di Israele può
sostenere che questo popolo oggi venga guidato dal suo Dio. Nella Bibbia dove
trova un Dio che permette la costruzione di bombe atomiche?
E poi si afferma: "Dalla nuova fondazione dello stato politico di Israele nel
maggio del 1948 questa nazione è diventata la realizzazione della profezia
biblica" (Arno Froese nel suo libro "Das Geheimnis der Entrückung",
["Il mistero del Rapimento"]). – Ma questi autori la leggono la Bibbia?
Quello che qui viene eufemisticamente indicata come una "nuova fondazione" è
stata in realtà una guerra di espulsione nella quale furono uccisi migliaia di
persone, tra ebrei e arabi. E i conflitti armati tra Israele e i palestinesi
continuano ancora oggi. Qual è la profezia biblica che si sarebbe realizzata
attraverso guerre, omicidi, espulsioni, inganni (costruzione di 400 bombe
atomiche alle spalle dell’ONU), ecc.?
È proprio il contrario, come ci promette Dio attraverso il Suo profeta Osea:
«Non li salverò con l’arco, né con spada, né con la guerra, né con cavalli, né con cavalieri».
Os 1,6 Lei concepì di nuovo e partorì una figlia.
Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruama, perché io non avrò maipiùùcompassione della casa d’Israele in modo da perdonarla.compassione della casa d’Israele in modo da perdonarla. 1,7 Ma avrò
compassione della casa di Giuda; li salverò mediante il SIGNORE, il loro Dio;
non li salverò con l’arco, né con spada, né con la guerra, né con
cavalli, né con cavalieri». 1,8 Quando lei ebbe divezzato Lo-Ruama,
concepì e partorì un figlio. 1,9 Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamalo Lo-Ammi,
perché voi non siete mio popolo e io non sarò per voi. Os 1,6-9;
Dio, infatti, non salva il Suo popolo con la guerra e con la
spada, ma lo salverà e lo ricondurrà nella sua terra mediante il Suo Spirito
Santo e senza alcun tipo di violenza. Poiché l’intero paragrafo di Osea, sia
prima che dopo questo passaggio, si riferisce al periodo messianico, al
Millennio, Dio salverà e riunirà il Suo popolo solo nel Millennio, nel Regno
Millenario della Pace di nostro Signore Gesù Cristo.
Di conseguenza, questa fondazione dello stato di Israele nel maggio del 1948 non
era neanche il raduno promesso da Dio. Si trattava, invece, di una delle
espulsioni del popolo palestinese dalla loro terra natia, pianificata dai
sionisti di Theodor Herzl e portata a termine con violenza militare e migliaia
di morti. Come allora sul monte Oreb, qui con questo stato Israele si è
costruito ancora una volta un "vitello d’oro" e ora vi balla intorno – con il
fervido sostegno degli "amici di Israele" dagli ambienti cristiani.
Tra l’altro, leggendo attentamente il testo di questo passaggio
biblico qui in Os 1,6, Dio dice: "(…) perché io non avrò più compassione della
casa d’Israele in modo da perdonarla." E con questa dichiarazione categorica di
Dio ("non avrò più"), c’è qualcuno che ha il coraggio di sostenere che essa non
riguardi affatto o riguardi solo parzialmente proprio il nostro tempo?
È vero il contrario! Perché se osserviamo i versetti immediatamente seguenti in
Os 2,1-3, troviamo qui un limite temporale di questo verdetto di Dio:
Come si diceva: "Voi non siete mio popolo", sarà loro detto: "Siete figli del Dio vivente"..
Os 1,10 «Tuttavia, il numero dei figli
d’Israele sarà come la sabbia del mare, che non si può misurare né contare.
Avverrà che invece di dir loro, come si diceva: "Voi non siete mio popolo", sarà
loro detto: "Siete figli del Dio vivente". 1,11 I figli di Giuda e i
figli d’Israele si raduneranno, si daranno un unico capo e marceranno fuori dal
paese; perché sarà grande il giorno di Izreel. 2,1 Dite ai vostri
fratelli: "Ammi!" e alle vostre sorelle: "Ruama!"
Os 1,10-2,1;
Quindi Dio avrà di nuovo compassione degli Israeliti. Tuttavia,
solo quando "il numero dei figli d’Israele sarà come la sabbia del mare, che non
si può misurare né contare". E questa è – analogamente al passaggio in Zac 2,4-5, dove si parla di Gerusalemme come di una "città senza mura, tanta sarà la
quantità di gente e di bestiame" – la nota promessa di salvezza riferita al
Millennio (Zac 8:5; Isa 49:19; Ez 38:11).
Il destino di Israele nella sua empietà nel periodo fino al Millennio ci viene
poi rivelato da Osea nei versetti successivi:
Perciò, ecco, io ti sbarrerò la via con delle spine; la circonderò di un muro, così che non troverà più i suoi sentieri.
Hos 2,5 perché la loro madre si è
prostituita; colei che li ha concepiti ha fatto cose vergognose, poiché
ha detto: "Seguirò i miei amanti, che mi danno il mio pane, la mia acqua, la mia
lana, il mio lino, il mio olio e le mie bevande". 2,6 Perciò, ecco, io
ti sbarrerò la via con delle spine; la circonderò di un muro, così che non
troverà più i suoi sentieri. 2,7 Correrà dietro ai suoi amanti, ma non
li raggiungerà; li cercherà, ma non li troverà. Allora dirà: "Tornerò al mio
primo marito, perché allora stavo meglio d’adesso". 2,8 Lei non si è
resa conto che io le davo il grano, il vino, l’olio; io le prodigavo l’argento e
l’oro, che essi hanno usato per Baal! Os 2,5-8;
Qui il profeta parla dell’odierno Israele, la "madre" degli
Israeliti che nasceranno successivamente nel Millennio. Il passaggio risulta più
facile da comprendere, se si identificano anche gli "amanti", come ad esempio
gli Stati Uniti d’America:
Tel Aviv / Washington (IRIB/ german.ruvr.ru 2.
Aprile 2013) – Secondo un rapporto pubblicato dal giornale economico
israeliano "The Market", dal 1948 gli Stati Uniti hanno finanziato il regime
israeliano con più di 230 Miliardi di dollari. Di recente è
stato concluso un accordo di 40 miliardi di dollari solo per progetti
relativi ad armamenti: un ulteriore regalo!
O anche la Germania:
Dal Trattato di Lussemburgo del 1952 (con il pagamento di
circa 1,53 miliardi di euro) la questione relativa al risarcimento è sempre
stata un importante tema politico nei rapporti tra Israele e la Repubblica
Federale Tedesca. In totale i contributi a titolo di risarcimento - in
favore delle persone perseguitate dai nazisti che oggi vivono in Israele -
erogati ad oggi dalla Germania ammontano a circa 27,8 miliardi di
euro.
BRD
- Auswärtiges Amt, Oktober 2013 [Repubblica Federale Tedesca – Ministero
degli Affari Esteri, ottobre 2013]
La Germania dona 2 miliardi di euro a Israele inviando 6
sottomarini.
Certo, naturalmente il comune cittadino tedesco non deve sapere, perciò è
stato dato poco risalto a questa notizia. Se si parla in continuazione di
crisi finanziaria e di debito pubblico, dicendo di stringere la cinghia, che
lo stato non ha i soldi per le scuole e gli asili e cose simili, allora una
notizia come questa di un regalo così generoso donato a Israele, che ancora
una volta dovranno pagare i tedeschi con le loro tasse, è chiaro che non
doveva essere pubblicizzata. (…)
Intanto questi sei sottomarini non sono stati pensati per la difesa, ma sono
destinati ad attaccare l’Iran, essendo dotati di missili con testate
nucleari. Israele minaccia continuamente ed apertamente di far guerra
all’Iran. Donando i sei sottomarini a Israele la Germania viola la propria
legge sul controllo delle armi di guerra, in cui si vieta espressamente
l’invio di armi in zone di crisi. Esistono zone di crisi più incendiarie del
Vicino Oriente?
Wahrheitskrieg
- Dezember 2011 [Guerra di verità - dicembre 2011]
L’odierno Israele si prostituisce con le nazioni e non comprende
che – nonostante tutto – è sempre Dio che permette che tutti questi miliardi
arrivino a Israele, che li utilizza per il suo "Baal": comprare armi, fare
guerre, costruire bombe atomiche e opprimere altri popoli.
È l’arroganza che spinge questo popolo a dar merito a se stesso dell’opera di
Dio e a disprezzare tutte le altre persone, come ad esempio ha raccontato con
molta chiarezza anche Yitzhak Shamir, Primo Ministro d’Israele dal 1983
al 1984 e dal 1986 al 1992, in un intervista a Newsweek l’11 aprile del 1988::
"E dall’alto di questo monte e con alle spalle la
nostra storia millenaria vi diciamo: a confronto con noi non siete altro
che una cavalletta"
Perciò l’Onnipotente "sbarrerà (a Israele) la via con delle
spine", e "lo circonderò di un muro, così che non troverà più i suoi sentieri".
Fino al Millennio l’Eterno non avrà più misericordia della casa di Israele. Già
il nome stesso "Lo-Ammi [non il mio popolo]" in Os 1.9 indica che Dio ha sciolto
il Suo patto con Israele.
Questo vuol dire che Israele è un popolo senza Dio – e ciò non solo in base alle
profezie di nostro Signore Gesù Cristo nel Nuovo Testamento (si veda il riquadro
più avanti), ma anche qui in base alle profezie dell’Antico Testamento. E
precisamente fino al Millennio – e così anche fino ai giorni nostri.
Dunque, Dio avrà soltanto più misericordia della casa di Giuda e la salverà.
Tuttavia, probabilmente si commetterebbe un errore nel supporre che questi ebrei
si trovino nell’odierno stato di Israele, poiché, secondo la mia opinione, si
tratta di quegli ebrei, gli unici che nel 1948 si sono rifiutati di immigrare
nello stato d’Israele appena "fondato" – il "Baal" dei nostri tempi.
(Vedi anche Discorso 08; "Il raduno di Israele: già dal 1948 o solo negli Ultimi Tempi?")
Sono gli ebrei di fede ortodossa di tutto il mondo, quelli che
sono rimasti nella diaspora perché in base alle loro scritture - l’Antico
Testamento – sanno che un ritorno nella loro terra secondo la volontà di Dio è
possibile solo quando sarà venuto il Messia, come conferma la seguente
dichiarazione di Moishe Arie Friedmann, rabbino capo di Vienna degli
ebrei fedeli alla loro religione:
"Con il pretesto dell’olocausto e con la
violenza è stato fondato lo stato di Israele contraddicendo la volontà di Dio
(Os 1:7). In quanto ebrei fedeli alla loro religione accettiamo il destino della diaspora che Dio
ci ha riservato. Ma la fondazione dello stato di Israele non ha danneggiato gli
ebrei solo su questo piano religioso; i mezzi e i metodi che Israele
utilizza per assicurare la propria esistenza contro i palestinesi, danneggiano
tutti gli ebrei in tutto il mondo e producono nuovo antisemitismo. Per
gli ebrei ortodossi è chiaro, comunque, che la diaspora è il destino che
Dio ci ha riservato fino alla Venuta del Messia."
(Vedi anche Discorso 46: "Dichiarazione
del rabbino capo M. A. Friedmann, Vienna.")
Per la prima volta dalla fondazione della Repubblica
Federale Tedesca ebrei religiosi – sopravvissuti e vittime dell’olocausto –
presentano la loro visione della storia facendo notare che la leadership
dello stato sionista non ha alcun diritto di sfruttare gli ebrei, vittime
della Seconda guerra mondiale, per i loro obiettivi politici, come
espedienti per sfuggire alle critiche o persino come "alibi" per
l’oppressione del popolo palestinese, specialmente se si considera che
questo popolo non deve certamente assumersi alcuna responsabilità dei
crimini commessi dal regime di Hitler. Si tratta di un appello alla
giustizia basato sulla convinzione religiosa che alla fine Dio tiene anche
le redini della storia. È contemporaneamente un invito per un nuovo inizio
dei rapporti tra ebrei e non ebrei tedeschi, sulla base del rispetto
reciproco. Quali lezioni ha imparato l’ebraismo religioso dall’olocausto? E
qual è la posizione oggi dell’ebraismo fedele alla Torah rispetto allo
strisciante genocidio ai danni del popolo palestinese?
Interverranno nella discussione:
Rabbino capo Mosche Ber Beck (USA), sopravvissuto all’olocausto
Rabbino Jisrael David Weiss (USA), nonni uccisi a Auschwitz
Rabbino Ahron Cohen (UK), sopravvissuto all’olocausto
Rabbino Jouseph Antebi (Gerusalemme, NL, Berlino), vittima della
persecuzione sionista
Reuven Cabelman (Berlino, Anversa), portavoce a Berlino di Neturei Karta
International
Organizzatore della conferenza stampa e presentatore: Christoph Hörstel (Neue
Mitte)
Video della conferenza stampa
(in inglese tradotta in tedesco)
Ma ora ritorniamo alla e-mail citata all’inizio di Conno Malgo:
Poi Lei cita di nuovo singoli versetti biblici e solo l’ultima parte di questi
versetti:
"Solo riferendosi a Israele in Zac 2,8 Dio dice:
«perché chi tocca voi, tocca la pupilla dell’occhio suo.»
Solo riguardo a Israele leggiamo nella Bibbia: «In ogni loro afflizione egli fu
afflitto, e l’Angelo della sua presenza li salvò» (Isa 63,9)."
La traduzione di Isa 63,9 (dal testo masoretico) da Lei
utilizzata è alquanto controversa. Generalmente nelle Bibbie tedesche e inglesi
qui si utilizza la traduzione dei LXX (Septuaginta), che si basa sul testo
consonantico:
"(Fu il loro Salvatore) in tutte le loro angosce. Non fu un inviato,
né un angelo ma lui stesso a salvarli" (Nuova Riveduta)
Ma innanzitutto osserviamo la Sua citazione del paragrafo di
Zaccaria insieme al suo contesto:
Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti: «È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato.
Zac 2,8 Infatti così parla il SIGNORE degli
eserciti: «È per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato verso
le nazioni che hanno fatto di voi la loro preda; perché chi tocca voi, tocca la
pupilla dell’occhio suo. 2,9 Infatti, ecco, io sto per agitare la mia mano
contro di loro, ed esse diventeranno preda di quelli a cui erano asserviti,
e voi conoscerete che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato. 2,10
Manda grida di gioia, rallègrati, figlia di Sion! perché ecco, io sto per venire
e abiterò in mezzo a te», dice il SIGNORE. 2,11 «In quel giorno molte nazioni
s’uniranno al SIGNORE e diventeranno mio popolo; io abiterò in mezzo a
te e tu conoscerai che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato da te.
Zac 2,8-11;
Di nuovo, se anche qui avesse letto e soprattutto citato anche
la prima parte di questo versetto, sarebbe emerso un quadro completamente
diverso. Infatti qui si dice: "Infatti così parla il SIGNORE degli eserciti: «È
per rivendicare la sua gloria che egli mi ha mandato (…)". Il
"Signore degli eserciti" naturalmente è Dio, l’Onnipotente. Ma chi è colui che
ha mandato?
E qui si capisce che in questa prima parte della dichiarazione del profeta è che
C. Malgo purtroppo non cita – è nascosto l’annuncio della Venuta del Messia. Qui
colui che l’Onnipotente ha mandato è il Figlio di Dio, nostro Signore Gesù
Cristo. Chi sostiene che qui il profeta si riferirebbe a se stesso – come C.
Malgo – non ha letto il contesto.
E a scanso di equivoci, questo concetto viene ripetuto nel versetto seguente: "E
voi conoscerete che il SIGNORE degli eserciti mi ha mandato".
E anche alla fine di questo paragrafo si dice ancora una volta e concretamente:
"Io abiterò in mezzo a te e tu conoscerai che il SIGNORE degli eserciti
mi ha mandato da te".
Colui che è stato mandato, dunque, abiterà in mezzo a Sion. Poi in Zac 2,11 si
dice ancora: "In quel giorno molte nazioni s’uniranno al SIGNORE". Anche qui si
capisce che questa profezia rimanda direttamente al Regno Millenario della Pace
del Figlio di Dio.
Qui, nel Millennio, "colui che è stato mandato", nostro Signore Gesù Cristo,
abiterà a Sion e governerà il mondo. E in questi giorni, dopo che Israele si
sarà convertito e radunato, Dio dice a loro: "(…) chi tocca voi, tocca la
pupilla dell’occhio suo". Allora si convertiranno anche le nazioni e verranno a
cercare Dio a Gerusalemme.
Dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo per il lembo della veste e diranno: ‘Noi verremo con voi’.
Zac 8,22 Molti popoli e nazioni potenti verranno a
cercare il SIGNORE degli eserciti a Gerusalemme e a implorare il favore del
SIGNORE". 8,23 Così parla il SIGNORE degli eserciti: "In quei giorni
avverrà che dieci uomini di tutte le lingue delle nazioni piglieranno un Giudeo
per il lembo della veste e diranno: ’Noi verremo con voi perché abbiamo udito
che Dio è con voi. Zac 8,22-23;
Quindi è il Figlio di Dio che parla nel summenzionato passaggio,
in Zac 2,8-11. Ed Egli testimonia, che è stato il "Signore degli eserciti",
cioè Dio, l’Onnipotente, a mandarlo. Com’era la situazione ai tempi in cui
"colui che è stato mandato" viveva sulla terra? Già solo questi quattro versetti
del loro profeta Zaccaria sarebbero dovuti bastare agli scribi di Israele di
allora per capire che colui che qui parla rivolgendosi a loro in persona l’ha
mandato Dio.
Invece l’hanno crocifisso. A loro era stato promesso il Regno, invece l’hanno
rovinato. Per aver ripudiato colui che era stato mandato da Dio, il loro Messia
e il nostro Signore Gesù Cristo, è stato loro tolto il Regno di Dio e dato a
coloro che credono nel Figlio di Dio (Mat 21:43).
Israele alla luce della Bibbia. |
Il summenzionato passaggio tratto da Zac 8 – come del resto
l’intero capitolo 8 – parla, dunque, del Millennio, del Regno Millenario della
Pace del Figlio di Dio qui sulla terra. E all’inizio di queste promesse, in
Zac 8,7-8, scopriamo anche che è in questo tempo che Israele
verrà salvato dal suo Dio.
Io salvo il mio popolo (…) ed io li ricondurrò ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme.
Zac 8,7 Così parla il SIGNORE degli eserciti:
"Ecco, io salvo il mio popolo dalla terra d’oriente e dalla
terra d’occidente; 8,8 ed io li ricondurrò ed essi abiteranno in mezzo a Gerusalemme;
essi saranno mio popolo e io sarò loro Dio con fedeltà e con giustizia". Zac 8,7-8;
Quindi lo stesso Dio, l’Onnipotente, li radunerà da tutto il
mondo e lo stesso Dio li ricondurrà a Gerusalemme.
A parte il fatto che questo è uno dei molti passaggi dell’Antico Testamento che
dimostrano che Israele, in base alle promesse di Dio, sarà radunato e ricondotto
nella sua terra solo nel Millennio e che, di conseguenza, il "raduno del 1948" è
stata solo un’occupazione estorta dai sionisti di Theodor Herzl con la guerra e
l’espulsione del popolo palestinese, contro la volontà di Dio – qui si pone
comunque una questione importante.
Se, da un lato, Israele, in base alla Scrittura sarà radunato e ricondotto da
Dio nella sua terra solo nel Millennio, ma, dall’altro lato, gli Israeliani già
oggi abitano in questa terra, allora ad un certo punto dovrà accadere un evento
che causerà di nuovo l’a cacciata degli Israeliti dalla loro terra.
Ed effettivamente a tal riguardo ci sono delle profezie sia nell’Antico
Testamento, che nel Nuovo Testamento. In realtà, queste previsioni non sono
sempre facili da identificare perché gli Israeliti sono stati ripetutamente
cacciati dalla loro terra anche nei millenni passati. Ma analizzando
attentamente il contesto e ordinando le dichiarazioni bibliche in base ai fatti
storici, è possibile arrivare a distinguere le profezie in maniera relativamente
precisa.
(Vedi anche Capitolo 02: "La
conquista e la dispersione di Gerusalemme.")
La base del destino di Israele in questa tribolazione degli
Ultimi Tempi si trova nel 5º capitolo del profeta Isaia. Purtroppo un’analisi
completa di questo testo occuperebbe troppo tempo e spazio. Per quei lettori che
volessero leggere questa descrizione davvero incisiva è non solo rispetto a
Israele, ma anche relativamente alle circostanze ai tempi nostri – e che forse
non hanno una Bibbia a portata di mano, possono seguire questo link: Isa 5,1-30.
Accanto a questo passaggio classico di Isaia, i testi sostanzialmente più
significativi dell’Antico Testamento sono le dichiarazioni di Zac 14,1-2, mentre
nel Nuovo Testamento troviamo le dichiarazioni di Luca 21,30-24 e Apoc 11,1-2:
Io radunerò tutte le nazioni per far guerra a Gerusalemme.
Zac 14,1 Ecco, viene il giorno del SIGNORE in cui le
tue spoglie saranno spartite in mezzo a te. 14,2 Io radunerò tutte le nazioni
per far guerra a Gerusalemme, la città sarà presa, le case saranno saccheggiate,
le donne violentate; metà della città sarà deportata, ma il resto del popolo
non sarà sterminato dalla città. Zac 14,1-2;
Saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti.
Luca 21,20 «Quando vedrete Gerusalemme circondata
da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. 21,21 Allora
quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti; e quelli che sono in città, se ne
allontanino; e quelli che sono nella campagna non entrino nella città. 21,22 Perché
quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato
scritto. 21,23 Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in
quei giorni! Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. 21,24
Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra
tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle
nazioni siano compiuti. Luca 21,20-24;
Le nazioni calpesteranno la città santa per quarantadue mesi.
Apoc 11,1 Poi mi fu data una canna simile a
una verga; e mi fu detto: «Àlzati e misura il tempio di Dio e l’altare e conta
quelli che vi adorano; 11,2 ma il cortile esterno del tempio, lascialo da parte,
e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, le quali calpesteranno
la città santa per quarantadue mesi. Apoc 11,1-2;
È possibile verificare l’ordine cronologico di questi passaggi
con relativa facilità. Nel caso delle profezie di Apoc 11,1-2 gli esegeti seri
non hanno alcun dubbio che non si siano ancora realizzate e che quindi si
riferiscono al futuro. Nel caso di Luca 21,20-24, tuttavia, si ipotizza
costantemente che queste dichiarazioni si riferiscano all’anno 70 d.C. – la
conquista di Gerusalemme per mano di Tito e la dispersione degli ebrei nella
diaspora.
In relazione a questo avvenimento troviamo profezie concrete in tutti i Vangeli
sinottici. Luca lo descrive in Luca 19,43-44. Tuttavia, Luca è l’unico a
descrivere una seconda profezia di questo tipo, appunto nel summenzionato
passaggio in Luca 21,20-24. Questo, insieme al fatto che le dichiarazioni di
entrambi questi passaggi sono completamente diverse in termini di contenuto,
giustifica l’ipotesi che qui deve trattarsi di due avvenimenti diversi.
Un ulteriore argomento a sostegno di Luca 21,20-24 è la relazione con il
passaggio sicuro in Apoc 11,2, dove si dice: "perché è stato dato
alle nazioni, le quali calpesteranno la città santa
per quarantadue mesi". E questa dichiarazione viene ripetuta anche in
Luca 21,24: "e Gerusalemme sarà calpestata dai
popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti".
Anche Zac 14,2 profetizza: "Io radunerò tutte le nazioni
per far guerra a Gerusalemme, la città sarà presa".
E in questo modo abbiamo stabilito la relazione tra questi tre passaggi biblici,
che ci permette di collocare l’intero contesto in questo tempo futuro.
Israele (Gerusalemme) sarà conquistata dalle nazioni (pagani) e il popolo sarà
catturato e portato via. Questa sarebbe la dichiarazione fondamentale di queste
profezie. Ma è anche realistica? È pensabile una cosa simile ai giorni nostri -
soprattutto se si pensa che Israele è armato fino ai denti (400 bombe atomiche),
che i popoli arabi confinanti (vedi guerra dei 6 giorni) non possono certo
essere descritti come molto coraggiosi e che in ogni caso Israele può contare
sull’appoggio degli Stati Uniti.
Ora, in realtà solo uno scenario davvero straordinario potrebbe permettere
un’escalation del genere. Tuttavia, non sarebbe poi del tutto improbabile,
considerando l’ostinazione e l’arroganza universalmente note degli Israeliani.
Ecco cosa ha detto Edgar M. Bronfman, ex guida dell’Ebraismo mondiale e
presidente del Congresso Ebraico Mondiale, a Lothar de Maiziere, ex Ministro
degli Esteri della Repubblica Federale Tedesca durante la sua visita di
presentazione a New York nel settembre del 1990: "I tedeschi faranno una fine
terribile, se le future generazioni dovessero sospendere i pagamenti a Israele e
all’Ebraismo mondiale; in quel caso il popolo tedesco sparirà dalla faccia della
terra."
E gli stessi capi religiosi in Israele, dai quali ci si aspetterebbe che in nome
del loro Dio prendessero le distanze dalle manie di grandezza e dalle invettive
cariche di odio dei loro politici, sono i peggiori istigatori. Al funerale del
pluriomicida Baruch Goldstein [1],
in base a una notizia del 28 febbraio 1994 riportata dal London Times, ecco cosa
ha detto il rabbino Yaacov Perrin: "Un milione di arabi valgono meno
dello sporco sotto l’unghia di un ebreo."
E il 12 gennaio del 1952 il rabbino Emmanuel Rabinovich annunciava al mondo:
"Il nostro obiettivo finale è scatenare la
Terza guerra mondiale, che in quanto a distruzioni supererà tutte le
guerre precedenti. (…) Questa guerra metterà fine una volta per tutte alla
nostra lotta contro i Gojim (non ebrei). (…) Allora la nostra razza
dominerà incontrastata il mondo."
(Vedi anche il discorso completo di Rabbi Rabinovich:
"Il discorso di Rabbino Rabinovich sulla
dominazione mondiale ebraica." [non ancora disponibile in Italiano,
leggi in tedesco /
leggi in inglese] )
Se consideriamo la situazione attuale – dove, su iniziativa di
Israele, vengono portati avanti negoziati con l’Iran, l’acerrimo nemico di
Israele, sulla riduzione dell’arricchimento dell’uranio, al fine di impedire la
produzione della bomba atomica – si riconosce anche qui la solita arroganza
("chuzpe") degli Israeliani: come ha annunciato Benjamin Netanjahu,
il Primo Ministro israeliano, Israele stesso bombarderà l’Iran – forse con una
delle sue 400 bombe atomiche? – se gli americani non riusciranno a fermare Teheran.
Se – Dio ce ne scansi – dovesse verificarsi questo caso, non solo la reputazione
di Israele verrebbe compromessa per sempre, ma anche il "grande fratello", gli
Stati Uniti d’America, non avrebbero più alcuna possibilità reale di difendere e
appoggiare questo popolo di fronte all’opinione pubblica mondiale.
Anche se relativamente improbabile, questo sarebbe uno scenario in cui Israele
metterebbe fuori combattimento se stesso facendosi condannare e bandire da tutto
il mondo. E qui si potrebbe immaginare che gli stati arabi colgano
quest’occasione unica per attaccare Israele e poter così realizzare queste
profezie.
Se ora osserviamo ancora una volta la summenzionata profezia in Os 1,6-7, dove
Dio promette di salvare la casa di Giuda, a differenza della casa di Israele:
Os 1,6 Lei concepì di nuovo e partorì una figlia.
Il SIGNORE disse a Osea: «Chiamala Lo-Ruama, perché io non avrò più compassione
della casa d’Israele in modo da perdonarla. 1,7 Ma avrò compassione
della casa di Giuda; li salverò mediante il SIGNORE, il loro Dio; non li salverò
con l’arco, né con spada, né con la guerra, né con cavalli, né con cavalieri».
Os 1,6-7;
comprendiamo ora anche il modo in cui Dio salva la casa di
Giuda: non con guerre ed espulsioni, come invano hanno tentato di fare gli
Israeliani senza Dio in Palestina. Dio salva la casa di Giuda, agendo nel loro
spirito con il Suo Spirito, facendo in modo che questi ebrei evitino di
immigrare subito in Israele e restino nella diaspora. In questo modo, di
conseguenza, eviteranno di essere danneggiati minimamente da tutte queste
catastrofi, indipendentemente da quando e come accadranno.
Ma ritorniamo alle dichiarazioni di C. Malgo.
Sono assolutamente d’accordo con l’ultima frase della Sua e-mail:
"Tuttavia, anche un ebreo può essere salvato solo
attraverso la fede in Gesù Cristo, come dice chiaramente Giov 14:6. Preghiamo
per Israele, affinché ancora molti possano essere salvati."
Ecco è esattamente questo il punto! Preghiamo per Israele! Ma,
da un lato, non possiamo scocciare in continuazione Dio con le nostre preghiere
per la conversione di Israele e poi, dall’altro, fare noi stesso esattamente il contrario,
corteggiando e appoggiando quelli che vietano la proclamazione del Vangelo in
Israele (Jewish Agency - Ministero dell’Interno israeliano).
(Vedi anche Discorso 1013: "L’"Aliyah"
– La grande tentazione per la congregazione negli Ultimi Tempi")
La prego, perciò, di considerare che la Sua propaganda continua
nello stato senza Dio e sionista che è l’odierno Israele, non spingerà neanche
un solo ebreo – che sia di fede mosaica o non credente – a convertirsi in Gesù
Cristo. Ma mentre tra le Sue pagine si fa un gran parlare dello stato d’Israele,
ho letto pochissimo di Gesù Cristo!
Signore e signori,
stimati ospiti d’onore, cari amici!
Ho il privilegio di darvi un caloroso benvenuto a questo evento, e sono lieto di
vedere così tante personalità di spicco, politici di alto livello e professori
universitari, avvocati, medici, ambasciatori, capi rabbini e rabbini riuniti qui
oggi.
I miei più calorosi ringraziamenti.
Non sono abituato a tenere discorsi in tedesco, quindi devo chiedere la vostra
comprensione. Intendo anche mantenere il mio discorso il più breve e il più
conciso possibile, dopo di che toccherà ai miei stimatissimi colleghi e ai
nostri ospiti d’onore prendere la parola.
La situazione in cui si trova oggi il giudaismo credente fedele alla Torah è
estremamente difficile, anzi praticamente insopportabile. Gli sviluppi politici
globali, specialmente nel Vicino Oriente, ci danno motivo di anticipare gravi
minacce al nostro futuro e a quello dei nostri figli. Questo è associato alle
molte bugie sul vero carattere del giudaismo che sono state propagate in tutto
il mondo e a cui molti hanno creduto. Soprattutto in Germania e in Austria molti
temi sono considerati tabù, così che chiunque sia abbastanza audace da parlarne
si espone a notevoli pericoli. Ciononostante, in questa conferenza
internazionale vorremmo mettere in chiaro queste questioni e trarre le
necessarie conclusioni, perché solo così la situazione cambierà - il che sarebbe
nell’interesse di tutti noi.
Proprio in questo momento, in occasione del centenario di Theodor Herzl,
dobbiamo affrontare alcuni punti fondamentali che riguardano le basi essenziali
della religione ebraica. Le celebrazioni nazionali qui in Austria e in altri
paesi tendono a dare l’impressione che il sionismo possa essere equiparato al
giudaismo, o almeno possa essere visto come un legittimo movimento politico del
giudaismo. In realtà è il contrario!
Prima di spiegare ulteriormente questo punto, però, dobbiamo dire che la nostra
critica non è una critica politica, ma parliamo esclusivamente dal punto di
vista della nostra religione, cioè della nostra fede. Non stiamo adducendo
ragioni politiche, ma religiose, perché ci teniamo lontani dalla politica per
una questione legata ai principi morali e religiosi.
Il punto più importante condiviso da tutti gli ebrei fedeli, e quindi da tutti i
capi rabbini e rabbini qui riuniti, è che dobbiamo sopportare il destino della
diaspora impostoci da Dio. Questa importante credenza spesso non è compresa da
molti non ebrei, ed è per questo che la sottolineo qui: da quando noi ebrei
abbiamo sopportato fedelmente il destino della diaspora impostoci da Dio,
abbiamo cercato di vivere senza problemi e conflitti come leali cittadini del
rispettivo stato in cui ci troviamo. Ogni qual volta sono sorte difficoltà e
conflitti nel corso di questi molti secoli, i nostri capi rabbini hanno cercato
di raggiungere una soluzione con le autorità attraverso la persuasione della
sottomissione e gli appelli accorati alla misericordia. E tale soluzione
pacifica è stata raggiunta nella stragrande maggioranza dei casi, senza
provocazioni o giochi di politica di potere.
I problemi crebbero e divennero più grandi solo dopo la cosiddetta
"emancipazione", quando le idee dell’illuminismo e del liberalismo trovarono la
loro strada nel giudaismo e certi circoli ebraici speravano in vantaggi
politici. Per migliaia di anni, la nostra comunità religiosa ha goduto di una
coesistenza pacifica in Germania e con il popolo tedesco, godendo della loro
ospitalità con un’ampia libertà religiosa. Anche quando la comunità sionista e
riformista cominciò a perseguitare l’ebraismo fedele, il popolo tedesco era al
nostro fianco, le autorità tedesche, quindi, diedero al mio predecessore rabbino
capo Samsan Raffael Hirsch il permesso di fondare la propria comunità religiosa
ebraica ortodossa e la dotarono di tutti i privilegi necessari.
Durante questo periodo, Theodor Herzl si recava spesso in Germania, ovunque
fosse possibile, anche presso l’imperatore, per creare uno spirito contro di noi
e per agitare contro l’ebraismo osservante della Torah. In alcuni casi ha
incontrato resistenza. Tuttavia, Theodor Herzl ha deliberatamente alimentato le
fiamme dell’antisemitismo con le sue attività, perché così facendo ha cercato di
suscitare la volontà degli ebrei europei di lottare per uno stato ebraico. Alla
fine, però, questo ha portato alla catastrofe del giudaismo. Poiché i sionisti
volevano realizzare lo stato d’Israele e promuovere l’emigrazione ebraica in
Palestina, non si sono tirati indietro nemmeno dall’incitare e provocare pogrom
in Russia - per quanto questo possa sembrare terribile, signore e signori, può
essere provato! Allo stesso modo, i sionisti hanno cercato di provocare Hitler e
il popolo tedesco attraverso appelli al boicottaggio e altre azioni politiche,
hanno accolto le leggi di Norimberga e hanno fatto di tutto per incitare
ulteriormente l’antisemitismo. La responsabilità dell’Olocausto è quindi
sostanzialmente dei sionisti.
Noi ebrei ortodossi e fedeli non abbiamo avuto il minimo contatto con queste
cose. Non abbiamo preso parte alle provocazioni contro Hitler e il Terzo Reich.
Non abbiamo preso parte agli appelli al boicottaggio e alla propaganda
internazionale. Tuttavia, siamo noi che siamo diventati le vere vittime
dell’Olocausto. Secondo la nostra convinzione di fede, l’Olocausto è
effettivamente la punizione di Dio per il popolo ebraico che si è allontanato
dalla fede attraverso il sionismo,, anche se le principali vittime di questo Olocausto
furono gli ebrei ortodossi. Per quanto sembri incredibile, è innegabilmente
vero: i nostri rabbini capi dichiararono persino ad Auschwitz che avevamo
rifiutato e combattuto il sionismo, ma troppo poco e con troppo pochi mezzi,
motivo per cui la punizione di Dio non è ingiustificata nemmeno per noi. So che
tali frasi sono difficilmente comprensibili in Europa oggi. So che tali frasi
causano incomprensione e scosse di testa tra molti europei, perché la maggior
parte degli europei non prende più sul serio la loro fede cristiana. Tuttavia,
questa è la nostra convinzione religiosa!
Dopo la guerra, tuttavia, i sionisti riuscirono persino a presentarsi come gli
unici rappresentanti legittimi dell’ebraismo. Questo è stato reso possibile
soprattutto dall’occupazione della Germania e dell’Austria. Le conseguenze sono
terribili! In nome dell’ebraismo - e noi fedeli ebrei non abbiamo davvero nulla
a che fare con esso - è stata esercitata una pressione massiccia su tutto lo
sviluppo politico ed economico della Germania per decenni. La Germania è ancora
un paese occupato, la clausola di stato nemico delle Nazioni Unite si applica
ancora alla Germania, il che significa che la Germania non è un membro paritario
dell’ONU! Un esempio dell’inconcepibile umiliazione della Germania è che un
signor Michel Friedman - che purtroppo porta il mio stesso cognome - consumatore
di cocaina e frequentatore di prostitute moralmente discutibile, ha la
possibilità di fare rimostranze morali e imporre condizioni morali al popolo
tedesco - e tutto questo in nome dell’ebraismo!
In Austria, la situazione è solo marginalmente migliore. Anche qui, un Theodor
Herzl viene presentato come una grande personalità, anche se in verità ha fatto
un danno enorme all’ebraismo perché ha cercato, contro la volontà di Dio, di
trasformare una religione puramente spirituale, puramente intellettuale in un
sistema politico di potere, un sistema di potere che, come tutti i sistemi
politici di potere, ha avversari e nemici e li combatte. I palestinesi, il
popolo della Palestina, dovevano logicamente diventare il nemico di un tale
sistema di potere sionista. Le conseguenze, la guerra, l’Intifada, gli attacchi
terroristici antiebraici e gli attacchi altrettanto terroristici dell’esercito
israeliano contro i leader palestinesi con altrettanti morti civili sono noti a
tutti noi.
Come ebrei fedeli, non accetteremo mai gli insegnamenti del dottor Theodor
Herzl. Come ebrei fedeli, siamo totalmente contrari al sionismo. Come ebrei
fedeli, vediamo il sionismo come un tradimento a Dio e alla religione ebraica.
Noi fedeli ebrei vogliamo vivere in pace tra i popoli, tra i tedeschi come tra
gli arabi, non vogliamo ricattare nessun popolo, non vogliamo mettere nessun
popolo sotto pressione politica, ma solo avere la possibilità, ovunque viviamo,
di adorare Dio in pace. Pertanto, siamo in netta opposizione alla politica di
potere sionista. Pertanto, siamo anche in netta opposizione a tutti i tentativi
delle cosiddette organizzazioni internazionali ebraiche di ricattare
politicamente o finanziariamente paesi come la Germania e l’Austria. Pertanto,
anche noi deliberatamente non interferiamo negli affari interni dei paesi in cui
viviamo.
Quando il deputato della CDU, il dottor Martin Hohmann, ha visto in tutte le
persone che si sono allontanate dalla fede i veri colpevoli del XX secolo, siano
essi bolscevichi o nazionalsocialisti, non potevamo che sostenere questa
analisi. Quando furono decise misure di boicottaggio contro l’Austria da parte
di vari stati a causa del suo governo nero-blu, dichiarammo pubblicamente di non
considerare ammissibile una tale interferenza negli affari interni di un paese e
che, a nostro avviso, il popolo austriaco aveva tutto il diritto di scegliere il
proprio governo. A quel tempo, abbiamo anche fatto una grande pubblicità sul
"New York Times" di tasca nostra, in cui i fedeli rabbini capi ebrei di tutto il
mondo hanno dato il loro sostegno a questa visione.
Spero, signore e signori, di essere riuscito a farvi capire che il sionismo di
un Theodor Herzl non ha niente a che vedere con le convinzioni di un ebraismo
veramente fedele. È ora che anche i rappresentanti ufficiali della Repubblica
d’Austria riconoscano che gli ebrei fedeli alla Torah sono rappresentati da noi
e che ci sono altri contatti per loro oltre alla cosiddetta Comunità Religiosa
Israelita.
Signore e signori, onorati ospiti, in questa introduzione ho già accennato alle
principali questioni spinose che speriamo di affrontare in questa conferenza
internazionale di rabbini. Vorrei dare un particolare benvenuto ai seguenti
oratori:
È in corso un movimento nell’ebraismo che pretende di essere
la religione del futuro.
Si chiama "Tikkun Olam", che significa "Rinnovamento del mondo".
Sulla base della cabala questi ebrei sono ‘partner sacri del divino’. I loro
capi Reb Zalman Schacter-Shalomi e il rabbino Michael Lerner promettono ai
loro seguaci che il loro movimento ’guarirà il mondo’ e ’guarirà i nostri
cuori’.
Ma gli ebrei hanno rovinato il mondo e una banda di ebrei
neurotici non guarirà un bel nulla.
Già una volta ci hanno ingannato con lo slogan che quando avrebbero avuto il
loro stato, sarebbero stati "luce delle nazioni".
Invece, è calata l’oscurità sui palestinesi, che ancora oggi vengono uccisi
e saccheggiati dagli ebrei.
I rapporti con i loro vicini si sono rovinati…E gli ebrei vogliono guarire
il mondo?
Non credo proprio.
Tikkun Olam è solo un ulteriore slogan ebraico fatto di cliché… astuti un
altro castello di bugie privo di Cristo.
[Citazione: "Se solo sviluppassimo una coscienza del "noi", una coscienza
che siamo tutti una sola cosa. Perché in realtà ci sono milioni di persone
che vogliono un altro tipo di amore e considerazione, bontà e generosità,
che vogliono dare un senso diverso al significato e allo scopo della vita,
che va al di là dell’individualismo e dell’egoismo della società americana.
E al di fuori del Tikkun questo genere discussioni non si sentono. Alcune
persone seguono i diritti religiosi perché almeno qui sentono che se ne
parla, anche se in maniera estremamente distorta."]
Reb Zalman, il fondatore del movimento – che descrive se stesso come un
"ebreo praticante della religione generica" – ha messo insieme una sorta di
ebraismo New Age dove i membri non devono neanche essere ebrei.
[Citazione: "Così ho insegnato alle persone che ogni religione è un organo
vitale del pianeta. Il rinnovamento ebraico dice esattamente questo, che qui
c’è un nuovo modo di guardare alla cosmologia e al nostro posto e all’ordine
di questo organismo chiamato terra."]
È un precursore della religione del futuro, che ci vuole divorare tutti.
Si può essere indù, musulmani, buddisti, atei e persino un wicca che pratica
la stregoneria, finché si permette agli ebrei di avere la supremazia su
tutti.
Si può credere in ciò che si vuole.
Ma il confine tra il mondo ebraico e non ebraico – al momento abbastanza
confuso da trasmettere un senso di appartenenza ai non ebrei – sarà scolpito
nella pietra dagli ebrei fornitori del divino.
Anche se la lingua si differenzia dall’ebraismo tradizionale, l’intenzione
di questo giudaismo New Age è la stessa:
Gli ebrei sono Dei e i goys (non Ebrei) sono bovini. (quod licet iovi
non licet bovi).
La luce si diffuse nel mondo duemila anni fa, ma gli ebrei l’hanno spenta al
loro popolo – (e sono ossessionati dall’idea di spegnerla a tutti gli altri)
– e hanno crocifisso Cristo.
L’ebraismo non può offrire nient’altro al mondo, se non la continua
crocifissione di tutto ciò che è buono e bello. Hanno assassinato la cosa
più bella, che fosse mai esistita. Quale bene può venire da loro?
Non abbiamo bisogno di un’ulteriore utopia ebraica.
Noi abbiamo fatto la nostra parte … prima con la rivoluzione bolscevica, poi
con la convoluzione sionista (raduno). A Gerusalemme scorre ancora sangue.
La missione di riparare il mondo è nulla per gli ebrei senza Cristo.
E la loro religione del futuro sarà la distruzione finale del mondo.
Frate Nathanael Kapner è un monaco ("posluschnik"/
"novizio") ufficialmente riconosciuto dalla Chiesa ortodossa russa
all’estero (ROCOR).
Parla e scrive come ex ebreo – ormai cristiano ortodosso – e non come
rappresentante legale della ROCOR. La sua residenza è presso le Montagne
Rocciose del Colorado.
Dopo otto anni di vita monastica (1996-2005) frate Nathanael si è impegnato
in una missione pubblica con il suo Evangelismo di strada e come pubblicista
su internet.
Il suo impegno più recente come presidente della Fondazione Frate Nathanae,
è quello di diffondere una coscienza cristiana e un’influenza cristiana in
tutti gli ambiti della vita americana.
[1] Il medico ebreo
Baruch Goldstein nel 1994 ha fatto irruzione in una moschea di Hebron uccidendo
più di 60 palestinesi in preghiera a colpi di mitragliatrice. Oggi lì c’è una
lapide in marmo con la seguente iscrizione:
‘Qui giace il santo dottor Baruch Kappel
Goldstein. Senza macchia e con il cuore puro si è sacrificato per il suo popolo,
la Torah e la terra di Israele. Che Dio possa benedire quest’uomo giusto,
vendicare il suo sangue e dare eterno riposo alla sua anima.’